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TWF - Tex Willer Forum

Laramie

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Messaggi pubblicato da Laramie

  1. Su questo primo albo purtroppo ho un aneddoto poco felice da raccontare: l'ho usato per battezzare il mio nuovo angolo di lettura così composto: poltrona relax, lampada da terra ad arco e tavolino con camomilla (sono praticamente astemio, skoosate).

    Ebbene, posso dire di aver dormito benissimo :P

     

    (a scanso di equivoci, sono crollato miseramente altre due volte con due libri diversi, forse questo angolo lettura non è stato una buona idea, mumble mumble)

     

    Scherzi a parte, buon inizio di storia con la consueta pletora di personaggi messa in campo da Boselli e la giusta dose di mistero che contribuisce ad arricchire il racconto. I richiami con la prima storia sono evidenti, anche se il rischio del parziale auto-remake per ora mi sembra scongiurato. Il ritmo del racconto è volutamente lento, ma è giusto così per far calare il lettore nell'atmosfera della vicenda.

     

    I disegni di Bocci meritano un capitolo a parte: sono belli, bellissimi, fatti magistralmente e nessuno lo nega. Il problema, se così vogliamo chiamarlo, è che sono estremamente densi. Ogni vignetta è un quadro. Aprendo l'albo ho avuto l'impressione di andare a sbattere contro un muro solido e se parlare di illeggibilità è senza dubbio esagerato, è altrettanto vero che la sensazione di soffocamento l'ho percepita. Poi non so se sia un effetto voluto o meno (lo stile di Bocci è questo, prendere o lasciare, ma non è mai stato così massiccio) per contribuire a rendere più opprimente e inquietante la storia, in ogni caso la mia speranza è che per il futuro Bocci si limiti un po'.

    • Haha (0) 2
  2. Quasi in contemporanea con l'ultimo Maxi di Nizzi, ho deciso di rileggermi il primo, il quale ormai risale a ben 22 anni fa 😱

     

    Il soggetto è praticamente identico: gli allevatori di una piccola località sono tiranneggiati da un profittatore privo di scrupoli che vuole impossessarsi dei loro ranch.

     

    La storia in quanto tale è godibile, anche se la durata extra large mette a dura prova l'esilità del soggetto provocando qualche sbadiglio. Con il senno di poi sono ben visibili tutte le storture del Nizzi del periodo, anche se il mestiere c'è ancora e si vede.

     

    Tex alterna momenti di calma, quasi come se avesse la pressione bassa (a proposito, ma quanto è quieto il Tex di Nizzi?) a puri scoppi di isteria quando litiga con lo sceriffo. Il cazzottone alla stella di latta prezzolata arriva, ma il Tex di Bonelli gliel'avrebbe rifilata pagine prima.

     

    Carson è una pura spalla comica e il suo ruolo è quello di puro supporto senza guizzi di nessun tipo, buono solo per scambiare battute.

     

    Kit Willer fa una figura migliore e va bene, ma Tiger Jack letteralmente non pervenuto. Se escludiamo qualche cattivone spedito nei pascoli del cielo, il suo apporto alla vicenda è zero.

     

    I cattivi sono dei farabutti qualsiasi, ma il rapporto padre-figlio che si viene a creare tra i due Bascom è molto interessante. Premio "gegno dell'anno" a Bascom padre e a Donovan per inventarsi le cose più strampalate per non compromettersi e poi mandano tutto in vacca ordinando un assalto diretto contro un tribunale, oooooookkk.

     

    Bene Mac Coy e Harry Bascom, un po' più defilata Anne Mac Coy, anche se in alcune vignette emerge un caratterino niente male.

    Miss Herrero vince il premio "bad girl" della storia.

     

    Quindi sì, una storia che era già trita e ritrita 20 anni fa, ma che va sempre sul sicuro e alla fine, pur con tutti i suoi difetti e i suoi limiti, posso dire che mi è piaciuta a patto che la si accetti così com'è, ovvero un'avventura western senza pretese se non quella di intrattenere il lettore.

     

    Bene Repetto. Stile classico e d'annata che ricorda un po', con le debite distanze, il primo Ticci.

  3. Vi dirò che a me "La città che scotta" è piaciuta un botto.

    Certo, è una storia di ordinaria amministrazione, niente che non sia già stato visto e rivisto, però oh, considerato le ultime prove di Nizzi (e per "ultime" intendo quelle uscite da fine anni '90 in poi" questa è grasso che cola.

     

    Un Tex solido e granitico che gioca al gatto con il topo con i cattivi di turno e che conduce abilmente il suo piano con un unico scivolone che nell'economia del racconto non fa gridare allo scandalo.

    Tutti e quattro i pards presenti, ognuno con un lavoro da svolgere, un cattivo odioso, la giusta dose di sparatorie.

     

    Nessun origlione (o meglio, l'unico che c'è fa anche la figura del fesso, quasi come se Nizzi avesse voluto ironizzare su questo punto), nessun cinturone slacciato dal primo che passa, nessun Carson che fa la figura del vecchio scemo, nessuna pausa pranzo fuori contesto ad ingozzarsi di bistecche e patatine.

     

    Io ci ho ritrovato le atmosfere di quei film western di una volta con John Wayne.

     

    Mi azzardo a dire che se Nizzi avesse mantenuto più o meno questo livello nel corso degli anni, a quest'ora i forum dedicati a Tex avrebbero molti thread in meno e discussioni molto più corte 🤣

     

    Riguardo a Torti, penso di essere fra i pochissimi che apprezzano il suo tratto, perlomeno per come lo ha declinato sulle pagine di Tex, infatti qui mi è piaciuto un sacco. Un west polveroso, figlio dell'interpretazione di Ticci con qualche spruzzata del Fusco più grottesco.

     

    Magari è un'impressione mia, ma le storie che Nizzi ha scritto per Torti sono le migliori tra quelle pubblicate dopo il suo ritorno, o perlomeno sono quelle prive dei proverbiali difetti della sua scrittura.

     

    "L'alleato misterioso", su soggetto di Civitelli, è una storia di una sessantina di pagine che diventa prevedibile dopo pochissime scene a causa di un'incauta frase dello sceriffo. 

    Io non so se Serra l'abbia voluta inserire per fornire volontariamente un indizio al lettore prima della fine o se ha pensato che nessuno se ne sarebbe accorto, fatto sta che mi ha bruciato la sorpresa finale. E pazienza.

     

    Sceneggiatura in linea con le ultime dell'autore sardo (che ormai risalgono a diversi anni fa), cioè con dialoghi brevi, secchi e maggiore spazio al disegno. Forse, data la brevità del racconto, si poteva fare qualcosa in più.

     

    Alla fine è una storia breve che poteva essere senza infamia e senza lode, ma l'effetto spoiler le ha fatto guadagnare un'infamia. Il problema è che non trovo la lode.

     

    I disegni della Mandanici belli, ma non ci vivrei.

    • +1 1
  4. <span style="color:red">1 ora fa</span>, Carlo Monni dice:

     

    Non credo proprio. Il soggetto, anche se per errore non è stato acc3editato,,è di Civitelli e la fantascienza non è esattamente nelle sue corde.

    E vabbè, mi accontenterò, nel caso, di una bella storia.

     

    Riguardo alla storia principale che dà il titolo all'albo, boh, è il classico canovaccio nizziano visto 719632574 volte, ma non è detto che sia un male. I disegni di Torti mi piacciono e in altri tempi lo avrei visto bene sul mensile.

     

    Diciamo che se nel caso di Serra confido in una bella storia, nel caso di Nizzi SPERO in una bella storia.

  5. <span style="color:red">8 ore fa</span>, Poe dice:

    Alcune critiche a questa storia le condivido, altre proprio no. Per esempio questa:

    Non c'è nessun dramma psicologico?:dubbioso:  La storia ruota proprio su questo, su una mancata elaborazione del lutto da parte di Lagarde, che non riesce ad accettare la morte della fidanzata né del suo amico Larry (che è costretto ad uccidere proprio nelle primissime pagine per alleviargli le sofferenze), finendo per sentirsi in colpa e dialogare continuamente coi loro fantasmi che lo tormentano.

    E' un uomo fin dall'inizio sull'orlo del suicidio, che non ha più motivi per vivere, che vorrebbe ricongiungersi coi morti e che riesce alla fine a salvarsi solo grazie a Nadie prima, e a Tex poi, nella bellissima vignetta finale che da sola vale il prezzo dell'albo, quando Tex lo strappa dalle gelide acque, pensando: "Te la caverai Lagarde. E' tempo di ricominciare a vivere!"

    Un finale che - diciamo la verità - nessuno, neanche i più saputelli del forum avevano immaginato. :lol:

     

    Altra critica sbagliata, OBIETTIVAMENTE sbagliata:

    Non è proprio così: a p. 64 del secondo albo il capo dei Blackfoot dice a Jim Brandon, una volta capito che i colpevoli sono i trafficanti di whisky: "Voglio trovare quegli assassini più di quanto vogliate voi!"... "I miei guerrieri e io faremo la nostra parte", ecc. ecc. e per il resto della storia il capo Blackfoot accompagnerà Tex e gli altri combattendo nel finale e facendo fuori i trafficanti, persino quelli che si erano arresi, dicendo alla fine: "Giustizia è fatta!"

    Ragazzi, leggete meglio prima di fare critiche tranchant...:lol:

     

    Una critica che invece condivido è il finale affrettatissimo in cui Boucher e gli altri vengono fatti fuori piuttosto facilmente, soprattutto se paragonato alle lungaggini un po' noiosette in cui i Blackfoot si confrontano con le Giubbe Rosse e Tex, facendosi convincere da loro un po' troppo facilmente (considerando la rabbia che li aveva accecati fino a quel momento).

     

    Osservazione che invece mi sembra esagerata:

    Tex e Carson ogni tanto sbagliano, è sempre stato così. A volte si fanno infinocchiare, a volte valutano male la situazione, a volte gli avversari sono molto abili, a volte i nemici sfuggono momentaneamente alla loro caccia, fanno perdere le loro tracce, ecc. ecc. Ma se Tex e Carson sbagliano vuol forse dire che tutto ciò che combinano gli avversari dopo che i Nostri non sono riusciti a  fermarli o se li sono lasciati sfuggire è colpa loro?

    Se questo fosse vero le soluzioni narrative per rendere Tex e Carson moralmente irreprensibili sono: 1) Tex e Carson non sbagliano mai, sono perfetti (sai che barba!:rolleyes:) 2) Gli avversari vengono subito e definitivamente resi innocui non appena entrano in contatto con i Nostri (ma allora sì che le storie diventano davvero prevedibilissime!:lol:)

     

    Un paragone tratto dal n. 18 "Dodge City". Carson, che doveva affiancare il sospettato Sterling detto "Lupo grigio", si becca una botta in testa, con Sterling che nella vignetta gli dà pure dello "scemo".

    Tex.jpg

    Sterling nel seguito della storia - bellissima, splendida avventura di GLB - darà del filo da torcere ai Nostri causando la morte di tanti coloni per mano degli indiani guidati da lui. Dovremmo dire che la morte dei coloni è imputabile tutta alla dabbenaggine di Carson? Nessuno credo l'abbia mai pensato.

     

    Comunque, tornando a Ruju, mentre nel primo albo secondo me riesce a rendere interessanti le due storie parallele (quella di Tex e Carson con Frank e quella di Lagarde coi suoi fantasmi), nel secondo albo no, visto che l'attenzione del lettore è tutta per Lagarde e Nadie, mentre la parte che riguarda Tex è piuttosto telefonata e noiosetta.

    Concludendo, primo albo da 7, secondo albo da 6.

    Voto complessivo: 6,5

     

     

     

    Osservazione giusta, allora riformulo: alla base c'è un dramma psicologico che sfocia immediatamente nel disturbo psichiatrico 😝

     

    Comunque mi sono accorto che non ho parlato dei disegni di Font, rimedio subito.

    Personalmente, al netto di qualche sbavatura più che comprensibile, ho trovato il segno di Font galvanizzato da questa storia, evidentemente l'aveva sentita in modo particolare. L'ambientazione canadese, poi, si sposa benissimo con il suo tratto attuale. 

    Ora io non sono assolutamente un esperto di disegno, ma mi viene da pensare che l'ambientazione innevata gli sia più congeniale rispetto a quella tipicamente western dove invece, per rendere al meglio, occorre abbondare con segni e dettagli e più abbondi più incappi nelle sbavature, ecc.

     

    Anche in "Fratello di sangue", che era ambientato nella prateria e con molte vignette "spoglie", il suo segno mi era sembrato in netto miglioramento rispetto alle sue prove più recenti.

     

    Font fa 78 anni nel 2024, quindi non so per quanto tempo intende disegnare Tex, però credo che affidargli questo tipo di storie sia il modo migliore per chiudere la carriera in bellezza.

  6. <span style="color:red">4 ore fa</span>, Jeff_Weber dice:

     

    Beh ... della ragazza di Lagarde si dice soltando che sia morta di malattia. Questo, sommato alla morte della sua squadra può, come dici tu, portare alla neuro.

     

    Che poi realmente Lagarde parli con i morti è un'altra storia. Non saprei decidermi se si volesse concretamente lasciare il dubbio.

     

    Questa doppia su dei defunti mi fa ripensare ad una recente storia di Rauch @Ombra Silenziosa per Tex Willer e su cui si è parecchio "discusso" proprio qui:

     

     

    Proprio ieri domandavo se avremo a breve nuove storie di Rauch, anche se fuori dalla continuity di Tex Willer o su altre serie.

     

    Sì sì, ho usato un'espressione un po' colorita per dire che più che con un "dramma psicologico" abbiamo a che fare con dei disturbi psichiatrici 😅

     

    Ecco, Rauch potrebbe essere il famoso "terzo uomo" in pianta stabile con Giusfredi e, spero, Barbieri a fare da special guest.

    Su Zagor è il miglior autore attualmente presente per distacco, almeno secondo me. Sto leggendo la sua saga su Britannia e le storie successive dell'anno scorso e sono nettamente le migliori storie pubblicate da ANNI a questa parte.

     

    Su Tex forse ha bisogno di ancora un po' di rodaggio, ma la strada è quella giusta.

     

    (a scanso di equivoci, qualcuno potrebbe rinfacciarmi che ho avuto da questionare con Rauch in occasione della sua storia pubblicata sul Magazine dell'anno scorso "La palude del morto". A parte che poi abbiamo avuto modo di chiarirci di persona a Collezionando 2023, quella disputa ideologica non c'entra nulla con l'opinione, altissima, che ho di lui come sceneggiatore)

  7. Arrivo un po' tardi, as usual, ma arrivo.

     

    Dopo aver letto il primo albo ero convinto che avrei massacrato il secondo, invece devo ammettere che, tutto sommato, mi è piaciuto abbastanza.

     

    Nota bene: "tutto sommato" vuol dire "al netto di tutte le cose che non funzionano" e ce ne sono parecchie.

     

    Però, ehi, siccome il tutto vale sempre di più della somma delle parti, ecco che alla fine sì è rivelata una lettura piacevole.

     

    Sicuramente non è fra le storie più riuscite di Ruju e alcuni passaggi estremamente raffazzonati (il modo in Big Frank fugge e la risoluzione della morte della fidanzata di Lagarde) lo dimostrano alla grande.

     

    È vero, Boucher alla fine si rivela un banditucolo di mezza tacca, ma meglio così. Io stesso temevo una sua evoluzione sadico/sanguinaria alla Artiglio d'Orso o Wolfman, felice di essere stato smentito.

     

    Un piccolo appunto sul presunto "dramma psicologico" di Lagarde evocato da alcuni: regaz, non c'è nessun dramma psicologico! Un dramma psicologico sarebbe "mi è morta la fidanzata e io mi arruolo nelle giubbe rosse per dimenticare e finisco ucciso perché non so elaborare il lutto". Qui abbiamo uno che vede e parla con i morti, l'unica soluzione è chiamare la neuro.

     

    L'impressione è che Ruju, avendo dovuto aumentare la produzione sia a fronte del numero di albi sempre maggiore sia in seguito all'abbandono di Faraci ormai qualche anno fa, stia arrivando un po' con il fiato corto e che manchi almeno un terzo autore stabile (non "una tantum" alla Giusfredi o Rauch) che possa dare respiro a lui e a Boselli.

    Ah, giusto, tra le scene da "maccosa...?" ci infilo anche il Tex scimmia che sale su un albero alto 20 metri e arringa gli indiani dall'alto.

  8. Ci arrivo un po' lungo, ma ci arrivo.

     

    E arrivo con un bel "boh".

    Onestamente questo primo albo non mi ha detto molto.

    Se le scene di Tex e Carson sono normale amministrazione (fatta bene, sia chiaro), tutta la vicenda di Louis procede stancamente e non mi acchiappa del tutto.

    Il vero abisso l'ho trovato nella scena del campo Blackfoot con Louis che si finge (?) mezzo indemoniato per far fuggire il vecchio. 

    Boucher mi ricorda alcuni dei personaggi che su Tex speravo di non trovare mai più e che invece Ruju sta ripetendo in continuazione.

    Non solo Wolfman, non solo Bear Claw, adesso ci si mette pure questo Boucher, spietato all'inverosimile che fa massacrare prigionieri inermi e ringhia e agita il pugno contro gli uomini che gli chiedono cosa fare.

     

    Un 6+ di incoraggiamento confidando nella seconda parte.

  9. Mi ero completamente perso questo sondaggio, meno male che è stato prorogato!

    Tre scene sono troppo poche, comunque provo a rispondere:

     

    515 - Il lungo viaggio: Tex e Carson salvati dai topi

    597 - Il ponte di roccia: il trucco di Ukasi

    560 - Moctezuma: Tex salvato dalla vecchietta

     

    Fuori concorso: Aryman in ogni scena in cui appare.

  10. Non so cosa mi abbia spinto a riprendere in mano questa storia e non so neanche che utilità possa avere questo mio commento ORA, fatto sta che ormai sono qui.

     

    In "Oltre il fiume" Nizzi sbaglia praticamente tutto a partire dalla riproposizione di Cane Giallo, qui descritto come un credulone che si fa infinocchiare da un Ukasi qualsiasi, per poi passare allo svolgimento che è tutto in tono minore: è minore la banda radunata da Cane Giallo (ma ve le ricordate le orde urlanti che assediavano il Devil Pass nella storia di GLB e Ticci?), è minore il piano bellicoso, è minore la reazione dei pards. Tex in particolare è del tutto spento, privo di guizzo e di vitalità. Il suo contrattacco è debole e senza nerbo, persino Carson (il Carson di Nizzi) appare più energico rispetto al titolare della serie.

    Qualche piccolo sussulto nei consueti tiri al piccione durante la battaglia al fortino e l'assedio sul ponte di roccia non bastano a salvare la baracca.

     

    Lo svelamento del trucco di Ukasi è una trovata terribile perché in questo caso la sospensione d'incredulità crolla come una vetrina centrata da un autotreno. Passi per la suggestione, ma com'è possibile che 1) Ukasi non sbagli mai un colpo, 2) non si vedano mai macchie di sangue o fori di proiettile, 3) tutti quelli colpiti muoiano sul colpo, neanche mezzo minuto di agonia e 4) Cane Giallo non si sia mai posto uno straccio di domanda?

     

    I disegni di Ortiz sono, purtroppo, in calo tremendo rispetto alle sue prove precedenti. Il decadimento del segno del maestro spagnolo si era già fatto sentire in precedenza, ma è con questa storia che diventa evidente.

     

    Insomma, un disastro.

     

    Una delle peggiori storie della saga di Tex e della produzione di Nizzi, praticamente impossibile da salvare.

  11. Mi ritrovo con pagine e pagine di topic in pochi giorni e penso "Caspita che forumista scarso che sono, arrivo sempre alla fine"!

     

    Ad ogni modo, io apprezzo moltissimo le capacità di analisi che hanno alcuni, nonché determinate competenze, ma mi sento affine ai discorsi di @Leo per il semplice fatto che dice una verità incontrovertibile: di fronte a un'opera di finzione, ogni persona reagisce, o meglio fornisce una lettura dell'opera del tutto individuale. Non sta scritto da nessuna parte che:

     

    1) ci sia un'unica lettura possibile.

     

    2) ci siano letture giuste e letture sbagliate.

     

    Nel caso della scena del ristorante, mi sento di dire che sì, se fossimo nella realtà storica e la analizzassimo da un punto di vista logico-razionale, il comportamento di Tex è molto discutibile, il modo in cui mette a repentaglio la missione è evidente. Di certo non ha avuto una bella pensata e qualcun altro, nella realtà storica, avrebbe lasciato Tom fuori dal saloon e, di fronte alla rabbia degli abitanti, avrebbe detto "Quello è il mio negro (ops), lasciatemelo stare che mi deve fare da appoggio per salire a cavallo". Oppure poteva dire "Quello è il mio negro (ops), lo tengo con me per evitare che se ne vada troppo a spasso a infastidire la brava gente come voi".

     

    Quindi sì, sul piano logico-razionale anche secondo me la scena è problematica, ma magari per qualcun altro non lo è sulla base di modi di vedere le cose diversi dai miei e che portano a notare cose che io, dal mio angolo di mondo, non avrei notato. Non c'è nulla di strano: per caso voi non avete mai compiuto un'azione che, a vostro avviso, è perfettamente logica e che per qualcun invece è una totale idiozia e viceversa?

     

    Ma come funziona questa scena sul piano della rappresentazione storica? Io in questa scena ci ho visto sempre e solo la volontà di dare una patina di verosimiglianza storica alla storia mostrando una qualsiasi comunità rurale del sud verso la fine della guerra civile.

     

    (disclaimer: io NON sto dicendo che Nizzi ha passato mesi sui libri di storia a documentarsi sulla guerra civile perché non lo so. Diciamo che non credo. Credo però che un minimo si sia documentato perché leggendo "Alabama" di Alessandro Barbero, il quale invece sì che si è documentato per mesi o addirittura anni, esce fuori un ritratto del sud degli USA molto simile a quanto messo in scena nel frangente della locanda)

     

    Cosa viene rappresentato nella scena? Una popolazione sfinita, a un passo dalla sconfitta, che ha visto morire i propri giovani a centinaia di migliaia, che si sente derubata in casa propria da qualcuno che sta a mille miglia di distanza e che non sa nulla di come si vive al sud. Io quella scena la trovo interessante PER QUELLO e, a mio avviso, fornisce una rappresentazione piuttosto verosimile di quello che era il clima politico/sociale al sud. La stessa scena ambientata PRIMA della guerra sarebbe stata molto diversa perché l'odio razziale nei confronti dei neri è esploso proprio con la fine del conflitto e poi con la fase successiva. Non che prima i neri se la passassero bene, tutt'altro, ma l'odio, l'odio etnico che avrebbe portato al Ku Klux Klan e ai linciaggi era ancora di là da venire.

     

    E sul piano della crescita dei personaggi proposto da @Leo? Prima di questa scena Tom è un remissivo, praticamente senza volontà propria, risponde "Sì padrone" a chiunque. Qui ritrova la propria dignità di essere umano, agisce, è presente e questa sua crescita culmina con il suo sacrificio molte scene dopo (la morte di Tom, l'ho detto in un mio precedente commento eoni fa, è problematica per il modo in cui Nizzi la gestisce e secondo me gli è riuscita male, ma è, appunto, una questione di metodo). 

     

    Quindi no, non esiste una lettura unica. Di fronte a un'opera, il fruitore la esperisce a modo proprio e, per quanto a volte certe letture sembrino incredibili anche a me, si arriva a conclusioni diverse a seconda della persona.

     

    E qui veniamo al secondo punto: un conto è il confronto che, tradotto, significa dire "io da questa scena, da questa storia ho tratto questo, mi ha lasciato indifferente, mi ha stimolato una riflessione, ho scritto una lettera di insulti a Nizzi", e si confrontano le varie esperienze dei singoli lettori. Un altro conto è cercare di far prevalere le proprie visioni su quelle degli altri e insistere ad oltranza anche quando è chiaro che non c'è punto di incontro (tra "Tex si comporta da idiota" e "Tex si comporta da genio" che punto di incontro ci può essere) e arrivando anche alle velate offese.

     

    Su quest'ultimo punto non faccio nomi perché ognuno sa di casa propria, però trovo divertente un insolito paradosso: nel thread dell'attualità, dove si parla di cose che condizionano la vita di ognuno di noi (i femminicidi, il bonus edilizio, le politiche del governo, i migranti) si è quasi sempre tenuto un comportamento estremamente civile anche su quelle questioni dove è facile, oltre che comprensibile, accalorarsi, mentre nei topic dedicati a Tex, che sono il cuore del forum, ma si parla pur sempre di qualcosa legato ai fumetti, ho letto commenti al limite della denuncia (ne ricordo uno diretto a Nizzi particolarmente colorito).

     

    Ora io non propongo di invertire l'attitudine, ci mancherebbe, però inviterei a prendere maggiore ispirazione dalle nostre discussioni sul bonus 110.

    • +1 3
  12. <span style="color:red">8 ore fa</span>, Mister P dice:

    Non ho Facebook. Cosa dice?

    Si è parlato principalmente di "Presagi di guerra" e il Bos, insieme a Piccinelli, ha rivangato un po' di ricordi (con una certa dose di nostalgia, devo dire) del suo periodo come autore di Zagor.

     

    All'invito, nella colonna dei messaggi, di alcuni forumisti (tra cui il sottoscritto) di tornare sul forum, Boselli ha risposto "non ci torno!" :(

    <span style="color:red">6 ore fa</span>, Cactus Pete dice:

    Non seguo quella pagina, perché sono degli "scandalo-creators". Hanno lasciato il precedente gruppo, Zagor, creandone uno nuovo solo perché l'amministratore gli chiedeva di non bannare quelli che criticavano storie e autori. 

    Lungi da me voler riaprire vecchie faide, ma ero presente all'epoca dei fatti (parliamo ormai di 7/8 anni fa) e ricordo che le cose furono più complesse.

     

    Comunque, sia detto a scanso di equivoci, nel gruppo "nuovo" non vige certo il pensiero unico, io stesso ho mosso delle critiche severe e decise verso alcune storie recenti (tipo la retcon su Mike Wilding in "Origini") eppure sono ancora lì dal giorno 1.

    • +1 1
  13. SPOILER

    SPOILER

    SPOILER 

     

    Il quarto e ultimo albo mi ha soddisfatto, l'ho trovato una giusta conclusione per la saga della Tigre Nera.

    Unico neo veramente vistoso per questo quarto capitolo è che la ridda di doppi e tripli giochi, di gente che sa, ma non dice, di gente che appare e scompare è davvero eccessiva.

    Il finto prigioniero, per esempio, mi suona come un personaggio introdotto in modo molto intrigante, ma del quale Boselli a un certo punto non sa più cosa farsene e se ne disfa in fretta e furia.

    Tuttavia, lo ripeto, un buon albo per una buona conclusione.

     

    La storia nel complesso mi è piaciuta e la metto, come gradimento, al pari del primo capitolo (fare meglio del secondo e del terzo non era difficile).

    È una storia piena di ambienti e situazioni diverse, capovolgimenti di fronte, battaglie, intrighi e personaggi ben tratteggiati.

    Promossa, quindi, anche se vale lo stesso discorso che farei su altri recenti tour de force boselliani: fra il secondo e il terzo albo avverto una vaga sensazione di "lungaggine" che mi stona e mi fa pensare che con mezzo albo in meno sarebbe venuto fuori un capolavoro. 

    Non saprei indicare delle scene specifiche, è proprio una sensazione che avverto leggendo il secondo e il terzo albo di queste mega saghe (vedi le navi perdute e la quadrupla sulla Mefisto family).

     

    Allo stesso tempo mi rendo conto che questo è il metodo di lavoro nel fumetto seriale: una volta che la scena è scritta e disegnata non si può tornare indietro, tocca per forza andare avanti.

     

    Mi riprometto di rileggere tutta la quadrupla in un colpo solo, magari fra qualche mese, per vedere l'effetto che fa.

     

    Al netto di questo, confermo quanto ho detto: una bella storia di Tex fuori dall'ordinario, magari non un capolavoro, ma di sicuro una di quelle che si fa ricordare per le sue peculiarità.

  14. <span style="color:red">6 ore fa</span>, PapeSatan dice:

    Ovviamente Boselli dovrà fare in modo che questo completamento si incastri senza incongruenze tra la prima apparizione di Zhenda e Walcott in "Sinistri presagi" e il loro ritorno nella storia di Nizzi. Esercizio non semplice ma stimolante per un autore, nonchè portatore di curiosità per un attento lettore texiano.

     

    Non credo proprio che sarà così.

    Spoiler

    Nella sua parte, Boselli fa dire a Tex, papale papale, che con la morte di Zhenda si è avverata la profezia di Big Elk, profezia "sconfessata" dalla storia di Nizzi. 

    Che sia una frecciatina (anzi, frecciatona) inconsapevole o volontaria (io propendo per la seconda) all'ormai ex collega mi sembra palese dato che anche in questo forum si è sollevata più volte la questione della profezia.

    Poi è chiaro che ognuno la pensa come vuole, ma, per me, questa storia è un "What If" (chi vuole può definire "What If" la storia di Nizzi, sia chiaro), ovvero "Cosa sarebbe successo se Bonelli e Tarquinio avessero finito la loro storia?", peccato che è troppo lungo e nessuno intitola un volume in questo modo (a meno che questo uno non sia Lina Wertmuller).

  15. Al di là della qualità altissima del volume (si rassicurino i dubbiosi, è davvero un'opera di pregio), mi sta davvero sorprendendo, come già evidenziato da @Diablero, la fallace comunicazione della Bonelli in merito a questo albo.

    In nessun post sulla pagina Facebook viene detto che la storia è incompleta (ok, viene detto nella conferenza punblicata online, ma quanti se la vanno a vedere?).

     

    Una roba senza senso: il libro è uscito in anteprima ed è stato in vendita per GIORNI (per inciso, allo stand di Lucca c'erano un paio di ragazze gentilissime che mi hanno spiegato vita, morte e miracoli del libro incluso il fatto che la storia fosse incompleta e che la seconda parte sarebbe uscita prossimamente, ci mancava solo che mi leggessero il libro ed ero a posto), c'è già chi lo ha comprato e lo ha letto (IO), che sia un incompiuto è stato detto ESPLICITAMENTE alla conferenza di Lucca pubblicata online, ma il grosso della comunicazione omette completamente questo dettaglio.

     

    Ma perché?????

     

    Io posso capire che non l'abbiano voluto rivelare fino al giorno X, ma ormai non possono latirare ulteriormente.

  16. 33 minuti fa, Diablero dice:

    Un video di CINQUE ANNI FA (quando Tarquinio ne aveva "solo" 93 in cui parla della sua esperienza...  "con Tex" e si vedono LE TAVOLE ORIGINALI DI QUESTA STORIA!

     

    LE AVEVA TARQUINIO!  Altro che "ritrovamento nei cassetti della Bonelli"...  :lol:

     

    Le ha conservate per tutti questi anni Tarquinio insieme alla sceneggiatura! Un altro motivo per dire "grazie" a questo GRANDISSIMO disegnatore! (altro che "datato"...  la PRIMISSIMA tavola originale che comprai in vita mia fu proprio una di Tarquinio, dalla "Collana Rodeo"...)

     

    @DiableroMi dispiace fortissimo deluderti, ma quelle che si vedono nel video NON sono le tavole della storia pubblicata.

    Può essere che si tratti di un albo di Storia del West con in mezzo il ku klux klan o lo schiavismo in generale? Sono un po' indietro con la lettura dell'edizione a colori.

     

    E comunque, visto che l'avete voluto voi...

    Spoiler

    Questa storia è il sequel di "Pueblo Bonito". Compare Walcott, che nella storia di Nizzi e Civitelli è stato sbranato dalle pantere nere. Viene detto a chiare lettere che Zhenda è morta.

     

    • +1 2
  17. <span style="color:red">53 minuti fa</span>, Dix Leroy dice:

    Se l'errore di continuity è che Tex muore a pagina 10 vi vengo incontro. Non c'è quasi nulla che non si possa sistemare in un fumetto (se è nel testo si cambia, se è nel disegno si corregge).

    Ma certo!

    Ritroviamo un Bonelli/Tarquinio dopo 60 anni e lo modifichiamo, che problema c'è?

     

    Alcuni nelle pagine scorse hanno fatto sostanzialmente DUE ipotesi su questo famoso "errore" di continuity.

     

    Ci avete preso.

    È una delle due.

     

    E comunque non è solo la questione della continuity.

    Il disegno è irrimediabilmente datato (bello finché si vuole, eh, sia chiaro), le strisce sono già impostate per il tipo di pubblicazione dell'epoca e potrei continuare. Per i tempi in cui è uscita, Tarquinio era un disegnatore alieno alla tradizione di Tex.

    Non è da escludere che abbiano tirato dentro Ticci proprio in seguito al passaggio di Tarquinio a Storia del West, a questo punto.

    Il Tex di Tarquinio suonerebbe "estraneo" a buona parte del pubblico se proposto sul mensile.

     

    Dedicare a questa storia e al suo seguito una collocazione extra per pochi super appassionati è la soluzione migliore, secondo me.

    • +1 3
  18. <span style="color:red">24 minuti fa</span>, Gunny dice:

    E ovviamente tutto questo non si poteva dire PRIMA.

     

    E ovviamente questa storia non era pubblicabile sulla regolare perchè evidentemente in passato non ci sono mai state storie disegnate da uno e poi, per varie ragioni (dipartita del disegnatore), completate da altri.

     

    Scusate se lo dico, ma tutta questa manfrina mi sa di sonora presa per i fondelli. Ma saranno contenti quelli a cui piace farsi prendere per i fondelli.

     

    Buon acquisto e buona lettura.

    La storia non poteva essere pubblicata sul mensile perché c'è un plateale "errore" di continuity (che poi errore non è perché GLB non lo poteva sapere) con la serie classica.

     

    Però regaz, o vi spiattello TUTTO il libro in barba agli spoiler o vi accontentate di quello che vi dico, abbiate pazienza :indiano:

  19. <span style="color:red">1 ora fa</span>, Dix Leroy dice:

    Perdona ma non ci hai detto proprio nulla: il libro è stampato e confezionato bene, volevo ben vedere!

    Beh, è stato detto alla conferenza di Lucca, peraltro appena pubblicata su YouTube, quindi adesso ne posso parlare liberamente.

     

    Allora, la storia è INCOMPLETA.

    "Ombre di morte" è un INCOMPIUTO di GL Bonelli e Sergio Tarquinio.

     

    Sono 80 pagine di fumetto e altrettante di sceneggiatura. 

    Appena la storia si interrompe ci sono una decina di pagine di Boselli e Torricelli che chiudono la scena rimasta "in sospeso" e fungono da "trailer" per il completamento di futura pubblicazione (sono pronto a scommettere che uscirà a Lucca 2024, ma è un'idea mia).

     

    Poi c'è la sceneggiatura originale che batte pari con le pagine del fumetto disegnate da Tarquinio.

     

    Tot pagine di sceneggiatura e tot pagine di fumetto.

    Stop.

     

    Sul contenuto della storia, abbiate pazienza, non spoilero niente.

  20. Skoosate se rispondo ora, ma tra altri giri, viaggio di ritorno, doccia per levarmi di dosso la sensazione di sacchetto dell'umido e cena trovo adesso un paio di minuti prima di eclissarmi sotto le coperte per i prossimi duemila anni.

     

    Forse è la stanchezza, ma non trovo il pulsante per caricare l'immagine direttamente dal locale (cioè dal mio telefono).

    Se mi date qualche dritta sarete soddisfatti :zzzzzzz:

     

    Per il momento mi limito a dire due cose:

     

    1) @DiableroLe pagine sono scansionate benissimo e sembra di leggere una storia uscita tre giorni fa (ehi, ma in effetti è uscita DAVVERO tre giorni fa, hahahahahaha, che battutona, geGNO)

     

    2) In generale il libro è davvero ben fatto, una bella rilegatura e, come detto, un ottimo lavoro di scansione sulle tavole originali. Poi se ci sono degli errori (orrori?) di lettering non lo so, ve lo saprò dire domani.

     

    Per me merita l'acquisto.

     

  21. <span style="color:red">1 ora fa</span>, Letizia dice:

    E va bene, lo ammetto.

    Non sono bonina bonina, sono feroce.

    @Il sassaroli se ne era già accorto.

    @Letizia non so perché, ma nella "vita reale" ti immagino come Chiara Francini.

    O magari sei DAVVERO Chiara Francini (ecco perché non vuoi firmare il soggetto 🤭).

    Lo intendo come un complimento alla simpatia, sia chiaro.

     

    Anyway, propongo che dopo 30 pagine di Higgins, lance spezzate ma anche no, Lylith blu, cavalcate, stivali e Mister No ora si compensi con altre 30 pagine di cazzeggio purissimo dove ognuno confessa le sue più turpi voglie texiane (tipo un incontro fra Tex e Dostoevskij, oppure Tex che viaggia nel tempo fino alla Preistoria).

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