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TWF - Tex Willer Forum

F80T

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  1. F80T

    [Tex Willer N. 14 / 15] Paradise Valley

    Se non ricordo male, Ruju non aveva mai mai scritto del giovane Tex. Per questo attendevo con curiosità e qualche timore il nuovo albo. Sin qui, lo sceneggiatore ha tirato fuori una storia fresca, ritmata e molto attenta alla caratterizzazione psicologica dei vari personaggi, che riesce bene nonostante le poche pagine a disposizione. Valutazione molto positiva, fino ad ora. Non spendo molte parole per i disegni, visto che per me Del Vecchio è una sicurezza
  2. F80T

    [651/653] Luna Insanguinata

    A questo forum riconosco il grande merito di avermi indotto a riprendere l'abitudine di rileggere le storie di Tex a distanza di qualche anno dalla prima lettura. In questo modo, sto rendendomi conto di quante meravigliose avventure abbiamo vissuto insieme al nostro eroe. Splendida, come hanno valutato i molti che mi hanno preceduto, è Luna insanguinata, con quella sua atmosfera melanconica e cupa, e con l'inquietudine che la magia di Charvez incute al lettore: non sarà mica più efficace della magia di Aquila della Notte? Gli elementi che spiccano, a mio giudizio, sono Ada Stark, sicuramente una delle donne con più spessore nella lunga epopea texiana, e Silent Foot, con il suo modo di essere che al lettore europeo del XXI secolo appare un po' strambo. Promossi i disegni di Mastantuono.
  3. F80T

    [Tex Willer N. 10 / 13] Pinkerton Lady

    Prima che esca in edicola la nuova storia di Tex Willer, volevo aggiungere al mio precedente commento entusiasta (seppur sintetico) una piccola nota critica. Prima, però, una doverosa premessa. L'intera storia mia ha entusiasmato, e la ritengo una delle sceneggiature migliori di Boselli, anche se - essendo moltissime le opere di rilievo del curatore di Tex - è difficile dire se rientri o meno nella top ten delle avventure boselliane. In ogni caso, per come lo intendo io il forum non è una collezione di complimenti agli autori del nostro fumetto preferito, ma un luogo di scambio di opinioni, ancor più impreziosito dalla partecipazione dello stesso Boselli e di alcuni disegnatori. Venendo alla nota negativa che mi ero ripromesso di fare, ho riscontrato un certo disallineamento tra lo Steve Dickart de Il Fuorilegge e lo Steve Dickart di Pinkerton Lady. Nella sua prima apparizione, egli è un avversario molto insidioso per Tex, ma rimane pur sempre un mediocre illusionista. In questa nuova avventura, che precede cronologicamente l'altra, invece, Steve Dickart appare dotato di notevoli poteri ipnotici, che noi lettori non conoscevamo ancora. Certo, data la godibilità della storia, si potrebbe dire Ma chi se ne frega! Anzi, io stesso me lo dico. Riamane, però, questo un piccolo graffio alla continuity texiana, che merita di essere rilevata.
  4. È già la seconda volta in pochi giorni che @Diablero scrive, peraltro con uno stile estremamente gustoso, cose che condivido totalmente. Alla fine, vi è che ognuno di noi pensa di sapere come dovrebbe essere scritto Tex. Solo che, se mai ci fosse data la possibilità di sceneggiare una storia, verrebbe fuori una schifezza noiosissima... Come ho già detto, l'avventura natalizia di Tex a mio giudizio funziona; l'intervento delnostro fuorilegge è determinante e non mi dispiace che il fantasma del vecchio abbia nella sceneggiatura lo spazio che merita
  5. F80T

    [710/711] L'assedio di Mezcali

    Alla conclusione del primo albo, la trama imbastita da Nizzi mi è apparsa solida e godibile. L'umanità varia radunata in un trading post dalla sorte, a resistere all'assalto degli indiani, è un topos western, ma è messo in scena con abilità. Carson, è vero, ha la peggio nello scontro col bandito, ma la sconfitta non mi è sembrata disonorevole. A differenza di altri utenti del forum, i disegni mi sono piaciuti. Bella, in particolare, la scena del picchetto d'onore al momento della sepoltura del soldato morto, che rompe la gabbia bonelliana. Speriamo che la seconda parte sia all'altezza.
  6. Parto dai disegni, che mi sono piaciuti molto. In particolare, mi pare che Ghion renda molto bene il gelo che connota tutta la storia; i suoi paesaggi innevati, peraltro, mi hanno molto ricordato quelli di Calegari ne La ballata di Zeke Colter. Anche la particolare colorazione mi è sembrata molto ben calibrata rispetto alla struttura della storia e alle atmosfere che si volevano creare. La sceneggiatura, del tutto peculiare in una serie in cui pure non sono mancati fantasmi (da ultimo, nella splendida Colorado Belle) , mi è parsa impeccabile. P O S S I B I L E S P O I L E R Devo concordare con Leo quando afferma che il primo e l'ultimo dei racconti del vecchio presentano una qualità maggiore di quello centrale, che pure presenta il buono spunto della storia nella storia, e mantengono un ritmo narrativo più idoneo a rendere il senso di angoscia che le vicende narrate hanno inculcato ai tre banditi. Cruda, ma non per questo inadatta a un fumetto del Tex, la scena in cui uno dei malviventi prefigura di voler abusare sessualmente della giovane donna presa in ostaggio. Senza un attimo di respiro, come ci ha abituato la serie che si occupa del giovane Tex, è l'azione del nostro fuorilegge. Criticabile, invece, è il fatto che i fatti illustrati nello speciale di natale seguano quelli ancora inediti, oggetto di Tex Willer nn. 14 e 15. Ad una valutazione complessiva, ritengo che, a prescindere dalla discussione sulla correttezza del prezzo di copertina, si tratti di soldi ben spesi.
  7. F80T

    [530/533] Athabasca Lake

    Il soggetto è estremamente interessante e la sceneggiatura è tutto sommato buona. I difetti non mancano: Kit Willer e Tiger hanno poco spazio, così come Gtros Jean; Nizzi si serve di qualche trucchetto di troppo per far superare ai nostri eroi le impasse che trovano sulla via (ma quanti amici ha Laruche?); i profili del complotto rimangono un po' troppo sfumati. Ma ci sono anche belle trovate, come il dialogo con il maggiore Fielding e la sequenza della caccia al Golden Arrow. Bella prova grafica di Fusco. In poche parole, non un capolavoro ma una storia che si legge volentieri
  8. F80T

    [Color Tex N. 16] Teton Pass e altre storie

    E venne finalmente il momento per me di acquistare il primo Color Tex dedicato alle storie brevi (ho già raccontato che Tex a colori non mi sembra canonico, salvi i numeri celebrativi; di qui il mio rifiuto, sino a questa estate, di acquistare gli albi in technicolor). Ho trovato spunti di interesse, benché sia evidente che si tratti di storie pensate per non andare sulla serie regolare e che, in effetti, non vedrei di buon occhio sul mensile, nemmeno come sottotrama. Teton Pass e Una trappola per Kit attribuiscono un po' di meritata gloria ai due Kit. Piccolo Falco riesce a fare cose che mai abbiamo visto fare neppure a Tex e che sfidano le leggi della fisica. Quanto al ranger più anziano, la mia opinione e che con la vedova abbia consumato, benché nel dialogo che ha agitato la discussione in questo forum si parlasse delle esperienze da vagabondo uomo di legge, non di storie di letto. Complessivamente, si tratta di due avventure piacevoli, da leggere per quello che sono: dei divertissement. Singolare, e un filo troppo sdolcinata, la muta Attenti al lupo. Va bene per una volta, ma non mi piacerebbe trovare nuovamente storie completamente mute; la bellezza della natura può essere esaltata diversamente (ricordate La ballata di Zeke Colter?). La trama di La voce del killer viene scoperta sin dalla letttura del titolo. Benché appartengano a un maestro del fumetto, non ho trovato adatti a Tex i disegni. Belle trama e disegni di L'ultimo dei Mimbres. Peccato che Majo ci abbia regalato un Kit Carson irriconoscibile. Tornerò ad acquistare Color Tex storie brevi? Quién sabe?
  9. F80T

    [640/642] Giovani Assassini

    Giovani Assassini è stata una pietra d'inciampo per alcuni affezionati lettori texiani. Dopo averla riletta, ho lasciato passare un po' di tempo per far decantare i miei pensieri, prima di offrire al forum la mia valutazione della storia, retrospettivamente illuminata anche dalla lettura e dalla metabolizzazione di Winnipeg. Le critiche a questa storia si polarizzano su tre fronti: a) I quartetto dei pards ci appare profondamente diviso, in difformità dal canone texiano che ci presnta un affiatamento fuori dal comune; b) Tex dimostra di non essere un leader, ammettendo che sulla sorte di Kid Rodelo si voti; c) se in futuro Kid seguirà la giusta via, allora Tex si sarà dimostrato non più infallibile giudice di uomini, non avendo creduto in lui; ma se invece Kid tornerà a delinquere, allora Tex avrà commesso un grave errore di valutazione nel permettere che venisse lasciato libero, e avrà sulla coscienza crimini e delitti. A mio avviso, le contestazioni non colgono nel segno. Innanzitutto, come ho già rilevato in altra discussione, per quanto affiatati i pards sono quattro teste pensanti, e dunque è implausibile pretendere che non abbiano mai divergenze di opinioni, anche su questioni serie. In secondo luogo, Tex è un leader. Però il leader non si limita a comandare, ma ascolta le opinioni di coloro di cui si circonda e le valorizza, tanto più quanto provengano da persone degne di stima. Ebbene, a chi ha dato ascolto Tex? Ai suoi storici e fidati pards, di cui si fida e ai quali ha più volte affidato la sua vita (per esempio, ogni volta in cui dice Coprimi!, e si lancia in un'impresa ardua se non disperata); e a Mike, che, sebbene da poco conosciuto, ha con lui condiviso non banali momenti di caccia ai tre fratelli. Infine, se è vero che Tex ha straordinarie capacità di comprensione del cuore degli uomini, non ha poteri soprannaturali e non è infallibile, né gli Autori, secondo me, ce lo hanno voluto così presentare. A parte questa riflessione, in realtà ancora una volta Tex dimostra di aver fatto la scelta giusta. Il cuore di Kid, lo scopriremo, è ancora nero alla fine di Giovani Assassini; ma il ragazzo è pronto a mutare. Il nostro ranger in qualche modo percepisce questi avvisi di cambiamento, e allora sceglie di dare ascolto ai due Kit, che, come Mike, vogliono dargli un'altra chance. Piuttosto, le critiche alla sceneggiatura avrebbero dovuto - a mio parere - appuntarsi su un altro aspetto. Infatti, sin dall'inizio dell'albo, i tre giovani assassini ci vengono presentati con una qualche benevolenza. Ecco, io non capisco perché ciò accada, visto che sia Kid Rodelo che Durango sono, non ne abbiamo dubbi, spietati criminali e Dallas, pur non avendo materialmente ucciso nessuno, partecipa a rapine in cui è messo in conto che i scappi il morto. A parte tale aspetto problematico, la storia è scritta molto bene e Font la interpreta, a mio giudizio, adeguatamente dal punto di vista grafico.
  10. F80T

    [Tex Willer N. 10 / 13] Pinkerton Lady

    WOW! Questo sarebbe il mio commento all'albo conclusivo di Pinkerton Lady, se non fosse una palese e grave violazione delle regole del forum. Allora, in attesa di una rilettura e di una critica più meditata, dico che gli ultimi cinque balloons mi hanno fatto venire la pelle d'oca. Come nel dialogo tra Tex e il sergente Torrence (Cercatori di piste), condensa in poche battute un dilemma con cui filosofi, giuristi e operatori del diritto si scontrano da secoli. E poi c'è quella vignetta, che sarà ricordata, a pag. 50...
  11. F80T

    ....tutto è cambiato...

    Caspita! Che riassunto vivido e ricco della storia editoriale di Tex! Nel mio piccolo, condivido integralmente l'opinione che Tex, pur rimanendo sostanzialmente fedele ai suoi valori, sia cambiato tante volte in settantuno anni. D'altra parte, è inevitabile che ogni narratore veda il personaggio dal suo punto di vista, che risente di tanti fattori, culturali, sociali, esperienziali. Uno stesso Autore, come magistralmente ci ha illustrato Diablero, può vedere nel corso degli anni il proprio personaggio in un'ottica diversa. Dal mio punto di vista una cosa è certa: al momento Tex è in ottime mani e gode di una ferrea salute.
  12. F80T

    [658/660] Winnipeg

    Storia molto controversa, a quanto leggo sul forum; ma a me è piaciuta tanto. Innanzitutto, sono d'accordo con l'operato di Boselli allorché ci presenta un quartetto di pard sì molto unito, ma pur sempre composto da quattro teste pensanti. Non trovo, dunque, che le divergenze di opinioni su Kid Rodelo siano eterodosse. La sceneggiatura è molto complessa, con una pluralità di trame che, unendosi tra di loro, ci presentano un tessuto narrativo ricco e di grande impatto. Ho rilevato alcune criticità, che però non guastano il giudizio complessivo molto positivo. Due sono minori: 1) la presenza dei cinesi ci lascia presagire ulteriori sviluppi che, però, non ci sono; 2) giunti alla fine della storia, non sappiamo che fine abbia fatto la sfortunata fanciulla orientale. La criticità più grande riguarda però la figura di Jack Thunder, che ha fatto il suo esordio come ex combattente sadico e crudele, e che in questa storia ci viene presentato come un abile architetto di trame diaboliche, dotato di competenze artistiche e musicali. Certo, si tratta di un avversario di grande spessore (la sequenza della lotta al buio è memorabile), ma è una persona diversa da quel malvagio nemico di Tex. I disegni di Font non mi sono dispiaciuti, in particolare nel dare uno spessore sensuale a Dallas.
  13. F80T

    [708/709] La tribù dei dannati

    Anche io mi sarei aspettato un'offerta simile e, come te, mi sono interrogato sul significato di una simile scelta. Penso che se Tex non ha offerto a Makua di vivere nella riserva dei Navajo è perché ciò sarà funzionale alla nuova storia che, probabilmente, è già nella mente dell'Autore.
  14. F80T

    [193/196] Trapper!

    Continuando la mia opera di recupero delle vecchie storie di Tex, ho acquistato e letto la versione brossurata di Trapper!, pubblicata nel 2016. Trattandosi della stessa collana in cui ho letto In nome della legge (rinominata La cella della morte), la mia aspettativa era troppo elevata. Ed infatti, ho avuto qualche delusione. Lo premetto, si tratta comunque di una storia gradevole, ma risente di alcune criticità. Innanzitutto, il tratto di Nicolò, che ho apprezzato in altre occasioni, si adatta poco ai vasti paesaggi percorsi dai trapper. Gli sfondi delle vignette finiscono spesso per essere piatti e anonimi. La sceneggiatura, poi, mi pare procedere un po' troppo "a livelli". Infatti, come in un videogioco ante litteram, i nostri amati pards sconfiggono un avversario per poi passare a un superiore livello di difficoltà, sino alla prova finale, che però si vine con l'astuzia più che con la forza. Anche a me è sembrata forzata la correzione in corsa circa le qualità morali di LaMotte, presentatoci inizialmente come una carogna e rivelatosi un uomo di "vecchio stampo". Mi è infine rimasta poi una curiosità. Ma cosa ci facevano i nostri amici a Saint Luis?
  15. F80T

    [708/709] La tribù dei dannati

    Quando apparve per la prima volta, Makua mi sembrò un personaggio molto interessante e sperai che venisse recuperato. Questa sua seconda apparizione mi ha, tutto sommato, soddisfatto. Certo, si tratta di un ragazzo dal carattere complesso e con delle contraddizioni che esplodono nell'episodio dei falsi sceriffi. Ma proprio questo stimola l'empatia del lettore. Ecco, la mia opinione differisce da quella di dario63. Makua è un ragazzo con un vissuto difficile, che è stato guidato su una strada errata, che ha subito le conseguenze del male che ha fatto. E che, nel suo percorso di maturazione, non è ancora arrivato alla meta, sicché è del tutto plausibile che, pur essendosi solo difeso, non si fidi fino in fondo di chi, Tex, in passato gli è apparso come nemico. Il suo percorso, tuttavia, continua nell'arco dei due albi, sino alla saggia scelta di non rimanere nel villaggio dei Pima, evitando così di alimentare l'ostilità dei giovani guerrieri. Si preannuncia, a mio giudizio, una nuova apparizione del giovane amico di Tex, in cui spero che possa trovare quella stabilità che, con tutta evidenza, egli cerca. Quanto ai disegni, confermo che Font mi è parso un po' sotto tono.
  16. F80T

    [583/584] Missouri!

    Ho da poco riletto questa bella avventura e avevo quindi deciso di condividere con voi le impressioni nuovamente positive, accompagnate però da due riflessioni critiche: 1) la storia avrebbe reso sicuramente di più se fosse stata articolata in tre albi, cosa che avrebbe evitato alcune ellissi narrative; 2) i disegni di Mastantuono non mi hanno convinto fino in fondo. Mi ha però lasciato perplesso il dibattito che, all'uscita dei due albi, animò questo forum. Con un "leggero" ritardo, voglio contribuire anche io con le mie riflessioni. 1) Tex è il protagonista indiscusso della saga. Ma ciò non significa che non possano esserci storie corali o storie in cui il nostro ranger fa un lieve passo indietro per lasciare la scena ai suoi comprimari. Non a caso, alcune storie che io ritengo capolavori (Furia rossa, Il passato di Carson) vedono un Tex un po' meno protagonista. In Missouri! Tex è ben presente, ma la sceneggiatura intende mette in risalto la crudeltà e le ambiguità di una guerra civile. Per ottenere ciò non si può fare altro che dare una caratterizzazione forte a tutti i comprimari, che non possono essere ridotti a macchie sullo sfondo, né possono avere caratteristiche psicologiche tetragone. Ma questo non significa, a mio giudizio, sminuire il ruolo di Tex. 2) Si è accusato l'Autore di aver fatto fare al nostro eroe la figura dell'ingenuo. Ora, a parte che il Tex del flashback non è l'uomo fatto e finito del presente narrativo, ma un giovane alle prese con vicende ben più grandi di lui, nel racconto in esame compie errori di valutazione in due casi. - 2a) Tex si avventura presso il campo dei Bushwaker per salvare il figlio dei coloni contando (invano!) sulla copertura Jayhawcker. - 2b) Tex tenta di convincere il capitano West a cedere pacificamente il comando. Ebbene, non mi sembrano dei veri e propri errori. Nel primo caso, Tex non poteva ancora sapere quanto i Jaywackers fossero infìdi. In ogni caso, conoscendolo possiamo essere certi che, se pure avesse immaginato il tradimento, non avrebbe esitato a rischiare la vita pur di salvare il ragazzo. Nel secondo caso, la situazione era apparentemente disperata, sicché valeva la pena di fare un tentativo di salvare la vita ai civile imprigionati mostrando (sia pure solo a parole) la sua patente. In conclusione, le aspre critiche alla storia mi sono sembrate ingenerose. A mio giudizio, si merita un bell'8.
  17. F80T

    [573/574] Terre Maledette

    Tutt'altro che banale, Terre maledette vede un intreccio molto complesso di molteplici tematiche: le terribili forze della natura, il fallimento dei coloni, la prepotenza del solito "signore" locale che vuole imporre la propria legge, il tradimento, gli amori giovanili. Ne esce una storia assai godibile. A mio giudizio, il primo albo, in alcuni tratti angoscioso come La grande invasione, è migliore del secondo. Il finale mi è parso confusionario. Mi sono chiesto se fosse proprio necessaria la messa in scena dell'impiccagione. Inoltre, mi è sembrata superflua la comparsa di Carson. Il personaggio di Durango, che ho apprezzato meglio in Giovani assassini, in questa avventura è, a mio giudizio, un po' troppo abbozzato. Dei disegni di Font non mi lamento; non li ho trovati terribili come altri utenti di questo forum.
  18. F80T

    [Maxi Tex N. 25] Il boss di Chicago

    Premetto che non ho ancora capito con quale criterio vengano scelte le storie da pubblicare sul Maxi Tex. Mentre i Color, i cartonati (tranne che quando si tratta di ristampe), ma anche il Texone hanno una loro identità ben definita, il Maxi reca con sé sempre sorprese. A volte, contiene capolavori (Oklahoma!, Nueces Valley); altre volte storie di livello inferiore alla media (Deserto Mohave, L'ultimo giorno); altre altre volte ancora storie caratterizzate da disegni discutibili (Il cavallo di ferro, La carovana dei Cherokee) o addirittura brutti (Alaska). In questo caso, abbiamo due avventure che si sarebbero potute benissimo leggere sulla serie regolare. Il re di Chicago ha un soggetto interessante e una sceneggiatura dignitosa, che però avrebbe avuto bisogno almeno del doppio delle pagine per uno sviluppo meno frettoloso. La città corrotta nasce da un'idea che mi sembra abbastanza originale e che viene sviluppata adeguatamente, per quanto vi sia qualche colpo di fortuna di troppo (la scoperta dei corpi). Notevole, considerate le circostanze, la prova di Repetto. Il suo tratto non ha sofferto, nell'ultima parte della sua vita, del vistoso calo che ha colpito altri gloriosi disegnatori. Rispettoso, per quanto personale, lo stile di Bruzzo. Anche i disegni di Rossi mi sono piaciuti molto. Dirò forse un'eresia, dovuta alla mia ignoranza in materia di disegno, ma mi ricorda un po' Civitelli. In conclusione, il Maxi autunnale è, per quanto mi riguarda, promosso.
  19. F80T

    [Tex Willer N. 10 / 13] Pinkerton Lady

    Con l'uscita del numero 12, si completa un anno di pubblicazioni della collana Tex Willer. Non conosco i dati delle vendite, anche se il mio edicolante di fiducia sostiene che venda quasi quanto la serie regolare. Posso però esprimere una valutazione da lettore: la scommessa che la Sergio Bonelli Editore ha fatto dando vita a questa nuovo collana è, al momento, pienamente riuscita. Abbiamo avuto la fortuna di leggere dodici albi frizzanti e ricchissimi di azione, con personaggi, vecchi e nuovi, di grande spessore e un Tex veramente scatenato, come lo era quello di Gian Luigi Bonelli. Quanto ai disegni, difficile fare meglio. Il nuovo episodio è stato, a mio giudizio, all'altezza degli altri. Non sono d'accordo con l'opinione per cui il nostro fuorilegge abbia trovato sulla sua strada A mio avviso, la verità è che Tex è, in questa serie, troppo in gamba, capace perfino di battersi Uno contro venti Ho trovato molto azzeccato questo divertissement. Non so se Boselli ami le bionde, ma tra Kate e Lily anche io faccio il tifo per la prima!
  20. F80T

    [708/709] La tribù dei dannati

    Anche io questa volta ho trovato i disegni del buon Font un po' sotto la sua media. Mi piace il soggetto. Certo, altre volte in questi anni si è trattato delle difficoltà del percorso di redenzione. Ma penso che sia estremamente difficile ormai trovare dei soggetti completamente originali. Makua è un personaggio che avevo molto apprezzato quando comparve per la prima volta sulle pagine di Tex. Sono lieto di ritrovarlo, anche se mi duole vedere frustrato il suo tentativo di radicarsi in una comunità, per quanto anomala, e di formar una vera famiglia. La prima parte della storia scorre lenta, ma è funzionale all'analisi psicologica di Makua e allo sviluppo della trama. C'è qualche evidente forzatura (la crudeltà di Mateo, Carson che si ritrova nel bosco proprio nel momento giusto per ragazza superstite alla razzia dei predoni Mescaleros), ma tutto sommato l'albo è godibile.
  21. F80T

    [556/557] Morte Nella Nebbia

    Inizierei dai disegni. A mio giudizio Morte nella nebbia è la più bella prova di Font. Le sue matite e i suoi pennelli sono ampiamente promossi. Il soggetto è tutto sommato semplice, ma ben riuscito. E' poi incredibile come, in un numero di pagine limitato, Boselli sia riuscito a inserire una grande quantità di ambientazioni diverse e molti, moltissimi comprimari che non rimangono delle figurine sullo sfondo, ma sono tutti dotati di un carattere a tutto tondo. Lo sceriffo Langdon è uno degli avversari più ributtanti che si siano visti negli ultimi decenni di Tex: un vero bastardo! (scusate la volgarità, ma solo usando questa parola riesco a esprimere realmente il disprezzo per questa figura). Nota a parte per la figura di Bronco Lane. Nel rispondere a una mia domanda su di lui Boselli ha detto che "certi personaggi hanno il loro destino". Ha ragione! Quello di Bronco è un destino tragico, uno di quelli che solo i grandi Autori sanno pensare. Ed è forse proprio la sua morte "strana" che lo distingue da altri comprimari e ce lo fa ricordare, con affetto per quanto mi riguarda.
  22. F80T

    [569/571] Buffalo Soldiers

    Nelle ultime due, tre sere ho riletto Buffalo Soldiers e ne sono rimasto (nuovamente) entusiasta. C'è tutto quello che ci si può aspettare da un western: cercatori d'oro, comancheros, indiani, giacche blu, con i loro eroismi e con le loro fissazioni. Poi ci sono Tex e Carson in forma strepitosa e un corpo leggendario di soldati, giustamente esaltati dalla sceneggiatura di Boselli: i soldati bisonte. Emozionanti sono le scene dei combattimenti notturno; divertenti sia il duello tra il colosso Pompey e il campione del Quinto Reggimento Cavalleggeri, sia la distruzione di Destiny. Ticci alle matite e alle chine è una garanzia di qualità e dinamismo del tratto. Con un po' di disappunto ho letto le critiche, a mio giudizio ingenerose, che in questo forum sono state rivolte alla storia. Forse vi sarà qualche difetto alla trama, ma la storia è così appassionante che io non me ne sono accorto. Qualcuno ha già scritto che se la storia fosse uscita negli anni '70 e fosse stata sceneggiata da Gian Luigi Bonelli, sarebbe stata esaltata. Penso, in tutta franchezza, che si tratti di un'osservazione molto vicina alla verità. Infatti, ho da poco finito di leggere A sud di Nogales, che a me è parsa una storia tutto sommato mediocre; ebbene, l'opinione generale è, invece, che si tratti di un gioiellino. Forse, allora, pesa davvero il nome che si trova scritto sul tamburino nelle valutazioni attribuite ai vari albi di Tex. Il mio voto finale non è 10, perché è riservato alle storie leggendarie. Ma un 9 pieno è, a mio giudizio, meritato.
  23. F80T

    [199] A Sud Di Nogales

    Ho appena letto questa storia nella versione cartonata. Purtroppo non condivido le buone recensioni che ho letto in questo topic. Il fatto che l'avventura sia stata sceneggiata dal grandissimo Gian Luigi Bonelli rischia di condizionare, a mio modesto parere, le valutazioni; piuttosto, la mia idea è che se fosse stato sceneggiato da Nizzi negli anni 2000, l'albo sarebbe stato ampiamente criticato. Infatti, per ben due volte i nostri eroi si avvantaggiano di un fortunoso intervento esterno, prima da parte degli Apache inviati da Cochise, quindi della cavalleria. Carson si fa catturare, senza che ci venga nemmeno spiegato come, e nel resto della storia appare più borbottone del solito. Gli antagonisti si fanno impiombare come bersagli mobili. In somma, la vicenda è piuttosto modesta. Non penso che l'opera sia stata troppo condizionata dal numero esiguo di pagine a disposizione, visto che il papà di Tex ha scritto grandi storie utilizzando molte meno pagine. Belli i disegni di Ticci, anche se io preferisco il disegnatore più maturo, quello di Furia rossa, per intenderci.
  24. F80T

    [Tex Willer N. 10 / 13] Pinkerton Lady

    Tex che, con un sorriso sornione, ripensa all'incontro con un'affascinante donna (incontro peraltro piuttosto piccante, visto che nel precedente albo l'ha completamente spogliata!). Una scena che mai avrei creduto di leggere! Complimenti a Boselli, che ha avuto il coraggio di osare tanto, seppure grazie all'ambientazione giovanile di Tex Willer. La scena, che mostra un Tex giovane non solo d'aspetto, ma anche di sentimenti, a me è piaciuta molto, così come l'intero albo. E' vero, Tex non spara nemmeno un colpo di pistola. In compenso, pesta duro, si infiltra tra le maglie di una pericolosa organizzazione criminale, si arrampica come un gatto. Così come nella precedente avventura siamo stati allietati dalla presenza di Pedro e Miguel, anche qui c'è una coprotagonista di tutto rispetto, Kate Warne, che non ci fa rimpiangere l'assenza dei consueti pard di Tex. L'avvenente agente dapprima ci incanta in (castigato) déshabillé, poi ci mostra le sue doti investigative, quindi si fa scoprire da Steve Dickart, già molto a suo agio con le arti magiche, ma infine si riscatta, riuscendo a liberarsi. Ottimi, come nel n. 10, i disegni.
  25. F80T

    [141/145] In Nome Della Legge

    Quando ero ancora un adolescente, la mia passione per Tex si traduceva in una continua rilettura delle storie in mio possesso e nel tentativo di disegnare il nostro eroe, copiando e ricopiando (con scarsi successi, evidentemente) le tavole della serie inedita. Con il tempo, e la connessa maturazione di nuovi interessi e nuove responsabilità, la mia passione per Tex si è espressa nel mero acquisto e lettura, mese per mese, della serie inedita, dell'annuale Texone e, occasionalmente, dei Maxi Tex. La scoperta di questo ottimo forum, prima come mero visitatore non registrato, poi come iscritto alla comunità dialogante, ha mutato il mio approccio a Tex. Pian piano sto rileggendo le vecchie storie, lasciandomi orientare nella scelta degli albi da leggere dall'ispirazione del momento e dagli spunti che trovo in questo luogo virtuale di confronto. Ho acquistato alcuni albi delle serie non regolari che - quale peccato! - mi erano sfuggite (sto parlando di Nueces Valley, Il vendicatore, Giustizia a Corpus Christi). Sto recuperando, anche grazie alle ristampe offerte dalla Sergio Bonelli Editore, alcune delle più belle storie del passato. Seguitò il tuo consiglio, Loriano, e magari deciderò di completare la serie. Sempre che mia moglie non decida di scaraventarmi fuori di casa insieme a tutti i miei Tex
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