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AmnesiaVivace

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Messaggi pubblicato da AmnesiaVivace

  1. Gran bella storia. Unica pecca: è qui che inizia il tormentone della bistecca sepolta dalle patatine fritte: ci sono ben due riferimenti, uno di tex e uno di pat, dopo che nei 65 numeri precedenti di tex gigante se ne trova solo uno nei primi numeri e, se non ricordo male, le patate non sono fritte. A proposito, mi sa che le patate fritte non erano un cibo molto comune nel vecchio west...

  2. La storia non fila per niente e già dall'inizio. Tex e Carson si accorgono subito che i complici di Balder hanno fatto finta di cancellare le tracce e poi invece non solo fanno la figura degli allocchi (come ammette lo stesso Tex) credendo alla messinscena dei due vecchi, ma si buttano senza alcuna preoccupazione sulle loro tracce credendo lo scopo dei malfattori fosse di seminarli. E allora perchè prima volevano farsi seguire?

    Questa è un'incongruenza che va oltre la figura da idioti che fanno i nostri.

  3. Alla ricerca delle navi non è una storia di buoni e cattivi, guardie e ladri. È una storia di esplorazione e vita all'estremo. Non ci sono cattivi e nessuno si redime, perché non c'è  nulla da cui redimersi.

    Le tribù indigene non sono cattive. Vivono secondo la loro cultura e cercano di difendere il loro territorio e i loro mezzi di sostentamento. Da cosa devono redimersi? Infatti lo stesso Tex è molto cauto nell'uso dei cannoni. L'unico vero cattivo è lo stregone dei Fox, che fa una brutta fine. Tutti gli altri personaggi indigeni non si redimono ma evolvono secondo una logica che io, come già detto altrove, trovo assai apprezzabile.

    Anche i selvaggi cannibali non sono cattivi, sono selvaggi che adottano mezzi di sostentamento un po' discutibili. Una tigre è cattiva? Anche qui trovo assolutamente ben costruito il finale sopprassalto di umanità che coglie il vecchio esploratore di nuovo a contatto con un barlume di civiltà.

    È arriviamo a Tornuak. Grandissimo personaggio che a me per certi aspetti ha ricordato il favoloso Dersu Uzala. Sostenere che è un cattivo che si redime è veramente una non lettura. Tornuak non è un cattivo. È un solitario cacciatore Inuit di cui sappiamo l'origine di squilibrio mentale e ossessioni. Quando vede Dawn perde completame la testa (e come dargli torto, la ragazza è proprio tosta) ma non è cattivo.

    Alla fine non si redime (e da cosa dovrebbe redimersi?) ma nella sua lucida follia capisce semplicemente di essere arrivato alla fine.

    • +1 2
  4. Una storia bellissima. Bisogna fare i complimenti a Boselli che ha scritto uno dei capolavori assoluti della serie, ottimamente realizzato da Bruzzo. Forse era dai tempi di Oklahoma! che non leggevamo su Tex un'avventura così coinvolgente. Qui e altrove mi è capitato di leggere le critiche più velenose, ridicole o stupide (del resto non mi stupisco più di niente, c'è gente, e sarete tutti professoroni, che crede che i Pink Floyd di Gilmour o i Deep Purple facciano musica interessante o che i film li facesse J. Wayne invece che J. Ford o H. Hawks - lo so, provoco, ma non risponderò a nessuno...), ma invece questa storia ha tutto del buon fumetto, del buon Tex e persino del buon western. C'è naturalmente la frontiera, la solitudine dell'eroe, e l'avventura. L'incastro dei personaggi è perfetto, così come viene dato il giusto rilievo ad ognuno di loro. In particolare mi è piaciuto l'approccio alla rappresentazione dei vari indigeni presenti, che potrebbe essere tacciato di politicamente corretto, ma che invece propone una visione del mondo e dei rapporti umani che condivido pienamente e trovo sommamente meritevole di elogio. Dawn, Tornuak, Yotimo e Aquila sono personaggi meravigliosi. Molti personaggi hanno un evoluzione nel corso della storia, cosa che, seppur frequente in Boselli, in questo caso è particolarmente ben gestita.

    Lo stesso Tex pare avere una consapevolezza superiore rispetto a quella già elevata imposta dal creatore.

    Piccola pesantezza, molto piccola rispetto all'insieme della storia, è il richiamo agli eventi passati (Dallas e Mike) ma i due si incastrano perfettamente nell'insieme.

    Nell'ultimo albo si entra poi nel territorio dell'estremo e del fantastico e ci si entra, se si ha cuore e fantasia, perfettamente convinti che sia andata proprio così.

    Questo dev'essere Tex.

    Infine un plauso per la copertina dei Dannati dell'Artico, fino a quando non l'ho avuta in mano non mi ero reso conto della sua bellezza. Una delle migliori.di Villa.

    • +1 1
  5. Quattro.

    Farei proprio come dice Virgin. La raccolta in albo delle strisce originali, comprese la prima e l'ultima, con le sole correzioni di lettering. E al fondo dell'albo la riproduzione delle copertine delle strisce contenute. Per la verità l'avevo già scritto in un'altro thread.

    Faccio notare che per conservare le dimensioni originali delle strisce, l'albo dovrebbe per forza essere leggermente più grande di quelli attuali e per quanto riguarda le copertine si potrebbe magari ricorrere agli albi d'oro o ad altre eventuali variant.

    Sì, così sarebbe una ristampa perfetta...

    :D

    Però muovetevi che ho già una certa età...

  6. Hai iniziato tu l'ot andando sul personale. Io non ti spiegavo niente, la mia era una affermazione generica. E non credo sia corretto, stella di latta, che tu dia consigli personali, che ti puoi tenere e che sono ot, dopo aver minacciato di cancellare i messaggi ot. Cancella.

  7. <span style="color:red">23 ore fa</span>, virgin dice:

    Tex non spara alle donne... Ma dici davvero? Cioè, sicuro sicuro sicuro? Non me ne sono mai accorto.

     

    <span style="color:red">9 ore fa</span>, virgin dice:

    "Vogliamo continuare?"

    'spetta, 'spetta, non ricordavo di aver cominciato io la discussione.

    No?

    manca l'emoji della noia?

  8. <span style="color:red">2 ore fa</span>, virgin dice:

    Giustissimo. Ma anche se non ci fosse quel motivo, il fatto che Lola sia insopportabile è un motivo sufficiente per ammazzarla.

    Non mi sarei lamentato nemmeno se Tex le avesse sparato in testa così a bruciapelo, perché va bene tutto, ma a un certo punto poi basta.

    Tex non spara alle donne. Comunque il punto è che il tradimento di Lola è, secondo me, uno stratagemma da due soldi con vui Nizzi ha macchiato una storia altrimenti di ottimo livello.

  9. <span style="color:red">1 ora fa</span>, Diablero dice:

    L'assunto di base era che uno se li VOLEVA leggere tutti, e voleva sapere in che ordine. Quindi leggerli tutti se è una tortura, sarebbe autoinflitta su richiesta del torturato...  :lol:

     

    Ma anche se uno vuole solo leggersi quelli dispari, o solo quelli scritti da un autore, o solo quelli dal 2019 in avanti, la risposta continua ad essere sempre la stessa: l'ordine migliore per leggerli è sempre quello in cui sono stati realizzati.

    Ma io parlavo dei Pink Floyd, non di Tex. L'ot non l'ho iniziato io.

    Anche con i Pink Floyd è meglio iniziare dall'inizio. Ma in questo caso l'unico numero che metita di essere letto (ascoltsto) è il numero 1:bisonte:

    Tutto il resto è noia.

    Anzi, tortura.

  10. Il 17/12/2021 at 08:19, PapeSatan dice:

    Faccio un esempio un po' forzato ma che rende l'idea: se oggi i Pink Floyd (ipotizzando che esistano ancora) pubblicassero un album in cui alcuni brani sono la riesecuzione di pezzi dei primissimi album in puro genere psichedelico, un neofita che lo acquista con tutti gli altri album in blocco dovrebbe ascoltarlo dopo aver ascoltato tutti gli album in ordine di pubblicazione, quindi dopo l'ultimo lavoro in studio (che di psichedelico non ha piú nulla): solo così lo puó inserire, valutare e apprezzare nella carriera vissuta dalla band, anche se cronologicamente alcuni di quei brani ("in flashback") risalgono a fine anni '60. 

    E perché mai un nuovo lettore di Tex si doverbbe sottoporre ad una tale tortura? Manco gli Apaches...

  11. Riletta per l'ennesima volta questa storia in qurant'anni, faccio veramente fatica a capire come per molti questa possa essere una delle più belle storie di Tex.

    Soggetto minimalista certamente ad effetto ma pieno anche di buchi. Mi consola che il nostro sembri un po' meno carogna che in Caccia all'uomo.

    • +1 1
  12. Quello che a me colpisce è l'incredibile stacco nella scrittura rispetto all'impegnatissima storia precedente. Sembra quasi di tornare indietro alle semplici e svagate storie degli inizi (e non solo per l'abbondanza di indiane seminude). Quando Tex vede una bella donna in pericolo perde la testa ed è capace di tutto :D (e c'è chi dice sia misogino)

    Bellissima la scena iniziale e molto commovente la morte della ragazza tra le braccia del nostro.

    Una storia minore per questo periodo, ma molto godibile.

  13. Una delle storie che rende GLB un grandissimo, capace di spiegare come va il mondo al ragazzino che ero quando la lessi la prima volta.

    Ora, a quasi sessant'anni, mi colpisce la solidità di un Tex che contro tutto e tutti (tolto Carson) rimane fisicamente e moralmente accanto all'apache fino alla fine.

    Certo lascia l'amaro in bocca, ma, al contrario, ho sempre trovato un po' stucchevoli le storie con il lieto fine per i nativi.

    Non posso oggettivamente dire nulla ai disegni di Nicolò, ma devo dire che proprio non lo amo e tutte le volte che lo incontro, in questo periodo di riletture, devo metterci un po' di volontà in più per iniziare la storia, che altrimenti salterei. Il suo Tex lo trovo troppo arcigno.

     

    Ma adesso inizia una bella storia di Ticci...

  14. In disaccordo con chi mi ha preceduto, trovo i disegni, compresa la resa dei pards, molto belli.

    Diso è adattissimo alle ambientazioni e credo che sia merito suo se la storia rimane su livelli molto dignitosi nonostante alcune evidenti falle della sceneggiatura, come è stato già evidenziato: l'inizio con i pard inermi, l'eccessiva e inutile verbosità della prima parte e i tre appesi per troppo tempo (nessuno chiede verosimiglianza a questo fumetto, del resto non c'è mai stata, ma qui si esagera).

     

    Anche il modo in cui Tex riesce a far uscire il Kid dalla tomba è del tutto improbabile. Piu realisticamente lo Schwarz avrebbe messo a ferro e fuoco tutta la truppa per scoprire il disturbatore notturno e infierito ancora di più sul ragazzo. E invece cede subito senza colpo ferire. Mah.

     

  15. Tutto quadra ma è un po' faticoso.

    Boselli ha  fatto un lavoro millimetrico e non si può non applaudirlo, visto anche che non aveva a disposizione  troppe pagine.

    Da parte mia preferisco, e amo, quando è meno legato a recuperi e conseguenzialità e crea intrighi di più ampio respiro e autoconcludenti. Qui ci sono diverse scene molto ben congegnate ma troppi antefatti, pure parecchio complicati, e postfatti, che, data la mia età, non riesco ad apprezzare a pieno.

    Alla fine la ciccia è un po' poca.

     

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