Vai al contenuto
TWF - Tex Willer Forum

paco ordonez

Ranchero
  • Contatore Interventi Texiani

    4233
  • Iscritto

  • Ultima attività

  • Giorni con riconoscenze

    37

Tutto il contenuto pubblicato da paco ordonez

  1. Non so quali siano i motivi, ma secondo me hai centrato perfettamente il "problema stilistico", se posso chiamarlo così. Sarei curioso di vedere le tavole a matita, perché anche io ho il dubbio che un problema potrebbe essere quello di un'inchiostratura troppo "spessa" e semplificata che ammazza i dettagli (e che certamente velocizza il lavoro). Comunque, a essere onesti, io trovo brutta proprio la costruzione di alcune figure, tipo il tizio colpito da Tex, per niente dinamico.
  2. Grande curiosità per questa storia, ma anche per me i disegni sono davvero brutti. E che Laurenti - o meglio, il Laurenti attuale - sia inadeguato a Tex lo aveva già chiarito la sua storia breve sul Color.
  3. Per me il problema è proprio a monte: e cioè che, a causa dei troppi speciali e serie alternative, si dia per ovvia la perdita di centralità di quella che invece, almeno per me, resta la serie principale di Tex. E' proprio questa presunta ovvietà che io, con tutto il rispetto, reputo assurda (ma forse è una colpevole percezione mia, che sono cresciuto con le lettere in cui Sergio Bonelli spiegava i motivi per cui non potevano uscire due Texoni all'anno e quant'altri speciali). E nulla mi toglie dalla testa che, senza questa necessità di fare storie su storie, un autore francamente bollito come il Nizzi attuale non sarebbe più tornato, dopo anni di meritatissima pensione, a scrivere su Tex.
  4. Scusa Borden, fammi capire. Ymalpas ha detto "le storie migliori finiscono quasi tutte sugli speciali", e tu è proprio a questa considerazione che rispondi "è inevitabile"? No, perché io da questa risposta capisco che la serie regolare non è più la serie "più importante", quella principale.
  5. Niente, hai deciso di mettermi in bocca parole che non ho detto! Io ho parlato dei disegni: per me - ripeto - quei disegni non valgono minimamente una spesa di 8 euro (o quanti sono). A ciò aggiungici che una delle due storie è di Nizzi (del Nizzi bollito attuale, intendo, non del grande Nizzi della fascia 300-400), e la decisione di non comprare l'albo diventa - per me - definitiva. Poi certo, magari la storia di Nizzi sarà un capolavoro, ma francamente ne dubito fortemente: in ogni caso non mi va di rischiare 8 euro (o quanti sono) per questa (per me remotissima) possibilità.
  6. Certo, infatti mica penso che il mio non acquistare migliori automaticamente la qualità. Dico però che quantomeno mi risparmio i soldi Per dire: spendere 8 euro (o quanti sono) per il nuovo Maxi mi sembra una follia già solo a guardare i disegni in anteprima. Ma io non ho fatto nessuna equazione. Dico solo che mi pare che ci sia una quantità di uscite di qualità generalmente mediocre che io ho smesso di comprare. E penso, questo sì, che forse con meno uscite si potrebbe aumentare la qualità generale delle storie: non ci sarebbe bisogno, ad esempio, di arruolare un disegnatore come Torti, che francamente mi auguro non vedere mai sulla serie regolare.
  7. Del tutto d'accordo, tanto è vero che personalmente ho tagliato tutti gli speciali tranne i Texoni e poche altre uscite selezionate.
  8. E infatti io - e lo rivendico sempre - sono un lettore e ragiono da lettore. I buoni motivi di cui parlate sono tutti dell'editore, non i miei di lettore. Insomma, sto dicendo che non capisco per quale motivo voi, semplici lettori, adottiate i buoni motivi dell'editore come se fossero anche i vostri
  9. Anche a me questa sembra un'ottima ragione, certo, ma ottima solo dal punto di vista economico e dell'editore. Per me, lettore e acquirente, non c'è nessun buon motivo per mandare in edicola un'abboffata di titoli di qualità spesso non più che modesta.
  10. Ma io non ho fatto nessun paragone con Ticci. Dicevo che alcune vignette delle varie anteprime mi sembrano ricalcate su quelle di Ticci (e magari di qualche altro, anche).
  11. Non posso giudicare i disegni di Candita, non avendo ancora letto la storia, ma dalle anteprime sul sito SBE mi sembra che alcune vignette con Tex e Carson siano spesso ricalcate sul solito Ticci (e magari qualche altro). E' un'impressione relativa solo a poche vignette o è una costante della storia?
  12. paco ordonez

    Annata di Tex 2020

    Personalmente non leggo "Tex Willer" (serie della cui assoluta qualità non dubito): per questioni di tempo, spazio e soldi. E anche perché, nella mia percezione personale, non è "Tex", la serie che seguo da quando ero piccolo e l'unica davvero "obbligatoria" da seguire. Mi rendo conto che è un'idea per cui mi criticherete, ma per me "Tex Willer" è alla stregua di un Texone, di un Color, di una qualsiasi uscita speciale. Tutto questo per dire che non vorrei che la serie "madre", quella che tira avanti la baracca da decenni, perda centralità nei piani della SBE e anche dello stesso Boselli: insomma, se il grande lavoro su "Tex Willer" deve andare a discapito della qualità di "Tex", per quanto mi riguarda non esiterei un secondo a sacrificare "Tex Willer" (come i Color, i Maxi e gli Almanacchi). Ora, personalmente contro Nizzi non ho niente, e gli sarò sempre grato per alcune delle storie più belle del personaggio che io abbia letto: ma francamente, il fatto che si sia dovuto far tornare un autore molto anziano e, spiace dirlo, bollito (il ritorno di Cane Giallo è una roba inqualificabile), a me preoccupa. Perché su "Tex", sulla serie madre, si dovrebbe avere solo il meglio, e non autori che col personaggio avevano chiuso e che si ripescano in extremis per pura emergenza.
  13. Dopo tanto tempo torno con piacere a leggere una storia inedita “in contemporanea” e a commentarla sul forum: questa di Ruju e Biglia, leggendo le varie anteprime, non volevo attendere troppo per leggerla e, devo dire, le mie attese per ora sono state pienamente soddisfatte! Personalmente ho da sempre un debole per Ruju, considero dei piccoli capolavori storie come “Un ranger per nemico” o “Le catene della colpa”, quindi ero davvero curioso di vederlo nuovamente coi quattro pards in una storia-fiume come questa. Ebbene, leggendo le pagine dei due albi finora usciti, mi sembra di star assistendo a una vera, grande avventura, un’avventura con la A maiuscola, fatta di ambientazioni esotiche e affascinanti, di nemici misteriosi e davvero pericolosi, di piani oscuri e congiure, il tutto impreziosito dall’elemento principale: i quattro pards, delineati alla perfezione non solo per quanto riguarda le scene eroiche e d’azione (a 33 anni vedere Tex che si lancia nel mare in tempesta mi “gasa” ancora!), ma anche nelle loro dinamiche “interne”, nei battibecchi e negli sfottò, nei modi di dire (ma quanto è bello e quasi liberatorio, in un mondo dell’intrattenimento che oggi ci propina quasi solo eroi “depressi” e problematici, vedere Tex che si riferisci alla Negra Muerte chiamandoli “spaventapasseri”?). Un piccolo tocco di classe, per me, e che davvero valorizza Kit e la sua “indipendenza” come personaggio, è quella paginetta quasi poetica in cui il ragazzo resta a guardare il mare: non è facile vedere pagine del genere in un fumetto come Tex, e messe in questo modo mi piacciono molto, quasi come una pausa dall’Avventura. Non dico altro, per ora, ma sono davvero contento e curioso di leggere il seguito di questa storia, in cui mi sembra che Ruju sia davvero ispirato. Per quanto riguarda Biglia, niente da dire, si conferma che tra i disegnatori “nuovi” lui è uno dei migliori, nonché uno di quelli che più ha centrato la caratterizzazione di Tex e pards (e anche Montales gli è venuto benissimo): per fare un esempio, quanto sono belli i ritratti di Tex alle pagine 78 e 83 di “Guatemala”? Aggiungo che, rispetto alla tripla boselliana, mi sembra che il suo tratto sia leggermente più sintetico, il che non è affatto un male, anzi, il suo segno accompagna magnificamente la narrazione.
  14. Personalmente partivo abbastanza prevenuto su questa storia, perché la trama mi sembrava più una roba da soap opera che da western. E invece Rauch mi ha sorpreso davvero! Non siamo certo di fronte a un capolavoro, ma ad una bella e solida storia di Tex sicuramente, dove lo sceneggiatore conferma quanto di buono mostrato nel suo (ottimo) esordio sulla serie regolare. In particolare, i Tex e Carson di questa storia sono perfettamente centrati, anche per quel che riguarda l'aspetto dei dialoghi - in cui Rauch mi ha ricordato il primo Nizzi. Insomma, una bella storia, con un cattivo carogna ma tutto sommato abbastanza mezza calzetta (insieme a tutti i suoi scagnozzi) per due tizzoni d'inferno come i pards; ma una storia così, non troppo impegnativa ma raccontata con gusto e classe, ci sta benissimo, anche perché vedere Tex e Carson fare i castigamatti è sempre un bello spettacolo. Molto centrati anche i comprimari, compresi i cowboys. Capitolo disegni. Se c'è un disegnatore mortificato dal colore, soprattutto se piatto e bidimensionale, quello è Scascitelli! Il suo raffinatissimo tratteggio, il suo preciso bianco e nero sono semplicemente inadatti al colore. Peccato davvero, perché a me il suo tratto piace, e ho il ricordo del suo esordio sull'Almanacco con Ruju come di un albo davvero bello anche graficamente: forse alla Bonelli dovrebbero riguardarselo per assegnare Scascitelli a più consoni uscite.
  15. Posso dire che, pur con tutta la fiducia in Rauch, né il titolo né la copertina, con amanti e dolci abbracci al chiaro di luna, mi lasciano pensare ad una storia esaltante? Sicuramente sbaglierò e la storia sarà molto bella ma boh, anche il riferimento nientemeno che al "marito vendicativo" mi sa più di soap opera o di western "rosa" che di classica storia texiana. Mi auguro ci sia altro oltre a una storia di corna, insomma.
  16. paco ordonez

    Il Tex di Boselli è veramente Tex?

    Diablero, evita però di metterti a piagnucolare, dato che sei il maestro dei toni perentori e provocatori. E poi anche io ho l'impressione, come Valerio, che pensando a Nizzi non dormi la notte (e infatti riecco il solito pistolotto chilometrico contro Nizzi).
  17. paco ordonez

    La successione di G.L. Bonelli

    Siamo certi che il fatto che uno conosca Tex da sempre come lettore lo renda automaticamente un buon scrittore di Tex? Io non lo credo affatto, tanto che, mentre Nizzi è stato uno dei più grandi autori di Tex, gente tipo gli espertoni di Ubc, coi loro soggetti alternative e le critiche pretestuose (anche a Boselli negli ultimi tempi) non sono andati più oltre la parte dei "critici" da operetta.
  18. paco ordonez

    La successione di G.L. Bonelli

    C'è anche una terza opzione: che tu sia nel torto marcio, e cioé che Nizzi si è è studiato davvero Bonelli e che non fa il paraculo in quell'intervista (siamo al processo alle intenzioni, incredibile), e che quello che tu dici è dovuto al tuo modo personale di interpretare i fatti, che sembra parecchio guidato da un'antipatia forte verso Nizzi (sicuramente non ti è antipatico, ma per come lo critichi in quasi ogni post, e anche in un topic come questo, sembra che ti abbia fatto qualche sgarbo personale, qualche torto, non saprei). Comunque, a prescindere dalla solita polemica antinizziana, questo topic è davvero interessante, e anche quello che dice Boselli conferma che, checché ne dicano i detrattori-a-prescindere-, la scelta di Nizzi all'epoca salvò Tex. Poi ognuno dica quel che vuole, pontifichi come gli pare, ma questo è.
  19. paco ordonez

    [Texone N. 35] Tex l'inesorabile

    Con tanti mesi di ritardo sono riuscito finalmente a leggere questo Texone, e davvero non ho molto da dire, perché è una vera goduria per un amante di Tex e del Western, una storia semplice e solidissima che offre tutto quello che si potrebbe desiderare: in primis una caratterizzazione magistrale dei pards, implacabili come nessuno (bella davvero la decisione di regolare i conti coi fratelli Logan senza aspettare processi e impiccagioni) eppure capaci di sorridere e divertirsi col lettore (Tiger che sfotte Carson, o ancora lo scambio di battute tra i due Kit sui vecchi ansiosi). Sono evidenti, insomma, tutta una serie di elementi che mostrano una volta di più quanto Boselli conosca a fondo Tex e il suo mondo, e come peraltro riesca a delineare nemici che, anche se non indimenticabili, pure nella loro solidità diventano comprimari credibili dello spettacolo texiano. Insomma, uno dei Texoni più belli in assoluto: e ciò, ovviamente, anche a livelli di disegni, con un Villa magistrale su cui al momento non mi dilungo perché la sua opera merita un'analisi specifica che tenterò in altra sede.
  20. E invece anche Michelangelo all'inizio sbagliò grossolanamente, e dovette distruggere e rifare molti affreschi. Leonardo, poi, non è che non conosceva l'affresco (ci mancherebbe!), è che doveva sperimentare tecniche artistiche nuove o inusuali: la sperimentazione anche tecnica era per lui la cosa essenziale. E con questo chiudo con l'OT, ma non potevo non precisare 😀
  21. Riporto quanto scrivevo ieri nell'altro topic. io non condivido la visione assolutistica di "capolavoro" che alcuni hanno. Un artista, per esempio, può avere diverse fasi nella sua carriera, e ognuna di quelle fasi essere contrassegnata da una o più opere maggiori, o capolavori che dir si voglia. Gli affreschi della Basilica superiore di Assisi sono il capolavoro del Giotto giovane, la cappella Scrovegni e la cappella Bardi il capolavoro del Giotto maturo. E aggiungo, tornando a Tex. Io personalmente credo Bonelli padre di capolavori ne abbia fatti diversi: "Sangue Navajo", "Sulle piste del Nord", "Tra due bandiere", "Gli eroi di Devil Pass", per me sono altrettanti capolavori. Stare a scegliere tra questi quale sia il capolavoro dei capolavori mi sembra un giochino abbastanza fine a se stesso, e comunque basato solo e soltanto su gusti soggettivi.
  22. La spiegazione è un'altra: è normale che le storie inedite siano più commentate, il discrimine è semplicemente quello. Uscisse oggi, "Il giuramento" avrebbe pure una trentina di pagine di commenti. In ogni modo, io non condivido la visione assolutistica di "capolavoro" che alcuni hanno. Un artista, per esempio, può avere diverse fasi nella sua carriera, e ognuna di quelle fasi essere contrassegnata da una o più opere maggiori, o capolavori che dir si voglia. Gli affreschi della Basilica superiore di Assisi sono il capolavoro del Giotto giovane, la cappella Scrovegni e la cappella Bardi il capolavoro del Giotto maturo. Ciò detto, mi scuso per l'off topic.
  23. "Furia rossa", per quanto mi riguarda, è una delle storie di Tex più belle in assoluto, al pari di altre più celebrate. Le parti conclusive mute, con Tiger in solitaria sui monti, sono da brividi. Se Tex ha dato alla storia del fumetto italiano dei capolavori, "Furia rossa" è tra queste.
  24. Ma certo, non ho giudicato la storia in sé, che magari, a prescindere da quelle pagine, avrà un intreccio di tutto rispetto 😄
  25. Grazie per i consigli, ma non ce n'era bisogno. Il mio era un discorso generale, basato oltre che sulle tavole mostrate da Diablero, anche dal ricordo dalla recente storia nizziana del Color: una storia di quel genere, semplicemente, mi auguro che non diventi la regola del suo attuale ritorno texiano.
×
×
  • Crea nuovo...

Informazione importante

Termini d'utilizzo - Politica di riservatezza - Questo sito salva i cookies sui vostri PC/Tablet/smartphone/... al fine da migliorarsi continuamente. Puoi regolare i parametri dei cookies o, altrimenti, accettarli integralmente cliccando "Accetto" per continuare.