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TWF - Tex Willer Forum

[362/363] Desperados


Voto alla storia  

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Soggetto e sceneggiatura: Claudio Nizzi
Disegni: Vincenzo Monti
Periodicità mensile: Dicembre 1990 è Gennaio 1991
Inizia nel numero 362 a pag. 33 e finisce nel numero 363

 

 

Incaricati di liberare l'ingegnere Lacroix, sequestrato nel Golfo del Messico per carpirgli i segreti del suo nuovo sommergibile, i rangers sconfiggono i desperados di Macedo assoldati dai rapitori. Costretto Macedo a condurli in barca nella tana di El Caribe (un pirata che ha rapito per conto di una potenza straniera l'ingegner Lacroix, progettista di un nuovo sommergibile), i pards naufragano sull'isola di San Fernando. E mentre Carson, ferito durante l'approdo, finisce in mano ai farabutti, Tex trova un insperato aiuto in Santiago, un naufrago ex contrabbandiere che odia i predoni, invasori del suo isolotto. Muovendosi nella giungla, silenziosi come serpenti, i due penetrano nel fortino di El Caribe, liberano i prigionieri e arrestano il capo dei corsari.



© Sergio Bonelli Editore

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Ho letto recentemente questa storia, e devo dire che, pur essendo chiaramente un riempitivo ( lo dimostra una didascalia a colonnino verso la fine dell'albo n. 362, che mira a risparmiare qualche striscia riferendo in poche parole ciò che il desperado Macedo fa sapere a Tex e Carson; anche il fatto che, nelle ultime battute, il personaggo dell'ingegner Lacroix, attorno al quale ruota tutta la storia, sia completamente passivo è spiegabile allo stesso modo ), mi è parsa di livello piuttosto alto: presenta una situazione non nuovissima ( qualcosa del genere si vede, a quanto pare nella storia "Il disertore" dei nn. 271 - 273, ma in uno scenario molto più consueto ), ma nemmeno troppo sfruttata

la misteriosa scomparsa dell'inventore di un arma pericolosa, che dev'essere ritrovato da Tex su incarico del governo Usa a tutti i costi, per evitare che questa finisca nelle mani di qualche potenza straniera
; l'azione è rapida, incalzante e ricca di colpi di scena (anche se i critici di Nizzi potranno naturalmente eccepire sulla presenza dell'"origliatore", che mette sull'avviso gli avversari dei due pards ); i nemici di Tex e Carson potranno non essere nulla di eccezionale in sè, ma sono molti ed attaccano i due pards in momenti in cui non sarebbe difficile per nessuno dare del filo da torcere ai due rangers; va inoltre segnalata la presenza del personaggio di Santiago, magari nemmeno lui originalissimo come tipo ( il classico vecchio un po' eccentrico che vive in un luogo isolato dal consorzio umano ), ma ben reso dalla penna di Nizzi e dalla matita di Monti, che qui fornisce una prestazione di livello assai buono. In sintesi ( e IMHO ):soggetto 7,5sceneggiatura 8disegni 8
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  • 1 anno dopo...

Si tratta senz'altro di una storia leggibile. Si parte con un classico antefatto che fa da introduzione al nuovo incarico per Tex e Carson. La parte centrale è ricca di azione dove non mancano le sparatorie e l'uso della dinamite.(Molto belle le scene in cui quest'ultima viene usata). La terza e ultima parte, introduce un singolare personaggio che sarà di fondamentale aiuto per il ranger. Uno dei punti deboli di questa storia (come dice giustamente Pedro Galindez) è che il personaggio su cuisi basa la missione di Tex, viene lasciato in disparte per tutto il tempo. Inoltre il cattivo di turno,"El caribe" non viene sfruttato abbastanza, viene descritto come unpericolossissimo avversario ma in realtà opporr? una ben minima resistenza. I disegni di Monti sono molto "azzeccati" ed efficaci. Voto:8-5

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  • 3 mesi dopo...

"Ombre sulla sabbia" e' l'esempio di come una storia cosidetta "riempitiva" e senza molte ambizioni possa risultare gradevole e scorrevole nella lettura. Niente di eccezionale s'intende, ordinaria amministrazione, anche se la locations dove si svolge l'ultima fase della storia e' un isola sperduta del Golfo del Messico, ex conquista spagnola. Avventura piena d'azione per Tex e Carson, dove se la vedono brutta sia nella locanda attaccati da Macedo e i suoi Desperados e sia nella barchetta in balia del mare agitato, dove solo per puro miracolo riescono a conservare la pelle, approdando nell'isola accennata sopra. E li' che entra in scena il personagio chiave di tutta la storia e uno dei piu' simpatici "character" usciti dalla penna di Nizzi:l'eremita ed ex contrabbandiere Santiago. E' lui la vera novita' di questa storia. E' grazie al suo aiuto e alla sua conoscenza dell'isola che permette a Tex di liberare il vecchio Carson dalle grinfie di El Caribe, e di sostiutire il vecchio Cammello per tutto il periodo dell'incursione nell'isola.
I disegni di Monti, come al solito, sono piu' che dignitosi, anche se questa e' l'unica storia dalle ambientazioni non western che ha illustrato per Tex.

Storia: 7
Disegni: 7,5

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  • 1 anno dopo...

Penso che questa storia non avrebbe lasciato il segno senza l'apporto di Santiago il vecchio contrabbandiere sapientemente disegnato da Monti. Solo la sua presenza fa, secondo me, guadagnare un punto alla storia, che peraltro non presenta niente altro di eccezionale. Nel finale c'è anche un incomprensibile scena quando

I nostri due pard se la devono vedere sul molo con gli avversari ben coperti sulla nave che incredibilmente riescono a non colpirli pur essendo i due pard vicini e completamente allo scoperto... bah un p? troppo per i miei gusti
Voto otto meno
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  • 11 mesi dopo...

Anche se è una storia messa con la funzione di fare da riempitivo tra le due grandi avventure di "Sioux" e "L'uomo con la frusta" questa storia mi è piaciuta molto come ambientazione anche se con un soggetto molto semplice come il rapimento dell'ingegnere Lacroix. La considero un occasione mancata perchè a mio avviso poteva essere molto più allungata e gli elementi non mancavano di certo. Si poteva sviluppare di più la fase iniziale, quella dove avviene il rapimento dell'ingegnere e magari il finale facendo scoprire a noi lettori i motivi del rapimento e da parte di chi fosse stato organizzato dividendo così la storia in due parti. Buoni i disegni di Monti che confesso non essere tra i miei preferiti. Ma ho notato una differenza nel disegno del volto di Tex tra l'inizio della storia e il proseguimento per poi nel finale tornare allo stile dell' inizio. Trovate anche voi questa differenza?Voto 8,5 alla tramaVoto 7,5 ai disegni

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  • 3 mesi dopo...

come hanno gia' detto molti di voi, i nostri 2 pards, riescono a districarsi un po' troppo facilmente da situazioni veramente impossibili tipo in mezzo all'oceano con la barchetta, ma tex ha cosi' grandi capacita' navigatorie???simpatico il brigantello dell'isola, e devo dire che nella versione a colori della repubblica si apprezza molto di piu' la bellezza del fortino e dell'intera isola...

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  • 7 mesi dopo...

Come avete già detto, si tratta di un riempitivo gradevole da leggere. Il personaggio del vecchio è ben costruito, ma i punti di forza della storia sono soprattutto l'ambientazione esotica e i perfetti e suggestivi disegni di un Monti più in forma che mai. La trama presenta falle non da poco, in primis l'origliatore (e non è perchè sia un critico nizziano, come dice Pedro: qui l'origliatore è davvero forzato) e poi la scena sottolineata da West10:

I nostri due pard se la devono vedere sul molo con gli avversari ben coperti sulla nave che incredibilmente riescono a non colpirli pur essendo i due pard vicini e completamente allo scoperto... bah un p? troppo per i miei gusti

Mi dispiace soprattutto per i disegni di Monti, che sono troppo belli per una storia non all'altezza come questa.
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  • 2 mesi dopo...

Riletta da poco questa storia, una trama solida, ben narrata e ben disegnata, impreziosita dalla figura del vecchio Santiago, apparentemente svitato ma con le idee molto chiare sul suo presente e sul suo futuro. Carson, messo fuori gioco da una botta in testa e dal conseguente stordimento di lunga durata, ci guadagna però una bellissima figura nelle vesti del prigioniero che prima di subire - con la solita dignit? - una dolorosissima tortura, riesce a mettere a mal partito i suoi aguzzini, nonostante siano molto più numerosi. Un aspetto che mi ha colpita: mentre Tex e Carson vengono informati del lavoro che stava svolgendo l'ingegnere rapito, e fanno i piani per recarsi a Matamoros, c'è una spia con l'orecchio ben incollato alla porta che ascolta tutta la conversazione. Si sa che uno dei rimproveri che venivano fatti a Nizzi è l'uso e abuso di spie e piccoli informatori, soprattutto se servivano a mettere Tex al corrente di particolari che altrimenti non avrebbe conosciuto. Ma io ricordo che ai tempi di GLB, ai bei tempi del primo Tex, il Nostro avrebbe detto ai suoi interlocutori di continuare il discorso come se niente fosse, si sarebbe tolto gli stivali e con passo da lupo si sarebbe avvicinato alla porta, l'avrebbe aperta, e preoccupato di non far cadere il poveretto colto di sorpresa, lo avrebbe cortesemente frenato con le nocche del suo pugno destro. Non so a voi, ma quanto mi mancano quelle scene... :deserto

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  • 2 anni dopo...

Molto bella anche questa storia, anche se un po' in tono minore rispetto alle due precedenti.
Ma cosa pretendiamo da un Nizzi così indaffarato (sembrano dei sonnacchiosi gli scrittori attuali.....) comunque sempre ben presente "sul pezzo".
L'unica osservazione negativa si può fare con riferimento al finale, a mio avviso un po' troppo "velocizzato". Già allora il numero di pagine era.....imprescindibile.....

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  • 2 anni dopo...

Ottima storia riempitiva, con un bel po'di sana ironia e un comprimario azzeccato,il vecchio Santiago,un Ben Gunn svitato ma in gamba.

Unico elemento un po' esagerato è l origlione iniziale che spia le conversazioni telefoniche tra Tex e il comandante dei Rangers...

Per il resto tanta azione,con l'attacco di Macedo e dei desperados alla locanda e con il successivo attacco del peschereccio.

Molto ben resa l isola dei pirati col fortino spagnolo,con il personaggio di El Caribe che risulta un po' appannato e un cattivo poco interessante a causa delle poche pagine in cui viene sviluppato. Chi obietta che Nizzi rendeva sempre Carson una macchietta deve ricredersi assistendo alla scazzottata tra il Vecchio Cammello e i pirati,con successiva tortura della corda del vecchio Ranger.

Finale azzeccato con la fuga della goletta dall' isola e con conseguente cessione della stessa a Santiago da parte di Tex...

Disegni di Monti belli.

 

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Bei dialoghi, un buon Tex, ma alla storia manca qualcosa, a cominciare dalla punizione al cameriere origlione per finire all'ideatore del piano che non poteva essere El Caribe.
A proposito di quest'ultimo: ventilato come un terribile nemico,
alla fine si rivela ben poca cosa.

Disegni di Monti molto buoni.

Voto alla storia: 6

Voto ai disegni: 7,5

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  • 1 mese dopo...

Bella storia, ma che soffre a mio giudizio di alcune pecche, in primis la sua brevità, che porta ad un finale affrettato, e all'abbandono di uno spunto interessante, cioè il progettò del sommergibile. Detto questo, ci sono numerose sequenze da ricordare, scritte benissimo e ricche di pathos, quali l' agguato alla taverna, la battaglia sulle barche, Macedo buttato agli squali :Dil naunfragio, la cattura e la tortura di Carson. Come già  detto da molti, il  simpatico vecchietto Santos è  un  magnifico personaggio, mentre invece ritengo che El Caribe non brilli come cattivo.

Voto 7/8

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  • 2 settimane dopo...

Dopo l'avventura fiume ambientata sulle "Colline del Vento", Nizzi si concesse una storia minore, per rompere un po' il ritmo e preparare il terreno alla successiva (e corposa) sceneggiatura messicana.

Il riempitivo proposto, è molto gradevole e carico d'azione. A dire il vero, col senno di poi, il soggetto, alquanto interessante, meritava una sceneggiatura più adeguata. Senza limiti di foliazione, la storia avrebbe potuto avere uno sviluppo più consono ed elevarsi a un grado di valutazione maggiore, ma la scelta dell'autore fu chiara in proposito e tutto risulta più ridimensionato.

Si può benissimo scindere l'episodio in due parti: la prima in cui si sviluppa la rapida (anche troppo!) indagine dei due pards per rintracciare i rapitori dell'ingegner Lacroix e la seconda, ambientata nell'esotico scenario dell'isola di San Fernando, a largo della foce del Rio Bravo in acque messicane, che risulta molto più riuscita e avvincente.

La brevità della storia non permette all’autore di delineare meglio gli antagonisti e questo alla lunga penalizza l’esito finale. Macedo, El Caribe e la sua banda, finiscono col divenire avversari non eccessivamente ostici. Si mostra molto sbrigativa anche la sessione che porta i due ranger a sconfiggere il desperado Macedo e farsi guidare sull’isola, ove viene tenuto prigioniero lo scienziato. Come appare uno snodo narrativo un po’ forzato (che diverrà un negativo marchio di fabbrica nizziano) l’origliata dello spione di turno che metterà i banditi sulle tracce dei ranger in apparente missione top secret.

Giunti sull’isola, la faccenda si complica un po’. Dapprima col naufragio, poi con la cattura di Carson a opera degli sgherri del Caribe. Proprio sull’isola Tex incontra Santiago, una sorta di simpaticissimo “Crusoe”, che si rivelerà un ottimo alleato e un prezioso aiutante per l’azione risolutiva finale. Santiago, a differenza delle altre comparse, appare molto più caratterizzato; un piccolo delinquentello da strapazzo, dato per disperso dalle autorità, molto abile e pratico che non fatica minimamente a vivere da eremita sull’isola. La perfetta conoscenza dei luoghi, uniti alla sua agilità e furbizia, saranno oro colato per Tex. L’esilarante “svitato” messicano, potrebbe benissimo riapparire in qualche episodio futuro della saga a mio avviso. Molto movimentato, ma un po’ affrettato l’epilogo, che vedrà i nostri liberare Lacroix e sfuggire sotto le grinfie della banda, a bordo di una goletta, col Caribe ai ferri. Nizzi ci mostra un Tex più incerto e approssimativo in alcuni frangenti sull’isola e alcuni errori sembrano degni del miglior Nolitta. Prima stranezza: appena risvegliatosi, nota le orme sulla sabbia di un uomo a piedi scalzi che si dirige verso la foresta, ma invece di chiedersi chi sia il misterioso individuo, ipotizza siano di Carson e non si capisce per quale motivo il fraterno amico, oltre a non cercarlo, si fosse sfilato gli stivali. Altro strano errore quello di non nascondere il corpo senza vita di Macedo, era ovvio che potesse prima o poi essere compromettente per la sua missione. Completano il campionario di errori grossolani, la mancata cancellazione delle tracce che porteranno gli uomini del Caribe a scoprire il rifugio segreto di Santiago e serviranno su un piatto d’argento Carson privo di sensi, e la disattenzione che lo porta a essere colpito da una gomitata dal Caribe, rimanendo completamente allo scoperto dinanzi i fucili spianati dei nemici. Ovviamente alla fine se la cava riacchiappando a nuoto il nemico, ma nella realtà credo che almeno una dozzina di proiettili se li beccava di certo. Piccola curiosità personale: suppongo che l’isola di San Fernando sia un’invenzione geografica dell’autore, visto che non mi pare appaia su nessuna carta geografica, a differenza di Anuta, teatro di una celebre storia narrata dal grande Bonelli, che effettivamente esiste tra la miriade di atolli presenti nel Pacifico. Molto valida la prova grafica di Monti, abilissimo nel tratteggiare i desperados messicani e gli incantevoli scenari tropicali degni del miglior albo di Mister No (d’altronde anche su quella serie prestò la sua opera prima di approdare su Tex, se ricordo bene). Da notare pure la particolare cura e l’esito molto bello a vedersi, di molte onomatopee degli spari, che diventano un valore aggiunto alla grafica della vignetta.  Il mio voto finale è 7

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  • 3 anni dopo...

Vicenda piuttosto divetente, anche se alle luci fanno da contraltare alcune ombre.

Gli aspetti positivi: 1) un ritmo incalzante; 2) l scontro marittimo, tutto sommato insolito per le storie del TEx; 3) il personaggio di Santiago.

Gli aspetti negativi: 1) un Tex piuttosto "distratto", avendo dimenticato di cancellare le tracce che poi portano alla cattura di Carson ed essendosi fatto colpire troppo facilmente dal Caribe; 2) lo scarso spessore degli antagonisti; 3) un finale piuttosto affrettato, con un Tex che non si preoccupa del "livello superiore" della congiura.

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  • 1 anno dopo...

Per me senza infamia né lode, anche se irrita il fatto che Carson ragioni continuamente e non opponga resistenza quando i banditi lo beccano privo di sensi! (Eh sì, almeno Faraci nel suo debutto gli aveva fatto ammazzare un bel po' di bandidos). Divertente il finale, ma il fatto di presentare Carson come un donnaiolo che si arrende alla minima profonda difficoltà mi sembra ancora una volta non pertinente con la sua caratterizzazione. Non è suggestivo :mazza:, è piuttosto ridicolo. 

Voto 7– 

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  • 5 mesi dopo...

Una storia discreta, anche questa di passaggio tra due storie importanti.

 

Trama ben congegnata anche se sviluppata a mio avviso con eccessiva velocità, dato il ridotto numero di pagine.

Simpatico il nonnetto Santiago che aiuta Tex, dimostrando tra l'altro di avere ancora molte cartecce da sparare.

I nemici invece si rivelano poca cosa, compreso il loro leader Caribe.

 

Disegni di Monti a mio avviso più che buoni; bellissimi gli squali che compaiono a profusione.

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