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TWF - Tex Willer Forum

[141/145] In Nome Della Legge


Voto alla storia  

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Messaggi consigliati/raccomandati

<span style="color:red;">5 ore fa</span>, F80T dice:

Il primo Tex acquistato, a dodici anni, fu il n. 382, La Tigre Nera.

Da allora, non ho mai perso un albo della serie gigante. Ma, pur avendone sempre avuto l'intenzione, non ho mai recuperato gli albi precedenti al mio primo acquisto.

Possiedo i primi 10 numeri di TuttoTex e molti altri albi li ho letti attingendo dalla collezione di un mio zio.

Mi rimangono, però, molti buchi .....

Se posso darti un consiglio, "tappali" questi buchi, ne vale veramente la pena. ;)

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<span style="color:red;">3 ore fa</span>, Loriano Lorenzutti dice:

Se posso darti un consiglio, "tappali" questi buchi, ne vale veramente la pena. ;)

 

Quando ero ancora un adolescente, la mia passione per Tex si traduceva in una continua rilettura delle storie in mio possesso e nel tentativo di disegnare il nostro eroe, copiando e ricopiando (con scarsi successi, evidentemente) le tavole della serie inedita.

 

Con il tempo, e la connessa maturazione di nuovi interessi e nuove responsabilità, la mia passione per Tex si è espressa nel mero acquisto e lettura, mese per mese, della serie inedita, dell'annuale Texone e, occasionalmente, dei Maxi Tex.

 

La scoperta di questo ottimo forum, prima come mero visitatore non registrato, poi come iscritto alla comunità dialogante, ha mutato il mio approccio a Tex.

 

Pian piano sto rileggendo le vecchie storie, lasciandomi orientare nella scelta degli albi da leggere dall'ispirazione del momento e dagli spunti che trovo in questo luogo virtuale di confronto.

Ho acquistato alcuni albi delle serie non regolari che - quale peccato! - mi erano sfuggite (sto parlando di Nueces ValleyIl vendicatoreGiustizia a Corpus Christi).

Sto recuperando, anche grazie alle ristampe offerte dalla Sergio Bonelli Editore, alcune delle più belle storie del passato.

 

Seguitò il tuo consiglio, Loriano, e magari deciderò di completare la serie. Sempre che mia moglie non decida di scaraventarmi fuori di casa insieme a tutti i miei Tex ;) :) 

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Non ho nemmeno idea di quante ore abbia impiegato per leggerla ma ne è valsa la pena . Il soggetto è da 10 e lode per l'originalità ( l'inferno dei vivi in versione texiana ) e i personaggi che si muovono all'interno della storia sono una vastità (quasi troppi) : le sequenze di Tex in carcere sono immense : nonostante venga massacrato da Murdock , continua ad essere insolente fino all'ultimo . Mi è piaciuta moltissimo anche la scena in cui Tex viene tirato fuori dalla "vedova" dove non riesce nemmeno a reggersi in piedi . Però per mantenere costantemente viva l'attenzione del lettore per 5 albi ci sarebbero dovuti essere più momenti di azione dove Tex l'ho trovato molto carente in proporzione alla lunghezza della storia . Come dice @Andrea67 mi ha molto deluso il fatto che il misterioso personaggio che ha ordito il complotto non viene mostrato in volto per 5 albi e alla fine si rivela essere uno mai visto... Rimane comunque un'ottima avventura ! I disegni di Nicolò mi piacciono molto tranne per la raffigurazione dei volti dei pards che trovo molto anonimi .
STORIA : 8,5
DISEGNI : 7

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  • 8 mesi dopo...
  • Sceriffi

Storia infinita, terza per ordine di lunghezza dietro 'solo' a "L'Uomo con la Frusta" e "Il Segreto del Morisco" che se non erro è la storia più lunga mai pubblicata dalla SBE. Quando la lessi per la prima volta, mi piacque in maniera smisurata.

"Tex"

"Su...Su... Coraggio!"

"Qualcosa mi dice che ci rivedremo prima del previsto!"

"A presto fratello lotteremo tutti per tirarti fuori!"

"Lo so, Tiger! Grazie!"

"Pà...!"

"Non dire niente, Kit!... Non dire niente..."

Dopo questa memorabile scena Tex entra a Vicksburg e come prima cosa Murdock gli dà il benvenuto con un cazzotto.

La storia è incredibile, per me resta tuttora la migliore mai fatta da Bonelli. Tutti i Pards hanno un ruolo ben preciso, Carson media per liberare Tex, gli altri due devono vedersela con il nuovo e cattivo agente indiano. Momenti incredibili, oltre alla grandiosa scena già citata sopra, molte altre entrano di diritto nell'olimpo Texiano. Finale stupendo, in cui scopriamo chi è la mente dietro a tutti i piani che servono ad incastrare Tex. Memorabile l'incontro tra Tex e Marcus Parker e poi seguono le tavole finali disegnate da un magistrale Erio Nicolò (e da qualcun altro). I personaggi di contorno in questo caso sono ottime, a partire dalla bella Myra Solano, per non parlare di Murdock (Rauch nella storia recente poteva far meglio) o del barista che troviamo ad inizio storia che vediamo anche in "Dugan il Bandito". Nicolò mi piace, come fa lui Tex calmo che si accende la sua sigaretta, non lo fa nessun altro (tranne Ticci). In una storia così lunga, Nicolò riesce a sfoderare una performance di livello. In definitiva un grandioso Gianluigi Bonelli ed un ottimo Nicolò che creano une delle pietre miliari della Saga.

Bonelli 9 e mezzo sua miglior prova per me

Nicolò 8

 

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  • Sceriffi
<span style="color:red;">17 ore fa</span>, MacParland dice:

Bonelli 9 e mezzo sua miglior prova per me

 

Nove e mezzo alla sua miglior prova? Ammazza, proprio uno scrittore mediocre, che non arriva al 10 nemmeno con la sua storia migliore :laughing:

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E' da 10 come almeno venti o trenta altre. (Il tranello, sangue Navajo. Vendetta indiana, Sulle piste del Nord, Lotta sul Mare, Il laccio nero, Tucson, Il figlio di Mefisto etc etc)

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  • Sceriffi
3 ore fa, borden dice:

E' da 10 come almeno venti o trenta altre.

Addirittura! Io storie da 10 ne ho 5 (due sue, due di Nizzi ed una di Sergio). Trenta mi sembrano assai. Boh sarò strano!

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La verità è che i voti sono quanto di più aleatorio esista. A me piaceva molto dare i voti ai dischi, alle storie di Tex qui sul forum... poi ho cominciato a insegnare e a dare voti con sempre più fastidio, dimenticandomi del voto dato l'istante successivo. :D

Oggi quando do un voto a una storia lo faccio con disattenzione, tanto per aggregarmi al costume. Rispensandoci, dovrei smettere.

Ad ogni modo, se c'è una storia che merita dieci, a mio avviso è proprio questa: GLB riesce a creare una storia memorabile mettendo come grande cattivo un personaggio, l'uomo di Flagstaff, che appare all'ultimo momento ed è assolutamente insignificante. Un signor nessuno, ma mio padre ed io l'abbiamo sempre ricordato come "l'uomo di Flagstaff", una figura mitica. Per fare una cosa simile bisogna essere un genio.

Non la metto nelle mie preferite in assoluto solo perché le storie di Tex bellissime sono troppe per essere tutte nelle mie preferite.

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Dei voti io ricordo una cosa sola: se era sei era una grande soddisfazione, sei e mezzo una festa.

E sono stato ancora più contento quando non ho avuto più la necessità di avere sei di media.

E quindi anche io non voto praticamente mai, a meno che non siano elezioni o referendum.

Just now, Dix Leroy dice:

Dei voti io ricordo una cosa sola: se era sei era una grande soddisfazione, sei e mezzo una festa.

E sono stato ancora più contento quando non ho avuto più la necessità di avere sei di media.

E quindi anche io non voto praticamente mai, a meno che non siano elezioni o referendum.

Questa storia ho avuto modo di leggerla in maniera completa non più di un anno fa. Avevo recuperato gli albi mancanti all'origine, ma era il periodo che Nicolò non mi piaceva.

Ottima storia proprio perché rompe il solito schema, ma effettivamente lo scoprire chi aveva organizzato il complotto non era l'obiettivo principale nella testa dell'autore.

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<span style="color:red;">1 ora fa</span>, MacParland dice:

Addirittura! Io storie da 10 ne ho 5 (due sue, due di Nizzi ed una di Sergio). Trenta mi sembrano assai. Boh sarò strano!

Tranquillo Mac, sono più strano io che ne ho una sola (questa):D

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16 ore fa, virgin dice:

Ad ogni modo, se c'è una storia che merita dieci, a mio avviso è proprio questa: GLB riesce a creare una storia memorabile mettendo come grande cattivo un personaggio, l'uomo di Flagstaff, che appare all'ultimo momento ed è assolutamente insignificante. Un signor nessuno, ma mio padre ed io l'abbiamo sempre ricordato come "l'uomo di Flagstaff"

Ti sei mai chiesto perché Glb lo rende così insignificante?un' ameba... non gli rende nemmeno l'onoredi essere ucciso da Tex.l "omenicchio" è stato solo un gran burattinaio e un faccendiere,non ci ha mai messo la faccia per affrontare il ranger,ma ha solo usato il suo potere fatto di soldi e intrigo per eliminare Tex,che da eroe ", umano" qual è patisce le pene dell'inferno,ma vince. Marcus Parker muore da vigliacco, suicidandosi, vedendo tutto il suo impero cadere, come un castello di carte, di botto... nessuno può rimpiangere tale scarto di verme...geniale, semplicemente geniale.storia da Oscar... meriterebbe una trasposizione cinematografica.la adoro... aspetto sempre il ritorno del "Signor"Murdock,viscido verme

Modificato da Barbanera
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<span style="color:red;">1 ora fa</span>, Barbanera dice:

Ti sei mai chiesto perché Glb lo rende così insignificante?

 

La risposta è nella mente di Dio, ormai. :D

Di sicuro, tratteggiarlo meglio lo avrebbe per paradosso banalizzato; così rimane una pura funzione narrativa, quasi impersonale: tanto impersonale da non oscurare nemmeno il proprio piano, che così risalta per intelligenza e malvagità.

Poi che GLB ci avesse pensato prima o abbia trovato la risposta per istinto, scrivendo, come spesso gli succedeva... non possiamo sapere.

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Marcus Parker giganteggia fra tanti nemici di Tex proprio per il fatto che non si vede mai. Agisce nell'ombra, da dietro le quinte, non contattando nemmeno direttamente gran parte dei suoi uomini. Questo lo mette su un piano superiore ai tipici nemici di Tex, che anche quando sono affaristi di solito sono commercianti o banchieri locali. Ma stavolta Tex ha contro una macchinazione che arriva molto, molto in alto.

Anche il suo suicidio, per me non è fatto per sminuirlo. Marcus Parker è un uomo di potere. Senza il potere, non può diventare un comune galeotto. E non può permettersi di essere messo alla sbarra in tribunale. il suo suicidio da una parte lo mette definitivamente fra i nemici più memorabili, e dall'altra sancisce il fatto che la vittoria di Tex contro un simile complotto sia stata totale (molto piu di un eventuale processo prolungato con probabili pene lievi)

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1 ora fa, Diablero dice:

Anche il suo suicidio, per me non è fatto per sminuirlo. Marcus Parker è un uomo di potere. Senza il potere, non può diventare un comune galeotto. E non può permettersi di essere messo alla sbarra in tribunale. il suo suicidio da una parte lo mette definitivamente fra i nemici più memorabili, e dall'altra sancisce il fatto che la vittoria di Tex contro un simile complotto sia stata totale (molto piu di un eventuale processo prolungato con probabili pene lievi)

È un avversario tosto finché comanda altri...ma è fondamentalmente un codardo alla prova concreta dei fatti...uomo in grado di costruire intrighi perfetti ma totalmente "disarmato"nel confronto diretto contro uomini veri e determinati...sono d accordo,il suicidio non è fatto per sminuirlo,ma per evidenziare la sua sconfitta personale...  la paura di perdere la reputazione e l onorabilità (e forse la vita) con un processo lo spinge a tale gesto.. Una giuria lo avrebbe assolto o datogli una pena lieve? Non credo proprio...a parte la frode ai Navajos,Parker tramite le carte in mano alla Solano risulta anche mandante di omicidio del figlio di un giudice se non ricordo male...per cui non se la sarebbe comunque cavata a buon mercato. il suicidio è un atto obbligato per tale Verme...che toglie a Tex (che non lo sbatacchia nemmeno,dal momento che lo considera ormai finito, e Parker non è in grado di stargli alla pari in uno scontro) il "fastidio"di sporcarsi le mani contro un avversario totalmente imbelle, inebetito e pietrificato dalla paura (ah,come lo rende bene Nicolò)...la sua fine evidenzia ancora di più la totale vittoria di Tex e dei pard...

Tra parentesi,si parlava di eroe umano...in questa storia Tex è molto umano...lo si vede preoccupato per il figlio e per la sua gente,per se stesso anche...la "Vedova" a Viksburg gli toglie le forze e lo indebolisce,in alcuni punti sembra addirittura perdersi d' animo.ma la sua tempra e la vicinanza dei suoi pard gli danno la forza di reagire.in questa storia si vede proprio l affiatamento del quartetto...

 

Modificato da Barbanera
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Beh, Parker, come tanti altri antagonisti, poteva avere anche l'opzione della fuga, magari in Canada o in Messico

Sempicemente, GLB fece una scelta diversa, e precisa, come personaggio aveva dato tutto (o non aveva altro da dare). 

Modificato da gilas2
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  • 1 mese dopo...

Vado subito al sodo: per me la storia più bella della saga di Tex.

Riletta dopo qualche anno me la sono gustata con enorme soddisfazione.

Per me è la storia definitiva, quella in cui trovo tutti gli elementi che rendono Tex un fumetto epico.

C'è il tranello ai danni di Tex, imbastito con cura e grande attenzione ai particolari e che diventa una trappola al quale il nostro eroe non può sfuggire. L'immagine di quella ragnatela con il grosso aracnide che si dirige verso la preda vale più di tante parole.

C'è un nemico astuto e spietato ma che sa anche essere paziente, aspettando il momento giusto per colpire con la massima efficacia. Ogni comprimario è al posto giusto e recita la sua parte alla perfezione. La preda non può scappare.

Ci sono figure di secondo piano ma caratterizzate alla perfezione, come lo zelante sceriffo di Gallup e il molto più umano e comprensivo vice sceriffo che scorterà Tex fino a Vicksburg.

E ancora il direttore del carcere schiavo dell'alcool, presentato con pochissime ma efficaci tavole; figura prescindibile ma rappresentativa di quegli uomini al potere la cui debolezza è direttamente proporzionale alla carica detenuta.

Sicuramente la figura più temibile per le sorti del nostro ranger è senz'altro quella di Murdock, il capo delle guardie della prigione, perfetta figura dell'avido e spietato aguzzino incurante delle vite umane che transitano a Vicksburg.

Colpirà più volte Tex, infliggendogli anche la temibile punizione della "vedova": ma se riuscirà a fiaccarne il corpo di certo non ne domerà lo spirito ricevendo alcuni (spassosissimi) insulti che lo faranno imbestialire.

La dignità di Tex, nonostante i soprusi e le angherie ricevuti, non verrà mai lesa, anzi ne uscirà rafforzata dalla breve ma intensa prigionia.

Clem dimostra di essere personaggio molto astuto: certo c'è tanta avidità alla base della sua collaborazione con Carson ma anche la consapevolezza che Tex non è un caso come quello di altri disgraziati che avevano tentato di comprare l'evasione. L'astuta ed estremamente affascinante Myra (confesso il mio debole per le "maggiorate" di Nicolò) è una delle figura femminili che rimangono più impresse. Scaltra e spietata ma anche estremamente intelligente. Le ci vuole un solo istante per capire quando passare dall'altra parte della barricata.

Se Tex è quello che, per forza di cose, agisce di meno i restanti tre pard non mancano di assolvere i loro compiti alla perfezione.

Kit tiene in pugno le redini della riserva con saggezza ed autorità. Memorabile la strigliata al becero Lyman, così come memorabile è il pestaggio in coppia con Carson al malcapitato che voleva impiccare Tex.

Certo, spesso sembra un pò il clone del padre, ma all'interno della storia risulta pedina insostituibile.

E il fido Tiger non gli è da meno: ha ruoli meno attivi ma è compagno che infonde sicurezza e porta quel mattoncino fondamentale per la buona riuscita della storia.

Carson con abilità e pazienza tesse la tela per acconsentire all'evasione di Tex, capendo subito qual è il mezzo più adeguato (il dinero ovviamente) per convincere i diretti interessati.

E' un Bonelli in stato di grazia che non sbaglia nemmeno le virgole. Ogni tassello è al posto giusto, ogni situazione contribuisce ad accrescere la drammaticità e la perfezione di quest'opera che per me rappresenta un vero kolossal a fumetti.

Cito un breve estratto di Sergio Brancato dal volume "L'arte di Erio Nicolò" perché, per me, estremamente significativo.

"Supportato dal disegno di Nicolò, sempre funzionale alla narrazione e, al contempo, evocativo nei riguardi della memoria del lettore, Bonelli si conferma autentico mitografo del nostro immaginario allestendo una catena di eventi tra loro perfettamente orchestrati, volta a implementare di volta in volta la suspense nella progressione verso lo scioglimento finale della trama".

Nicolò, che è il mio disegnatore di Tex preferito, qui raggiunge il culmine della sua arte.

Per finire, devo ammettere che l'unica cosa che, sin dalla prima lettura di tanti anni fa, mi aveva fatto un pò storcere il naso, era l'identità segreta del misterioso uomo di Flagstaff che, alla fine dei conti, si rivela un perfetto sconosciuto.

Non capivo perché fosse stato nascosto il volto per quasi tutta la storia.

Una chiave di lettura interessante me l'hanno data i commenti di @virgin e @Diablero, che danno un senso pieno e plausibile a questa insolita scelta dell'autore.

 

 

 

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  • 2 settimane dopo...
Il 25/4/2012 at 20:11, Leo dice:

Ho letto oggi questa lunga storia nell'edizione Oscar Mondadori. Devo dire che purtroppo non concordo con i giudizi del topic, perchè io francamente mi sono un p? annoiato, e a un certo punto ho perso il piacere di leggere la storia. La prima parte indubbiamente è bella:

Contenuto nascosto

Insomma, tutta la prima parte (a cui queste scene appartengono) mi ha appassionato. Poi, però, pur essendoci sempre azione, la storia diventa lenta, e, a mio parere, troppo diluita. Comincio ad annoiarmi quando si introducono delle situazioni superflue (si tratta sempre della mia opinione, ovviamente: AtTheRocks, per esempio, afferma in un precedente post che secondo lui non vi sono passaggi superflui) che rallentano troppo la storia: tutta la parte che vede impegnato l'esercito a scacciare i Navajos dalle montagne, con le azioni di disturbo da parte di Kit e Tiger, tutte le trattative con Clem e Murdock, secondo me fin troppo ripetitive e gestite "pesantemente" (addirittura si fa arrivare il direttore della banca con la valigia piena di denaro...): scene secondo me evitabilissime e che non aggiungono nulla alla storia. E poi vi è una certa verbosit? che è tipica probabilmente delle storie di quel periodo (non sono un esperto della fascia 100-200) che magari può essere apprezzata in una storia più breve, ma che in una storia di 500 e passa pagine si fa sentire negativamente. Per queste ragioni, non riesco a dare un giudizio positivo a questa storia, e un p? mi sorprende la totale lontananza del mio pensiero da quanto è stato invece espresso in questa discussione, in maniera pressoch? unanime (salvo in parte Wasted Years), da chi mi ha preceduto. Forse sono stanco, o forse, cresciuto a suon di Nizzi e Boselli, non leggo con la stessa passione il Tex più "artigianale" di Bonelli (o, perlomeno, del Bonelli di questo periodo)?

Allora...Finita oggi dopo circa una settimana. Anche io sono cresciuto con Nizzi e Boselli ma piano piano mi sto sparando GLB. Ho letto questa dopo "Terra promessa" e "Giubbe Rosse".

"Il grande intrigo" ha molte cose che mi sono piaciute. Un Tex "umano ed in difficoltà ", Carson, Kit e Tiger protagonisti, un gruppo di comprimari (tra "cattivi " e "ibridi") vario e ben descritto. Inoltre l'idea di nascondere il volto dell'uomo di Flagstaff mi ha portato a "cercare il colpevole ". Quindi sono rimasto deluso dal finale. Però pensandoci bene è stata una genialità di GLB. Ha creato una bellissima storia ricca di tanti elementi e "ingannando" il lettore dopo però averlo fatto appassionare. Alcuni "difetti "li ho trovati in un finale un po' affrettato e nelle poche battute o scene simpatiche (Terra Promessa ne ha tante).

Nicolò non è tra i miei preferiti (sono della sponda Villa/Civitelli) però  non è  stato affatto male. Lo preferisco a Galep sicuramente.

 

Il 20/9/2019 at 01:17, F80T dice:

Il primo Tex acquistato, a dodici anni, fu il n. 382, La Tigre Nera.

Da allora, non ho mai perso un albo della serie gigante. Ma, pur avendone sempre avuto l'intenzione, non ho mai recuperato gli albi precedenti al mio primo acquisto.

Possiedo i primi 10 numeri di TuttoTex e molti altri albi li ho letti attingendo dalla collezione di un mio zio.

Mi rimangono, però, molti buchi e In nome della legge rientrava in uno di questi.

 

Per tale ragione, ho approfittato della recente ristampa dell'intera storia per leggere questa pietra miliare della saga texiana.

 

Si tratta, a mio giudizio, di un vero capolavoro.

Il lettore viene scaraventato nel buio della prigione di Vicksburg insieme a Tex e da allora tenta, insieme a lui i riemergere. Ma Gian Luigi Bonelli ha allestito una trama complessa, in cui la situazione si ingarbuglia ogni volta che sembra esserci un barlume di luce.

 

I tre pard di Tex, privi della loro guida, mostrano tutte le loro abilità. Mi è molto piaciuta, in particolare, l'autorevolezza mostrata da Piccolo Falco nel guidare la propria gente, evitando lo scontro con l'esercito che avrebbe portato alla rovina del Navajos.

 

Gli avversari del nostro ranger sono tutti ben caratterizzati, fatta accezione per l'uomo di Flagstaff, che risulta un po' grigio. Notevole è anche l'uso narrativo dei numerosi amici di Tex, che, pur di fronte a elementi da cui emerge inequivocabilmente la colpevolezza del nostro eroe, non perdono la fiducia in lui e, soprattutto, l'umanità.

 

Paradossale risulta che Tex si sia reso complice di un'evasione di massa. Ma se chi rappresenta la legge si comporta peggio di un bandito, allora il comportamento di Aquila ella Notte è del tutto naturale.

 

Tradizionali, e per questo gradevoli, i disegni di Nicolò.

Ti capisco...Io sono nato Texiano con il n.394 o 398. Grazie al forum e agli arretrati ho recuperato molte storie "vecchie ". Molto belle tante storie. Ci possiamo divertire molto.

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  • 9 mesi dopo...

Che storia! "La cella della morte", dalla mole di ben 511 pagine, è probabilmente la vicenda più complessa creata da Gianluigi Bonelli per Tex, un capolavoro assoluto di ritmo narrativo, intreccio e suspense.

Partiamo subito dalla sceneggiatura e dai dialoghi: entrambi perfetti. La storia, nonostante i balloons non siano pochissimi, è scorevolissima, grazie alla bravura di GLB nello scrivere dialoghi. 

La storia parte con un misterioso uomo d'affari di Flagstaff che ordisce un diabolico complotto per accusare Tex di omicidio e mandarlo in carcere, in modo da poter impadronirsi dell'oro dei Navajo. Memorabile la scena ricca di pathos in cui Tex, prima di entrare nel carcere di Vicksburg, si separa dai suoi pards: 

15345_10.jpg

Molto belle le scene all'interno del carcere, soprattutto quando Tex fa lo spiritoso e lo spavaldo con lo spietato capocarceriere Murdock (divertentissime le sue prese in giro, come "Se invece che in una galera tu fossi in un circo, con una grinta come la tua avresti un successone"!). Anche gli altri pards sono gestiti alla perfezione e grintosissimi; da manuale pure la scena all'inizio della storia in cui Tiger, dopo aver saputo dell'arresto di Tex, dà del serpente a sonagli a Myra e, alla reazione furiosa di questa, le risponde: "Calma, donna bianca! Dopotutto, toccherebbe ai serpenti a sonagli offendersi per il paragone"!

I personaggi di contorno, numerosissimi, sono ottimi: dalla femme fatale Myra al perfido Murdock (un cattivo davvero odioso), da Clem a Victorio, da Finney a Fred Redwood, senza dimenticare Marcus Parker, l'uomo di Flagstaff, che pur dimostrandosi un "signor nessuno" al termine della storia, per me è uno dei migliori nemici mai apparsi su Tex. 

Nonostante la complessità della storia, Bonelli padre non perde mai le redini della sceneggiatura e non incorre in grosse incongruenze o buchi di trama, firmando così una Pietra Miliare del tutto priva di difetti della saga di Tex.

Mi sono piaciuti i disegni di Nicolò: semplici, ma precisi, curati e leggibili. Peccato che in alcune vignette si noti anche il tratto di Gamba (non accreditato), il cui stile non mi piace proprio.

Galep realizza delle grandi copertine; quelle che preferisco sono "In nome della legge" e "L'ombra del patibolo".

In conclusione, una delle tre migliori storie scritte da Gianluigi Bonelli in tutta la sua grandiosa carriera. 

 

Storia: 10

Disegni: 8

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  • 1 mese dopo...

Leggendo queste storie è facile intuire di trovarsi di fronte a pietre miliari,  fondamentali per il successo settantennale (e oltre) del personaggio e della saga, nonché capire perché tanti affezionati lettori seguano la serie ancora oggi fin da quegli anni gloriosi.

La trama in questione fila che è un piacere e pur essendo la vicenda molto lunga non annoia e  tiene incollati alle pagine fino alla fine, nonostante le sequenze di pura azione non abbondino. In particolare ho molto apprezzato la caratterizzazione di tutti i personaggi più o meno di contorno, ognuno con il giusto spazio all’interno della vicenda, e quella dei pards, che pur privati nell’occasione del supporto di Tex riescono e gestire in maniera egregia la situazione. Duri e decisi i nostri si adoperano nel fronteggiare le vigliaccate messe in atto dai loro avversari e tirare fuori aquila della notte dall’inferno di Vicksburg: il terribile penitenziario può fiaccare il corpo del ranger ma comunque non ne intacca lo spirito. A voler proprio fare il pignolo nell’ultimo albo il ritrovamento di un ancora vivo e fortunato Clay da parte di Kit e Tiger sa un po’ di scorciatoia narrativa, per altro l’unica in questa lunga epopea. A mio avviso poi non toglie niente alla storia il fatto che l’uomo di Flagstaff sia un perfetto “signor nessuno”, freddo e calcolatore nel tessere intrighi nell’ombra, che perde però lucidità nel momento in cui qualcosa nei suoi piani comincia ad andare storto e le sue sicurezze cominciano a vacillare. In merito ai disegni devo dire che contribuiscono all'ottima riuscita complessiva dell'opera: un tempo Nicolò non mi faceva impazzire, mentre ultimamente sto rivalutando il suo tratto morbido e molto classico, che dona ad ogni storia da lui disegnata un’atmosfera particolare, una punta di malinconia, e che sembra farti viaggiare a ritroso nel tempo.

E adesso sotto con terra promessa!

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  • 6 mesi dopo...

Lettura interminabile ma bellissima. Siamo quasi alle lunghezze degli uomini giaguaro, ma se li la lettura è pesante e tediosa (mai annoiato tanto in vita mia, statene alla larga), qui la cosa pesa poco.

Certo, ci sono anche qui lungaggini, l'azione è tutto sommato poca (forse troppo poca), ma raramente ci si annoia.

Siamo certamente di fronte a uno dei capisaldi della serie. La vicenda è intrigante e piuttosto articolata (per quei tempi MOLTO articolata) e gestita con piena maestria da GLB.

bellissime le scene di Tex imprigionato, ottimi tutti i comprimari, lascia perplessi la soluzione di dare sembianze troppo qualunque al burattinaio dell'intera faccenda, ma è probabile che sia stato un effetto calcolato.

E' anche un grande affresco di amicizia, perchè Carson e Tiger farebbero di tutto per salvare il pard.

Efficaci anche i disegni. Qualcuno ha notato che i volti non sono soddisfacenti. A me pare che Nicolò abbia un suo stile ben preciso, certo non virtuoso come diversi altri colleghi, ma che delinea un suo Tex (e i pards) in modo efficace.

Mi viene difficile dare voti, è anche inutile.

La sceneggiatura e il soggetto sono da massimo dei voti, ci sono dei passaggi che possono non lasciare del tutto convinti, ma cambia poco.

i disegni certamente buoni.

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  • 9 mesi dopo...

Recentemente in una discussione su quanto fossero "complicate" le storie attuali e quanto "semplici e ingenue" fossero le storie di GL Bonelli, ho sfidato chi diceva quelle cose a contare i personaggi presenti in questa storia.

 

Ovviamente non l'ha fatto nessuno...  :P

 

Però mi dispiace che non l'abbia fatto nessuno, e visto che ogni occasione è buona per rileggersi questo capolavoro, ecco i "pochi personaggi delle storie semplici di una volta" (come si "contano i personaggi"? Ovviamente non contando anche le persone anonima sullo sfondo, un personaggio è una persona identificata e identificabile che ha un ruolo e verrebbe citata nei titoli di coda con il nome o con un una identificazione precisa, non come "donna piangente scena funerale #1"_)

 

La storia, prima di tutto, riprende una storia precedente, "Dugan il bandito", di cui è un vero e proprio "seguito" (mi viene in mente che ho letto, pochi minuti fa un post nel forum che diceva che nelle vecchie e buone storie di una volta non accadeva mai... )

 

Infatti,


1) Kelly, il barman, sopravvissuto alla fine di quella storia, e uno dei pochi che sa dell'esistenza dell'oro nei monti della riserva Navajo, va a raccontare tutto all'"Uomo di Flagstaff" subito nella prima pagina, dando il via all'intrigo (che parte proprio dal suo assassinio, così impara!)

 

Notare che GL Bonelli, da buon narratore che ritiene di avere lettori svegli, NON fa nessun flashback della storia originale: chi se la ricorda bene, gli altri possono andare a rileggersi gli albi, non si SPRECANO pagine a raccontare cose già viste....)

Nella prima pagina incontriamo anche

 

2) l'Uomo di Flagstaff, Marcus Parker, il grande tessitore dell'intrigo, e

 

3) Il suo fido braccio destro, Fred Redwood

 

Se è un po' che non lo fate, rileggetevi almeno l'inizio di questa storia. L'abilità in cui, IN UNA SOLA PAGINA e senza sprecare tempo in cose inutili, vengono presentati i due nuovi avversari, il ritorno di Kelly e il pericolo per i Navajo... questo è SAPER SCENEGGIARE, altro che "storie ingenue"...

 

Subito dopo conosciamo...

 

4) Myra Solano, "Viso d'angelo, cuore di pietra, cervello da volpe", bellissima come tutte le donne di Nicolò, e la vera organizzatrice della trappola per Tex

 

5) Lo sceriffo di Gallup, pedina inconsapevole.

 

6) Clay Heber. complice di Myra che si occopa del "lavoro sporco", che diventerà importante come testimone.

 

7) il signor Pelton, il direttore della banca Fargo, che organizza la difesa di Tex nel processo e collaborerà nel terzo albo alla fuga di Tex

 

8) L'avvocato Martin, il legale di Tex (all'inizio non volevo includerlo, visto il suo ruolo davvero marginale, ma poi ho visto che GL Bonelli lo mette in scena per un bel po' di pagine, più di quante ricordavo...)

 

9) il vice-sceriffo Morton, che scorta Tex a Vicksburg.

 

10) Lo sceriffo (corrotto) di Holbrook che cospira per ammazzare Tex lungo il viaggio.

 

11) Jeff, il vice dello sceriffo.

 

12) Faradine, capo del dipartimento indiano (all'inizio è solo citato per nome, poi lo si vedrà agire)

 

13) Larry Lyman, il nuovo agente indiano dei Navajo e personaggio più odioso di tutta la storia.

 

14) Il sergente Mike Murdock, il capo sorvegliante di Vicksburg (chi all'epoca leggeva Devil noterà il nome uguale a quello del fantomatico fratello gemello di Matt Murdock: coincidenza?)

 

15) Clem, il complice di Mike Murdock che fa da collegamento con gli indiani Mohave

 

16) Slim, guardia carceraria

 

17) Joe, guardia carceraria

 

18) Hayden, il direttore (alcolizzato) del carcere di Vicksburg

 

19) "Rosso", uno dei carcerati che fa amicizia con Tex (che poi lo farà fuggire insieme ad altri galeotti, altro che ligio alla legge...)

 

20) Robby, guardia carceraria

 

21) Lucky, il barman del "Red Bull" a Vicksburg (città)

 

22) Victorio, il capo dei guerrieri Mohave

 

23) Bill, guardia carceraria che tenta di ammazzare Tex

 

24) Driscoll, guardia carceraria (sto elencando SDLO le guardie carcerarie che non solo sono identificate per nome ma hanno ruoli "parlanti" che portano avanti la storia, altrimenti sarebbero molte di più)

 

25) il comandante di Fort Defiance

 

26) Il sergente Bryan, che scorta Lyman nella riserva

 

27) Il capitano Stone, che va a requisire i fucili dei navajo e poi comanderà la spedizione militare nella riserva.

 

28) Bill Finney, l'allevatore padrone del ranch "doppio sette", incaricato da Lyman di fornire bestie malate e malandate che però svela tutto a kit, e che in seguito verrà derubato.

 

29) Mike, il capo dei cowboy di Bill Finney

 

30-31) Tom e Nick (più altri complici innominati), ladri di cavalli assoldati da lyman per fare razzie dando la colpa ai Navajos

 

32) Lo scout indiano del capitano Stone. Non viene mai chiamato per nome ma si vede agire spesso autonomamente in diverse scene

 

33) il capitano Donovan, comandante della seconda colonna militare con i cannoni.

 

34) Sam, il sorvegliante in capo alla cava di pietra.

 

35) Damby, il direttore del "Flagstaff post", pennivendolo agli ordini di Marcus Parker, che è l'editore del giornale. Negli ultimi anni di attività, diciamo dagli anni 60 in poi, la visione del ruolo della stampa per GL Bonelli cambia radicalmente. Se nei primi albi era quasi una visione "eroica" (gli eroici giornalisti che quasi si fanno ammazzare in "uno contro venti" e "vendetta navajo"), anni dopo è una visione sprezzante, di una stampa sempre al servizio dei potenti, che sparge odio e menzogne, con i giornalisti descritti come lecchini servili. Pensate cosa avrebbe scritto se avesse visto la TV di oggi...

 

36) Oswald Foster, la "mano sinistra" di Marcus Parker.

 

37) Frenzy, scassinatore assoldato da Foster.

 

38) Lo "specialista" che Frenzy fa chiamare per aprire la cassaforte.

 

39) Mango: guerriero navajo che si nasconde fino a quando i soldati non sono attorno al pueblo ad assediare kit, Tiger e gli altri navaho, e poi con il suo gruppo fa saltare l'ingresso del canyon.

 

40) Bill Heming, tirapiedi di Foster.

 

41) Mike, buttafuori di Myra Solano.

 

42) Tom, il barista di Myra Solano che riconosce Bill Heming e la mette sull'avviso. Ed essendo un "fan" di Kit Carson, gli racconta tutto quello che gli serve per catturare Myra.

 

43) Il capitano Torrington, inviato dal comando dei rangers.

 

44) Abbot, l'agente della Pinkerton che ha fatto indagini indipendenti arrivando anche lui al nome di Marcus Parker, pur senza riuscite a trovare prove

 

Come tutte le liste di questo tipo, anche questa è opinabile e contestabile: qualcuno avrebbe aggiunto anche altri personaggi (il giudice, per esempio), altri avrebbero magari tolto personaggi abbastanza anonimi come Tom e Nick o qualche guardia.  Ma il punto è che se confrontate CON GLI STESSI CRITERI questa storia alle storie attuali, vedrete che anche le storie più "complicate" di Boselli ne hanno molti meno. poi a seconda del criterio che utilizzerete invece di essere un "44 a 15" sarà un "50 a 25" o un "35 a 9"...

 

Eppure, qualcuno ha mai avuto qualche difficoltà a seguire questa storia? A distinguere fra questi 44 personaggi? Nessuno, vero?

 

Un po' è perchè "la conta dei personaggi" non è un buon criterio per giudicare quanto è "difficile" una storia (però è quello che vedo usare più spesso, anche se non li contano, vedo continue lamentele che "oggi ce ne sono troppi"), un po' è ovviamente perchè GL Bonelli era davvero bravo a caratterizzarli in poche battute. Ma per me è anche nella maniera in cui sono utilizzati.

 

Sono tutti personaggi che appaiono e scompaiono secondo la loro funzione nella storia, e ci viene detto solo quello che dobbiamo sapere. Niente di più. Non ci viene mai raccontato cosa ha fatto Parker al figlio del giudice lymestone. Non serve. Serve solo sapere che Myra Solano l'ha scritto e quello scritto può rovinare Parker. Non ci viene fatto un flashback sul passato di nessuno di questi personaggi. Non ci viene detto "Clem in fondo in fondo era buono, anche se faceva ammazzare prigionieri per denaro", e nemmeno "bada bene, Clem anche se è simpatico è malvagio! Lettore incapace di valutare, adesso ti spiego cosa devi pensare". NO! Clem ci viene semplicemente mostrato agire, e poi ciascuno valuta per conto suo. GL Bonelli scriveva per lettori pensanti!

 

Ovvio che non tutte le storie sono così. Per Lucero, GL Bonelli ci narra sì il suo passato e la sua infanzia, perchè SERVE per la storia! Ma sempre, ogni volta, il faro da seguire è la necessità della storia.

 

Oggi, mi pare che non sia più così. Tafazzianamente, si fanno errori basilari di narrazione (tipo riempire tutto di spiegoni superflui) perchè "i fumetti si fanno così", e i lettori tafazzianamente concordano che il fumetto DEVE ANNOIARE, o non è un buon fumetto...

 

È come se, nel mondo del fumetto, i veri, grandi maestri, quelli che erano da seguire ed imitare perchè erano davvero i più bravi, e che avevano una vastità di tecniche da insegnare inestimabile... siano stati schifati, perchè "vendevano troppo", le loro tecniche perse e dimenticate, la loro memoria infangata con boiate sui loro "lettori ingenui"

 

Mentre gli autori più scarsi, i più noiosi, quelli che vendevano meno, sono stati elevati a "maestri di pensiero" e guide su "come si fanno i fumetti" (per annoiate il più possibile)

 

Infine, alcune osservazioni...

 

Pagina 13-14 di Tex Gigante 144. Uno degli epici discorsi di GL Bonelli che chi ha tramutato Tex in uno "sbirro ligio alla legge" evidentemente non ha mai letto. Attuale oggi più che mai. Quale fumetto oggi dice cose simili? Zerocalcare. Di sicuro non i fumetti Bonelli. E oggi Zerocalcare vende piu di Tex. Mmmm...

 

Pagina 92 di Tex 144: GL Bonelli, che scriveva storie per lettori dotati di un minimo di raziocinio, ci spiega perchè le scene alla "Tex mi ha pestato e adesso vado con lui dallo sceriffo o in tribunale a confessare tutto" tipo quelle di Nizzi o quella di Ruju nell'ultimo albo uscito sono emerite strunzate...

 

E c'è gente che ha il fegato di dire che lui scriveva storie per "lettori ingenui"... :rolleyes:

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Modificato da Diablero
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<span style="color:red">21 minuti fa</span>, Diablero dice:

Recentemente in una discussione su quanto fossero "complicate" le storie attuali e quanto "semplici e ingenue" fossero le storie di GL Bonelli, ho sfidato chi diceva quelle cose a contare i personaggi presenti in questa storia.

 

Ovviamente non l'ha fatto nessuno...  :P

 

Però mi dispiace che non l'abbia fatto nessuno, e visto che ogni occasione è buona per rileggersi questo capolavoro, ecco i "pochi personaggi delle storie semplici di una volta" (come si "contano i personaggi"? Ovviamente non contando anche le persone anonima sullo sfondo, un personaggio è una persona identificata e identificabile che ha un ruolo e verrebbe citata nei titoli di coda con il nome o con un una identificazione precisa, non come "donna piangente scena funerale #1"_)

 

La storia, prima di tutto, riprende una storia precedente, "Dugan il bandito", di cui è un vero e proprio "seguito" (mi viene in mente che ho letto, pochi minuti fa un post nel forum che diceva che nelle vecchie e buone storie di una volta non accadeva mai... )

 

Infatti,


1) Kelly, il barman, sopravvissuto alla fine di quella storia, e uno dei pochi che sa dell'esistenza dell'oro nei monti della riserva Navajo, va a raccontare tutto all'"Uomo di Flagstaff" subito nella prima pagina, dando il via all'intrigo (che parte proprio dal suo assassinio, così impara!)

 

Notare che GL Bonelli, da buon narratore che ritiene di avere lettori svegli, NON fa nessun flashback della storia originale: chi se la ricorda bene, gli altri possono andare a rileggersi gli albi, non si SPRECANO pagine a raccontare cose già viste....)

Nella prima pagina incontriamo anche

 

2) l'Uomo di Flagstaff, Marcus Parker, il grande tessitore dell'intrigo, e

 

3) Il suo fido braccio destro, Fred Redwood

 

Se è un po' che non lo fate, rileggetevi almeno l'inizio di questa storia. L'abilità in cui, IN UNA SOLA PAGINA e senza sprecare tempo in cose inutili, vengono presentati i due nuovi avversari, il ritorno di Kelly e il pericolo per i Navajo... questo è SAPER SCENEGGIARE, altro che "storie ingenue"...

 

Subito dopo conosciamo...

 

4) Myra Solano, "Viso d'angelo, cuore di pietra, cervello da volpe", bellissima come tutte le donne di Nicolò, e la vera organizzatrice della trappola per Tex

 

5) Lo sceriffo di Gallup, pedina inconsapevole.

 

6) Clay Heber. complice di Myra che si occopa del "lavoro sporco", che diventerà importante come testimone.

 

7) il signor Pelton, il direttore della banca Fargo, che organizza la difesa di Tex nel processo e collaborerà nel terzo albo alla fuga di Tex

 

8) L'avvocato Martin, il legale di Tex (all'inizio non volevo includerlo, visto il suo ruolo davvero marginale, ma poi ho visto che GL Bonelli lo mette in scena per un bel po' di pagine, più di quante ricordavo...)

 

9) il vice-sceriffo Morton, che scorta Tex a Vicksburg.

 

10) Lo sceriffo (corrotto) di Holbrook che cospira per ammazzare Tex lungo il viaggio.

 

11) Jeff, il vice dello sceriffo.

 

12) Faradine, capo del dipartimento indiano (all'inizio è solo citato per nome, poi lo si vedrà agire)

 

13) Larry Lyman, il nuovo agente indiano dei Navajo e personaggio più odioso di tutta la storia.

 

14) Il sergente Mike Murdock, il capo sorvegliante di Vicksburg (chi all'epoca leggeva Devil noterà il nome uguale a quello del fantomatico fratello gemello di Matt Murdock: coincidenza?)

 

15) Clem, il complice di Mike Murdock che fa da collegamento con gli indiani Mohave

 

16) Slim, guardia carceraria

 

17) Joe, guardia carceraria

 

18) Hayden, il direttore (alcolizzato) del carcere di Vicksburg

 

19) "Rosso", uno dei carcerati che fa amicizia con Tex (che poi lo farà fuggire insieme ad altri galeotti, altro che ligio alla legge...)

 

20) Robby, guardia carceraria

 

21) Lucky, il barman del "Red Bull" a Vicksburg (città)

 

22) Victorio, il capo dei guerrieri Mohave

 

23) Bill, guardia carceraria che tenta di ammazzare Tex

 

24) Driscoll, guardia carceraria (sto elencando SDLO le guardie carcerarie che non solo sono identificate per nome ma hanno ruoli "parlanti" che portano avanti la storia, altrimenti sarebbero molte di più)

 

25) il comandante di Fort Defiance

 

26) Il sergente Bryan, che scorta Lyman nella riserva

 

27) Il capitano Stone, che va a requisire i fucili dei navajo e poi comanderà la spedizione militare nella riserva.

 

28) Bill Finney, l'allevatore padrone del ranch "doppio sette", incaricato da Lyman di fornire bestie malate e malandate che però svela tutto a kit, e che in seguito verrà derubato.

 

29) Mike, il capo dei cowboy di Bill Finney

 

30-31) Tom e Nick (più altri complici innominati), ladri di cavalli assoldati da lyman per fare razzie dando la colpa ai Navajos

 

32) Lo scout indiano del capitano Stone. Non viene mai chiamato per nome ma si vede agire spesso autonomamente in diverse scene

 

33) il capitano Donovan, comandante della seconda colonna militare con i cannoni.

 

34) Sam, il sorvegliante in capo alla cava di pietra.

 

35) Damby, il direttore del "Flagstaff post", pennivendolo agli ordini di Marcus Parker, che è l'editore del giornale. Negli ultimi anni di attività, diciamo dagli anni 60 in poi, la visione del ruolo della stampa per GL Bonelli cambia radicalmente. Se nei primi albi era quasi una visione "eroica" (gli eroici giornalisti che quasi si fanno ammazzare in "uno contro venti" e "vendetta navajo"), anni dopo è una visione sprezzante, di una stampa sempre al servizio dei potenti, che sparge odio e menzogne, con i giornalisti descritti come lecchini servili. Pensate cosa avrebbe scritto se avesse visto la TV di oggi...

 

36) Oswald Foster, la "mano sinistra" di Marcus Parker.

 

37) Frenzy, scassinatore assoldato da Foster.

 

38) Lo "specialista" che Frenzy fa chiamare per aprire la cassaforte.

 

39) Mango: guerriero navajo che si nasconde fino a quando i soldati non sono attorno al pueblo ad assediare kit, Tiger e gli altri navaho, e poi con il suo gruppo fa saltare l'ingresso del canyon.

 

40) Bill Heming, tirapiedi di Foster.

 

41) Mike, buttafuori di Myra Solano.

 

42) Tom, il barista di Myra Solano che riconosce Bill Heming e la mette sull'avviso. Ed essendo un "fan" di Kit Carson, gli racconta tutto quello che gli serve per catturare Myra.

 

43) Il capitano Torrington, inviato dal comando dei rangers.

 

44) Abbot, l'agente della Pinkerton che ha fatto indagini indipendenti arrivando anche lui al nome di Marcus Parker, pur senza riuscite a trovare prove

 

Come tutte le liste di questo tipo, anche questa è opinabile e contestabile: qualcuno avrebbe aggiunto anche altri personaggi (il giudice, per esempio), altri avrebbero magari tolto personaggi abbastanza anonimi come Tom e Nick o qualche guardia.  Ma il punto è che se confrontate CON GLI STESSI CRITERI questa storia alle storie attuali, vedrete che anche le storie più "complicate" di Boselli ne hanno molti meno. poi a seconda del criterio che utilizzerete invece di essere un "44 a 15" sarà un "50 a 25" o un "35 a 9"...

 

Eppure, qualcuno ha mai avuto qualche difficoltà a seguire questa storia? A distinguere fra questi 44 personaggi? Nessuno, vero?

 

Un po' è perchè "la conta dei personaggi" non è un buon criterio per giudicare quanto è "difficile" una storia (però è quello che vedo usare più spesso, anche se non li contano, vedo continue lamentele che "oggi ce ne sono troppi"), un po' è ovviamente perchè GL Bonelli era davvero bravo a caratterizzarli in poche battute. Ma per me è anche nella maniera in cui sono utilizzati.

 

Sono tutti personaggi che appaiono e scompaiono secondo la loro funzione nella storia, e ci viene detto solo quello che dobbiamo sapere. Niente di più. Non ci viene mai raccontato cosa ha fatto Parker al figlio del giudice lymestone. Non serve. Serve solo sapere che Myra Solano l'ha scritto e quello scritto può rovinare Parker. Non ci viene fatto un flashback sul passato di nessuno di questi personaggi. Non ci viene detto "Clem in fondo in fondo era buono, anche se faceva ammazzare prigionieri per denaro", e nemmeno "bada bene, Clem anche se è simpatico è malvagio! Lettore incapace di valutare, adesso ti spiego cosa devi pensare". NO! Clem ci viene semplicemente mostrato agire, e poi ciascuno valuta per conto suo. GL Bonelli scriveva per lettori pensanti!

 

Ovvio che non tutte le storie sono così. Per Lucero, GL Bonelli ci narra sì il suo passato e la sua infanzia, perchè SERVE per la storia! Ma sempre, ogni volta, il faro da seguire è la necessità della storia.

 

Oggi, mi pare che non sia più così. Tafazzianamente, si fanno errori basilari di narrazione (tipo riempire tutto di spiegoni superflui) perchè "i fumetti si fanno così", e i lettori tafazzianamente concordano che il fumetto DEVE ANNOIARE, o non è un buon fumetto...

 

È come se, nel mondo del fumetto, i veri, grandi maestri, quelli che erano da seguire ed imitare perchè erano davvero i più bravi, e che avevano una vastità di tecniche da insegnare inestimabile... siano stati schifati, perchè "vendevano troppo", le loro tecniche perse e dimenticate, la loro memoria infangata con boiate sui loro "lettori ingenui"

 

Mentre gli autori più scarsi, i più noiosi, quelli che vendevano meno, sono stati elevati a "maestri di pensiero" e guide su "come si fanno i fumetti" (per annoiate il più possibile)

 

Infine, alcune osservazioni...

 

Pagina 13-14 di Tex Gigante 144. Uno degli epici discorsi di GL Bonelli che chi ha tramutato Tex in uno "sbirro ligio alla legge" evidentemente non ha mai letto. Attuale oggi più che mai. Quale fumetto oggi dice cose simili? Zerocalcare. Di sicuro non i fumetti Bonelli. E oggi Zerocalcare vende piu di Tex. Mmmm...

 

Pagina 92 di Tex 144: GL Bonelli, che scriveva storie per lettori dotati di un minimo di raziocinio, ci spiega perchè le scene alla "Tex mi ha pestato e adesso vado con lui dallo sceriffo o in tribunale a confessare tutto" tipo quelle di Nizzi o quella di Ruju nell'ultimo albo uscito sono emerite strunzate...

 

E c'è gente che ha il fegato di dire che lui scriveva storie per "lettori ingenui"... :rolleyes:

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Sottoscrivo ogni parola.

Chi dice che GL Bonelli scriveva storie semplici per lettori ingenui non si rende conto che in realtà GL Bonelli scriveva storie molto articolate e solidamente strutturate ma con uno stile narrativo che a quei lettori le faceva percepire come immediatamente e facilmente comprensibili. Scrivere storie profonde ma farle apparire semplici per farle arrivare a tutti è dono comunicativo di pochi. In questo sta la grandezza di un narratore e "In nome della legge" è l'esempio più azzeccato.

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