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navajo warrior

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Tutto il contenuto pubblicato da navajo warrior

  1. Hai ragione, era quella continuità narrativa dei primi numeri che mi ha tratto in inganno. Grazie.
  2. Sì, però queste 32 pagine a striscia non erano conclusive della storia.... che spesso terminava a un certo punto di un albetto. Tranne poche eccezioni se non mi sbaglio, come la prima Il Totem Misterioso. Sono le sei di sabato mattina, forse dico cazzate, scusatemi... Io ho votato per le pagine libere, certe storie sarebbero migliori senza alcune (o molte) pagine inutili o ripetitive. Vogliamo fare esempi recenti? 😀 Altre invece avrebbero magari dei finali meno affrettati. Personalmente non sarebbe un problema se la storia finisse dopo 5 pagine o a metà dell'albo successivo, solo un mese in più d'attesa, dal momento che li compro tutti in ogni caso. Tornando a Bonelli per un attimo e andando OT brevemente, immaginiamo un albetto di 32 strisce con Tex che si subisce uno spiegone mentre cavalca in mezzo alla foresta. La serie non sarebbe durata 7 mesi, altro che 70 anni.
  3. Bianca. Nuvola Bianca. Nuvola Rossa è altra roba.
  4. Scusa anche tu, mi lascio troppo prendere, incidente chiuso. PS. Letizia, ma dai.... wikipedia... se vuoi ti passo i titoli di una decina di testi sull'argomento.
  5. Senti Ymalpas, hai senz'altro tante buone qualità, ma è inutile che giri la frittata come vuoi. Di Nativi tu non capisci un cazzo. Punto.
  6. che io denigro? solo perchè dico che non si facevano ammazzare come polli? Ma guarda che io dico quello che dico perchè sono quarant'anni che studio ste cose, mica perchè denigro i Nativi... ma guarda te..... Quando si racconterà di guerrieri della corda cheyenne o kiowa allora potremo parlarne, ma di uomini che si buttano a testa bassa in imprese impossibili per qualche scalpo o un po' di liquore, stai sereno che non erano certo i Nativi americani.
  7. Bè, hai ragione, ho sbagliato a scrivere, lo ammetto. E hai anche ragione sulla questione Anasazi, ma non volevo andare così a fondo. Comunque, Kokopelli è un nome hopi, gli Zuni usano un altro nome e per i Navajo era una figura 'importata' e non rientrava nella loro cosmogonia mitologica originale. Ma in ogni caso non volevo essere pignolo, solo ribattere scherzosamente a Letizia. E poi, lo so che quello che dico sui Nativi non gliene frega a nessuno, solo mi va di scrivere.... 🙂
  8. Qualche minuto per capirlo? Attaccano facendosi massacrare tre volte !!!!! Ma sono d'accordo con te, è un fumetto. Dopo due morti i veri Siksika sarebbero spariti nel nulla.
  9. Letizia, mi meraviglio di te... vada per la Donna Cangiante, ma Kakopelli è Hopi, non Navajo.
  10. super spoiler L’Odissea della “Belle Star” L’albo comincia con la quinta vignetta consecutiva in cui si vedono i Siksika sulle canoe all’inseguimento del piroscafo, poi fino a pagina 10 è un monotono susseguirsi di ‘io sparo tu ci resti secco e gli altri con te vanno a mollo’. Una bella signora, tranquillamente seduta sul letto di una camera d’albergo, chiede al suo compagno cosa sta succedendo e lui, guardando in strada dalla finestra, la informa pacato che tutto è finito e sono salvi. Mastantuono si è dimenticato che sono su una nave. Dancey il Guercio comincia a preoccuparsi, ma il buon capo siksika non si dà per vinto. Dopotutto ha perso solo una decina di guerrieri e si sa che gli indiani si fanno ammazzare fino all’ultimo uomo pur di dire ‘abbiamo vinto’. Nelle pagine successive i pards si improvvisano carpentieri di prim’ordine, chiodi e martello alla mano, per rinforzare il battello, mentre nei salotti interni i facoltosi viaggiatori pasteggiano tranquillamente. Mentre la Belle Star si insinua nelle paludi, a Coldfish c’è il quarto dei Jackson 5ive, del quale non ho scorto il nome. Si sa che il suo compito è evitare che i sospetti sulla scomparsa della Belle Star non ricadano su Jackson, come intende procedere (nel caso debba farlo) è un mistero. Non ho ben capito tutta questa segretezza nell’incontro con i due complici al bar. Nel frattempo, Tex si accorge che le ninfee del Saskatchewan vanno troppo di corsa (io manco sapevo che si muovessero) e infatti sotto spuntano due Siksika che lanciano dardi con la cerbottana, neanche fossero Tupì dell’Amazzonia. Altre pagine di io sparo tu muori moltiplicato per quattro o cinque pards e la conferma per bocca di Mascella Quadra Tex che quegli imbecilli si faranno ammazzare tutti. Il battello si incaglia e laddove non riescono i cavalli vapore si presume riescano i muscoli di una decina di energumeni, comandati da Gros Jean, in splendida forma dopo le lunghe dormite precedenti. Intanto, il capo dei Siksika fa sssttt ai suoi col dito sulla bocca, e vai con il lungo e silenzioso avvicinamento tra le canne, non tanto silenzioso però da sfuggire al fine orecchio di Tiger Jack (non si era svegliato quando il piroscafo aveva passeggiato sulle rapide, ma adesso è tornato in forma e udirebbe la scorreggia di un topo giù in cantina durante una telecronaca di Galeazzi). Nota a margine. Come sempre, il buon Tiger evoca il Grande Manito, dimenticandosi di essere un Navajo e non un Algonkino dei Grandi Laghi. Terzo atto di io sparo tu muori, undici Siksika al creatore e un solo sfigato marinaio colpito, mentre non si sprecano i sibili di pallottole a un centimetro dalla testa dei pards. Se gli avversari devono essere così schiappe, almeno fate vedere che non colpirebbero un elefante stando chiusi in una tenda, ma mancare sempre il bersaglio per un pelo di topa fa sembrare che lo facciano apposta, come Wes Studi in Geronimo. Corno Rosso non avrà lo scalpo di Tex perchè il giovane Pierre avverte il ranger della minaccia e ne segue una lotta sott’acqua con definitivo accoltellamento del capo siksika. Morto il capo, gli altri guerrieri si ritirano e Carson se ne esce con la battuta dell’albo: ‘Strano che abbiano abbandonato i loro morti’. E che dovevano fare? Stare lì a recuperare cadaveri mentre i pards li facevano secchi uno alla volta? Intanto ci lascia la pelle anche Dancey, freddato da Carson. Esaurita la minaccia indiana, la Belle Star riconquista senza altri intoppi il ramo principale del fiume e prosegue verso Edmonton, facendo prima tappa a Blowill per riparare i danni. Nel frattempo, a Coldfish, il quarto uomo di Jackson (che si chiama Chester) viene a sapere che il battello del biondino è ancora in giro e sente freddo ai piedi. Contatta i suoi complici e li istruisce sul da farsi. Da notare una pagina intera a colloquiare con il barista sulla qualità della birra scura irlandese, che fatica raggiungere 220 pagine. Tutto inutile, perchè la famosa vocina ha già sussurrato a Tex che i banditi faranno un’altra mossa e anche dove, grazie a Gros Jean che conosce bene il territorio. Dopo l’ennesima bella mangiata di bistecche (per fortuna ci hanno risparmiato la diretta), il giovane Kit e Tiger precederanno via terra il piroscafo, seguendo le indicazioni del meticcio per raggiungere le Silver Rocks e prevenire l’agguato. Alla fine, le preziose indicazioni sono: seguite il fiume. Bella scoperta. Chester sgnifica ‘fortezza’ ‘villaggio fortificato’ o ‘accampamento’ e ha origini latine adottate in Inghilterra dall’epoca della conquista romana. C’era un avamposto romano chiamato Ceastre, contrazione di Legacaestir, adattato da legionum castra (Accampamento della Legione). A Edmonton, Jackson è a colloquio con il quinto uomo, che ora capisco essere il comandante della nave ammiraglia della flotta. Non avendo chiara la situazione, l’armatore decide di assicurarsi una via di fuga nel caso che anche piano di Chester fallisse e incarica il capitano di assistere all’eventuale arrivo della Belle Star e avvisarlo se ne scenderà Travis in manette, in modo da scappare al più presto. Intanto, alle Silver Rocks, Chester e soci stanno minando con la dinamite un costone a strapiombo sul fiume. Il piano è semplice, fare crollare mezza montagna sul battello di Pierre, un’operazione che dura sei pagine. Kit e Tiger giungono nelle vicinanze e capiscono cosa sta succedendo ma il battello arriva sottole rocce prima di loro ed è Tex a sparare il primo colpo contro gli avversari dopo avere a sua volta capito cosa sta succedendo. Non solo lui e Carson hanno visto i tre pellegrini in cima alla scogliera (poco ci manca che agitassero i fazzoletti per farsi vedere) ma addirittura si accorgono anche della miccia che scende lungo il costone, la quale tra l’altro si libra del tutto innaturalmente nell’aria. I due pards a cavallo arrivano dopo e lo scontro a fuoco con il quale eliminano Chester e uno dei complici permette di ritardare l’accensione della miccia. Le rocce cadono proprio mentre il battello passa sotto ma naturalmente ne sfiorano solo la coda. Epilogo della storia. La Belle Star arriva a Edmonton, avvistata da un uomo della compagnia di Jackson che avverte il capitano, il quale, invece di correre da Jackson come ordinatogli, ha la bella idea di sparare a Travis per chiudergli la boccca. Tiger lo nota e scatta l’inseguimento dei pards. Il babbeo si fionda dritto da Jacksone lancia contro Tex i gorilla della ciurma. In questo modo, mentre Tex e i pards affrontano a pugni i marinai, il capitano avverte Jackson e insieme fugguno su una scialuppa. Tex e Carson abbandonano il ring e salgono sulla nave, scorgono la scialuppa con i fuggitivi e sparano per affondarla. Il capitano risponde al fuoco e Carson ne apprezza la bontà di tiro, ma ancora una volta i colpi dell’avversario non centrano il bersaglio neanche per errore. Tex fredda l’ufficiale che non serve alla causa e ordina ai suoi due galoppini Kit e Tiger di gettarsi a mollo e salvare Jackson che non sa nuotare. L’ultima pagina vede i pards a tavola per la quarta volta e il pessimo futuro di Carson che dovrà subirsi il lungo ritorno in treno fino in Arizona. A mio parere, l’unica cosa bella di questa storia sono le lunghe leve di Betullona Bella, e questo è tutto dire, dal momento che la scosciata fanciulla è uno dei tanti personaggi inutili di questa faccenda. Nel secondo albo si ripetono le lungaggini del primo, pagine su pagine di minuziose descrizioni solo per arrivare al totale di 220. Tre scontri con i Siksika tutti uguali, Tex spara, un indiano muore, Carson spara, un indiano muore, e così via per tre volte. Che i pards sono affiatati e implacabili con le armi lo sapevamo già e mostrarlo una volta nella storia sarebbe stato più che sufficiente. Tex manda Kit e Tiger in avanscoperta, ma alla fine arriva ancora prima lui con il battello. Inutile farsi precedere se poi è lui a dare inizio al ballo. La cosa avrebbe avuto un senso se il figlio e Tiger avessero ingaggiato lo scontro prima e, in questo modo, sul battello si sarebbero accorti della presenza dei banditi. Secondo me, è stata una mossa per far fare qualcosa ai due che, altrimenti, sarebbero apparsi come zerbini nella storia, buoni solo per far scendere i cavalli dal treno, sbarazzarsi dei cadaveri e tuffarsi per recuperare quell’idiota di Jackson. Tanto l’inizio si è allungato sullo spiegone di Gros Jean e la parte centrale sul suicidio collettivo dei Siksika, il finale si è volatilizzato nell’incomprensibile atteggiamento del capitano che, contravvenendo agli ordini ricevuti, tenta prima di ammazzare Travis e poi guida i pards dritti dritti al suo capo. Pazzesca poi la scena dello scontro con i marinai. Tex e soci perdono tempo a fare a botte mentre bastavano due colpi sopra le zucche dei gorilla per levarseli di torno. Quando poi Tex decide che è ora di finiamola, lui e Carson salgono tranquillamente sul battello senza che nessuno tenti di fermarli. In questa storia molte cose non sono da Tex. Ai bei tempi, bastava un sospetto e lui faceva visita all’indiziato per tastarne il polso, finendo spesso per tastarne la dentiera. Qui invece lascia perdere perchè non ha prove e Jackson non ha ancora fatto niente. All’inizio della navigazione, Kit e Tiger spendono la giornata con Gros Jean a controllare il battello, ma appena giunge la notte vanno tutti tranquillamente a dormire. Al sussulto del piroscafo sule rapide, solo Tex e Carson si svegliano, mentre Kit e Tiger non si accorgono di niente. Pochi giorni fa si è commentato il fatto che il giovane rampollo faceva il gradasso con il tenentino nella storia di Boselli in Messico, qui si è all’opposto e non si sveglia neanche a cannonate. E Tiger? Anche lui dorme della grossa e poi sente un fruscio di foglie mentre dieci energumeni si danno la voce tirando il battello con una corda (altra scena francamente esagerata). Della scena in mutande si è già detto e se qualcuno la giustifica, bè, io non ci riesco, Tex che chiede scusa non si era mai visto neanche al palo della tortura. Non posso poi esimermi dal commentare la presenza dei poveri Siksika, idioti beccaccioni che seguono fanaticamente gli ordini suicidi di un capo che combatte sempre alla stessa maniera, assaltando frontalmente un nemico che, da subito, si è dimostrato implacabile con le armi. E per cosa poi? Per un po’ di liquore? Ma va. L’autore mette addirittura in mano a due guerrieri delle cerbottane, senza curarsi del fatto che manco sapevano esistessero. Una nota sulle copertine di Villa. Un tripudio di dentiere, Tex nella stessa posa per due volte, sempre mancino sia con la pistola che con il fucile. In entrambe si cerca di mostrare attinenza con il testo, ma nella prima ci sono Tex e Gros Jean su una canoa e nella seconda il cielo sopra i pards è percorso da fulmini e scrosci di pioggia che negli albi non ci sono mai. L’avventura passerà alla storia (per modo di dire) con il titolo La Rupe del Diavolo, quando la suddetta rupe appare in modo pressochè insignificante in due vignette e viene sorpassata in due pagine. Per l’economia della vicenda, tanto valeva intitolarla Scampagnata con la Betullona o La Minaccia delle Lumache nel Grande Nord. Spero nella prossima.
  11. anzi, è un argomento interessante, nessun problema
  12. Ma è chiaro no? E tieni presente che noi sul forum siamo una goccia nel mare dei lettori di Tex. Stai sereno che la stragrande maggioranza dei lettori non distingue le storie di questo o quell'altro autore, caso mai si limita a osservare che una storia è buona, un'altra no, che talvolta Tex è davvero tosto e altre volte è un po' babbeo, che una storia è un bel western e un'altra è una mezza boiata, dipende dai gusti. Fine OT per quel che mi riguarda.
  13. Davvero tu credi che chi legge Tex sappia chi è Boselli o Nizzi o Ruju o Villa? Io conosco gente che ci è nata con Tex e non ha mai letto le note dell'albo o si è mai preoccupata di sapere chi è il disegnatore di questo o quell'albo. Francamente credo che le mosche bianche siamo noi che ci azzuffiamo sulle patatine di Nizzi più croccanti di quelle di GLB o sul mento quadrato del Tex di Mastantuono. E infatti perchè io ho a cuore le storie fino al 200 o 250? Perchè erano quelle che c'erano quando ero fanciullo imberbe e innocente e mi identificavo con gli eroi dei giornalini. Poi sono cresciuto, sono diventato stupido e ho cominciato a farmi problemi su tutto e tutti, eroi di carta compresi, e maledetto il giorno che ho cominciato a leggere sti tamburini
  14. Io credo che la maggior parte no. E forse sono quelli che leggono Tex nella maniera migliore.
  15. E allora spero che quella 'giusta' sia migliore della Rupe... chi lo sa? Ma se anche questa è un brodo allungato...
  16. Ricordavo che in questa storia Tiger nominava due o tre popolazioni Native nella regione tra Sonora e Chihuahua che i pards stavano attraversando, al che naturalmente ebbi il consueto stimolo viscerale che ormai sapete mi perseguita quando in Tex si introducono gli Indiani. Allora sono andato a controllare se ricordavo bene e infatti ti trovo i Tewa (nome generico di un gruppo di popolazioni Pueblo del New Mexico), gli Zuni (altro gruppo Pueblo del New Mexico) e i fantomatici Jana. Di là della famosa sospensione della creduloneria (non mi ricordo mai come si chiama quella roba lì), potrei sapere dove sono stati pescati questi Jana? Io avrei un'ipotesi, ma se fosse possibile sapere l'origine di questa citazione potrei magari dire altre due cosette... Grazie. (Naturalmente l'unico che può rispondermi, se ha voglia, è il gentile autore).
  17. Benvenuto nella squadra olimpionica dei tuffatori
  18. I paesaggi sì, ok anche i battelli, ma i volti.... mamma mia. Gros Jean è inguardabile, sembra un gufo. Tex è più squadrato di Ridge Forrester, Tiger a volte sembra una bambolina. E poi, tripudi di denti e ghigni che non c'entrano una mazza. Strano, perchè su Magico Vento mi sembrava ottimo, ma forse è la storia che non mi è piaciuta e mi fa sembrare brutti anche i disegni.
  19. Dai, non me la prendo per i continui eccidi di indiani che leggo su Tex, per fortuna è 'solo' un fumetto, se no sarebbero davvero estinti da un pezzo. E poi devo proprio ringraziare Tex se ho questa passione per i Nativi, perchè tifavo per Tex contro Mefisto ma mi incazzavo che sterminava gli Hualpai. In questa storia particolare si poteva tirare in ballo qualche altra tribù, Cree per esempio (che usavano canoe, ad esempio), dal momento che i Siksika erano già presenti per via di Betulla Coscialunga. Se non mi piace la storia non è per gli indiani, ci mancherebbe. E quello che dici sulle inquadrature da Oscar può anche filare (a parte che non mi piacciono i disegni), ma sono troppo ripetuti, a ogni scontro, ripetitivi, questo intendevo. PS. Liberi tutti? via la maschera...
  20. E dove ho scritto che tutte le storie classiche sono schifezze? Secondo la classificazione di Carlo Monni, per me è una schifezza. Giudizio personale.
  21. Per 'perdite di tempo' intendo lunghissime scene ripetitive che non aggiungono niente alla trama. Per esempio, guarda i due scontri a fuoco con i Siksika. Sono uguali. Pagine su pagine con gli stessi disegni, un pard che spara, un indiano che cade, un pard che spara, un indiano che cade, un pard che spara....
  22. Ne sono certo e infatti ritengo molto fantasiose certe teorie diverse, anche se interessanti (adoro gli intrighi in genere). A mio parere la storia è una schifezza già alla base, ricamarci su per farla uscire ad ogni costo in edicola sarebbe stato oltremodo diabolico, come se si fosse ridotti alla canna del gas pur di pubblicare. Io penso che chi di dovere ha ritenuto che la storia andasse bene e l'ha pubblicata. Punto. Poi a qualcuno sarebbe piaciuta, ad altri no, ma tanto per il botteghino è lo stesso. La prossima metterà d'accordo tutti.
  23. Non ricordo una storia brutta e inutile come questa in tutta la saga di Tex, una serie infinita di luoghi comuni, perdite di tempo, lungaggini infinite, scene incomprensibili e una sceneggiatura superficiale accompagnata da disegni pessimi.
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