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Poe

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Tutto il contenuto pubblicato da Poe

  1. Poe

    [640/642] Giovani Assassini

    Ma secondo me Diablero si diverte a mettere per iscritto ragionamenti che non fa solo lui e che un po' tutti fanno - chi più chi meno - quando leggono una storia. (A meno che uno legga una storia spegnendo il cervello.) Solo che non tutti hanno voglia di scrivere quello che pensano. Oppure magari si soffermano maggiormente su altri aspetti. C' è chi fa le pulci alla copertina perché Tex ha un braccio più corto e uno lungo, chi si lamenta che un fucile non è disegnato come richiederebbe l'epoca, chi si tormenta per una tazza di caffè, chi si indigna perché quel personaggio non è disegnato bene o perché Tex è più serio rispetto al passato, chi non si capacita degli anacronismi della serie, chi vorrebbe sapere esattamente quanti anni ha un personaggio, chi analizza nei dettagli la poca texianità del tal sceneggiatore rispetto a una volta, ecc. Diablero si sofferma soprattutto sui meccanismi narrativi e sulla coerenza interna della vicenda e dei personaggi, sul significato della storia. E spiega i suoi giudizi con esempi concreti. Secondo me se la spassa, perché evidentemente la storia se la rilegge più volte (o almeno le parti fondamentali) e rileggendola penso che finisca per apprezzarla maggiormente (o disprezzarla maggiormente...). Nel caso specifico, le osservazioni su "Giovani assassini" sono in gran parte condivisibili e sono più utili del tormentone infinito (e palloso) di coloro che a suo tempo contestarono le famigerate votazioni finali (a mio parere per nulla scandalose). D'altra parte "Giovani assassini" è una storia più complessa di altre, e che inevitabilmente fa più riflettere.
  2. Poe

    [640/642] Giovani Assassini

    Mi accodo anch'io alle osservazioni di Diablero e Leo, con cui sostanzialmente concordo. Nonostante ciò, a me la storia è piaciuta. Ha dei difetti, ma a mio avviso non tali da comprometterla. Molto superiori sono i pregi (oltre alla ottima e appassionante trama, soprattutto risulta efficace la descrizione del background sociale e psicologico di questi giovani assassini, la ricostruzione che fanno i pards della loro infanzia e adolescenza da incubo). Anch'io comunque non ho mai ben capito la frase di Tex all'inizio su Kid Rodelo ("ammazza solo se necessario"), che non corrisponde per niente al personaggio del pistolero dal grilletto facile. Tutto il dialogo iniziale tra Tex, Carson e Kit secondo me serve a far capire, fin da subito, che questa sarà una storia in cui i tre pards avranno una opinione diversa tra loro sui giovani assassini (e questa mi sembra una bella idea, originale per Tex, dove di solito vediamo i pards sempre d'accordo in ogni giudizio). Però secondo me quella scena non è venuta benissimo come nelle intenzioni, troppo affascinato dai killers Kit Willer, poco pertinenti alcune frasi (come quella citata prima di Tex). E' come se nel tentativo di far vedere tre punti di vista diversi, qualcosa non ha funzionato bene. Comunque, nel dialogo - e in tutta la storia - il più lucido, e quello che esprime i commenti migliori, mi sembra Carson. Il finale con le votazioni a me non ha disturbato, anzi, anche qui ne ho apprezzato l'originalità. Che Kit e Carson siano meno "giustizialisti" di Tex e Tiger, visto come è stata impostata la storia fin dall'inizio, mi sembra la naturale conseguenza. Infine, il ritorno di Jack Thunder in "Winnipeg"... Ecco, questo è uno di quei casi che dovrebbe servire ai lettori per farli desistere dal chiedere continuamente il ritorno di avversari morti, che invece è meglio, molto meglio lasciare defunti! "Winnipeg", con un altro avversario che non fosse Jack Thunder, sarebbe stata una storia molto migliore...
  3. A me invece sembra normale e legittimo chiedersi se uno sceneggiatore è portato o meno a scrivere storie western, oppure se invece è più adatto ed è più bravo a scrivere altri generi (poliziesco, horror, ecc.). E' come chiedersi se uno sceneggiatore ha perfettamente centrato il personaggio Tex, oppure no (vedi le infinite discussioni su Nolitta). Sono domande normalissime, poi ognuno la pensa come vuole. Personalmente non mi interessa molto, perché a me piace il western classico, ma anche la contaminazione dei generi. Però ad altri, a quanto pare, l'argomento sta a cuore... Questo è solo apparentemente un atteggiamento saggio e salomonico, perché di fatto qui di haters e di lovers non ce ne sono. Non nel senso che dici tu, almeno, perché qui non c'è nessuno che sostiene che tutte le storie di Nizzi sono meravigliose, e neanche nessuno che dice che sono tutte brutte. Ci sono solo lettori che apprezzano Nizzi e altri a cui tendenzialmente non piace, com' è normale che sia, e come avviene anche con tutti gli altri sceneggiatori. E tutti i lettori dicono di sé che sono obiettivi (che poi lo siano/siamo davvero è un altro discorso...). La vera differenza qui è un'altra: che se stronchi Nolitta e Boselli, c'è sempre qualcuno che li difende, sì, ma con atteggiamenti tranquilli e argomentati. Se stronchi Nizzi, apriti cielo! C'è chi si offende a morte e ti accusa di essere prevenuto, in malafede o - appunto - un haters. Se uno detesta Nolitta, ok, va bene, è consentito. Se uno non sopporta Manfredi, va be' ci sta. Se non piacciono le storie troppo complesse di Boselli, ok, è legittimo. Ma se non ti piace Nizzi (o meglio, il Nizzi del primo periodo), ecco, all'improvviso diventi un haters! Uno che è ideologicamente, e in modo prevenuto, contro di lui. Magari semplicemente c'è chi non apprezza molto il suo stile e il suo Tex, come altri non apprezzano lo stile e le storie corali di Boselli.
  4. Guarda, ti cito la brillante sintesi di LedZepp, che condivido in toto: Una storia PESSIMA, nonostante i disegni di Villa. Anche il sempre equilibrato Condor senza meta le assegna come voto un sonoro 4 nell'apposito topic...
  5. - n. 3-4 prima storia di Mefisto - n. 39-40 seconda apparizione di Mefisto ("La Gola della morte") IMPERDIBILE - n. 78-79-80 terzo scontro Tex e Mefisto ("Incubo") - n. 93-94-95 quarta di Mefisto ("Black Baron") - n. 125-126-127-128 morte di Mefisto e prima di Yama ("Il figlio di Mefisto") IMPERDIBILE - n. 162-163-164 "Il ritorno di Yama" - n. 265-266-267-268 ancora Tex contro Yama PESSIMA - n. 501-502-503-504 "Mefisto" di Nizzi PESSIMA - n. 673-674-675 "Il segno di Yama" di Boselli - "Pinkerton Lady" in Tex Willer n. 10-11-12-13 prequel di Mefisto (Boselli) IMPERDIBILE
  6. Poe

    [Strisce Anastatiche di Tex]

    Stabilito che Tex non "scappa con la coda tra le gambe" come avevi scritto tu, ma se ne va dalla stanza per non sparare a un possibile innocente (interpretazione piuttosto diversa), ora il fatto che un personaggio si getti attraverso una finestra infrangendo i vetri non mi pare una scena comica, anzi è un classico di tanti film e fumetti d'azione (anche in Tex), senza bisogno di scomodare la parodia dei Simpson. E Tex si getta non perché preso dal panico, ma perché deve fare presto e perché è più d'effetto infrangere una vetrata per uscire (o entrare) di scena, invece che andarsene quatti quatti. Ripeto: è un classico di tanti film d'azione. L'intenzione di GL Bonelli era quella di far vedere un Tex agile e scattante, non certo un Tex maldestro, come hai interpretato tu... Anche sul razzismo... tu avevi scritto che Tex (e GL Bonelli) aveva lanciato "insulti razzisti verso i messicani". E' come dire che Mister No quando chiama "crucchi" o "mangiapatate" i tedeschi è un razzista... Tex è così razzista verso i messicani che, a breve, lotterà insieme a Montales, rischiando la pelle per la libertà dei messicani, diventando un rivoluzionario e finendo su tutti i giornali come "L'eroe del Messico".... Ce ne fossero anche oggi di razzisti così!
  7. Poe

    [Strisce Anastatiche di Tex]

    Più che rileggerle, queste storie, sembra che tu ne abbia solo guardato le immagini... Tex non "scappa con la coda tra le gambe" all'avvicinarsi di Mefisto ma - come spiegano i balloons - Tex dice tra sé: "Sta venendo qui... e non posso certo sparargli addosso... dopotutto quel Mefisto potrebbe anche essere un onesto cittadino e i miei sospetti sono soltanto sospetti..." Quindi si getta dalla finestra in fretta perché Mefisto sta entrando nella stanza, e lo fa non perché ha paura ma per non essere costretto a scontrarsi con qualcuno che potrebbe essere innocente... Cosa c'è di strano? E soprattutto cosa c'entra il riferimento al Tex di Nizzi che resta in in mutande? (Scritto tra l'altro 70 anni dopo). Boh! Questi paragoni non hanno senso. Il razzismo non c'entra proprio niente: i messicani hanno appena messo a ferro e fuoco la cittadina, uccidendo e saccheggiando, dopodiché Tex e i superstiti - distrutti e con le vesti lacere - ne catturano uno. Vista la situazione, qualche imprecazione contro il nemico mi sembra il minimo! Che dovevano dirgli? I messicani hanno appena distrutto un villaggio ammazzando più gente possibile!!! "Mangiatopi" poi non lo dice Tex ma un altro personaggio. E poi questo linguaggio si sa che Tex lo usa con chiunque: scarto di verme, immenso imbecille, ecc. Anche questo lo devi spiegare... In queste prime storie Tex è un ranger in incognito, che agisce senza farsi riconoscere. Tutti pensano che sia un fuorilegge, rischia persino di farsi arrestare dagli sceriffi che non lo conoscono e le poche volte che tira fuori la patacca è solo perché non può farne a meno. Cioè, il contrario di quello che sostieni tu....
  8. "Unico nemico"?!... Io, a dir la verità, mi ricordavo tanti altri nemici: nel primo albo i Fox (con cui Tex e i pards si scontrano), nel secondo gli Hare (con cui Tex e i pards si scontrano), nel terzo albo i Mahaha (con cui Dallas e i membri della spedizione si scontrano, e poi anche Tex e pards, assaliti mentre dormono sotto le barche), nel quarto albo ancora i Mahaha (in una serie di combattimenti all'ultimo sangue). Senza dimenticare Tornuak (con cui Down si scontra). Eh sì, ci sono pochi nemici... 'sta storia è tutto un dialogo! Su Jim Brandon e Mike Foster poco utilizzati, invece, sono d'accordo. Per non parlare del povero Kit Willer, di cui non importa a nessuno, e che poteva anche restare alla riserva per quel che fa... (ma d'altra parte capitava anche in alcune storie di GL Bonelli e ancora di più in Nizzi di trascurarlo quando c'era in azione il quartetto dei pard al completo...). E anche Jim Brandon, a bene vedere, in diverse storie classiche spesso non è che spicchi particolarmente: in "Sulle piste del Nord" oltre a chiamare Tex in aiuto, sparare e lanciare candelotti di dinamite nel finale, non è che faccia chissà che... Comunque Boselli, rispetto ad altre storie corali, forse stavolta è un pochino meno bravo nel gestire tanti personaggi interessanti. O ne toglieva qualcuno oppure - come ho già scritto - ci voleva forse un quinto albo per valorizzarli tutti adeguatamente (soluzione che avrei preferito, ma in questo caso la storia chissà tra quanti anni la leggevamo!). E poi se Boselli dava più spazio a Jim e a Mike qualcuno avrebbe sicuramente scritto che Tex veniva troppo trascurato in favore di Jim e Mike... "Tex messo in ombra da Jim e Mike, ohibò, non si fa mica"! Comunque come finisce la storia tra Dallas e Mike si capisce bene... Appena rivede il suo ex, Dallas lo bacia e lo abbraccia felice come una pasqua (evidentemente perdonandolo del passato), e qualche pagina dopo Carson, notando i loro sguardi affettuosi, li invita saggiamente ad andare di sotto, nelle cabine, a "tubare"... Più chiaro di così! Poi se i due piccioncini si sposeranno, avranno figli, apriranno un saloon... chi se ne frega... mica dobbiamo sapere sempre tutto.
  9. Peccato che l'avventura sia finita. Sarebbe stato bello vederla continuare con un quinto albo, e sarebbe diventata una storia ancora più epica, ancora più drammatica e indimenticabile. Le premesse per un ulteriore sviluppo c'erano tutte: un gruppo numeroso di personaggi che poteva essere maggiormente approfondito, un ambiente naturale estremo in capo al mondo in cui difficilmente i nostri eroi torneranno ancora, un crescendo di difficoltà e di avversari che poteva essere sfruttato per un ultimo tragico capitolo: bastava rendere le scialuppe di salvataggio meno in buono stato e creare un ritorno a casa assai più problematico di quello che lascia intendere il finale, trasformandolo magari in una vera e propria odissea tra i ghiacci (ecco il possibile titolo: "Odissea tra i ghiacci"!), tra difficoltà naturali, pericoli di nuovi nemici, vecchi avversari sopravvissuti, o quant'altro la fantasia di Boselli poteva inventare. (Insomma una specie di zagoriana "marcia della disperazione".) Sarebbe stato un modo anche per valorizzare di più il buon Jim Brandon, così come Mike Foster (entrambi un po' in ombra), ma soprattutto per un chiarimento tra i pards e Dallas, che a mio parere è di fatto mancato. Date le premesse del primo albo, in cui i Nostri si soffermano molto nei loro discorsi sul rancore covato da Dallas nei loro confronti, ci si aspettava un incontro/scontro tra la sorella di Kid Rodelo e Tex, invece tutto si risolve in una paginetta in cui Dallas commenta: "Potevano starsene qui al caldo... e invece rischiano di nuovo la vita". E Jim Brandon e Mike che in sostanza le dicono: eh non li conosci, sono in gamba, fai bene a rinunciare al tuo odio... Un po' pochino per una risoluzione del conflitto: io mi sarei aspettato un dialogo chiarificatore tra Tex e Dallas o addirittura una situazione di pericolo in cui loro due si trovano insieme, da soli, e Tex la leva dai guai (o qualcosa di simile...). Comunque queste sono solo mie fantasie. Forse semplicemente avrei voluto che questa storia continuasse ancora a lungo, regalando altre emozioni e altro divertimento. Non un capolavoro, a mio avviso, ma pur con imperfezioni (sia nei disegni che nella sceneggiatura) sicuramente un capitolo memorabile della saga di Tex, un'avventura classica ma di piacevolissima lettura (il migliore è il terzo albo). Voto complessivo: 8,5
  10. Poe

    [271/273] Il Disertore

    Evviva lo spirito critico!!! Ragionando così anche "Oltre il fiume" finisce per essere un capolavoro! Basta turarsi il naso e tutto va bene...
  11. Dalle 2 tavole in anteprima si ricava che la storia è ambientata nel presente (con Montales in cerca di vendetta), ma con un flash-back sul passato (mai raccontato e precedente al suo incontro con Tex) quando viene sterminata la sua famiglia. Inoltre nella seconda tavola in anteprima c'è anche un flash-back che pare risalire al periodo del primo incontro tra Montales e il giovane Tex, sì, ai tempi de "L'eroe del Messico" n. 3-4 Tex Gigante.
  12. Mmm... non me l'ero sognato. E infatti sul sito della Bonelli, dopo le tavole in anteprima del magazine, c'è una pagina su Geronimo. Questa qui:
  13. Soprattutto questo Magazine è imperdibile perché ci viene raccontato per la prima volta il passato di Montales. Dal sito Bonelli: Il ritorno del Desperado "Nel cuore del governatore del Chihuahua c’è una ferita insanabile: il ricordo del massacro al ranch della sua famiglia, quando tanti anni prima i soldati dei generali golpisti massacrarono i suoi genitori e la sua giovane moglie. Ora, per Montales, è giunto il momento della vendetta." Poi Dotti mi sembra in gran forma (come sempre, a parte qualche copertina). E anche i disegni di Fabio D'Agata sono molto accattivanti. Infine, se non ho capito male, c'è anche un approfondimento su Geronimo e le sue apparizioni sui fumetti (argomento che personalmente mi è sempre interessato).
  14. Rileggendo la classica storia "Il marchio di Satana" mi è venuta un'idea per un soggetto che ne riprende alcuni temi. La valle oscura E’ autunno, tempo da lupi, piove a dirotto, Tex e Tiger si trovano in Colorado, tra i monti, sulle tracce di un cacciatore di scalpi fuggiasco. Incontrano invece una famiglia di indiani in difficoltà (una dozzina, quasi tutti vecchi e bambini) rimasti lontani dalla loro tribù, che prima dell’inverno sta migrando verso sud. Tra i vari motivi, oltre all’odio dei bianchi, anche la sparizione misteriosa di giovani squaw. Tex e Tiger li salvano dalle acque di un fiume che stavano guadando e decidono di accompagnarli e aiutarli. Dormono in una grotta, ma nel frattempo Tex si reca da solo nel vicino paesino minerario a procurarsi provviste. Ma quando vi arriva lo trova totalmente abbandonato (sembra di recente). C'è solo una bambina, Sara, che gli dice che tutti gli abitanti se ne sono andati per paura. Lei però si è nascosta. Perché? Non lo dice. Mistero. Ma il fuggiasco cacciatore di scalpi che Tex stava inseguendo si è momentaneamente rifugiato proprio lì e cerca di uccidere il ranger. Scontro a fuoco tra la pioggia, ma il fuggiasco riesce ancora a scappare. Tex e Tiger vanno poi a caccia per procurare da mangiare ai denutriti indiani, insieme al giovane Daino rosso. Nel bosco incontrano un vecchio trapper che li mette al corrente della situazione: il paese è stato abbandonato sia per l’esaurirsi delle miniere, sia per la ripetuta e misteriosa sparizione di ragazze. Gli abitanti si sono trasferiti tutti a Little Town, a un giorno di viaggio. Nel frattempo i Nostri si imbattono in una strana casa, che a Tex ricorda quella vista anni prima ne “Il marchio di Satana”, e infatti è uguale, è un luogo di culto dove i satanisti sacrificano giovani donne. Nello scantinato i Nostri ne ritrovano i corpi e gli scheletri. Ma all’improvviso sbucano alcuni uomini incappucciati che cercano di ucciderli, il trapper muore, gli incappucciati anche. Continua a piovere. Mentre Tiger e gli indiani fanno un giro largo per evitare Little Town (dove non sono benvoluti) Tex si reca nella cittadina, insieme alla bambina, Sara, che si scopre essere un’orfana adottata da genitori ben poco affettuosi. Per questo, forse, si era nascosta. A Little Town, scontro a fuoco tra Tex e il fuggiasco, aiutato da complici che odiano gli indiani, come del resto quasi tutti gli abitanti della cittadina. Tex li fa fuori. Consegna la bambina al vice-sceriffo, che appare una brava persona, e si reca in fretta, insieme allo sceriffo, da Tiger e dagli indiani, perché ha saputo che lungo la strada che stanno percorrendo si trova la casa-villa di un certo Mr. Baxter, che si sospetta sia implicato nella sparizione delle ragazze. E infatti Tiger e gli indiani, fermandosi proprio vicino alla famigerata casa a pernottare, all’improvviso sono assaliti da uomini incappucciati. Scontro a fuoco, Tiger si difende, Tex arriva in tempo a dargli man forte. Una ragazza indiana però è stata catturata. Tex, Tiger e lo sceriffo si recano alla casa del misterioso Mr. Baxter. Lui li ospita e finge di essere accogliente, dice di essere un benefattore che sta cercando di migliorare la situazione di crisi in cui è sprofondata la vallata in seguito all’esaurirsi delle miniere. I nostri non ci cascano, ma lo sceriffo che li accompagna si rivela anche lui un satanista. Scontri. Ma alla fine i Nostri - aiutati anche da Daino rosso che li ha seguiti - riescono a sconfiggere gli avversari e a liberare la ragazza. Sembra tutto finito, ma non è così. Da una vecchia serva di Baxter i Nostri vengono a sapere che lo scopo di tutti questi sacrifici umani era quello di far rifiorire la vallata ma, visto che la situazione non migliorava, i satanisti avevano deciso di iniziare a sacrificare anche dei bambini. La prima doveva essere Sara, la piccola orfana (per questo si era nascosta). Tra i satanisti c’è però anche il vicesceriffo di Little Town, a cui Tex ha proprio affidato Sara. Tex, Tiger e Daino rosso allora si precipitano a Little Town. Scontro all’ultimo sangue con il vicesceriffo e i satanisti nel loro tempio. Salvano Sara. Gli altri abitanti della città guardano in cagnesco Tiger e Daino rosso, in quanto indiani, ma non osano fare niente. Alla fine i Nostri riprendono la via verso il sud, tra il freddo e la neve che scende, portando in salvo attraverso i monti la famiglia di indiani verso terre più ospitali.
  15. Poe

    [Tex Willer N. 37/40] Il Mio Amico Hutch

    Non voglio farla lunga, eh, ci sono guai peggiori... però l'errore è strano perché Dan Bannion e Ben Dragoo sono invece caratterizzati graficamente bene, e questo vuol dire che Valdambrini si è guardato il numero 26 di Tex Willer in cui compaiono i due rangers insieme ad Arkansas Joe. Però ha totalmente ignorato la versione di quest'ultimo fattane da Brindisi, anzi ne ha proposta una opposta: Brindisi l'ha fatto moro, lui biondo, Brindisi l'ha disegnato con la faccia alla Pat Mac Ryan, lui come quella di un ragazzino, ecc. Non è solo che è stata ignorata la versione di Galep, ma soprattutto quella di Brindisi, a cui questa storia si dovrebbe rifare. Poi, va be', l'importante è che l'avventura sia bella, e a me sta piacendo... Speriamo solo che quando ricomparirà Tesah non diventi una ragazza bassa e tracagnotta!
  16. Poe

    [Tex Willer N. 37/40] Il Mio Amico Hutch

    Secondo albo anche migliore del primo. Complimenti a Giusfredi e Valdambrini. La storia procede alla grande e prende una direzione inaspettata nel carcere di "El infierno". Inoltre c'è l'apparizione di Kit Carson, ed è una di quelle da ricordare! Scommetto che qualcuno avrà da ridire sui troppi avversari affrontati ed eliminati da Carson nel Trading Post, come a suo tempo ci si lamentò in "A sud del Rio Grande" dei troppi nemici fatti fuori in pochi secondi da Juan Raza. Per me invece va bene così. Kit Carson ha bisogno dei suoi momenti di gloria e se qui si mostra alla pari di Tex, a me non dispiace affatto. Come in "Sull'Alto Missouri", funziona bene la doppia trama parallela, Tex e Hutch da una parte, Kit Carson e i rangers dall'altra. E come in "Sull'Alto Missouri" quasi quasi - io che non sono un carsoniano sfegatato - quasi quasi mi diverto di più proprio con il (non ancora) vecchio cammello. Tutto fila liscio come l'olio, il pregio principale di queste storie giovanili, veloci ma non banali. Il soggetto di Giusfredi sembra sempre più interessante e il terzo albo preannuncia nuovi sviluppi. Di sicuro la copertina di Dotti, con Tex ammanettato in fondo alla cella, è una delle sue migliori. Un difetto: la caratterizzazione grafica di Arkansas Joe, che non c'entra un tubo con quella di Brindisi nel n. 26, "El paso del norte". Lì a p. 8, 9, 10 Arkansas Joe è un ragazzone alto, tarchiato e muscoloso, coi capelli neri con la riga, la faccia un po' da pugile. Qui Valdambrini lo disegna biondo, col ciuffo, corporatura e statura normali, viso da bravo ragazzo. E vabbè... Sarà mica un omonimo? Un po' più di attenzione in queste cose non guasterebbe...
  17. Poe

    [276/277] La Grande Minaccia

    Ok, i dialoghi sono poco texiani (ma più curati e meno verbosi che in altre storie di Nolitta), ma tu hai scritto: E, secondo me, in "Giungla crudele" Tex è ben caratterizzato e non ci sono buchi di sceneggiatura. La trama è avvincente, i personaggi interessanti, Kit Willer valorizzato. (Ricordo solo una sequenza che mi aveva irritato, quando Tex insegue a piedi nella giungla un marine traditore e in tre pagine gli ripete tipo venti volte: "Fermati", "Fermati o sparo" "Ti ho detto fermati!", o cose simili) Comunque a mio avviso Nolitta in Tex ha avuto il merito di ideare soggetti quasi tutti molto interessanti e originali, che hanno rinnovato le classiche trame glbonelliane. Poi però, è vero, le sceneggiature spesso li hanno rovinati!... In "Giungla crudele" no. Tra l'altro mi sono sempre chiesto perché GL Bonelli non gli sistemasse un po' i dialoghi (come Galep che rifaceva il volto del Tex di Muzzi!). In fondo oggi ci sono romanzieri famosissimi - almeno così ho letto - che hanno il loro editor di fiducia che modifica anche notevolmente i manoscritti originali, prima di darli alle stampe. Che male ci sarebbe stato a farsi limare e ripulire un po' i dialoghi dal padre? Perché mai uno si dovrebbe offendere? Tanto più che Tex è una creatura di GL...
  18. Ehm... i due Texoni a cui ti riferisci sarebbero...? Perché nel 2021 ne è uscito solo uno, quello di Casertano. Se per caso ti riferivi a quello di Villa e Carnevale sono del 2020. La tua memoria sta peggiorando... Anche Dryfork è del 2020, non del 2021.
  19. Poe

    [276/277] La Grande Minaccia

    Non essere talebano, Virgin! . E "Giungla crudele"? Se vai nel suo topic troverai parecchie recensioni positive sulla storia (tra cui la mia). Lì Tex non fa nessuna figura barbina e si comporta da Tex (a parte alcuni dialoghi tipicamente nolittiani), non fa lo sbirro, non è ottuso, è fallibile ma in modo accettabile.
  20. Arrivati ormai alla fine del 2021, io comincio già a fare bilanci (anche se qualche storia non è conclusa). La qualità della serie regolare, a mio avviso, è in effetti calata quest'anno. Però confido in una rapida ripresa nel 2022, considerando le storie già annunciate. Comunque nel 2021: Tex serie regolare Non è stato un grande anno. Livello medio-basso. Storie migliori: "Alla ricerca delle navi perdute" di Boselli-Bruzzo e "Agente indiano" di Boselli-Dotti Miglior disegnatore: Dotti Tex fuori serie Livello medio. Storia migliore: il Maxi "Mississippi ring" di Manfredi-Rotundo Miglior disegnatore: Breccia (cartonato). Ricorderei, però, anche Casertano (Texone) e Biglia ("Giubba rossa" nel Magazine) Tex Willer Ottima annata, come sempre. Storia migliore: "Sull'Alto Missouri" di Boselli-Del Vecchio Miglior disegnatore: De Angelis Ottime storie, queste, nessuna è un capolavoro. Ma i capolavori, si sa, sono rari. (Gli ultimi sono stati i due Texoni dell'anno scorso.) Ah, dimenticavo.... I soggettisti migliori ovviamente sono stati: Ulzana, Mister P, Monni, Barbanera.
  21. Poe

    [Speciale Tex Willer N. 03] Bandera!

    No Andrea, dai.. E' impossibile. Già il 1808 è troppo tardi. 1804-5 mi pare accettabile. Se vuoi c'è una anomalia temporale tra la storie in Texas (chiaramente avvenute dopo il 1836) e il maremoto in Cile che avvenne nel 1835, ma raccontato un sacco di tempo dopo nella saga. E, sempre per il Texas, ne "Il mio amico Guitar Jim", Zagor e Cico sono a Galveston (che è in Texas) e c'è uno sceriffo. Aggiungo che Alexis de Tocqueville, che Zagor incontra in "Agenti segreti", ha fatto il viaggio in america tra il 1831 e il 1832... Ma nella saga è raccontato anche in questo caso DOPO la seconda odissea... A volte il forum sembra un dialogo tra sordi! Tre giorni fa Boselli - Boselli non pincopallino! - ha scritto: Ma non c'è bisogno di Boselli per capire che sia in Tex che in Zagor gli anacronismi sono dappertutto. In una serie in cui si è combattuta due volte la Guerra civile americana e in un'altra in cui esiste il Going Going non credo che siano così fondamentali le date storiche... Non più che chiedersi quanti anni ha Paperino... Poi due giorni fa qualcuno gentilmente ha chiesto: Topic che tra l'altro esiste già: "Zagor" (nella sezione "Bonelli"). Quindi...
  22. Poe

    [108/109 ] Massacro!

    Non era assolutamente questo il senso della mia domanda... Semplicemente parto dalla ovvietà che i gusti letterari, cinematografici fumettisti cambiano con le epoche sia per gli adulti che per i bambini/ragazzini. Ora, per esempio, a 11-12 si legge "Harry Potter" o simili, e si preferiscono altri generi che non il western o l'avventura classica, ed è difficile che se regali un libro di Salgari o di Mark Twain a un ragazzino questi riesca ad innamorarsene, per il linguaggio, i temi, l'immaginario, ecc. ormai lontani da lui. (Anche se a volte può succedere.) Oggi i fumetti preferiti in questa fascia d'età sono i manga, si sa, come invece negli anni '70 potevano esserlo Tex, Alan Ford, o negli anni '80 Dylan Dog o altro. Date queste ovvie premesse, la mia domanda era: quali storie di Tex un 11-12enne (che magari ha già un certo interesse per la lettura ma nessuna conoscenza di Tex) potrebbe maggiormente apprezzare di tutte quelle della lunga saga? Dubito fortemente, per esempio, che sarebbe attirato dai disegni e dagli albi della fascia 1-100, così come - per parlare di disegni - da quelli di Fusco o di Ortiz. Ed è certo che se la prima avventura che legge di Tex è "I fratelli Donegan" o "Il medaglione spagnolo" o "Alaska" smetterà subito... Mac Parland fa poi giustamente notare che alcune storie, pur splendide, sono molto parlate, con tanti baloons pieni di dialoghi, che potrebbero essere un ostacolo notevole per un ragazzino abituato a ritmi più veloci di lettura. Non consiglierei per esempio "I rangers di Lost Valley" come primo approccio, ma neanche "Una campana per Lucero" o "Tucson" (pur tutte ottime). Insomma se dovessi fare un regalo natalizio texiano a un ragazzino, per farlo partire col piede giusto, sceglierei una storia con un ritmo veloce, molto avventurosa, non troppo complessa come intreccio, con pathos, disegnata non solo bene, ma con un tratto non difficile da apprezzare. Condivido le scelte. Di GL Bonelli vedrei bene anche "La notte degli assassini" o "Gli eroi di Devil Pass". Ma il dubbio è che forse sono storie che piacciono a noi, chissà se a un 11-12enne di oggi piace "Il passato di Carson" come tipo di storia...
  23. Poe

    [108/109 ] Massacro!

    Probabilmente hai ragione tu. Ma a questo punto ti domando: secondo te quali storie di Tex (prova a indicarne almeno tre), potrebbero piacere a un ragazzino, diciamo di 11-12 anni? Non quelle che piacciono a te, ma quelle che potrebbero piacere a un ipotetico giovane lettore medio. Non è facile. Sappiamo che sono rari, eppure esistono i giovani lettori che negli ultimi anni si sono avvicinati a Tex - mi sembra che lo dicesse Boselli qualche tempo fa. Poi chiudiamo l'OT...
  24. Poe

    [108/109 ] Massacro!

    Amleto in confronto a te è un decisionista!
  25. Poe

    [108/109 ] Massacro!

    Mi fido di te, allora! Però tu consiglieresti "Le catene della colpa", ma i disegni di Ortiz non so se possono attirare un ragazzino. E i disegni sono fondamentali. Poi anche la storia - che a me piace, sia chiaro - non mi sembra eccessivamente avventurosa e appassionante. Comunque ribadisco che mi fido di te sui gusti dei ragazzini! Ancora con questa storia del Tex fallibile!!!!??? Scusa, Andrea, ma a parte che il Tex fallibile c'è sempre stato fin dalla sua primissima apparizione (riprendi in mano "Il totem misterioso" e vedrai), Diablero poco più su ha spiegato benissimo che c'è differenza fra errori comprensibili (come in questa storia) e piccionate senza senso e umilianti. Leggiti il suo post, che è molto preciso (tranne che sulla derringer di Fraser, che secondo me Tex si era proprio dimenticato, altrimenti non usciva così allo scoperto). Purtroppo ormai "Massacro" per alcuni lettori invece di essere nota come una delle migliori storie di GL Bonelli, è diventata "la storia in cui Tex ha sbagliato". Addirittura l'unica! Oppure quella che giustifica i fallimenti di Tex nelle storie peggiori di Nolitta e Nizzi. Non è proprio così!
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