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Testa di Vitello

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Tutto il contenuto pubblicato da Testa di Vitello

  1. Testa di Vitello

    [741/744] Sierra Nevada

    Uh, "da decenni", che esagerazione ! Certamente viene da piangere a leggere le storie di MM in edicola attualmente (poche delle quali, però, ormai scritte da Castelli). E certamente la serie è calata a picco come un cadavere zavorrato con le scarpe di cemento, negli ultimi 5 anni. Infatti è dell'Agosto 2017 l'ultima grande storia di MM : "Le porte dell'immaginazione" di Beretta e Alessandrini/Espostio Bros. Ma sicuramente la definizione che ne dai è estremamente limitativa della serie MM (probabilmente il fumetto italiano più innovativo degli anni 80, tra le altre cose), e per quanto mi riguarda considero Castelli uno dei più grandi sceneggiatori italiani di sempre. Poi, certo, il fatto che negli ultimi anni pure lui sforni storie ai limiti del leggibile, non fa altro che accomunarlo ad altri prolifici Grandi della scrittura che sono andati incontro a parabole discendenti dopo anni di produzione ad altissimi livelli. Da qui ad usarlo come pietra di paragone per una cattiva scrittura : si potevano trovare altri esempi, suvvia
  2. Testa di Vitello

    [741/744] Sierra Nevada

    Castelli usato come metro di paragone negativo...adesso le ho viste veramente tutte...mi viene da piangere
  3. Testa di Vitello

    [741/744] Sierra Nevada

    Speriamo ! p.s. volevo dire "mi fanno discretamente ribrezzo"..."fare obbrobrio" suona come le unghie sulla lavagna...
  4. Testa di Vitello

    [741/744] Sierra Nevada

    Comunque si sa bene che questa storia si gioca tutto nel capitolo finale, per il quale io ho due ipotesi : Ovviamente entrambe queste soluzioni mi fanno discretamente obbrobrio, quindi spero che Boselli si sia inventato qualcos altro per il finale, e in grado di spiazzarmi positivamente...
  5. Testa di Vitello

    [741/744] Sierra Nevada

    Letto "Nel Deserto di Altar". Mi pare che questa storia vada leggermente migliorando albo dopo albo. Lo spiegazionismo che zavorrava i due albi precedenti rendendoli pachidermici quanto un panzer che avanza su un tappeto di catrame vischioso, qui è sempre presente, ma in dosi assai più diluite, e il tutto scorre meglio. L'unica scena davvero grottesca è l'attacco delle mosche di Belzebù-che però sembrano vespe e PUNGONO come vespe- sventato da Padma con la spada de foco. Suggestivo il passaggio in cui
  6. Altra storia brevissima e, in qualche misura, "riempitiva", in attesa dei fuochi d'artificio annunciati ripetutamente anche nella terza di copertina delle strisce. Questa storia si regge su un canovaccio molto classico (già al limite della maniera al momento della sua uscita, tante volte erano state riproposte situazioni simili) e ha un andamento abbastanza random, con anche spunti e situazioni interessanti appena accennate (il tizio che spara all'avviso di taglia, il suggestivo sepolcro indiano, il cavaliere mascherato che, quando se ne disvela l'identità, non è stato quasi neanche accennato). Tuttavia le ultime due strisce sono un concentrato di azione indemoniata a rotta di collo che guardano, fin dal titolo, ai fasti di "Uno contro Venti"...e pur senza raggiungere certi livelli di selvaggio fomento balistico, bastano da sole a dare dignità a una storiellina altrimenti dimenticabile. Sul fronte gnocca, da segnalare solo la messicana con frangetta aiutata da Tex (che tornerà nel finale), e che per forza di cose rimanda un po' a Lupe. Disegni di Uggeri parecchio tirati via, probabilmente a causa dei frenetici ritmi di lavoro dell'epoca.
  7. Testa di Vitello

    Le tre migliori storie di sempre

    A me il sondaggio pare una buona idea, ma così, a naso, direi che interessa solo a noi due
  8. Testa di Vitello

    Le tre migliori storie di sempre

    Ho riletto la mia risposta che detti tempo fa su questo topic e, sebbene le storie scelte siano fuor di dubbio dei capolavori, adesso le cambierei, e farei una nuova top 3...che sicuramente cambierei ancora in futuro, a seconda delle sensazioni e ispirazioni del momento Davvero troppo limitante, sceglierne solo 3... Invece trovo interessante quanto scritto da Winchester73...che indica una storia per ogni "sottogenere"...quella potrebbe essere una cosa interessante da fare.
  9. Testa di Vitello

    [09] Il Dio Puma

    Questa non me la ricordavo proprio...storia cortissima e in un certo senso "riempitiva" ? Ma non è male, anzi, è proprio carina. Fa parte del filone indiano del primo periodo e, per forza di cose, è "ignorantissima", ma sta anche lì il suo fascino esotico e "pulp" con questo villaggio Yaqui (o Vaqui) che diviene luogo astratto di truci superstizioni e barbarico primitivismo. Velocissima come una fucilata, ha nell'ultima striscia il suo climax di fosca epicità...e stupisce vedere Tex giungere alla conclusione in uno stato di demoralizzato cinismo, e disgusto verso l'ottusa superstizione degli Yaqui che avrebbe voluto aiutare. Sicuramente una delle storie più ciniche e pessimiste della prima fase...a parte questo, la lotta col puma è chiaramente il momento clou, la megera Yauka anticipa forse un po' la figura di Zhenda, e anche in questa storia non può mancare, come in-quasi-tutte le prime, la pin-up Galeppiana, qua rappresentata dalla milf Minoba.
  10. Riletto. Fa parte del ciclo con cui Boselli apriva la strada a "Tex Willer", assieme al texone "Il magnifico fuorilegge", e il precedente cartonato "Il vendicatore", col quale forma un dittico che va a costituire, di fatto, un'unica storia. Tra i due, però, "Il vendicatore" mi è piaciuto di più. Qua abbiamo un susseguirsi di regolamenti di conti, alternati a inseguimenti e depistaggi, che richiamano la struttura di molte delle primissime storie del GLB a striscia. Però in questo caso trovo la conclusione un po' tronca, con l'escamotage di minacciare Mason che chiude istantaneamente le ostilità. E soprattutto trovo tremenda l'ultima pagina con il centomillesimo colpo di striscio alla testa di Tex (praticamente all'epoca delle sue storie sulla regolare non dovrebbe più avere cuoio capelluto tipo Lee Marvin nei "Comancheros"), e Tex che si sente in dovere di giustificarsi col cadavere di quello che voleva ucciderlo...
  11. Si, quando i Dalton consentono a Tex e Tiger di recuperare il ferito, è un momento in cui palesano un proprio codice d'onore...e in generale, tutta la prima parte della storia è seguita molto dal loro punto di vista, ma questi spunti interessanti si perdono nella seconda parte della storia, e la resa dei conti finale non mi è parsa all'altezza. L'annuncio della morte di Lilyth era già stato dato nella didascalia al termine della storia precedente, ma è anche vero che in tutte le ristampe "giganti" di questa storia la didascalia era segata via, quindi si veniva a sapere della dipartita di Lilyth proprio da qui...
  12. Storia che parte alla grande, con la galleria lombrosiana dei veri fratelli Dalton (grande Galep !), poi la rapina nella bisca e la crudele, tragica fatalità durante la fuga nella via. Sembrerebbe preludere ad una storia dal taglio asciutto, realistico e financo crudo, e invece da lì in poi comincia il tracollo, che culmina nel deserto di Gila, ove prende il sopravvento il nonsense più totale, con momenti quali : la famigerata scena di Dinamite che disseppellisce Tex a zoccolate...e, soprattutto, Tex che sta fermo in piedi a farsi impiombare da Eugenia Moore (altra notevole pin-up Galeppiana) perché lui non spara alle donne ! Per me proprio brutta, tra le peggiori del primo periodo...ma comunque importante, in quanto introduce Tiger Jack e, en passant, il fatto che Tex si sia riprodotto.
  13. Testa di Vitello

    [741/744] Sierra Nevada

    Letto "Il Ritorno di Padma" : un po' meglio dell'albo precedente. Continua a non convincermi l'approccio troppo "razionalista" e "meccanico" alla magia, che la porta nella zona delle "capacità" e superpoteri delle Marvelate. Inoltre mi sembra che stia prendendo un po' la mano la tendenza ad alzare troppo l'asticella dei suddetti superpoteri, tra immagini proiettate a distanza con la facoltà di maneggiare oggetti, e il riportare in vita anime defunte come si cambia una gomma buca alla macchina. Ma stiamo a vedere... Bruttissima la scena in cui Padma proietta il suo spirito a casa del Morisco, per annunciare il loro arrivo : mi ha ricordato l'uso della Forza nei nuovi film di "Guerre Stellari", quando proiettano la loro immagine per comunicare ad anni luce di distanza, tipo videochiamata. Però, rispetto al numero precedente, meglio di dialoghi. Sempre caratterizzati da un certo "spiegazionismo didascalico", ma fluidi, vivaci, e divertenti. Tutti i Pards ne escono ben caratterizzati, con menzione speciale per un Carson a briglia sciolta, al massimo del suo sarcastico pessimismo e spaesamento, in una situazione di magia nera e forze infernali, ove si trova a suo totale disagio. Molto carina la parte che precede la seduta spiritica, con Padma che spiega come il Morisco, Tex e Carson, siano tutti a loro modo dei "sapienti"-anche se la spiegazione della sapienza di Carson non so quanto sia lusinghiera Bene anche il rapporto tra Mefisto e la rediviva, milfeggiante Lily, e le prime frizioni con l'infermiera Ruth La piega che sta prendendo il tutto, mi porta a ipotizzare alcuni sviluppi "buonisti" sul prosieguo della trama...ma su questi, spero di sbagliarmi. Capitolo disegni : per quanto bravi fossero i Cestaro (almeno sui primi due albi), Civitelli è di un'altra categoria, e i toni elegantemente tenebrosi e "noir" con cui ammanta il tutto sono degni di un Maestro qual è. Riguardo la storia, ovviamente, giudizio sospeso.
  14. Riletta. E oltre a ribadire che è una storia poderosa... e a ricordarmi che Leomacs è uno dei migliori disegnatori Texiani degli ultimi anni (e un maestro nel disegnare i colpi in arrivo come pochi)... mi è venuto da considerare quanto mi manchi "questo" Boselli sulla serie regolare. Soggetto puramente western e ultra-classico. Nessuna smania di continuity o ripescaggio di personaggi dal passato. Il tutto però sviluppato da Dio : avventura, tragedia, ironia, sparatorie-non troppe, ma esaltanti- Tempi perfetti. Una galleria di personaggi grandiosi (ok Mondego, il killer dal codice d'onore...ma la palma del migliore della storia per me se la guadagna la sociopatica Bethanie, che corre incontro alla morte col sorriso sulle labbra, tutta contenta di "avere vinto"). E che dialoghi tra Tex e Carson, di un'ironia pazzesca...e poi ben QUATTRO scene conviviali a base di bistecche alte tre dita e patate (più una colazione con lardo e patate)...forse il record, in una storia ? Da quando ci stanno i custodi dell'Ortodossia Texiana col fucile spianato, pronti a criticare qualsiasi accenno di alleggerimento, di Carson brontolone, di bistecche & patate, queste cose sono state drasticamente tagliate. E mancano...molto... p.s. Certo, poi, Boselli ti sfodera la storia delle Navi...per me una delle più belle di sempre e in assoluto, e allora che vuoi dirgli ?
  15. Letto, e apprezzato. Delle dissertazioni circa la presunta "non specialità" e "non texianità" della storia, me ne sbatto le balle (cit. Gervasoni). Ruju torna a battere i sentieri, a lui più congeniali, del western-crime-intimista-minimale, e sfodera la sua storia migliore da "La seconda vita di Bowen". Chiaro e palese che qui tutta l'attenzione sia focalizzata sulla tormentata e traumatizzata Gillian, a ricordarci che : si, ve bene i personaggi femminili emancipati e indipendenti, ma nel SudOvest del Milleottocento ci stavano anche le donne che passavano vite miserrime, sottomesse alla brutalità maschile. Tex q Tex qui è molto in versione "Shane". Anche se in realtà poi il tutto finisce più per rievocare l'Eastwoodiano "Cavaliere Pallido". Se devo trovare un difetto : Ruju avrebbe potuto e dovuto spingere un po' sulla tensione ertoico-sentimentale sotterranea che si sarebbe potuta venire a creare tra tex e Gillian in una situazione simile...ma è anche vero che con uno zoccolo duro di lettori Texiani iper-sessuofobi ad aspettare al varco, è mica facile approcciare certe cose. Freghieri qui un po' discontinuo, alcune tavole sono un pochino tirate via, ma per lo più sfoggia la consueta Maestria.
  16. Letti "La Ley de Fuga" e "Fort Phantom" : questa storia è sempre più bella, praticamente un condensato della migliore Bosellianità. Un "romanzo" d'avventura esaltante, arioso, corale, piacevolmente intricatissimo. Tex viene catturato e mazzuolato (come spesso nel primo G.L.B.)...lo spirito rimane indomito e sprezzante, ma il corpo ne risente, e i lividi rimangono per un po' (NON come nel Tex-G.I. Joe di Giusfredi). Gala sempre più una grande, un mix tra sara Montiel di "Vera Cruz" e "Lupe la Messicana". Pedro idolo indiscusso, e finalmente fa qualcosa anche Miguel. Tantissima carne al fuoco per il prossimo e-purtroppo- ultimo albo, e si preannunciano climax drammatici per tutte le sotto-trame.
  17. Testa di Vitello

    [741/744] Sierra Nevada

    C'è anche da dire che la situazione è cambiata, Mefisto non è più in posizione di superiorità, ma in piena fuga accompagnato da pochi scalcagnati sodali...insomma, cerca di arrangiarsi come può...
  18. Storia di epocale importanza e primo vero punto di svolta della saga. Arrivano Lilith e Freccia Rossa, con tutto il fiero popolo Navajo (anche se per il momento vivono in tepee e agghindati come Lakota). Arriva il leggendario (e troppo dimenticato) cane Satan. Arrivano anche Brennan e Teller, che ruolo centrale avranno nel capitolo più tragico della vita del Nostro. Soprattutto, è l'inizio del Mito di Aquila della Notte. G.L.B. qui è di una creatività vulcanica, e imbastisce una storia dai ritmi indiavolati, e contemporaneamente dal respiro epico. Tex mascherato come un eroe da feuilleton, fughe e sparatorie a go go, un duello indiano al coltello, un tentativo di Ley de fuga (il primo ?), incendi (due saloon, un ufficio postale, l'ufficio dei trafficoni bastardi), assalti al treno, un arrogante gallonato tramortito, un'epica sparatoria due-contro-cento ! Alla fine, scoraggiato dalla burocrazia e i tentennamenti dei politicanti, Tex rassegna le dimissioni (per la seconda volta) come Callaghan quando scaglia il distintivo.
  19. Testa di Vitello

    [03/04] Fuorilegge

    Quoto tutto...il secondo centinaio è insuperato e insuperabile...ha elevato il Mito di cui tutt'ora rifulge la serie...probabilmente la cosa più bella del fumetto italiano ever...ma il quarto centinaio viene subito dopo...capolavori e semi-capolavori a getto continuo, Nizzi qui era in grazia di Dio.
  20. Testa di Vitello

    [741/744] Sierra Nevada

    Ma in questo caso, più dell'assenza di sparatorie, è il fatto che l'unica sparatoria (ovviamente imho) l'ho trovata spompa e bruttina...sarà che quando i pards si trovano contro gente "innocente" o "in buna fede"-in questo caso ipnotizzati- e devono sparare per disarmare o ferire lievemente...mi da sempre un senso di candore naif un po' eccessivo...anzi, spero che nel prosieguo della storia non ci sarà un susseguirsi di sparatorie a persone ipnotizzate a cui "non dovere far male"
  21. Testa di Vitello

    [741/744] Sierra Nevada

    Letto "Sierra Nevada". Nel complesso non mi ha fatto impazzire... Sarà anche che dopo la storia precedente mi aspetto che Mefisto da un momento all'altro faccia una qualche vaccata che butti tutto alle ortiche (e infatti anche Marzedhek lo prende per il culo). Un paio di Marvelate (il combattimento tra i Lama coi raggi di energia, e il momento "fan service" con tutti i Mefisti). Una sola sparatoria a base di pistole che saltano di mano. Un Padma troppo onniscente nel finale. Il discorso "dialoghi" è complesso, e meriterebbe un approfondimento a se. Civitelli maestoso, il vero punto di forza. Il "Manicomio" era cominciato immensamente meglio, anche se poi è finito malissimo.
  22. Testa di Vitello

    [Texone N. 38] I due fuggitivi

    Claro Il "qualcosa in più" a mio avviso è : nella storia di Nizzi la cappa tragica e opprimente del pregiudizio e dell'odio che irradia da quasi tutti i personaggi. In quella di Manfredi, la coralità, la narrazione "a incastro" e il contrasto tra il lirismo dei luoghi e il cinismo degli uomini. Poi si tratta di due storie molto minimali, quello sicuramente.
  23. Testa di Vitello

    [Texone N. 38] I due fuggitivi

    Sono andato a leggere. Ok, ma tu ne parli in senso negativo : ma "classico" non è mai sinonimo di "piatto e banale", e a mio avviso, sia nel caso del "Soldato Comanche", che in quello dei "Due fuggitivi" ci troviamo di fronte ad una scrittura solida che fa dei ritmi dilatati scelta precisa e consapevole, e ha nella cura dei particolari la sua forza (aggiungerei poi che la storia di Manfredi non è neanche tanto lineare). A me questo modo più asciutto realistico e "adulto" di raccontare Tex piace, e mi fa piacere trovarlo di tanto in tanto.
  24. Testa di Vitello

    [Texone N. 38] I due fuggitivi

    Letto. Parto dai disegni : il Maestro Freghieri adatta il suo stile alle esigenze del genere, diventando più dinamico e in parte "schizzato". Il risultato è un capolavoro di lirismo grafico, in cui il SudOvest rurale americano, la pioggia, la notte, i tramonti, le atmosfere assurgono a protagonisti assoluti. Manfredi adotta un approccio che mi ha ricordato alcuni dei Texoni più minimal di Nizzi, tipo "Il Soldato Comanche" o "Sangue sul Colorado". Soggetto ultra-classico, e narrazione dilatata, al totale servizio dell'Arte del disegnatore. Di suo, ci innesta una certa componente "casuale", alcuni personaggi sottilmente spiazzanti, e una diramazione schizofrenica delle piste (sbrindellando il classicismo del western "da inseguimento"), che tuttavia si ricompongono nella splendida resa dei conti finale. Più i suoi dialoghi, improntati a un laconico sarcasmo. E una bella dose di cinismo e humour nero. Il risultato è comunque, probabilmente, la sua storia più "classicamente" Texiana possibile. Texone bellissimo, uno dei più belli degli ultimi anni, a mio avviso. E, a leggere i commenti, molto sottovalutato.
  25. Riletta con le anastatiche. Avventura particolarmente ruspante e velocissima...succede di tutto (pure troppo !) a rotta di collo : duelli, agguati multipli, catture e fughe, un cavernicolo con giaguari e urubù ammaestrati, tuffi in fiume con acque vorticose e rapide terrifiche (ben due volte !), viaggio su un treno senza conducente lanciato a folle velocità, marinai traditori e indiani sanguinari (Vaqui !!!) con tanto di assedio sulla cima del tempio e bowling umano con massi scagliati, e dulcis in fundo fuga rocambolesca con battaglia navale a cannonate. Pezzo forte della storia è "Lupe la messicana" (che a mio avviso merita di dar titolo all'intera storia, ben più della "meteora" Ken Logan) : ardita, vitale, innamoratissima di Tex, bellissima con la sua frangetta, tra le pin-up di Bonelli/Galep più amate, e con buona ragione ! Peccato che da metà storia in avanti Lupe si eclissi, seguendo Tex e Drigo un po' come un peso morto, mentre all'inizio era spesso e volentieri motore dell'azione. Montales, alla sua seconda apparizione, è già abbonato al ruolo di "damigello in pericolo" da salvare... Incommentabile il finale, in cui Tex si allontana dagli amici senza salutare come un ladro, lasciando la povera Lupe in un mare di lacrime. Tra l'altro durante il suo turno di guardia e senza svegliare nessuno...e se fossero arrivati i miliziani quando tutti dormivano e Tex si era già dileguato ? Eh ?
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