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TWF - Tex Willer Forum

[29/30] Il Coyote Nero


Guest Wasted Years
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17 utenti hanno votato

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Guest Wasted Years

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Soggetto e sceneggiatura : Gianluigi Bonelli
Disegni: Aurelio Galleppini
Inizia nel numero 29 a pag. 45 e finisce nel numero 30 a pag. 13


Tex affronta un'altra inquietante minaccia: il misterioso Coyote Nero, stregone dei Pueblos, usando magie spettacolari, incita i superstiziosi indiani alle aggressioni e alle razzie. Chi si cela dietro il lungo manto dell'enigmatico personaggio? Tex svela il mistero del Coyote Nero, assassino e rinnegato: la sua identità segreta di agente indiano (usurpata a un disgraziato da lui ucciso) non potrà più evitargli il patibolo!

 

Copyright Sergio Bonelli Editore

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Guest Wasted Years

Di questa storia ricordo un ventriloquo che fa parlare un bastone ed un agente indiano corrotto che gioca un brutto scherzo al ranger in un albergo.
Potrei sbagliare, l'ho riletta l'ultima volta quando è uscita a colori con Repubblica.
Ricordo anche una sorta di passaggio segreto e degli effetti da teatro. LA cosa che mi colp? è che, pur essendo evidente quel gazebo a forma di Coyote nel campo indiano, nessun sospetto fosse sorto... umh.
Possedendo una vecchia copia e avendola ripresa in tuttotex, noto questa differenza di copertina.

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Appare un paesaggio che non c'era, ed anche un ascia che non c'era, anche se la mano sembrava da prima che impugnasse qualcosa. Anche se avrei detto un coltello.

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  • 10 mesi dopo...

Una piccola curiosità..
Come tutti ben sapranno questa storia f? inserita anche in un famoso cartonato dei primi anni '80 "Tex e i fuorilegge"...
E' riguardando quest'ultimo ho potuto notare alcune "anomalie", se così si possono chiamare, non presenti nel numero 29 della serie regolare..
queste "anomalie"riguarda alcune vignette...

Immagine postataImmagine postata

Immagine postataImmagine postata

Nel cartonato viene inserita una vignetta inesistente nella versione regolare..

Immagine postataImmagine postata

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E' abbastanza semplice capire l'aggiunta di queste immaggini nel cartonato.. servivano a riempire gli spazi vuoti lasciati, nella serie regolare, dal titolo delle striscie.

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  • 9 mesi dopo...

Gran bella storia, gradevole e ben congegnata, con Gianluigi Bonelli che gestisce al meglio il mistero ed il soprannaturale misti all'inganno. Curiosità:Tex che viene preso di mira da un colpo di fucile già nella prima vignetta della prima striscia (cosa mai successa in nessuna altra storia).

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  • 1 anno dopo...

Un'altra avventura da ricordare e che mostra ancora una volta come G. L. Bonelli si divertisse (e credo proprio che il verbo sia correttissimo) a mescolare al western suggestioni da feuilleton o, se preferite, da Pulp (o magari, visto il periodo d'ambientazione di Tex, le Dime Novels). Da un lato abbiamo una banda di misteriosi rapinatori che non lasciano testimoni dei loro crimini, guidata da un misterioso individuo chiamato il Coyote dal simbolo trovato su un fucile perduto da uno dei rapinatori. Dall'altro abbiamo un carismatico individuo che si fa chiamare il Coyote Nero, che domina sugli indiani Pueblos. Ovviamente i due sono la stessa persona e la sua vera identit? come pure quella dei rapinatori è quantomeno sorprendente per Tex e gli abitanti di San Rafael.1) Ci troviamo nel New Mexico, come confermato anche dal fatto che Tex si ritrova con i pards a Santa Fe. A questo punto non mi è chiaro che strada ha preso Tex per tornare dal Nevada alla Riserva Navajo, dal momento che prima di arrivare in new Mexico sarebbe dovuto passare dall'Arizona e quindi sarebbe arrivato a casa. Svista geografica di G. L. Bonelli?2) Non esiste (o almeno non sono riuscito a trovarne traccia) una Riserva Indiana Pueblo. Ci sono, invece, tante riserve quante le divisioni dei Pueblo stessi, che erano così chiamati non tanto perchè appartenenti alla medesima etnia, a perchè vivevano (e vivono ancora, almeno in parte) nei Pueblos, villaggi composti da edifici multipiano in adobe o pietra. Il nome Pueblo per designare anche gli abitanti è in uso specialmente in New Mexico. Se il villaggio di San Rafael, in cui è ambientata questa storia, è quello realmente esistente in quella che oggi è la Contea di Cibola ed ai tempi di Tex era parte della Contea di Valencia (cosa che sembra confermata dal fatto che ad un certo punto della storia Tex passa per Las Lunas, che dovrebbe essere Los Lunas, capoluogo della Contea), allora dovrebbe trattarsi della Acoma Pueblo Reservation.3) Va da se che i villaggi Pueblo non sono assolutamente come quello mostrato in questa storia.4) Il leggendario fiuto di Tex stavolta fa cilecca. Non sospetta minimamente che dietro l'aria del mite ed ingenuo Sam Sander si nasconda il Coyote Nero. Nemmeno quando scoprir? l'esistenza dell'idolo del Coyote nel villaggio Pueblo, (un villaggio fatto di capanne sia chiaro), un idolo di cui difficilmente Sander potrebbe essere all'oscuro, gli verranno dei sospetti. Solo un caso fortuito lo metter? sulla pista giusta.5) Caduto nelle mani del Coyote Tex se la cava per il rotto della cuffia e se Tawai, lo stregone dei Pueblo, non gli avesse allentato le corde non se la sarebbe di certo cavata. Questa volta, diversamente dalla precedente, la famigerata cintura di Wampum gli è stata utile. Tawai, infatti, per timore della collera dei Navajos in caso di morte di Aquila della Notte, cerca di evitare che la responsabilità ricada sul suo popolo.6) Il Coyote in questione si rivela un uomo dai molti talenti: è un abile illusionista ed anche un ventriloquo e visto che agli occhi dei Pueblos questi appaiono come poteri magici, essi cadono facilmente preda del suo influsso.7) Del Coyote Nero non sappiamo molto, nemmeno il suo vero nome. Lui stesso si prende la briga di informare Tex (ed i lettori) che ci ha messo anni a perfezionare i suoi trucchi. Quel che è certo è che ha davvero un fortissimo senso scenico, come dimostra anche la sua mascheratura. Si può ragionevolmente presumere che sia stato un attore ed anche un illusionista. Magari è stato anche assistente di mefisto ai tempi in cui anche lui era solo un illusionista. Sogniamo pure. _ahsisi 8) Ancora una volta Tex si ritrova a lottare per la vita in un fiume sotterraneo, un escamotage che doveva piacere moto a GLB a quei tempi.9) Se non si fa scrupolo di uccidere Tim Mac Gregor, marito di Kate, la nipote del vero Sam Sander, Il Coyote Nero risparmia invece la vita a Kate stessa. E se non è per la riluttanza ad uccidere una donna, quale motivo lo ha spinto a tenerla solo prigioniera? Meglio, forse, non chiederselo10) Verso il finale di questa storia Tex si riunisce a Carson e Kit e dopo la conclusione della vicenda riprende assieme a loro la strada per la Riserva. I tre vivranno un po' di avventure prima di arrivarci.11) Svista da tempi eroici: Sander è calvo per tutta la stira, tranne nell'ultima parte della storia, in cui sfoggia non solo una folta capigliatura, ma anche un paio di baffi prima assenti. :lol2: 12) Una curiosità non texiana. Un altro personaggio creato da G. L. Bonelli è legato alla cintura di Wampum. Si tratta di Yuma Kid, il cui passato è avvolto nel mistero e di cui si sa che quando fu ritrovato bambino nel deserto, dopo una tempesta di sabbia, dagli indiani Yuma stringeva nel pugno destro proprio una fascia di Wampum che si diceva appartenuta a Geronimo. Spesso ho fantasticato sulla possibilità che Yuma Kid vivesse nello stesso universo narrativo di Tex e che i due potessero incontrarsi e magari chiarire insieme una parte del mistero. Io spero ancora, ma dubito che Sergio Bonelli darebbe mai l'autorizzazione per questo Team Up, sempre ammesso che a qualcuno interessi scriverlo.13) Disegni, decisamente all'altezza, di Galep, anche stavolta senza aiutanti.

Modificato da Carlo Monni
  • +1 1
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  • 2 anni dopo...

Ho riletto in questi giorni questa breve ma fantastica avventura, che ricordo mi aveva affascinato già da bambino. Riallacciandomi alla solita bella e particolareggiata disamina fatta da Monni, perchè non farlo ritornare è In fin dei conti di lui non abbiamo saputo praticamente nulla e sicuramente è stato un avversario pianta trucchi e coriaceo degno di Tex !!!

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  • 1 anno dopo...

Gran bella storia, magari Tex poteva accorgersi prima del coyote ma tutto sommato la storia è carina... c'è quel pizzico di magia (l'ipnotizzatore) e quel pizzito di intrigo che rendono il tutto gradevole, come del resto mi piacciono le storie di Tex... la fine forse è stata tirata via come già successo nelle ultime storie... i disegni di Galep sono eccezionali.
Sceneggiatura: 7
Disegni: 7,5
Tex: 6

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  • 9 mesi dopo...

E se il Coyote Nero fosse in realtà Mefisto ? Questa rappresenterebbe la sua prima partecipazione dopo le mitiche storie iniziali e prima del ritorno ufficiale. 

 

Un Tex qui di grande iniziativa, ma alquanto ingenuo. Appare in mutande, non immagina chi possa celarsi dietro Sanders e viene legato come un salame per buona parte della storia.

 

C'è da chiedersi da dove abbia tratto ispirazione Nizzi per le sue storie ??

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  • 5 mesi dopo...

Le storie pioneristiche nel formato striscia, seppur accomunate da una qualità medio alta, non riescono tutte ad appassionare allo stesso modo.

Alcune intrattengono ma non ti lasciano un vivido ricordo, alcune si dilatano troppo e annoiano un po', altre sono segnate da finali troppo compressi e accelerati, ma alcune sono davvero molto coinvolgenti e appassionanti.

 

La storia che mi appresto a commentare, a mio avviso è catalogabile nell'ultima lista sopra indicata.

 

Non è affatto un capolavoro, non è esente da pecche e lievi imprecisioni, ma il sottoscritto si è divertito molto a rileggerla.

 

Il presunto prestigiatore, che condiziona una tribù indiana con i propri trucchi, non è di certo uno spunto di soggetto unico nella saga; nell'episodio in questione il famigerato "Coyote Nero" si prende pure il lusso di gabbare inizialmente Tex, che stranamente non sospetta che lui e l'innocuo Sanders siano la stessa persona. Spesso si discute sulla presunta infallibilità dell'eroe nella gestione bonelliana, ma è un concetto errato, visto che pure il creatore spesso fa commettere alcuni errori di valutazione (umanamente comprensibili) al suo personaggio. Qui ne vediamo alcuni e solo il caso e il ritrovamento del vecchio portafoglio appartenuto al vero Sanders lo indirizza sulla traccia giusta.

 

Molto forte e d'impatto emotivo la presenza della rupe in cui vengono uccisi dai Pueblos gli avversari del Coyote Nero e fra i tanti resti capeggia pure quello del vero Sanders, eliminato dall'impostore che ha architettato tutto il piano criminoso. Particolare l'idea degli assalti compiuti dalla misteriosa banda che, alla resa dei fatti, si scopre essere composta da indiani travestiti. Sorvolando sulle trovate che permettono al villain di apparire a sorpresa alla platea degli indiani e ai suoi presunti poteri ipnotici e da ventriloquo, da notare come il Coyote risparmi la giovane nipote del vero Sanders e i motivi, sebbene non approfonditi, appaiono chiari agli occhi di un lettore adulto.

 

La sceneggiatura è ben calibrata con i tempi e tiene un livello di tensione narrativa costante che intrattiene piacevolmente il lettore. Dopo varie peripezie e il miracoloso salvataggio dal fiume sotterraneo (scena che a Bonelli piaceva spesso riproporre), Tex riesce a passare al contrattacco e sgomitare la banda dei Pueblos e sconfiggere il famigerato Coyote Nero. Sui titoli di coda fanno apparizione pure i due Kit, che congiungendosi a Tex si preparano alle nuove avventure.

 

Molto ben resa la parte grafica da un Galep in pieno stato di grazia realizzativa. Il mio voto finale è 7 

Modificato da Condor senza meta
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Di questa storia, ricordo che per la prima volta Tex non mi piacque molto. 

Avrò avuto 11 anni, e capii subito chi fosse il Coyote. E pensavo "Ma è mai possibile Tex non ci arrivi. 

Penso che fu la prima volta che per me Tex faceva la figura del piccione. 

Comunque erano storie e per ragazzi, tutto perdonato. 

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  • 6 mesi dopo...
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