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LedZepp

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  1. Terzo albo letto, dopo aver riletto le prime due parti. Scrivo la mia, anche io ho diversi dubbi, con possibili SPOILER . . . . . . . . . . Il terzo albo si mantiene su buoni livelli ma a mio avviso se questa storia avesse l'aspetto di un oggetto sarebbe quello di una campana. Parte come un diesel, fa scaldare il lettore nel primo albo, introducendo tutto ciò che c'è da introdurre e lo fa bene. Ti fa venir voglia di leggere il continuo e l'attesa di un mese si sopporta davvero a fatica. Disegni belli, giusti per la storia, anzi direi proprio al servizio della storia che per me è uno dei migliori complimenti si possano fare a un disegnatore (in questo caso disegnatori). Il secondo albo raggiunge vette davvero alte a mio avviso, con tantissima azione, dalla folle corsa sul promontorio con annessa apparizione della morte e di un diavolo, spaventosi, perfetti, scena davvero suggestiva, passando dal rapimento di Devlin, alla trappola quasi fatale per Tex e Carson nel vecchio edificio abbandonato. Quest'ultima scena del secondo atto è spettacolare, terrificante, angosciante, ma i nostri si battono fino all'ultimo, spettacolare Carson che spezza la corda al secondo colpo di pistola (si contano i millisecondi in questa scena), e il ragazzo che si cala dall'edificio ormai in fiamme dondolando alla campana, i cui rintocchi fanno da eco agli spari. Un richiamo della recente "le navi perdute" con la campana nella nebbia a fare da richiamo? Bello bello. Dopo le altissime vette, si scivola verso il terzo atto, vissuto in tempo reale o quasi (con i minuti che si sovrappongono alle vignette), quasi per intero nel manicomio. Terzo atto buono, ma più da storia normale che eccezionale (come invece si può supporre leggendo il secondo albo). Nel terzo albo qualche nota stonata a fronte comunque di una storia godibile e con degli ottimi disegni (anche se leggermente tirati via rispetto alla quasi perfezione del secondo albo). Note stonate che fanno si che per me, questa storia che ha sfiorato un 9 pieno, si assesti su una media di 8 (7 per il primo albo e il terzo, 9 per il secondo+ un bonus per la storia nell'insieme). - Si parte con la quasi inutilità di Tiger e Kit Willer. Si battono un po', più Kit che Tiger ma oltre a sfuggire ad un primo rapimento (per merito anche della polizia), comunque poi finiscono per farsi catturare alla seconda occasione utile (pur avendo la certezza di aver a che fare con Mefisto e avendo Tiger capito che Devlin non è chiaramente se stesso), e vengono liberati solo grazie all'intervento dei ragazzi della palestra. Forse invece di dare tanto rilievo a così tanti personaggi secondari, si poteva dare a Tiger e Kit Willer un ruolo maggiore nel liberare Devlin e mettere Mefisto tra due fuochi. - Tex si libera in modo troppo banale. Bella la tortura di Carson, ma difficile da comprendere il modo di agire di Mefisto, che torna ad essere terrificante per davvero rispetto alla macchietta Nizziana, ma non sembra averci guadagnato poi così tanto in termini di intelligenza. Alterna lo scherno e l'amore per il figlio, ma di fatto lo considera un imbecille eppure lo lascia da solo a controllare Tex e Carson. Risultato: Yama è un imbecille per davvero, e comunque il lettore non lo prende mai per un attimo sul serio. - Mefisto lascia un coltello piantato a pochi centimetri dalla mano di Tex. No no no non ci siamo Steve, mi sa che l'imbecille sei anche un po' tu. Lasciando perdere Tex in versione Hulk, che allunga le cinghie all'inverosimile, forse si poteva trovare un'altra via di fuga. - Mefisto rivela la sua identità a mezza San Francisco, sicuro di non pagarne le conseguenze. Risultato: tutta la polizia e un'intera palestra di forzuti invadono il suo manicomio. Well done Mefisto. Avrei comunque trovato più poetico vedere i 4 pard districarsi nel covo di Mefisto tra agguati e pazzi assassini senza tutto quel supporto, ma attraverso una sfida giocata tra passaggi segreti di un manicomio che deve averne molti. -Yama, per me totalmente inutile (almeno per questa prima parte della storia) se non a liberare di fatto i pards con le sue azioni da imbecille. Sarà meno forte del padre, ma di fatto non ne è nemmeno l'ombra. Un pazzo come molti altri (anzi meno temibile) all'interno di un manicomio. Ordinario rispetto a tanti criminali presenti nella storia. Tempo dieci minuti e tempo di fare una cazzata di troppo e Yama torna a fare il pazzo. Finora il peggiore della storia per distacco, sarà una palla al piede anche nel secondo? Magari Mefisto alla fine della storia in sette albi uscirà sconfitto male ma non morirà del tutto, in modo da poter tornare tra vent'anni. Ma questa rappresentazione di Yama come un pazzo all'ultima spiaggia mi fa pensare che forse almeno lui verrà ammazzato per sempre (e ci starebbe), così da accontentare almeno in parte chi vuole il mondo di Mefisto fuori dal mondo di Tex senza far danni irrimediabili e sacrificando una pedina sacrificabile. Una possibile morte di Yama potrebbe dare a Mefisto una ragione di ritorno tra tanto tempo, con l'odio per il ranger ogni oltre confine immaginabile. Mefisto dice chiaramente di voler ammazzare l'unico figlio di Tex di fronte al ranger, chissà magari subirà una sorta di beffa subendo proprio lui questa sorte (in fondo Yama è l'unico figlio di Mefisto). Sembrano dettagli abbastanza pesanti per come riportati e dal mio punto di vista lo sono se messi a confronto con la quasi perfezione del secondo albo, ma nonostante questi aspetti che non ho molto gradito, la storia nel complesso è riuscita bene, non era facile infatti trattare il ritorno di Mefisto, e soprattutto andrà rivista in parte dopo averne letto il seguito che sicuramente ci terrà incollati alle pagine!
  2. Comunque, solo io noto una somiglianza tra il macellaio e l'identikit del sospettato per il caso del mostro di Firenze? Non riesco ad appiccicare la foto tal quale, ma la trovate su wikipedia https://it.wikipedia.org/wiki/Mostro_di_Firenze#/media/File:Mostro_di_Firenze.svg
  3. e niente, stamattina passo in edicola e non trovo Tex. Comunque dalle anteprime del prossimo albo di luglio qualcosina si capisce sulla fine di questa prima parte della saga. Solo sulla base delle anteprime, devo dire che un po' mi mancheranno le atmosfere cupe ricreate magistralmente dai Cestaro...ma ho ancora un albo per gustarmeli
  4. Comunque devo dire che il leggere albo per albo e poi tutto insieme alla fine si sta rivelando interessante (non lo avevo mai fatto, sempre letto tutto alla fine). Ho infatti ripreso il primo albo di questa storia e riletto le prime ottanta pagine e mi è venuto da sorridere quando ho notato che, nella vignetta che precede l'agguato di Tex (sbucato dalle acque fognarie per catturare il macellaio), i topi sembrano accorgersi della presenza del ranger, ed escono ordinatamente dall'acqua. Non me ne ero accorto alla prima lettura. Sono cazzate, magari non è neanche voluta, e sicuramente sono altri i dettagli da cogliere alla seconda lettura, ma se davvero è stata voluta voglio far sapere a @borden che ho riso come un povero idiota vedendo quei topolini allontanarsi dal luogo dell'appostamento
  5. e il paradosso è che sembri essere il meno caratterizzato e meno interessante, ma forse questo è il frutto di anni di oblio/ostaggio. Basterebbe rappresentarlo come un ventenne con le qualità che gli erano state attribuite dal creatore (abile cavaliere, pistolero abilissimo, cercatore di tracce, un po' scavezzacollo, istruito etc.,). Gli spunti ci sono per renderlo utile e funzionale a molte tipologie di soggetto e trama, proprio la sua educazione, intesa come istruzione lo rende unico tra i pard, l'unica difficoltà sta nel non mettere in ombra Tex e a farlo dialogare in modo efficace con altri pard coinvolti, che sia solo Tex o che si tratti di Carson e Tiger. A me non sembrerebbe ingombrante, o un doppione di Tex, perché il Kit vero non è un doppione di Tex, al massimo può avere tratti in comune col Tex giovane (grazie al ca***, ne è il figlio) e semmai può essere un valore aggiunto come contraltare col Tex maturo. Ci vuole solo un bravo sceneggiatore, chi meglio di Borden, che non lo usi solo come comparsa. E ci vuole coraggio nel far uscire il personaggio dall'anonimato, smettere di trascinarlo e farlo evolvere in modo definitivo in qualcosa di utile, non bambinesco ma nemmeno soprammobile di Tex. Non capisco questa voglia di ammazzarlo o farlo sposare/sparire e lo dice uno che nelle sue preferenze mette Kit Willer come quarto pard. Ma proprio per questo esigerei da lettore che Kit Willer venisse utilizzato come un vero pard, perché il potenziale c'è e Boselli nella storia della Montoya lo ha parzialmente mostrato, facendomelo diventare simpatico!!!! Se io fossi uno sceneggiatore vivrei come una sfida la necessità di valorizzare un comprimario comunque storico (Kit appare già dai primissimi numeri ed è il figlio di Tex, non un coglione qualunque passato di lì per caso). Perché non dedicare un albo bis, quindi parte della serie regolare (si, ci vuole coraggio in certe cose) che racconti un'avventura in solitaria di Kit Willer? Abbiamo visto storie "in solitaria" del fratello di Tex, di Montales, abbastanza di recente, vedremo probabilmente storie dove Tex è sullo sfondo, e allora perché non puntare su Kit Willer? Si stanno facendo sforzi notevoli per dare una cronologia accurata su Tex, per raccontarne vita morte e miracoli, be usiamo un albo importante, un bel bis, per rimettere Kit Willer sui binari giusti, darne una caratterizzazione chiara che poi non cambi drasticamente nelle storie future a seconda dello sceneggiatore. Ed in questo modo Kit, senza rubare il post di comprimario a Carson, diventerà più facilmente arruolabile in qualche storia in più senza stonare. Lancio simpaticamente la sfida al Bos @borden Diciamo che mi è parso un passo in avanti rispetto ad un Kit Willer palla al piede. Preferisco questo genere di tentativo, se poi sfocia in una riabilitazione e miglior caratterizzazione del personaggio in storie future, piuttosto che l'oblio, il matrimonio, la morte. Certo non è facile partendo dal Kit attuale. Troppo facile per uno sceneggiatore parcheggiarlo, si può usare in modo efficace, ma gli si deve dare una caratterizzazione nitida, sfruttarne gli aspetti peculiari (penso all'istruzione che lo renderebbe adatto in storie dove sono necessarie indagini e conoscenze che Tex e Carson non hanno), magari trasformandolo in una sorta di alternativa meno potente del Morisco, ma capace di sparare e districarsi in vicende dove si richiede un certo grado di conoscenze e istruzione (per le quali magari non serve scomodare il Morisco, o magari perché no, mandare Kit Willer a fare scuola dal Morisco per accrescere la sua istruzione o farli agire insieme in una storia ed usarla come pretesto per far avvicinare Kit al Morisco come sorta di nuovo mentore da cui attingere e che quindi potrebbe beneficiare di Kit Willer come alleato in prossime storie, una sorta di studente!). Fermo restando che se ne potrebbe accentuare anche il lato indiano, facendolo agire con Tex, potrebbe essere Kit Willer ad andare in avanscoperta, come fa spesso Tiger, o potrebbe essere Kit in alcuni casi ad assumersi la responsabilità di azioni spericolate, dosando il tutto, senza oscurare Tex. In fondo spesso Carson si dimostra validissimo anche in solitaria senza oscurare Tex, perché? Perché Carson ci sta simpatico, ci piace avere la dimostrazione che è capace, quasi pari di Tex. Basta lavorarci e si può ottenere qualcosa di ottimo anche da Kit Willer, non si tratta di stravolgerlo dato che al momento è abbastanza neutro, basta rispolverare in modo saggio l'essenza originale del personaggio. Se Borden riesce anche in questo e ha tutti i numeri per farlo, sarebbe una grande conquista per Tex in generale e a me sembra l'unica vera strada percorribile per cambiare le cose. Oppure lasciare Kit come è, ma che peccato! Sono d'accordo. Per questo penso che sia necessario osare, far evolvere un po' il personaggio, dandogli o restituendogli qualche caratteristica fondamentale. La storia dell'istruzione potrebbe essere una via, renderlo davvero il pard istruito e non solo un saccente che conosce qualche nozione in più del padre, magari farlo agire con Tex e il Morisco. Tex è un fumetto un po' statico, non avvezzo a grossi cambiamenti, almeno dal punto di vista del lettore medio, ma se c'è davvero in atto un tentativo di modernizzazione, anche dando a Tex una cronologia chiara etc., Kit paradossalmente è il personaggio su cui investire per qualche cambiamento che dia una sferzata positiva. Non credo i lettori vedrebbero bene grossi cambiamenti di Tex, Carson o Tiger, su Kit si può osare secondo me di più, offre la possibilità di fare dei cambiamenti (e con cambiamenti intendo un' evoluzione che dia una chiara connotazione al personaggio e quindi lo renda utile e funzionale a molte storie) con un rischio molto minore e con una grande possibilità di guadagno
  6. Ho letto con interesse la discussione che inevitabilmente finisce su Kit Willer. Personaggio che non mi ha mai entusiasmato, fino alla lettura della storia con la Montoya. Si, una storia non proprio spettacolare per diversi motivi ma quel modo di rappresentare Kit è secondo me efficace. Capace, sicuro di se, un pelino arrogante. Il Tex giovane come è? Spericolato, arrogante, sicuro di se, abile quasi quanto il Tex maturo. Kit Willer potrebbe essere questo, non un personaggio destinato a fare da ostaggio, non la copia del Tex maturo ma qualcuno che ricordi quel Tex giovane. Basterebbe rappresentarlo per quello che è, un meticcio, con le qualità degli indiani e in parte di suo padre. Non all'altezza di Tex in tutto, ma complementare a Carson e Tiger in termini di efficacia. Potrebbe essere infatti un abilissimo cercatore di tracce (Carson lo è ma apparentemente un po' meno di Tex e di Tiger), abile cavaliere, atletico, in una situazione in cui ci sia da andare in avanscoperta, in assenza di Tiger lui potrebbe farlo, etc., Insomma potrebbe funzionare in coppia anche con Tex, o nel trio, se tratteggiato come un abile combattente ma comunque un po' al di sotto del padre. Non dovrebbe prendere il posto di Carson come comprimario, ma lo si potrebbe usare più di frequente. Non sarebbe un doppione di Tex ma soltanto suo figlio. I suoi studi, il sarcasmo che spesso mostra, sono tutti tratti che si prestano anche a renderlo uno spalla del padre, o come dicono altri in coppia con altri pard. Dragon Ball, per carità molto diverso da Tex, ci presenta Goku, in un'ideale parallelismo sarebbe il nostro Tex. Gohan, che ne è il figlio, è simile al padre per molti tratti, ma è uno studioso (chi vi ricorda?), e in certi frangenti della storia diventa pari al padre in quanto a forza e capacità di combattimento, senza eclissarlo. Bisognerebbe solo accettare il fatto che Kit Willer sia cresciuto rispetto al bambino che tirava frecce a Carson, pur restando però giovane e in parte ribelle. La storia con la Montoya dimostra, al netto dei difetti, che Kit Willer può essere un gran personaggio, ma la differenza la fanno l'abilità dello sceneggiatore e il soggetto che non devono eclissare Tex ma rendere Kit un alleato credibile e non una palla al piede
  7. No, e non vedo perché dovrebbe lo stesso Borden ha in sostanza suggerito che si potrebbe fare così in qualche post sopra, chiaramente rimandando poi alla preferenza di ognuno. Ma penso si possa fare tranquillamente 3+4 per chi non vuole leggere tutti e 7 alla fine
  8. Guardate che condivido il fatto che ognuno legge come gli pare. Con questa storia, per la prima volta in assoluto, ho iniziato a leggere albo per albo, altrimenti ho sempre letto le storie solo alla fine! Però con questo sistema mi sto trovando bene. Paradossalmente mi trovo meglio a leggere Tex Willer tutto di un fiato (quando si presterebbe forse meglio a una lettura per episodi), mentre inizio a maturare l'idea di leggere Tex classico, mese per mese. Boh sono strano io eh!
  9. saggio nel seguire il mio consiglio
  10. Non credo di aver capito! Alla fine avrò letto il primo albo due volte (una volta appena uscito ed una volta quando avrò la prima storia di tre albi completa, ovvero a breve), il secondo due volte (idem come sopra), ed il terzo una sola volta (a fine storia di tre albi). Per la seconda parte della storia, fatta di 4 albi, ripeto il procedimento ma solo per quei quattro albi. Non è che riparto dal primo albo della prima storia da 3. Sono storie collegate ma distinte in parte, così ho capito, anche volendo leggere le storie alla fine, per me avrebbe più senso leggere la storia da 3 tutta in un fiato e poi leggere la storia da 4 tutta in un fiato, ma non sette albi tutti insieme alla fine... mi sembra un po' troppo anche per me che di solito leggo sempre alla fine... Nulla mi vieta di rileggere poi la saga da sette albi tutta in una volta tra qualche tempo, dato che per ora la trovo piacevole e scorrevole ps: per chiarezza, se non fosse chiaro, ad oggi ho letto i primi due albi, una volta soltanto ognuno, appena usciti. Il primo non l'ho riletto prima di leggere il secondo. A breve me li rileggo tutti e due una seconda volta ma in sequenza e ci aggiungo alla fine il terzo inedito. La storia da 4 successiva la leggerò come una storia a sè, allo stesso modo di quella da tre, seppur siano collegate
  11. Perché torturarti così? Io sono il primo a leggere le storie solo alla fine ma a questo giro ho scelto di leggerla mese per mese e devo dire che ne vale la pena. Essendo questa storia particolarmente bella poi, a breve rileggerò di nuovo i primi due albi e subito dopo il terzo conclusivo della prima parte della saga. E farò lo stesso per i successivi 4. Fidati, se devi impazzire, leggili, chi te lo vieta? lasciati tentare da Mefisto
  12. LedZepp

    [515/517] Il Lungo Viaggio

    Storia recuperata nelle ultime due serate. Aspetti positivi; - la ricerca di un tesoro è sempre affascinante; - a maggior ragione se ci sono di mezzo popoli del centro America; - ancor di più se ci mettiamo una bella cripta dove andare a recuperare una mappa sbiadita, cucita nel saio di un monaco; - meglio se quella mappa ti porta nel mezzo di un arcipelago e per riconoscere l'isola, scolpita a forma di serpente devi servirti di una mongolfiera. - questa storia è sicuramente migliore di quella precedente sempre di Nizzi; Aspetti negativi; - sarà migliore della precedente storia di Nizzi, ma non è che ci volesse tanto -primo albo un po' troppo allungato; -Tex mansueto che si lascia seguire dai banditi nel primo albo senza sgominare la banda prima e portandola per le lunghe - Tex che in generale si fa seguire per tutta la storia dai contrabbandieri, ripetendosi dopo il primo albo dove si era fatto seguire/era scappato dai banditi, quando avrebbe potuto affrontarli a muso duro tante volte, e magari trovare altri nemici o difficoltà una volta giunto nell'arcipelago; - Carson che sparla di Montales senza motivo a inizio storia - Montales che poi scompare - origlioni ovunque; in pratica la trama va avanti solo e soltanto col trucchetto di spie e controspie, alcune inverosimili, come il portiere dell'università nascosto dietro a una tendina - finale che da l'impressione di essere un po' frettoloso in confronto all'inizio prolisso della storia - Tex e Carson che non si pongono il problema, dopo essersi imbarcati sulla mongolfiera, di lasciare da solo il prof. universitario che li ha aiutati a decifrare la mappa. Sul serio non viene in mente loro che i nemici di turno una volta accortisi della loro fuga nella notte non sarebbero andati a far visita al professore rimasto in città per estorcere l'unica informazione fondamentale che conferisce un vero vantaggio a Tex, ovvero il luogo di sepoltura del tesoro? Sono fumetti, ed in genere li leggo con leggerezza e senza fissarmi troppo sulle incongruenze, quando queste sono di piccolo peso e non rischiano di rovinare l'avventura. Ma alcuni degli aspetti negativi evidenti e macroscopici ti portano a leggere questa storia come si stesse sulle montagne russe, si alternano momenti di entusiasmo per scene ad effetto e di grande fascino o bei dialoghi, a momenti in cui cadono le braccia per l'assenza di fantasia, la ripetizione di escamotage, ed errori grossolani. Ho dato 7 per il soggetto e per i disegni, la ricerca di un tesoro lo merita a prescindere, ma al tempo stesso girano le scatole per come un soggetto tanto interessante e affascinante alla fine non sia sfociato in una storia epica come poteva certamente essere. Degne di nota le copertine del magnifico Villa, in particolare quella de La Cripta, di grande effetto
  13. Sono speculazioni, ma considerando come si chiude il secondo albo e guardando alla copertina del terzo, non vedrei male un terzo albo che si svolge tutto all'interno di un mondo irreale, ovvero la mente di Tex e Carson. In una sorta di contrappasso, alla fine di tutta la saga sarà però Mefisto ad essere intrappolato mentalmente, ma restando in vita, in una realtà creata ad hoc dove sarà convinto di aver ucciso Tex e i suoi pards. Di una cosa sono sicuro, Boselli si sta superando
  14. Secondo me ai fan di N**** non piace tanto l'idea di un trionfo di Mefisto. Perché se sceneggiato bene, un trionfo di Mefisto non in senso classico avrebbe un suo perché. I fanatici (si, intendo i fanatici coi paraocchi, non quelli che semplicemente ne apprezzano le storie- in fondo anche a me piacciono diverse sue storie-) di N**** sono talmente sfegatati e un po' sfigati che potrebbero persino accettare una sconfitta per mano di quel loser di Yama. Si fa per scherzare eh
  15. Quelli che tifano Mefisto si meritano storie di Mefisto scritte da N**** fino alla fine dei tempi, una sorta di incubo perenne come quello che Yama sta vivendo. Comunque con Kit Carson ci sta poco da fare, se non finisce nella mani di Mefisto non è contento
  16. LedZepp

    [513/514] Le Foreste Dell' Oregon

    Difficile valutare questa storia, recuperata per la prima volta in questi giorni. Bisognerebbe separare albo 1 da albo 2 ma purtroppo la storia è unica. Parte bene, l'idea è buona, l'ambientazione interessante, supportata dai disegni del bravo Venturi. Nel primo albo il mistero sul sabotatore è ancora vivo e ben tenuto in piedi. Nel secondo albo la storia si svacca subito, col capo boscaiolo che ha un atteggiamento da subito sospetto e che mette in scena una pantomima che anche il Tex meno in forma dovrebbe svelare. E invece no, i pards non muovono un sospetto su di lui (almeno da quello che ci è dato vedere) ma questo è supportato dal fatto che Tex lo smaschera solo e soltanto grazie alla testimonianza (che botta di culo) del ragazzino che assiste all'omicidio. In sostanza con o senza Tex, il capo boscaiolo sarebbe stato beccato. La differenza è che Tex ci mette del suo per fare danno. Invita il ragazzino ad accusare pubblicamente l'assassino dicendogli che nessuno potrà fargli più del male ora, e una pagina dopo indovina che succede???? Il ragazzino si ritrova con un'arma puntata alla testa e viene rapito di fronte a un Tex patetico che implora di liberarlo in cambio della libertà dell'assassino. Non contento, Tex lascia passare da quel che si capisce diversi giorni prima di buttarsi e liberare il ragazzo (mi pare un paio buoni prima della liberazione), perché in fondo lui è sicuro di se "al ragazzino non faranno nulla". Gros-Jean pare l'unico intelligente della comitiva, peccato appaia relativamente poco. Sul finale stendiamo un velo pietoso, infilato a forza per far apparire fino all'ultimo Tex come uno sbirro cieco e ottuso. Direi che una sceneggiatura veramente sbagliata si abbina ad un soggetto dal gran potenziale e a disegni sicuramente belli. Non credo avrò la forza di rileggerla, o al massimo ne rileggerò solo la prima parte per apprezzarne alcune scene simpatiche e i disegni. Ho votato con un 4, ora capisco le critiche alle storie di Nizzi di questa fascia, il fatto che debba recuperarla o rileggerla (dopo aver dimenticato ogni storia di quel periodo) quasi tutta mi preoccupa. Ma non è un caso che lessi Tex a cavallo degli anni 2001-2003, quando avevo circa 12 anni, sia storie vecchie che inediti, e anche se di quel periodo non ricordo molto, posso immaginare come mai io abbia smesso di comprarlo. Pian piano metto insieme i pezzi dei traumi adolescenziali
  17. hai perfettamente ragione. Tra l'altro ho riletto La gola della morte di recente. Mea culpa, Kit e Kit li hanno perso la bussola di brutto tanto da tirare addosso a Tiger Jack.
  18. Se qualcuno cade in modo ingenuo in trappola, sono Carson e Tiger Jack ed in parte Kit Willer. Ma nella storia di Nizzi! Nella nuova storia Tex e Carson sanno del pericolo ma sono costretti ad andare nel vecchio edificio perché sotto la minaccia della morte del ragazzino che vende i giornali. In realtà lo avrebbero anche salvato se non fosse per i fumi in grado di causare allucinazioni. Se Carson e Tex sono caduti in trappola a mio avviso questo è avvenuto in modo ben più credibile di quanto avvenuto con Nizzi, soprattutto perché ad oggi in due albi nessuno dei pards ha fatto piccionate, mentre con Nizzi se ne contano tante in quella storia e i pards finiscono nelle sue mani come dei poveri idioti
  19. se dobbiamo lasciar stare il Mefisto di Nizzi lasciamolo stare pure e sono d'accordo nell'evitare proprio il discorso, ma se poi il resto del tuo post è sul Mefisto di Nizzi devo rispondere... Io non ci ho trovato un omaggio a Bonelli padre, perché il miglior omaggio a GLB sarebbe quello di rispettare il personaggio Tex e non di farlo apparire come uno scansafatiche. Il finale è semplicemente stato imbarazzante. Dopo aver ucciso a destra e manca, imprigionato i suoi pards, Tex lo lascia scappare senza provare un inseguimento fattibilissimo, e per di più alla fine Tex e i pard se lo fanno passare sotto al naso nella presa in giro finale. Si poteva lasciare in vita Mefisto e farlo fuggire ma ci sono modi e modi, solo che poi lo sceneggiatore deve saper tirare fuori le idee e non sempre ci sono. Il Mefisto di Tex è accecato dalla vendetta tanto da essere un incapace macchietta. Io lo lascerei davvero perdere, è una storia canonica certo, ma le cose andavano rimesse al loro posto e Boselli lo sta facendo. Si, Boselli sta rimediando alla pessima apparizione di Mefisto targata Nizzi si quella scena notevole. concordo, come anche sui disegni di Villa (anche se preferisco il Mefisto dei Cestaro, in particolare lo sguardo)
  20. LedZepp

    Interviste Agli Autori

    Comunque, dopo aver letto l'ultimo inedito su Mefisto targato Boselli-Cestaro, non posso fare a meno di pensare ad una cosa. Dopo le uscite di Nizzi sullo stato attuale di Tex, di cui si discuteva proprio qui, penso che la miglior risposta sia proprio il ritorno in grande spolvero di Mefisto, a firma di quel curatore che "fa un Tex tutto suo". Basta confrontare il Tex vs Mefisto targato Nizzi con l'attuale Tex vs Mefisto targato Boselli, che ogni parola diventa superflua. Boselli ci regala due storie di fila sulla regolare a sua firma, le Navi perdute e quella attualmente in uscita che sono e/o sembrano essere dei veri gioielli. L'intermezzo di Quercia Rossa certamente non male, secondo me meritevole di qualcosa di più che della definizione si semplice riempitivo. Se alcune critiche sulle scelte editoriali, seppur mosse nel modo o con toni sbagliati, si possono condividere, non si può davvero sentire che Boselli non sappia scrivere o curare Tex o che faccia un Tex tutto suo. Ho re-iniziato a leggere Tex dopo quasi 20 anni e avrei potuto lasciar perdere tranquillamente dopo pochi mesi. E invece continuo e nei mesi ho incrementato il numero di uscite che prendo (ho 32 anni); ci sarà un motivo e credo sia legato anche al modo in cui si cerca di portare Tex nella modernità senza snaturarlo. Non un gioco da ragazzi. Post scritto dopo aver letto l'ultimo inedito, per me impeccabile, un lavoro di altissima qualità che fa onore al fumetto italiano più longevo di sempre e all'eredità e al Tex di Bonelli
  21. Non mi pare che Tex e Carson siano impazziti, tanto che lo stesso Mefisto dichiara che se ciò che Carson sta vedendo non sarà sufficiente a farlo impazzire dovrà tentare con qualcosa di diverso (ricontrolla l'albo, vignette conclusive). Per cui Tex e Carson allo state attuale non sono impazziti ma semmai hanno avuto e hanno delle allucinazioni che ne hanno permesso la cattura. E queste allucinazioni o proiezioni (qui è sempre ambigua la cosa) Mefisto è sempre stato capace di provocarle nella mente dei pards, con la differenza che i pards rispetto ad altri comuni mortali non hanno mai perso la brocca in modo perenne. Per cui tutto in linea con quanto visto in vecchie storie di Mefisto da questo punto di vista. Vorrei però esprimere un parere sulla storia di Nizzi, che per molti aspetti, essendo una storia veramente mal riuscita, non la prenderei poi così tanto come riferimento, piuttosto userei come riferimento il Mefisto di altri episodi. Se poi vogliamo usarla come termine di paragone negativo, ovvero, il Mefisto di Nizzi era uno sciroccato che viveva dietro un retrobottega, mentre questo di Boselli è più vicino al Mefisto terrificante e credibile di GLB (per esempio quello della Gola dela Morte) allora va bene come riferimento. Ma nella storia di Nizzi, Tex fa delle cose non da Tex, e in generale lo sappiamo da sempre che anche a livello psicologico Tex ha caratteristiche non comuni, non ce lo dice di sicuro Nizzi.
  22. Secondo albo letto e penso che... -La scelta di leggere albo per albo, cosa che non ho mai fatto prima, si sta rivelando una scelta azzeccata, tanto che potrei cambiar modo di leggere Tex anche in futuro, e optare per la strategia "di mese in mese". - I disegni dei Cestaro acquistano confidenza nel secondo albo. Nel primo erano belli, azzeccati per il contesto, con una rappresentazione di Mefisto tra le migliori viste nella saga. Nel secondo albo si superano, ci prendono gusto e portano l'horror, l'angoscia, il mistero nella San Franscisco sotto attacco di Mefisto. Superbi! - Boselli riesce a dare il ritmo giusto, a creare la giusta suspance, ottimi dialoghi, ottimi i tempi delle scene. L'atmosfera nel connubio tra sceneggiatura e disegni è resa che meglio non si potrebbe. - Mefisto è folle, ma lucido nella sua pazzia. Mefisto è degno della definizione di super criminale, è un super villain, che sa tenere a freno le emozioni e perciò risulta pericoloso per davvero (non come nella sua ultima apparizione del 501, dove sono più i pards a sembrare degli acchiappagalline). Sappiamo che non riuscirà ad uccidere Tex e i suoi pards, per ovvi motivi - beh, Tex chiuderebbe i battenti - ma lo sappiamo solo e soltanto per questo e Mefisto è finalmente davvero all'altezza dei 4 pards al top della loro forma. Attendo con ansia il terzo round di questa storia, devo dire che in questo secondo atto Boselli, al di là dei ragazzi della palestra, non va a introdurre una miriade di nuovi personaggi, già ce ne sono abbastanza e forse vedremo in azione tutti i pazzi del manicomio a breve (se la copertina di Bedlam sta ad indicarci qualcosa in merito). Insomma, una storia che si lascia leggere, ben strutturata ma non intricata. Vorrei solo aggiungere che le ultime due prove di Boselli sulla serie regolare sono La ricerca delle navi perdute e QUESTO ritorno di Mefisto. Insomma... livelli altini !
  23. da quel che ho capito iniziano ad avere dubbi perché Tiger dice di avere strane sensazioni che gli ricordano quando aveva incontrato Mefisto altre volte. Da lì credo mettano insieme i pezzi tra allucinazioni e specchi coperti in casa del giudice. E secondo me è anche un modo per esaltare il fatto che in Tex il sovrannaturale è spesso sfumato, non così evidente, e in grado di contaminare il western solo a piccole dosi. Se questo assunto è vero, se il sovrannaturale è un'eccezione, dunque di fronte ad eventi del genere mettendo insieme le informazioni e le sensazioni non può che esserci Mefisto dietro a tutto. Però devo ammettere che se da un lato per me questo albo supera anche il precedente e la storia è davvero anche oltre le aspettative per ora, l'unica lieve pecca (sempre per me) è che ho avuto il tuo stesso dubbio, nel senso che un conto è avere il presentimento che ci sia Mefisto, un conto è una certezza quasi assoluta... ma la spiegazione che mi sono dato te l'ho riportata sopra. ps: comunque una seconda rilettura non guasta mai
  24. mi mancano tutte e tre, da leggere...shame on me!!! Ma le ho in raccolta tra le centinaia di storie che devo ancora leggere (si, ho una marea di fumetti e non arrivo a leggerli) e appena finisco quella che sto leggendo me le recupero!!! La n°1 è geniale...
  25. Domandona da due milioni di pesos (non ho idea di quanto valgano, fateveli bastare). Quali sono i tre migliori soggetti di Tex? Lasciate perdere sceneggiatura e disegni, anche se spesso ci si lascia influenzare, ma quali sono le idee alla base di una storia migliori o col potenziale maggiore a prescindere da come siano state sviluppate? Io, seppur con una bibliografia limitata di Tex, e quindi considerando solo ciò che ho letto e che soprattutto ricordo, dico: - Il Giuramento, che per me è anche una delle due storie che più ho apprezzato tra quelle che ho a memoria; -Le navi perdute, idem come sopra; - e seppur una storia atipica, sono rimasto colpito dal cartonato n.1 di Serpieri
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