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TWF - Tex Willer Forum

dario63

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  1. Mi scuso per il post irriverente, ma la prospettiva di una riesumazione e continuazione della storia degli uomini giaguaro mi sembra una proposta in stile Tafazzi...
  2. dario63

    [Color Tex N. 19] Il killer fantasma

    Premesso che per me il colore per le storie di Tex è sempre un elemento problematico da accettare, questa storia con i particolari disegni di Cossu riesce forse un po' meglio che se fosse stata realizzata in B/N. Questo perché lo stile di Cossu mi sembra ben poco contraddistinto da chiaroscuri, ombraggiature particolareggiate ecc. Quindi qui lo "digerisco" maggiormente che nelle sue precedenti prove. Peraltro, come già ha evidenziato @Poe, c'è proprio scarsa profondità nei suoi ambienti, talvolta con risultati imbarazzanti. Provate ad es. a guardare la seconda vignetta di p. 26: con quel particolare inquadramento dall'alto, il pavimento e il tappeto sotto i piedi di Tex e Carson (con assenza pressoché totale di prospettiva che rende gli ambienti proprio bidimensionali), danno l'impressione che stiano scendendo una parete verticale. Invece, le facce di Tex e Carson sono rese solitamente in modo valido. La caratterizzazione degli altri volti non è sempre ben riuscita: spesso sono piuttosto rigidi e poco espressivi. Il killer mi sembra una copia non tanto ben riuscita della maschera di Jim Carrey... La storia non l'ho trovata costruita male: ad esempio ho gradito il fatto che non ci sia stata un'eccessiva insistenza nel lasciare in sospeso la questione del "fantasma". Il killer non sarà irresistibile, ma l'ho comunque trovato senza dubbio più abile e autonomo nella sua malvagità del pistolero vudù: lo scontro finale con Tex non è epico, ma di recente abbiamo visto altri "cattivi" squagliarsi al momento opportuno in maniera più clamorosa. Per questo, considero questa storia tipicamente "estiva" un discreto risultato narrativo e una lettura piacevole, senza troppe pretese. Il costo dell'albo non mi sorprende, vista la scelta della casa editoriale di ritoccare questo elemento in tutte le pubblicazioni...
  3. dario63

    [729 BIS] Agente indiano

    Di certo, giudizi tagliati "con l'accetta" e, fra l'altro, che propongono stroncature sommarie senza entrare nei dettagli, farebbero cadere le braccia anche al più entusiasta e motivato degli scrittori/sceneggiatori di Tex... Poi ci si lamenta che la politica della Bonelli sia solo legata a logiche commerciali e di ricerca di guadagno immediato... Se si dovessero aspettare come ricompensa la riconoscenza dei lettori di Tex, almeno a vedere certi interventi spocchiosi, rimarrebbero a secco ben presto. E poi ci si interroga sulla crisi dei fumetti. Forse è anzitutto crisi dei lettori, ma anche della decenza degli stessi, viene da pensare. Fare critiche sulle storie è più che legittimo, ma con un minimo senso di equilibrio e di misura.
  4. dario63

    [729 BIS] Agente indiano

    Sono d'accordo sul ragionamento complessivo e quindi all'invito a moderare facili entusiasmi richiedendo ulteriori storie da autori già oberati di duro lavoro e dall'altra ad evitare una proliferazione di albi che rischiano poi di avere come ricaduta complessiva delle avventure con un livello qualitativo debole. Mi sembra però eccessivo (se non offensivo) pensare che anche i disegnatori/sceneggiatori da te citati (che anche a me piacciono decisamente meno) siano equiparabili al "primo che passa" per strada! Ritrovare un maggiore equilibrio nelle pubblicazioni di Tex e anche ridurne in parte il numero sarebbe a mio avviso preferibile, salvaguardando un valore più elevato della serie principale rispetto ad alcune cadute recenti (quella di Tex Willer, fortunatamente, è nata con un taglio e con criteri che fanno sperare che si continui su questa ottima strada). Ma mi affido al buon senso e alla competenza anzitutto del curatore e alla professionalità di coloro che verranno scelti per svolgere il difficilissimo compito di far proseguire le avventure di Tex...
  5. @betta53 Un commento molto equilibrato (che riporta fra l'altro la discussione all'interno del suo argomento specifico) e che condivido in pieno, soprattutto nella sua capacità di mostrare alcuni tratti della personalità di Manuela e del suo modo di ragionare da donna passionale e non sempre lineare, ma nemmeno isterica, come qualcuno ha preteso di definirla. L'esplorazione dei sentimenti dei due non è amplissima, ma fornisce degli accenni per me gradevoli e motivati e che non stonano in questo particolare tipo di avventura (peraltro, bilanciati dalle vicende del tentativo di rapina in banca). Certamente, una storia atipica, ma comunque con momenti gradevoli e, soprattutto, che dà al giovane Kit un rilievo molto maggiore, una volta tanto.
  6. A me pare che ci si stia fissando su una questione (quella del "linciaggio"), esasperandone le valenze... Il richiamo a "Giovani assassini" non mi pare calzante: anzitutto, in quella circostanza si trattava anzitutto di una decisione interna al solo quartetto dei pards (più un personaggio esterno) e comunque i tempi in cui assumere la decisione erano completamente diversi. Qui Kit non può confrontarsi con i suoi più fidati amici/parenti. Deve decidere da solo, e per di più di fronte ad una comunità di villaggio che già si è schierata chiaramente in una ben precisa direzione, quindi deve anche fare in fretta. E poi, si coglie come quel bandito presenti una serie di connotazioni talmente negative che una sentenza estrema rappresenta una soluzione discutibile, ma non poi così immotivata. Può non piacere questa storia, ma uno dei suoi pregi, a mio discutibile avviso, sta proprio nel presentare un Kit Willer che prende iniziative e decisioni da solo, una volta tanto e se ne mostra una fisionomia, come carattere e personalità, che in precedenza non sono emersi. Operazione molto rischiosa e innovativa, ma che ha, per me, il pregio, di mostrarci un personaggio che finalmente esce dall'ombra e assume connotazioni più proprie, non necessariamente segnate da una totale imitazione dell'illustre genitore (ma peraltro senza stravolgere in modo radicale i suoi connotati precedenti).
  7. A mio avviso, il comportamento di Tex nei confronti di Frazer non è affatto una "questione personale", dal momento che quel personaggio si è reso responsabile del massacro di Goldeena e quindi Tex lo insegue e lo punisce per questioni che vanno ben oltre il rapporto fra due individui. Ma non credo abbia molto senso stare a insistere tanto su episodi di linciaggio in Tex, discutendoli per di più con una consapevolezza su questi temi (come su quello della liceità o meno della pena di morte) che sono tipici di uomini del XXI secolo. Oltretutto, il significato di quella scena controversa (nell'albo 729) a mio avviso non è quello di dar sfogo ad una sorta di "giustizialismo" gratuito. Quella scena è correlativa, da una parte, all'abile azione di Kit, che sconfigge nettamente Keel, battendolo con le armi e punendolo con foga per avere messo a repentaglio l'incolumità di Manuela e al bacio che i due "piccioncini" si scambiano come primo atto di riconciliazione. Ma quel gesto così intimo e privato (e che potrebbe essere visto, se mantenuto in questa sola dimensione, come una sorta di siparietto da "romanzo rosa"), viene di fatto collegato alle improvvise grida di giubilo e di approvazione degli abitanti del villaggio (a loro volta offesi dalla condotta dello spregevole Keel, che aveva ucciso gratuitamente un locandiere). E quindi ad una prospettiva di punizione di uno squallido personaggio, che - come sappiamo - si era macchiato di azioni nefande in più circostanze: ed è proprio questa stessa comunità di villaggio che chiede a Kit di non ostacolare il desiderio di punire, a propria volta, il bandito. Questo intervento "corale" dà quindi una sorta di approvazione/benedizione al rapporto fra Manuela e Kit e introduce indirettamente una potenziale prospettiva che sta prendendo sempre più quota: quella di Kit che, riconciliatosi con Manuela, possa poi diventare un rispettato ranchero con tanto di beneplacito della popolazione circostante anche per le azioni benemerite compiute. Eventualità questa che poi, comprensibilmente, Kit rifiuta (e che ovviamente, rappresenterebbe la morte del suo personaggio), senza peraltro troncare brutalmente il rapporto con la giovane messicana. Pertanto, questa parte conclusiva della storia la vedo permeata dal desiderio di bilanciare con cura la componente sentimentale della vicenda (cui si è dato spazio, ma con giudizio, in questa storia) con altre dimensioni più tipiche dei personaggi (la capacità di punire i malvagi e di ristabilire l'ordine violato). E a mio avviso, questo impegno ha dato dei frutti positivi e apprezzabili.
  8. Al di là delle diatribe sulle precedenti esperienze amorose di Kit Willer e su confronti vari in questo ambito, a me la storia nel complesso è piaciuta. Le due vicende (quella "amorosa" di Kit e Manuela e quella della rapina) si intrecciano in modo da dare sia al giovane Willer sia alla coppia dei più "anziani" rangers un ruolo attivo e di primo piano (anche Carson svolge una funzione tutt'altro che irrilevante). La chiusura dell'albo lascia comunque aperte possibili continuazioni del rapporto fra Kit e Manuela, senza peraltro implicare obblighi narrativi eccessivi che possano stravolgere i personaggi principali. Come arricchimento della personalità del giovane Kit, anche su un terreno molto delicato (quello dei sentimenti e delle esperienze amorose), a me sembra una storia valida. E pensare che su Tex questo genere di tematiche, (ovviamente trattate in maniera eccezionale), siano stonate e non debbano comparire, mi sembra una posizione eccessiva.
  9. dario63

    [Texone N. 37] Old South

    POSSIBILE SPOILER Anch'io trovo questa storia complessivamente gradevole e piuttosto ben disegnata: certo, è bene evitare il confronto diretto con i due precedenti "Texoni" , con Villa e Carnevale autori di prove maiuscole (e con storie decisamente più coinvolgenti e intense di questa). Spiace anche a me la tendenza di Ruju di dover a tutti i costi realizzare il "colpo finale" ad effetto: come già sottolineato da @Barbanera, una forzatura notevole quella del cannone trascinato da un solo cavallo. L'unica motivazione è quella di realizzare la scena conclusiva con il cattivo di turno la cui avidità gli si ritorce contro, con il denaro al lungo concupito che cade addosso beffardamente al suo cadavere. Ma per ottenere questo tipo di finale (un po' pacchiano), si crea anche una forzatura narrativa abbastanza fastidiosa. In precedenza, l'idea dell'incursione di Tex nell'accampamento dei ribelli apache non mi convince: mi pare realizzata in modo piuttosto fragile, costringendo l'autore ad inserire una serie di circostanze fortuite che permettono ad Aquila della Notte di scampare dal palo e, in più, di far fare la prima figura meschina al capo ribelle Nadeh. Mi pare che qui compaia nuovamente il desiderio di Ruju di "strafare", complicando oltre modo le situazioni per poi essere costretto ad uscirne in modo contorto e poco verosimile....
  10. Al di là delle più che legittime differenze di gusti, non riesco però a comprendere questa indignazione così intensa per una storia che non mi pare proprio che forzi oltremodo le situazioni... Manuela "assatanata"? Io proprio non l'ho vista nei suoi comportamenti! La (s)cena di seduzione mi pare chiaramente funzionale ad un intento ben preciso e non così gratuita. E che in UNA storia su 728 albi si possa fare spazio anche in Tex a questo tipo di situazioni non mi fa affatto gridare allo scandalo né tanto meno ad una sorta di cedimento alle mode del momento. E' UNA storia, non è il nuovo e consolidato filone delle vicende di Tex. Andiamo... UNA storia che ha l'ardire di scalfire il "canone" consolidato, facendo anche di Kit Willer un essere umano, con le sue esigenze/pulsioni sentimentali e, se proprio vogliamo, anche sessuali. E' così assurdo e censurabile tutto questo, oppure un elemento che lo rende più autentico e realistico? Dobbiamo sempre e soltanto avvalorare un'idea di eroi a una sola dimensione, forse pienamente coerenti (con se stessi o con l'idea che NOI ce ne siamo fatti, in base ai nostri gusti?), ma anche prevedibili e monotoni, che rimangono entro una struttura rigida e sempre identica a se stessa, o personaggi che, entro certi limiti, possono anche essere presentati con aspetti ulteriori della loro personalità? Se poi, per "riequilibrare" lo stile perso mi citi gli zombi (nemmeno tali) e i medaglioni di Ruju della storia che ha preceduto questo, allora devo dirti che, pur rispettando senz'altro le tue preferenze, sono alquanto perplesso sulla tua nozione di stile...
  11. A me sembrava ben più trasparente delle vesti succinte indossate da Manuela... Fra l'altro, mi pare evidente che questa strategia sia anche concordata con Kit, che non si trova nel minimo imbarazzo nella situazione: non tanto perché voglia fare il "guardone", ma perché sa capire benissimo che si tratta di una scaltra linea d'azione volta a far capitolare don Domingo senza eccessivi spargimenti di sangue e anche conducendo il ranchero a fare una figuraccia - cosa di cui i due ragazzi si compiacciono, chiaramente divertiti da questo loro gioco di squadra. L'evoluzione di Manuela come personaggio a me pare del tutto legittima e ben calibrata, anche se ovviamente avrebbero potuto esserci anche altre strade percorribili. Ma che fosse una ragazza determinata in precedenza e che quindi mostri adesso un volto ulteriormente volitivo (specialmente dopo la scomparsa del genitore), mi sembra più che accettabile. Già la copertina di Villa ce la presenta, con fine allusione, con una mascella volitiva...
  12. Francamente, non ho trovato le pagine con i dialoghi (volti a richiamare le vicende precedenti) così pesanti. Certo, avrebbero potuto essere realizzati altrimenti, ma non li trovo inutili. A proposito di "spiegoni" e della loro presenza quantitativamente "ingombrante" nella storia, che dire proprio a proposito di Mefisto, non tanto nella sua seconda apparizione (in cui Bonelli, in modo magistrale, lascia in sospeso a lungo Tex e il lettore su chi possa essere il nemico che torna dal passato, avendo deciso di fare di Mefisto un uomo con poteri completamente diversi rispetto a quelli constatati da Tex nel loro primo incontro), ma in quella che apre "Il figlio di Mefisto"? In quel caso abbiamo ben 12 pagine (in buona parte, riportate tali e quali dal n. 95). Qui il vantaggio è che la storia prosegue disegnata sempre da Galep. Rimane peraltro uno "spiegone" bello e buono e di notevoli dimensioni. Ma tutto funziona bene, a mio avviso... In questa nuova storia il grande problema è che Boselli/Monni hanno osato presentare Kit Willer non soltanto come figlio di cotanto padre, non solo capace di seguire una pista, di fare indagini, di sparare con precisione ecc., ma anche come un uomo con dei sentimenti e degli interessi verso le donne. Insomma, un po' lontano dal consueto cliché. Ovvio che questa operazione implichi di addentrarsi in un terreno minato, perché modifica alcuni tratti già noti e ben collaudati di un personaggio principale conosciuto (e anche una revisione del personaggio secondario, Manuela, con aggiunte che fanno cogliere ulteriori aspetti della sua personalità). Ma a me non è parso un delitto di lesa maestà, anche per come è stato realizzato. C'è già Tex che deve vestire i rigidi panni del vedovo inconsolabile (Piera permettendo...). Che Kit voglia concedersi un peraltro imprevisto richiamo di fiamma per una ragazza che comunque lo ha coinvolto non poco (a me non pare che Kit sia stato così "per nulla preso" da Manuela nella prima vicenda), per me non stona. E nei dialoghi io vedo anzitutto un desiderio dei due di punzecchiarsi a vicenda, di sfidarsi con le parole, perché per entrambi (soprattutto Manuela), la sorpresa dell'incontro ha fatto riemergere emozioni rimosse ma non del tutto cancellate. E il fatto che si comportino in maniera non pienamente razionale (ma dove è scritto che le persone seguano sempre nella loro vita, specialmente in una dimensione sentimentale, una logica ferrea?) ci può stare. Anche perché entrambi ostentano con parole e comportamenti una sorta di distacco, quando probabilmente dentro di loro le cose vanno diversamente... Manuela, dei due, fa capire che un rimpianto per essere stata "abbandonata" a suo tempo lo ha covato, forse con un po' di risentimento e adesso queste emozioni riemergono in modo consistente: dall'altra, Kit si difende mostrandosi piuttosto presuntuoso, forse per non riconoscere a se stesso che ha rimpianto la scelta fatta a suo tempo. La parte in cui Kit e Manuela mostrano una notevole (forse fin troppo rapida) intesa, anche nei particolari operativi, per fronteggiare il nuovo spasimante/prepotente di turno a me è sembrata ben riuscita. Soprattutto, in questa circostanza si nota come Kit e Manuela, oltre a sostenersi a vicenda in modo molto efficace, si stiano divertendo, anche un po' da ragazzi che sono, nel ridicolizzare il ranchero, oltre che ridimensionarne il potenziale offensivo. Il fatto che, per far scattare la trappola, Manuela si mostri in atteggiamenti provocanti non mi pare affatto insensato o eccessivo: proviamo a pensare se questo tentativo di don Domingo Torres fosse avvenuto senza la presenza di Kit... Come avrebbe potuto comportarsi Manuela di fronte a questa minaccia? In questo caso, sapendo di avere l'aiuto di Kit, si sente libera di dar sfogo alla sua capacità seduttiva sapendo di poter in tal modo far abbassare... la guardia al suo "spasimante", ma senza doverne pagare le conseguenze. Anzi, sapendo che così la sua vendetta lo umilierà in modo ancora maggiore, rovesciando bruscamente le sue aspettative da "macho" che non deve chiedere mai in una posizione di vile perdente. Vedremo poi come si concluderà la vicenda, ma fin qui io l'ho gradita.
  13. Una storia carica di molte aspettative, anzitutto per la ripresa di un personaggio femminile di un certo rilievo: devo dire, dalla lettura di questo primo albo, che sono state rispettate. Buona trama, (ottimo lo spunto di Carlo Monni: complimenti vivissimi!) con ingresso progressivo dei tre pards con funzioni ben definite e con loro valido coordinamento: ovviamente, a Kit stavolta è stato riservato un ruolo molto più ampio del solito, ma per ciascuno dei tre c'è modo di mettersi in mostra adeguatamente. A parte questo, sono soprattutto i dialoghi ad essere decisamente ben strutturati, divertenti e vivaci, con una vicenda che scorre bene, tenendo sempre desta l'attenzione del lettore. Sarà interessante vedere la conclusione della storia: soprattutto, suscita curiosità come verrà gestito l'epilogo del rapporto fra Kit e Manuela (forse con qualche lieve sorpresa ad attenderci...). Per quanto riguarda i disegni, pur riconoscendo che sono meglio di quanto si potesse rilevare dalle sole tavole della "preview", nell'insieme non mi fanno impazzire, specialmente per la caratterizzazione non sempre omogenea dei protagonisti (e soprattutto del volto del giovane Kit). Con un altro disegnatore, penso che la storia avrebbe potuto essere ulteriormente impreziosita, ma di certo non è affondata da Laurenti.
  14. dario63

    [726/727] Il pistolero vudu

    Premesso che ognuno ha legittimamente i propri gusti e che può esprimerli qui in tutta libertà, francamente il tuo giudizio mi appare esagerato e contraddistinto da un entusiasmo che mi pare eccessivo per una storia scorrevole e, per qualche tratto gradevole, ma nell'insieme non molto equilibrata e narrativamente non molto efficace. Che Carrillo sia un personaggio "grandissimo e memorabile" mi pare davvero discutibile: già altri utenti hanno sottolineato non poche carenze nella parte della trama che lo riguarda, ma pensare che un personaggio di questo tipo, che ha soprattutto i tratti di un presuntuoso fanfarone (alla prova dei fatti, non riesce mai ad impensierire seriamente Tex e comunque ha sempre potuto beneficiare di aiuti misteriosi ma che esulano completamente da sue abilità personali) sia davvero degno di essere ricordato si scontra con decine di altri avversari ben più agguerriti e presentati con capacità molto superiori e che sono stati apparsi in altre avventure. A mio avviso fortunatamente, Carrillo è un personaggio che è stato nettamente sconfitto e tolto di mezzo da Tex, così non ci saranno possibilità di riesumarlo e farlo comparire di nuovo in un'altra storia. Anche se non perfetta, la storia "Guatemala" di Ruju era nettamente più interessante e meglio articolata rispetto a questa... Ad ogni modo, non mi straccio le vesti dopo averla letta e non mi sento così "offeso" pensando che sia stata pubblicata su Tex, ma le incursioni nel fantastico (che, ben dosate e meglio motivate, non mi dispiacciono) penso siano state sviluppate molto meglio in altre circostanze.
  15. Perfettamente d'accordo con quanto messo in rilievo da @Leo. Le mie aspettative sulla storia e sul suo svolgimento sono molto elevate e sono contento che un personaggio interessante come Manuela Montoya venga riproposto. Le perplessità (pur se circoscritte alle anticipazioni, che sono finora legate solo a poche tavole) riguardano la qualità dei disegni e le modalità con le quali un Kit che sarà chiaramente protagonista di questa storia verrà reso graficamente (al momento, mi verrebbe da chiamarlo Kit "Mascara" Willer)...
  16. A dire il vero, a me l'impostazione di questa copertina fa maggiormente tornare in mente "Il ritorno di Lupe" (anche se in quella, l'ambientazione notturna era ancor più suggestiva). Ad ogni modo, due belle copertine di Claudio Villa. E in effetti questo elemento grafico d'apertura crea un dislivello netto rispetto alle tavole d'anteprima, che non sembrano esaltanti. Certo, riprodurre il fascino della Manuela Montoya di Erio Nicolò sarebbe stato molto difficile, quindi lecita una sua "reinterpretazione" di un personaggio comunque apparso una volta sola, ma sul viso di Kit Willer in effetti una maggiore aderenza al modello più noto sarebbe stata auspicabile (nelle due vignette messe una dopo l'altra e quindi a confronto, la lunghezza delle ciglia di Kit e di Manuela sembra identica...). Da poche tavole, comunque impossibile esprimere un giudizio puntuale... Staremo a vedere.
  17. Perdonami, ma leggendo questa tua espressione conclusiva, non ho potuto fare a meno di rammentare una famosa battuta di Tex rivolta a Gros-Jean: "Che un uomo fumi, lo si può capire, ma che si mettano a fumare anche i vestiti..." 😇
  18. dario63

    [726/727] Il pistolero vudu

    A dire il vero, l'hai già detto ora... Forse il mese prossimo potrai argomentare meglio la tua stroncatura, ammesso che debba essere confermata in toni così severi. A mio modesto avviso, sarebbe però meglio esprimere il proprio più che legittimo dissenso sull'impostazione complessiva di una storia quando questa è conclusa - anche perché le spiegazioni sulla morte apparente del pistolero e sulle cause del suo sorprendente ritorno in vita potranno presumibilmente essere oggetto di chiarimento nel prossimo episodio (in questo, non c'erano pagine sufficienti). Che poi queste indicazioni possano risultare poco convincenti, è possibile: ma forse sarebbe meglio attendere un attimo. Anche a me quella situazione ha spiazzato (e penso proprio che questo effetto sia stato voluto dall'autore), ma attendo fiducioso, pur sapendo di dover accettare di muovermi in una situazione verosimile (o, forse, poco verosimile), come però già accaduto per altri episodi texiani, che ho ugualmente apprezzato e che erano tinti di componenti fantastiche e non pienamente razionalizzabili (ma che in un fumetto - a mio discutibile avviso - ci possono stare).
  19. dario63

    [726/727] Il pistolero vudu

    Premesso che trovo del tutto legittimo che le "incursioni nel fantastico" negli albi di Tex possano non piacere a tutti (ma allora andrebbero stralciate tutte le avventure con Mefisto, con la presenza dell'extraterrestre ecc. già viste con GL Bonelli), a me non pare così strano che il pistolero Carrillo sia così autosuggestionato da ritenere che raccogliere le armi per acquisire la forza dei suoi avversari sconfitti in duello lo renda sempre più imbattibile. Sono convinzioni (alquanto discutibili, specie per noi uomini del sec. XXI) che però erano molto diffuse presso i guerrieri dell'antichità e non certo solo in epoche lontanissime da noi. Anzi, a me quel dettaglio sembra aggiungere un dettaglio suggestivo alla personalità (infida e tronfia, non c'è dubbio) del pistolero, che ha così un tocco più originale del solito killer.
  20. Anch'io ho trovato "Nespole" una delle esclamazioni più simpatiche e interessanti. Peraltro, se non erro, la pronuncia Carson quando vede per la prima volta Cora Grey (ossia, Satania) in un saloon. Altra espressione, per me indimenticabile e divertente, presente nella prima edizione da me letta (ma poi, incomprensibilmente, tolta nelle ristampe - esempio di censura?), pronunciata da Tex di fronte ad un paio di avversari che si avvicinano per colpirlo: "Coltelli? Oibò!" Comunque anche "Corna di Belzebù" (Carson, n. 62 "Squali") non è male...
  21. dario63

    [Tex Willer N. 29 / 33] Sull'alto Missouri

    Una nuova storia all'interno di una serie bella e fortunata, che in effetti presenta molti elementi di attrattiva fin da queste anticipazioni. Anzitutto, la copertina, davvero stupenda: lo so, Dotti ci ha abituato ad una sequenza di prime pagine memorabili, ma quelle con ambientazione innevata a me piacciono particolarmente e questa, oltre al bel paesaggio, ci presenta anche una scena d'azione movimentata. E poi, ovviamente, l'ingresso non più da veloce comparsa, di Kit Carson, che rappresenta sicuramente un elemento che genera non poche aspettative, anche perché le vignette qui proposte fanno già capire che si tratta di un personaggio con una sua personalità rilevante (come è giusto che sia). Davvero, non vedo l'ora che appaia in edicola...
  22. dario63

    La mia personale Top 50 di Tex

    Mi scuso fin da subito per il mio intervento. Capisco che non si sia qui a discutere di "verità assolute" né di dimostrazioni scientifiche, ma a mio avviso il sondaggio, così come si sta sviluppando ora, ha poco senso. Mi spiego: o un qualsiasi utente, nel momento in cui interviene, dichiara quale sia la sua lista completa (dal 50 al n. 1) e quindi può far capire anche agli altri in una minima misura quale sia la sua gerarchia complessiva, altrimenti ci saranno interventi - più che legittimi, intendiamoci - ma a mio avviso poco rilevanti, di persone che indicheranno poco per volta il singolo albo all'interno di una graduatoria che solo loro conoscono (ma che risulta del tutto inintelligibile agli altri). Inoltre, pur sapendo benissimo che gli albi di Tex meritevoli di essere ricordati sono tanti, però credo che un campione così vasto, costituito da ben 50 storie (perché di fatto, chi cita l'albo, fa allusione all'intera vicenda), alla fine non generi una selezione molto indicativa per segnalare le storie davvero memorabili. Come mai nelle varie competizioni non si premiano tutti o la maggior parte dei partecipanti, ma ci si limita, di solito, ai primi tre (o ad un numero comunque esiguo)? Ad ogni modo, buona continuazione e scusate l'impertinenza.
  23. dario63

    Oscar Texiani 2020 (Serie Tex Willer)

    Scelte non facili, dato l'alto valore delle storie proposte e l'abbondanza di alternative più che valide. Con qualche tentennamento, ho votato come storia: L'agente federale come copertina: Un giovane bandito (a mio avviso, spettacolare, anche se riconosco che tutte le altre sono bellissime). come personaggio: Zoe (addirittura chiamata da Tex "la sua ragazza", ha un suo fascino e una sua personalità abbastanza delineata - preferibile a mio avviso a Soledad, che è solo innamorata persa di Tex). In alternativa, avrei scelto Carswell, per la sua caparbia e onestà complessiva. Immagino che intendessi Coffin... Preferisci una bara foderata di morbida stoffa...
  24. dario63

    [721/724] Attentato a Montales

    Concordo con @juanraza85. Il personaggio di Inez ha avuto uno "sviluppo" nell'albo finale davvero modesto e deludente, tale da non far desiderare una sua riproposizione. Questa giovane donna ha fatto la comparsa giusto per far vedere che ha bella presenza, e forse per insinuare che sia un poco attratta dal giovane Kit, ma tutto finisce lì. Come avventuriera, ha ben poco da dire e non ha il benché minimo spirito di iniziativa. Nulla a che vedere con tanti personaggi femminili cui Boselli ci ha abituato sia nella "nuova" testata Tex Willer, nel "Texone" disegnato da Laura Zuccheri o anche in altre sue storie, dove le donne non sono delle belle statuine, ma mostrano dei segni di personalità autonoma e spesso hanno una funzione nello svolgimento della vicenda di buon rilievo.
  25. dario63

    [721/724] Attentato a Montales

    Una storia nel complesso valida, che però - come già messo in evidenza da altri interventi - si conclude un po' al di sotto delle aspettative che aveva generato. Globalmente, gli avversari alla prova dei fatti si rivelano poco tenaci, ma soprattutto è la rilevante concatenazione di avvenimenti, sempre favorevoli a Tex e pards, ad essere un po' troppo prevedibile e a rendere fin troppo facile lo scioglimento di situazioni potenzialmente problematiche. Ecco, leggendo quest'ultimo albo l'impressione è che accada una serie di eventi in cui le persone giuste si trovano esattamente nel luogo più opportuno nel tempo per loro più favorevole e quindi in tutti gli scontri anche il minimo contrasto viene sciolto con il massimo agio e molto sbrigativamente. Fra l'altro, proprio l'estrema rapidità narrativa costringe, più di una volta, ad inserire nel testo o dei flashback (e questo può anche starci), oppure delle spiegazioni verbali, ma proprio perché ci sono dei salti narrativi che si cerca di colmare in questo modo. In ogni caso, una storia piuttosto gradevole, ma che avrebbe beneficiato di un numero maggiore di pagine e forse (ma non è così scontato) lo sceneggiatore avrebbe potuto sviluppare qualche situazione in maniera più accurata e credibile. Infine, Tiger in quest'ultimo albo si distingue per la sua quasi totale assenza: si direbbe che sia rimasto fin dall'inizio sotto coperta a curarsi il mal di mare... Molto buoni e dinamici i disegni di Biglia (forse, nel delineare il volto qualche personaggio non sempre dettagliatissimo - ad esempio, con Sebastian sembra talvolta che si abbia di fronte una maschera più di un viso). Ma comunque, soprattutto nei paesaggi, si dimostra un disegnatore molto apprezzabile. Molto interessante invece l'inizio del nuovo episodio (che, fra l'altro, sembra riservare a Carson un ruolo non proprio insignificante...)
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