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TWF - Tex Willer Forum

[371/373 ] Thonga Il Tiranno


Voto alla storia  

41 utenti hanno votato

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Soggetto e sceneggiatura: C. Nizzi
Disegni: Carlo Raffaele Marcello
Periodicità mensile: Settembre1988 - Novembre 1988
Inizia nel numero 371 a pag. 51 e finisce nel numero 373 a pag. 68



Nel Sud del Texas, indagando su alcune sparizioni di cercatori d'oro e di carovane, Tex e Carson vengono attaccati da un'orda di bellicosi neri che abitano in un villaggio di aspetto africano, celato in una valle segreta. Carson è prigioniero della tribù guidata dal malvagio Thonga, che ha detronizzato il saggio Omoko e si è messo in combutta con il desperado Matias per assalire i cercatori d'oro e le carovane di passaggio nella zona. Tex, intanto, viene ripescato dal torrente nel quale era caduto, trafitto da una freccia, e curato da Kende, un anziano fedele al vecchio capo spodestato. Kende racconta a Willer la storia del suo popolo, discendente dai superstiti del naufragio di un vascello negriero. Poi, percorrendo una galleria sotterranea, conduce il Ranger nella valle segreta. Tex e Kende penetrano nel villaggio dei razziatori neri per liberare Carson e Omoko! Gli scontri sono furibondi ma, alla fine, i pards riportano l'ordine nella valle segreta: Omoko riconquista il trono e i seguaci di Thonga sono costretti a sottomettersi.



© Sergio Bonelli Editore

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  • 3 mesi dopo...

"Thonga il tiranno" è una delle non poche vicende in cui il nostro ranger deve vedersela con nemici inaspettati e francamente esotici; anche altri particolari della trama (il vecchio che vive da eremita, il fatto che i nemici "esotici" siano in combutta con "vilains" molto più consueti, in questo caso dei bandoleros ecc. ) possono essere ritrovati in altre storie ( il primo, per esempio, rimanda a "Desperados", mentre il secondo si ritrova ne "Gli strangolatori" ); ciononostante, la prova fornita da Nizzi in questo caso mi pare ottima, grazie ad un sapiente gioco di variazioni che vivifica anche gli elementi narrativi più usati in precedenza. Innanzi tutto, si può rilevare il brillante inizio in medias res: generalmente, come si può notare in "Terrore sulla savana", "Gli strangolatori" e "La nave perduta", missioni di questo genere sono affrontate dai pards quando già hanno un'idea più o meno precisa dei nemici che li attendono e dei luoghi in cui dovranno recarsi; stavolta invece Tex e Carson ( come pure il lettore ) sono completamente al buio per quanto riguarda questi due elementi, e si trovano nelle stesse condizioni ( o peggio ) dei protagonisti delle battute introduttive delle storie che ho citato in precedenza ( il tenente Moore e i suoi due soldati, i cowboys texani alla ricerca della figlia rapita di uno di loro e il professor Doberado ); anche l'ambiente in cui si trovano è pieno di particolari cupi e misteriosi

(lo scheletro dell'ultima vittima degli assalti di messicani e neri, l'indicazione dell'imbocco della valle tracciata col sangue, gli stessi nomi "Denti di drago" e "diavoli neri" con la loro cupa coloritura fantastico - soprannaturale )
e, mano a mano che vi si inoltrano, si rivela un dedalo pieno di insidiosi pericoli. Tutta la prima parte della storia
fino a quando lo scontro coi neri termina con la cattura di Carson e la caduta di Tex nel fiume
, vede le fortune dei due pards, malgrado dimostrino ambedue il loro solito coraggio e Tex le sue grandi capacità tattiche, peggiorare sempre più, talch? lo stesso lettore si sente sempre più incline a pensare che tutto sia perduto per loro. Col procedere dell'azione, però, il mistero che avvolgeva gli avversari dei pards si dissolve, tanto per il lettore che per Tex; il ranger trova inoltre in Kende un "pard di riserva" astuto e pieno di risorse, anche se circondato da una lieve e simpatica aura ironica
la scena in cui mostra a Tex la sua bravura con l'arco buttando già un uccello è una simpatica parodia delle prodezze balistiche del ranger
. Grazie a Kende, Tex ha finalmente un quadro chiaro della situazione e può quindi elaborare un eccellente piano di battaglia, che gli permetter? infine di mettere i suoi nemici in condizione di non nuocere, malgrado la loro superiorit? numerica e la loro abilità nello sfruttamento dell'ambiente naturale, che vengono dimostrate non solo nel primo scontro coi pards, ma anche nella scena dell'attacco alla carovana, non inferiore per riuscita a quella dell'attacco dei Thugs alla nave sfracellatasi sugli scogli ne "Gli strangolatori". Sempre a quest'ultima storia rimanda il rapporto tra i due principali "cattivi" della vicenda, il nero Thonga e il bandido Matias; a differenza però della storia precedente, a tenere saldamente in mano il gioco è il messicano ( originale combinazione di brutalit?, cinismo e megalomania
[sogna di diventare il condottiero di un esercito "con tanto di divise con galloni", e magari anche un caudillo]
), mentre Thonga si rivela un despota feroce, ma anche ottuso, facilmente manipolabile e vile (cosa sottolineata in maniera emblematica dall'epilogo della vicenda
in cui bastano l'astuzia e l'abilità manovriera di Kende per catturarlo ed indurlo alla resa
. Come gran parte dei disegnatori esordienti in "Tex", Carlo Raffaele Marcello mostra alcune lievi incertezze iniziali nella resa del volto dei pards; successivamente, però, la sua prestazione si mantiene costantemente eccellente, con una nota di merito particolare per la resa degli anfratti rocciosi così importanti nella prima parte della vicenda. In sintesi, a mio parere:soggetto 9,5sceneggiatura 9,5disegni 9,5
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Una curiosità: è stato più volte sostenuto che Nizzi abbia preso spunto dal film "Amistad" per l'idea alla base della storia ( un gruppo di ex schiavi neri rifugiatosi in una valle nascosta ); la cosa non è affatto impossibile, ma comunque si deve ricordare il traffico di schiavi dall'Africa all'America dur? fino alla Guerra di Secessione, sebbene la tratta degli schiavi fosse illegale dal 1807; di conseguenza, malgrado la forte coloritura esotica della storia, questa non è del tutto inverosimile.

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Un particolare significativo della vicenda, che dimostra come il mondo degli ex - schiavi africani sia e rimanga estraneo a Tex, che grazie a Kende apprende soltanto quanto gli è necessario per portare ad un esito felice la vicenda: anche quando tutto si è risolto, Tex ( e Carson, che come è prevedibile segue l'esempio del suo pard non instaura un qualsiasi rapporto diretto con Omoko e con i suoi seguaci, ma continua sempre e soltanto a parlare e trattare con Kende ( promosso sul campo a pard ); è vero che ci viene detto, verso la fine della vicenda, che Tex e Carson partecipano ai festeggiamenti della tribù, ma questo rimane un puro dato informativo confinato in una didascalia. Come ha ricordato Aliprando nel post sullo staff dei disegnatori, questa storia era in origine destinata a diventare un Texone, di cui ha in effetti alcune caratteristiche ( vicenda relativamente insolita ed "esotica", disegnatore che affronta per la prima volta Tex ecc. ; anche le tavole sono 238, nella linea dei Texoni, che ne contano da 220 a 240 all'incirca ): tuttavia, impressionato dalla qualità ( e dalla rapidiit? di lavoro ) di Marcello, Sergio Bonelli decise di pubblicarla nella serie regolare, assumendo il disegnatore ligure nello staff di "Tex".

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  • 2 anni dopo...

Sono d'accordo con il giudizio espresso da Pedro. Sia la storia che i disegni sono ottimi, forse solamente la resa degli africani (in particolare dei visi, labbra e fronte) è in alcuni casi un p? troppo grottesca ma per il resto l'ambientazione è resa molto bene. Di tutti i nemici un p? fuori della norma questa è secondo me una fra le più riuscite, complice un inizio molto ben congegnato, fantastica tutta la serie di vignette relative al ritrovamento dello scheletro nella casa del cercatore d'oro, e un personaggio d'eccezione qual si rivela Kende, la storia si fa leggere molto bene e lascia un buon ricordo. Bellissime alcune scene fra Kende e Tex come la già citata scena dell'arco o quella nella scalata all'interno della grotta dove Kende precede Tex. Voto 9

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Sono d'accordo con il giudizio espresso da Pedro. Sia la storia che i disegni sono ottimi, forse solamente la resa degli africani (in particolare dei visi, labbra e fronte) è in alcuni casi un p? troppo grottesca ma per il resto l'ambientazione è resa molto bene. Di tutti i nemici un p? fuori della norma questa è secondo me una fra le più riuscite, complice un inizio molto ben congegnato, fantastica tutta la serie di vignette relative al ritrovamento dello scheletro nella casa del cercatore d'oro, e un personaggio d'eccezione qual si rivela Kende, la storia si fa leggere molto bene e lascia un buon ricordo. Bellissime alcune scene fra Kende e Tex come la già citata scena dell'arco o quella nella scalata all'interno della grotta dove Kende precede Tex. Voto 9

pienamente daccordo! le scene tra Tex e Kende sono fantastiche molto belle e divertenti! :) direi storia molto ben riuscita, dalla sua ha di certo l'originalità, le ambientazioni diverse e le vignette simpatiche tra Tex e Kende! che raffigura un ottimo personaggio! VOTO 9
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  • Rangers

Marcello è sempre stato tra i disegnatori che preferisco, e anche in questa sua prima prova d'esordio ha dato imho il meglio di sè. Concordo con Pedro che ha notato qualche lieve incertezza del disegnatore, ma imho è stato veramente un grande disegnatore per la serie e quando è scomparso prematuramente mi è dispiaciuto tantissimo. La storia è davvero tra le più belle di quelle del filone Tex contro "tribù strane", perchè Nizzi riesce a costruire una trama convincente, anche se alla fine segue lo stesso sentiero tracciato da GLB con il medesimo schema narrativo: - Tex incontra la tribù strana;- scopre come questa è giunta in America- abbiamo i soliti furfanti che si approfittano della situazione- distruzione furfanti, saluti alla tribù con la promessa di mantenere il segreto, ecc ecc. Detta così sembra una storia banale, ma Nizzi era ancora in formissima e inserisce anche dei personaggi interessanti. Tra tutti Kende, il simpatico vecchietto che funge da ottima spalla per Tex. Mentre Thonga non è altro che un grassone senza cervello, che ha avuto la semplice fortuna di aver incontrato i bandidos messicani!!Il mio voto è 9 :trapper:

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  • 7 mesi dopo...

si continua con la lettura della sequenza più bella di tex di sempre(tranne alcune storie epocali di G. L Bonelli e Galep, penso che dal numero 297 al numero 409 siano state scritte le storie più belle del ranger), e proprio oggi ho riletto questa storia, e che dire:ottimo Nizzi e grande Marcello(con Capitanio una grande perdita per Tex e non solo) :snif: comunque Storia da 9 e disegni altrettanto(alcune incertezze le ho notate pure io, ma son ''errori'' di giovent?) :indianovestito:

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  • 9 mesi dopo...

Riletta per l'ennesima volta qualche giorno fa in pochissimo tempo. Davvero una delle mie preferite e una di quelle storie alle quali sono particolarmente affezionato. Mi ricordo che oltre dieci anni fa quando ereditai questi albi e iniziai a leggere questa storia mi prese fin da subito e ricordo perfettamente quanto rimasi male nell'accorgermi che mi mancava l'albo conclusivo della trama. Ora che sono in possesso anche di quel famoso albo leggo e rileggo svariate volte questa avventura. Molto ben sceneggiata da Nizzi nel suo migliore momento di forma la colloco in quelle storia atipiche (molto in voga in quel periodo) nelle quali i pard sono costretti a vedersela con nemici esotici del tutto insoliti nel west (tipo la tigre nera o ti Thugs). La storia molto ben disegnata dal grandissimo Marcello riesce a mantenere un grosso alone di mistero fine dall'inizio complici il ritrovamento del cadavere e delle scritta con il sangue, al valle nascosta, una popolazione misteriosa, misteriose sparizioni. Nonostante tutti questi avvenimenti la trama è semplice e scorrevole a prende molto l'attenzione del lettore grazie a un continuo succedersi di fatti e avvenimenti. Personaggio davvero azzeccato quello di Kende che ricopre la figura del vecchietto terribile. Marcello lo trovo uno dei migliori disegnatori mai apparsi su Tex con quel suo stile molto particolare e semplice ma con molta moltissima qualità. Trama 9Soggetto 9Disegni 9,5

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  • 6 anni dopo...

Storia  noiosa e molto stanca. Dialoghi  e sequenze pesanti, avversari  inconsistenti. Le do 6 solo per il memorabile personaggio  di Kende, per i bei disegni e per la scena  del salto  nel  fiume.

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  • co fondatore

Storia dallo spunto quasi originale, ma scritta col solo mestiere, che con un soggetto del genere non basta. Un lavoro comunque leggibile e che segna l'esordio di Marcello su Tex.

 

TESTI: 6,5

DISEGNI: 7,5

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"Strane genti" per una storia discreta senza infamia,senza lode che si ricorda soprattutto per l inizio dell' esperienza di Marcello come disegnatore texiano...

 

La figura di Kende è ben calibrata e non demerita, anche se toglie obbligatoriamente la scena a Carson come spalla.

Molto bello l inizio con l' agguato ai pinnacoli.

Azzeccata l alleanza tra Thonga e i Messicani,anche se non ho trovato alcun "guizzo" in questo episodio, come invece riusciva a fare quasi sempre il Nizzi del terzo centinaio.

Lavoretto da 6,5...

 

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  • 2 settimane dopo...

Prima parte molto avvincente con l'approssimarsi del pericolo prima, e con lo scontro a fuoco con i neri poi.

La storia, però, perde d'interesse nella seconda parte per concludersi con una fin troppo facile vittoria, contro avversari nettamente superiori di numero e meglio armati, ed il declassamento di Thonga da spauracchio terribile a villain di serie D.

I disegni di Marcello, comunque molto buoni, verranno nettamente migliorati nelle sue successive prove. Probabilmente il miglior Tex senza cappello.

Voto alla storia: 6,4

Voto ai disegni: 8,5

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  • 1 mese dopo...

Prova incolore di Nizzi, che, per l'occorrenza, rispolvera il rodato e ricorrente spunto di soggetto (molto caro pure a G.L. Bonelli), dell'incontro del nostro eroe con popolazioni atipiche, nascoste in valli segrete del suolo americano. Stavolta toccherà a una colonia di ex schiavi africani, sfuggiti alla nave negriera dopo un naufragio ed insediatasi in un meandro remoto del Texas. Il soggetto, già non originale di suo, non viene valorizzato più di tanto da una sceneggiatura lineare e priva di eccessivi sussulti. Eppure il prologo, con la forte scena del ritrovamento dello scheletro del minatore, con tanto di serpenti annidati fra le costole colpisce l'attenzione, così come l'enigma dell'ombra che indica l'accesso alla valle dei "Diavoli neri" stuzzica la curiosità del lettore, peccato che però col procedere della trama, ci si ritrova in un canovaccio già visto altre volte e la sceneggiatura perde di mordente. Nizzi porta a casa il compitino con molto mestiere ma poca ispirazione, e, a differenza di altre occasioni, rischia di far sbadigliare il lettore. Molte le analogie narrative con precedenti avventure che inducono a pensare, che l'idea di base sia composta a tavolino. Gli africani che si alleano ai bandidos messicani per assaltare le carovane, richiamano i Thugs apparsi parecchi numeri prima, così come l'alleanza con Kende per liberare Carson finito fra le grinfie dei nemici, ricorda l'espediente di "Desperados" con Santiago che, magari risulta meno saggio e più simpatico dell'anziano africano, ma ai fini narrativi il succo è simile. Non basta la trovata del falso allarme a scuotere l'inerzia di un'avventura, non da buttare ma troppo prevedibile e monocorde, con degli avversari non all'altezza: Tonga è proprio un vigliacco di prima categoria e pure i messicani non brillano di pericolosità a fin dei conti. Lessi su uno dei Magazine che l'episodio era stato commissionato a Marcello per un texone, ma la trama non convinse la redazione e venne relegata nel mensile. L'esordio del compianto disegnatore ligure fu molto positivo; il suo tratto dinamico si sposò immediatamente col genere e convinse Sergio Bonelli ad arruolarlo in pianta stabile nella saga. Ben presto, i suoi disegni divennero una presenza frequente fra le tavole degli albi del ranger, e diedero vita a storie celebri. La sua qualità, unita a un'alta velocità d'esecuzione, sarà oro colato per la redazione e negli anni a seguire  porterà al sodalizio con Boselli, che arricchirà la saga di preziose gemme narrative. Ma questa è un'altra storia! Il mio voto finale è 6   

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  • 1 anno dopo...

Allora...Letta solo oggi. Non male la tribù esotica e la costruzione della trama. Adoro Marcello e quindi me lo sono gustato. Nizzi forse non ha guizzi ma costruisce una sceneggiatura da 6,5 pieno. 

Sfiziose alcune battute tra i pards, mi piace quando sono "umani" ogni tanto (Tex ferito e salvato, Carson catturato).

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  • 1 anno dopo...

Me la sono appena riletta a distanza di diversi anni. 

 

Sono d'accordo con coloro che hanno dato buoni voti alla trama di Nizzi ed ai disegni di Marcello. Per me, un 7 pieno.

 

L'unica nota un po' stonata, forse imputabile al fatto che la storia e' stata scritta piu di 30 anni fa nell'ormai lontano 1991, l'uso costante della parola "negro/negri" in riferimento ai membri della tribù di Thonga.

 

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<span style="color:red">23 ore fa</span>, Lucero dice:

L'unica nota un po' stonata, forse imputabile al fatto che la storia e' stata scritta piu di 30 anni fa nell'ormai lontano 1991, l'uso costante della parola "negro/negri" in riferimento ai membri della tribù di Thonga.

Rispetto la tua opinione, ma non la condivido per niente. A quei tempi si scriveva così. Piaccia o non piaccia. 

  • +1 1
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Ma anche oggi. Basta sapere l'italiano. :D

Poi, va be', visti gli psicopatici che ci sono in giro se un autore oggi scrive "nero" non me la sento di biasimarlo.

Forse il nostro amico di oltreoceano è influenzato dalla valenza dell'inglese "nigger", che però niente ha a che fare con l'italiano "negro".

Ma è una questione già ampiamente dibattuta qui sul forum, che eviterei di riprendere, visto il numero di sordi al riguardo, oggi inopinatamente alto.

  • +1 1
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A dire il vero, non ne ho fatto una tragedia e ho pure scritto. 

Quote

 imputabile al fatto che la storia e' stata scritta piu di 30 anni fa nell'ormai lontano 1991

 

Poi fate voi...

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