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Juan Ortega

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Tutto il contenuto pubblicato da Juan Ortega

  1. Juan Ortega

    [365/369] L' Uomo Con La Frusta

    Sicuramente ci sta. Nel contesto della storia non mi scandalizza assolutamente, mi ha solo un pò stupito. Mi sembra però un unicum nella storia di Tex che venga deciso a priori di affidare una storia a due disegnatori diversi. Situazioni luttuose a parte non ricordo un altro episodio simile. Curiosa come scelta...
  2. Juan Ortega

    Su Nizzi e Letteri

    Sinceramente non pensavo che potesse essere questa una possibile spiegazione.... mi spiazza decisamente. Anche perché mi erano piaciute tantissimo le sue prove precedenti con Nizzi ("Attentato a Washington", "La miniera del terrore" e soprattutto "La locanda dei fantasmi"). Ma sono un pò un novellino del forum e tanti retroscena, effettivamente, non li conosco. Per inciso considero Letteri un grandissimo, sicuramente uno dei miei disegnatori preferiti di Tex. Al servizio di storie come questa ci rimette pure lui.
  3. Nella mia rilettura del centinaio 300-399 sono arrivato a questo 364, storia di cui non ricordavo assolutamente nulla. E rileggendola ho capito perché. Ingeneroso ed inutile aggiungere commenti a quelli già presenti. Una cosa però non l'ho proprio capita: perché è stato deciso di pubblicare questa storia? Non certo come omaggio al grande GLB; il padre del fumetto italiano non aveva certo bisogno di accomiatarsi dal suo pubblico e dal suo personaggio principe con una storia così misera. Dovere editoriale? Necessità di coprire un buco nelle uscite mensili? Non so... leggere questa storia mi ha un pò intristito, considerando la quantità di storie memorabili che GLB ci ha regalato. E non credo la riprenderò più in mano in futuro.
  4. Juan Ortega

    [365/369] L' Uomo Con La Frusta

    Storia di ampio respiro, in cui Nizzi imbastisce una trama molto articolata con tanti personaggi che si muovono intorno ai quattro pard e Montales. Nizzi sa muovere bene le sue pedine all'interno della storia, rendendo credibili situazioni e colpi di scena. A parer mio però ci sono due grossi difetti che attenuano il mio entusiasmo per questa storia. Il primo (che è quello più evidente) è la divisione in due tronconi della storia con due disegnatori molto diversi nel tratto. Questa divisione spezza in continuità la storia e, oltre a farle mancare la necessaria omogeneità, sembra quasi frenare lo slancio creativo di Nizzi che nella seconda parte (quella disegnata da Civitelli per capirci) non riesce a reggere il ritmo narrativo iniziale e pecca un pò di banalità in alcune situazioni (vedi l'agguato alla miniera, che sembra un pò frettoloso e mal costruito). Il secondo è la figura di Zoro che, data la presentazione ("L'uomo con la frusta"), pensavo degno emulo del famigerato sergente Murdock di Vicksburg; invece si rivela una vera mezza calzetta, capace di farsi sbatacchiare per ben due volte da Tex quando questi è un recluso della prigione. Insomma una fama non proprio meritata quella dell'uomo con la frusta. Curiose poi due situazioni che, a memoria, non ricordo di aver mai visto prima: Carson che, per ingannare il tempo dell'attesa, trangugia whisky a ripetizione facendo un pò la figura del beone (un pò di dignità, suvvia ) e quella finale dei due pard che pestano duro i due intrallazzatori americani (Cantrell e Brooke), già rassegnati alla cattura e quindi non pericolosi. Situazioni che ci possono stare, ma le ho trovate un pò al limite. Complessivamente però la storia mi è piaciuta, con alcune figure molto ben riuscite (in particolare Padre Elias e l'odioso colonnello Olivera) e alcune situazioni veramente emozionanti come Tex davanti al plotone rassegnato alla morte. Giudizio positivo ma, restando in tema messicano, preferisco la precedente "I Cospiratori".
  5. Juan Ortega

    Le tre migliori storie di sempre

    Ci ho pensato e ripensato ma 3 sole storie non riesco proprio a tirarle fuori. Per quanto ami le classifiche questa riduce troppo la scelta. A malincuore, ma ci rinuncio Certo che no! Ma lasceresti fuori "In nome della legge"? "Il clan dei cubani"? "Santa Cruz"? "Una campana per Lucero"? "Black Baron"? Gna posso fa'...
  6. Juan Ortega

    [190/191] El Muerto

    Non sono d'accordo su una virgola di quanto hai scritto... ma mi hai fatto morire dalle risate Questo dovrebbe essere Tex Miller se non ricordo male
  7. Juan Ortega

    [190/191] El Muerto

    Le ****** stanno per "figata" pazzesca... giusto? O ti riferivi al genere "corazzata Potemkin" di fantozziana memoria? Avrei preferito però una citazione "squalloriana"...
  8. Juan Ortega

    [190/191] El Muerto

    Da come si stanno mettendo le cose temo da entrambi e forse pure dai Nizziani Spero che almeno restino neutrali i Boselliani...
  9. Juan Ortega

    [190/191] El Muerto

    Io dichiarai questa sorta di "peccato originale" addirittura nel mio primo post Beh... siamo in due a pensarla così! Anch'io tra le varie storie nolittiane non la considero una delle migliori, semplicemente perchè credo che ne abbia scritte di più belle. Comunque tranquillo, sarò al tuo fianco davanti al plotone d'esecuzione che ci aspetta
  10. Storia che confesso di non aver apprezzato molto. Già trovo un pò forzata la situazione iniziale, ovvero Tex che dopo diversi anni torna a trovare un vecchio amico, scoprendo però che è morto da poco ma che ha lasciato proprio a lui una misteriosa lettera presso un notaio. Notaio che viene sapere che Tex è proprio lì e gli recapita la suddetta lettera. Insomma, un pò troppe casualità: si poteva far di meglio. Nizzi dichiara di essersi ispirato a "Linciaggio" ma in comune con quella bellissima storia c'è ben poco. Lì il razzismo era tangibile, ed era descritto oltre che nelle varie situazioni della storia proprio nell'animo dei personaggi. Qui, oltre al bullo Harding, non c'è granchè. Lo stesso linciaggio del nero Arch è un episodio totalmente isolato (la stessa Helga dice ai nostri pard che è la prima volta che il KKK colpisce nella zona) utile a McCook per intorbidare le acque e allontanare i sospetti su di lui. Sì insomma una messinscena che nulla ha a che vedere con le efferate persecuzioni della temibile setta. Sicuramente è una storia di transizione ma poteva riuscire decisamente meglio di come è stato fatto. I disegni di Della Monica non mi entusiasmano: trovo il suo stile un pò impersonale, in alcuni tratti molto "ticciano" in altri rivedo F.Gamba.
  11. Juan Ortega

    [354/357] La Congiura

    In questa storia c'è veramente tanta carne al fuoco: l'ambientazione così caratteristica di Frisco, la polizia corrotta, un carcere famosissimo da cui evadere, l'inseguimento su un veliero, la caccia alla balena, gli indiani della costa canadese e, soprattutto, il ripescaggio di un vecchio antagonista dei nostri. Insomma il rischio di bruciare qualcosa era altissimo ed invece Nizzi riesce ad amalgamare il tutto alla perfezione confezionando una storia memorabile. Grazie soprattutto alla riproposizione del mitico Barbanera (alias capitan Drake), indimenticato protagonista di un'altra grande storia di GLB, questa volta però al fianco dei nostri pards. Sinceramente non riesco proprio a fare appunti a questa storia maiuscola, con una trama che non ha cadute di tono e riesce sempre a mantenersi credibile. Ben dosati anche i battibecchi Tex-Carson che riescono a divertire senza diventare stucchevoli (in altre storie trovo che Nizzi ne abbia troppo abusato) e, in generale, i dialoghi sono sempre calzanti con le situazioni proposte dalla storia. Che dire dei disegni di Villa? Splendidi è dir poco. La nebbia che avvolge la zona portuale prima e il carcere di Alcatraz poi è quasi percepibile da parte del lettore. C'è una cura del dettaglio incredibile, senza però essere fine a se stessa ma sempre al servizio della sceneggiatura. Tra i personaggi di contorno mi è piaciuto Bixler, anima oscura della liberazione di Drake, persona sicuramente avida e senza troppi scrupoli ma, come Barbanera e Tex, fedele alla parola data.
  12. Juan Ortega

    Claudio Nizzi necessita di una rivalutazione?

    Capovolgo il concetto: non è che siamo invecchiati noi mentre le storie di GLB sono sempre le stesse? Al di là dell'ovvietà di questa mia affermazione, non è che rileggendo i vecchi albi cerchiamo di rivivere le stesse emozioni di allora quando però avevamo un numero di annetti ben diverso, aspettative diverse, capacità di lettura diversa? Ti faccio un esempio: quando lessi "Santa Cruz" ricordo ancora nitidamente quante emozioni riversò su di me quella storia.... il senso tangibile di mistero, l'inquietudine del monastero diroccato, l'atroce delitto, la sagoma dello scheletro sulle scale. Credo di averla letta un'infinità di volte. Oggi la rileggo con occhi nuovi, ne traggo sensazioni diverse ma la ritengo sempre attualissima, più moderna che mai! No, per me le storie di GLB non sono invecchiate e sono sempre bellissime. Poi la penso come te: GLB è un mito, un eroe con le stimmate del genio. Praticamente un intoccabile. Troppe le storie che hanno lasciato un segno, i personaggi memorabili... mi considero un pò un talebano quando si parla di GLB. Nizzi lo colloco sotto di lui, in modo direi un pò pilatesco, al secondo posto insieme agli altri sceneggiatori della saga texiana. E' arrivato al momento giusto e ha sostituito GLB nel modo giusto. Con alti e bassi, ma di questo abbiamo già detto.
  13. Interessante la soluzione camera figli ma temo che: a) mia moglie avrebbe qualcosa da ridire b) se il grande di 16 anni potrebbe accasarsi ipoteticamente tra una decina d'anni, le figlie di 13 e 8 anni impegneranno le camere ancora per un pò Superfluo dirlo, ma anch'io per Kit Carson il posto lo troverei senz'altro. E anch'io spero di trasmettere questa mia passione fumettara ai futuri nipotini dato che con moglie e figli ho fallito clamorosamente. La condividevo con mio suocero che, purtroppo, ci ha lasciati in questo maledettissimo 2020.
  14. Il rischio pavimento era reale anche per me così ho optato per la cantina. Tre begli armadi Billy IKEA e passa la paura. Peccato che sia finito lo spazio pure lì
  15. Storia a mio parere riuscita ma troppo sbilanciata tra una prima parte estremamente coinvolgente e una seconda affrettata e un pò deludente. Nella parte iniziale le situazioni coinvolgenti sono tante: l'agguato dei piedi neri ai nostri pards, la terribile corsa sulle rapide, lo scontro disperato del solo Tex contro gli indiani, la cattura di Caudill e l'ingegnoso tranello ordito da costui per farli catturare sulla nave. A partire dalla prigionia sulla nave di Tanakis, la tensione cala e il tutto si risolve forse un pò troppo frettolosamente e direi anche facilmente (vedi la liberazione dalla stiva). Ma credo che qualche banalità sicuramente perdonabile non possa scalfire una prova più che discreta, anche per via di dialoghi sempre spumeggianti, personaggi di contorno ben caratterizzati e credibili e, ultimo ma non ultimo, i soliti disegni meravigliosi del grande Fusco che, soprattutto nel grande Nord, non è secondo a nessuno.
  16. Juan Ortega

    Claudio Nizzi necessita di una rivalutazione?

    Concordo in pieno anch'io. Nizzi lo vedo esattamente così.
  17. Juan Ortega

    Claudio Nizzi necessita di una rivalutazione?

    Sì concordo. E' una differenza che ci sta. Diciamo che dopo l'infortunio "non ha perso il vizio del gol e riesce comunque ad incorniciare delle buone/ottime prestazioni"
  18. Juan Ortega

    Claudio Nizzi necessita di una rivalutazione?

    Spostandosi in un ambito calcistico, la "parabola texiana" di Nizzi si può paragonare a quella di un calciatore che ha una carriera buona per tanti anni, con stagioni addirittura ottime, poi ha un lungo infortunio e quando torna è il fantasma di se stesso. Certo azzecca ancora qualche partita, più col mestiere che con il genio, ma non è più quello di prima. Allora cosa rimane del grande calciatore? Le buone/ottime prestazioni della sua prima parte di carriera oppure le mediocri/pessime della seconda parte? Probabilmente tutte e due, alle quali credo sia corretto dare il giusto peso. Il Nizzi iniziale, "erede" di GLB, ha sicuramente scritto storie molto belle, dando la giusta continuità alla saga texiana e apportando alcune sfumature molto interessanti (i dialoghi in cui è maestro, il Tex detective) caratteristiche del suo modo di scrivere senza tuttavia stravolgere o snaturare il personaggio. Sto rileggendo le storie del centinaio 300/400 (sono circa a metà) e, al netto di 2/3 episodi, si tratta di storie che ho apprezzato tanto, con punte molto alte ("Il ragazzo selvaggio", "La locanda dei fantasmi", "Il bisonte bianco", "I predatori del grande nord") per non parlare delle precedenti "Un diabolico intrigo", "Un Ranger del Texas", "Fuga da Anderville". E questa sua buona vena creativa è andata avanti ancora per diversi anni, anni di super-lavoro in cui ha saputo destreggiarsi benissimo. Poi, dopo la famosa crisi, è arrivato il calo netto e innegabile delle ultime storie, dove si evidenziano tutti quei difetti riportati nei post precedenti. Nizzi ha quindi bisogno di una "rivalutazione"? Per me no. Preferisco anch'io ricordare il calciatore che ci ha dato soddisfazioni per anni e, magari, ci ha pure fatto vincere qualche trofeo. Per chi non lo avesse consiglio il volume "Tex secondo Nizzi", in cui sono rivelati tanti retroscena sulla sua esperienza in Bonelli e del suo rapporto con Sergio e i vari disegnatori con cui ha lavorato. Ci sono un sacco di cose interessanti.
  19. Ben detto! Sicuramente tiferò anch'io a favore e poi, come si dice, domandare è lecito rispondere è cortesia
  20. Favorevole! Interessante come proposta, il vecchio cammello se lo meriterebbe proprio uno spazio tutto suo. Preferirei sicuramente un giovane Carson, in modo da potersi "muovere" più in libertà.
  21. Ricordo che alla prima lettura la storia mi colpì tantissimo, principalmente per la sua tematica misteriosa/orrorifica e per l'immagine di questo "Gran Serpente" resa magnificamente da Letteri. Una lettura adulta l'ha un pò ridimensionata anche se rimane una storia ben fatta e coinvolgente. In particolare il primo albo è costruito veramente benissimo, con l'incontro casuale del bivacco dei minatori in fuga (la loro paura è realmente percepibile), il racconto della loro avventura in costante crescendo di paura e la reazione opposta dei due rangers, inquietudine per Carson e ferma incredulità da parte di Tex. Carson mi fa impazzire, mi ci posso veramente rispecchiare (ammetto di essere un pò fifone in genere); quando tiene il muso a Tex è irresistibile. Poi il prosieguo della storia non regge la tensione iniziale e, pur con qualche colpo di scena interessante, finisce banalizzando un pò troppo la leggenda del "Gran Serpente". Ma in definitiva è una storia più che buona che ancora oggi fa la sua ottima figura. E finalmente non ci sono spioni/origliatori all'interno della sceneggiatura, espediente usato/abusato nei numeri precedenti (e in tanti futuri). Letteri perfetto come al solito.
  22. Juan Ortega

    [78/80] Incubo

    Prendendo spunto dall'intervento di Magico Vento (che condivido in toto) ho ripreso gli albi in questione e ho letteralmente divorato questa storia a dir poco appassionante. Poco da aggiungere, direi una pietra miliare della saga "Tex vs Mefisto" e, più in generale, di tutta la saga texiana. E, a parere mio, un "mezzo gradino" sotto Black Baron [93/95]. Questa è una vera chicca di GLB... ai tempi ci misi pure un pò a capirlo Assolutamente! Danno un valore aggiunto alla storia non indifferente.
  23. L'intro del precedente post di "Condor senza meta" è la prima cosa che ho colto leggendo questa bella storia di Nizzi. Ci vedo veramente tanti riferimenti a storie e situazioni glbonelliane. La stessa esistenza di questa comunità di cinesi sotterranea mi rimanda ad alcune delle ambientazioni più "fantasiose" create da GLB. Ecco, da questo punto di vista, il termine "erede di GL Bonelli" che gli era stato affibbiato nelle intro dei Texoni può calzare bene. La storia non rientra tra le mie preferite di Nizzi, non perché non sia valida, tutt'altro, ma perché in questo suo periodo iniziale veramente fecondo ne ha ideate di migliori, più consone al mio gusto. Va comunque sottolineato il climax narrativo di questa storia, dove il susseguirsi degli eventi da quando i due pards arrivano a bivaccare ai limiti della laguna è vertiginoso e lascia il lettore senza fiato. La scena del fiume sotterraneo era l'unica cosa che ricordavo nitidamente dopo tanti anni che non rileggevo questa storia. Sui disegni di Villa cosa dire... io li trovo semplicemente meravigliosi. Scontato rimarcare la bellezza delle scene del succitato fiume, ma io trovo anche i primi piani dei vari personaggi (compresi Tex e Carson) sempre perfetti (gli occhialini di Doberado lo caratterizzano a meraviglia). Bellezza dei disegni che si accoppiava anche ad una produzione molto veloce, da quello che disse Nizzi per il Villa di quei tempi. Chapeau!
  24. Storia abbastanza convenzionale questa di Nizzi anche se l'ambientazione non lo è affatto, ovvero quel Missouri in cui, storicamente, il conflitto tra unionisti e secessionisti era stato particolarmente cruento per la popolazione civile (e non solo). E qui è bravo Nizzi a rendere bene il clima di ostilità e disagio di una popolazione che ha ancora una grossa ferita ben lontana dal rimarginarsi. Sinceramente la storia nel suo complesso non mi ha fatto impazzire anche se riconosco che è ben sceneggiata e credibile nel suo svolgimento. Forse mi condizionano un pò i disegni di Blasco che confesso proprio di non amare, anche se qui la sua prova mi sembra più convincente rispetto al "Ritorno della Mano Rossa". Stupende le due cover di Galep, veramente notevoli, in particolare quella del "Mulino Abbandonato", tetra e spettrale, che ricorda molto la locanda dei fantasmi.
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