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Sam Stone

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Tutto il contenuto pubblicato da Sam Stone

  1. Certo Pippo, ma io non intendo uno sguardo verso il periodo in cui GLB scriveva le storie ancora per formare Tex, ma di tornare alla "libertà" (???), credo presente nel periodo 400-500. Insomma dove non c'erano queste imposizioni di oggi, sempre se sono delle imposizioni, potrei anche sbagliare. Hai ragione, Pippo!!! :DGrazie per avermelo ricordato, mi era completamente passato di mente. E comunque a proposito di Buffalo Soldiers, se non vado errato e non mi sogno, lo stesso Boselli diceva che quella storia doveva essere più lunga, mentre gli venne imposto di accorciarla. Quindi secondo me il problema è ancora caldo. Comunque questo topic l'ho aperto anche per parlare di altri problemi, non solo del limite pagine che vedo io e l'amica Cheyenne, quindi potete sollevare anche altri polveroni.
  2. ups ups haha haha haha haha Ok Sior' Admin, ho interpretato male!!
  3. Secondo me, sempre con rispetto parlando Signor Admin, non è cos' strano invece incorrere in questi problemi. La lunghezza definita (o meglio imposta) dall'editore, incide sicuramente sul risultato finale. Di prove ed esempi ne abbiamo avuti a valanghe, sia in passato che in tempi un p? più recenti. Solo qualche esempio: Nizzi con Montezuma, criticata da molti per diverse figure del Tex-piccione è riuscito comunque (per me) in quella storia e in quelle 112 pagine a creare le varie situazioni senza punti morti o all'opposto affrettati. Perchè? semplicemente perchè quella storia era nata per stare in 112 pagine e pur con criticate situazioni, Nizzi riesce nel suo intento. Per fare un esempio negativo, invece mi viene in mente la storia Fratello Bianco - Un Infame Ricatto, ricordate?Ecco quella storia secondo me è nata per stare in un albo o al massimo in un albo e mezzo, si ha come l'impressione che molte parti (come intere vignette senza dialoghi), siano stati aggiunti per allungare e giungere ai due albi imposti. Missouri secondo me avrebbe respirato meglio su due albi e mezzo, per poter aggiungere ciò che mi sembra sia stato accorciato. E' ovvio che lo scrittore è in grado di creare un capolavoro anche in un solo albo o come faceva GLB, anche in 60-70 pagine, ma il limite imposto può influenzare sulla storia, proprio perchè lo sceneggiatore ha magari molte idee per quella storia, ma deve adeguarsi ai limiti.
  4. Sam Stone

    [Texone N. 23] Patagonia

    Tanto per aumentare le attese, ecco qualche tavola in anteprima dal sito della SBE:
  5. Se non vado errato non succede dal numero 504 dell'ottobre 2002, in cui si concludeva la storia della rinascita di Mefisto e iniziava Fort Buffalo di Nizzi-Repetto.
  6. Sam Stone

    Domande A: Claudio Villa

    Ciao Claudio, puoi aggiornarci su quali copertine stai lavorando in questi giorni? :)Buon lavoro...
  7. Mi viene in mente, alla luce delle ultime storie pubblicate, un topic nuovo di zecca, su un'argomento scottante, che forse può farci cadere addosso le maledizioni degli autori Texiani e della SBE. Oggi, mese di Giugno dell'anno 2009, quali sono i problemi delle storie di Tex? So che è difficile dare una risposta senza cadere nei soliti discorsi di "meglio questo autore che quest'altro", oppure "meglio il Tex dei tempi d'oro", oppure ancora "non ci sono più i disegnatori che hanno fatto le radici di Tex". Ma a mio avviso i problemi principali possono essere scissi dai preconcetti o comunque dall'ovvio affetto che mostriamo nei confronti del Tex di Gianluigi Bonelli. Oggi secondo me i principali problemi sulle storie è la lunghezza imposta negli albi. Con Nizzi (ormai scomparso dalla serie), da quel che leggo sui forums che ancora non seguivo, c'era il problema che il "brodo" era allungato e le storie procedevano come dire al rallentatore. Su storie che dovevano essere lunghe 2 albi, molte situazioni dovevano essere allungate, almeno questa è l'impressione che effettivamente mi colpisce leggendo alcune storie dell'ultimo Nizzi. E l'allungamento avveniva con discorsi spesso "inutili" (tra virgolette) che venivano aggiunti, oppure con vignette prive di parole, che mostravano ad esempio lunghe cavalcate viste da posizioni differenti appunto per riempire le pagine. Tutto questo per stare nel limite imposto dalla redazione. Con Boselli si è arrivati, invece (almeno secondo me e credo anche per altri leggendo i commenti alle ultime sue storie) ad un problema opposto, ossia storie che avrebbero bisogno di un maggior ampliamento di diverse parti, situazioni, finali, ecc., invece sono spesso affrettate, trasmettendo alla lettura una sensazione di taglio di molte parti importanti. Mi viene in mente ad esempio nella nuovissima Missouri l'epilogo finale, oppure la parte che non ci viene mostrata di come hanno fatto a riunirsi e a diventare compagni di rapine, due nemici come Rhett Corrigan e Jude West. Certo con questo non voglio dire che ci venga mostrata ogni momento nei minimi dettagli (anche i vari personaggi che vanno in bagno o a quei tempi dietro ad un albero ), n° voglio avere la prepotenza di insegnare il mestiere a professionisti come Boselli e co., ma ci sono alcune parti che necessitano di una maggior cura dei dettagli. Anche questo problema, non è per colpa dello sceneggiatore, (in questo caso Boselli), ma penso per il solito numero di pagine-albi, imposti dall'editore. Se una storia deve durare 142,5 pagine non capisco perchè debba invece essere obbligatoriamente lunga 112 o 224 e stop!!! :capoInguerra: Oppure se una storia è nata lunga solo 95 pagine, perchè deve essere allungata a 112° (situazione che poteva succedere con Nizzi). Insomma sinceramente rivorrei le storie come una volta (basta tornare prima del 2000), quando penso non ci fossero così tanti limiti imposti agli sceneggiatori che (sempre secondo me), si sentivano più liberi e motivati nel loro lavoro di scrittura. Poi ci sono altri problemi che vedo nelle storie, ma questo credo sia il principale attualmente per quanto riguarda Boselli (sempre con rispetto parlando, Mauro!!), che ha idee e scrive storie molto avvincenti e piene d'azione, ma costrette per limitazioni assurde ad essere accartocciate e affrettate. Questa è solo una mia impressione??
  8. Purtroppo di Zagor ho letto talmente poco che non posso rispondere, cara Cheyenne. Ma per quanto riguarda Tex posso provare. Il nostro ranger coi nemici abituali (quelli che tornano più spesso) ci viene mostrato molto spesso in atteggiamenti ridicolizzanti e canzonatori verso questi ultimi. Ad esempio con Mefisto, quante volte abbiamo letto: "toh entra in scena il vecchio pazzo", oppure con La Tigre Nera: "Hai ancora voglia di conquistare il mondo?". Insomma circa con queste frasi, Tex si prende gioco del nemico, instaurando un rapporto come di presa in giro, mentre il nemico scoppia di rabbia. :DIn alcune situazioni però soprattutto quando i due Kit furono ipnotizzati da Mefisto, e Tex li pensava morti per sempre, all'apparizione il nostro si dimostra molto ansionso e arrabbiato. Ritornando ai discorsi dei rapporti coi nemici, una situazione bizzarra in Tex è stata in Spettri, quando nel finale Mefisto è impazzito e quasi fa pena. E proprio pena e compassione provano Tex e i pards nei suoi confronti, prendendolo a braccietto come un anziano bisognoso di amorevoli cure. Una scena rara comunque e non mi vengono in mente altri nemici, verso i quali i nostri hanno provato compassione.
  9. Sam Stone

    [583/584] Missouri!

    Concordo cara Cheyenne, è una di quelle storie col flashback, però l'epilogo finale al presente siccome era una parte importante poteva essere allungata, non come un brodo, ma sicuramente ci sono parti che andrebbero sviluppate un p? meglio. Sono dello stesso parere di Boselli quando dice che le storie devono essere il più diverso possibile, così come le situazioni, personaggi, finali, ecc., però è un p? di tempo che noto come un affrettarsi (spero non sia un limite di pagine per storia imposto dall'editore). Vabb? avremo anche modo sicuramente di rivedere i quattro pards in gran forma e attivi come un tempo per tutta la storia. :DPer quanto riguarda i passati dei pards, secondo me su Carson c'è ancora parecchio da raccontare, verrebbero fuori storie meravigliose.
  10. Sam Stone

    [585/586] La Grande Sete

    TexFanatico scrisse: "... ma da quanto ho visto posso comunicare con certezza che la storia ci promette un Tex di quelli dei bei tempi. Merito di questo è sicuramente come si è documentato Manfredi per fare l'albo: "leggendosi alcune storie di Bonelli padre e guardandosi i film di Wayne". Leggendo quelle righe divento ancora più fiducioso per questa storia; soprattutto penso che Manfredi riesca a ricreare i siparietti tra Tex e Carson quasi ai livelli di Bonelli padre. Almeno nell'unica storia scritta da Manfredi per Tex è così (Maxi: "La Pista degli Agguati"). Il soggetto direi che è originale e quella perla di cui parlava TexFanatico nel suo spoiler non vedo l'ora di vederla. Per i disegni di Civitelli non c'è molto da dire, se non che sono molto attesi.
  11. Sam Stone

    [583/584] Missouri!

    Letta anche la seconda parte di questa storia. Se nel primo albo si era dato più spazio alle spiegazioni, in questa seconda parte l'azione non manca. Damned Dick assume praticamente all'interno della trama, il ruolo di Kit Carson (in effetti questo è un ruolo che gli era già stato dato a suo tempo da GLB), sia nei vari brontolamenti (Borden riesce a ricreare le vecchie frasi pessimistiche di un tempo), sia nell'azione, vediamo un'ottima spalla per Tex. Jude West e Rhett Corrigan alla fine hanno mostrato la loro vera identit?, anche se lo avevamo già capito dal primo numero che erano solo dei banditi nascosti sotto la divisa e quindi degli approfittatori di quel tragico periodo. Purtroppo (almeno per me) il finale è troppo veloce, dato che il flashback arriva quasi fino alla fine dell'albo. La continuazione al presente è comunque ben raccontata, ma risulta forse troppo affrettata e in alcune parti (almeno io) noto la necessit? di ulteriori sviluppi, che avrebbero reso la storia sicuramente più avvincente. Non mancano le sorprese comunque: Insomma non voglio spoilerare troppo per non rovinare la lettura a chi non ha ancora letto, però posso dire che la storia mi è piaciuta; forse non come Vendetta per Montales, ma poco ci manca. I disegni: Mastantuono si mantiene sui livelli dell'albo precedente, riuscendo a rappresentare bene sia gli ambienti, sia i personaggi, sia l'atmosfera tragica che si respirava in qui momenti. Purtroppo non gli riesce (sempre secondo me) molto bene la raffigurazione dei pards, in particolar modo non mi piace assolutamente come ha disegnato la faccia a Carson (che sembra di 20 anni più vecchio) e il volto di Tiger (completamente diverso da quello che ho nella mente). In conclusione darei un 8 alla storia e auguro una buona lettura a chi ancora non l'ha preso.
  12. Soggetto e sceneggiatura: Gianfranco Manfredi Disegni: Fabio Civitelli Periodicità mensile: Luglio / Agosto 2009 Inizia nel numero 585 e finisce nel numero 586 A Phoenix, in Arizona, dighe, canali e fiumi deviati dal loro corso naturale sottraggono preziose risorse idriche ai campi coltivati, a vantaggio della grande città, sempre più popolosa e sviluppata. Tex e Carson si trovano così a difendere gli agricoltori indiani della tribù dei Pima dalle aggressioni dei contadini bianchi loro rivali. Ma il vero responsabile di questa guerra tra poveri è Bill Lansdale, un losco speculatore che di un bene pubblico come l'acqua ha fatto un lucroso affare privato? © SERGIO BONELLI EDITORE
  13. Sam Stone

    [87/88] Gli Spietati

    A me sinceramente questa storia è sempre piaciuta molto. Forse perchè ho visto Tex veramente nei guai per la prima volta, leggendo la serie in ordine cronologico. La trama è originale e si snoda seguendo due situazioni diverse, che poi si incrociano. Intanto l'inizio con l'evasione dal carcere di Yuma è spettacolare: la pioggia dventa la miglior alleata degli evasi che riescono ad allontanarsi grazie all'aiuto di complici esterni. La ricerca del tesoro di cui si parla spesso durante tutto l'albo, viene però resa impossibile dato che i banditi vengono tutti massacrati. Intanto Tex e pards insieme all'esercito, stanno dando la caccia ad una numerosa banda di Yaqui ribelli che stanno scorrazzando per il territorio in cerca di scalpi e di vittoria. Tex si separa dagli altri, GLB trova la necessit? di farlo agire da solo, ma soprattutto lo rende solitario perchè venga catturato e quindi per metterlo in seria difficolt?. Le torture alle quali Tex viene sottoposto nel villaggio abbandonato, sono una rarit? della serie (almeno per me), il nostro si trova veramente ad un passo dalla morte e senza il successivo ed improvviso cambiamento della situazione, sarebbe rimasto ucciso. Alla storia darei 9, un voto alto forse per via di queste scene forti e per la trama originale per l'epoca.
  14. Sam Stone

    Copertine Originali E Ristampe

    33-LA VALLE TRAGICA - Originale, Luglio 1963. - Ristampa Tre Stelle, Novembre 1966 --------> identica - Ristampa TuttoTex, Luglio 1988: Le variazioni riguardano principalmente i colori. Soprattutto: cappello e guanti di Tex, da bianchi diventano marroni e i pantaloni da verdi a blu. Per il resto cambiato il cielo, il terreno, le roccie, inscurita la giacca del soldato. - Nuova Ristampa, Ottobre 1998: Nella Nuova Ristampa tutto è spostato indietro, rispetto alle precedenti copertine. Infatti osservando Tex e il soldato salta subito agli occhi che risultano più piccoli. Per il resto soliti cambiamenti di colori e lievi modifiche nel terreno.
  15. Ottima questa copertina, con la posa di Tex e del capo indiano. Mi piace particolarmente lo sfondo, molto basso, dei monti.
  16. Sam Stone

    [87] Oro Nero

    Concordo con i post che mi hanno preceduto, sia per quanto riguarda la somiglianza con il Texone di Nizzi-Buzzelli, sia con tutto il post dell'amigo Pedro. La storia che si presenta di stampo abbastanza classico, vede comunque il ritorno di Pat (già preannunciato nelle ultime pagine della storia della Costa dei Barbari, quando Tex e Carson stanno per entrare nella palestra e sentono la mancanza del loro amico irlandese). E rivedere Pat è una gran gioia: il divertimento arriva subito dopo l'inizio, quando al villaggio Navajo arriva un pacco enorme contenente la richiesta d'aiuto dell'irlandese, sotto forma di un tema lungo parecchie pagine, pieno di sgorbi e mille altri errori grammaticali."Prepara la fiasca del Whisky", dice Tex a Carson mentre si appresta alla non facile lettura, "mi servir? sicuramente dopo la traduzione di questa lettera" Per tutta la storia abbiamo l'azione nelle mani di Tex e Carson, con l'aiuto di Pat soprattutto quando c'è da usare la forza bruta. Non mancano sparatorie infernali e l'interessante incontro con un bandito, che si dice abbia già incontrato Tex e Carson, il quale pur riconoscendo la pericolosit? dei nostri continua la sua lotta a fianco dei fratelli Standish. Kit e Tiger che sembravano destinati a non comparire, arrivano verso il fiinale in modo improvviso e utilissimo per la salvezza dei buoni. Il finale è buonista, ma i cattivi fratelli subiscono comunque una bella lezione. Alla storia direi un 7 anche per me.
  17. Certo che nelle storie di GLB ci sono degli elementi ricorrenti, soprattutto nelle primissime storie, come ha detto il Colonnello prima di me. :DPerò questi elementi che si ripetono con l'avanzare della serie, sono stati utilissimi per tracciare il carattere di Tex, non solo un sentiero poi coltivato da altri autori. Il Tex di GLB è l'eroe, infallibile con la pistola, con il coltello, con il fucile, con arco e frecce, insomma quello che aveva in mano lo usava perfettamente. Raramente sbagliava mira, era insuperabile nelle sue cavalcate e micidiale nell'arte dei pugni. Insomma un Eroe vero e proprio, di quelli tipici della metà anni 40 e degli anni '50;nelle sue storie GLB era solito metterci i buoni (generalmente poveri), maltrattati e sfruttati dai cattivi di turno, che erano solitamente politicanti (descritti sempre come scaldapoltrone e burocrati, in grado di comandare dove passavano), oppure ricchi proprietari terrieri, la cui ricchezza se l'erano procurata sulle spalle degli altri. Oppure ancora Imprenditori di ogni tipo (petrolieri, pezzi grossi della ferrovia, commercianti di pelliccie, ecc). Senza dimenticarci degli indiani ribelli. Insomma la storia GLB era archittettata quasi sempre allo stesso modo, ma mi sembra sbagliato e ingiusto dire che le storie erano sempre uguali. Anzi, in questo ripetersi di elementi c'era una gran fantasia da parte dell'autore che lo portava a percorrere mille strade. I tempi erano pionieristici, ovviamente non c'era internet, gli unici mezzi dove poteva trarre ispirazione era il cinema, i romanzi e i fumetti dell'epoca. In quei periodi che ci sembrano così lontani, le storie contenevano al loro interno elementi talmente fantasiosi ed esaltanti, che a noi oggi possono sembrare ingenui, ma che nel risultato apparivano agli occhi dei lettori come dei capolavori. Provate a pensare ad un lettore (giovane o maturo) dell'epoca, che con pochi spiccioli (non avendo null'altro con cui fantasticare), poteva viaggiare insieme a Tex e a Dinamite, in ogni più remoto angolo del West, incontrando pericoli di ogni genere. Ovvio che l'architettura delle storie era ripetitiva, perchè tutto girava attorno al personaggio principale, che doveva alla fine sempre trionfare, non poteva fermarsi in un posto, non poteva farsi una famiglia, doveva portare in ogni luogo legge e giustizia. I lettori di allora quindi non cercavano altro, in quanto quello che leggevano già era di qualità molto elevata. Poi con l'avanzare della numerazione (e degli anni!), anche GLB si era accorto che i tempi erano cambiati e che era rischioso continuare con questo ripetersi che alla fine (forse) avrebbe avuto effetti negativi sulle vendite. Allora decise di portare nuovi elementi sulle storie, come esempio la storia del Passato di Tex, in cui veniamo a conoscenza della sua giovinezza, della sua famiglia. Oppure storie come Tra due Bandiere, in cui catapulta Tex all'interno della Guerra Civile. E di esempi se ne possono fare a bizzeffe; le storie acquistano sempre più intrecci, personaggi nuovi, meglio caraterizzati soprattutto queli cattivi. Ma sullo sfondo rimane sempre lui, l'Eroe Tex che non sbaglia mai, il portatore di giustizia.
  18. Sam Stone

    Copertine Originali E Ristampe

    32-LA MORTE ASPETTA NEL BUIO - Originale, Giugno 1963. - Ristampa Tre Stelle, Ottobre 1966 --------> identica - Ristampa TuttoTex, Giugno 1988: L'immagine risulta ingrandita e spostata a sinistra, infatti un angolo della finestra si avvicina al fucile. Per quanto riguarda il fucile, viene eliminata la scritta Tex che ne copriva una parte, quindi ricolorata la parte metallica che prima era bianca. variazioni su Tex: il cappello da bianco passa a marroncino; gli stivali prendono lo stesso colore del cappello. Il volto e la mano di Tex (che risultava sbiancato nell'originale) viene ricolorato. Il fazzoletto al collo da azzurro diventa bianco. Curiosamente nellla mano sinistra di Tex (quindi quella alla nostra destra), sembra indossi un guanto, mentre l'altra mano no. Strano no? - Nuova Ristampa, Settembre 1998: La NR si mantiene simile alla precedente, con qualche variazione di colori (la luce di sfondo dietro a Tex è più gialla; leggere variazioni sui vestiti), variazioni sulle dimensioni (il fucile più piccolo; leggermente arretrato Tex e finestra). Rimane lo strano guanto nella mano sinistra!!
  19. Sam Stone

    [86/87] Rio Verde

    Grandiosa storia, con il memorabile primo scontro con l'abile Proteus, che è capace di assumere qualsiasi identit?. Kit Willer come in passato (mi viene in mente la storia dell'Ippocampo), dimostra di avere una cultura anche nel campo della mitologia, dato che spiega a Tex e Carson il significato della parola Proteus e la storia che ci gira attorno. Geniali guizzi di sceneggiatura, come la trappola preparata per sviare i nostri, con i fucili e pistole che sparano da sole. Il pericoloso Proteus però commette molti sbagli Fatto sta che senza l'aiuto dell'ultimo complice di Proteus trovato morente, i nostri avrebbero faticato non poco per scoprire la vera identit? dell'avversario. Quindi un nemico pericoloso che dar? ancora filo da torcere ai nostri. Per il resto concordo con le approfonditisse analisi che mi hanno preceduto!!Voto: 8
  20. Sam Stone

    Interviste Agli Autori

    Dal sito: http://www.nazioneindiana.com/2008/06/18/6... cio-filippucci/ Intervista a LUCIO FILIPPUCCI, in occasione dell'uscita del suo Texone. 60 anni di Tex: intervista a Lucio Filippucci di Mauro Baldrati Dopo il n. 9 di Magnus, realizzato in parte a Castel Del Rio, il nuovo numero è stato affidato a Lucio Filippucci, bolognese, uno dei disegnatori di punta di Martin Myst?re, che lavora in un piccolo fienile di sasso ristrutturato con vista sui boschi dell'Appennino bolognese, nei pressi di Loiano. L'abbiamo incontrato nel centro della cittadina, dove si è tenuta una mostra con le tavole originali del nuovo albo. Filippucci, com?? nata l'avventura dello Speciale? L'editore Bonelli continuava a chiedermelo, ma io tentennavo perchè non sono mai stato un texiano. Non ero un lettore abituale, ero legato ad altri stili western, più moderni, come Ken Parker, o il Blueberry di Moebius. Anche nel cinema amavo il western anni Settanta, Soldato Blu, Un uomo chiamato cavallo. Tex è anni Cinquanta, John Ford. Alla fine perchè hai accettato? Perchè era una bella sfida. Tex è un personaggio impegnativo, con una lunga storia alle spalle, delle regole solide. Quali? E? un uomo d'acciaio, ha un abbigliamento preciso, armi, un modo di cavalcare, di guardare. Anche i luoghi, gli arredi, gli oggetti, devono essere verosimili, esatti. E? un western realistico, sporco, polveroso. Io, che vengo dalla fantascienza, dove c'è molta libertà di improvvisare, ho dovuto lavorare con disciplina; sono passato dal ritmo veloce a quello lento, dove ogni vignetta va lavorata a fondo. Credo di essermi adattato molto bene alla sua serialit?, perchè io in fondo sono un particolarista, amo i dettagli, la precisione, la nitidezza. Mi ci sono adattato talmente bene che ora disegner? anche un albo ?normale? di Tex. Ha influito il tuo stile di disegnatore di fantascienza? Come si è coniugato col western° Credo di avere lavorato sul ritmo, il dinamismo, l'azione, gli effetti speciali. Queste infatti sono le prerogative del disegnatore, che gestisce la regia. Puoi riassumere la storia? Potr? sembrare bizzarro, ma dopo tre anni di lavoro duro sulle singole vignette non la ricordo molto bene. E? una sceneggiatura di Gino D'Antonio, uno dei più grandi sceneggiatori italiani, purtroppo scomparso di recente senza potere vedere l'opera finita. Tex e Carson hanno l'incarico di scortare un capo seminole ribelle, Ochala, a un processo per vari omicidi. Ma riesce a fuggire, aiutato dai suoi. Ochala è inseguito da un malvagio caijun, che, apprendiamo nei flashback, anni prima ha sterminato la sua famiglia. Scopriamo che Ochala è innocente, che ha sempre ucciso per difendersi, e Tex si mette sulle tracce di entrambi. E? una storia avventurosa, con la complicazione di un burocrate malvagio e corrotto, uno dei nemici classici di Tex, che lotta contro la corruzione, la speculazione. Quindi abbiamo la coppia Tex/Carson, senza Tiger Jack? S?, ma oltre la metà dell'albo vede Tex da solo, con un pard meno ?pesante? di Carson. E? stata una scelta della sceneggiatura, per l'economia della storia, i personaggi, l'intreccio, risultava troppo complesso far recitare entrambi i personaggi, con le loro caratterizzazioni, le personalit? complesse, le solite idiosincrasie di Carson. Cosè a un certo punto Capelli d'argento si è infortunato ed è uscito di scena. Hai detto recitare, dunque sono personaggi/attori? Certo. Il fumetto ha una scansione cinematografica. Quindi, come in ogni film che si rispetti, hai fatto delle ricerche sugli scenari, gli oggetti, i costumi? E come. Le armi, i paesaggi delle paludi, e i cavalli, che costituiscono uno dei problemi più ardui da risolvere, per l'anatomia e soprattutto il dinamismo, difficile da restituire. Ho dovuto inventare molto sui costumi dei seminoles, perchè c'è pochissimi materiale disponibile. Va detto che non tutti i disegnatori dei texoni hanno fatto la stessa cosa, alcuni hanno tirato via, ma io no. In questo ho seguito fino in fondo gli insegnamenti dei miei due maestri, Magnus e Romanini (Giovanni Romanini, bolognese, ha collaborato con Magnus alla Compagnia della forca e ha disegnato i cavalli del texone dello stesso Magnus ndr), grandi maestri della precisione. Aurelio Galleppini ha usato anche se stesso è il proprio autoritratto è per il personaggio. Tu pensi di avere inserito qualche componente di te stesso nel tuo protagonista? Direi che siamo molto diversi, a partire dall'aspetto fisico. Però ammiro certi lati del suo carattere, quella sua fede incrollabile nella Giustizia, e il non esitare a prendere a cazzottoni i malvagi che la infrangono. Il tuo Tex ha una faccia dura, spigolosa, spesso illuminata dal basso, con occhi stretti come fessure orizzontali. E? una scelta solo tua? Assolutamente sè. La sceneggiatura non fornisce indicazioni di questo tipo. Gli occhi fessura derivano da Martin Myst?re, che non li apre mai. Per tornare alla domanda precedente, forse ci ho messo la mia tensione iniziale, quando pensavo alla impresa che stavo affrontando. Secondo te oggi Tex voterebbe Obama o McCain° (Pausa) Obama. Ha un'anima solida di democratico. Un'ultima domanda. Perchè tanti disegnatori se ne vanno in Francia? Penso a Liberatore, Mattotti, Igort. In Francia il fumetto ha lo spazio e l'attenzione che merita. E? considerato un linguaggio al pari della letteratura, il cinema. In Italia invece, anche se vi sono ottimi autori, è un sottogenere, una sottocultura buona per l'evasione. In fondo restiamo legati alla concezione del fumetto come illustrazione delle favole per bambini.
  21. Mi è venuto in mente un altro particolare:lo stratagemma utilizzato da Carson per sviare gli uomini di Shanghay Kelly, durante la battaglia nel porto è lo stesso utilizzato per sviare i tonkawas nella storia di El Rey. Vale a dire l'allontanamento sulla scialuppa, insieme al fantoccio vestito da Tex.
  22. Possedevo l'albo Tre Stelle (che ora non ho più, purtroppo) e Tom Devlin era chiamato Tom Harding, successivamente GLB con i ritorni del personaggio si deve essere dimenticato il cognome iniziale e nelle successive ristampe (ora ho il TuttoTex) il cognome vene cambiato definitivamente. Questa storia ambientata a San Francisco, dar? il via a numerosi successivi ritorni nella turbolenta città. Dopo che nelle precedenti storie, abbiamo visto l'arrivo per la prima volta nella serie di amici come Cochise e Buffalo Bill, ecco che GLB introduce molti nuovi alleati e grandi amici di Tex e pards: il capitano della polizia di Frisco, Tom Devlin, Mike Tracy ex poliziotto ora albergatore che aiuter? anche in futuro i nostri e ovviamente i personaggi della famosa palestra, Lefty e Bingo (manca ancora Angelo che li raggiunger? più in l' ). La storia in questione arriva subito dopo il capolavoro del Passato di Tex, ma non risulta comunque in tono minore, in quanto non manca di spunti e guizzi geniali. L'inizio apre subito all'insegna dell'azione: una bella scazzottata al boss mafioso, Shangay Kelly che attirer? su Tex e Carson le mire dei componenti della banda. Scazzottate, inseguimenti, furibonde sparatorie per le intricate vie del porto, insomma una storia indimenticabile da rivalutare assolutamente. Una delle scene più belle è quando Tex e Carson si recano alla palestra Hercules, per assoldare un gruppo di energumeni picchiatori, coi quali distruggeranno i locali più malfamati. Due curiosità: - nella storia c'è la rarissima scena in cui i nostri mangiano due arance. - poco prima di entrare nella palestra Hercules, Carson si rivolge al pard: ?Se ci fosse qui Pat?; GLB era solito (secondo me) anticipare i ritorni, di l' a poco infatti nella storia ?Oro Nero?, subito dopo quella di Proteus, ritroviamo il grosso irlandese. :DVoto 9. I disegni a due mani, quelle di Galep e di Raschitelli, si miscelano abbastanza bene, risulta però evidente uno stile diverso dal solito, soprattutto nel diverso segno dei capelli dei vari personaggi che risultano più grossi. Comunque un ottimo lavoro.
  23. Storia molto importante per la serie, grazie a questa finalmente comprendiamo come Tex da allevatore è diventato un ricercato dalla legge. Emozionante vedere dove abitava Tex da ragazzo e come abbia acquisito l'abilità nell'uso delle pistole. Poche vignette di vita tranquilla, rotta dall'improvviso allarme dato dal fratello, che segna l'attacco dei banditi al padre Ken (di cui non si vede il volto, ma solo il corpo a terra defunto). Tex che già da giovane mostrava grinta e capacità decisionali, decide naturalmente di vendicare la morte del padre e con l'aiuto dell'amico-maestro Gunny, fa strage dei sei banditi, nonchè di qualche Rurales imbattutisi sulla via del ritorno. GLB cerca nella storia (soprattutto in questa prima parte), di riportare lo stile degli inizi, infatti si respira nelle sparatorie e nei dialoghi, quell'atmosfera che si respirava nelle primissime storie. Tex è l'Eroe, e come tale non poteva stare fermo relegato in un ranch a portare in giro il bestiame, decide così di lasciare tutto nelle mani del fratello e di partire verso nuovi orizzonti. Inspiegabile quindi il rivederlo, all'inizio della storia Tra due Bandiere, insieme a Damned Dick e a Rod, proprio nella conduzione di un nuovo Ranch (e al proposito sarebbe bello vedere il primo incontro con questi due personaggi, in modo da ricollegarsi allo scoppio della guerra civile). Nella seconda parte della storia, Tex viene assunto in un rodeo nei pressi di Sant?Antonio; indimenticabile il primo incontro con Dinamite, il celebre cavallo che lo accompagner? in molte avventure. La vita nel Rodeo, ovviamente, non è esente di problemi, non mancano infatti i delinquenti, quindi non mancano le occasioni di usare pugni e pistole. Dopo aver ripulito un po' l'ambiente, c'è un salto temporale di tre anni, durante i quali ci viene solo spiegato che Tex ha proseguito il suo lavoro negli spettacoli vagabondando di paese in paese. Arriva così alla terza parte della storia (forse la più memorabile), con l'abbandono del rodeo e la partenza in cerca di vendetta per la morte del fratello Sam, ucciso da Tom Rebo. Anche in questa parte sembra di tornare indietro ai primissimi numeri, con un Tex scatenatissimo che semina piombo e morti per le strade, solo contro tutti gli uomini di Rebo. Finita la storia, Tex è diventato un fuorilegge, per colpa dello sceriffo Mallory (complice del defunto Rebo), che sparge in giro false voci sui comportamenti del nostro. Una storia quindi da leggere e rileggere, come voto direi un 9. Alla fine della storia, rimangono aperti numerosi spunti che potrebbero dare il via a nuove emozionanti storie:- Innanzitutto la famosa storia (di cui si parla da tempo), sull'ultima cavalcata di Dinamite. Che fine ha fatto il cavallo di Tex?- La sfida con lo sceriffo Mallory; Tex alla fine ci parla del pareggiamento dei conti (avvenuto due anni dopo i fatti di Culver City), anche questa storia non è mai stata ripresa.- L'incontro con Damned Dick e Rod, nella conduzione di un nuovo Ranch, in modo da ricollegarsi allo scoppio della guerra civile. Questi sono solo alcune porte lasciate aperte per eventuali storie future, poi chissà quante ancora se ne potrebbero inventare !!
  24. Sam Stone

    La Guerra Di Tex

    Anche a me ogni tanto piace leggere Tex alle prese con la Storia vera. In questo caso la Guerra Civile, è un filone interessante, a mio avviso ancora poco sfruttato. Certo, forse se venisse sfruttato maggiormente, si perderebbe un p? di quell'epicit?Però ogni tanto una storia in flashback a fianco di Damned Dick non guasta (e al proposito, andando un attimo OT, mi piacerebbe leggere una storia sul primo incontro di Tex con Dick e Rod; quindi una storia che si estende ai vertici iniziali della guerra ). Tornando in tema del topic, creato dal mitico Colonnello Jim, direi che ogni autore si è cimentato diversamente nell'illustrare il tragico periodo in questione, ma sotto certi aspetti ognuno ha seguito comunque il sentiero tracciato da GLB. GLB porta Tex e pards nello scoppio della guerra (Sui Sentieri Del Kansas e seguenti), facendoli assistere però sempre ai margini, in aiuto di coloni o povera gente che subisce atti di sciaccallaggi e violenze di ogni genere. Questa storia come sappiamo perder? poi importanza (se così si può dire), diventando incongruente con la successiva Tra Due Bandiere, in cui in flashback il nostro racconta della separazione dall'amico Rod (che si arruoler? nelle file sudiste), una separazione triste quella, soprattutto per il fatto che Tex non vuole stare da nessuna delle due parti, odiando la guerra fraticida. Però successivamente Tex e Damned si uniscono alle file nordiste, anche se come già detto altre volte, solo come esploratori o comunque per missioni di routine. GLB mette però Tex in situazioni comunque tragiche, dato che la violenza della guerra si assapora tutta nella storia (l'apice raggiunto con la morte di Rod fra le sue braccia). Nizzi, con il capolavoro di Fuga da Anderville, gioca molto sui sentimenti e sulla psicologia dei personaggi, costruendo un'intricata vicenda in cui comunque la violenza della guerra è sempre presente (forse anche più visibile che nella storia vista da GLB). Boselli, con Glorieta Pass, ci mostra la guerra vista con occhi non molto diversi di quelli di GLB (almeno per me). I sudisti ci vengono presentati comunque come uomini d'onore, ad esempio il Tenente Beau Danville morente tra le braccia di Tex, si dice fiero di aver conosciuto e combattuto con un uomo che stava dall'altra parte della barricata, ma di grande valore ed onore. Io la guerra descrittaci da Boselli la vedo quindi abbastanza simile al modello di GLB (lasciando stare la tecinca usate per raccontare, che qualcuno può criticare), ma segue più o meno gli stessi schemi. In Tra due Bandiere, Rod muore tra le braccia di Tex, in una scena epica carica di tristezza e tensione, in cui rimane l'amaro in bocca per quell'epilogo di una guerra fraticida. In Glorieta Pass, ho già citato il tenente Beau Danville, che muore comunque per mano di indiani. Il personaggio è comunque ben descritto, fa parte del buono dall'altra parte della barricata (sempre visto con gli occhi di Tex). Nella prima parte di Missouri, abbiamo visto che tra i guerriglieri nordisti e sudisti, non c'è poi molta differenza dato che sono quasi tutti sciacalli e assassini, ma c'è posto anche per i "buoni" sudisti: il Tenente Stacy Robbins. Forse una visione più decadente io la vedo di più, in quella offertaci in Fuga da Anderville di Nizzi, con la cruda violenza dei campi di prigionia. Ma qui va tutto a pareri personali. Quindi quale preferisco?Difficile scegliere!!
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