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Pasquale Frisenda

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  1. E' stata un'esperienza importante, davvero. Alla prossima!
  2. Il disegno è e resta il mio principale interesse, anche se alcune idee che mi girano per la testa mi piacerebbe svilupparle e farle diventare dei soggetti per storie a venire. Si vedrà!
  3. Le tavole erano di normale ambientazione western, e le ho fatte perlopiù per cominciare a prendere confidenza con i personaggi. Western a parte, direi che la fantascienza, di un certo tipo almeno, quella più vicina al genere cyberpunk per intenderci, è forse l'immaginario che mi piacerebbe affrontare di più. Ma poi, in realtà, ogni genere ha un suo fascino particolare, e molte ambientazioni storiche mi interessano, anche quelle che riguardano le situazioni più primordiali dell'uomo...
  4. Entrambe le cose hanno la loro importanza. Avere dei riconoscimenti da un collega, o da una persona comunque all'interno dell'ambiente, è significativo, perchè significa che, nonostante la quantit? di materiale che esce e che , spesso, molti colleghi leggono (o supervisionano), il tuo lavoro si è comunque fatto notare, si è distinto per alcuni aspetti peculiari. Ed è positivo e costruttivo il poter contare sul giudizio o sui consigli eventuali di un addetto ai lavori, permette di correggere il tiro dove occorre, e di avere sempre stimoli per migliorarsi. Il riscontro nei lettori è ugualmente importante, ma, forse, ancora più appagante, sopratutto se si riesce a destare attenzione con il proprio disegno (o le proprie storie) o addirittura arrivare a dare delle emozioni. Un risultato che spesso va oltre le più rosee aspettative di ogni disegnatore, perchè significa che si è riusciti a fare breccia nella fantasia di migliaia di persone, cosa non semplicissima da ottenere, come si può immaginare, considerando l'eterogeneit? del pubblico di una testata a fumetti.
  5. Anthony Steffen Il sostegno ricevuto è stato essenziale, e si è trattato perlopiù di grande fiducia e disponibilit? da parte di Sergio Bonelli e Decio Canzio (tieni presente che il Texone è un albo che viene realizzato normalmente da nomi del mondo del fumetto noti a livello internazionale e che hanno già una carriera più che consolidata alle spalle, mentre per me la strada da percorrere per arrivare a questi obbiettivi è ancora lunga) e di costante supporto e stimolo da parte di Mauro Boselli (in questo caso è stato un continuo "... no, non va bene, ridisegnala...". E quando non me lo diceva lui la ridisegnavo io... e poi mi chiedono perchè ho impiegato più di tre anni per completarlo!!!) :-) SUMANKAN Si, ho letto buona parte della miniserie di Volto nascosto, e mi è sembrata una bella operazione, che ha anche il merito di trattare un momento della nostra Storia davvero poco noto (trovare spunti narrativi inediti e anomali mi sembra una caratteristica di Manfredi). So ben poco della nuova miniserie, ma credo che lo staff di disegnatori sia comunque al completo, e in ogni caso, a parte la piccola parentesi con la storia breve di Dylan Dog, che ho appena finito di disegnare per il prossimo numero del Colorfest, sarà troppo impegnato con Tex per poter ipotizzare altre collaborazioni. Don Fabio Esqueda Particolari riferimenti no, ma sicuramente può essere "figlia" di tante suggestioni e atmosfere che il cinema mi ha sempre trasmesso e continua a trasmettermi. Per quanto riguarda il tratto vicino a quello di Ivo Milazzo, beh, come ho raccontato anche nell'introduzione del texone, io ho lavorato per diversi anni con lui, nel suo studio a Chiavari, per la realizzazione delle storie di Ken Parker pubblicate nel "Ken Parker Magazine". Ed è una di quelle esperienze che lasciano non poche tracce nella formazione grafica di un giovane (allora) disegnatore.
  6. Il personaggio che mi ha impegnato di più è stato ovviamente Tex. Kit è venuto fuori in maniera più spontanea, e Tiger e Carson si vedono davvero poco. Nella storia che sto disegnando ci sono, per ora, solo Tex e Carson, e la caratterizzazione dei volti sarà simile a quella già vista nello speciale, ma anche con piccole variazioni, dovute alla naturale esperienza che si matura tavola dopo tavola nel ritrarre i vari personaggi.
  7. In totale sono stati tre anni e mezzo di intenso lavoro. Ora riesco a tenere una media di 10/13 tavole al mese.
  8. Anthony Steffen Beh, sono davvero troppe le storie da nominare per riuscire ad elencarle tutte senza annoiare. Diciamo che quasi tutti gli aspetti dell'universo di carta in cui Tex si muove, da quelli più classicamente western ("Tra due bandiere, "Gilas", "A sud di Nogales", "Fuga da Anderville", "Sulle piste del nord") a quelli più fantastici ("Magia nera", "Il signore dell'abisso", "Il fiore della morte") o esotici ("Il solitario del west" e seguiti per capirci), mi sono vicini e da me apprezzati. AtTheRocks Per "Patagonia", e per la caratterizzazione dei personaggi principali, mi sono rifatto perlopiù alle versioni di Giovanni Ticci e di Claudio Villa, ma senza rinunciare a omaggiare, in alcuni dettagli, il lavoro di Galep. Ad esempio, per Kit Willer mi sono ispirato alla versione di Ticci e Galeppini, e in particolare a come lo si vede in "A sud di Nogales" o "Il segno di Cruzado". SUMANKAN Non solo sono d'accordo, ma, oggi come oggi, direi che si dovrebbe osare anche di più.
  9. Dopo aver iniziato la lavorazione del volume, c'era solo una vaga sensazione di avere tra le mani una storia speciale, e non solo per l'ambientazione anomala. Sensazione che si è fatta certezza dopo una cinquantina di tavole. Mauro Boselli, con l'appoggio di Sergio Bonelli, stava andando in una direzione che non mi aspettavo. La partecipazione del sottoscritto per premiare graficamente quello che la sceneggiatura richiedeva è stata sempre costante. Ero consapevole, ormai, che quell'albo poteva essere qualcosa di particolare, e, in ogni caso, aver avuto la possibilità di realizzare un texone è sempre stata considerata da me un'oppurtunit? enorme (considerando i nomi di chi mi ha preceduto), da non sprecare con tavole sotto tono o ordinarie. La sequenza "muta" che citi è stato un passaggio cercato e voluto da Boselli. Passaggio non facile da rendere, ma alla fine le tavole lo hanno convinto. E' uno degli aspetti che hanno reso il gigante particolarmente apprezzato dai lettori e dalla critica. A me fa anche piacere che si sia chiarito, spero una volta per tutte, quello che un personaggio come Tex ha ancora da dire, e questo nonostante i suoi 60 anni di vita alle spalle (o grazie a quello). Tutto dipende da chi lo fa e come lo fa, ma il personaggio ha ancora tante cose da offrire ai suoi lettori. Per chiudere, ti ringrazio davvero molto del rinnovato apprezzamento a "Patagonia"!!
  10. Due No, sarà una storia molto realistica. Cose più "bizzarre" arriveranno in storie successive... Grazie per l'apprezzamento sulle tavole di MV! Anthony Steffen Si, le differenze ci sono. Ognuno di questi personaggi ha una sua dimensione ben definita e delle esigenze narrative (e anche grafiche) precise e molto diverse tra loro. Bisogna impararle, e gestirle in maniera corretta, principalmente per non snaturare i vari personaggi, ma anche per poter trovare il modo di realizzarli "facendoli propri", per quanto è possibile. L'esperienza accumulata sulle (difficili) pagine di KP o MV mi ha senz'altro aiutato, sopratutto per come arrivare a ritrarre graficamente un paesaggio, i costumi, gli oggetti, ma la differente ambientazione che il texone ha presentato è stata comunque impegnativa come sfida. Raul e Gianluca Grazie di cuore, e ricambio gli apprezzamenti per l'appassionato lavoro che state svolgendo! Paco Ordonez Tex è sempre stato un "compagno di viaggio" costante nella mia vita di lettore. A volte è capitato che, complice la scoperta, tanti anni fa, delle riviste "d'autore" che contenevano le tavole di incredibili disegnatori a me sconosciuti, l'attenzione verso il ranger sia venuta meno, ma mai del tutto. Ho comunque sempre seguito la serie, magari concentrandomi di più su alcuni disegnatori, e sulle storie che mi ispiravano di più. Prima di iniziare il lavoro sul texone mi sono riletto decine e decine di storie, recenti e non, e mi è sembrato davvero di ritrovare il "compagno di viaggio" di sempre. Il mio approccio al lavoro su Tex è stato di grande attenzione e rispetto, per l'immenso lavoro che tutti gli autori che mi hanno preceduto sono stati in grado di fare, portando Tex ad essere quello che ?, anche all'alba del 2010. La "forza" del personaggio (e della storia di Boselli in particolare) ha fatto il resto, e l'impegno nel realizzare il gigante è stata continuo e costante in tutte le 224 tavole. @ a tutti Auguroni di buon anno!!!
  11. La prossima storia sarà più in linea con la tradizione Texiana, ma alcune cose inedite o anomale ci saranno anche in questa storia...
  12. @ Anthony Steffen No, decisamente no. E di certo non nel modo in cui è stato accolto l'albo alla sua pubblicazione, sia dai lettori che dalla critica specializzata, fino al riconoscimento a Lucca. Modo che potevo solo sperare, direi. Il gigante è stato davvero un lungo e faticoso impegno, per me, per Mauro Boselli, ma anche per Sergio Bonelli (sopratutto considerando la quantit? di pazienza che che ha investito nel progetto, anche al riguardo dei miei continui ritardi). Il giudizio finale dell'editore, dopo la lettura, per me è stato un balsamo per i lunghi tre e più anni spesi per realizzare lo speciale, e l'accoglienza avuta dal pubblico, direi istantaneamente, ha fatto scomparire completamente e in un attimo tutta la fatica accumulata in quel periodo. Mentre lo disegnavo, i dubbi e le incertezze su "come" lo stavo facendo mi hanno accompagnato costantemente, fino alla fine, ma "sentivo" che stavo procedendo abbastanza bene, e avevo la concreta impressione di aver colto un'atmosfera adeguata alla vicenda narrata. @ tutti gli altri Auguroni di Natale pasqualemente ricambiati!! :-)
  13. Va bene direi, sopratutto considerando l'accoglienza che ha goduto "Patagonia". Un grazie ancora a tutte le persone che lo hanno sostenuto, in questa sede o altrove. In questi ultimi mesi, comunque, sono stato impegnato nella realizzazione di una breve storia di Dylan Dog, che uscir? probabilmente sul prossimo numero del "Dylan dog color fest". Della nuova storia di Tex che ho in mano, scritta sempre da Mauro Boselli, ho realizzato invece una ventina di tavole a matita e completate la metà. La riprender? in mano a breve. Alla prossima.
  14. Grazie davvero a tutti dell'affetto e dell'attenzione, eccomi qui a rispondere dopo un po' di ritardo, dovuto alla mia inesperienza con il mezzo. Grazie ancora e a presto!
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