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TWF - Tex Willer Forum

[34/35] Il Totem Nel Deserto


Guest Wasted Years
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Guest Wasted Years

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Soggetto e sceneggiatura: Gianluigi Bonelli
Disegni : Aurelio Galleppini - Francesco Gamba
Inizia nel numero 34 a pag. 45 e finisce nel numero 35 a pag. 45

 

Tex affronta una minaccia spaventosa: nel deserto di Gila, uno scienziato pazzo che si fa chiamare Vindex porta avanti, insieme al riluttante assistente Herman, orrendi esperimenti genetici con i quali ha reso schiavi un manipolo di indios Zuma e un branco di feroci puma, seminando ovunque il terrore! Cervelli umani trapiantati in puma grandi come bisonti: ecco i progetti di Vindex per dar vita a un impero governato dalla "nobile razza messicana"... folli ambizioni che si dissolvono al fragore della dinamite e delle colt dei pards!

 

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Il terribile progetto di Vindex, le crisi di coscienza del suo collaboratore, i puma giganti, la follia ed il delirio... storia che è rimasta nella memoria, nonostante sia piuttosto breve.
Sarà merito del carisma dello scienziato pazzo?

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  • 1 anno dopo...

Questa è senz'altro una delle storie più affascinanti dell'epoca e resta ben impressa nella mente: impossibile non entusiasmarsi per la terribile minaccia dei puma giganti e per l'audacia di Tex nel combatterli (proprio i puma sono i veri protagonisti della storia più ancora di Vindex). Personaggio, questo Vindex, sufficientemente caratterizzato, che ricalca il clich? del ?mad doctor? carico di odio verso i colleghi che non approvano le sue idee e pronto a prendersi le rivincite mostrando gli straordinari risultati raggiunti. Anche in questa avventura Gianluigi Bonelli ricorre all'espediente dell'uso di un'altra lingua per disorientare l'avversario.

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  • 1 anno dopo...

Un altro, dimenticato, gioiellino dei tempi d'oro. Un'audace commistione di generi che funziona ancor oggi se si ha il gusto di guardarla con occhi disincantati.

Ma vediamo di essere più specifici.

1) L'idea del racconto è evidentemente debitrice dei film di fantascienza degli anni 50 e della fantascienza pulp dell'età eroica della science Fiction. Qui abbiamo un classico scienziato pazzo (o Mad Doctor) se preferite) con idee avanti quelle del suo tempo, ma completamente folle. Il primo del suo genere su Tex.

2) Se non altro il professor Carmonas ha un motivo in più rispetto a tanti altri suoi colleghi di carta e di celluloide per essere fuori di testa: non solo le sue teorie sono state ridicolizzate dai colleghi (e questo è un classico), ma ha anche un tumore al cervello, che ha acuito il suo senso di frustrazione spingendolo verso un delirio paranoide di ricostruzione di un impero messicano in stile azteco.

3) Carmonas è un vero genio: in un'epoca in cui genetica non era nemmeno un termine scientifico ed il DNA nemmeno si sapeva esistesse (almeno come tale) lui è in grado di modificare i suoi soggetti (quelli che sopravvivono cioè) in terribili giganti, uomini od animali che siano. La cosa più inquietante è che quello che lui faceva e che nel 1957 era pura fantascienza, oggi è fattibile (e forse a qualche livello è già stato fatto).

4) Con questa storia la saga di Tex fa un altro balzo in avanti: si abbandonano con decisione le strade del realismo western per imboccare quelle del fantastico. Negli anni che verranno avremo a che fare con stregoni sempre più potenti, dinosauri, alieni e tante altre cose similari. Sarà un genere certamente minoritario tra le storie di Tex, ma comunque importante. Implica che chi scrive Tex, sia pure senza esagerare, non è vin colato n° ad un genere narrativo specifico, N° al realismo delle situazioni, ma può spaziare con la fantasia. Da notare che ancor oggi Tex mantiene un sano scetticismo: ne ha viste di tutti i colori e non ha problemi a credere di avere di fronte un fantasma, per esempio, ma prima vuole esser certo che non ci siano altre spiegazioni più razionali.

5) A voler ben vedere in questa storia non ci sono veri cattivi: Vindex è un personaggio che suscita pietà e compassione. Victorio Hermann fa del suo meglio per limitare i danni di Vindex, gli Zumas sono, in fondo, delle vittime, per quanto consenzienti, ed i puma? beh giganti o meno sono pur sempre puma e non hanno certo colpe a comportarsi da tali.

6) A questo proposito, devo dire che rilette ancor oggi le sequenze della lotta coi puma giganti hanno una tensione notevole.

7) Tex dovrebbe erigere un monumento ad Alfred Nobel, inventore della dinamite, viste le volte che l'ha usata per tirarsi fuori dai guai. :inch::lol2:

8) Secondo la didascalia iniziale Tex si è addentrato nel deserto di Gila durante una cavalcata fatta nel periodo in cui lui e Carson erano in convalescenza presso il ranch di Thomas Brent. A voler ben vedere la cosa non ha molto senso. Secondo me questa storia doveva essere l'ultima del ciclo iniziato con l'arrivo di Pat Mac Ryan. Ci so no molti indizi al riguardo: Tex è da solo all'inizio di questa storia e si riunisce con tutti i suoi pards (i tre storici più Pat) solo nel finale e non ha molto senso che dopo la fine dell'avventura lui e Carson tornino al Ranch di Brent per proseguire la convalescenza (come recita la didascalia iniziale dell'episodio successivo) e non alla Riserva con gli altri, senza contare il fatto che negli episodi successivi Pat sembra proprio ignaro di dove sia la Riserva Navajo. Il perchè di questi spostamenti temo che rester? ignoto.

9) Se ho ragione io e quest?episodio è stato anticipato ed altri (come vedremo meglio in seguito, volta per volta) sono stati posticipati, allora l'esatta sequenza degli episodi di questo periodo sè come l'aveva pensata GLB dovrebbe essere: ?L'Asso di Picche ?, ?Pat l'irlandese?, ?Attentato a Montezuma?, ?Incidente a Fullertown°, ?La regina dei Fuorilegge?, ?Rinnegato?, ?Il totem nel deserto?.

10) Anche qui Francesco Gamba si affianca al duo Galep (matite) & Virgilio Muzzi (chine) realizzando dapprima metà delle strisce di un albetto e poi qualche albetto tutto da solo. Concluderanno la vicenda Galep & Muzzi.

  • +1 1
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  • 4 mesi dopo...

Storia bellissima. Anzi, ci tengo a sottolinearlo: storia bellissima sia per i testi che per i disegni! Qui Galep realizza una prova davvero straordinaria: il suo segno, che nei giochi d'ombre trova da sempre un territorio prediletto, qui riesce a meraviglia a rendere tutta la suggestione e l'inquietudine di un West tetro e oscuro, che vede girovagare sui suoi sentieri bestie mostruose, scienziati pazzi e templi di un improbabile impero neonato. Una prova grafica davvero superba!La sceneggiatura di Bonelli, dal canto suo, è magnifica!E? piuttosto violenta, innanzitutto: le belve mostruose di Vindex compiono un bel po' di omicidi; ma soprattutto, è una sceneggiatura inquietante: le prime scene con Tex nell'oscurit?, i simboli misteriosi che incontra sul suo cammino, la fine dei poveri indiani scacciati, restituiscono concretamente il senso di un pericolo grande e imminente, prossimo a venire. La scena in cui i mostri attaccano il gruppo numeroso dello sceriffo è emblematica di tutto questo, mentre quella con l'attacco delle belve ai Nostri è davvero bella- anche se forse, da delle bestiacce così invincibili, mi sarei aspettato più filo da torcere per il ranger. Vindex, per quanto sia un personaggio classico, l'ho trovato davvero splendido e caratterizzato splendidamente. Il veloce riferimento alle sue continue fitte alla testa (follia? Tumore al cervello?), lo rendono ancor più tragico e soprattutto umano: un po' di pietà per lui- che era stato tra l'altro un gran professore- la si prova. Insomma, condivido l'opinione di Hermann. Per concludere: alla storia do un bel 9, ai disegni di Galep un 10 tondo tondo!

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  • 1 anno dopo...

Davvero una bella storia nonostante non sono un amante del filone fantastico,

ma il cattivo Vindex alias Carmonas
è caratterizzato in maniera magistrale,
peccato che non sopravviva, anche se ci sarebbero i margini per resuscitarlo in quanto nessuno ha verificato che effettivamente sia stato colpito mortalmente, anche se considerato il numero di persone nei dintorni, difficilmente avrebbe potuto scamparla
Unico neo il finale eccessivamente affrettato
con l'arrivo dei pard che risolvono la situazione nel giro di poche vignette, un po' a taralluccio e vino
, difetto questo che viene perdonato al mitico Bonelli, ma che invece per Nizzi rappresenta una scure...valli a capire certi detrattori a priori! :capoInguerra:
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  • 3 anni dopo...

Grande storia!

Tanta carne al fuoco ma ben cotta, puma, Vindex, gli zumas ecc... l'unico fuori tema secondo me è Pat...   

Un Tex deciso che sconfigge Vindex e la sua banda senza pietà... il tutto condito da disegni favolosi di Galep, una delle più belle storia dei primi 35 albi sicuramente!!!!

Sceneggiatura: 8,5

Disegni: 8+

Tex: 8

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  • 10 mesi dopo...
  • 5 mesi dopo...

Dopo svariati episodi, piacevoli e funzionali ma abbastanza nella media, Bonelli pescò dal mazzo un bell’asso.

 

La storia in questione è molto ispirata e spicca nel periodo, grazie all’ottima tensione narrativa che l’autore riesce a fornire (davvero al cardiopalma la lotta di Tex e Carlos contro i puma colossali) e per la notevole caratterizzazione dei comprimari.

 

Di scienziati pazzi ne è piena la letteratura avventurosa, ma Vindex si presenta fin dall’inizio come un villain alquanto particolare. Indubbiamente è un folle pericoloso, che col suo ambizioso piano di creare un impero mette a repentaglio la vita di sottoposti e avversari, ma è comunque un geniale studioso che riesce a padroneggiare con stupefacenti risultati  le alterazioni genetiche, a tal punto di creare un siero speciale che accresce la stazza e la forza delle sue cavie. Fondamentale nelle sue ricerche la collaborazione del giovane braccio destro Hermann, studioso di grande valore che, compreso in ritardo i folli progetti del professore, diviene ben presto un suo prigioniero.

 

La grandezza di Bonelli in questo caso è quella di mettere su una fine caratterizzazione dei personaggi: Vindex è palesemente afflitto da un tumore al cervello, che gli porta fitte tremende e altera gli spettri della sua follia. Hermann teme il suo professore, ma al contempo lo compatisce, visto che riconosce che gran parte delle cause della sua follia siano dovute al male che logora la sua materia cerebrale. Tuttavia il giovane è pure capace a ribellarsi al suo infausto destino di pedina consapevole nelle mani di un folle disegno malvagio, a tal proposito emblematica la scena in cui dà a fuoco il laboratorio anche a costo di rischiare la sua vita stessa. Verrà salvato da Zumas e creduto vittima di un incidente, tuttavia il suo aiuto diverrà fondamentale per permettere a Tex e al fratello Carlos di porre fine al folle piano di Vindex.

 

Fra scene avvincenti con i feroci puma a caccia di carne umana, i desideri di fuga dei poveri messicani aggregatasi al pazzo capo e Tex che, coraggiosamente s’inoltra nel regno nemico, armato di decisione e candelotti di dinamite, si arriva all’epilogo, in cui, dopo una rocambolesca fuga i nostri sconfiggono Vindex e i suoi giganti Zumas, resi più che altro delle semplici cavie di laboratorio per i folli disegni del professore.

 

Fondamentale sarà pure l’arrivo dei Navajos guidati da Kit e Carson e anche stavolta farà capolino l’erculeo Pat (che riesce a fare concorrenza ai Zumas in quanto a stazza senza bisogno del siero:D) promosso in quegli albi come il quinto pard.

 

Straordinaria pure la prova grafica di Galep, che riesce a rendere davvero avvincenti le sequenze più inquietanti della trama, con un sapiente studio di contrasti e funzionali trovate dinamiche nelle sue vignette.

In alcune parti è presente pure la mano di Gamba in appoggio, ma anche stavolta è marcata la differenza di spessore fra i due tratti. Galep fornisce davvero delle strisce di altissimo valore, che si sposano perfettamente con le tematiche molto particolari del soggetto di Bonelli. Il consueto binomio di qualità che funge da fondamenta all’immenso successo della saga.

 

Chiudo segnalando un presunto refuso in cui incappa Gamba nelle vignette successiva alla pagina 68 dell’albo “Sinistri Incontri”: Tex, analizzando le tracce, nota la presenza di orme di stivali e di piedi nudi, presumibilmente di una coppia di indiani. Dall’assenza di mocassini, il ranger desume che non si tratti né di Papagos che di Pimas e opta per gli Yaqui, indigeni abituati a muoversi a piedi nudi. Fin qui nulla di strano, peccato però che immediatamente nelle sequenze successive, quella in cui i due indiani gettano Carlos nella fossa di pietra scistosa e poi si scontrano con Tex, è ben evidente che i due malfattori calzano dei mocassini :D. Il mio voto finale è 9

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