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TWF - Tex Willer Forum

Thor983

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Tutto il contenuto pubblicato da Thor983

  1. Thor983

    [297/299] Fuga Da Anderville

    Ho fatto qualche ricerca in giro. Allora, trovo eccessivo dire che i confederati abbiano anticipato i nazisti: i campi di concentramento (e di sterminio) avevano uno scopo preciso, esattamente come i gulag sovietici e tanti altri posti infami tipici delle dittature. Qui si sta parlando di campi di prigionia e di trattamento dei prigionieri di guerra. La storia FDA fa chiaramente riferimento al campo di Andersonville, dove morirono circa 13.000 prigionieri nordisti sui 45.000 che ci entrarono. Una percentuale mostruosa, di cui i vertici sudisti ebbero una grande responsabilità. Andersonville infatti conteneva il quadruplo delle persone per cui era stato progettato, ed i rifornimenti che vi venivano inviati erano piuttosto scarsi anche per gli stessi confederati (cosa di cui si lamentarono loro stessi più volte). Solo che per i prigionieri la situazione era decisamente peggiore. Chiaramente, per la confederazione la cura dei prigionieri nemici in una guerra che stava perdendo (il campo fu aperto nel 1864) non era in cima alle sue priorità, oltretutto in una generale situazione di scarsità dei rifornimenti. Per la cronaca, il comandante del campo, tale Henry Wirz, venne impiccato per crimini di guerra al termine del conflitto. Il dibattito sulle sue reali responsabilità è ancora aperto. Da parte nordista la situazione era solo poco migliore: Camp Douglas è stata chiamata l'Andersonville del Nord, e pare che ci morirono da 4.000 a 6.000 confederati su circa 26.000 internati. Per non parlare della prigione di Elmira, soprannominata anche Hellmira, dove in un anno morirono quasi 3.000 prigionieri su 12.000. Cosa voglio dire con tutto questo? Che per entrambi i contendenti, la cura dei prigionieri era in fondo alle loro priorità, e probabilmente non erano nemmeno in grado di gestirne così tanti. Se infatti andiamo a vedere, le cause di morte più frequenti erano in tutti i casi malattie e malnutrizione, segno di scarsa organizzazione e pochi rifornimenti. Voglio giustificare i confederati? No. Voglio accusare i nordisti? Nemmeno. Voglio solo dire che la scarsa cura dei prigionieri era colpevolmente diffusa da entrambe le parti. Quanto alle accuse di torture sui prigionieri, non ho approfondito ciò che accadde nella guerra civile, ma ci terrei a far notare una cosa. La guerra è interessante da leggere, da raccontare e da studiare, ma nella realtà è uno schifo: tira fuori il peggio dalle persone, ed accanirsi sui nemici inermi è purtroppo una cosa frequente. Sono cose che non dovrebbero MAI accadere, ma in guerra accadono, ed i colpevoli non sono mai da una parte sola. Se ho usato termini eccessivi o sono andato OT mi scuso, ma non avevo altre parole per esprimere certi concetti.
  2. Infatti nulla da ridire, il costume va benissimo così. L'unica cosa è la vignetta, ma quello è un problema di proporzioni Lettieri era un maestro: disegno molto pulito e volti espressivi. E sul volto di Tex, beh, sarà che ho iniziato con l'Uomo Serpente disegnato da lui, ma nel mio personale immaginario la faccia del nostro ranger resta quella di Lettieri, nonostante tutti i bravi disegnatori che si sono susseguiti
  3. Commentare questa storia è abbastanza difficile, visto che è stato il primo Tex che ho acquistato in vita mia. Perchè presi proprio quello? Facile, avevo 6-7 anni e mi ispirava lo scheletro in copertina. Ve lo dico, fu una vittoria di misura contro il galeone della copertina de Gli Spiriti del Deserto. La storia mi piacque, e parecchio, ma scoprii mio malgrado che Tex era diverso dai topolini a cui ero abituato: le storie, infatti, non iniziavano e finivano all'interno dello stesso albo. Il seguito è facile da immaginare: dovetti cercare i numeri preccedenti e successivi... In breve, iniziai a comprare Tex. Con questa storia ho quindi un certo legame affettivo. Non è un capolavoro, ma un'ottima storia, con una trama intricata, colpi di scena, una miniera con mistero annesso (che non fa mai male), personaggi ben disegnati ed alcuni divertenti siparietti... Insomma, è una storia godibile e che si fa leggere volentieri (e che infatti ogni tanto rileggo). I difetti certo non mancano. Quasi tutti piccoli, tranne uno: gli atteggiamenti di Carson. Quello secondo me è il problema maggiore della storia. Il vecchio cammello viene rappresentato troppo pauroso di questo uomo serpente, ed alla lunga infastidisce. Certo, Carson non ha mai avuto un gran rapporto con il soprannaturale (cosa che non ha mai nascosto), ma così mi pare veramente troppo. I disegni mi piacciono, unico appunto sulla seconda vignetta di pag. 109 del n.337: lì l'uomo serpente che esce dalla galleria mi sembra veramente sproporzionato. Comunque, tutto compreso, un nove pieno se lo prende. Otto per storia (che nonostante qualche difetto, se lo merita tutto) e disegni (Lettieri in forma strepitosa, a parte la vignetta che ho citato prima), l'altro punto è per avermi fatto conoscere Tex
  4. Thor983

    [745/747] Vancouver

    Questa storia mi è piaciuta. La trama scorre bene e IMHO funziona, i personaggi sono credibili ed il cattivo è molto azzeccato. In altri termini, una storia che rileggerei volentieri, visto che mi ha fatto passare un paio d'ore piacevoli e mi sono divertito: praticamente, quello che cerco in un fumetto. Storia memorabile? No. Ci sono dei difetti? Sicuramente, ma niente di eclatante. Alcune situazioni potevano essere gestite diversamente? Ma certo, come in tutte le storie ed a seconda delle sensibilità di ognuno. Vorrei approfondire solo alcuni punti. L'incendio poteva essere sfruttato di più. L'unico appunto serio che mi sento di fare: un evento come una città che va a fuoco poteva (e secondo me doveva) essere sfruttato meglio, tipo con sparatorie tra le fiamme e cose del genere. Invece viene "liquidato" in poche pagine, quasi tutte incentrate sul salvataggio della popolazione (che tra l'altro è stato pure ben rappresentato). Il famoso duello Kircher-Carson. Per me ci stava: credo sia stata la prima volta che il vecchio cammello è protagonista di un duello (anche se poi è Tex a chiudere il conto a Kircher). Anche perchè, dato il rapporto con Angela, ci sta che Kircher lo provochi e lui accetti la sfida, volendo castigarlo di persona senza ucciderlo. Tamarro? Per me no. E comunque è una bella sequenza. Il duello sulle barche. Sono d'accordo, alcune parti potevano essere gestite diversamente, ma non mi soffermerei troppo su fattori come distanze degli spari o velocità delle canoe: a parte che nel mondo reale ci possono essere parecchie variabili, è pur sempre un fumetto, e non ci vedo niente di grave se lo sceneggiatore si prende qualche licenza (certo, sempre senza esagerare. E qui di esagerazioni non ne ho viste) o se il disegnatore raffigura una canoa un pò troppo vicina (in una vignetta 6x6 cm a 200 metri vedi un puntino). Sul finale, non mi ha convinto del tutto lo stratagemma usato per far confessare Warberg, anche se la sua fine mi è sembrata coerente con la storia ("chi scherza col fuoco prima o poi ne paga il conto"). Insomma, una storia godibile, con molte più luci che ombre e che rileggerei volentieri.
  5. Chiaro, grazie per la spiegazione
  6. Letto il magazine (e tornato sul forum dopo lunghissima assenza). Devo dire che sono molto soddisfatto. Gli editoriali li leggerò con calma nei prossimi giorni, ma le storie mi sono piaciute. CONTIENE SPOILER CONTIENE SPOILER CONTIENE SPOILER CONTIENE SPOILER CONTIENE SPOILER La Palude del Morto: voto 8 Bella storia, bei disegni e soprattutto belle atmosfere. Su queste ultime Rauch è stata una piacevole conferma, visto il lavoro che fa da anni su Zagor (l'ultima di Rakosi, per rimanere in tempi recenti). Ho molto apprezzato il senso di misterioso che avvolge tutta la storia, con l'inseguimento in mezzo al canneto ed i fantasmi che intervengono (a modo loro) per punire i colpevoli di un massacro risalente ai tempi della guerra civile. Poi ovviamente dove non possono i fantasmi, provvede il nostro ranger, chiudendo la partita con Zachary (colui che con il suo colpo di fucile prima ha provocato la strage, e poi ha sfruttato i fantasmi per il suo tornaconto). Buono anche l'uso che viene fatto del soprannaturale per risolvere i lati oscuri della vicenda (Zina). I personaggi sono ben caratterizzati, anche i secondari e nonostante le poche pagine a disposizione. Anche i cattivi non sono banali: non stanno messi nella storia solo per essere uccisi al primo colpo di colt. Per me storia promossa a pieni voti. La Strada del Male: voto 8 Ennesimo buon lavoro del Bos. Una storia "attappabuchi" nel senso buono del termine, che va a riempire alcuni dei "buchi" nelle vicende dello storico arcinemico di Tex. Soprattutto, chiarisce il perché della differenza che hanno i poteri di Mefisto nelle varie storie, e della difficoltà che ha avuto per riuscire a controllarli pienamente (e credo, a questo punto, che ci saranno anche altre storie sul tema). Bello il personaggio di Brahm, che crede di servirsi di Mefisto quando in realtà è il contrario. L'unico limite, se così si può chiamare, è che la storia si apprezza pienamente solo se uno conosce i precedenti. Capitolo disegni: quelli dei Cestaro sono di altissimo livello. Una sola cosa (che, lo dico, per me NON influisce minimamente sul voto finale): la bandiera. All'inizio si dice che siamo nel penitenziario di Huntsville, Texas, poco dopo l'inizio della guerra civile. Bene, sul penitenziario e nell'ufficio del direttore ci sta una normalissima bandiera americana. Ma non dovrebbe esserci quella confederata? Svista oppure una chicca storia?
  7. Thor983

    [297/299] Fuga Da Anderville

    Non ho praticamente nulla da aggiungere a quanto scritto da @Leo
  8. Thor983

    [297/299] Fuga Da Anderville

    Sinceramente, a me dello zio non è venuto in mente. O meglio, alla fine la storia ti porta lì (anche se non sai che lo zio è il colpevole intuisci che sappia perlomeno qualcosa), ma solo perchè noi lettori abbiamo il quadro della situazione e quelli sono gli unici personaggi di rilievo che compaiono. Riprendo il tuo discorso. John è innocente o colpevole: ci sta Leslie è innocente o colpevole: ci sta Il colpevole è qualcun altro. Vediamo questo qualcun altro (visto dalla parte di Tex). Qualcuno ha intercettato la cassa, ha preso l'oro e ha riempito la cassa di sassi. Potenzialmente sono coinvolti: i soldati che l'hanno materialmente caricata sul carro prima della partenza; l'ufficiale che ha gestito il carico; qualcuno dei confederati di scorta al convoglio prima dell'attacco, approfittando di un turno di guardia durante la notte, con la complicità di qualche commilitone (all'insaputa di Leslie); idem come sopra ma da parte nordista (all'insaputa di John). L'oro nella cassa non c'è mai stato. Vediamo chi potrebbe essere coinvolto: lo zio Walcott, importante funzionario della tesoreria; un qualunque funzionario della tesoreria confederata che ha avuto a che fare con il carico (Walcott l'ha sigillata, ma non possiamo escludere che sia passata per altre mani); un qualunque dipendente come sopra; ufficiali e/o soldati se la cassa è stata in custodia da qualche altra parte prima di essere caricata sul convoglio. Questo è il punto di vista di Tex, perchè Tex non è un lettore e lui non ha il nostro quadro della situazione. In tempo di guerra una cassa d'oro passa per parecchie mani. Non è un ragionamento semplice. O meglio, lo è per il lettore, ma non per chi si trova a vivere la storia. Noi vediamo solo il finale, cioè quando il carico viene attaccato, ma ci manca tutta la parte precedente, che non è importante per la storia, ma lo è (e parecchio) in una ipotetica indagine successiva. In altre parole: Leslie sapeva che era stato lo zio a sigillare la cassa (ed è il motivo per cui viene ucciso), ma ovviamente lo sapeva solo lui, e Tex lo scopre alla fine quando lo zio glielo dice. A quel punto fare 2+2 è semplicissimo, ma solo a quel punto. Tutto questo per dire che non è affatto una situazione strana o forzata che Tex non riesca a capire chi sia il colpevole.
  9. Thor983

    [297/299] Fuga Da Anderville

    Completamente d'accordo con le riflessioni di @Leo Riguardo il fatto che Tex non abbia cercato la verità, in questo caso direi che non è proprio in condizione di cercarla. Tutta la vicenda è nata all'interno della confederazione (e Tex era dall'altra parte della barricata). Il Walcott zio è un insospettabile assoluto, almeno fino a quando non confessa. Tom gli ha assicurato che non è stato lui, ed in punto di morte gli dice di conservare un buon ricordo di lui. Dunque non smentisce la faccenda dell'oro. Avrebbe potuto farlo? Sicuramente, ma dato che tutte le evidenze erano contro di lui, sarebbe cambiato poco. Avrebbe convinto Tex, ma di sicuro non la commissione di inchiesta. Leslie rimane ucciso in un vicolo di Richmond. Tex dove avrebbe dovuto cercarla questa verità? L'unico filo era l'assassino di Leslie, ma un'indagine in una Richmond capitale della confederazione è irreale. Finita la guerra la città era un mucchio di macerie. E poi, come giustamente fatto notare, le vicende della vita hanno portato Tex lontano, e non era nemmeno ranger. E, date queste premesse, da privato cittadino si sarebbe dovuto mettere a fare un'indagine per un ipotetico furto di oro, maturato all'interno del defunto dipartimento della guerra confederato in cui le uniche persone coinvolte erano defunte pure loro? Va bene la sospensione dell'incredulità, ma secondo me non sta in piedi. O meglio, potrebbe anche stare in piedi a patto di fare delle profonde modifiche alla storia per rendere questi sviluppi plausibili e non buttati lì tanto per dare un lieto fine immediato alla faccenda. Ma se così fosse, non staremmo parlando di FDA, ma di un what if completamente diverso e di tre albi pieni.
  10. Thor983

    [741/744] Sierra Nevada

    Concordo praticamente su tutto. Ignoravo la parte sullo speciale Tex Willer. Una cosa che ho notato su Lily è che ad un certo punto (pag.41) parla del marito Boris, come uno che "abbiamo mal ripagato". L'ho trovata strana, visto che fu lei a dire a Mefisto di ucciderlo. Poi si riprende e dice di essere contenta di essersene liberata. Però questo (ed altri atteggiamenti e commenti) mi fanno vedere Lily come meno "granitica" rispetto alla prima storia. Non è solo un discorso di sintonia con il fratello, che tu hai ottimamente spiegato, ma anche nel modo in cui viene resa. Cerco di spiegarla meglio. Nella storia di Nizzi Lily è perfettamente funzionale ai piani del fratello: resurrezione, copertura grazie alla sala da gioco, cattura di Carson, e sicuramente altre cose che ora dimentico In effetti, la sua caratterizzazione è quella di una perfetta spalla malvagia di Mefisto, anche quando agisce da sola con il marito per resuscitarlo nella prima parte della storia (che secondo me è in assoluto la migliore, ma mi fermo qui se no si va OT). In questa storia, invece, Lily ha una sua personalità specifica: malvagia, vero, ma con dei rimpianti ed un suo carattere molto meno passivo rispetto a quella precedente. Insomma, nel suo essere malvagia la trovo meno granitica ed allineata rispetto a prima. E' una mia impressione, poi magari sarò smentito nei due albi seguenti, però mi sembra di trovarmi davanti ad un personaggio decisamente più sfaccettato. Cosa che apprezzo parecchio, perchè a me i personaggi così piacciono
  11. Thor983

    [297/299] Fuga Da Anderville

    Possibilissimo @Leo, sono del 1983 :-) Su Missouri, non direi. Mi spiego. La storia è ambientata nell'autunno 1862 (dopo Shiloh), e Tex con Dark parla chiaramente di un tacito accordo tra loro due. La missione non è sicuramente una cosa tranquilla dietro le linee, e nel momento in cui Tex accetta di fare da esploratore per la Compagnia J sa benissimo che potrebbe imbattersi nei confederati, tanto che praticamente Dark glielo chiede per favore. E di confederati ne moriranno diversi, anche impiombati da Tex (che pure li aveva riconosciuti). Va detto però che la situazione era particolare: legittima difesa, oppure veri e propri criminali, dediti a saccheggio ed omicidi, esattamente come buona parte della Compagnia J. Diciamo che gli irregolari non ci fanno, per la maggior parte, una bella figura. Cosa tra l'altro molto realistica, dato che lo Stato era conteso ed agivano delle bande di irregolari dai metodi brutali. Comunque, data la situazione, per me è molto coerente con il personaggio, dato che alla fine Tex si batte comunque contro l'ingiustizia, rappresentata dal capitano West e dai suoi accoliti (che pure sono in giacca blu). @Diableroprima di tutto grazie per le tavole, è un episodio che non ricordavo. Per il resto, sono sincero, non conosco le dinamiche interne alla SBE del periodo e non posso sapere come la pensava GLB né giudicare il tutto. Il mio discorso è più ampio e riguarda proprio il tema guerra civile, che data l'importanza che ha avuto nella storia americana è impensabile che Tex non ne abbia preso (a suo modo) parte attiva. Un'evento del genere fa parte del retroterra del personaggio, e Tex deve aver partecipato in qualche modo. Sono d'accordissimo con il fatto che le storie debbano essere scritte con attenzione e criterio, per rispettare sia il pensiero di GLB, sia un evento tragico e divisivo come la guerra civile americana. Però rimango dell'idea che debbano essere scritte. Tex è un fumetto, un'opera di fantasia, ma non penso di sbagliarmi se dico che, come tutte le opere letterarie, è uno specchio del suo tempo. Oggi determinate sensibilità sono sicuramente cambiate, e resto dell'idea che qualche minima retcon ci possa stare, sempre fatta con criterio. Narrando le storie di Tex nella guerra civile, non si fa un torto a GLB, se queste storie sono scritte bene. Potrà trattarsi di una missione dietro le linee, di qualche indagine contro affaristi che rubano le scorte nordiste, oppure di Tex che si trova ad avere a che fare con i pellerossa: quasi 8.000 indiani militarono nelle file confederate, la stessa Unione ne arruolò alcuni reggimenti... Potrebbe essere lo spunto per un'avventura del futuro Aquila della Notte. La guerra di secessione può essere una vera e propria miniera di storie. Storie che, se scritte con criterio, rispettando il personaggio e le sue regole di ingaggio, possono arricchire il contesto del personaggio stesso, il suo retroterra, il suo passato, e quindi in definitiva anche la serie. Oltre a dare agli sceneggiatori parecchie possibilità di proporre soggetti. Tutto questo per dire che ho il massimo rispetto per TDB, una storia che trovo magnifica e che costituisce uno spartiacque (prima Tex spara ai confederati, dopo no. Personalmente credo sia difficile ambientare una storia prima proprio per questo motivo, ma sarei felice di essere smentito). Però ritengo che con la guerra civile si possa anche andare leggermente oltre il giuramento e le affermazioni dello struggente finale di Tramonto Rosso. Sempre con criterio e senza abusare. Mio personale parere
  12. Thor983

    [297/299] Fuga Da Anderville

    Due parole su FDA. Pur con tutte le questioni che sono state evidenziate (alcune le condivido, molte altre no), per me resta una buona storia, che mi trasmette emozioni e che rileggo sempre volentieri. Ci sono delle parti che forse potevano essere gestite diversamente, ma il mio giudizio è comunque positivo. Quello su cui vorrei soffermarmi (e di cui si sta discutendo ora) è Tex inserito nel contesto della guerra civile. Come giustamente Diablero ha fatto presente, c'è la questione del giuramento di Tex dopo la morte di Rod. Discorso giustissimo, che però secondo me andrebbe contestualizzato anche in base al periodo. La storia è uscita nel 1970, e sicuramente scritta un pò di tempo prima. All'epoca eravamo in piena guerra del Vietnam, con relative manifestazioni contro il conflitto. GLB quindi, tramite Tex, esprime il suo pensiero contro la guerra relativamente al periodo storico in cui la storia viene scritta. Ma lo stesso GLB considerava la guerra di secessione un tema buono per le storie, visto che (l'ho letto qui, sinceramente non lo ricordavo) la fa combattere per ben due volte al nostro ranger. Tema che poi è stato ritirato fuori da Nizzi 15 anni dopo per FDA (evidentemente con l'approvazione di GLB, visto che la storia è stata pubblicata). Del resto, Tex è un personaggio di fantasia che ha avventure realistiche (con l'eccezione di qualche sporadica incursione nel soprannaturale o contro qualche minaccia proveniente dallo Spazio) in un'epoca storica reale e definita. Epoca storica che per la serie regolare va più o meno dal 1875 al 1895, in cui ha i suoi immutabili 40 anni. Questo però vuol dire che nel 1861-1865, il nostro ranger è un ventenne, e lui con la guerra civile ci deve per forza di cose fare i conti. Tex è un protagonista della sua epoca (fumettistica), e non può vivere questa epoca guardando la grande storia dal buco della serratura. Qualche data, giusto per chiarire meglio il mio pensiero. La guerra civile inizia ufficialmente il 12 aprile 1861, con Fort Sumter, e termina nell'aprile 1865 con la resa di Lee ad Appomattox (anche se poi ci furono scontri secondari fino a maggio). La battaglia di Shilo fu combattuta il 6-7 aprile 1862. Questo significa che Tex avrebbe trascorso tre anni, il 75% del conflitto, a fare la scorta ai convogli di cibo e di munizioni. Ora, la guerra civile è uno degli elementi fondatori della storia degli Stati Uniti, sono morti 600-700.000 uomini ed ha segnato il destino del Paese. Per me lettore, pensare che un personaggio come Tex, con le sue abilità, sia "limitato" per tre anni a missioni di seconda linea in una situazione del genere, semplicemente è inconcepibile. Il discorso finale, quindi, secondo me è anche figlio della sua epoca (la guerra del Vietnam), e non andrebbe preso troppo alla lettera. Così come non deve essere ignorato. Che voglio dire? Che si può allargare a qualche missione esplorativa dietro le linee, cosa per cui Tex è particolarmente adatto grazie al suo accento texano, oppure per essere aggregati alla Compagnia J in Missouri (non proprio una missione di routine). TDB stabilisce delle "regole di ingaggio", per usare un termine militare, sul comportamento di Tex nelle storie della guerra civile: niente grandi battaglie; niente azioni di guerra; niente sudisti uccisi (ma feriti per legittima difesa magari si, sempre senza esagerare); gli unici morti ammessi sono le canaglie; ricordarsi sempre che la guerra di secessione, come tutte le guerre, è un argomento da maneggiare con molta attenzione. Sempre senza abusare con il numero di storie sulla guerra civile, dato che si parla comunque del passato di Tex. Tutto sta rispettare queste regole ed avere una buona idea per una storia in cui far muovere il nostro ranger. E mi sembra che fino ad ora, in tutte le storie della guerra civile queste regole siano state rispettate (dopo TDB mi vengono in mente FDA, Glorieta Pass, Missouri e ci metto pure L'Ultimo Ribelle). La guerra civile può essere un vero serbatoio di idee (anche con gli indiani. Un capo indiano divenne brigadier generale dell'esercito sudista, per esempio), perchè precludere ad un autore la possibilità di scrivere una bella storia ed a noi di farcela leggere? Sempre, ovviamente, rimanendo nei canoni del personaggio e rispettando le regole di ingaggio elencate prima. Tutto questo secondo me. E scusate la prolissità :-)
  13. Thor983

    [741/744] Sierra Nevada

    Questa storia mi sta intrigando parecchio. Sicuramente è più lenta rispetto alla prima parte, ma credo si tratti di una fase preparatoria allo scontro finale. Ottima l'idea di tirare nuovamente fuori Padma e di spiegare il suo passato ed il "retroterra" della sue azioni. Ho molto apprezzato Una cosa mi incuriosisce, e parecchio
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