Vai al contenuto
TWF - Tex Willer Forum

LedZepp

Allevatore
  • Contatore Interventi Texiani

    389
  • Iscritto

  • Ultima attività

  • Giorni con riconoscenze

    13

Tutto il contenuto pubblicato da LedZepp

  1. LedZepp

    [741/744] Sierra Nevada

    Certo che il tuo commento è singolare, lamenti la troppa carne al fuoco e poi vuoi che ti venga spiegato tutto. Non mi risulta che fosse una storia su come Mefisto ha acquisito o perso dei poteri per spiegare gli intrecci post Pinkerton Lady e Tex Willer speciale. Era una storia sul passato di Mefisto? No. Ci sono flashnack e spiegazioni sul passato che riguardano Padma, ma sono funzionali al fatto che c'è Padma in questa storia. Ma sono sicuro che se Boselli avesse messo ancora più roba dentro, parlando del passato di Mefisto, lo avrebbero crocifisso, quelli del club del "mai-contenti" si intende. Io ancora non capisco cosa cercavi nella storia, se spiegazioni a tutto o meno carne al fuoco e andare diretti allo scontro finale...
  2. LedZepp

    [741/744] Sierra Nevada

    Io ho fatto delle critiche ma alla fine tra "ottimo" e "buono" per la storia nel complesso ho dato ottimo. Non mi sognavo comunque di valutare voti inferiori, perché al di là della critica siamo sempre nell'ambito di un fumetto di qualità e penso che chi si sforza anche di criticare lo faccia perché sa di avere dall'altro lato un autore con i coglioni (mi permetto) e lo stesso per i disegnatori. Per il peso della prima parte poi (eccellente), e perché comunque nell'insieme è una storia da rileggere e che rappresenta un tassello importante in generale per il personaggio e il mondo Tex. E poi in generale, permettimi, per una forma di riconoscenza ed "affetto" verso chi anche con umiltà sta qui a beccarsi critiche e talvolta insulti pur mettendoci fatica e sudore e tirando fuori delle belle storie, sempre e comunque, quando non eccellenti o capolavori, con dei difetti a volte, ma mai da "avvelenarsi" per citarti. La realtà è che ci si aspettava un capolavoro, e anche se fosse stato un capolavoro dal primo al settimo albo non sarebbe bastato perché la perfezione è sempre "alzare l'asticella". Paragonata alla Mefistolata ad esempio, per me non c'è storia poi
  3. LedZepp

    [741/744] Sierra Nevada

    Condivido in toto, secondo me in questo post si riassume il perché questa storia pur essendo una buona storia (mettendo insieme la prima parte che a me è piaciuta molto e la secondo che un po' si è persa) poteva essere sicuramente migliore. Per me però rimane chiaro che c'è una grossa differenza tra una storiella (stile ultimo Maxi, per carità digeribile se lo si vuole ma pur sempre una storiella senza pretese) e una storia che poteva essere sicuramente migliore nel risultato ma che si colloca comunque su un differente livello per tanti motivi. La storia dell'ultimo Maxi la rileggerò forse tra 10 anni per ammortizzare la spesa sostenuta, questa di Borden la rileggerò comunque con piacere perché c'è della buona materia dentro. Sul discorso Tex di Nizzi o GLB. Mi sono deciso a re-iniziare la lettura della collana, leggendo finalmente le strisce anastatiche che avevo gelosamente imbustato (avevo riletto i primi numeri solo un annetto fa in formato classico). L'ho fatto anche stufo del Tex patatine e bistecche riproposto sull'ultimo Maxi e il formato a striscia rende ancora di più l'esplosività di GLB alla scrittura. Lo raccomando a chi è appassionato di Tex. Credo che sia davvero fondamentale riscoprire GLB ed il suo Tex anche per quei lettori che se lo sono dimenticato e queste operazioni (le strisce) ma anche il Tex Classic, ma meglio una ristampa anastatica della colllana gigante in b/n siano prodotti sicuramente utili allo scopo. Per comprendere che il Tex di GLB datato è solo una bufala. Concordo, la critica è una cosa l'offesa un'altra. Borden l'avrà presa a ridere, ma dal suo post e dai suoi interventi secondo me traspare una certa delusione forse alimentata non tanto dalle critiche in sé (comunque bilanciate dai commenti positivi) ma da alcune critiche che sono obiettivamente fuori luogo. Schernire il lavoro di un professionista serio che mette impegno e dedizione come Borden è una roba da poveracci. E lo dice uno che ha criticato alcuni aspetti di questa seconda parte della saga ma avendo ben chiara la dedizione dell'autore. Io sono tra quelli che ha criticato alcune cose della seconda parte della saga (ripeto, sulla prima hai azzeccato tutto, alla fine anche il terzo albo forse leggermente calante è un ottimo episodio). Ma puoi mettermi comunque tra quelli che complessivamente sono contenti dell'intera saga. Nel senso che si, si poteva far meglio e penso tu abbia individuato dove, concordo con chi dice che l'eccessiva spiegazione della magia ha tolto pathos etc etc., ma rimane comunque notevole lo sforzo e in generale la qualità del lavoro. Non è certamente una storiella da giornalino o per semplice relax, ma una bella lettura, e ripeto, la prima parte è per me un capolavoro. Tra le tue recenti se la gioca con le Navi perdute che per me è anche bellissima (li c'è della "magia", forse più l'ignoto, un po' di fantastico tra demoni, campane, nebbia e cannibali, etc., e alla fine c'è una spiegazione, ma il tutto è bilanciato alla grande a dimostrazione che questa materia è roba che padroneggi alla grande!) What???????? Beh, se lo scrive Diablero c'è pur sempre una possibilità che possa finire così. Questo post potrebbe invecchiare bene e ne sarei contento. Borden mi pare abbia glissato su questo scenario, io questa storia non la ricordavo, ma dalla descrizione di Diablero ha senso e sarebbe anche un escamotage geniale e raffinato (e sarebbe nelle corde di Borden!)
  4. LedZepp

    [Maxi Tex N. 31] I Quattro Vendicatori

    Mi ero ripromesso di stare in stand by sul forum quando ci sono diatribe che riguardano Nizzi, per evitare i Nizzi fan vittimisti che finiscono poi per "segnalarmi" e attenzionarmi per aver espresso opinioni facendomi passare per uno che insulta e di fatto facendo come il piccione che rovescia la scacchiera e si rifiuta di giocare/affrontare una discussione sui temi. Rispondo a te, nonostante il discorso giri intorno all'autore che scotta per alcuni, perché a) sei un persona che si pone in modo rispettoso b) mi sembra giusto chiarire. Non mi incazzo con te anche se ho riquotato il tuo post, se vedi il contesto in cui l'ho messo infatti stavo rispondendo a Borden che aveva detto, in riferimento a questo tuo post che "questo è lo spirito giusto". Ora, non sono veramente così incazzato, un conto è esserlo per cose serie, un conto sentirsi un po' presi in giro e delusi quando ti viene rifilata una sola (per me questo Maxi è una mezza sola, c'è di peggio eh, ma mi ha infastidito ad una prima lettura per situazioni che trovo davvero improponibili). Vorrei chiarirlo, ma a volte per lanciare un messaggio serve anche mettere enfasi. Però non ho problemi certamente con te che dici "per me il Maxi è un di più". Mi da fastidio che questa cosa non sia una singola opinione di un lettore, ma condivisa anche dal curatore. E mi dispiace dirlo, forse Borden voleva solo smorzare e attutire alcune critiche difendendo comunque un prodtto Tex, come è giusto che sia, dando un punto di vista leggero. Non c'è l'ho neanche con lui eh, ma in generale mi scoccia spendere 9 euro per una roba che secondo me non è ai livelli dei Tex che escono oggi, e intorno a ciò c'è una sorta di rassegnazione forse dovuta al fatto che su una storia già scritta non si possono fare stravolgimenti. Ma non amo l'idea che la si faccia passare per un regalo. Io ho comprato questa storia nel dubbio, ma anche dopo aver visto un commento di Borden che diceva in parole povere che la storia non era affatto male o qualcosa del genere. Per carità, l'azzardo è il mio e non ho speso cento euro ma 9 (che non sono comunque briciole), però poi mi sorprende leggere che per quanto riguarda il Maxi, lo spirito giusto è "che in fondo è un di più, amen se sono brutti" Resta che il fatto che la mia è un'opinione, vale 0 o poco più di zero nel mare di opinioni di tutti, ma al tempo stesso ho rivendicato solo la scelta di non comprare più nulla di questo autore e nulla di questa testata, se la filosofia è questa, che non posso condividere perché: occupano spazio, costano 20 euro all'anno quasi, e magari sono anche brutti o di minor qualità a prescindere (e con tutta la roba che esce di Tex e di altri personaggi) con quei soldi e spazio magari mi leggo altro!
  5. LedZepp

    [Maxi Tex N. 31] I Quattro Vendicatori

    Sei il solito vittimista @Grande Texe per questo evito qualsiasi altro confronto con te, non perché io non ritenga questo forum degno di tale scopo in generale. Ma per il caso specifico. Dici che ti insulto (e non è la prima volta che provi ad attenzionarmi sul forum sulla base del nulla e di una ripicca, cosa che fai anche con Diablero) quotando una mia frase dove dico che mi autocensuro ed evito altri interventi per non dire ciò che penso, tra l'altro nemmeno su di te nello specifico ma in generale su chi osanna Nizzi calandosi le braghe ogni tre per due e dando del datato a GLB. Si ti sei sbagliato, perché mi pare che nessuno abbia mai ricevuto insulti da me qui per cui si può stare sul forum senza beccarsi insulti, se non quelli all'intelligenza da parte di alcuni utenti. E io mi sono limitato a quotare te che quoti lui, ma alla prossima se ci sarà, andrò indietro nell'intero topic e quoterò ogni singola persona abbia detto qualcosa di simile per essere inclusivo. Sui gusti personali, fai la vittima. Non si parla di gusti ma di confrontarsi senza prese in giro. A Diablero dici che il suo ragionamento non sta in piedi perché hai scoperto Nizzi per ultimo ma poi dichiari altrove che il primo Tex letto è di Nizzi, fa sorridere (non ridere eh, sennò dici che ti insulto) ancor di più che tu ora dichiari di essertene allontanato per qualche anno dal Tex di Nizzi. Hai insomma assaporato il nettare degli Dei, il Nizzi che tu definisci moderno e attraente per un giovane e te ne sei tenuto alla larga per qualche anno, forse come forma di rispetto! Ma ora dici che i giovani lo dovrebbero trovare attraente! E tu quanti anni avevi quando te ne sei tenuto alla larga???? Boh... E se io ti dico che non hai compreso GLB dato che gli dai del datato (o non moderno) e/o ricondividi tale giudizio, non critico i tuoi gusti ma una cosa che dici che è smentita dalla storia di Tex. Non mi pare di importi nulla, ma magari ci sta che il limite ce lo abbia tu nel non vedere la qualità di GLb e la sua modernità (e non è mica una roba brutta, ma magari quel Tex è diventato leggenda non grazie alle bistecche di Nizzi e forse sei tu ad esserti perso qualcosa)? E magari io ho qualche limite con Nizzi ma proprio non lo reggo? Posso dirlo senza che gli scudieri debbano difenderlo facendo paragoni folli con GLB? Gradirei interrompere ogni discussione qui, perché ho inquadrato il tipo di discussione e me ne sto alla larga in genere, soprattutto se c'è del facile vittimismo! Ma una risposta al tuo ultimo post la dovevo Io quando avrò un figlio in età da lettura, gli metterò in mano le strisce anastatiche che sto comprando (si, le compro pensando anche a questo) e non di certo la roba di Nizzi, soprattutto perché di storie veramente belle ce ne son poche. Una eccezione per me incredibile è Tex il Grande che a me nemmeno pare scritto da Nizzi tanto l'ho apprezzato. Magari qualcuno lo criticherà, ma a me quella storia ha colpito davvero tanto e se c'è un Tex Nizziano che si avvicina a GLB come intensità e epicità, per me è quello. A dimostrazione che non ho preconcetti, sennò non avrei comprato questo Maxi e non mi sarei incazzato! Ma Io non sono abituato a giudicare 4 storie o spezzoni di carriera soprattutto per autori che hanno scritto tantissimo come Nizzi. Se guardo al Tex di Nizzi per me il Tex di Nizzi comprende tanta roba dopo il numero 500, e comprende anche questo Maxi che è una delle cose meno moderne mai lette su Tex...che devo dirti, dimostrami il contrario! Borden, con tutto il rispetto non è poi nemmeno un ragazzino, non è che appartenga alla generazione dei 40enni o dei manga alla One Piece. Ha fatto scuola con GLB mi par di capire e ha una quindicina di anni in meno di Nizzi, non 30, eppure il suo Tex evolve, non si strafoga solo di bistecche e patatine per dare al lettore quel momento di ilarità ormai vetusta! Mi taccio, sennò qualcuno oltre a dire che insulto dirà che non sono di parola.
  6. LedZepp

    [Maxi Tex N. 31] I Quattro Vendicatori

    penso che ogni discussione sia inutile di fronte a certe esternazioni. Oggi i ragazzi guardano agli eroi e li vogliono cazzuti. Magari ironici si, ma non ridicoli e patetici. Sul serio credete che un ragazzino si avvicini ad un eroe che si ingozza di patatine e bistecche ? Sul serio per te Nizzi è moderno nella scrittura? Di tex? Lo scrive come 20 anni fa. Sul serio il Tex di Nizzi è un eroe attraente per i giovani? Se c'è un Tex forse un minimo attraente e moderno è quello pubblicato su Tex Willer e secondo me sul cartonato per il tipo di formato. E Nizzi fortunamente sta alla larga da entrambi, ci sarà un motivo. Te lo vedi il giovane Tex che passa le giornate a mangiar bistecche in mano ad un ragazzino di 14 anni? Il Tex di Nizzi è perfetto semmai per i più anziani, senza grosse aspettative e impegno, al quale ormai si sono abituati, e che magari hanno un po' rimosso il Tex delle origini dalla loro mente e scelgono tra Tex e la settimana enigmistica nel tempo libero! Se vogliamo essere seri ok, ma se dobbiamo prenderci in giro no, abbandono ogni confronto perché è come rimbalzare contro un muro e l'impressione è di parlare con chi a prescindere difende qualsiasi cosa anche di fronte all'evidenza. Dire che GLB è datato è una bestemmia. Semmai GLB è epico che è una roba ben diversa. Se poi gli preferite Nizzi affar vostro, massima libertà (ma anche quella di scontrarsi e criticare senza dire palesi eresie per rispondere). Io non ho mai avuto la sensazione, leggedo GLB o Borden, di essere preso per il culo, che Tex venga preso per il culo, e se a volte mi passa la voglia di leggere capita solo con Nizzi. Ed in passato ho abbandonato Tex (e avevo circa 13 anni) proprio con quel Tex. Ma che poi a dirla tutta, al di là di come scrive Tex, credo che ogni singolo fan di Tex dopo le dichiarazioni fatte da Nizzi di recente dovrebbe come minimo essere contento di vederlo fuori dalla Bonelli, fosse anche un fenomeno alla scrittura! Qui addirittura qualcuno lo continua a paragonare a GLB, lo mitizza, continua a parlare di unico erede, ignorando i disastri e soprattutto ignorando GLB o non capendolo nemmeno! Tex è ora una specie di maiale che si ingozza di cibo, e a me onestamente sta di nuovo passando la voglia di comprarlo leggendo la roba che viene passata in edicola e soprattutto quando mi si dice che un Maxi è una roba in più, se brutto amen! Amen un cazzo! 9 euro e quasi tre ore del mio tempo per una baracconata anche no, ve la continuate a sorbire voi questa roba! Con il costo della vita in aumento vorrà dire che da oggi comprerò solo le testate dove Nizzi non viene pubblicato perché questo Maxi è una presa per il culo e perché vedendo cosa viene pubblicato col nome di Tex forse non voglio più tanto seguire questo personaggio e alla lunga saluterò. Il problema è questo. Il Maxi non è un di più! Fosse un di più sarebbe non canonico, non considerabile nella biografia di Tex, una sorta di "Tex secondo XXXXX" e andrebbe pure bene. Ma quando si tratta di far cassa con ristampe varie, cofanetti, extra vari in più libretti, i Maxi sono sempre tra i primi a essere ristampati. Ecco perché lo compro, perché invece ci si aspetta una storia particolare, curata (esce ogni sei mesi). E con questo chiudo, mi autocensuro e sospendo perché alla prossima in cui leggo che GLB è datato e Nizzi ne è l'erede potrei non trattenermi e dire davvero cosa penso! Non ne vale la pena, tenetevi questo Tex, osannatelo, magari la Bonelli offre a Nizzi il posto da curatore e ci ritroviamo un Kit Carson con la prostata infiammata già su Tex Willer ps: @Grande Tex allora devi aver sbagliato a compilare la tua pagina personale dove indichi che il tuo primo Tex è il numero 303. Anche da queste cose si fa fatica ad avere un dialogo trasparente
  7. LedZepp

    [Maxi Tex N. 31] I Quattro Vendicatori

    Scusami Borden ma spero tu sia ironico.... riquoto il post che secondo te esprime "lo spirito giusto" "Mi ha fatto passare un paio d'orette in relax. Ho chiuso l'albo soddisfatto. Tanto mi basta per giustificare la spesa. Un elemento positivo dei maxi è che sono "in più". Quindi anche se sono brutti, non hanno tolto nulla alla serie principale. E si fanno leggere senza pensieri. Perchè se penso alla quadrupla di mefisto o sull'esagonale texana di Texwiller, mi accorgo che faccio fatica a decidere di leggerle perchè mi sembrano cose preziose e cominciando a leggerle comincio anche a finirle, non so se mi spiego: la felicità sta nell'attesa della felicità, no ? Un maxi invece, essendo in più, è grasso che cola, oro colato, si legge con leggerezza. " La seconda parte (post spazio) la condivido. Ma che "anche se sono brutti" possa essere accettato a priori quasi con rassegnazione no. Che capiti la storia brutta ok (brutto sempre in termini soggettivi, ma in alcuni casi si può quasi dire in termini oggettivi che una storia abbia dei seri problemi), capita pure sulla regolare se è per questo e in oltre 700 numeri ce ne sono state diverse. Ma che uno parta dicendo che "Un Maxi è una cosa in più, quindi se è brutto sti cazzi, basta avere qualcosa in più da leggere"...allora lo applichiamo anche a Color, Texone, cartonato, bis vari, tanto è tutta roba in più... Credo che la filosofia giusta debba essere "abbiamo deciso di far uscire una collana aggiuntiva? Bene impegniamoci affinché dia qualcosa di più non solo come quantità di pagine" altrimenti non lamentiamoci se il Maxi viene etichettato come il bidone delle storie poco riuscite che non vanno bene per la regolare... Io non ho speso quasi nove euro per comprare mezzo chilo di carta, ma sperando in una bella storia lunga (non epocale, ma nemmeno una roba che tanto a priori può pure essere brutta). Ora che lo so... Sono d'accordo con quasi tutto il tuo post, ad eccezione di questa frase che riquoto... Per me GLB è ancora oggi lo scrittore di Tex più fresco e moderno. Forse meno "tecnico" di un Borden che certamente scrive nel 2000 e si guarda anche intorno su come i fumetti li scrivono anche altrove (cosa che Nizzi per me non fa perché Nizzi scrive ancora come negli anni 90 senza un minimo di evoluzione, se non in negativo). Ma GLB era pura dinamite alla macchina da scrivere, impaginato oggi in uno stile moderno, in un albo senza strilloni fatiscenti, con una grafica innovativa e magari copertine più "moderne e brillantinose" (sia chiaro io amo le copertine di Galep ma magari un ragazzino è più attratto dagli stili Villa/Piccinelli).... beh, ci chiederemmo chi è questo giovane autore che scrive come il fuoco Tex. Poi può non piacere come a qualcuno, per carità c'è chi non apprezza molto Galep... ma non confondiamo l'età anagrafica con la modernità dello stile. Dubito che a un ragazzino piaccia un eroe che si ingozza di patatine e arriva in ritardo perché appesantito...nel vecchio west. Praticamente una parodia western. Chiudo l'OT ps: per chi dice che i fumetti si leggono per rilassarsi e può bastare quel motivo... Sarà vero in alcune serate particolari, ma è uno spirito che non posso comprendere a priori. Altrimenti leggerei le barzellette sulla settimana enigmistica. Voi fate come volete ma non ci sto ad essere etichettato come la minoranza! Non credo che la maggioranza compri Tex per sfogliarlo di corsa sulla tazza del cesso! Coi tempi frenetici di oggi e il poco tempo libero disponibile, uno fa delle scelte su come impiegare quel tempo libero. Io decido spesso di leggere fumetti in alternativa anche a un buon film o molto spesso a un buon libro. E non guardo film e leggo libri per spegnere il cervello e basta. Non lo faccio nemmeno col piglio del critico ma le reputo attività che coniugano lo svago alla capacità di attivare aree del cervello che magari durante il lavoro tralascio. Mi piace cogliere citazioni, saper apprezzare una certa regia, una descrizione. Sul serio leggereste un romanzo come "delitto e castigo" per rilassarvi? Ecco, direte, che paragone assurdo! Ma nemmeno tanto, su Dylan Dog spesso vi è la pretesa di fare trattati psicologici, che non puoi certo leggere quel fumetto per rilassarti ma un minimo di sforzo lo devi fare per capirne il senso (ma più che altro perché spesso nemmeno gli autori capiscono cosa vogliono dire!). E allora, non paragono Dylan a a Raskolnikov, ma dire che i fumetti si leggono per spegnere il cervello è una boiata e di esempi ne troviamo anche su Tex. Ogni storia ha diversi strati di lettura, ma sono certo che in autori come Borden (di certo non Nizzi, non questo Nizzi di questo Maxi almeno) spesso serva leggere più di una volta una storia per coglierne sfumature che alla prima lettura non si colgono, ergo se leggete solo per relax, questo Maxi va benissimo e sono d'accordo (soprattutto se non vi urta che l'autore ripeta a sfinimento le stesse situazioni rendendo patetici i personaggi) ma vi perdete qualcosa di sicuro per molte altre storie di autori più raffinati, che io voglio provare a cogliere la maggior parte delle volte! Prendiamo sempre per paragone Calvino o Jules Verne, gente spesso etichettata come letture per ragazzi, ma che non leggi sono per rilassarti (altrimenti di nuovo, meglio leggersi le barzellette) ma per godere dell'ironia, della sagacia, della raffinatezza nell'uso delle parole, della descrizione della natura (Calvino era un maestro in questo) e tanto altro. Ecco, magari Tex non è quel tipo di lettura ma nemmeno l'opposto. Io lo leggo, soffermandomi su quel che leggo se ne ho l'energia mentale, altre volte vado più di corsa, ma ho ancora purtroppo conservato la capacità di annoiarmi di fronte a una roba scritta male o che reputo scritta male. E questo Maxi non mi fa rilassare, è un accozzaglia di patatine e bistecche, se avessi voluto leggere una parodia western o una commediola, o una barzelletta, avrei speso diversamente 9 euro. Con Mefisto mi sono rilassato, nella seconda parte un po' annoiato, ma comunque ci ho trovato quello che mi aspetto da Tex, una sceneggiatura di sicuro non banale. Ecco, sto Maxi è banale, e risponde proprio alla definizione di "un di più". Un tex che non mi piace nello stile ma anche nelle intenzioni! E mi incazzo onestamente se leggo che il Maxi è una cosa in più e quindi poco importa se brutta! Allora oggi vado a lavoro e siccome una delle mie mansioni è un di più che mi è stato assegnato dal capo, la svolgo come viene, tanto è un di più!
  8. LedZepp

    [Maxi Tex N. 31] I Quattro Vendicatori

    Nella vita reale c'è gente che vive con i leoni per anni e poi di colpo finisce sbranata. E capita anche ai domatori. Non è redenzione dell'animale ma l'istinto naturale che manca. Manca la possibilità per noi di riabilitare quei cani, non mi aspetto certo che il cane decida di compiere un atto di giustizia e redimersi. Mi sa mi hai capito male. Gombo si redime forse in Satania? No, ma nel terrificante aspetto io non riesco a trovarlo cattivo, qui i cani sono fredde macchine e alla fine sono loro i cattivi più cattivi della storia. Mentre in un qualche modo almeno gli ultimi due vendicatori passano quasi per eroi tutti di un pezzo con un grande senso dell'amicizia e dell'onore. Da ridere! Ecco, mi sta bene che ad esempio un lupo sbrani un uomo, non mi sta bene che alla fine passi per il "personaggio" più stronzo di una storia, il male assoluto senza via di scampo. Nizzi in generale ha personaggi e protagonisti di un piattume atroce, qui non si fa eccezione. Poteva esserci più fantasia proprio perché è la vita reale ad offrire spazio per scenari diversi, ma da questo autore ormai è davvero chiedere troppo
  9. LedZepp

    [Maxi Tex N. 31] I Quattro Vendicatori

    Figlio del Vento ce l'ho.. Ma l'ho letto quando è uscito, non ho particolari ricordi se non di un cavallo indomabile o qualcosa del genere, che poi viene domato alla faccia degli indiani che lo ritenevano una sorta di Dio. Potrei sbagliare ma è l'unica cosa che mi è rimasta in mente. Poi ho smesso di leggere e comprare Tex per circa 20 anni e ho ripreso un annetto fa. Ma gli ultimi numeri "inediti" che ho in collezione di quell'epoca pre-rottura con Tex sono Figlio del Vento come Maxi e più o meno i numeri intorno ai fucili di shannon. Avevo credo sui 13 anni quindi ricordi anche confusi e mescolati. Forse non è un caso che ho smesso di leggere Tex con quei numeri, come un trauma avevo rimosso tutte quelle storie e alcune purtroppo le ho rilette... L'altro Maxi che citi mi manca. Ma se è di Nizzi lo evito, date le premesse. Più lo leggo meno fa per me tranne qualche rarissima eccezione.
  10. LedZepp

    [Maxi Tex N. 31] I Quattro Vendicatori

    Albo finito, grazie a Dio. Arrivato a pagina 200 circa avevo già contato tre situazioni con bistecche, patatine e torta di mele funzionali a far filare la storia liscia, senza troppo impegno e a qualche battibecco patetico tra Tex e Carson. In conto anche un origlione alla stazione che indirizza un Tex davvero tonto, e un origlione in casa del primo nemico che fa andare avanti la trama alla solita maniera dell'autore. Speravo fosse finita lì e invece la guida michelin continua con Tex e Carson che affrontano nella parte finale anche un tacchino di 4 Kg e un'altra torta per gradire, ma non è chiaro se di mele, Nizzi si dimentica di dircelo. Arriva un altro origlione/spione (il ragazzo della figlia di Ethan) grazie al quale si va verso il finale in modo liscio e facile. Per digerire questo mattone devastante ci viene regalato un Carson finale che per farsi ripagare dalla giovane donzella tratta in salvo, in modo ironico e per nulla scontato e banale, le fa sapere che come ringraziamento sarà più che sufficiente se per colazione potrà trovare una mezza dozzina di uova fritte con bacon croccante e caffè. Che originalità. Tra l'altro ok scherzare sul cibo, ma qui il contesto fa passare Carson quasi da cafone. Una donna rapita e segregata, la liberi e il giorno dopo ti fai preparare la colazione. Ok che è un fumetto, ma sono proprio queste situazioni a classificare il cibo come un cliché e non uno stile narrativo. Nizzi lo mette ovunque, senza chiedersi se possa risultare sensato o meno, il caffè con Carson ci sta sempre bene, in fondo il lettore si ferma alla vignetta, non costruisce nel frattempo un contorno a quella situazione. E alla fine risulta ridicolo e ripetitivo. Finisce tutto bene, i pards digeriscono le patatine e le bistecche che in un primo momento si erano rivelate più temibili dei veri nemici, i quali alla fine in pratica si quasi suicidano (almeno due di loro), e ci regalano anche una mini guida dei migliori ristoranti del luogo. Tra i nemici spunta Muller o come si chiama (insomma il penultimo vendicatore) muore come un pirla, in pratica critica l'amico troppo impulsivo e lui si comporta allo stesso modo, dopo che ci era sembrato un nemico interessante. Buttato nel cesso. Resta il capoccia dei nemici, forse l'unico che rimane fino all'ultima pagina interessante e ben sfruttato ma tanto non basta a salvare questo albo dall'essere uno scempio. Fermo restando che lo si descrive come un galantuomo, ma non si fa scrupoli a rapire delle donne, per cui una caratterizzazione comunque traballante. Se da un lato l'idea dei cani era buona, alla fine l'assenza di una qualche redenzione per loro mi fa incazzare. Sono addestrati per uccidere è vero, ma non si rivoltano mai e poi mai non tanto contro il loro padrone ma nemmeno contro uno dei suoi scagnozzi o soci (questo si, poteva essere un bel modo per far morire il penultimo dei vendicatori). No, restano bestie cattive, e mentre c'è posto per un minimo di compassione persino verso il colonnello (che avrà anche delle ragioni nell'aver cercato vendetta verso il sadico nemico ai tempi della guerra, ma di certo non può riceverla per essere stato un feroce prepotente rapitore di donne e mi pare pure mandante di qualche omicidio di lavoratori innocenti), i cani vengono mandati a morire e fine della storia. Lo dico pur non essendo un amante sfegatato dei cani (sono più un gattaro), semplicemente l'utilizzo degli animali incattiviti lo gradisco ma se fatto con stile e impegno. Molto fa anche il modo di disegnarli. Esempio? Il gorilla Gombo di Satania, un animale terrificante ma a cui Galep diede nel suo aspetto atroce un qualcosa di triste per cui alla fine nel suo ferimento/sconfitta si percepisce almeno per me una certa compassione. Qui per i cani nulla, tutti muscoli e ringhiate e nessun dubbio su chi azzannare. Rispondono a tutti allo stesso modo, sono macchine, non uno stralcio di emozione. Disegni buoni che tengono a galla l'albo ma nulla di impressionante alla fine di tutto; voto 6 Soggetto; 6.5 Sceneggiatura: 4 (solo perché c'è stato anche di peggio). Ma ad oggi questo è il peggior Maxi che io abbia letto, noioso, non necessario se non per riempire la libreria. A proposito di gradimento di cui si parlava con Letizia, io dopo questo mi sento preso in giro e non so se prenderò i prossimi Maxi a meno che non ci siano autori di cui davvero sento di potermi fidare (ovvero Borden).
  11. LedZepp

    [745/747] Vancouver

    Vedendo di sfuggita le tavole ci ho fatto poco caso, poi ho letto il tuo commento e si è accesa una lampadina
  12. LedZepp

    [Maxi Tex N. 31] I Quattro Vendicatori

    Vero, ma il prezzo di una collana si può aggiustare e secondo me i conti si fanno anche con le vendite attese, leggasi gradimento. Resta il fatto che se il consumatore ha il sentore che sul Maxi finiscono le ciofeche o gli scarti della regolare o storie non proprio spettacolari a lungo andare qualche influenza c'è. E salvo alcune belle storie sul Maxi finiscono o storie mediocri, o storie che si rivelano belle ma di autori magari meno in vista. Il penultimo Maxi con Scascitelli ai disegni era spettacolare graficamente, ma si trattava di un prodotto che crea comunque a priori minor attesa di un Texone. Io se mi aumenti il Texone di 1 euro te lo compro ancora, per i Maxi non lo so. E molto lo fa l'esperienza. Ci sono in generale delle collane considerate meno appettibili (non vale per tutti ma non dirmi che non è un sentimento discretamente diffuso), ed è un dato di fatto che il Maxi non ha lo stesso appeal del Texone e se resiste è solo perché appunto a un prezzo contenuto (per il numero di pagine) ti rifila 330 pagine. E quindi lo compri sperando pure di beccarci la bella storia, sennò male che va hai 330 pagine di fumetti da leggere. Il Maxi è un po' come il prosciutto nazionale, per carità lo puoi beccare buono e succede come con tanti prodotti in offerta o non di marca, ma è il prodotto in offerta perché magari poco stagionato o meno richiesto. Il Texone è un buon prosciutto di quelli da tagliare a mano. Ha meno pagine eppure non mi pare costi meno del Maxi. Dici che dipende solo dai costi di produzione? Non credo che Nizzi e Casertano per 330 pagine prendano meno di Ruju e Freghieri per farne 240. E allora c'è qualcosa, l'appeal per il pubblico a determinare anche come piazzarlo in termini di prezzi. Quanto costerebbe un Texone di 330 pagine ai prezzi attuali? Poi per carità i Maxi te li tirano, si trovano anche ai mercatini più facilmente e ne escono due per anno... Ma volevo solo dire che per me questo Maxi è deludente e non lo dico con felicità ma con rammarico. Sto leggendo Nizzi e vorrei farmelo piacere ma queste letture non mi aiutano proprio
  13. LedZepp

    [741/744] Sierra Nevada

    Evito di fare un pippone e cerco di esser sintetico. Ho preferito di molto la prima parte della saga, sia per i disegni secondo me più centrati sul genere, per le atmosfere, per i dialoghi, lo sviluppo della storia etc., Ho reputato questa seconda parte lenta e un po' pesante soprattutto nei due albi centrali, mentre nell'ultimo la buona dose di azione la risolleva a scapito dei dialoghi che soprattutto sulla magia sono meno pesanti. Civitelli è un maestro sia chiaro, mi esprimo solo sul gusto personale e la combinazione tratto/tematica dove forse i Cestaro hanno reso meglio il mondo di Mefisto. In generale una seconda parte che mi ha entusiasmato poco, ma che uscita in parallelo col Maxi di Nizzi appare un po' come la ragazza carina che si porta dietro l'amica racchia diventando di colpo una miss stratosferica (secondo i miei gusti). Una tecnica su cui sono certo non esserci lo zampino di Borden ma mi piace immaginarla così. Torno serio, non adiratevi era una battuta. Possibile spoiler . . . . . . . Yama torna imbecille, Mefisto torna all'inferno, Lily resta in sospeso per una nuova storia. Poche idee nuove, dal rifugio di Mefisto con gli indiani alla cattura di un pard. Si fa notare in negativo il power ranger Padma che spara fasci di luce e si illumina come un albero di natale a seconda degli umori. Un Padma che passa dalla mano destra a quella sinistra senza ritegno peggio di un adolescente in preda ad una crisi ormonale. Si legge, ma non è epocale, lo è la prima parte,però complimenti a Borden per essersi assunto la responsabilità di rimettere a posto alcuni tasselli mal digeriti come la fuga e la lasciata a piede libero di Mefisto da parte di un Tex ridicolo. Si poteva fare di più? penso di si, ma nel complesso il cuore e l'amore verso il personaggio di Borden portano a saltare l'ostacolo con un buon voto. La rileggerò, tra non molto, sicuramente la prima parte la rileggerò fino a consumarla! Sono d'accordo con chi dice "Mefisto capitolo chiuso", difficile riaprirlo, ma Mefisto può tornare. Dove? Tex Willer vi dice nulla? Per cui anche dovesse andare a quel paese sulla regolare, per sempre, non sarà mai un addio! Per fortuna!
  14. LedZepp

    [Maxi Tex N. 31] I Quattro Vendicatori

    Non capisco cosa ci sia di difficile nel concetto. Il mercato si basa su domanda e offerta. Ma come ti spiego poi, hai frainteso quanto da me scritto, ma la premessa voglio farla comunque. L'offerta è 8.90 euro per il Maxi Tex. Ora, non faccio le indagini di mercato per la Bonelli ma immagino che il prezzo finale al consumatore tenga conto dei costi per realizzare l'albo (per quanto questa storia difficilmente fosse da regolare non credo che la politica sia di dirottarla sul Maxi anche a perderci per cui i costi si coprono, almeno in questa mia ipotesi generale), dei costi connessi (distribuzione etc.,) e di quanto, secondo le indagini di mercato, il prezzo si collochi in una fascia accettabile per il consumatore, disposto a pagarlo, e che massimizzi il profitto. Quindi domanda e offerta si incrociano ma non sono la stessa cosa e come ti chiarirò poi, il mio commento non pretende di imporre alla Bonelli il prezzo dell'albo. Ma si, seppur indirettamente è ovvio che il prezzo finale al consumatore, pur tenendo conto dei costi di produzione, tiene conto anche del gradimento, ovvero della disponibilità del consumatore ad acquistare a quel prezzo sulla base anche del gradimento delle storie precedenti, delle anteprime, degli autori coinvolti etc.,. O come nel caso delle vendite a stock e dei residui di magazzino, e magari siamo in quella casistica, si accetta di recuperare il costo di produzione o addirittura di andare in perdita sulla singola uscita per recuperare però qualcosa, se al tempo stesso altri prodotti garantiscono un buon margine, in modo che nel complesso Tex sia comunque in positivo. Questo non lo so, dovrei conoscere informazioni riservate, ma qui si parlava di altro. Il gradimento però, e concludo la premessa, che è parte della domanda, di chi è se non dal lettore medio che paga a quel prezzo oppure non paga? E questo, cali o aumenti di vendite, non influiscono sui prezzi costringendo ad aumenti o a valutazioni di altro tipo? Provo a riscrivere quanto da me scritto e vengo al punto! " Il prezzo per il formato è più che onesto [sono d'accordo con te, per un Maxi in generale 8.90 sono un buon prezzo, le pagine sono tante c'è tanto lavoro dietro etc., etc.,], ma [per me] non vale [valore attribuito e prezzo sono concetti molto diversi] per questa storia [il contenuto e la qualità di una storia non equivalgono alla quantità di pagine]. Mi pare chiaro che il valore che un potenziale consumatore di un bene attribuisce al bene e quindi anche la sua disponibilità a pagare per acquistare, non equivalgano al prezzo! Non capisco quindi così ti abbia confuso in un commento dove si parla di prezzo e di valore. Tu confondi quindi la mia disponibilità a pagare 8.90 per una storia (e li ritengo troppi per quanto vale questa storia) con il prezzo attribuito. Il prezzo lo fa la Bonelli, il valore lo attribuisco io (e ogni lettore a modo suo), il mio commento parlava di entrambi ma mi pare in modo distinto. Il prezzo è onesto, ma questa storia per me non vale quei soldi anche se ci sono voluti quei soldi per produrla. In altre parole, la Bonelli farebbe bene, per i miei gusti, a spendere quei soldi per creare altre storie e fatte diversamente e magari un Maxi lo pagherei anche di più, ma le prossime di Nizzi sugli speciali per me restano in edicola! Ecco la differenza tra il prezzo (offerta) e il mio gradimento da lettore medio (domanda)
  15. LedZepp

    [Maxi Tex N. 31] I Quattro Vendicatori

    Qui dissento. Il prezzo per il formato è più che onesto, ma non vale per questa storia. Tra l'altro questa storia non credo sarebbe stata pubblicata sulla regolare, dove avrebbe richiesto tra l'altro due copertine aggiuntive, che avranno un costo, in aggiunta alla distribuzione di tre albi anziché uno e altri costi che ora non mi sovvengono ma sicuramente ci sono. Se poi è vero che Nizzi è ancora oggi tra i più pagati sceneggiatori, così ho letto da qualche parte qui nel forum, se questo Maxi pur equivalendo a tre albi mensili in termini di impegno di disegnatore e sceneggiatore, costa al pubblico come due albi, o ci sono ampi margini di guadagno sulla regolare tra costi di realizzazione e guadagni (il prezzo finale di 330 pagine è di 4.40*3) o più probabilmente sul Maxi si pubblicano davvero le cose non all'altezza della regolare anche a costo di realizzare margini di profitto molto minori (sia per le minori vendite dei Maxi, sia per il prezzo finale al consumatore sulla singola pagina che è inferiore a parità di costo per disegnatore e sceneggaitore, che tra l'altro non mi sembrano proprio dei pivelli e quindi pagati quattro becchi per oltre 300 tavole). Ma al di là del prezzo, per te alla fine questa storia vale il tempo impiegato a leggerla? Per me nì, solo per i disegni
  16. LedZepp

    [Maxi Tex N. 31] I Quattro Vendicatori

    Ieri mi sono sorbito altre 100 pagine di questo Maxi Tex e sono arrivato ai circa 2/3 del tomo. Nel frattempo c'è stato spazio per un'altra abbuffata di bistecche e patatine con.. SPOILER . .. . . . . . . attentato a Carson nel mentre cerca di fiondarsi sulla bistecca. Un bel classico agguato nel sonno faceva schifo? No, dato che quello viene riservato al testimone scomodo, mi immagino l'autore che cerca una nuova idea su come sorprendere i nostri due pards.....serve un altro escamotage... qualcosa di originale! Dopo 15 minuti di atroci dolori nel partorire un'idea, arriva il colpo di genio, bistecche e patatine e battutina alla locandiera per le sue bistecche che si tagliano come il burro con annesso attentato e via con la terza scenetta sorretta da bistecche e patatine! Di nuovo, se qualcuno vuole far passare il messaggio che questo sia uno stile di scrittura ricercato, elegante, al pari dei nemici "grigi" o dei tanti comprimari di Borden, parliamo lingue diverse. Da un lato c'è un autore che prova a introdurre più fattori per arricchire una trama, complicandosi forse la vita, a volte anche troppo, dall'altra c'è il ricorso a cliché (ovvero situazioni abusate e poco originali) per far scorrere la storia senza porsi troppe domande e/o rischi. Sapete a cosa ho pensato quando ho visto per la terza volta in 200 pagine vignette e scenette legate a bistecche e patatine? Mi chiedo soltanto se nelle prossime 100 pagine ci sarà spazio per un'altra bistecca da tagliare come il burro!
  17. LedZepp

    [Maxi Tex N. 31] I Quattro Vendicatori

    Cliché è un termine generalmente usato con accezione negativa ed indicante scarsa originalità. Il punto non sono le bistecche e le patatine, ma l'utilizzo all'interno della storia e il comportamento ridicolo di un eroe che si strafoga di patatine fritte mentre il nemico ne anticipa le mosse. Eppure credo di aver scritto in modo comprensibile.... GLB aveva un repertorio molto vasto di espressioni e usanze per i pards, poi davvero ridotto all'osso e alla ripetizione nauseante di quelli che sono divenuti dei cliché con Nizzi, come le poche e ripetitive espressioni, figlie di un impoverimento del vocabolario di GLB, alle stra-abusate patatine e bistecche. GLB ha creato la varietà, Nizzi praticamente l'ha ridotta portando Tex ad una caricatura del Tex originale. Questo Maxi a mio avviso non fa eccezione. A qualcuno piace, bene così, io critico lo stile povero di questo Tex che si riduce a lettura di poco spessore
  18. LedZepp

    [Maxi Tex N. 31] I Quattro Vendicatori

    Grande Tex, spero tu non sia serio. Ho forse detto che non si può scherzare sul cibo? Ho detto che io sono a metà albo e già ci sono stati battibecchi sul cibo, e che le mega mangiate sono usate guarda caso per far perdere tempo ai pards. Io lo trovo dopo un po' non più simpatico (una volta ogni tanto anche a me fa sorridere la bistecca ma non ogni tre per due) ma patetico e noioso. A te non dispiace a me onestamente mi fa cadere le braccia questo abuso di cliché. Un po' come le scoregge nei film di Boldi e De Sica. Alla prima ridi, perché è umano ridere, alla ventesima scoreggia nel ventesimo cinepanettone ti rendi conto che a parte le scoregge c'è ben poco da dire. Chiamiamola serialità se la cosa da un tocco di eleganza, ma le torte di mele alla lunga stanno a Kit Carson come le scoregge a Massimo Boldi Che Nizzi abbia scritto sceneggiature peggiori non c'è dubbio, non molto tempo fa ho letto I fucili di Shannon, per cui so di cosa si può parlare... Così una a caso. Ma se mi guardo intorno rispetto alle storie uscite di recente, persino il Color che non amo per varie ragioni ha tirato fuori a confronto un piccolo gioiellino che sono contento di aver acquistato... Tex e Carson sono centrali e protagonisti anche nell'ultimo cartonato e non condivido l'opinione che la saga di Mefisto li veda fuori dal contesto. Agiscono insieme ad altri personaggi, ma senza di loro la trama non va da nessuna parte. Sono comunque il cuore del gruppo che porta al duello finale con Mefisto. Che serva un po' di leggerezza nella lettura sono d'accordo, ma con Borden ad esempio non devo sforzarmi troppo o farmi calare giù degli espedienti inverosimili o situazioni da commedia... Per questo trovo la lettura del Tex di Nizzi, proprio nel suo essere terra terra, più difficile, perché devo sforzarmi di credere in quel che leggo e darlo per normale, mentre Borden che a un primo impatto pare cervellotico in realtà per me è molto più facile da leggere perché il suo Tex ha senso e non porta avanti la storia con espedienti al limite del ridicolo. Per carità viva le bistecche e l'ironia tra pards, ma che un eroe dei fumetti arrivi sempre un passo dopo il nemico perché si è abbuffato di patatine fritte fa abbastanza pena.
  19. LedZepp

    [Maxi Tex N. 31] I Quattro Vendicatori

    Io invece lo leggo col cervello acceso e mi rilasso anche al tempo stesso. Non comprendo il nesso tra cervello spento e relax. Molti hobby richiedono l'uso di un minimo di cervello e mica sono stressanti! Ma tralasciando il modo in cui ognuno legge (ma ripeto, io in genere leggo con un minimo di testa, e non faccio enormi distinzioni tra un fumetto e un romanzo, cerco in entrambi un minimo di credibilità e qualità), ma il mio discorso è abbastanza circolare. Le uscite sono tante, i soldi spendibili per tutte sono molti, e spesso la quantità non va di pari passo con la qualità, non è neanche un mistero e credo sia intuibile che molti lettori non acquistino tutto per vari motivi (spazio, soldi, tempo etc.,) e quindi come in ogni aspetto della vita si facciano delle scelte. Tra l'altro ho dimenticato di citare le strisce, lettura settimanale aggiuntiva che di certo non fa mancare il classico vecchio Tex a chi si è stancato di Mefisto. Se la premessa di una frase poi è "se dovessi raccomandarlo" come esordisco io, ti dico che al momento c'è una tale possibilità di scelta e di offerta che questo tra tutti gli albi recenti in termini di storia mi pare davvero il più scadente al netto dei bei disegni. E quindi essendo un forum di opinioni, al momento non mi sentirei di consigliarlo e ho provato a spiegare il perché. Qual è il problema? Ti stupisce che io faccia un paragone tra la qualità delle storie e delle serie disponibili per Tex? Dopo aver speso quasi 9 euro per patatine e torte di mele che appesantiscono i pard e li fanno arrivare puntualmente in ritardo col nemico, direi che la critica non è nemmeno così tanto arzigogolata.... boh, io mi stupisco un po' della tua risposta in realtà, certo che si può leggere tutto e io il Maxi l'ho comprato, ma poi lo sto leggendo e onestamente potendo tornare indietro forse risparmierei quei soldi o lo cercherei al mercatino. Solo i disegni meritano il prezzo, a meno che, ripeto, non si abbia altro da leggere e allora ci sta prendersi questo Tex per riempire un paio di serate in attesa di altro. Ma lo dico con 0 entusiasmo Che è quello che dico io ma con accezione negativa. La scelta di gozzovigliare e di proporre un cliché abusato serve a rendere facile la scrittura ed è funzionale in tal senso alla storia. Tex deve incontrare un tizio, mandiamolo al ristorante così poi c'è materiale anche per due tre tavole di battibecco con Carson su chi mangia di più magari. Tex deve finire in un'imboscata o serve dare un vantaggio all'origlione di turno e al nemico? Facciamo mangiare Tex che se la prende comoda e cavalca appesantito. Ma quante torte di mele si mangia Carson? Sono a metà albo ed è patetico, non più simpatico. Non si tratta di leggere col cervello acceso o spento, qui siamo sul patetico. Anche col cervello spento, è una noia mortale la ripetizione di situazioni simili a distanza di poche pagine, solo per trascinare la storia senza sforzi
  20. LedZepp

    [Maxi Tex N. 31] I Quattro Vendicatori

    Sono a metà lettura e per fortuna ci sono i disegni di Casertano. Ci sono lievi spoiler forse per cui nel dubbio avverto. Sceneggiatura svogliata. Qualcuno qui confonde la serialità con l'utilizzo a valanga di cliché usati e stra-abusati anche a distanza di poche pagine e per più volte. La serialità è la riproposizione di tematiche classiche della serie, indiani, sceriffi bastardi, potenti di turno che tengono in pugno la città etc., ma le patatine e le torte di mele a iosa con Tex e Carson che si perdono in imboscate e origlioni a causa di queste fanno parte semmai della serialità di un autore ma non del personaggio per come concepito. Per cui per me questi sono cliché che gestiti in questo modo passano dall'essere simpatici intramezzi al chiaro segno di mancanza di idee e di voglia (e direi anche di rispetto per chi legge e paga). Interessante il soggetto, che seppur abbastanza classico (seguire la pista dei cattivi di turno) introduce una variabile carina (i cani e la scena iniziale della vendetta con tutto il background che porta a quella vendetta). La storia di per sé sta andando avanti grazie alle origliate, prima alla stazione, poi in casa del maggiore (il primo dei vendicatori ad essere beccato). Inutile soffermarsi su Tex e Carson che battibeccano in modo stucchevole su chi ha mangiato più patatine o torta di mele, per diverse vignette, per poi dopo una pausa breve ripartire con la stessa solfa. In 120 pagine circa ci sono state già due abbuffate. Andrebbe anche bene, per carità, si sa che Nizzi era partito su Tex col piglio del giallista ed è finito a fare il filone commedia della serie, ma che le abbuffate vengano usate come espediente per fa perdere tempo ai pards...anche no. In più occasioni Tex e Carson se la prendono comoda (in fondo pensano loro, non corrono rischi, nessuno sa che sono sulle tracce degli assassini, se....certo), e poco importa se al di là di tutto il buon senso suggerirebbe di non giggioneggiare a prescindere troppo con una sola pista da seguire e tracce che si perdono e si ritrovano a fatica. Ma fermarsi a far bagordi nei ristoranti perché tanto c'è tempo e di conseguenza beccarsi imboscate e origlioni che riescono ad anticipare puntualmente le loro mosse... beh è solo un modo facile facile per chi sceneggia di mandare avanti quella che è una storiella senza pretese. Da leggere a cervello spento. Se dovessi raccomandarlo agli appassionati direi, per i disegni si, ma con tutte le storie che escono e i vari speciali, a meno che non abbiate tempo a sufficienza per leggere tutto, questo albo è il più sacrificabile tra gli ultimi usciti. Meglio la regolare, meglio il Tex Willer, meglio le ristampe sugli extra Tex Willer, meglio il color La gazza ladra, meglio l'ultimo Texone, meglio l'ultimo cartonato. Decisamente. E se siete stanchi di Mefisto e magia e vi serve qualcosa di classico, beh, avete una serie di oltre 700 numeri, sono certo che grazie alla famosa "serialità se ne possano trovare di ben superiori a questa, con qualche anonimo sceriffo o una masnada di acchiappagalline che prova a tenere in pugno un paese sperduto dove Tex e Carson arrivano puntualmente a sparigliar le carte
  21. LedZepp

    [Maxi Tex N. 31] I Quattro Vendicatori

    Non so quali siano stati i tempi di scrittura e se questo Maxi sia stato messo in stand by prima di essere pubblicato per lungo tempo, ma di Casertano sono già usciti un cartonato e un Texone (un anno fa), per cui questo Maxi potrebbe non essere il suo primo colpo su Tex in termini cronologici. Non so se sia uscito altro di Casertano Sulla storia mi riservo di comprarlo alla fine, e a questo punto spero di trovarmi di fronte qualcosa che valga il prezzo del biglietto (poi mica tanto basso ormai). Se così non fosse metterò una pietra sopra l'acquisto degli ultimi Tex in programma di uscire per questo sceneggiatore, anche fossero sulla serie regolare. Mi fido fondamentalmente di Borden che l'ha descritta in modo positivo (anche se non troppo), non vorrei avesse fatto come Maccio Capatonda nello spot sul Tavernello ("non è male!!!", dopo averlo assaggiato alla faccia dei pregiudizi degli altri; guardatelo, ne vale la pena)
  22. LedZepp

    [Maxi Tex N. 21] Nueces Valley

    che da quanto ho capito dalla rubrica, tale sorpresa non si riferisce alla storia in se in cui il Tex adulto c'è ed è normale che sia così perché si tratta di un Maxi Tex, ma la sorpresa è per chi legge Tex Willer e basta e su un Extra collegato al giovane Tex, finisca per trovare Tex adulto in qualche vignetta. Per chi legge tutto o quasi non è una sorpresa in fondo, per chi legge solo Tex Willer immagino di si
  23. Proviamo a farlo con i voti Bonelli padre (non si può dare un voto) Ha creato Tex e questo basterebbe perché questo personaggio ha regalato emozioni a generazioni intere di persone. Ma non ha fatto solo questo. Ha scritto grandi capolavori, ha fatto la storia del fumetto in Italia, credo di dire senza torto, in un modo difficile da replicare anche per i suoi successori. E il suo Tex è uno dei miei preferiti insieme a quello di Borden. Duro, giusto, leale, intelligente, fallibile se serve ma con gran stile, che è ciò che lo rende davvero diverso e migliore rispetto al Tex di Nizzi, per esempio, fallibile ma senza stile. Non tutte le sue storie sono perfette, e ci mancherebbe, e nel non dare un voto esprimo semplicemente l'incapacità di classificare chi ha creato qualcosa. Si può forse dare un voto al creatore e al suo giardino dell'Eden? No. Ma possiamo votare chi ha messo piede in quel giardino dopo di lui. Leggendario Nizzi (voto 7) Scindiamo lo sceneggiatore dalla persona (che non conosco ma che in alcune sue dichiarazioni non ha dato gran prova di simpatia e ci sta possa suscitare emozioni contrastanti). Nizzi è un ottimo sceneggiatore, ha scritto Tex dopo ed in contemporanea con il creatore del personaggio, una roba da far tremare i polsi e ha traghettato Tex con migliaia di tavole e storie sicuramente meritevoli, ma tanti bassi dopo gli alti. Ammetto che Nizzi è l'autore che ho letto meno in proporzione tra i fantastici 4 citati nel topic (ma di Nolitta ci sono meno storie che degli altri), perché mi piace meno come stile e non mi entusiasma quasi mai. Ma da quel che ho letto ad oggi, sono più le storie di Nizzi poco riuscite, con un Tex poco fedele all'originale, quasi ridicolizzato e ridotto a commedia western. Da amante di Carson, non perdono a Nizzi l'averlo ridotto a macchietta troppe volte e no, non riesco ad affrontare la lettura di Tex come un diversivo senza troppe pretese, perché in molti casi il Tex Nizziano è questo, un passatempo disimpegnato. Il voto è più per la riconoscenza di essersi fatto carico di una gran mole di lavoro (pagata eh) e di aver provato ad emulare GLB, ma ahimè senza migliorare il personaggio, anzi impoverendolo. Non condivido le accuse di chi afferma che Nizzi abbia intenzionalmente ridicolizzato il personaggio, credo sia avvenuto per mancanza di idee, forse perdita di passione e ispirazione, ma non credo che alcun artista ami fare un lavoro di bassa qualità. Tra le storie da lui scritte, la mia preferita resta quella sul primo Texone, con un Tex esplosivo e violento. Fa strano sentir dire a Nizzi che il suo Tex era quello più bilanciato, che non menava le mani se non strettamente necessario, rispetto al Tex di GLB. Il miglior Nizzi è proprio quello che porta in scena un Tex rustico ed efficace. "Può la perpetua felicità del Giardino dell'Eden essere diventata tanto noiosa che mangiare la mela fu un atto giustificato?" Boselli (voto 9.5) A lui il voto lo do. Nel giardino dell'Eden ci è finito e non si è limitato a rinverdire un prato ingiallito, ma ha anche messo giù qualche nuova specie di fiore (penso a Tex Willer ma in generale alla freschezza che si respira su Tex). Non sono d'accordo con Nizzi, Boselli scrive un Tex diverso da GLB, si, ma nello stile e non nell'essenza del personaggio. Boselli da l'impressione di essere un uomo d'azienda se paragonato a Nizzi, ma la sensazione è che il suo vero atto di fedeltà sia verso Tex e il suo creatore. E poi, il Carson di Boselli è davvero un piacere da leggere per chi ama il personaggio e direi che tra i lettori di Tex siano pochi a non amare in modo viscerale il buon vecchio Kit. Grande scrittore, soggetti freschi e mai banali, ma a suo agio anche con il classico. Capace di gestire trame lunghe con tanti personaggi, ottimo anche su storie brevi e classiche (l'Agente Indiano per citarne una recente), qualche volta un po' verboso, ma in fondo le storie meno riuscite di Boselli sono proprio queste, quelle un po' pesanti nei dialoghi. Direi che se questo è il peggio che può capitargli, Tex è in una botte di ferro. Talento ce n'è a volontà e quando mancano l'ispirazione o la ciambella ha un buco un po' storto, l'amore e la passione per Tex permettono a Boselli comunque di portare a casa storie che si salvano e che meritano la sufficienza e in una collana seriale che esce da 70 anni ogni mese, non è una cosa da poco, ma un mezzo capolavoro. Il voto è anche per questo. Siede alla destra del [Bonelli] padre. Nolitta (senza voto) Senza voto per l'enorme rispetto verso un grande editore e sceneggiatore (ma non di Tex) che per il suo lavoro sia di editore che di sceneggiatore merita solo un grazie enorme. Fatico a dir qualcosa, o a giudicare Nolitta su Tex, perché Nolitta Tex non lo ha mai scritto o compreso (e fa strano perché è stato personaggio di punta della sua casa editrice), ha forse scritto storie sul cugino di Tex, un pistolero pavido e isterico, e un po' sborone. Ammetto che di lui ho letto tutto tranne "El Muerto". Potrebbe ribaltare il mio giudizio? Ha anche scritto meno degli altri e forse lo ha fatto solo per assicurare la continuità della serie e dar mano forte a Nizzi. Trovo anche ingeneroso impuntarsi troppo contro il suo Tex, è in fondo un qualcosa di particolare e a parte. Non lo considererei nemmeno tra gli sceneggiatori principali di Tex ad averne fatto la storia, al pari dei tre sopra citati. E così lapidavano Stefano mentre pregava e diceva: "Signore Gesù, accogli il mio spirito". Poi piegò le ginocchia e gridò forte [ultime parole]: "Signore, non imputar loro questo peccato". Detto questo, morì. ( dagli Atti degli Apostoli)
  24. LedZepp

    [Texone N. 36] La vendetta delle ombre

    Texone che ho recuperato dal sito Bonelli pochi mesi fa e che ho atteso di leggere per la tanta roba arretrata, ma ieri sera l'ho finalmente affrontato con enormi aspettative (sulla base di alcuni vostri commenti e delle anteprime, oltre che per lo sceneggiatore che in genere incontra i miei gusti) Se dovessi usare due parole per descrivere il Texone in questione direi: Me Cojoni! Nel commento riporto qualche sviluppo della trama, immagino chi capiti qui ormai lo abbia letto, ma comunque possono esserci SPOILER Parto dai disegni, che per me valgono il 70% di un Texone (mentre in genere attribuisco simile importanza a disegni e sviluppo della trama nelle normali letture di Tex). Carnevale ha fatto un capolavoro. Rese degli spazi esterni spettacolari, realistiche al punto giusto ma al tempo stesso con la sensazione che ci sia qualcosa che sfugge perennemente al razionale. Immagini che suscitano emozioni spesso difficili da descrivere, ma in linea con una sceneggiatura western-horror da urlo. Ho gradito molto anche la resa nei volti dei partner e soprattutto la loro interpretazione, il modo in cui recitano è strabiliante. Sono vivi, terrorizzati quando devono esserlo, ma capaci di mantenere il sangue freddo, rabbiosi, determinati, stanchi, nervosi al punto giusto, senza strafare. Credibili in ogni gesto e azione (merito anche della sceneggiatura si intende). Seppur nella sua semplicità e contornata per oltre 250 pagine da vignette spettacolari, la scena che mi ha impressionato maggiormente è quella del primo piano in cui un Tiger feroce affonda la lama nel cuore del lanciatore di coltelli. Qui c'è tutto, la rabbia, il terrore, anche in un certo senso la vendetta e la rivalsa di una tigre feroce che appena libera, dopo la tortura, non lascia scampo al nemico. Tiger lo aveva detto a Kit, approfitterà di ogni istante di libertà e così è stato. Carnevale raccoglie l'essenza della morte, la paura, l'angoscia, emozioni che distilla in questo albo, vignetta per vignetta e non ne sbaglia una. Inutile dire che il soggetto offre al disegnatore la possibilità di portare in scena personaggi fuori dal comune in contesti che fanno viaggiare la fantasia a mille. Il soggetto è davvero forte e sviluppato come meglio non si sarebbe potuto. Dall'inizio alla fine c'è tutto, azione, violenza al punto giusto, dialoghi ben scanditi, personaggi ben gestiti senza esagerazioni, mai un momento di noia, anche quando la storia ha dei momenti seppur brevi di quiete. Azzeccata la scelta sulla gestione del bounty killer, breve ma esplosiva ai fini della storia, ottimo il mancato spiegazionismo su alcuni punti come la vicenda della sensitiva Zara, comprensibile senza spreco di vignette, ad alto tasso di adrenalina le scene con i serpenti in particolare nell'albergo, e con il coraggioso/avventato Carson che ne affronta uno a mani nude. Ragazzi, Che Carson abbiamo in questo albo! Da amante del personaggio ringrazio @borden per come lo tratta e lo valorizza ogni volta, ma va detto che lo stesso riesce anche con Kit Willer e Tiger Jack in un quartetto che è esplosivo e che deve restare ai posteri come esempio di gestione di questi tre pards. Possono convivere e alla grande e regalarci capolavori! Da film (e lo dico con accezione estremamente positiva, pensando ad un duello alla Sergio Leone) la scena del duello finale 2 contro 2, col colpo finale al cuore che lascia senza fiato anche il lettore, e i due pards quasi al limite (è bello ogni tanto vederli arrivare al limite, e qui da un tocco di realismo ad una storia che viaggia sul filo dell'irrazionale senza mai scivolare fuori dai binari). Nemmeno quando avviene una sorta di ipnosi di massa ad opera della "donna più bella del mondo". Lo giustifico col terrore di essere in un luogo chiuso, ammassati, di fronte ad uno spettacolo orrendo e al tempo stesso meraviglioso (una strega e appunto, la donna dagli occhi in grado di paralizzare chiunque). Immagino lo sconcerto e in fondo la scena è lecito pensare si sviluppi nell'arco forse di un minuto in cui il pubblico incredulo resta di pietra di fronte al rogo del prete. E poi... Mefisto ci ha abituato a cose ben superiori, è lecito pensare che ci sia qualcuno in grado di condizionare per brevi periodi una folla di bifolchi! Se il resto si incastra alla perfezione, questo tassello non mi disturba e non necessita di scomodare nemmeno la magia oscura. Inutile elogiare anche la battaglia con i finti morti che sbucano dalla collina e la scena finale al tendone con il rogo del prete. Condivido anche la scelta di lasciare che si compia la vendetta sui "massacratori" da parte dell'Indian Carnival. Tex e i suoi pards salvano tutti gli innocenti di fatto mentre il resto si decide in una seconda battaglia tra oppressori e vendicatori a distanza di anni dal primo massacro. A morire nella storia sono solo i vecchi cittadini responsabili del vecchio massacro, i nuovi cittadini che pur non avendo partecipato al vecchio massacro sono disposti a macchiarsi di uno nuovo, e le "ombre" che vogliono compiere un bagno di sangue a danno anche di innocenti. Tutto molto giusto direi. Resta l'amaro per il bounty killer, che però rende con la sua morte un servizio enorme alla storia, dandole una spinta clamorosa. Se devo fare un appunto, io non avrei "ripulito" Skeleton o lo avrei forse usato diversamente. Nella scena della battaglia sulla collina, dai disegni è chiaramente lui a sbucare dal terreno e ad uccidere in modo davvero macabro un assalitore. Per carità, si stava difendendo, ma il modo in cui questo avviene è così forte e macabro da rendere questo personaggio almeno nel mio immaginario più nero che grigio. Mi risulta perciò difficile credere che alla fine ceda facilmente e nel giro di una vignetta vada tradire l'Indian Carnival e ad apparire a fine storia come un bonaccione che addirittura viene invitato a stabilirsi nella riserva Navajo. Gli avrei evitato quella scena sulla collina, magari facendola compiere a qualcun altro e lo avrei lasciato in una zona d'ombra (in fondo resta difficile pensare che fosse all'oscuro dei piani di Shado, o almeno ho avuto questa impressione) ma mi riservo sicuramente di rileggere questo capolavoro e magari vedrò anche questo aspetto sotto un'altra luce.. Quisquilie, la storia è grandiosa. Soggetto: 9.5 Sceneggiattura: 9.5 Disegni: 9.5 Perché non 10? Perché con Borden si può alzare sempre l'asticella. Carnevale ha poi più disegnato su Tex? Beh, sarebbe stato perfetto anche lui su Mefisto o su storie con tematiche simili c'è speranza di averlo magari anche su Tex Willer? Grande artista
  25. LedZepp

    [Texone N. 10] L'uomo Di Atlanta

    Ho letto finalmente anche questo Texone e che dire, ho davvero apprezzato il tratto di Bernet. Non sono d'accordo con chi dice che il tratto sia fuori canone o non adatto, anzi, paradossalmente il volto spesso longilineo e asciutto di Tex mi ricorda molto, seppur con le dovute differenze stilistiche, il primo Galep, quello delle strisce e mi piace pensare che Bernet voglia aver omaggiato proprio Galep, caratterizzando il personaggio con stile ma ricordando la tradizione. D'altronde proprio a Galep, nell'intervista precedente la storia, Bernet dedica (col permesso di Nizzi) questo Texone. Fantastica Lola come anche la fisionomia dei cattivi e di Kogan e le scene dei paesaggi. Graficamente un albo da sfogliare e risfogliare e sicuramente azzeccato all'interno di una collana dove si lascia ampio spazio all'interpretazione grafica del mondo di Tex. Da sottolineare lo strafalcione di Frediani (mi pare si tratti di lui) che nella rubrica pre-.storia, parla (penso di Bernet ma non ricordo) e usa l'espressione "avere un cromosoma in più" per descrivere un valore aggiunto, una qualità straordinaria. Senza nulla togliere alle persone affette da trisomia (come la sindrome di Down), ma mi pare davvero una roba scritta male. Pazienza. Sulla sceneggiatura, nel complesso una prova di Nizzi interessante, direi non noiosa ma scorrevole e piacevole. Non mancano però le solite ingenuità/facilonerie, come Lola che origlia nel saloon, una scena che ho trovato imbarazzante per come gestita. I due cattivi si incontrano in un luogo pubblico (un saloon) per discutere dell'evasione di un criminale di guerra e nell'incontrarsi fanno finta di non conoscersi e di voler solo condividere un tavolo per ammazzare la noia con una bottiglia. Ma non si accorgono o se ne accorgono e se ne fregano, di Lola che si siede abbastanza vicina a loro e nonostante ciò parlano tranquillamente dei loro affari, seppur in un codice alquanto comprensibile. Bah. Di nuovo Nizzi si serve dell'origlione per mettere in mano a Tex il piano dei nemici. Ad un certo punto, vista la follia di questa scena, mi sarei aspettato nel più classico Nizzi la controorigliata, con i due cattivi che fanno seguire Lola e la rapiscono o la sentono riferire ai due ranger il contenuto della conversazione del saloon. Nizzi fa lo sforzo di far scivolare via questa unica origliata senza peggiorare la situazione e portando la storia alla fine tra una quantità notevole di azione, buoni dialoghi, e tutto sommato una storia con qualche colpo di scena seppur telefonato. Il finale tuttavia rappresenta una macchia sulla storia, infatti Nonostante tutto, una buona prova di Nizzi se la confronto con alcune sue storie che sto leggendo di recente sulla regolare. Disegni: 8.5 Soggetto: 8 Sceneggiatura 7- (voto pesato su altre prove di Nizzi che ho a memoria, su cui grava però quel finale e quella origliata davvero sceneggiata male)
×
×
  • Crea nuovo...

Informazione importante

Termini d'utilizzo - Politica di riservatezza - Questo sito salva i cookies sui vostri PC/Tablet/smartphone/... al fine da migliorarsi continuamente. Puoi regolare i parametri dei cookies o, altrimenti, accettarli integralmente cliccando "Accetto" per continuare.