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paco ordonez

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Tutto il contenuto pubblicato da paco ordonez

  1. paco ordonez

    Domande A: Claudio Villa

    Grande Claudio, nel corso della tua carriera hai avuto varie fasi stilistiche;il tuo segno, dagli esordi a oggi, si è evoluto in maniera impressionante. E' un evoluzione che è nata istintivamente, in maniera naturale?Oppure è stata questa una tua precisa volont?, un tuo bisogno d'artista di sperimentare nuove soluzioni e nuovi linguaggià
  2. paco ordonez

    Giovanni Ticci

    Quello su cui vorrei soffermarmi è l'ultimo periodo del grande Ticci, il più criticato e meno amato. Innanzitutto bisogna tener presente che Ticci è un disegnatore che non si è mai accontentato, che non si è mai riposato sugli allori:il primissimo Ticci, quello di "Vendetta indiana", era già un disegnatore inarrivabile, perfetto in tutto, sia nella caratterizzazione dei personaggi che nelle ambientazioni, per non parlare delle scene di battaglia. Ma Ticci non si accontenta, ed eccolo giungere a uno dei "tratti" più originali e personali che mi sia mai capitato di leggere:in "Terra promessa" giunge a quell'allungamento dei volti e delle fisionomie che secondo me erano eccezionali:una sorta di moderno Modigliani in un fumetto western. E ancora una volta Ticci decide di rivoluzionare il suo stile, fino a giungere al suo tratto più caratteristico:testimonianza di questa ulteriore evoluzione è "A sud di Nogales";qui Ticci ci d' un buon esempio di cosa si intenda per "contemporaneit? degli stili", tipica in Picasso. Ed eccoci giunti all'ultimo periodo, quello meno amato dai lettori. Probabilmente anche a causa dell'età, il disegnatore senese si f? più sintetico ed essenziale;ma la sua è una essenzialit? del tutto particolare, poich? ogni singola vignetta, ogni interno di saloon, ogni casupola di gost-town, appare sempre e comunque delineata col più fervido realismo, in una resa dettagliata dell'ambientazione;al limite, questa semplificazione del suo tratto la si ritrova maggiormente nei volti, che comunque sono sempre, secondo me, bellissimi, perfetti. Ma l'elemento che rende questo ultimo periodo di Ticci semplicemente eccezionale è la sua grandezza nelle scene di battaglia;intendiamoci,Ticci già con "Vendetta indiana" è maestro di tali scene... ma provate a rivedere "Buffalo soldier" e seguiti:a mio giudizio in questo tipo di scene in quella storia Ticci raggiunge il top;c'è un tale dinamismo, una forza drammatica impressionante, che Ticci secondo me non aveva mai raggiunto;quelle vignette, così convulse, rendono come meglio non si potrebbe la frenesia e il disordine di una battaglia;Ticci f? di tutto per trascinarci nel centro della scena, per farci sentire partecipi di quel che sta accadendo, seguendo in questo senso i dettami futuristi:se volete potete fare un parallelo tra le battaglie di quest'ulultimo Ticci e "La città che sale" di Umberto Boccioni:la stessa aggressivit?, la stessa tensione drammatica, lo stesso coinvolgere lo spettatore. Meraviglioso!Quindi, io spero che questo suo ultimo periodo venga accettato da tutti i lettori, ultimo straordinario periodo di un grande artista del fumetto.
  3. paco ordonez

    Quanto Sono Veloci I Disegnatori Di Tex ?

    Concordo con tutto quel che dici,Antony;e Civitelli è proprio la dimostrazione del fatto che si può essere eccezionali e veloci insieme. A me importa poco che un disegnatore sia lento o meno;mi importa però nel momento in cui la sua lentezza costringe lo sceneggiatore ad accorciare innaturalmente la storia. Comunque voglio essere positivo:a parte Venturi, probabilmente la lentezza di alcuni nuovi disegnatori di Tex sta nel fatto di essere, appunto, nuovi;e certamente l'esordio su Tex deve essere un esordio da brivido.... probabilmente in seguito, acquistata maggior padronanza di Tex e del suo mondo, diventeranno più veloci... speriamo...
  4. paco ordonez

    Quanto Sono Veloci I Disegnatori Di Tex ?

    Io penso che ci sia una grossa differenza tra i particolari dei disegni di oggi e quelli che venivano inseriti nelle storie di 40 anni fa: più volte e da più parti è stato sottolineato quant'era difficile documentarsi adeguatamente per poter rendere con più fedelt? alla realtà possibile il mondo del west, e senza dubbio più si va lontano nel tempo e meno questi dettagli sono presenti e sono accurati. Non sto dicendo che i disegnatori che hanno fatto la storia di Tex non fossero bravi, tutt'altro! Dico soltanto che al giorno d'oggi la fase della documentazione è molto importante e molto dispendiosa per i disegnatori: ma d'altronde più il tempo passa e più i lettori diventano esigenti, perciò questa fase deve essere sempre più approfondita. Certamente c'è chi riesce comunque a produrre un numero mensile di tavole elevato, ma dobbiamo ricordarci che i disegnatori dei tempi andati venivano aiutati (come ha sottolineato un utente di cui non ricordo il nome) e non facevano sempre tutto da soli. Forse, caro At the Rocks, hai ragione riguardo alla maggiore documentazione dei disegnatori di oggi... ma le ambientazioni dei disegnatori di un tempo non mi sembrano meno accurate e realistihe di quelle dei disegnatori attuali. Basti pensare a Ticci, riconosciuto maestro del paesaggio e delle ambientazioni western, che era tuttaltro che lento. Forse quello di Galep era un west poco documentato, infatti si basava per le ambientazioni ai paesaggi della sua terra;tuttavia anche il suo west era molto realistico e fedele, e comunque le sue vignette trasudavano di puro west:forse si può realizzare un buon western con un p? di fantasia-anche Sergio Leone lo dimostra coi suoi film. Quindi non riesco a giustificare l'attuale lentezza perchè ci si documenta meglio:mi sembra più che altro una scusa forse anche fondata, ma comunque non accettabile.
  5. paco ordonez

    Quanto Sono Veloci I Disegnatori Di Tex ?

    Se non sbaglio da "Vendetta indiana" Tex divenne mensile... sicuramente dal numero 100 in poi divenne mensile, con soli 5 disegnatori, pensa un p?....
  6. paco ordonez

    Albi Per Conoscere I Pards

    Per conoscere il mondo di Tex:"Sangue Navajo","Vendetta indiana","In nome della legge","Il presagio". Per conoscere Tex:"Il passato di Tex","Il giuramento","Tra due bandiere""Sul sentiero dei ricordi". Per conoscere Carson:"Il passato di Carson","La leggenda della vecchia missione","La congiura". Per conoscere Kit:"Il grande re","L'uomo senza passato","Gli eroi di Devil Pass"". Per conoscere Tiger:"Furia rossa","El Muerto","Spedizione in Messico". Ovviamente ce ne sono molte altre per conoscere i 4 pards.
  7. paco ordonez

    Quanto Sono Veloci I Disegnatori Di Tex ?

    Certo che la lentezza di molti nuovi disegnatori di Tex è un bel problema;problema secondo me abbastanza grave nel momento in cui si è costretti ad accorciare la storia a causa del disegnatore di turno. Mi innervosisce il pensare che storie da tre albi, come quelle di Leomacs e Venturi hanno dovuto subire questa sorte.. Secondo me c'è un unico rimedio possibile:fare in modo che le storie da tre albi vengano destinate ai disegnatori più veloci:per esempio si potrebbe non "sprecare" Civitelli per storie da due albi... e si potrebbe dire la stessa cosa per Del Vecchio, che mi sembra abbastanza veloce, o per Garcia Sejas e Font... Un rimedio si deve comunque trovare, perchè un Tex senza più storie lunghe, come è stato per anni, per me è inaccettabile;e poi non mi sembra accettabile dire che la lentezza è dovuta alla cura che il disegnatore mette nel disegno;Galep,Ticci,Letteri,Fusco, lo stesso Civitelli, non erano anche loro meticolosi e accuratissimi?
  8. paco ordonez

    [49/51] I Figli Della Notte

    Capolavoro assoluto!Questa è una delle storie più belle di Bonelli e Galep;storia che, tra l'altro, se fosse stata scritta qualche anno più tardi o oggi, sarebbe stata, in quanto a numero di pagine, molto più lunga. Bonelli dimostra ancora una volta la sua maestri suprema nell'arte dell'intreccio narrativo;la storia infatti è una storia a due facce, ambedue perfette:una è la faccia del western classico, fatto di agguati, sparatorie e assedi sanguinosi;l'altra è la faccia del fantasy, farcita da elementi di suspance con un certo accenno "antropologico"e "archeologico". La genialit?, la maestria inarrivabile di Bonelli sta nel saper incastrare il tutto alla perfezione, nel dare alla storia la sua unit? d'insieme, svolgendo ottimamente una trama stratificata e complessa. Il linguaggio di Bonelli è meraviglioso in questa storia;riesce a non far essere banali i discorsi pomposi dei "pezzi grossi" della vicenda narrata:per esempio lo stregone dei papagos è ovviamente un personaggio che, dato il suo rango, non può che usare paroloni e frasi altisonanti;tuttavia provate a leggere pag.8 del n.50... una pagina intera unicamente col discorso dello stregone:stupenda!La storia poi vive di momenti esaltanti:dalla battaglia a Huerta con conseguente distruzione ai vari scontri con gli yaqui, fino alla scure di guerra dissepolta con l'arrivo di centinaia di guerrieri;stupende anche alcune delle scene fantasy-horror della storia:quella in cui appare una delle mummie a Tex e Carson è stupenda, ma sopratutto quella dei guerrieri bendati e delle apparizioni omicide delle mummie al campo dei guerrieri:in quella parte la storia sembra davvero un thriller. Se non ricordo male questa è una delle storie preferite di Boselli:lo credo bene... I disegni.... quelli di Muzzi sono come al solito insignificanti(ovviamente è solo un mio modesto parere, espresso sempre nel massimo rispetto dell'autore e della sua professionalità);sono convinto che se non fosse intervenuto Galep questa storia non sarebbe diventata il Capolavoro che ?... Galep dimostra ancora una volta di essere un maestro nelle ombre;e nelle apparizioni fantasmatiche è straordinario, e per averne conferma basta rivedere una scena qualsiasi in cui appare una delle mummia. Inoltre il Maestro dimostra anche qui di essere un disegnatore versatile, che può realizzare qualsiasi tipo di storia senza problemi!..vabb?, inutile aggiungere altro su Galep, tranne che è il mio disegnatore preferito, e sarà difficile che possa essere un giorno sostituito da qualcuno..(tra l'altro la copertina del n.50 nelle varie ristampe non mi ha mai colpito più di tanto;invece di quella originale mi sono innamorato!). In conclusione:erano anni che non rileggevo questa storia, e non la ricordavo così bella, articolata, esaltante, piena di suspance;per me è uno dei Capolavori assoluti della saga!-e a questo, proposito, siamo ben certi che il periodo d'oro di Tex non inizi molto prima di quanto si crede?
  9. paco ordonez

    [15] [Almanacco 2008] La Palude Nera

    Ruju con questa storia lascia veramente interdetti... Interdizione riguardante sopratutto il suo stile e il suo approccio a Tex. C'è un'abisso, secondo me, tra quanto ci ha mostrato col suo primo almanacco e quanto ci mostra con questa sua ultima prova."Nella terra dei Klamath" è una storia dall'impianto molto tradizionale:la trama è svolta in maniera lineare, non ci sono flashback, il soggetto della storia è di stampo classico,Tex e Carson sono sempre al centro dell'azione:mi sembra che nella sua prima prova Ruju si sia ispirato al modello del Tex tradizionale di Nizzi."La palude nera" è una storia totalmente opposta: abbondante uso di flashback, un Tex contorniato da altri personaggi che sovente diventano protagonisti della scena, col classico tema boselliano del pistolero o bounty-hunter redento:credo che il modello scelto da Ruju per questa storia sia quello "rivoluzionario" di Boselli. Quindi la domanda fondamentale è questa:che tipo di Tex ha in mente Ruju? Qual'è il suo approccio alla saga Texiana?... tutte domande che troveranno risposta nella prossima storia con Sejas (e io non vedo l'ora che esca!). Per tornare alla storia: è scorrevole, piacevole, i personaggi sono ben delineati (senza tuttavia raggiungere la tridimensionalità del miglior Boselli); unico neo:il duello finale, con un Tex che non si capisce bene se perde o no... anche in questo vedo l'influenza boselliana, che prevede pistoleri bravi quasi quanto (quasi?...è il mio solito dubbio..) il nostro ranger. Ruju deve quindi ancora dimostrare di che pasta è fatto. De Vescovi invece spero di non rivederlo mai nella serie mensile;certo, il suo Tex è ben delineato, come del resto tutti i personaggi, ma mi sembra che De Vescovi come disegnatore non sia molto originale;e poi mi sembra che il suo stile sia troppo poco dinamico, e i suoi personaggi sempre un pò "meccanici". Comunque alla storia d' un voto tra il 6 e il 7.
  10. paco ordonez

    Tex E Il Signore Degli Abissi

    Ho sempre desiderato vedere questo film, anche se già avevo sentito dire che non era un granch?:mio padre me lo diceva che era una porcheria... Ma ovviamente uscito in edicola il dvd corro a comprarlo, e dopo essre giunto alla fine del film tra molte bestemmie e una fatica immane, ecco quel che penso:non solo e non tanto film bruttissimo oltre ogni decenza, ma film che è un insulto al personaggio Tex e alla serietà, alla maturit? delle sue storie!... mi chiedo sempre come abbiano potuto prendere una delle più belle storie di Bonelli e trasformarla in questo obbrobrio... Adesso quel dvd è da qualche parte nei meandri di casa mia, seppellito dalla polvere e rosicchiato dai roditori:non farà niente per salvarlo!
  11. paco ordonez

    Domande A: Claudio Villa

    Maestro, ho appena comprato i nn.11 e 12 di Martin Mystere, appositamente per i tuoi disegni. Con te la parola "progredire" è veramente troppo poco!Da questa sera ti ritengo ancora più artista!sei un Grande!
  12. paco ordonez

    Corrado Mastantuono

    Credo che Mastantuono sia un grande disegnatore, uno dei migliori nuovi acquisti di Tex. Mastantuono arriva a Tex nel momento della sua piena maturit?, quando il disegnatore ha già trovato una sintesi perfetta e originalissima di quelle che sono state le sue influenze, a mio giudizio rintracciabili nei disegni stile disney e nel tratto sporco di Jordi Bernet. Provate a leggere lo speciale Nick Raider n.8:qui è evidente l'influenza di Bernet, nella caratterizzazione dei personaggi e sopratutto nei visi, e nella prevalenza dei neri e delle ombre. Quando Mendoza parlava di disegni "cartonizzati" non aveva tutti i torti;quel che può significare tale termine lo si vede sopratutto nei primissimi piani(gli occhi stilizzati)e nella resa di alcuni personaggi, sopratutto dei "ragazzini":provate a rivedere il suo Kit o il suo Gorky Smith:una stilizzazzione dolce, che si affida a pochi tratti "rotondi" ed eleganti. In Tex, quelle che secondo me sono le sue due influenze più visibili giungono a un connubio perfetto;inoltre il suo tratto si è anche in un certo qual modo "ripulito":provate a fare un confronto tra lo speciale di Nick Raider e "Missouri". Insomma, un ottimo disegnatore, molto dinamico e drammatico, che è riuscito a delineare ottimamente i 4 pards(forse solo Carson è un p? troppo "vecchietto"). Non vedo l'ora di rivederlo, perchè oltre a considerarlo un ottimo disegnatore, lo reputo anche abbastanza innovativo, sopratutto per quanto riguarda Tex. Ottimo acquisto, diventer? una colonna!
  13. Quello che non capisco del grande Sergio è l'eccesso di remore nei confronti delle belle donne;sopratutto perchè non è un atteggiamento che mantiene sempre. Mi spiego:il texone di Sejas, che pagherei tutto l'oro del mondo per poter leggere,? stato censurato per la presenza di belle donnine provocanti... ma allora, quando è stato pubblicato il texone di Mastantuono Sergio era fuori sede?.. non si era accorto della bella indiana col fondoschiena di fuori, tutta nuda, che dorme con lo stregone indiano? Ed era sempre assente quando è stato pubblicato il Maxi di Boselli e Font?.. diamine, l' ci sono un paio di pagine, che, per gli standard di Tex e di Sergio Bonelli sono ad alto contenuto erotico!Una donna si spoglia e fa il bagno tutta nuda!!Che scandalo!! Quindi, non credo che l'erotismo sia il problema del texone di Sejas, a meno che Sejas non abbia realizzato una specie di fumetto porno, e non credo che sia così... Penso che Sergio debba capire che il lettore di Tex non ha 8 anni(e se pure li avesse?ormai i bambini di oggi a quell'età hanno visto più tette e culi che cartoni animati) e che una tetta nuda non è che sia proprio tutto 'sto problema(piacevole sorpresa ne "I cavalieri del Wyoming"), e che in definitiva,? giunta l'ora di pubblicare il benedetto Texone!
  14. paco ordonez

    [53/55] Il Grande Re

    Che dire di questa storia se non che è un autentico Capolavoro, una delle storie più belle di Tex?Bonelli e Galep, già nel pieno della maturit?, regalano una storia epica, tesa e drammatica, in cui è costante il senso di minaccia che incombe sui territori canadesi e americani, minacciati dalle mire del Grande Re. Sembra che quel che Tex stia affrontando è un qualcosa di troppo grande e vasto anche per lui, un qualcosa che ormai si è da molto tempo messo in moto, inarrestabilmente:ecco quindi che lui e il figlio non possono che separarsi, e agire contemporaneamente su fronti diversi:non c'è tempo per prendere le cose con calma e affrontarle una alla volta... Kit Willer!.... questa è una di quelle storie che i detrattori di Piccolo Falco dovrebbero leggere per mettere alla prova le proprie(rispettabilissime)idee su un personaggio che qui dimostra tutto il suo carisma e tutta la sua forza;Kit è un vero fulmine scatenato che si lancia incontro al pericolo anche se contro forze soverchianti;che, se pur prigioniero(non per colpa sua!), non ha problemi a creare un vero inferno di fuoco e a liberarsi... Davvero GL Bonelli odiava questo personaggio?.. se così fosse, avrebbe mai scritto questa storia?La trama è costruita come meglio non si potrebbe, i dialoghi sono puro stile Bonelliano;alcune scene sono poi da antologia, come quella in cui Tex accetta la sfida del guerriero sioux;Bonelli è maestro nel districarsi tra i vari personaggi, creando, nel secondo albo, quasi due storie parallele, una con protagonista Tex l'altra con protagonosta Kit, senza che la vicenda perda qualcosa in dinamicit? e "avventurosit?". Due i personaggi straordinari di questa storia:il Grande Re, nella sua ambiguit? di avventuriero in cerca di potere e autentico rivoluzionario idealista, che non si arrende alla propria sconfitta e decide di morire orgogliosamente nel suo castello(tanto che Tex ammette:"in ogni caso è stato un uomo di fegato");e qull'animaccia nera, quell'autantico macchinatore di intrighi che risponde al nome di Pierre Gaul, un personaggio che anche grazie al genio di Galep rimane per me indimenticabile. Certo, probabilmente vedere oggi in una storia dell'inedito castelli nel cuore del Canada, pieni di improbabili indiani con improbabili armature, e con un nero bizzarro con la corona in testa, non ci piacerebbe... ma tutto questo, che poteva essere elemento di banalit? e bambinaggine, ne "Il grande re" diventa un qualcosa di bellissimo, un qualcosa dal potente fascino retr? che però non stanca e non annoia, anzi;un qualcosa che rende questa storia non solo caratteristica di un periodo in cui questi elementi erano frequenti in Tex, ma addirittura storia che dimostra in pieno la grandezza di Bonelli, che da questi elementi banali, da film di serie Z, sa far venir fuori un capolavoro!Di Galep invece che dire?Che è e rimarr? il più grande disegnatore di Tex?Che i suoi personaggi e i suoi paesaggi vivono?Che sa usare le ombre come pochi altri?... tutto ciò non basterebbe a descrivene la grandezza.... Ai due autori, un ovvio 10 e lode.. Alla storia, un altrettanto ovvio 10 e lode...
  15. Certe volte mi chiedo se quando leggo Tex io non metta da parte tutto il mo spirito critico;o forse quando leggo Tex mi accontento di poco... perchè a me questo primo albo è piaciuto parecchio!Probabilmente è così:quello che a me interessa sopra ogni cosa è di leggere una storia che sia una storia di Tex;poco mi importa che in decine e decine di storie abbia già letto le stesse cose se la storia, che può essere in sè ripetitiva e banale rispetto a quanto è già stato fatto in passato,? una vera storia di Tex con un vero Tex!E non può esserci dubbio su questo:i due personaggi di questa storia sono i due pards nella loro autenticit?, nei loro dialoghi, nel loro menar le mani e nel loro saper far cantare le armi come nessun altro;e sopratutto Tex Willer e Kit Carson sono i veri e unici protagonisti di questo primo albo!Ripeto che a me non importa che la storia non sia nulla di nuovo, o che possa avere uno svolgimento e un finale scontato;inoltre, certe situazioni e certi intrecci classici fosse per me potrebbero ripetersi infinite volte ancora:non mi stancher? mai di leggere storie con agenti indiani corrotti, loschi speculatori, tangheri poco raccomandabili e giovani guerrieri indiani in rivolta. Quindi, ed è solo un mio modestissimo parere, questo primo albo è quanto il lettore medio di Tex vorrebbe leggere sempre;2,70 euro di sparatorie e agguati, con un Tex scazzottatore e un Carson che parla nuovamente della strega papago, con simpatici frontier-man mezzi filosofosi e semi selvaggi. Nella mia semplicit? di lettore senza troppe pretese mi complimento con Nizzi, che nonostante il peso dell'età e il calo qualitativo, ricorda a tutti di esser stato, dopo Gl Bonelli, il più grande autore di Tex. Del Vecchio:onore a questo giovane disegnatore, che si può a buon diritto inserire tra le colonne giovani della serie;bravissimo nella resa dei paesaggi e nella scelta delle inquadrature, nella caratterizzazione di ogni personaggio e dei nostri satanassi, ha anche l'indiscusso merito di essere un disegnatore veloce, che nonostante la velocit? mantiene sempre altissimo il suo livello qualitativo. Grande acquisto!... spero di poter vedere un giorno i suoi Kit e Tiger...
  16. paco ordonez

    Galleria Di Aurelio Galleppini

    Mamma mia!.. quel quadro con Tex e Carson al campo indiano è un autentico CAPOLAVORO!.. pagherei qualunque cifra per averlo!Ribadisco quanto detto nell'altro post:Galep conosceva davvero il mestiere del pittore,? palese la sua maestria nell'usare il pennello!Tenete conto che l'acquerello, proprio perchè tecnica velocissima,? anche una delle più difficili da utilizzare:serve maestria nel dosare le luci, i punti bianchi fondamentali;bisogna essere molto attenti a non far "slabbrare" il colore... Grande Galep... Piccola idea... qualcuno non potrebbe postare qualcuno dei suoi paesaggi ad olio?.. nel tuttotex n.200 Bonelli ne mostr? uno... che ne dite?
  17. paco ordonez

    I Vip Che Leggono Tex

    Credo di non sbagliare nel dire che anche Paolo Bonolis è un lettore di Tex... lo ha citato più volte, ad esempio quando conduceva "Striscia la notizia", e in una puntata di "Ciao Darwin" dell'anno scorso o di due anni fa, compariva un attore che interpretava Tex;e il Bonolis metteva la cosa in evidenza, ripetendo più volte il nome del nostro ranger... Per quanto riguarda Teocoli, rileggetevi la posta del tuttoTex n.113...
  18. paco ordonez

    Galleria Di Aurelio Galleppini

    Mitico Galep!La copertina di "A sud di Nogales" è secondo me una delle più belle;colorata ad acquerello poi lo è ancora di più!.. straordinaria!!E il disegno precedente è un altro capolavoro!..vedere Tex in questi momenti di pausa, che guarda il paesaggio con una buona "tabacchella", che fumo anch'io,? sempre un piacere!.. e la qualità della mezza tinta è davvero notevole:si vede che Galep era un pittore, e che sapeva come usare un pennello!Maestro!!
  19. paco ordonez

    Tito Faraci

    Premetto che Faraci, quando mi è capitato di leggerlo su Dylan Dog, non mi aveva mai colpito particolarmente;confesso che la sua entrata nello staff texiano mi lasciava un p? perplesso. Mi sono dovuto ricredere. Sopratutto con "Lo sceriffo indiano" ha dimostrato una cosa fondamentale:conosce e rispetta il personaggio Tex. Ecco quindi che il suo Tex spara pugni senza farsi problemi,? dinamico e deciso;inoltre, cosa secondo me importantissima,? un Tex che sa anche farsi una risata, che non si chiude in un atteggiamento serioso e ombroso che non è da Tex. Ma la cosa che più mi ha colpito delle storie di Faraci è il linguaggio di Tex:? evidente lo studio e l'assimilazione delle storie di Gl Bonelli. In certe scene de "Lo sceriffo indiano" sembra di leggere nuovamente i dialoghi di Bonelli e del Nizzi dei tempi d'oro. Un esempio:"sono uno mandato da satanasso, perchè dalle sue parti sono a corto di spalatori di carbone!"... indubbiamente lo spirito è quello giusto!Farci su Tex è ancora un "novellino", ma se il buon giorno si vede dal mattino allora possiamo stare più che tranquilli!Da Faraci credo che qualche capolavoro potremo averlo... ma sinceramente da lui non voglio nulla di eccezionale;mi basta il Tex visto ne "Lo sceriffo indiano", quindi il Tex dalla battuta facile, dal linguaggio caratteristico, con le labbra che sanno anche sorridere, che spara pugni che è un picere:il mio Tex, insomma...
  20. paco ordonez

    [Maxi Tex N. 13] Lungo I Sentieri Del West

    Ancora una volta non posso proprio trovarmi d'accordo con ubc. Possibile che proprio loro, che fanno la cernita agli albi, cercando l'errore o l'incongruenza con la lente di ingrandimento, non abbiano trovato un solo piccolo difetto in questo maxi?Per me questa recensione è la conferma che, per quanto riguarda Tex, ubc è quantomeno inattendibile.
  21. Quindi è già uscito!!Texone, con quel che hai scritto mi hai messo di buom umore!
  22. paco ordonez

    [14] [Almanacco 2007] Polizia Apache

    Quello che di questa bella storia è da mettere in risalto è il fatto che sia Tex a sfidare e battere il tipico pistolero-superman boselliano... Ancora una volta Boselli ci presenta un pistolero,Billy Joe, che con le pistole sembra un prestigiatore:impressionante cosa riesce a fare il tipo alle pag.132 e 133, sembra una specie di superuomo con le colt!... ecco quindi che nasce il timore di ritrovarsi di fronte a un nuovo Mitch, o a un altro Hank, a personaggi che non solo fanno ombra al ranger, ma che sembrano addirittura più bravi di lui a sparare... Senonchè stavolta Boselli si ricorda di star scrivendo una storia di Tex, in cui è Tex il protagonista:ecco allora il liberatorio finale in cui, come è giusto che sia,Tex fa fuori senza problemi in duello il superuomo!Morale della favola:puoi essere anche il padreterno, ma se incontri Tex sulla tua strada sei finito!Bravo Boselli!...E' questo quel che devi fare:scrivere finali come questo, e ricordarti sempre che è Tex la pistola più veloce del west, e non i vari Hank, Mitch e simili....
  23. paco ordonez

    Galleria Di Fernando Fusco

    Bellissimo quest'ultimo disegno!!Il maestro Fusco ci mostra finalmente uno di quei momenti di cui parlava Bonelli padre, in cui tra una vignetta e l'altra, anche Tex si concede "svaghi licenziosi" nei piani superiori dei saloons
  24. Secondo me questa storia è un capolavoro, per alcuni aspetti anche migliore di "Sioux", che è pure a sua volta un capolavoro!Dico che è per certi versi migliore della precedente perchè questa è una storia più matura, più seria;non che la precedente non lo fosse, ma in "Sioux" avveniva l'impossibile:gli indiani che battono i soldati e riescono a tenersi le proprie terre quasi senza subire danni..."Sioux" è una storia straordinaria e tra le mie preferite, a mio parere paradigmatica della tematica indiana su Tex... ma con "Le colline dei Sioux" siamo su un piano diverso;qui non c'è epicit?, non c'è l'eroe che salva il mondo, ma c'è invece un'aderenza piena(pur se nella finzione) alla realtà storica di quegli anni;una realtà tragica, fatta di soprusi e ingiustizie, dove sono solo i personaggi di spessore(nel nostro caso Nuvola Bianca o Tex) ad essere epici, e in cui l'eroismo molte volte non basta a far vincere la Giustizia.. Ecco allora che Tex questa volta è quasi impotente, non riesce a fermare l'arroganza del colonnello Drake, non può rispondere all'attacco dei bianchi con la guerriglia, perchè sarebbe inutile;non può fare altro che rivolgersi disperatamente a Davis, non può che delegare a un alto papavero dell'esercito il compito di fermare una sicura strage:Tex questa volta non avrebbe potuto far niente per salvare gli indiani, perchè la Storia ha voluto che gli indiani perdessero, e anche Tex può poco contro la Storia. Certo, la vicenda in un certo senso finisce bene, la Storia è stata in un certo senso tradita e aggirata;ma la Storia, per questa concessione, ha comunque voluto una ricompensa, o una tassa molto salata:e la ricompensa non poteva che essere il sacrificio di Nuvola Bianca, che è dunque il vero Eroe di tutta la vicenda... Storia cher la lascia l'amaro in bocca, e ciò avviene sempre quando Tex si scontra con la Storia con la S maiuscola:per cui "Le colline dei Sioux" entra nel solco tracciato da "Apache Kid", solco che quando verr? seguito da un qualsiasi sceneggiatore non potr? che portare ad un Tex sempre perdente, ma forse proprio per questo ancor più straordinario...
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