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TWF - Tex Willer Forum

virgin

Ranchero
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Tutto il contenuto pubblicato da virgin

  1. Concordo con Paco, Steve Dickart è semplicemente splendido! Il tipo in mutande, invece, non potrebbe essere Steve Dickart vestito da prestigiatore? Senza arrampicarmi sugli specchi, mi sembra di ricordare qualcosa di simile... Grazie ancora a Capitano Mendoza!
  2. virgin

    [598/599] La Prova Del Fuoco

    Certamente, Paco: la recensione di UBC è semplicemente vergognosa! Riconoscono i meriti della storia, certo, ma li sminuiscono molto trovando difetti inesistenti. Poi non possono mancare le malignit? contro Nizzi e Faraci... te pareva!Ho anche ritrovato le solite accuse di lesa texianit? solitamente riservate a Boselli. A quanto pare Ruju deve star loro molto simpatico, praticamente gli hanno addossato tutti i difetti sovente pretestuosi accampati agli altri autori. Tex non può sudare? :lol: QUesto d' la misura della pretestuosit? alla quale sono scesi!Ogni volta mi ripropongo di non guardare le recensioni di UBC, ma c'è sempre qualcuno che mi invita a farlo, ed io non so resistere. Dico soltanto una cosa: bah. :censura2: :fumo:
  3. virgin

    [166/168] La Notte Degli Assassini

    E dai, calmati, Paco! Una versione diversa, tutto qui. Pensa che io ho comprato Oxyg?ne di Jean-Michel Jarre nella rimasterizzazione del 2006, che non aveva più la splendida copertina originale di Granger, ma un rifacimento al computer del tutto privo di personalit?. E ti assicuro che la copertina di Oxyg?ne (quella con la Terra che si sbuccia e rivela un enorme teschio al posto del nucleo) è STORICA per il mondo della musica. Purtroppo, sono cose che succedono. Tornando a Ticci, quel che mi stupisce è che lui diceva di non ritornare mai sui propri disegni passati, trovandovi sempre troppi difetti, ma a quanto pare ha fatto un'eccezione. Forse per Sergio Bonelli sarebbe stato irrispettoso pubblicare i disegni originali, davvero malriusciti: avrà sicuramente ragionato in questo modo.
  4. virgin

    [166/168] La Notte Degli Assassini

    Io invece ce l'ho negli originali haha :generaleS: , ho giusto appena terminato di risistemarli... Eppure devo ammettere che rifatte sono molto meglio! Le vignette originali sono quasi inguardabili.
  5. virgin

    [593/595] La Mano Del Morto

    Ti capisco perfettamente, pard! Anzi, scusami per la mia invadenza. Allora se hai fatto l'esame di stato quest'anno, se si tratta della maturit? dovremmo essere coetanei! haha Mi spiace tu abbia vissuto un periodo difficile... è successo anche a più di un mio amico di voler mollare tutto, ma fortunatamente hanno desistito. Scusami ancora! ups
  6. virgin

    [596/597] Oltre Il Fiume

    Ho letto qualche Tex più di te, e condivido in pieno il tuo parere! Ho dato un voto in meno a "Fort Sahara", ma soltanto perchè il giorno prima non avevo incontrato la tal "ragazza stupenda" che scaten° l'ilarit? di Capelli d'argento. Dunque, tranquillo: puoi continuare a leggere la saga di Tex, che il peggio è già passato. Almeno che nelle prossime Nizzi non si superi. Ormai mi aspetto di tutto...
  7. virgin

    2 - Tex Willer Magazine

    Non facciamo gaie battute, per favore, che ho una reputazione da difendere... Poi in privato mi dirai a quali ti riferisci... Come direbbe il sindaco di Adro: speròm! :fumo:
  8. virgin

    [Texone N. 24] I Ribelli Di Cuba

    Niente di male in ciò, anzi! E cosa dovrei dire io, che a quanto pare sono stato l'unico essere aerobico nell'universo a trovare questa storia un capolavoro sè, ma di comicit? involontaria, con personaggi piatti e dialoghi che sembrano usciti dal peggior tortilla-western°Sinceramente mi sto preoccupando... sono abituato a trovarmi da solo nelle mie opinioni, ma mai fino a questo punto! Insomma, la storia è piaciuta ad Anthony Steffen e a Don Fabio, spesso in disaccordo con le scelte narrative di Boselli... perchè non piace a me?
  9. virgin

    [593/595] La Mano Del Morto

    Ragazzi, non so se sono io ad essere diventato un genio leggendo "L'Orlando Furioso" (che a livello di trama è talmente ingarbugliato da far sembrare le storie di Boselli quasi elementari), ma non ho provato la minima difficolt? a leggere questa storia. S?, l'intrigo è più complesso del solito, tuttavia non mi sembra ci sia nulla di così difficile da travalicare le capacità umane. Ma vi ripeto, non fateci caso: forse sono io ad essere un genio (peccato che abbia le incontestabili prove del contrario ). Tuttavia, vorrei chiedere un po' di clemenza a Legend of the West: "Oltre il fiume-Il ponte di roccia" mi ha fatto davvero schifo, ma non mi sarebbe mai passato per la testa di darle 1 (mi sono fermato al 4). Per carit?, ognuno è libero di dire ciò che pensa, soprattutto è libero di pensarlo, ma definire l'ultimo periodo "una trafila di stonature" mi sembra tremendamente ingeneroso, soprattutto ingiusto nei confronti degli autori: certo, ci sono state le storie di Nizzi, ma sono diminuite di quantit?, Boselli ha fatto qualche scivolone, ma non mi sembra sia mai sceso sotto il 5, cadendo a volte a livelli forse non convincenti, ma certamente decenti. Poi dico, mi sembra strano che nessuno trovi dei difetti a "I ribelli di Cuba", che per me è una trafila di imperfezioni, e poi qualcuno stronchi in questo modo "La mano del morto", che personalmente ritengo poco al di sotto della definizione "capolavoro". Ma forse quello strano sono io...
  10. virgin

    [593/595] La Mano Del Morto

    Be', padronissimo di pensarla così, per quanto non riesca ad essere per niente d'accordo! In effetti le storie che hai citato, come "La congiura" e "Missione a Boston" erano stupende, ma questa, a mio avviso, sta tranquillamente accanto a loro. Sovente non sono le caratteristiche essenziali, ma le divagazioni apparentemente superflue a fare la grandezza di una storia... sia ben inteso, sempre a parer mio. ;)Tuttavia, sentir stroncata categoricamente quella che secondo me è una delle migliori storie dell'ultimo (buon) periodo mi fa un effetto strano...
  11. virgin

    [Texone N. 24] I Ribelli Di Cuba

    Ma non è possibile, Legend of the West! Dopo quello che hai detto de "La mano del morto" pensavo avresti stroncato senza pietà questa ninnananna e invece mi lasci solo a sostenere la bandiera del Cerbero...
  12. virgin

    2 - Tex Willer Magazine

    Tanta attesa mi fa un po' tremare, ma sono sicuro che gli eccellenti articoli dei miei colleghi saranno in grado di farvi dimenticare le eventuali manchevolezze dei miei. Che dire? Fa piacere vedere che la comunit? sia così vitale! Soprattutto, sembra che avremo presto nuovi, coraggiosi compagni d'avventura. La mia firma accanto a quella di Giacomo Marchesini? Già sento il cuore mancare per l'emozione...
  13. virgin

    [598/599] La Prova Del Fuoco

    Sono perfettamente d'accordo con te, Don Fabio. Ma perchè dici "datemi pure del calvinista" come se si trattasse di un insulto? Secondo me è il più bel complimento che si possa fare! Purtroppo nessuno me l'ha mai detto: si sono fermati a "bacchettone" (sul quale non ho niente da ridire), "sessuofobo" (ehi, un attimo... ) e "misogino" (che mi sono sempre chiesto cosa c'entri... ).
  14. virgin

    [Maxi Tex N. 14] La Belva Umana

    Come ho scritto nel blog del grande Tito, lo spunto mi ricorda molto una puntata di Halloween dei Simpson, nella quale il signor Burns invita gli operai della centrale nucleare a cena nella tenuta e poi li usa come prede. Vediamo cosa salter? fuori, io sono molto fiducioso!
  15. virgin

    Gianfranco Manfredi

    Speriamo che sia meglio de "Il piccolo diavolo nero". Lo sto leggendo in questi giorni e devo dire che, se Manfredi è un bravo autore di fumetti, come romanziere non mi entusiasma...
  16. virgin

    [Texone N. 09] La Valle Del Terrore

    Scusa, Sandro, ma a me sembra il terzo personaggio da destra con i vistosi baffoni bianchi e il naso grosso. Stiamo indicando lo stesso personaggio, vero?
  17. virgin

    [598/599] La Prova Del Fuoco

    Il primo gatto è qui. Dove sono gli altri tre?
  18. virgin

    [Texone N. 12] Gli Assassini

    Paco, sai che sto cominciando a pensare che ciò che alcuni definiscono "personaggio rubascena" sia proprio ciò che mi fa piacere le storie di Boselli? Mi spiego: io sono abituato a leggere le storie di Tex dando per assodato il suo eroismo, il fatto che egli sia per natura il più figo di tutti, dunque non mi d' nessun fastidio se un altro personaggio si mette a compiere azioni mirabolanti. S?, è vero, Mitch si lancia oltre un parapetto appendendosi ad un lampadario... ma cose del genere Tex non le ha mai fatte, anche al tempo di Gianluigi Bonelli. Tex non è mai stato personaggio da esibirsi in cascades rompicollo, semmai il figlio Kit. Ho sempre visto Tex come un combattente eccezionale, dalla mira infallibile e dalle capacità fisiche notevoli, ma certamente non tarzanesche come quelle di Zagor, e in ogni caso sempre lontano da una spettacolarit? coreografica becera che trovo più adatta a Chuck Norris che non ad un eroe "signore" come Tex. Un simile atto di avventatezza mi sembra adatto ad un giovane scavezzacolo, molto meno a Tex. Poi quando, nella seconda parte, Tex e Mitch si incontrano, è evidentemente Tex ad avere il carattere più forte, a comandare e a dominare l'alleato. Non dimentichiamo, poi, che Mitch si fa turlupinare da Lisa e, se non fosse per l'intervento di Bingo e Angelo (dunque degli amici di Tex), farebbe una brutta fine. Cose simili sono capitate anche a Tex... ma quando lo sceneggiatore era Nizzi. Ripeto, credo si tratti di sensibilit? differenti, ma a me Mitch sembra tutt'altro che migliore (o uguale) rispetto a Tex.
  19. virgin

    L'ultimo Ortiz: Lo Si Può Amare?

    Se Ortiz è uno dei pochi degni di disegnare Tex, allora licenziate Claudio Villa e mettete il sottoscritto a disegnare le copertine di Tex! Ne uscirebbero dei capolavori... astratti, ma pur sempre capolavori. Dopotutto, non avete voglia di leggere una storia di Tex intitolata "Due triangoli rossi con riga blu carpiata epossidicamente"? Oppure "Quarto di Hirst in formaldeide"? :DP. S.: so disegnare soltanto le pistole e le banane. E neanche tanto bene...
  20. virgin

    [Texone N. 12] Gli Assassini

    Infatti ho assaltato l'edicola alle sette e mezza del mattino sotto una pioggia a dirotto per poterlo finalmente leggere. E che opportunità, ragazzi! In un vecchio intervento, commentando questa storia Ymalpas disse "quando scrivere è una passione": non c'è espressione con la quale potrei trovarmi più d'accordo. Le migliori storie di borden sono sempre sceneggiate ed architettate con una tale cura da favorire lunghe riflessioni sui particolari apparentemente meno significanti, ma questa ha qualcosa in più di molte altre. La preferisco, indubbiamente, a "Il passato di Carson". Ciò che rende la storia indimenticabile ?, a mio avviso, l'incredibile equilibrio fra le diverse componenti: che sia un episodio votato all'azione mi pare chiaro, ma ciò non impedisce minimamente una fine indagine psicologica nei confronti di molti personaggi, cosa che a propria volta non guasta in alcun modo lo splendido ritmo della vicenda. Amo molto le avventure d'azione nelle quali i personaggi non sono semplici tipi, ma hanno psicologie intense e mai banali, dunque questa storia sembra scritta apposta per me! Ogni cosa è studiata perfettamente, eppure non si ha mai l'impressione di personaggi con reazioni fasulle o affettate. Assai semplicemente, Boselli dispiega tutta la propria abilità e i propri artifici narrativi per raggiungere la massima naturalezza: una spontaneit? che non è svaccata e zoppicante come quella di un principiante, ma raffinata e studiata con cura. Soprattutto, dalla lettura appare evidente come borden "ci creda", quanto egli abbia lavorato. Spendere cinque euro e ottanta e ritrovarsi con un prodotto realizzato con tale ingegno, sinceramente fa bene al cuore. Ho trovato particolarmente affascinante, infine, la figura di Lisa Logan, proprio in quanto gioca (e rifugge intelligentemente) col topos della donna assassina: anzitutto, è interessante notare come apparentemente non invecchi mai, tanto che prima può sedurre il padre, poi tenta di fare lo stesso col figlio una volta cresciuto, ma ciò che è maggiormente interessante è come borden l'abbia caratterizzata psicologicamente, senza appiattirsi sugli scontati canoni del genere. Anche la fine che fa, invece di essere topica (come in superficie ?) risulta quantomai adeguata. Insomma, per farla in breve in questo texone ogni cosa è al posto giusto: c'è anche un po' di sana archeologia texiana, con i ritorni di Angelo, Bingo e Lefty, che apparendo nella mia storia preferita in assoluto mi ha fatto piacere rivedere qui, resi efficacemente senza tradire le caratterizzazioni originali. C'è Frisco, c'è una spruzzata di quartieri cinesi... gli elementi della serie che maggiormente amo, assieme al tema della "cattle war". Una sola cosa non riesco a capire: perchè molti (addirittura Nizzi) si affannino a dire che in questa storia Tex non sia il protagonista. Qui l'ho trovato deciso, incisivo ed eroico come ai tempi di GLB, affiancato da un Carson esplosivo che non disdegna spolverate ironiche (memorabile la battuta "Be', non credo che anche il nome del cavallo fosse falso, no?"). Poi c'è Mitch, un grande personaggio ottimamente caratterizzato, ma che certamente non mette in dubbio l'eroismo di Tex: è bravo con la pistola, sè, ma è impulsivo, anche gratuitamente violento... non ha la stoffa dell'eroe positivo, è soltanto un ragazzo in cerca di vendetta, seppur mostruosamente abile a sparare. Ecco, forse l'unica cosa che rimprovero a Boselli è un'eccessiva presenza di "fenomeni" nelle sue storie, non perchè mettano in secondo piano Tex, ma perchè non amo molto i personaggi dotati di particolari abilità fisiche o mentali (e allora perchè leggo Tex? Me lo chiedo da nove anni, ma ancora non ho trovato risposte ). Tuttavia bisogna considerare che, avendo un protagonista eroico come Tex, per creare tensione e incertezze questa è una delle poche vie percorribili. Passando al capitolo disegni, devo dire che Font non ha fatto un cattivo lavoro. Certo, secondo me raggiunger? il suo vertice texiano con "Nei territori del Nord Ovest", ma nonostante alcune vignette siano affrettate o mal riuscite, globalmente vi è una certa cura. Da notare che gli onnipresenti retini delle prime pagine si diradano un poco lungo la storia per poi sparire quasi del tutto nelle ultime tavole: non amo eccessivamente i retini (a parte quelli di Civitelli), quando sono usati soltanto per riempire gli spazi bianchi come faceva Kubert, ma devo dire che l'utilizzo che ne faceva Font non mi dispiaceva. Anzi, trovo arricchissero di sfumature i suoi disegni spogli, soprattutto perchè applicati con gusto. Infine, che dire? Voto 9 pienamente meritato, secondo me! Dopo "Matador!" ed "Eroe per caso", un'altra storia che vorrei aver scritto io. E mi chiedo perchè invidio sempre Boselli invece di Gianluigi Bonelli o Nizzi. Forse perchè è stato il primo a sdoganare nella serie una raffinatezza costruttiva praticamente letteraria?
  21. Questo l'ho detto anch'io nel mio primo intervento... ma un conto è l'essere prevenuti prima, un altro è trovare difetti anche quando non ci sono. Che so, ad esempio sostenendo che ne "Il villaggio assediato" Tex sia una sorta di "Tordo della notte versione stragista". Qui purtroppo sono un po' meno d'accordo, pard : è vero, i gusti sono gusti, ma le prime due storie di Ruju non mi erano sembrate male e mi sono suonate offensive molte osservazioni fatte nei suoi confronti. Apprezzo l'onest? intellettuale di chi si è ricreduto, ma non dimentichiamo che ci sono persone capaci di dire che ne "La prova del fuoco" Tex sia troppo poco determinato . Chi lo pensa è liberissimo di farlo, ma permettetemi di storcere il naso.
  22. Paco, Tahzay, a modo vostro secondo me avete ragione tutti e due! :DMi sembra che esprimiate idee grosso modo simili con qualche differenza di fondo: ben venga il criticismo, ma per quanto mi riguarda sovente è spinto a livelli comici. Sulla "sindrome da ubc" additata da Paco, mi esprimo così: non c'è niente di male nel vivisezionare le storie come fanno, giacch? è il loro lavoro. Trovo che le loro recensioni siano molto utili per ripercorrere gli episodi, magari soffermandosi su episodi che prima non erano stati notati, oppure per confrontarsi con un punto di vista completamente diverso dal proprio. Solitamente mi succede con le recensioni di Congedo, che si lancia in pindarici quanto inconsistenti voli per distruggere Nizzi ed esaltare Boselli qualsiasi cosa facciano, seppellendo il tutto sotto un profluvio di parole ingarbugliate col solo scopo di nascondere l'assurdit? dei propri ragionamenti (come diceva Nietzsche: "E' facile confondere chi pesca nel torbido con chi attinge dal profondo"). Per contro, sono perfettamente d'accordo con Michela Feltrin quando dedica centinaia di paragrafi ad un'analisi minuziosa di saggi del grottesco come L'artiglio della Tigre (vedere la recensione "Il miagolio della Tigre ed il pigolio dell'aquila") o Oltre il fiume (vedere "Yaaak! I (ne)fasti dei fratelli Donegan rinverdiscono all'ombra del ponte di roccia"). Su ubc fumetti fanno il proprio lavoro, che è quello di recensire fumetti: si può discutere sul fatto che sovente le recensioni escano sei mesi dopo il termine della pubblicazione, sulla nuova grafica oscena, ma in generale, escludendo gli sproloqui di Congedo e l'evidente malafede in altri casi, mi sembra si possa dire che le recensioni vanno fatte così. Il lavoro dei lettori è tutt'altra cosa. Se per un lettore l'analisi delle avventure non è più un divertimento, ma un gioco al massacro, ripeto, peggio per lui. Rimango della mia idea: datemi un capolavoro di Gianluigi Bonelli, un po' di tempo per pensarci, e ve lo distruggo. Ma non è così che si fa: onestamente, molti eccedono la sana critica e fanno i criticoni soltanto per pavoneggiarsi, come chi sostiene che "La prova del fuoco" sia una storiellina-ina-ina.
  23. virgin

    Fabio Civitelli

    Porc... la copertina del Tex portoghese è semplicemente incredibile! Molto meglio di quella italiana, anche se è quasi identica, ma la grafica è incredibile. Dai, Paco, trasferiamoci in Portogallo! Una bella fattoria nei dintorni di Santa Maria da Feira, tu dipingi, io scrivo, e ci dividiamo le garotas... che ne diciòP. S.: Zeca... complimenti per la tua piccolina!
  24. So che era un po' fuori, Don Fabio, ma mi serviva fare il parallelo con altri autori. Dei cambiamenti di Nizzi si è parlato ovunque, di quelli di Boselli molto meno. Ma sarà forse anche perchè in questo periodo, occupandomi della recensione del texone e preparando le domande per l'intervista, tendo a ficcare la questione ovunque... Praticamente hai riassunto l'intera questione in due frasi, Paco! In effetti, il problema è tutto l'. Credo ci siano molti vecchi lettori che non amano Nizzi o Boselli... proprio perchè non sono, n° possono essere GLB. Un atteggiamento di idolatria del passato è come la storia monumentale tanto stigmatizzata da Nietzsche: prendendo il passato quale momento di gloria irripetibile, si strangola il presente, mummificandolo prima ancora che nasca. Ma, appunto, è una questione di punti di vista: il fatto che alcuni considerino la serie di Tex finita con "Il medaglione spagnolo" secondo me non cancella la realtà, ovvero che Nizzi e Boselli l'abbiano spesso uguagliato, tant'? che la mia storia preferita di Tex è "Lotta sul mare", la seconda "Nei territori del Nord-Ovest" e la terza "La congiura"!Poi ci saranno sempre persone con pregiudizi. Ma che possiamo dire? Peggio per loro!
  25. Il fatto di usare due pesi e due misure è sempre stato contestato dal sottoscritto, ma con ciò non voglio dire che si debba sparare su Gianluigi Bonelli come alcuni fanno, solitamente, con gli sceneggiatori più recenti. Anzi, sotto questo profilo non posso rimproverarmi nulla: ho messo sovente Nizzi e Boselli sullo stesso piano di GLB, ed ho ammesso più volte di apprezzare più il Nizzi del quarto centinaio del GLB del secondo . D'altronde, però, non vedo nemmeno il problema che Don Fabio ha sollevato a proposito di borden: che egli abbia un'altissima considerazione di se stesso mi sembra innegabile, ma le magagne hanno cominciato a saltare fuori proprio quando il suo stile ha perso quelle caratteristiche che lo rendevano unico e straordinario. Non so cosa sia cambiato, n° quali siano le motivazioni (forse lo scoprir? andando a intervistare Boselli a fine mese, forse non lo scoprir? mai... mica sono Mike Hammer), ma nella produzione di borden mi sembra di trovare un discrimen abbastanza netto, vale a dire quel lungo periodo di assenza trascorso fra "A sud del Rio Grande" e "I lupi rossi". Escludendo quest'ultima, Boselli non ha più scritto storie memorabili. Non sono mancati episodi più felici di altri, come "Colorado Belle", "Omicidio in Bourbon Street" e la recente e bellissima "La mano del morto", ma chi di noi, leggendo ammirato le storie di Boselli nella seconda metà degli anni novanta, l'avrebbe mai creduto capace di scrivere storie tediose e senz'anima come "Morte nella nebbia", "Buffalo soldiers", "Missouri", "Patagonia" e "I ribelli di Cuba"? Che notate, non sono soltanto brutte, ma sono soprattutto molto lontane dal suo stile di un tempo. Ora, io direi che se qualcosa ha penalizzato Boselli, non è stato certamente il narcisismo, ma piuttosto... vai a sapere, il superlavoro, l'avvilupparsi su se stesso, oppure faccende personali nelle quali per rispetto non abbiamo alcun diritto di ficcare il naso. Fatto sta, però, che nelle sue storie pubblicate su "Dampyr" tale calo non mi sembra ci sia stato, perciò mi chiedo quanto la questione sia dovuta ad un problema di Boselli soltanto o ad un problema fra egli e Tex. I medesimi problemi sono stati sofferti da GLB dopo il numero 200, che riusciva a dare alle storie un sapore simile, ma non la medesima epicit?, e da Nizzi dopo il numero 400. Questo per dire che, per me, gli autori texiani sono tutti sullo stesso piano, indipendentemente dal nome. A me piace Tex, indipendentemente da chi lo scriva, e gli episodi meno esaltanti possono essere offerti da chiunque. Mi sono annoiato leggendo GLB, mi sono cascate le braccia leggendo Nizzi e mi sono addormentato leggendo Boselli... ma ciò non vuol dire che tali sensazioni mi vengano trasmesso esclusivamente da uno solo. Certo che, essendo Bonelli il creatore, si è portati ad essere più indulgenti. Il che secondo me è giusto... ma spesso mi capita di leggere critiche ognitempo celebrative quando sarebbe più salutare ammettere che anche Bonelli inciampava. Vedere le ultime due recensioni storiche pubblicate da UBC: "Il ritorno di Montales" credo sia, oggettivamente, una storia ORRENDA, così come "I due rivali". Eppure siamo qui a distribuire voti che vanno dall'ottimo all'eccellente. Analizzando questi ultimi due casi, sono ottimista per il futuro: certo, Bonelli ha scritto brutte storie, ma ciò non vuol dire che, successivamente a "Il ritorno di Montales", sia riuscito a sfornare capolavori (il periodo d'oro, appunto). Dunque, speriamo che Boselli faccia altrettanto. Su Nizzi, secondo me, ad essere prevenuti ormai si fa bene: ma chissà che almeno una delle ultime due storie rimaste non sia quantomeno sufficiente. Se leggessi "Dieci anni dopo 2" sarei contentissimo!
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