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virgin

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  1. virgin

    [596/597] Oltre Il Fiume

    Scusatemi, tornando alla storia "Oltre il fiume", nella seconda di copertina del numero odierno ve n'? l'anticipazione (senza vignette, come era avvenuto per "La rivolta dei Cheyenne", idea che apprezzo). Si cita, fra gli altri personaggi, la presenza di "Ukasi, suo nuovo alleato" "dalla potente magia"... non vi sembra di sentire un po' profumo de "Il presagio"? L'idea di un capo indiano aiutato da uno stregone era presente anche in una delle più belle (se non la più bella) storie del Nizzi degli ultimi quindici anni: chissà se le somiglianze si fermeranno a questo dato oppure se Nizzi riprender? anche qualcosa d'altro... L'idea di cannibalizzare le proprie storie migliori non sarebbe nuova, ma visti i risultati de "L'artiglio della Tigre" forse non c'è molto da augurarselo. In ogni caso, saluto con entusiasmo il ritorno della riserva navajo quale ambientazione di una storia! C'era stata una breve comparsata della riserva nella storia "Morte nella nebbia", poi più nulla, se non sbaglio. Speriamo bene... se la storia fosse sul livello de "La rivolta dei Cheyenne" io non mi lagnerei troppo, viste le ultime uscite di Nizzi, ma chissà che non arrivi qualcosa al livello di "Dieci anni dopo". Forza, Claudio!
  2. virgin

    [596/597] Oltre Il Fiume

    Soggetto: Nizzi Sceneggiatura: BoselliPerchè no? Anche se forse avrei sempre sognato il contrario... Di certo sarebbe curioso!
  3. virgin

    [Texone N. 24] I Ribelli Di Cuba

    Un solo commento: slurp! La storia dalle anteprima è sempre sembrata molto succosa, e ribadisco il mio parere positivo su Suarez: assomiglia abbastanza all'Ortiz di una volta, con una grande differenza che... mi piace.
  4. virgin

    Il Tratto Sintetico

    Complimenti per la precisione, Ymalpas! Che dire? Praticamente un trattato su tutto ciò che non amo nei disegni di Tex! :oFortunatamente ci sono diversi giovani che si tirano fuori da questa sfortunata tendenza. Ripetendo paro paro ciò che ho detto nel topic sui texoni, la presenza di giovani come Rossi (che imita Civitelli e Monti), Del Vecchio e Piccinelli (che riprende esplicitamente Villa) mi fa essere meno pessimista. Esprimo un rimpianto: peccato per il "picche" seguito alle tavole di prova presentate da Santucci "in solo"! Il tratto mi ricordava piacevolmente Civitelli, in versione leggermente più "spoglia"!
  5. virgin

    Carson Family

    S?, Paco, ma in un fumetto non ci sono soltanto le parole! Ci sono anche gli sguardi, i sottintesi, i silenzi, ed è con quelli che borden ha argutamente giocato, non potendo ovviamente affermare nulla esplicitamente. E' una cosa che hanno fatto spesso moltissimi autori del passato: basti pensare ad Ariosto, che dopo aver idolatrato la casata estense per quarantasei canti, termin° il proprio poema con l'epigrafe: FINIS. PRO BONO MALUM, che esplicitamente non afferma nulla, ma che in pratica lancia un messaggio molto forte ed inequivocabile. Idem qui, secondo me: riguardandomi più volte le scene "incriminate", facendo attenzione agli sguardi, la paternit? di Carson mi è sembrata più che incontrovertibile. Non dimentichiamo che una storia viene narrata da DUE persone: lo sceneggiatore e il disegnatore, che non è un mero tratteggiatore di figure... Poi tu puoi benissimo pensarla come vuoi e, anzi, ne hai tutto il diritto: la serie di Tex è qualcosa che, per ampiezza e durata, supera bene l'Orlando Furioso, ed è facile per ciascuno trovarvi ciò che lo soddisfa. Tutto ciò per dire: la tua posizione non è certamente quella dell'autore, ma poich? un personaggio di carta appartiene sia a chi lo scrive che a chi lo legge, nulla ti impedisce di interpretarlo come più ti piace .
  6. virgin

    Albi Per Un Nuovo Lettore

    S?, ma in quella a colori i numeri sono del tutto sfasati, colonnello!
  7. virgin

    Albi Per Un Nuovo Lettore

    Ymalpas ti ha segnalato alcuni dei migliori albi dell'ultimo ventennio, che dunque si possono facilmente trovare usati in buone condizioni. Della produzione recente, ma fuori dalla serie mensile, ovvero sugli albi speciali, mi sentirei di consigliarti spassionatamente:Maxi Tex "Nei territori del Nord-Ovest"Tex Speciale numero 11 "L'ultima frontiera"Gli speciali (speciali, almanacchi e Maxi) sono molto comodi, poich? contengono storie autoconclusive, dunque non dovrai andare in cerca di quattro o cinque albi diversi . Poi delle storie più vecchie ce ne sarebbero tantissime da consigliare, ma spesso gli albi originali non sono troppo ben conservate. In ogni caso gli albi compresi fra il 101 e il 200 sono quasi sempre eccellenti, se li trovi nella "Nuova ristampa" sono molto ben conservati (poich? recenti) e a buon prezzo, e dunque un vero affare. Forse lo stile è un po' lontano dal fumetto moderno, con una buona presenza di didascalie e dialoghi a volte leggermente pesanti, ma si tratta di storie importantissime per comprendere gli stilemi e le consuetudini della serie.
  8. virgin

    La Rivista Del Twf

    Mi sembrerebbe una grande idea, Paco! Ma forse è meglio se non ne spariamo troppe, che magari i redatori della Gazette si potrebbero sentire imbarazzati ad usare spunti già avanzati da altri...
  9. virgin

    La Rivista Del Twf

    I complimenti li ho già fatti altrove, ma sono benissimo disposto a rinnovarli! Come suggerimenti riguardo agli articoli, a me non dispiacerebbe scrivere qualcosa sull'atteggiamento dei diversi autori di Tex nei confronti dei personaggi femminili, su come li hanno presentati e caratterizzati, ma visto che non faccio parte dello staff, se volete riutilizzare la mia idea potete farlo (anche se non mi sembra il massimo dell'originalità). Oppure potrei provare a scriverlo e ad inviarlo ad Ymalpas o a chi per esso.
  10. virgin

    [Texone N. 11] L'ultima Frontiera

    Paco... complimenti per il saggio texiano. Nizzi sarebbe fiero di te! In effetti, di tutti i texoni che ho letto, questo mi è sembrato indubbiamente il migliore. Non ho ancora letto quelli di Font, Milazzo e Wilson, ma credo di potermi arrischiare a dire che questo sia il miglior texone mai pubblicato! Nizzi ha quasi voluto fare "il Boselli della situazione", lo ha fatto col proprio stile e devo dire che la sfida è stata vinta. Per una volta ancora mi trovo a rimpiangere il successivo decadimento di Nizzi: se questo era ciò di cui era capace, ne avremmo viste ancora delle belle, e il quinto centinaio sarebbe diventato una sfida all'ultimo sangue fra due grandissimi autori! Helas, purtroppo non è andata così...
  11. virgin

    [546/547] L'ultima Diligenza

    Nell'iniziare a rileggerla non ho provato buone sensazioni: la prima metà del primo albo non mi coinvolto per niente, poi mi sono lasciato catturare dal ritmo e le sorti sono migliorate. Una storia non eccezionale, ma ben scritta, con personaggi discretamente caratterizzati e anche un colpo di scena non troppo scontato (io sono riuscito a intuirlo in anticipo, ma probabilmente perchè avevo già letto la storia...). Boselli, poi, si dimostra un autore attento: buona la scelta di utilizzare tre pards invece di quattro, poich? la presenza di Shadow renderebbe quella di Tiger Jack superflua. Lodevole poi l'atmosfera da western cinematografico che si respira e l'entrata in scena di personaggi che movimentano il tutto, come Ritter e i due indiani, che giungono inattesi senza però dare l'impressione di essere stati buttati l' in qualche modo. Unica pecca, una trama ben studiata, ma che non si eleva a vette sublimi e particolari come la meno recente "Colorado Belle". I disegni di Sommer sono sempre gradevoli, con un west sporco al punto giusto. Peccato per diverse sbavature nelle proporzioni... Globalmente direi un 6,5. Ma visto che nello stesso anno ho dato 6 a "Il villaggio assediato" che mi era piaciuta molto di più, do 6.
  12. virgin

    Chi affiancher? Boselli

    Un ritorno in grande stile di Nolitta mi sembra improbabile... meglio sperare su nuove reclute: io oltre a Burattini-Cajelli-Recchioni, spero che nel gruppo dei papabili vi sia anche Michele Masiero, che ha fatto cose egregie su Mister No (e anche una memorabile apparizione su Dampyr) e pare essere caro a Sergio Bonelli. Riguardo al rapporto fra Boselli e Dampyr, credo che borden abbia tutto il diritto di dedicarsi maggiormente al suo personaggio. Non dimentichiamo che Nizzi dovette abbandonare il proprio Nick Raider per dedicarsi a tex, e ciò non giov? per niente alla sua scrittura...
  13. virgin

    Il Futuro Della Sergio Bonelli Editore

    Siamo anche fortunati! Tex ha perduto il 20% appena (e scusate, ma dubito che sia colpa del decadimento di Nizzi... quel 20% in meno sono, quasi tutti, anziani lettori deceduti o che hanno abbandonato la serie, più, magari, qualche giovane che è cresciuto e ha smesso), mentre molte altre serie come Nathan Never e Martin Myst?re hanno praticamente dimezzato le vendite e le ultime sei serie della lista hanno chiuso. Magico Vento chiuder? quest'anno: a quando la chiusura di Martin Myst?re e Zagor?
  14. virgin

    Il Futuro Della Sergio Bonelli Editore

    Probabilmente avete ragione entrambi: il fatto che Tex sia percepito come "vecchio" secondo me dipende in ugual misura dal tramonto del west e dalla casa editrice che, giustamente, ha voluto mantenerne l'impronta generale. Non vorrei far la parte del giovane gufo, ma secondo me il fenomeno di Tex, ora come ora, ha gli anni contati. Non credo che si possano fare paragoni con l'epoca del fenomeno Dylan Dog: allora i ragazzi, in ogni caso, leggevano fumetti. Da piccoli leggevano Topolino, poi magari crescevano e provavano Diabolik, Dylan Dog o Tex. Oggi i bambini di 6-8 anni, e lo so bene, poich? faccio il catechista all'oratorio, non leggono più NULLA, neanche Topolino, e preferiscono trascorrere il loro tempo col cellulare o col computer o con cosa altro (quando penso che, fino ai 15 anni, io non sapevo accendere un computer e non sapevo neanche cosa fosse un cellulare ... e ho diciotto anni, non sessanta! ), ed è inevitabile che non siano attratti dai fumetti... per non parlare di fumetti western. Tanto per farvi un esempio, in tutta la mia vita ho incontrato UN solo mio coetaneo che leggeva Tex... e ne leggeva uno una tantum, ha smesso ai tempi de "La miniera del fantasma-Montagne maledette". Non parliamo poi dei miei coetanei OGGI... nella mia classe (siamo in 25) sono l'unico a leggere ancora fumetti, gli altri al massimo hanno sentito nominare Tex, mentre Mister No è assolutamente sconosciuto. Per non parlare di Zagor... Ah, dimenticavo: non sono soltanto l'unico a leggere fumetti... ma l'unico a leggere tout-court. E' un fenomeno che non è ristretto soltanto alle nuvole parlanti!
  15. virgin

    2 - Tex Willer Magazine

    Grandissimi!!! Il risultato del primo numero ?, secondo me, stato ampiamente ripetuto! Si spera in un terzo numero, ora...
  16. virgin

    Il Tex Di Sergio Bonelli

    Secondo me, no! Salvo rari casi, Sergione non ha mai permesso agli altri ciò che poi ha permesso a se stesso... e probabilmente a ragione: quanti, ai giorni d'oggi, sarebbero capaci di scrivere ciò che ha scritto lui meglio di lui stesso? Non molti, credo, per non dire nessuno. Secondo me Sergio Bonelli... pardon, Guido Nolitta, è il più grande sceneggiatore vivente in Italia: quando ha potuto esprimersi liberamente e senza freni, come nella grande, magniloquente e sublime saga conclusiva di Mister No, ha trasceso i confini stessi di fumetto. E, preciso, non amo alla follia il suo Tex: le sue storie sono scritte molto bene, ma trovo quelle del fu Nizzi pre-400 ben più rassicuranti e rilassanti.
  17. virgin

    Il Tex Di Sergio Bonelli

    Secondo me l'autore più antitradizionale della saga di Tex è stato... un altro autore, del quale non dico il nome, che tanto lo sappiamo tutti : il Tex di Nolitta, infatti, per quanto diverso da quello del padre come ben ha sottolineato il bellissimo articolo pubblicato da Yamplas, ha comunque sempre avuto un temperamento eroico, qualsiasi fossero le sua sfumature, soltanto più problematico ed introspettivo dell'originale. Tuttavia, il fatto che la sua statura sia più umana, invece di sminuirne il coraggio e l'eroismo, io trovo che tali caratteristiche vengano esaltate: il Tex di GLB è superiore, imperturbabile, quasi freddo, mentre il Tex nolittiano... secondo me sarebbe capace di piangere, davanti alla morte di Lilyth.
  18. virgin

    1 - Tex Willer Magazine

    Speriamo! Io sto scalpitando come il nostro amico Gas Gas!
  19. virgin

    [135-137] Diablero!

    Quando la lessi, alla sua ripubblicazione nella Nuova Ristampa, mi lasciò indifferente, anzi, mi annoi? non poco, forse perchè, nello stesso periodo, la scarsa qualità media delle storie pubblicate sull'inedito mi aveva decisamente annoiato di Tex, che poi per un bel periodo lessi soltanto svogliatamente sull'inedito, avendo completato la collezione e lasciando da parte buona parte delle ristampe che avevo comprato e che lessi soltanto anni dopo. Invece, rileggendola un paio di settimane fa, mi ha letteralmente incantato. Non un capolavoro, anzi, decisamente un passo indietro rispetto alle migliori creazioni GLBonelliane, ma dotato di un'atmosfera splendida: incantevole e impressionante l'inizio, decisamente buono il resto, giacch? il piacevolissimo senso di mistero della prima parte, una volta che si viene a sapere tutto sul Diablero e sulla Diablera, viene quasi superato dal carisma dei protagonisti. Anzi, della protagonista. S?, perchè la vera protagonista, colei che tiene in piedi tutta la storia, è lei, Mitla. Non fraintendetemi: non sono uno che legge i fumetti per vedere le donnine (se no non leggerei Tex e non odierei Dylan Dog!), ma in questa storia GLB ci ha regalato un personaggio perfetto, affascinante e che trasuda quella seduzione stile film anni '50, garbata e mai sopra le righe. Mitla non ha una psicologia, come dice lo stregone indiano alla fine, "Un Diablero è un Diablero, e basta". E questo non è sintomo di sciatteria dell'autore: GLB non concede al male psicologismi e parvenze di giustificazione, per lui il male era puro sonno della ragione, e in quanto tale generava soltanto mostri. Infatti, a sconfiggere la Regina della Notte, oltre alla cieca imponderabilità del fato che la uccide, è soprattutto la razionalit? dei nostri quattro pards, sempre pronti ad affrontare pragmaticamente le minacce. Le mie parole sembreranno strane, ma secondo me questa è la storia nella quale GLB si è maggiormente avvicinato al fare "letteratura". Sarà forse per la mia tendenza ad astrarre e ad analizzare quasi ogni aspetto delle storie, ma questo episodio non è soltanto magia, n° soltanto avventura, c'è un discorso simbolico e allegorico di portata cosmica, almeno secondo me. Come voto do 8, ma col cuore darei 10.
  20. virgin

    1 - Tex Willer Magazine

    Il primo numero era un capolavoro, ma, viste le anticipazioni, credo che il secondo riuscir? perfino a superarlo! Complimenti, ragazzi, continuate così!
  21. Anche secondo me questa è una storia molto buona: senz'altro una delle prove più GLBonelliane di Boselli, che nella trattazione del fantastico si avvicina più del solito all'illustre predecessore, almeno secondo il mio parere. Rispetto alle ultime prove dello sceneggiatore sulla serie mensile, poi, si trovano uno stile indubbiamente più fresco e un approfondimento più curato delle psicologie dei personaggi, anche con pochi tratti, come nel caso della ragazza della diligenza e del mutilato di guerra che torna a casa, figure che appaiono poco, ma che lasciano il segno. Per la sceneggiatura, infine, ritengo encomiabile la scelta di borden di puntare sul fantastico e di realizzarlo in modo tanto efficace, incantandomi anche se, lo ammetto, non ho mai troppo amato il filone fantastico e, anzi, apprezzo decidsamente la svolta realistica voluta dalla casa editrice negli ultimi tre decenni. Per i disegni mi sembra ci sia poco da dire: Letteri in spaventosa caduta libera, ma il sapore del grande Tex c'è ancora, a patto di guardare i disegni più con la testa che col cuore. Il suo Tex, in ogni caso, è il Tex per antonomasia, con una grinta paurosa anche quando, come nell'ultimo Maxi "Il veleno del cobra", non fa altro che chiacchierare per 330 pagine. Globalmente, secondo me, un 7 più che pieno è ben meritato.
  22. Texfan, per "Il prezzo della vittoria" intendi "Il ritorno del Maestro", vero?
  23. virgin

    Valutare Una Storia Di Tex

    Nel valutare una storia di Tex (ma anche, con qualche punto in meno, i romanzi e le opere che leggo), tengo conto di diversi aspetti, per me fondamentali: 1) La psicologia dei personaggi: i personaggi della storia mi devono appassionare, devono essere vivi e coerenti. Questo non vuol dire che l'approfondimento psicologico debba essere psicanalitico ed eccessivo: all'autore esperto bastano pochi tratti per rendere interessante un personaggio, e a proposito della "semplicit? efficace", vorrei citare personaggi come Rhonda Carpenter di "Dieci anni dopo", la vedova di "Puerta del diablo", Liz ne "Il villaggio assediato", ma, andando a toccare il grande GLB, che cito sempre molto poco, anche il personaggio di Mitla nella mitica "Diablero!". Certo, personaggi più complessi "? la" Boselli non mi dispiacciono per niente, ma in un fumetto come Tex se ne può anche fare a meno. 2) L'andamento della trama: deve avere due caratteristiche, non per forza insieme: essere divertente e non eccessivamente prevedibile. Le due caratteristiche insieme fanno un'ottima storia, ma vi sono buonissime storie anche con la sola prima caratteristica. Storie dall'andamento interessante, ma scarsamente "divertenti", nel senso più letterariamente gastronomico del termine, mi paiono invece fatalmente perdenti. Vedere "Missouri" e "Patagonia": ben realizzate, ma che non vellicano minimamente la mia sensibilit? di lettore texiano che gradisce, oltre a varie raffinatezze, sparatorie in stile GLB, bistecche e patatine fritte e scazzottate con botte da orbi. 3) La capacità della trama di suscitare emozioni: purtroppo, rispetto alla totalit? della serie, queste storie sono abbastanza rare, ma quando un episodio si conclude in modo mesto, tragico o elegiaco che sia, conquista più facilmente il mio favore. Le storie nolittiane, fra le quali cito il linciaggio di Loretta in "Cheyenne Club", sotto questo profilo sono ottime. Ah, dimenticavo l'eccelso finale di "La strage di Red Hill", secondo me il migliore della serie. Ma anche Nizzi non ha mancato di colpire questo mio punto debole, come col finale de "L'uomo senza passato" o de "L'ultima frontiera". Boselli, invece, trovo tenda sempre al classico ottimismo texiano, ma il finale di "Colorado Belle" aveva una bella atmosfera, così come quello di "Eroe per caso", non tragico, ma gustosamente realistico. 4) I disegni: mi piacciono i tratti chiari, puliti e precisi. Quando una storia è disegnata da Civitelli, Letteri, Monti, Rossi e Del Vecchio (ma anche Cossu e Capitanio), il mio parere tende ad essere più indulgente. Altri disegnatori da me apprezzati sono Galep, Niccol', Villa e nemmeno Venturi mi spiace. Non amo troppo Fusco, l'ultimo Ticci, e detesto con tutto il cuore Ortiz e l'ultimo Font, quest'ultimo passato dalla magnificenza de "I territori del Nord-Ovest" alle inguardabili porcate realizzate successivamente... ed è anche prolifico, maledizione! Poi, certo, ci sono anche altri dettagli più o meno importanti: come i congiuntivi, ma anche le ambientazioni. Se una storia è ambientata in Messico, tendo ad essere più indulgente (infatti ho dato 3 a "Fort Sahara", un voto che, ripensandoci ora, è follemente alto!) rispetto alle storie con ambientazioni statunitensi o canadesi. Poi, altra cosa che mi irrita, è quando i Messicani definiscono "americani" gli Statunitensi, una cosa che nessun Messicano farebbe mai nella realtà. Se siete mai andati nel Sud-Ovest degli Stati Uniti, in Messico o in Sud America, lo saprete bene. Ma queste ultime tre caratteristiche sono piccolezze. In poche parole, il successo delle storie di Tex per me si concentra in due parole: INTELLIGENZA e DIVERTIMENTO. Poi, tengo a precisare, si tratta del mio personalissimo parere. Da quanto ho potuto confrontarmi, nemmeno troppo condiviso...
  24. virgin

    [Maxi Tex N. 12] Lo Squadrone Infernale

    La prima volta che la lessi non mi piacque per niente. Probabilmente partii prevenuto, perchè a rileggerla non è per niente malvagia. Certo, bisogna tener conto che si sta leggendo l'ultimo Nizzi, e dunque sorvolare su certe legnosità ed ingenuità, ma nonostante ciò i primi due terzi si mantengono ad un buon livello: discretamente divertenti, niente spiegazionismi inutili, addirittura un andamento non sempre scontatissimo... Poi nell'ultimo terzo a mio avviso cala un poco: l'autore si dimentica dell'esistenza del personaggio di Jerry, che almeno in UNA vignetta si sarebbe potuto riprendere, le pagine finali che riassumono l'intera storia sono pesanti, quasi Nizzi credesse che il lettore si fosse addormentato o già scordato della storia e sentisse il bisogno di riepilogare per fare in modo che non si perdesse nulla . Un 6+ globale secondo me ci sta: "Dieci anni dopo" e "Puerta del diablo" erano molto meglio, ma qui Nizzi è riuscito a stare in sella per il corrispettivo di tre albi interi, il che non è poco. I disegni di Cossu, poi, sono la proverbiale ciliegina sulla torta: pulitissimi e dettagliati.
  25. Capelli d'argento, ciò che dici tu ha qualche punto in comune con una sensazione che anch'io ho a volte provato leggendo il borden degli ultimi tempi: non si può dire che scriva peggio, però i dialoghi, e azzarderei anche le trame, a volte sono condotti un po' freddamente, secondo uno schema buono e non banale, però, per l'appunto, uno schema. E' un po' difficile da centrare, come concetto, ma credo di non andare lontano da ciò che provo dicendo che, nelle ultime storie, ho avuto l'impressione di un andamento sempre più ragionato, curato, preciso, attento a svolgere la trama in modo efficace e non scontato, ma forse arido di emozioni. Come storia ho visto che è generalmente piaciuta, ma io leggendo "Missouri" mi sono annoiato a morte: la trama era ben svolta, c'era molto mestiere, ma l'insieme non riusciva per niente a coinvolgermi, era tutto molto poco spontaneo. Anche in "Vendetta per Montales", secondo me la miglior storia dell'anno scorso, ho provato, seppur molto meno intensamente, la stessa sensazione: tutto molto ben fatto, gran mestiere, ma personaggi meno approfonditi che in passato. Perfino sulle storie brevi mi sembra ci sia stato un cambiamento: confrontare "Eroe per caso", breve, ma intensissima e toccante, con "Polizia Apache", nel quale i personaggi trasmettono molto meno e la storia stessa è meno emozionante. Da "Lupi rossi" in poi, borden, pur continuando a scrivere molto bene, secondo me ha perso qualcosa rispetto al passato. Qualcun altro prova le mie stesse impressioni?Poi, certo, non ho ancora letto "La mano del morto". Forse, quando uscir? il terzo albo e la legger?, cambier? idea, ma mi sembra che la tendenza degli ultimi anni sia stata piuttosto netta. Che borden, dovendo sostenere il ruolo di sceneggiatore principale e dovendo dunque scrivere di più, abbia tralasciato lo spirito rivoluzionario ed eccezionale dei propri capolavori pre-500?
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