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TWF - Tex Willer Forum

[146/149] Terra Promessa


Voto alla storia  

51 utenti hanno votato

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giusto questa è la quarta storia di Ticci... sorry.

Ma comunque resta un grandissimo e il suo segno è cambiato, si è evoluto, modificato ma è sempre imprescindibile per chi ama Tex e il west.

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  • 2 anni dopo...

 le storie di GLB dalla 100 alla 200 sono una più bella dell'altra

Questa poi è un capolavoro degna di stare nel pantheon delle migliori 10.

- DIALOGHI SOPRAFFINI, ne cito alcuni a memoria: "diavolo, se non è un concerto del vecchio Samuel Colt mi mangio il cappello " (Carson)

"se non butti il ferrovecchio finisci sparato all'altro mondo"; "io e Carson facciamo parte della congrega per l'aiuto dei poveri sbandati: o li mandiamo a spaccare pietre a Yuma o più facilmente dritti al boot hill" (Tex)

"mi dovete insegnare Willer dei trucchi per far volare per aria gli elefanti del mio calibro", (Rocky il minatore  erculeo). "Se un ladro di cavalli merita la forca, i furfanti del tuo calibro dovrebbero essere frustati a sangue e abbandonati nel desrto, con tatuato il marchio di caino sulla fronte" (Tex a Bert Adams): ce ne sarebbero altre decine e decine di frasi da incorniciare.

- I PARD: semplicemente perfetti. Tiger e Kit funzionano benissimo come comprimari, anzi, Kit riesce anche ad agire bene in autonomia prendendo decisioni assennate (tipo consegnare i soldi di Goldfield alla ragazza rimasta orfana). 

- I PERSONAGGI: uno più bello dell altro, cito solo i principali. lo sceriffo di Cedar City, onesto, premuroso nei confronti della ragazza, asseconda nei limiti del possibile i pard contro Goldfield

Goldfield stesso, il classico verme in guanti bianchi succhiasangue, che viene danneggiato da Tex e dai suoi tirapiedi nella argomento a lui più congeniale: il portafoglio!

Bert Adams: lo scout che quasi riesce a fregare Tex colpendolo a tradimento con la derringer. Lo cheyenne Kento, astuto e calcolatore. I due fratelli Glendon, Marcus assennato e di buon senso, Elia arrogante e fanatico (farà una brutta fine in "Dieci anni dopo")

- LA TRAMA: benchè non originale, tiene letteralmente incollato il lettore pagina dopo pagina, con un ritmo elevato e tante sottotrame e capitoli che però non fanno mai perdere al lettore il filo della storia. L'organizzazione malavitosa che spenna letteralmente gli emigranti dei loro averi è ben descritta, non si possono non notare alcune analogie con "...Lo chiamavano Trinità" che era uscito al cinema proprio in quel periodo.Non ci sono sbavature rilevanti, Tex è sempre a suo agio in ogni situazione; vengono riservate al lettore ben due scazzotate con due "pachidermi" fatti letteralmente volare per aria e un bel duello col coltello. Finale simpatico.

- DISEGNI: non sono certo i migliori di Ticci, che in questa storia somiglia ancora a Galep, ma comunque sono belli e caratteristici. Ben resi i Cheyenne.

una storia perfetta, da 10

 

 

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<span style="color:red;">11 ore fa</span>, Barbanera dice:

 

- DISEGNI: non sono certo i migliori di Ticci, che in questa storia somiglia ancora a Galep, ma comunque sono belli e caratteristici. Ben resi i Cheyenne.

una storia perfetta, da 10

 

 

 

A mio personalissimo parere, erano molto meglio i disegni del primo Ticci (questo, come anche Vendetta Indiana o Massacro a Goldeena) dei successivi e degli attuali.

A Galep non somigliava affatto, semmai a Giolitti/Gilbert che è stato il suo maestro e mentore :)

Su tutto il resto concordo, una delle migliori storie dell'intera serie.

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12 ore fa, gilas2 dice:

molto meglio i disegni del primo Ticci (questo, come anche Vendetta Indiana o Massacro a Goldeena) dei successivi e degli attuali.

Forse in seguito ha dovuto adattarsi ad uno stile più essenziale per poter produrre tavole più velocemente,non lo so...però comunque lo preferisco in quelle seguenti.de gustibus. :ok:

Quando parlo di tirapiedi nella mia recensione intendo gli scagnozzi di Goldfield che lo alleggeriscono del malloppo che verrà poi recuperato da Tiger e Piccolo Falco

Modificato da Barbanera
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<span style="color:red;">2 ore fa</span>, Barbanera dice:

Forse in seguito ha dovuto adattarsi ad uno stile più essenziale per poter produrre tavole più velocemente,non lo so...però comunque lo preferisco in quelle seguenti.de gustibus. :ok:

Quando parlo di tirapiedi nella mia recensione intendo gli scagnozzi di Goldfield che lo alleggeriscono del malloppo che verrà poi recuperato da Tiger e Piccolo Falco

 

più probabilmente il suo tratto è maturato e si è evoluto, per 'distaccarsi' dal proprio maestro Giolitti :)

Così come ho sempre adorato Letteri (non a caso Mitla è unanimemente considerata una delle più belle mai apparse su Tex), ma anche in questo caso più nei suoi primi lavori su Tex che in quelli successivi :)

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Concordo completamente con Gilas2. Il Ticci delle prime storie è veramente insuperabile, complici anche storie strepitose, (Sulle piste del nord,  su tutte).

Adesso mi piace meno.

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Avventura nel più ampio stile western, che si dipana per più albi senza mai annoiare.
Tex inizia a castigare i bulli del paese e poi continua a farlo nell'aperta prateria, non disdegnando di impartire lezioni anche ad un cheyenne che aveva osato sfidarlo.
Gran personaggio, Kento, cui é addirittura dedicato il titolo di un albo, che però muore in maniera un pò troppo anonima.
Il mormone Elia, che se non sbaglio ritroveremo in una storia di Nizzi, fa venire i nervi per la sua bigotteria.
Voto alla storia: 8,7
Voto ai disegni: 8,5

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  • 1 mese dopo...

Ennesimo episodio cult della serie. Nemmeno il tempo di archiviare la splendida storia del "grande intrigo a Flagstaff", che G.L. Bonelli sfodera un altro gioiello che rimarrà negli annali della saga del ranger. "Terra promessa" è un episodio ben congegnato, contraddistinto da un'ottima sceneggiatura, un soggetto notevole e dialoghi da manuale. Molto assortita pure la galleria di personaggi, ognuno molto funzionale e ben caratterizzato dall'autore. Reputo ben studiata pure la truffa che l'organizzazione criminale, con a capo Goldfield, mette in atto ai danni dei poveri coloni diretti in California: oltre a detenere il monopolio dei magazzini, ove le carovane si riforniscono prima della partenza, il losco mercante spreme altri dollari dai pionieri, costringendoli a rifornirsi una seconda volta in un trading post sulla pista durante il lungo il viaggio, dopo che sistematicamente i complici Cheyenne di Kento assalgono le carovane razziando cavalli, bestiame e altri beni di prima necessità. Bottino che puntualmente viene affidato ad Harport, dietro compenso e rivenduto alla successiva carovana. Una struttura "mafiosa" che tosa a puntino i poveri malcapitati, ma che viene scoperta e sconfitta dai quattro pards, dopo una lunga serie di colpi di scena, sparatorie, inseguimenti e azione pura nella migliore tradizione del racconto western. Bella e scoppiettante la prima parte che si svolge in città, epica la sessione che si evolve nelle praterie verso la California, rese magistralmente dai magici pennelli del grande Ticci. Tex e i suoi pards si mostrano in forma smagliante e molto in sintonia, d'altronde è risaputo di quanto G.L. Bonelli fosse un asso nel gestire il quartetto di protagonisti. Disegni di Ticci eccellenti; uno stile ancora diverso rispetto alla sintesi di tratto suo marchio di fabbrica negli anni a seguire, ma pur sempre gradevole e azzeccato per l'ambientazione in cui si svolge la vicenda. Non nascondo che il grande disegnatore senese è da sempre uno dei miei preferiti. Il mio voto finale è 9

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  • 2 mesi dopo...

mi capita di rileggerlo proprio ora

 

Tutta la parte di Cedar City, ovvero il primo volume ('Terra promessa') e la prima parte del secondo ('Cheyennes'), fino alla partenza con la carovana dei mormoni, sono da antologia di Tex, e si fa rileggere con lo stesso piacere della prima volta.

 

I dialoghi 'irriverenti' tra Tex, Carson e lo sceriffo di Cedar City tra pag. 16 e pag. 20 di Cheyennes sono da antologia.

 

"Stanco di venire tirato giù dal letto tutte le notti per via di certa gente che quando non sforacchia il prossimo si sollazza dando fuoco alle case"

"Parlate forse di noi?"

"Voi due? Nemmeno per sogno! Siete due angioletti, voi! Dove camminate spuntano gigli e dove mettete le mani fioriscono rose. In confronto a voi, i cherubini appaiono vecchi peccatori, e c'è proprio da chiedersi come mai non vi siano ancora spuntate le ali!"

"Ci commuovete, sceriffo!"

"Se continua così, il nostro tutore della legge mi farà piangere come un vitello!"

"Non farlo, vecchio mio. Lo sceriffo scherza per nascondere l'immenso dolore che gli causa la nostra partenza! Non è così, forse?"

"Sicuro, Willer! Appena vi vedrò lontani, comincerò con lo strapparmi i capelli!"

"Sempre più commovente!"

 

Altrettanto indimenticabile la gag dell'incendio dell'emporio, dove il commesso maldestro si lascia sfuggire dalle mani la doppietta, che cade sparando e sforacchiando un barile, ed il commesso urla: "Santo cielo! Il cherosene!"

Carson, che si stava accendendo un sigaro, pensa "Cherosene?" e dice "Dall'odore non si direbbe" e lascia cadere il fiammifero acceso

Al divampare delle fiamme: "Accidentaccio! Era proprio cherosene!" (con conseguente incendio e distruzione dell'emporio)

 

Considerato anche che segue l'altrettanto mitica storia de 'La trappola/In nome della legge', che a sua volte seguiva 'Arizona', che a sua volta seguiva "Il ritorno di Montales", siamo di fronte ad un Tex ed un GLB in stato di grazia.

 

Confermo stratosferici i disegni di questo Ticci.

 

:Ave:

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On 27/12/2018 at 23:08, gilas2 dice:

mi capita di rileggerlo proprio ora

 

Tutta la parte di Cedar City, ovvero il primo volume ('Terra promessa') e la prima parte del secondo ('Cheyennes'), fino alla partenza con la carovana dei mormoni, sono da antologia di Tex, e si fa rileggere con lo stesso piacere della prima volta.

 

I dialoghi 'irriverenti' tra Tex, Carson e lo sceriffo di Cedar City tra pag. 16 e pag. 20 di Cheyennes sono da antologia.

 

"Stanco di venire tirato giù dal letto tutte le notti per via di certa gente che quando non sforacchia il prossimo si sollazza dando fuoco alle case"

"Parlate forse di noi?"

"Voi due? Nemmeno per sogno! Siete due angioletti, voi! Dove camminate spuntano gigli e dove mettete le mani fioriscono rose. In confronto a voi, i cherubini appaiono vecchi peccatori, e c'è proprio da chiedersi come mai non vi siano ancora spuntate le ali!"

"Ci commuovete, sceriffo!"

"Se continua così, il nostro tutore della legge mi farà piangere come un vitello!"

"Non farlo, vecchio mio. Lo sceriffo scherza per nascondere l'immenso dolore che gli causa la nostra partenza! Non è così, forse?"

"Sicuro, Willer! Appena vi vedrò lontani, comincerò con lo strapparmi i capelli!"

"Sempre più commovente!"

 

Altrettanto indimenticabile la gag dell'incendio dell'emporio, dove il commesso maldestro si lascia sfuggire dalle mani la doppietta, che cade sparando e sforacchiando un barile, ed il commesso urla: "Santo cielo! Il cherosene!"

Carson, che si stava accendendo un sigaro, pensa "Cherosene?" e dice "Dall'odore non si direbbe" e lascia cadere il fiammifero acceso

Al divampare delle fiamme: "Accidentaccio! Era proprio cherosene!" (con conseguente incendio e distruzione dell'emporio)

 

Considerato anche che segue l'altrettanto mitica storia de 'La trappola/In nome della legge', che a sua volte seguiva 'Arizona', che a sua volta seguiva "Il ritorno di Montales", siamo di fronte ad un Tex ed un GLB in stato di grazia.

 

Confermo stratosferici i disegni di questo Ticci.

 

:Ave:

 

Questa non è la mia storia preferita, come I Promessi sposi non è il mio romanzo prediletto. Questo come quella sono in realtà delle opere avvincenti, con tante situazioni e cattivi ben caratterizzati ma, nonostante entrambi mi piacciano molto, non sono in cima alle mie preferenze in fatto rispettivamente di narrativa e di fumetto (anche se entrambi sono ad un'ottima posizione nel mio personale elenco di opere preferite). Faccio questa analogia perché, come I Promessi Sposi si studiano a scuola pare da 147 anni ininterrotti, così Terra Promessa dovrebbe essere l'opera obbligatoria da studiare nella materia "Letteratura disegnata texiana". Come dice @gilas2 nel post da me quotato, stiamo parlando di una storia da antologia: questa è la storia di Tex per antonomasia, dentro c'è tutto quello che si potrà trovare nei Tex passati e futuri e in questo senso quindi questa epopea ha un valore universale in chiave di lettura texiana: azione, affiatamento tra i pards, dialoghi eccellenti, personaggi tratteggiati in maniera molto felice (e qui non si può non pensare a quell'autentico spasso che è lo sceriffo di Cedar City, un tipo flemmatico ma splendida spalla dei nostri pards per l'alta dose di ironia che riesce a sfoderare anche in momenti non propriamente tranquilli). Nel mio commento a questa storia di qualche anno fa, scrissi che i dialoghi con lo sceriffo erano una vera e propria "storia nella storia", ma stavolta vorrei citare qui una battuta di Carson, che da un lato mi ha molto divertito e dall'altro mi consente di fare una riflessione su alcune "incoerenze" della personalità dei personaggi glbonelliani: a un certo punto Tex afferma di voler derubare il mercante Harport, proprietario di un trading post nonché complice dei criminali che derubano le carovane. Sentito questo non proprio edificante proposito, Carson dice:

 

"come ranger hai spesso lasciato a desiderare. visti certi tuoi sistemi del tutto personali, ma come ladrone saresti stato sicuramente un fenomeno". :D 

 

Poco dopo, però, lo stesso Carson, autore di questa bellissima battuta, esprime, e stavolta senza ironia, la sua perplessità circa il piano del suo pard: "D'accordo, però, dal punto di vista della legge...", frase rimasta interrotta per la decisa interruzione di Tex, che ricaccia in gola al vecchio Carson i suoi dubbi. Insomma, in Silver Star, Carson è pronto ad ammazzare un mercante disonesto, qui invece si fa scrupoli legalitari (perché nelle sue perplessità non c'è appunto ironia). Sia ben chiaro che la mia non è una critica, questa storia è puro Tex e in quanto tale non è criticabile ( ;) ), ma queste difformità nella caratterizzazione di Carson mi hanno colpito tanto da ritenerle meritevoli della presente citazione.

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Just now, pecos dice:

Bel post, @Leo! Ma “In nome della legge” l’hai saltata?!?

 

Brutta domanda, caro pard 

Non trovo più gli albi!!! E nemmeno l'Oscar Mondadori che avevo acquistato anni fa perché non trovavo più gli albi. Per una congiunzione astrale sono incredibilmente riuscito a perdere per due volte consecutive In nome della legge, prima come albi e poi come Oscar Mondadori! :azz::craniate: 

 

Comunque grazie per l'apprezzamento @pecos ;) 

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  • Sceriffi
Just now, Leo dice:

 

Brutta domanda, caro pard 

Non trovo più gli albi!!! E nemmeno l'Oscar Mondadori che avevo acquistato anni fa perché non trovavo più gli albi. Per una congiunzione astrale sono incredibilmente riuscito a perdere per due volte consecutive In nome della legge, prima come albi e poi come Oscar Mondadori! :azz::craniate: 

 

:lol2: 

e non è nemmeno una storiellina di poche pagine... :laughing:

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Just now, pecos dice:

 

:lol2: 

e non è nemmeno una storiellina di poche pagine... :laughing:

 

No vabbé è proprio assurdo :( :( :( 

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1 hour ago, Leo said:

Poco dopo, però, lo stesso Carson, autore di questa bellissima battuta, esprime, e stavolta senza ironia, la sua perplessità circa il piano del suo pard: "D'accordo, però, dal punto di vista della legge...", frase rimasta interrotta per la decisa interruzione di Tex, che ricaccia in gola al vecchio Carson i suoi dubbi. Insomma, in Silver Star, Carson è pronto ad ammazzare un mercante disonesto, qui invece si fa scrupoli legalitari (perché nelle sue perplessità non c'è appunto ironia).

 

In Silver Star lo dice DOPO che ha ragione Tiger, avrebbero fatto meglio a far fuori il mercante.

Se era tanto sanguinario, perchè non l'ha detto PRIMA di lasciar andare il mercante?

 

Guarda cosa FA nelle varie scene... non sta torturando o uccidendo mercanti, sta BRONTOLANDO e si sta MOSTRANDO PESSIMISTA SULLE SCELTE CHE HANNO GIÀ FATTO.

 

E mi dici che questo non è da Carson?  :lol:

 

Onestamente, non vedo nemmeno il Carson "legalitario" che dici, visto che alla fine segue sempre Tex nelle sue imprese criminali...  semplicemente, quando Tex fa una delle sue uscite al di fuori della legge, prenderlo in giro per questo è la maniera più ovvia di brontolare. Ma quando mai poi Carson ha detto "no, non lo faccio, è illegale?"

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Ma in entrambe le circostanze non era ironico, è abbastanza evidente dalle vignette: quelle sono le scelte che avrebbe effettivamente fatto, e lo dice abbastanza seriamente, non è affatto il consueto brontolio del Vecchio Cammello. Poi in entrambi i casi Tex tronca le discussioni e Carson non si tira indietro, accantonando da un lato i propositi (postumi) sanguinari e dall'altro i dubbi legalitari.

 

Lo ritengo un aspetto curioso, ma come nota di colore, che non inficia lo "status" di capolavoro attribuibile a questa storia.

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Una grandissima storia scorrevole e piacevolissima . L'idea di dover condurre i mormoni in California è originale . Simpatici i dialoghi tra la praticità di Tex e la fede dei mormoni . Bellissime tutte le scazzottate e la scena in cui il tirapiedi di Clayton ferisce Tex ma Tiger riesce a fermarlo , tuttavia non ho trovato delle scene particolarmente memorabili . I disegni di Ticci li ho trovati altalenanti e incerti sui volti : per i primi due albi disegna con un tratto più morbido ( come lo preferivo ) mentre successivamente disegna con uno stile più tratteggiato sia per i volti che per i personaggi . La cura al dettaglio è grandissima e basterebbe ammirare la vignetta in cui i Cheyenne di Kento si trovano sulla collina e stanno per attaccare le carovane .
STORIA : 9
DISEGNI : 8,5

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  • 2 mesi dopo...

Ottima storia griffata GLB, il quale, pur basandosi su un canovaccio tra i più classici dell'epopea western come il viaggio di una carovana di emigranti attraverso le sconfinate terre dell'Ovest, tramite l'inserimento di opportuni e non banali imprevisti (le incomprensioni tra le fila degli antagonisti e le tragiche conseguenze che ne scaturiscono) ha saputo conferire alla vicenda una buonissima scorrevolezza, regalando in tal modo al lettore una piacevole lettura, favorita anche dai disegni di Tucci, pur ancora lungi dal raggiungere la sua definitiva dimensione artistica ed i picchi di eccellenza con cui ci avrebbe deliziato negli anni a seguire.

 

Davvero subdolo e spietato il meccanismo messo in piedi da Goldfield e soci, che ricevono infine il meritato castigo da Tex e pards, abili a sistemare le cose in modo da impedire alla cricca di criminali - e soprattutto ai loro alleati cheyennes - di arrecare troppo danni agli emigranti che si ritrovano a dover scortare, molti dei quali quaccheri restii al ricorso a qualsiasi forma di violenza. Simpatica la contrapposizione tra i due fratelli Glendon, il più moderato e pacato Marcus ed il fanaticissimo Elia (sarebbe forse stato più opportuno chiamarlo Elias), la cui petulanza tuttavia in questa sua prima apparizione strappa qualche risata.

 

 

 

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<span style="color:red;">4 minuti fa</span>, juanraza85 dice:

 una piacevole lettura, favorita anche dai disegni di Tucci, pur ancora lungi dal raggiungere la sua definitiva dimensione artistica ed i picchi di eccellenza con cui ci avrebbe deliziato negli anni a seguire.

 

Personalmente, trovo che il miglior periodo di Ticci sia stato proprio questo iniziale (fin dall'esordio con Vendetta Indiana), già con Il Solitario del West aveva maturato un tratto più 'suo' e assolutamente ed immediatamente distinguibile ma che (per me, ripeto) era già troppo diverso da quello precedente

  • +1 1
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<span style="color:red;">1 ora fa</span>, gilas2 dice:

 

Personalmente, trovo che il miglior periodo di Ticci sia stato proprio questo iniziale (fin dall'esordio con Vendetta Indiana), già con Il Solitario del West aveva maturato un tratto più 'suo' e assolutamente ed immediatamente distinguibile ma che (per me, ripeto) era già troppo diverso da quello precedente

 

Sono perfettamente daccordo con te

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On 4/9/2018 at 18:02, Tim Birra dice:

Il Ticci delle prime storie è veramente insuperabile, complici anche storie strepitose, (Sulle piste del nord,  su tutte).

Adesso mi piace meno.

Purtroppo gli anni passano per tutti, anche per Ticci, e si vedono. Però bisogna solo ringraziarlo per tutto quello che ci ha dato.

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<span style="color:red;">4 ore fa</span>, Loriano Lorenzutti dice:

Purtroppo gli anni passano per tutti, anche per Ticci, e si vedono. Però bisogna solo ringraziarlo per tutto quello che ci ha dato.

Su questo siamo perfettamente daccordo. Volevo solo condividere il pensiero di Gilas2. A me il Ticci  di Sulle piste del nord e Terra promessa piace di più del Ticci maturo di qualche anno dopo.

  • Grazie (+1) 1
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<span style="color:red;">18 minuti fa</span>, Tim Birra dice:

Su questo siamo perfettamente daccordo. Volevo solo condividere il pensiero di Gilas2. A me il Ticci  di Sulle piste del nord e Terra promessa piace di più del Ticci maturo di qualche anno dopo.

Si tratta di uno stile molto, molto gradevole. Però praticamente succube di quello dello Studio Giolitti, dove Giovanni si era fatto le ossa

dopo l'esperienza in quello di Rinaldo Dami. Il lavoro pluriennale su Tex gli è servito per trovare una sua strada personale,

che probabilmente piace più a lui che a noi! Io sono ancora del parere che il suo Tex attuale non è una approssimazione grafica

dovuta all'età avanzata e credo che Ticci oggi sia più soddisfatto del proprio lavoro rispetto al passato.

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  • 6 mesi dopo...

Allora...Grazie al forum spesso ho potuto recuperare storie splendide quasi a colpo sicuro. Ecco una di queste. I dialoghi, l'ironia, i personaggi ben caratterizzati, i 4 pards a loro modo tutti protagonisti. Storia veramente bella. Ho negli occhi il Ticci 2.0, inconfondibile, mentre in questa maratona ho trovato un Ticci diverso. Sono legato al Ticci 2.0 e quindi seppur a malincuore lo preferisco rispetto a quello degli albori.

Piano piano sto recuperando le storie di GLB e, seppur preferendo altri sceneggiatori, devo ammettere che era un genio eclettico.

Facendo un paragone cinematografico...Iñarritu e Nolan sono i miei registi preferiti ma Kubrik era un genio che ha scritto la Storia del Cinema.

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