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TWF - Tex Willer Forum

[175/176] I Cacciatori Di Scalpi


theLord
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Storia tutto sommato semplice, soprattutto se confrontata con certe di oggi, ma che va inserita nell'epoca della scrittura e nello stile di GLB. Quindi un Tex (e i pard) sempre al centro dell'azione, pochi fronzoli, indagini tutto sommato semplici, tante sparatorie e botte da orbi.

A fare la parte del leone sono i dialoghi, specie quelli di minaccia di Tex ai cattivi, davvero stupendi. E sempre un piacere vedere gli sganassoni GBonelliani ai cattivoni. Per il resto abbiamo torture anche abbastanza crude e scene che ancora non si ponevano il problema di risultare corretti.

Non un capolavoro, dunque, nella maniera più assoluta, ma una buona lettura molto classica e piena di Texianità.

Galep è Galep nei pregi e nei difetti. Certamente appena vedi il suo tratto respiri Tex. Restano, però, alcuni problemi sui volti o su certe proporzioni, di un disegnatore superato da diversi altri, ma che resta quello che più di tutti, forse, riesce a farci tornare indietro alla nostra infanzia/prima giovinezza al ricordo del suo tratto nei nostri primi Tex.

GLB 7 alla storia 9 ai dialoghi

Galep 7

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On 6/7/2020 at 20:46, Leo dice:

GLB e Galep: inimitabili; fanno quasi rabbia per la facilità con cui riescono a centrare il risultato, apparentemente senza sforzo alcuno, come solo i fuoriclasse sanno fare. Pure con una storia indubbiamente minore come questa, hanno un tocco felice talmente sfacciato da fare rabbia. E non puoi che cavarti il cappello, dannazione!   

Per me hai centrato il problema.;)

Inoltre non dimentichiamoci, e qualcuno lo fa spesso, i ritmi altissimi che, sopratutto Galep, teneva.

  • Grazie (+1) 1
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  • 8 mesi dopo...

Non sono mai stato un particolare estimatore dello stile di Galleppini, pur dovendogli eterna riconoscenza e gratitudine per aver reso graficamente il nostro impavido Ranger.

Eppure, rileggendo queste vecchie storie, non posso che ammirare il suo tratto che impreziosisce una storia sicuramente non memorabile ma dove si respirano quelle atmosfere "texiane" a noi così care.

C'è un pò di tutto: villains duri e spietati, di quelli che si usa dire con "tre dita di pelo sullo stomaco", ricettatori abili a speculare sulle disgrazie della povera gente, uno sceriffo corrotto, una città da riportare all'ordine (novella Gomorra), una banda di ribelli Apaches.

Ma ci sono anche i nostri quattro giustizieri, duri e risoluti come non mai.

GL Bonelli ci dona una storia classica che più classica non si può, anche se immette una serie di violenze che danno un tono un pò macabro al tutto.

Mi riferisco alle torture inflitte ai cacciatori di scalpi, fine tragica che Tex riassume così: "Erano delle grosse canaglie ma hanno pagato più che abbondantemente i loro crimini".

Per quel che mi riguarda era la fine che dovevano fare per i loro efferati delitti, come il massacro dei coloni iniziale dove non risparmiano né donne né bambini.

Stupenda la parte finale con l'attacco apaches nella ghost town, dove si respirano tutti quei dettagli di puro western (le baracche fatiscenti, l'assedio degli indiani, le vane speranze di farcela dei due cacciatori di scalpi, la cattura finale).

E qui Galep è fantastico nel rendere a pieno tutti quei particolari con scene di grande impatto, su tutte l'entrata in scena dei quattro pard con i cavalli spronati a mille e il fuoco micidiale esploso ai malcapitati apaches.

Troppo facile lodare Galep per storie come "San Francisco" (dove ti senti letteralmente bagnato dalle onde del mare), "Il giuramento" (epica e stracolma di pathos) o la saga Mefisto-Yama (perfetto esecutore delle trame misteriose e orrifiche ideate da GLB); è in storie come questo "Cacciatore di scalpi" che risalta il suo lavoro solidissimo ed evocativo, compresa la splendida cover del primo albo.

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  • 1 anno dopo...

Riletta ieri sera, una delle mie preferite di GLB. Sarà che l'avevo scoperta per la prima volta da ragazzino, su un bell'albo cartonato della collana  gli eroi del fumetto di Panorama, corredata di un’interessate prefazione....

Di questa storia mi piace tutto, ma proprio tutto, ogni singola sequenza, ogni scambio di battute, la caratterizzazione dei nostri e degli avversari….è secondo me perfetta nella sua linearità ed essenzialità. Non ci sono tempi morti, non ci sono eccessi di verbosità o scene ripetitive, è dura, tesa e drammatica dalla prima all’ultima pagina. Disegni di Galep di alto livello e a mio avviso adattissimi alla vicenda narrata.

Chapeau:clapping:

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