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Lucafil

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Io e Tex

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  1. Lucafil

    Le tre migliori storie di sempre

    1. Il figlio di Mefisto 2. Il passato di Carson 3. Il solitario del West
  2. Lucafil

    [Texone N. 35] Tex l'inesorabile

    Tra i vari ferimenti di Tiger mi pare che anche nel Texone "Gli assassini" viene bastonato a lungo e poi quasi impiccato. Lo libera Kit Willer (che però ha ricevuto due pallottole nella schiena). Non ho in mano statistiche, ma Tiger mi pare in genere il pard più abile a schivare agguati e trappole. Anche qui, il più "pollo" è Kit. Ripeto, a me sta benissimo che Kit sia il più inesperto e commetta più errori, ma alle volte ritorna nelle storie una ingenuità un po' troppo carica, come se tutte le esperienze fatte non lo avessero fatto quasi progredire. Ecco perché apprezzo storie come la trilogia di "La mano del morto". Perché Kit è perfettamente all'altezza di suo padre.
  3. Lucafil

    [Texone N. 35] Tex l'inesorabile

    Bellissimo Texone, con una trama classica che più classica non si può (l'inseguimento di alcuni criminali, un'evasione, un agguato degli Apache, una sparatoria in un pueblo) ma narrata magnificamente, con tutti i personaggi che interagiscono con loro alla perfezione. Sono rimasto ammetto di stucco dal fatto che Tiger decida di decapitare uno degli Apaches allo scopo di gettare nel panico i rimanenti. Un particolare macabro, che però ben dimostra quanto Tiger sia spesso trattenuto dai pards nella sua indole un po' più violenta. Inutile dire che mi è dispiaciuto vedere ancora una volta come sia Kit Willer il costante anello debole: è l'unico che non impiomba il suo avversario e che si fa ferire nel duello (epico) finale. Preferisco le storie in cui dimostra più abilità e maturità. Disegni incommentabili perché perfetti e ineccepibili.
  4. Lucafil

    [Texone N. 29] L'orda Del Tramonto

    Un Tex molto buio, immerso in una atmosfera cupa e quasi onirica. La trama è interessante, un po' diversa dal solito, con uno sguardo che si spinge al confine con l'est Europa, prendendo un po' del materiale letterario vampiresco. Lo stesso villain della storia, che vede nel buio e pare invulnerabile, è un tratto da quell'immaginario. Forse non c'è un grande approfondimento dei personaggi, che restano tutti poco sviluppati seppur funzionali alla trama. Tex e Carson funzionano bene insieme, con ottimi dialoghi che rivelano la grande complicità tra i due pards. Una sceneggiatura di mestiere, solida, che avvince e non delude pur non appassionandomi. I disegni sono secondo me tra i peggiori di tutti i Texoni, rivaleggiando forse con l'albo di Ambrosini. Anche qui è forte l'impressione di tirato via, di non completato, di tirato via. In alcune tavole le facce dei pards sono prive totalmente di lineamenti. In altre, in cui i personaggi sono in piedi, sembrano impala ti, immobili e rigidi, senza alcuna naturalezza. Insomma, una prova secondo me non convincente.
  5. Lucafil

    [Texone N. 23] Patagonia

    Texone davvero all'altezza delle aspettative. La trama scorre benissimo benché non fosse facile: quando Tex si trova a dover fare i conti con la Storia, anche Tex deve soccombere. Eppure, mentre in "Capitan Jack" Tex pareva trascinato dagli eventi senza poter fare nulla, qui è proprio il suo opporsi agli eventi a scolpire la sua caratura morale, di uomo che insegue la giustizia ad ogni costo. I dialoghi li ho trovati bellissimi e alcune scene - su tutte l'abbraccio con Kit - sono magistrali: epiche ma profondamente umane insieme. Un Tex che lascia trasparire i suoi sentimenti è secondo me bellissimo. Rende il personaggio più reale. I disegni di Frisenda sono ottimi, anche se qualche appunto sui visi dei pards lo avrei, per il resto rimangono tavole molto belle, cariche di drammaticità ed espressività. Voto complessivo: 9 pieno
  6. Lucafil

    [Texone N. 20] Canyon Dorado

    Devo dire che ne conservavo un ricordo peggiore. La trama non è sicuramente tra le migliori mai scritte, ma nemmeno tra le peggiori. Cochise mi pare un personaggio ben tratteggiato in fondo. Tex e i suoi pards non fanno altro che rimbalzare da un gruppo di avversari ad un altro e paiono troppo spesso essere in balìa del destino più che escogitare dei veri e propri piani. Inesistente è il rapporto tra i pards che non comunicano tra loro se non per cenni e con qualche battuta incolore ogni tanto z davvero il minimo storico. Però oggettivamente la trama in sé è passabile, non certo peggiore del Texone che lo ha preceduto. I disegni non li ho trovati così tremendi, anche se certo la fisicità dei nostri è quantomeno criticabile. Per contro i paesaggi non sono male e quindi non trovo le tavole così inadatte.
  7. Lucafil

    [Texone N. 14] L'ultimo Ribelle

    Il 14esimo Texone è una buona storia, ma nulla di più francamente. La prima parte è effettivamente molto efficace, ma la seconda, benché sostenuta d'animo dialoghi, non lo è altrettanto: molto parlata e oggettivamente con poca azione. Tex e Carson sparano i loro primi colpi oltre pagina 200 ed è curioso che, mentre per quanto riguarda altri Texoni, ci sia chi si è lamentato spesso della "mancanza di azione", non si ritrovi che anche questo ha lo stesso difetto, al netto di una sceneggiatura comunque buona. Ben tratteggiato il personaggio di Fremont e, dalle pur poche battute che dice, anche il generale Jackson, fanatico del Sud ma comunque uomo d'onore. Mi unisco al coro di chi dice che non c'è un vero cattivo in questa storia, dal momento che Corbett è molto evanescente come personaggio. È già stato detto che Fremont è maggiore all'inizio della storia (resoconto di Davis) e poi invece diventa capitano? Ho notato questa incongruenza. Buoni i disegni di Wilson anche se I pards non si levano il cappello nemmeno per un secondo. Carson se lo tiene in testa persino mentre è da solo nella sua stanza d'albergo. Evidentemente temeva una insolazione. Non mi ha convinto appieno il volto di Fremont, ma si tratta forse di una mia idiosincrasia personale. Voto complessivo: 8
  8. Lucafil

    [Texone N. 10] L'uomo Di Atlanta

    Storia che, partendo da un buonissimo materiale, non mi ha convinto appieno e non mi è facile spiegare perché. Mi dà l'idea che la trama non entri mai nel vivo, che i personaggi siano poco approfonditi, come delle marionette. Anche i dialoghi non sono mai spiritosi, né epici, né qualsiasi cosa: sono piatti e monotoni. Peccato perché il materiale era ottimo e la storia, nella sua semplicità, sarebbe anche piuttosto bene organizzata tra fughe ed evasioni, però, ripeto, mi ha dato l'impressione di un non - finito, di rintuzzato. I disegni di Bernet a me sono piaciuti l: spigolosi, sintetici, ma di grande dinamismo e capaci di trasmettere emozioni. Storia da 7, disegni da 8.
  9. Lucafil

    [Texone N. 31] Capitan Jack

    Texone "anomalo" sotto tanti aspetti, l'albo speciale n. 31 tenta la difficilissima operazione - tentata alle volte - di coniugare la Storia con la Vicenda, rendendo Tex protagonista di un episodio realmente accaduto. Devo dire che l'operazione per me non è granché riuscita e, come rilevato da altri, pare più una storia al servizio del disegnatore, che non una storia con una trama ben precisa. I dialoghi sono irrisori, Tex è coinvolto in una delle sparatorie più lunghe che io ricordi tra quelle apparse sui Texoni, il tutto senza mai dire una parola, ma accompagnato da uccelli premonitori. Inoltre, se si voleva esaltare il realismo di certi personaggi davvero vissuti, perché non approfondire la psicologia di Capitan Jack o di Hooker Jim? Invece nulla, appaiono piatti, pedine di un gioco più grande di loro. Peccato perché il risultato poteva essere decisamente migliore. Le tavole di Breccia sono magistralmente evocative, più da sogno crepuscolare che non da realismo western. Però il suo modo di interpretare i volti, francamente non mi ha convinto. Tutti i personaggi mettono in mostra dentature terribili e labbra inesistenti: sembrano dei teschi con un po' di pelle e dei capelli attaccati. I volti di Tex e Carson, con quei nasi aquilino, sono irriconoscibili e, sarà pure un tratto "particolare", ma non mi è andato giù. Voto complessivo: 7,5.
  10. Lucafil

    [Texone N. 11] L'ultima Frontiera

    Bellissima storia, che Nizzi confeziona in modo secondo me magistrale, gestendo al meglio tutte le relazioni e i movimenti dei vari personaggi. Ben tratteggiati sono Jesus Zane, Sheewa e Nat, ma svolgono un ruolo molto interessante anche il cognato di Naso Gobbo e il padre della missione. Tutto funziona alla perfezione, con il faccia a faccia tra Tex e Jesus che avviene solamente alla fine. Ottime poi le ambientazioni così come, secondo me toccante ed epico è il finale, quando Tex, forse con una riflessione non proprio in linea con il personaggio che odia fare della filosofia, parla della tragedia umana che è toccata in sorte ai protagonisti della vicenda. Interessante è anche il fatto che la conclusione della storia sia un sostanziale fallimento di Tex, il classico finale con l'amaro in bocca. Ho trovato i disegni buoni, ma non eccelsi, anche se la qualità delle tavole rimane la stessa lungo tutto l'arco della storia. I volti non sono sempre ben rifiniti, ma risultano comunque più che passabile e i paesaggi potevano essere resi ancora meglio, specie per una storia ambientata nelle meravigliose foreste canadesi. In ogni caso una buona prova del disegnatore. Voto complessivo (soprattutto per la trama): 9.
  11. Lucafil

    [Texone N. 08] Il Soldato Comanche

    Forse è una delle poche storie in cui Tex e Carson sono "in vacanza", ritirati in questa oasi naturale. Poi, di colpo, il puma, la caccia, la lotta, il volo, il tuffo... e l'avventura comincia. Ho trovato la sceneggiatura di Nizzi lineare, ma non priva di una certa drammaticità e di una notevole capacità di costruire una storia interessante. Le indagini di Tex e Carson sono indubbiamente "facili", però non in maniera esagerata e alla fine si è contenti di vederli prendere parte ad una investigazione vecchio stile. Non mancano poi sequenze gustose - le scene nella locanda -, alcune drammatiche - il racconto del sergente e la rivelazione finale - alcune tenere - il sergente col piccolo Charlie Kid e il finale sulla tomba di Elizabeth. Tutti i personaggi mi paiono sviluppati bene, il che giova alle pagine che scorrono via scorrevoli. Ho trovato le tavole di Capitanio bellissime, ma poco fumettistiche. Alcune tavole paiono delle incisioni e ogni tanto pare che manchi quel dinamismo di un tratto magari meno preciso, ma più incisivo. Si tratta però di disegni di altissimo livello, a cominciare dagli interni - il bordello è semplicemente meraviglioso - ma anche da certi paesaggi, come il laghetto iniziale. Voto complessivo: 8
  12. Lucafil

    [Texone N. 12] Gli Assassini

    È stato il primo Texone che abbia mai letto, per questo vi sono particolarmente affezionato. Di questo albo mi colpì tutto: il formato gigante, i disegni di Font e, soprattutto, la miscela esplosiva di personaggi. Per me è il Texone con la trama più avvincente e meglio costruita di sempre, con personaggi tutti molto ben caratterizzati, dialoghi sempre perfetti, Tex e Carson in forma smagliante, ma allo stesso tempo solo parte di un gioco a incastro più grande di loro, dove tutti, compreso il cavallo Lenny, hanno un ruolo ben preciso. Bellissima la figura di Mitch, i combattimenti interiori di Lisa, ma ottimi anche i protagonisti di Frisco e della palestra di Lefty; un Carson spiritoso ma non macchiettistico; un Tex che dà prova di essere eccellente, ma non infallibile, specie con avversari così ben organizzati. C'è poi una sequenza, quella della sparatoria iniziale con Tiger e Kit Willer, che secondo me mostra tutta la drammaticità di cui è capace Boselli. Il tutto in una sarabanda infernale che si snoda tra New Mexico, Arizona, California e Colorado senza mai perdere ritmo. I disegni di Font li trovo, ancora oggi, ottimi: un tratto duro e mercato, ma mai tirato via e con diverse tavole ben rifinite e particolareggiate, con una buona dinamicità. Forse sarà perché per me questo albo ha rappresentato tanto, ma il mio voto finale è 10 spaccato.
  13. Lucafil

    [Texone N. 13] Sangue Sul Colorado

    Nizzi confeziona per il tredicesimo Texone una storia molto lineare e semplice nello sviluppo della trama, ma che mostra un notevole disegno psicologico da parte dei personaggi, in virtù di una discreta rete di sottotrame che ben si incastrano l'una nell'altra: il difficile rapporto tra il vecchio McLean e suo figlio Guy mostrano la difficile convenienza tra una generazione abituata al duro lavoro e una nuova basata su un cieco arrivismo; la codardia dello sceriffo e del giudice, disposti a calpestare QUASI ogni dignità pur di compiacere il potente di turno; l'amore quasi incestuoso che pare legare la giovane Maud e il giovane Norman; la simpatica e rigidissima infermiera e il suo paziente Buddy... Certo, niente di incredibile, ma piacevoli condimenti di una storia che procede lineare dall'inizio alla fine e che ha il grande merito di avere dialoghi molto ben riusciti. Belli i disegni di Milazzo (anche se il volto di Tex non mi convince appieno) che mostrano come il tratto sintetico, se adoperato da un maestro, riesca a conferire ai personaggi un dinamismo ed una espressività innate, e che non dà mai l'idea di "non finito" o di "tirato via", al contrario dei disegni di Ambrosini nel Texone N.19.
  14. Lucafil

    [Texone N. 21] Il Profeta Hualpai

    Un Texone perfettamente nella media. La trama è classica e lineare, senza grandi colpi di scena e vede l'ennesima - poi scongiurata - rivolta Indiana da contrastare guidata da un dissidente, che in questo caso è anche 'veggente'. Un nemico come ce ne sono stati a centinaia e che per tutto il Texone non mostra mai gli artigli: la sceneggiatura ce lo mostra come un invasato, in folle, ma nei fatti si comporta da mite imbecille. Non prova nemmeno a fare resistenza quando Tex e Tiger lo rapiscono. Tant'è che non si capisce perché questo pavido personaggio dovrebbe essere il cattivo intorno al quale ruota la storia, è un ectoplasma. Per catturarlo, Tex e Tiger hanno diversi scontri con gli Hualpai e anche qui è sconfortante vedere Tex cavarsela sempre grazie ad una fortuna sfacciata: nessuno vuole la pelle di Tex, ci mancherebbe, ma un minimo di realismo in più non guasterebbe. Ad un certo punto affronta addirittura due puma inferociti, ma nulla, uno gli piomba addosso senza nemmeno provocargli una leggera escoriazione. Vabbè. L'altro filone della vicenda, cioè quello che vede il coinvolgimento di Carson e Kit è molto più interessante. Il vecchio cammello è addirittura arrembante in questo Texone ed è bello vederlo, spogliato della a volte soffocante presenza di Tex, prendere decisioni improntate ad una maggiore prudenza e ad un notevole buonsenso. Inoltre mostra doti notevoli di atletismo ginnico scalando la facciata di una casa, segno che i suoi reumatismi sono solo una scusa per lamentarsi. Kit, lo scavezzacollo, lo è meno stavolta: frenato sempre con grande decisione dallo zio putativo, mostra un grandissimo rispetto per l'esperienza del pard più anziano, seguendo sempre le sue indicazioni. Nel complesso, un Texone che si legge bene, in modo scorrevole, ma senza guizzi, senza sequenze degne di nota e con una trama in fondo banalità, sebbene non disprezzabile. Belli i disegni di Mastantuono, sempre ben rifiniti, sintetici ma non abbozzati, dinamici ma precisi. Ottimo. Voto complessivo: 7,5
  15. Lucafil

    [Texone N. 26] Le Iene Di Lamont

    Un Tex decisamente anomalo questo, in cui mancano in maniera totale il respiro epico, le cavalcate, le sparatorie. Tutto si dipana in una anemica cittadina del Montana, tra stradicciole, calessi, visite a banchieri e risse al ristorante. Ricorda per certi aspetti "Piombo rovente", ma là l'azione era frenetica. La trama non sarebbe nemmeno male, sebbene molto lineare, perché piuttosto ben costruita, ma non c'è il minimo brivido nel leggerla: Tex parla, parla parla, parla, e non agisce mai, se non alla fine, in una sparatoria brevissima nella quale muoiono, vedi a volte la fortuna, proprio i due ricercati. Per i "cattivi" invece c'è solo un mega-processo, nemmeno un pugno in faccia. Nulla. Ed è un peccato perché la sceneggiatura e i dialoghi, sebbene lunghi, sono ben fatti e diversi personaggi sono interessanti, a cominciare dalla vedova Vera, bellissima e senza cuore. Un momento di rara bellezza è però la mega rissa al ristorante, un pezzo di vero Tex che mancava da troppo tempo. Belli i disegni, con i personaggi sempre molto espressivi. Purtroppo, non essendoci esterni, panoramiche, vedute della prateria era giusto che ci si concentrasse su questo aspetto e Seijas lo ha fatto meravigliosamente. Voto complessivo: 6,5
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