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Tahzay

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  1. Tahzay

    [633/634] Tombstone Epitaph

    Ripetere spesso nomi+cognomi dei vari personaggi, all'interno dei vicendevoli dialoghi, è funzionale a "rinfrescare le idee" al lettore. Tipico espediente delle narrazioni affollate di personaggi, e di quelle caratterizzate da continui cambi di scena (un esempio per tutti: D'Antonio in "Storia del West").
  2. Tahzay

    [633/634] Tombstone Epitaph

    Dai, su con 'sto leone di montagna, è stata un'ellissi narrativa..... ce ne sono state sin dal n. 1, in Tex. Parliamo di Tex, non di leoni di montagna......
  3. Tahzay

    [633/634] Tombstone Epitaph

    Ehm, ehm, ehm ......"che cos'ha Tex? NULLA! Solo le sue convinzioni" (a parte i testimoni oculari, e a parte quello che ha già correttamente scritto Cheyenne) è una frase che - texianamente parlando - non si può proprio leggere..... > Come anche "Tex ha le mani legate proprio perchè il povero Porter POTREBBE essere davvero stato un ladro di bestiame, come dice lo sceriffo!!!!!! Che è la legge!!!". No way! -_nono
  4. Tahzay

    [633/634] Tombstone Epitaph

    Io credo che la differenza in positivo rispetto ad altre pur belle storie, l'abbiano fatta i piccoli particolari. La riserva Navajo.... il fuoco del bivacco..... i pards in due momenti diversi seduti a tavola a mangiare..... l'ironia e il buonumore di Carson, ma anche un Tex meno serioso....... quando la sceneggiatura è più rilassata, ed i momenti di "down" sono occupati da Tex e dagli altri, anzich? dalle vicende personali di altri personaggi, tutto il sapore dell'avventura è più texiano.
  5. Tahzay

    [633/634] Tombstone Epitaph

    Oddio, su questo ci sarebbe da discutere. SPOILERI "professionisti" avrebbero potuto anche essere assoldati per liberare dalla galera Jared e i suoi complici. Dal duello mancato nella main street in avanti, insomma, il plot è un po' anomalo. Oltretutto, Tex avrebbe così inchiodato alle sue responsabilità lo sceriffo, imponendogli di prendere in consegna il giovane Jared.
  6. Tahzay

    [633/634] Tombstone Epitaph

    Leo, mica cambia tanto poco. SPOILERJared Damon potrebbe fuggire e far perdere le sue tracce. D'accordo che non è nella personalit? del giovane, ma Tex si assume comunque un bel rischio. La campagna di stampa contro i Damon per sgretolare sul piano psicologico la loro prepotenza sul piano generale e' una cosa, il fatto che un assassino comprovato (Billie Banyon glielo dice proprio in faccia, davanti a tutti) sia lasciato libero, e' un'altra. Quale smacco più clamoroso, per i Damon, di vedere il giovane Jared in cella in attesa del processo?
  7. Tahzay

    [633/634] Tombstone Epitaph

    La migliore prova di Boselli dai tempi di "Mondego il killer" (non che sia passato un secolo, eh! ). S P O I L E R Dialoghi frizzanti e secchi, pards finalmente alle prese con situazioni familiari (riserva Navajo, bivacchi, ristoranti), ottimi e non invadenti i personaggi secondari, che riescono a "bucare" lo schermo non solo grazie ai bei disegni di Acciarino (ma qualche tavola, nel finale, è un po' rivedibile), ma anche perchè non sono pretenziosi, sono immediatamente - non so come dire - "schietti" con il lettore, sono quello che appaiono, e dunque creano simpatia e/o antipatia immediata e "a pelle". Ciò nonostante - a costo di apparire rompiscatole - devo segnalare che il soggetto si regge su un filo molto sottile: abbiamo un tizio (Damon jr.) conclamato colpevole, assieme ad altri suoi complici, di un omicidio a sangue freddo, con tanto di testimoni, e Tex che (anzich? acciuffarlo e sbatterlo in guardina dopo aver intimato allo sceriffo le classiche 24 ore per lasciare il paese) decide di dar corpo al piano della giornalista, la quale giunge a Tombstone con l'intento di mobilitare le coscienze contro i Damon (banda Damon che tuttavia - per ammissione stessa dei Damon, e per facta concludentia - non sembra affatto presentata come un osso così duro da rodere per i tre satanassi, tanto da aver bisogno di una mobilitazione della cittadinanza.....). Insomma, mi pare un Tex che la prende "molto alla larga" rispetto alle sue normali abitudini, un po' in stile "I fratelli Donegan". Altra segnalazione: ad un certo punto, Wesley dice una frase del tipo "anche se ha 30 anni, è molto deciso" o una cosa del genere nei confronti di Billy (poi Billie) Banion. Ecco, una frase del genere, che sottintenderebbe una ancor giovane età del ragazzo, non si conf? certamente al Far West del secolo scorso, dove a 30 anni si era abbondantemente nel pieno dell'età matura (e certamente anche come giornalisti o professionisti non si era più da tempo nella fase dell'apprendistato). Casomai, è una frase che calza a pennello con l'Italia dei bamboccioni, dei precari e degli eterni adolescenti del 2000.......
  8. Tahzay

    [Color Tex n. 03] Lo Sciamano Bianco

    Appunto!Sono copertine da Tex anche "Il figlio di Mefisto" o tutte quelle a sfondo fantastico? Non c'entra nulla il soggetto, ovviamente......... ma tra scelta e tonalit? di colori, riempimento degli spazi vuoti con paesaggi e sfondi iper-saturati ed iper-caratterizzati, più la definizione della muscolatura dello sciamano, il giallo paglierino dei capelli, il Font centrale, il prezzo & compagnia bella...... mi pare una copertina sovraccarica.... sin troppo vistosa e rutilante.... poi, il disegno è bello, è il Color Tex, ed è funzionale a vendere*.... quindi va bene così.... *Peccato ci siano già alcuni commenti di persone che dichiarano pubblicamente che non compreranno l'albo, nonostante la sgargiante copertina...... sotto il vestito niente?........ forse converrebbe pensare alla qualità complessiva del prodotto, prima ancora che a "stupire con effetti speciali".....
  9. Tahzay

    [Color Tex n. 03] Lo Sciamano Bianco

    Uhm, allora è da Topolino? Vi prego, dopo le pippe mentali sul "vero Tex", sul "vero linguaggio di Tex", e sul "vero stile grafico di Tex", adesso non cominceremo con "le vere copertine da Tex"?! :deserto Abbiate pietà... Molto meglio copertine dinamiche, oppure semplici ed evocative. Come è stato da sempre. Tutti quei variegati colori a comporre lo sfondo (rosso, giallo, azzurro, bianco, blu) e quegli strani elementi paesaggistici, la rendono cromaticamente un po' "pesante", e persino abbagliante (bench? l'ambientazione sia notturna). Comunque è il "Color", collana speciale, e dunque va anche bene così. Fermo restando che non discuto sulla bellezza del disegno.
  10. Tahzay

    [Color Tex n. 03] Lo Sciamano Bianco

    Bel disegno, per carit?, ma questa NON è una copertina da Tex. Assolutamente.
  11. Tahzay

    [Texone N. 28] I Pionieri

    Cheyenne, forse non sono stato chiaro fino in fondo in quello che volevo dire, anche in quanto sono spesso prolisso nell'esprimermi. Se l'obiettivo è esattamente e palesemente quello di "giocare di fino" con i personaggi e le situazioni, intrecciare le vicende, confondere, spiazzare e sorprendere il lettore, utilizzare gli sguardi, le mezze inquadrature e le frasi appena abbozzate, abusare insomma delle tonalit? grigie......va bene, anche benissimo, ma non è dato poi lamentarsi se qualcuno poi pesca qualcosa che non gli torna (soggettivamente, o anche oggettivamente), o se qualcuno - semplicemente - alla fine si confonde sul serio. A quel punto fa parte del gioco al quale si è voluto giocare, e lo si mette semplicemente nel conto. O no?
  12. Tahzay

    [Texone N. 28] I Pionieri

    S P O I L E R Ma anche no. Questo è l'aspetto sul quale non cambier? mai la mia idea. Non trovo credibile che una madre abbia dei dubbi sull'identit? di un figlio perso all'età di 13 anni, in cui i tratti somatici essenziali di un viso non cambiano più (almeno, i miei e quelli di tutti quelli che ho conosciuto nella mia vita non sono cambiati.....vivr? in una comunit? di razza aliena....? doubt). Attenzione: non stiamo parlando del classico "giochino" da divano di riconoscere al volo qualcuno da una foto di gruppo dei tempi della scuola, e così via, ma di una madre, e di mezzo metro di distanza dal "potenziale" figlio. Altrimenti, in alternativa, bisognerebbe immaginare la straordinaria coincidenza di un altro bianco rapito dagli indiani, coetaneo del figlio dei Wilkins ed in tutto e per tutto rassomigliante con quest'ultimo: naso, colore dei capelli, occhi, bocca, orecchie...... Quale ulteriore alternativa - valida e credibile, questa volta - dovremmo immaginare una Ma' Wilkins così offuscata ed obnubilata dalla gioia del ritrovamento, da perdere del tutto il senno in una sorta di ubriacatura di felicit?, per poi ritrovare la lucidit? solo di fronte alla "doccia fredda" della rivelazione di Alce Grigio. E questo ci sta. Ma se vale la regola che vale solo ciò che ci viene mostrato e quello che, letteralmente, viene messo in bocca ai personaggi , allora mi chiedo: ci viene mostrato chiaramente e senza ombra di dubbio che Ma' Wilkins sia andata "fuori di testa"? No. Quella che vedo io rappresentata è solo una madre lucida, premurosa e convinta dell'identit? tra Alce Grigio ed il figlio scomparso (solo) 5 anni prima. E prima, viene rappresentata una madre convinta e determinata, certo di più dell'apparentemente freddo e "prudente" marito, ma non per questo in stato di semi-incapacità di intendere e di volere. Suggestiva, in questo senso, è l'assoluta scomparsa dalla scena di Pa' Wilkins, che non pare affatto inizialmente convinto che quello che vede sia suo figlio, e che forse si defila proprio per non essere costretto a disilludere la moglie. Ma occorreva almeno una vignetta, o una frase-chiave in tal senso (del tipo, da Ma' a Pa': "perchè non vieni anche tu ad abbracciare nostro figlio? Che ti prende?" o da Pa' a Ma' : "aspetta.... torna in te"). Quell' "io.... io non" balbettato acquista significato, ma solo a posteriori, e solo immaginando e ricostruendo quello che non viene rappresentato: ossia, uno stato di (pesante) alterazione mentale della Wilkins. Riassumendo, delle due l'una: se si vuole "giocare" sulle sfumature, e lasciare libera l'immaginazione del lettore, invogliandolo a riflettere e a porsi il beneficio del dubbio, nulla quaestio, però ci sta pure che qualcuno "cada" nell'equivoco e non comprenda bene l'evoluzione della vicenda.... a quel punto, questa cosa fa parte del gioco, in quanto è l'Autore che scommette sul "livello" di attenzione e di curiosità del suo lettore, ed accetta serenamente di "perdere per strada" quelli disattenti o meno inclini a soffermarsi sui particolari. Se invece vale la regola per cui bisogna dare sempre e comunque massimo credito a quello che viene mostrato e detto a chiare lettere, senza che i piccoli particolari o il "dietro le quinte" rivestano importanza a fini ricostruttivi, allora la scena - così come descritta e resa - mi risulta molto poco convincente e spiazzante, a maggior ragione andando a rileggere gli sguardi bassi e quasi malinconici del pellerossa, che d' alla Wilkins la notizia della morte del figlio con un pudore ed un tatto assolutamente delicati, e che le si affeziona in modo fin troppo sorprendente (d'accordo che è bianco e che lei si mostra premurosa, ma insomma.... lui è un prigioniero a tutti gli effetti!). E questo è quanto, spero (e credo) che non sia qualificato come commento in malafede, e che non venga controbattuto da teorie scientifiche di somatologia, psicologia e/o discipline affini!
  13. Tahzay

    [Texone N. 28] I Pionieri

    S P O I L E R Passo adesso a tratteggiare che cosa ho gradito della storia, dopo essere partito dalle cose che ho digerito di meno. Ad esempio, ho trovato ottima la trovata di iniziare l'avventura con un bel pestaggio + incendio, come ai vecchi tempi....... magari lo scambio di battute tra i pards avrebbe potuto essere reso in maniera anche più goliardica, ma anche così va benone. Bene la distribuzione dei ruoli tra i 4 pards, tutti equamente protagonisti (non occorre che Tex faccia sempre qualcosa in più), benissimo la distribuzione e lo svolgimento delle scene di azione, impreziosite dallo splendido lavoro di Venturi (anche in questo dissento con Leo, non mi pare di aver assistito a troppe sparatorie, n° troppo lunghe). Soprattutto, molto efficace e sempre ricca di pathos l'idea (in sè, classica) di un pericolo esterno che si mescola ad uno interno, con la necessit? di doversi guardare le spalle e l'inquietudine di non sapere da dove provenga il pericolo. I personaggi risultano tutti ben caratterizzati, e i fili narrativi si sono ben saldati tutti alla fine, sia pure in un finale che avrei visto, personalmente, molto più lineare (ritiro dei Piutes oramai bastonati, resa dei conti con perdono finale di Tex - che ci sta tutto, stavolta, al contrario di quello generosamente elargito ai superstiti della banda Johnson - nei riguardi dei rapinatori). In definitiva, storia bella ma che per me resta decisamente un gradino sotto alle ultime due storie di Borden che ho trovato realmente molto belle, che sono "Mondego il killer" e "La cavalcata del Morto".
  14. Tahzay

    [Texone N. 28] I Pionieri

    Veramente, il mio intervento ricostruttivo ha PRECEDUTO quello di Leo...... e comunque........ S P O I L E R ......... la lucida follia della signora Wilkins non mi pare sia stata efficacemente rappresentata, mentre emerge nella storia la sua ferrea determinazione nel ritrovare il figlio....... quanto a Ymalpas..... non metto in dubbio quanto dici, ma ne "Il ragazzo selvaggio" un padre e un figlio che non si vedevano da ben più tempo si sono immediatamente riconosciuti "a pelle", e quest'ultimo era regredito addirittura ad uno stato selvaggio. Non c'entra nulla, lo so, sono due storie diverse........ ma che una madre sbagli a riconoscere da 30 centimetri un figlio perduto da appena 5 anni, ed in età già adulta, solo perchè bardato da pitture di guerra, e solo perchè "voleva" pensare che fosse suo figlio, e aveva perso in quel momento la lucidit?...... mi resta come cosa un po' anomala, forzata e comunque resa in maniera sin troppo "ermetica"..... ma non è tanto questa vicenda in sè a stonare, quanto il fatto che la stessa è prodromica ad un finale molto sui generis, in cui i pellerossa rinunciano all'assalto finale in maniera alquanto teatrale, ridondante e melodrammatica, dopo aver inseguito Tex in formazione completa, e ventre a terra, per poi porgere il ramoscello d'ulivo...... ed anche la doppia, contemporanea infatuazione dei fuorilegge per due donne della carovana è stata resa, parimenti, in maniera sin troppo "semplice"...... contribuendo a scene finali sin troppo mielose..... poteva bastare, messo in bocca ai rapinatori, un più secco e virile "non siamo stinchi di santo, ma non possiamo abbassarci al livello di rinnegati assassini!"....... potrei fare copia e incolla con quanto scritto per l'ultimo Almanacco, o per "Caccia infernale": un'ottima storia, ma con troppa voglia di sorprendere il lettore con continui colpi di scena....... queste cose mi piacciono se sono preparate almeno un minimo, il venire a conoscere le parentele segrete di un Revekti nelle ultime 15 pagine di un albo, o immaginare da mezze frasi lasciate a m? di indizi il background psicologico di tutta la banda Johnson, a me fa esattamente l'effetto opposto che a Leo.
  15. Tahzay

    [Texone N. 28] I Pionieri

    SPOILERQuello che dici, Leo, giustificherebbe la diffidenza e la freddezza di Pa' Wilkins, ma l'intensit? del legame empatico creatosi tra Alce Grigio e Ma' Wilkins parrebbe suggerire altro...... in ogni caso, ripeto, il lasso temporale dai 13 ai 18 anni è troppo breve per poter lasciare dubbi in un genitore..... a meno che si possa pensare che Ma' Wilkins avesse perso la testa, quasi impazzita dalla circostanza di aver potenzialmente ritrovato il figlio..... ma sembrava assolutamente ed ancora lucida, per come rappresentataci.
  16. Tahzay

    [Texone N. 28] I Pionieri

    SPOILERRileggendo il tutto, può sorgere il dubbio che il giovane pellerossa NON fosse il figlio dei Wilkins, volendosi ammettere la forzatura della contemporanea presenza di due bianchi allevati dai Piutes..... ma certe inquadrature, certi sguardi, nonchè la logica (come può una madre sbagliarsi sull'identit? di un figlio, perso da appena 5 anni!?!?), lascerebbero pensare che lo fosse.....
  17. Tahzay

    [Texone N. 28] I Pionieri

    SPOILERVorrei dirmi altrettanto soddisfatto, ma non ci riesco fino in fondo. Rivedo ancora - così, tanto per cambiare - personaggi "grigi" ed incerti su cosa fare da grandi, che "saltano la barricata" e ricevono un "facile" perdono...... ok, magari ci stava, non erano stavolta dei biechi assassini ma "solo" dei ladri....... ci sta un po' meno il doppio "salto della barricata" di Roberts e dei suoi, soprattutto se motivato, come sembra suggerire l'autore, da una doppia, contemporanea (ed improbabilissima) infatuazione per due donne della carovana da parte di due dei rapinatori....... e ci sta un po' meno che oramai sia un clich? di queste storie di gruppo che Tex trovi valido, ed anzi decisivo aiuto, in quelle che erano la sue originarie prede....... da malfattori ad eroi dal cuore tenero..... basta! Pietà! :DAnche il soggetto mi lascia perplesso....... il figlio dei Wilkins aveva 13 anni al momento del rapimento, quasi un uomo, nel selvaggio West...... non è credibile che in soli 5 anni, e soprattutto partendo da un'età più che matura, riesca a sviluppare una simbiosi con gli indiani come fosse stato da loro allevato...... anche perchè, presumibilmente, ragazzi così giovani venivano rapiti dai pellerossa per farne schiavi o peggio, non certo per acquisire un nuovo guerriero alla tribù...... ribaltando la prospettiva, è credibile che Ma' Wilkins non sappia riconoscere con certezza un figlio "perso" appena 5 anni prima? Quanto si cambia dai 13 ai 18 anni? Non tantissimo, direi! E il padre, poi? Che fine fa P? Wilkins, che sembra così rintontito da non riuscire nemmeno ad avvicinare il possibile figlio? Amnesia collettiva?Inoltre, la presenza dell'indiano bianco diventa funzionale ad uno dei più stucchevoli e poco credibili finali che io ricordi....... anzich? essere assatanati di sangue e gonfi di desiderio di vendetta, gli indiani cavalcano all'inseguimento di Tex e dei suoi per poi arrivare nei pressi della carovana e fare retromarcia per ben poco credibili segni del destino, ripromettendosi addirittura di non assaltare più pionieri anche per il futuro.... mah..... La vicenda dei Wilkins, insomma, mi è sembrata un'aggiunta posticcia e superflua che, come al solito, per voler mettere troppa carne al fuoco, ha rischiato di bruciare una altrimenti succulenta pietanza.
  18. Tahzay

    Politiche Editoriali E Commerciali

    In merito alla Disney, la risposta alle tue perplessit?, indirettamente, te la sei già data. Il mondo, ormai, va così.........
  19. Tahzay

    [631/632] L'oro Dei Monti San Juan

    Quoto, sostanzialmente, il giudizio di West10: un copia-e-incolla, ma fatto bene, senz'altro aiutato da tre fattori:SPOILERa) disegni: chiari, efficaci, molto "texiani";b ) ambientazione e tema: gli ambienti innevati e vagamente crepuscolari, ed il ritorno del tema pellerossa vs. invasori bianchi, dopo molte avventure contro banditi e fuorilegge, ha rispolverato la curiosità dei lettori;c) alcune situazioni oggettivamente ben congegnate (la fuga sui ghiacci). Però, è pur sempre un copia-e-incolla: molto mestiere e margini di errore nulli, poca voglia di rischiare, Tex leader ma col freno a mano tirato, "cattivi" piuttosto evanescenti e stereotipati. Le ultime avventure di Tex che mi hanno colpito in questo senso, e che mi sono sembrate davvero scritte più col cuore che col cervello (se mi consentite questa sintetizzazione impropria), sono quelle di Ruju, che è andato anche fuori dalle righe alcune volte, ma ha "graffiato". Il resto della produzione recente, mi d' l'idea di compitini fatti più o meno bene, precisini e curati, ma abbastanza al cloroformio, tanto che le uniche sorprese per il lettore sono costituite dall'inserimento di personaggi dal "dubbio" ruolo, ossia quelli che tanto fanno appassionare Leo , ma che ben poco c'entrano con la tradizione texiana.
  20. @ I. K. E.1) Il figlio di Mefisto2) La foresta pietrificata
  21. Col primo post, intendevo dire che bisogna avere chiara la prospettiva su ciò che si vuole comporre e rappresentare, non basta avere soltanto gli ingredienti e miscelarli a casaccio. Altrimenti, non si plasma un bel niente e non si rende nemmeno l'Idea. Col secondo, che il significato di caratteristica, secondo il vocabolario, è il seguente: "qualità propria, sostanziale o formale, per cui si riconosce una cosa, e che ne costituisce la nota distintiva". A questo punto, mi sto chiedendo quali eroi dei fumetti conosciate che siano sleali, razzisti e oppressori dei più deboli......
  22. Quello su cui giriamo in tondo da un bel po' è proprio questo: quelle NON sono le caratteristiche di Tex. Ove mai qualcuno pensasse di poter scrivere Tex tenendo d'occhio e rispettando questi soli aspetti (... faccio fatica a definirle "caratteristiche") del personaggio, vorrebbe dire che questo "qualcuno" non avrebbe capito assolutamente niente di quel che sta facendo.
  23. Perfetto, ma entrambi gli artisti (presumo) siano partiti dal concetto di voler riprodurre una peculiare versione della Madonna, ossia quella col Bambino; in seguito, ognuno di essi ne ha poi fornito la sua interpretazione. Metti, però, che uno di costoro avesse pensato: adesso faccio il Bambino, e lo faccio - va'! - con la Madonna. Alla fine, sulla scena ci sono sempre la Madonna e il Bambino, ma l'artista non ha creato (n°, a ben vedere, ha voluto creare) una versione de "la Madonna con il Bambino"....
  24. Quel che separa il concetto di "arte" da quello di "artigianato" è la funzione dell'opera creata: se essa ha un'utilit? pratica, assolve a bisogni pragmatici, è un'opera di artigianato; se ha funzione decorativa, se serve ad allietare l'animo o ad appagare lo spirito, è un prodotto artistico. Il "Tex" è un prodotto di artigianato nella misura in cui lo si consideri (solo) come un mucchietto di carta rilegata in brossura. Non confondere il concetto di modo "artigianale" di fare arte (con pochi e/o modesti mezzi, a conduzione familiare, e così via) con l'arte in sè. E sinanche la considerazione del fumetto come "arte", che si è avuta in Italia solo negli anni '60, non implica che "Il totem misterioso" non fosse un prodotto artistico, solo perchè concepito nel 1948.
  25. Purtroppo le "nuove leve" provengono quasi tutte da famiglie dove già si leggeva Tex nel passato, e alle quali i loro "vecchi" hanno spesso passato le relative collezioni.... difficilissimo trovare un ragazzino che inizia a leggere, e ad appassionarsi a Tex, perchè glielo ha "presentato" un coetaneo. Per quello, a mio parere, la SBE dovrebbe più preoccuparsi di non perdere l'affezione dei vecchi lettori, che di conquistarne di nuovi (cosa virtualmente impossibile, per evidenti cambiamenti di costume nei passatempi dei giovani)..... gli unici, veri "nuovi" lettori ragionevolmente raggiungibili sono nipoti, figli e fratellini minori degli attuali lettori, ma se anche questi ultimi si stancano..... adios!
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