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TWF - Tex Willer Forum

[87] Oro Nero


Pedro Galindez
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Voto alla storia  

21 utenti hanno votato

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Soggetto e sceneggiatura : G. L. Bonelli
Disegni: Aurelio Galleppini
Periodicità mensile: Gennaio 1968
Inizia nel numero 87 a pag. 13 e finisce nelo stesso numero a pag. 119


I Rangers calano su Clay convocati da Pat Mac Ryan: il gigante irlandese è l'angelo custode di Karen Riley, una bella ragazza il cui ranch sorge su un ricco giacimento petrolifero. L'oro nero scatena la bramosia della Standish Oil, proprietà di due avidi fratelli che hanno trasformato la città di Clay nel loro feudo personale, e soltanto le ?buone maniere? dei pards convinceranno i gaglioffi a desistere!

Copyright: Sergio Bonelli Editore

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  • 8 mesi dopo...

COMMENTO CHE PUO' CONTENERE SPOILERleggere questa storia è come leggere QUASI il primo texone di buzzelli!!!!!!...... la trama è pressapoco identica, i cattivi fratelli standish somigliano molto ai due fratellini patterson, la chiamata di aiuto di pat a tex e carson è addir poco uguale... ecc ecc.... :ph34r: cambia il finale qualche sceneggiatura ma l'ispirazione è quella!!!! :P:P comunque d' un voto positivo tenendo in considerazione anche il fatto che da questa storia deriva il primo texone... :D:D VOTO 7 su 10

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In effetti, "Oro Nero" è una sceneggiatura interessante, dato che combina elementi tipici del "western cittadino" texiano ( il "padreterno" o, come qui, i "padreterni del paese" bramosi di terre e di ricchezze, la debole e ingenua fanciulla in pericolo, le ritorsioni di Tex e dei pards contro le proprietà dei "cattivi" ecc. ) con alcuni elementi tipici di storie texiane del futuro prossimo ( "Yuma" ) o remoto ( "La foresta pietrificata" ). Infatti Tex, per salvare le proprietà e l'incolumit? di miss Riley deve impegnarsi al massimo contro il gran numero di pistoleros al servizio dei fratelli Standish e, come gli capiter? nella storia successiva, non ne esce di certo incolume:

l'ultimo scontro vedrebbe probabilmente lui, Carson e Pat ( al solito utilissimo dove sono necessari i muscoli, ma non quando occorre suonare i "clarinetti calibro 45" ) soccombere se non sopraggiungessero Kit e Tiger, e comunque avrà l'effetto di mettere fuori combattimento il nostro ranger, giacch? ne uscir? con un buco alla spalla e qualche centimetro di pelle in meno alla tempia, cosa che costringer? Kit e Tiger a farsi carico delle ultime "operazioni" contro i fratelli Standish
. Alla fine, inoltre ( come ne "La foresta pietrificata" ) Tex, sia pure con contorno di minacce se i due fratelli affaristi non manterranno la parola di lasciare in pace Karen Riley, addiverr? ad una transazione con gli avversari, quasi che anche un eroe come Tex non possa stritolare una potente industria come farebbe con un capobandito o un ricco ranchero ( del resto, se ci si pensa, il nome dell'impresa dei due fratelli, "Standish Oil" ricorda molto la "Standard Oil", la grande impresa petrolifera fondata e diretta da John D. Rockfeller; dato che questo grande capitano d'industria non rifuggiva dall'impiego di sistemi di legalit? molto dubbia per liberarsi dei concorrenti e accaparrarsi i giacimenti di petrolio, non è inverosimile che GLB si sia ispirato proprio a lui e alla sua "creatura" ). I disegni di Galep ( sia pure affiancato da qualche collaboratore, come mostrano alcune lievi differenze nell'inchiostrazione del volto di Tex, percepibili anche nell'edizione a colori di Repubblica in cui ho letto la storia ) sono IMHO di buon livello. In sintesi, per me:soggetto 7sceneggiatura 7,5disegni 7,5
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  • 2 mesi dopo...
  • Rangers

Concordo con i post che mi hanno preceduto, sia per quanto riguarda la somiglianza con il Texone di Nizzi-Buzzelli, sia con tutto il post dell'amigo Pedro. La storia che si presenta di stampo abbastanza classico, vede comunque il ritorno di Pat (già preannunciato nelle ultime pagine della storia della Costa dei Barbari, quando Tex e Carson stanno per entrare nella palestra e sentono la mancanza del loro amico irlandese). E rivedere Pat è una gran gioia: il divertimento arriva subito dopo l'inizio, quando al villaggio Navajo arriva un pacco enorme contenente la richiesta d'aiuto dell'irlandese, sotto forma di un tema lungo parecchie pagine, pieno di sgorbi e mille altri errori grammaticali."Prepara la fiasca del Whisky", dice Tex a Carson mentre si appresta alla non facile lettura, "mi servir? sicuramente dopo la traduzione di questa lettera" :lol::lol::inch: Per tutta la storia abbiamo l'azione nelle mani di Tex e Carson, con l'aiuto di Pat soprattutto quando c'è da usare la forza bruta. Non mancano sparatorie infernali e l'interessante incontro con un bandito, che si dice abbia già incontrato Tex e Carson, il quale pur riconoscendo la pericolosit? dei nostri continua la sua lotta a fianco dei fratelli Standish. Kit e Tiger che sembravano destinati a non comparire, arrivano verso il fiinale in modo improvviso e utilissimo per la salvezza dei buoni. Il finale è buonista, ma i cattivi fratelli subiscono comunque una bella lezione. Alla storia direi un 7 anche per me. :trapper:

Modificato da Sam Stone
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  • 8 mesi dopo...
  • 2 anni dopo...
  • Collaboratori

Nella mia recente rilettura dei classici del primo centinaio stasera ho pescato l'albo "Yuma" nel quale è contenuto questo gioiellino intitolato "Oro nero".

Il mondo petrolifero, praticamente estraneo alla saga texiana, serve qui solo da pretesto per una classica avventura western, come mille altre ne abbiamo lette in passato.

Nonostante questo, evidentissimi sono i rimandi alla storia americana e in particolare alle attività "poco lecite" della Standard Oil di Rockfeller che si accapparr? il trust del petrolio tra il 1870 e il 1911, di cui ha scritto poco sopra Pedro Galindez.

Non posso fare che quotare anche Piero quando dice che questa storia serv? come modello al primo Texone di Nizzi e Buzzelli.

La storia è esemplare per la spavalderia di cui fa prova Tex, per il fegato nel fronteggiare i fratelli Standish con mezzi spicci...

... penso che vignette come quella sotto si sono letteralmente perse nel marasma della correttezza politica dei giorni nostri...


Immagine postata


Sempre in tema di spavalderia meritano una citazione anche gli influenti amici di Tex: numerosi, freddi come la morte mentre aspettano di servirlo e roventi come l'inferno quado li mette in azione... di cosa stiamo parlando è Rileggetevi la prima striscia di pag. 97.


Non da meno è il figlio di Tex... la fulminea azione di rappresaglia di Kit Willer e Tiger che si fanno vedere solo all'ultimo momento a togliere le castagne dal fuoco agli altri pards e quindi a chiudere la partita con gli Standish a suon di dinamite e guarda caso... proprio il petrolio ( delle lampade ) che incendiando i loro averi li indurr? ai più miti consigli.

La storia si avvale anche di buoni antagonisti nelle figure dell'avvocato Marcus barnett, bravo e maneggione, antesignano del Bixler nizziano de "La congiura", che da solo basterebbe a testimoniare in quale onore questa storia era tenuta dallo sceneggiatore modenese.

Interessante, infine, anche la figura del pistolero Sam Warton, impenitente fuorilegge ma sempre rispettoso di Tex, che lo aveva spedito in carcere anni prima in un'avventura ( che mi sembra non abbiamo mai letto ) in cui svaligiava quelli della Fargo, prima di saldargli il conto definitivamente in quest'avventura.

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Di questa storia, che anche a me è piaciuta, pur nella sua estrema semplicit?, non mi ha mai convinto il finale: una conclusione buonista e all'acqua di rose, i cattivi che si sgonfiano e non vengono puniti come sempre accade in Tex. Ecco, Ymalpas parla di "politicamente corretto" riguardo alle storie di oggi; ma allora perchè non affibbiare tale concetto a questo finale pacifico in cui "l'amore vince sull'odio" e tutti vissero felici e contenti, oltre che pentiti dei loro peccati come bravi chierichetti? :D Ancora sulla questione del "politicamente corretto". Non vedo come si possa parlare del suo contrario solo per un cazzotto; che poi oggi Tex non tira cazzotti ai cattivi? Non mi sembra. Anzi, a volte fa di più: nell'albo in edicola un cattivo è addirittura scazzottato con le mani legate... non troppo corretto, direi!

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  • Collaboratori

La legge del taglione applicata da Kit e Tiger e precedentemente programmata dallo stesso Tex (che non fa che minacciare ritorsioni contro gli Standish) non è quello che credo possa definirsi un buon esempio di correttezza politica. Se le parole lasciano spazio alle fiamme e alla dinamite, agli ometti appesi agli attaccapanni, agli antagonisti presi a colossali sberle... beh non mi sembra che sia solo questione di un cazzotto!Quanto al finale, gli Standish sono solo due affaristi acceccati dalle prospettive di immensa ricchezza e vengono colpiti da Tex in quello che hanno di più caro: i denari ( l'avvocato specifica che sono stati portati alla trattativa oltre che dal cuore malato di uno dei due, soprattutto dalla perdita nell'incendio di 60.000 aquilotti ). Non mi sembra ci sia poi così tanto buonismo, dopotutto con i loro sopprusi non si sono mai spinti fino a macchiarsi le mani di sangue, motivo per cui poteva anche bastare una semplice lezione.

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  • Sceriffi

Sempre in tema di spavalderia meritano una citazione anche gli influenti amici di Tex: numerosi, freddi come la morte mentre aspettano di servirlo e roventi come l'inferno quado li mette in azione... di cosa stiamo parlando è Rileggetevi la prima striscia di pag. 97.

Stiamo parlando dei proiettili delle sue amate Colt! Da persino un nome al proiettile,Mister 45! Giuro su una montagna di bibbie che cito a memoria, non ho riguardato l'albo, ma effettivamente conosco molto bene il primo centinaio. Tanto è vero che, similmente, faccio un'altra citazione dall'albo "La caccia", quando paragona i colpi delle Colt a cani ringhiosi in attesa di essere sguinzagliati a mordere e lacerare.......
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  • 8 mesi dopo...

Dopo aver preso in rassegna tutte le storie recenti della saga, faccio un grande salto nel passato, ritornando a gustarmi vecchi episodi del grande Bonelli. Riprendo da questo breve episodio, che lessi per la prima volta più di trent’anni fa, nella ristampa Tutto Tex. Bisogna ammettere che è una storia minore e di certo non la migliore scritta dal papà di Tex, ma è indubbio il fatto che, dopo tanto tempo, si legge con grande piacere. L’autore cambia gli addendi ma non il risultato, infatti, sebbene il soggetto sia classicissimo, con la coppia di ricconi che, pur d’impossessarsi del terreno dell’indifesa Karen Riley, sono disposti a qualsiasi tipo di intimidazione e sabotaggio e solo con l’arrivo di Tex, convocato per l’occasione da Pat, le cose si mettono a posto, ma stavolta per variare un po’, al centro dell’interesse dei fratelli Standish c’è il petrolio e non il semplice dominio territoriale e del bestiame. In effetti il tema petrolifero fa solo da pretesto allo svolgersi della vicenda, ma mi par di ricordare che sia una delle prime volte che l’oro nero funga da movente alle azioni criminose dei villain. Bonelli confeziona una sceneggiatura molto ritmata e carica di piacevole ironia, vedasi la lettera di Pat o la spassosissima sequenza dell’albergo all’arrivo dei pards, con tanto di porte divelte e squarci nel muro. I tempi morti sono praticamente zero e nell’arco di poche pagine, si accende una girandola di scazzottate, attacchi incendiari, sparatorie e dispute verbali. Brillante la figura dell’avvocato Marcus Bennet, tratteggiato molto bene in poche vignette, poco originali invece le figure dei due Standish, che forse si arrendono troppo facilmente sul finale, ma d’altronde dopo la santabarbara scatenata da Kit e Tiger, sfido io! Tex si becca un "confetto" in spalla ma la sua sicurezza nell’affrontare la questione è encomiabile. Proprio questo aspetto ho sempre adorato nella gestione Bonelli: il nostro eroe, anche dinanzi alla situazione peggiore o avversario temibile, è sempre padrone degli eventi; studia la situazione, prepara piani, agisce senza ripensamenti e non subisce i fatti, li adegua al suo volere. E il tutto avviene in maniera così naturale da lasciare il lettore soddisfatto e quasi mai perplesso da eventuali scorciatoie narrative che potrebbero infastidirlo. Le trame spesso sono ripetitive e seguono schemi rodati, ma ogni volta appassionano e non annoiano. Anche grazie al ricco campionario di battute e le sequenze indimenticabili di dialoghi esplosivi. Un esempio? L’eloquente risposta che Tex dà a Barnett in merito alle influenti amicizie degli Standish: “Mai quanto i miei. Sono numerosi, freddi come la morte mentre aspettano di servirmi e roventi come l’inferno quando li metto in azione… Eccone qua, Barnett! Mister 45!” Che dire, novanta minuti di applausi!

Per chi come me è cresciuto con i disegni di Galep, le sue tavole lo fanno sentire come a casa. Avrò ancora modo di parlarne in futuro, visto che in quel periodo il contributo grafico del maestro sardo era massiccio e continuativo, di certo erano anni in cui l’artista era nel pieno della sua maturità artistica e la resa delle sue vignette è perfetta per la narrazione esplosiva di Bonelli. Un duo affiatatissimo e inossidabile, perfette fondamenta per il mito che da allora, non accenna minimamente a scalfirsi. Comunque desumo che l’opera di Gamba come ghost designer fu corposa nella storia in questione, molti primi piani degli sgherri di Standish pare che portino la sua firma e la cosa è plausibile, visto che in quel periodo le collaborazioni al tavolo da disegno erano all’ordine del giorno, per garantire l’albo in edicola ed evitare ritardi. Chiudo con un piccolo aneddoto personale, un po’ fine a sé stesso ma che mi va comunque di citare: frequentavo la prima media o giù di lì e già da qualche annetto acquistavo sporadicamente i volumi della collana. Allora convinsi il mio compagno di banco ad approcciarsi a Tex e decidemmo, in maniera puerile, di dividere le spese nell’acquisto e tenere a saltare un albo a testa. Morale della favola, acquistammo solo Yuma in “comunione di beni” e rimase a me, spero che non legga questo commento e mi chieda indietro, con gli interessi, le mille lire che sborsò solo per leggere l’albo :D. Il mio voto finale è 7

Modificato da Condor senza meta
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  • 1 anno dopo...

Storia minore letta stanotte in un attacco di insonnia. Il solito, inimitabile linguaggio glbonelliano, al servizio di un'interessante per quanto poco originale storia di affaristi che insidiano le terre di una povera fanciulla indifesa. Azzeccate le figure dell'avvocato Burnett, che da rappresentante degli Standish sceglie di parlare senza peli sulla lingua dando vita a ottimi dialoghi con Tex, e di Sam Warton, bandito vecchio avversario di Tex, di cui conosce la letalita'. 

 

Nel finale, Tex si fa prendere di sorpresa, dapprima ammettendo di aver creduto che gli Standish avrebbero fatto un passo indietro - non dimostrandosi in questo caso buon giudice di uomini - e poi avendo quasi la peggio nell'attacco dei banditi, che pure era atteso e non l'aveva colto di sorpresa. Eppure, i nostri a un certo punto sembrano davvero in difficoltà, con Tex che impreca per aver finito le pallottole e che poi viene anche ferito e di fatto messo fuori gioco.

 

Veri risolutori della vicenda diventano così Kit e Tiger, con una comparsata provvidenziale e decisiva, mentre Tex è costretto a letto da due brutte ferite. Insomma, stavolta il ranger ha sofferto più del dovuto ed è significativo che alla fine venga a patti con i due fratelli Standish, dal letto nel quale è costretto per gli esiti del precedente scontro a fuoco. Uno dei pochi casi in cui Tex non va fino in fondo, motivo per il quale questa storia, comunque piacevole, si fa ricordare. 

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  • 1 anno dopo...

Storia minore che non avevo mai letto in precedenza, gradevole per i dialoghi esplosivi di GLB (quello degli amici influenti, citato sopra, è memorabile). Ci presenta un Tex spavaldo come sempre, ma che alla fine, ferito in un attacco abbastanza prevedibile, da cui viene tratto d'impaccio da Kit e Tiger, finisce per venire a patti con i fratelli Standish, convinti con le dovute maniere da Kit, Tiger e Pat. Mi ha colpito, in proposito, anche l'incipit dell'albo, in cui trova conclusione la prima storia di Proteus: "Dopo aver subito numerosi, umilianti smacchi,  Tex riesce finalmente....": insomma, se si fosse trattato di un albo scritto da Nizzi o Nolitta, sentiremmo sicuramente parlare di un Tex "piccione" :D

A mio avviso, invece, ci sta che anche il Tex granitico di GLB ogni tanto si trovi in difficoltà o finisca per venire a patti con i cattivi di turno, pur di chiudere la questione. Un Tex insomma più "umanizzato", rispetto all'eroe infallibile che siamo abituati a conoscere.

  • Confuso (0) 1
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  • 6 mesi dopo...

Letta ieri sera, la ritengo una buona storia, pur nella sua brevità. Come già detto da altri i soliti ottimi dialoghi GLBonelliani ed alcune uscite memorabili da parte di Tex accompagnano una vicenda lineare e classica, ma che non annoia. Interessanti le figure dell'avvocato degli Standish e del bandito Wharton, che dimostrano di avere del sale in zucca e di essere da parte del nostro rispettato il primo, e quantomeno non sottovalutato il secondo.

 

Il 5/8/2023 at 18:31, Jim Brandon dice:

Ci presenta un Tex spavaldo come sempre, ma che alla fine, ferito in un attacco abbastanza prevedibile

 

Infatti Tex se la aspetta una visita sgradita, e lo dice prima dell'attacco, anche se successivamente ammette di aver sperato che questo non si verificasse così presto. Poi che rimanga ferito più seriamente del solito ci sta dai, una volta ogni tanto...

 

Il 5/8/2023 at 18:31, Jim Brandon dice:

finisce per venire a patti con i fratelli Standish,

 

Non viene a patti con gli Standish, semplicemente pur ferito promette all'avvocato che da quel momento in poi la guerra diventerà totale...al che il legale comunica l'intenzione da parte dei fratelli, provati dall'incursione notturna di Kit, Tiger e Pat, di risarcire la Riley e cessare le ostilità, con Tex che comunque chude minacciando ritorsioni nel caso non tengano fede alla parola data. Di fatto gli Standish escono sconfitti dalla vicenda viste le grosse perdite economiche, ma non avendo versato sangue non vengono mandati a spalar carbone, tutto qui :smile:

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