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TWF - Tex Willer Forum

[06/07] Ken Logan Il Duellista


Pedro Galindez
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22 utenti hanno votato

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Soggetto e sceneggiatura: G. L. Bonelli
Disegni: Aurelio Galleppini
Periodicità irregolare: Settembre 1959 - Gennaio 1960
Inizia nel numero 6 a pag. 109 e finisce nel numero 7 a pag. 66

Montales langue nelle carceri messicane in seguito a un colpo di stato e, prima di liberarlo, Willer deve duellare con il pistolero Ken Logan, strappare la bella Lupe Velasco a Don Esteban e ai suoi sgherri, e affrontare Raimundo El Loco e le sue belve!
Sconfitto El Fierro, il traditore che lo ha venduto ai governativi messicani, e scampato ai selvaggi di Ximenes, Tex libera Montales dalle prigioni messicane, lasciando poi l'amico a proseguire la lotta per la libertà della sua terra.



© Sergio Bonelli Editore

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  • 3 mesi dopo...
  • Collaboratori

In questa storia brilla la bellissima Lupe Velasco. Leggevo nel sito di Corvo59 ( www.baciespari. it ) la presumibile paternità di Mario Uggeri su questo storico e indimenticabile personaggio. L'artista era specialista nel realizzare personaggi femminili con la tipica frangetta. Se la notizia è confermata... ma no, mi cade un mito!

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  • 1 anno dopo...

Una storia che trasuda avventura e romanticismo allo stato puro. La prima e ultima vera storia d'amore di Tex. Un capolavoro. Lui alla fine sposerà Lilith, che nel confronto con Lupe manca totalmente di sex appeal. Lupe Velasco resterà l'unica, vera donna di Tex. Giovane, bella, sensuale, ardimentosa, piena di entusiasmo, pronta a qualsiasi cosa per il nostro eroe. Le prime storie di Tex (siamo alla fine degli anni '40) trasudano erotismo e violenza e le donne (Marie Gold e Lupe) sparano per ammazzare. L'inversione di tendenza degli anni 50 ci toglie molto.

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  • 1 anno dopo...

Dare un giudizio a queste primissime storie di Tex ?, secondo me, per il lettore odierno, molto difficile. Perchè qui si entra in un mondo fumettistico così lontano e diverso dal nostro che, forse, rende molto difficile il capire a fondo il prodotto che stringiamo tra le mani. O almeno, per me è così. Non che non sia ben conscio della situazione storica in cui queste strisce venivano create!... ma, nonostante questo, non riesco a non provare un senso di estraneit? anche solo nello sfogliare una storia come questa, famosa, con Lupe Velasco e il primo ritorno di Montales. E' come se stessi leggendo qualcosa d'altro rispetto al "mio" Tex, un qualcosa con cui non riesco proprio a riconoscere fino in fondo-  un tal senso di estraneità credo lo provino, di fronte alle storie dalla maturità in poi, anche quei lettori della prima ora che conoscono solo il primissimo Tex. Comunque, al di là di questo noioso discorso preliminare, che per quanto mi riguarda vale per almeno i primi dieci - quindici albi della serie, questa storia mi è piaciuta!Sparatorie, scazzottate, assedi, serviti a un ritmo vertiginoso, come è tipico del Tex del periodo. Quello che mi ha colpito, in questa rilettura,è la quantità di volte in cui il nostro viene catturato o quasi. Possiamo parlare di Tex "piccione"? Ovviamente no. Possiamo invece dire - credo - che essendo quel Bonelli alla ricerca di continui colpi di scena, quello della cattura non poteva che essere un elemento narrativo molto considerato. Lupe, il più bel personaggio della vicenda:una ragazza così coraggiosa e, almeno nelle battute iniziali, così candida, da sembrare perfino un po' schizzata. Evidentemente innamorata di Tex,Bonelli la relega al destino di infelice dato il bel modo, triste e malinconico per i compagni, in cui lo sceneggiatore fa tagliare la corda al suo protagonista. Montales, dal canto suo, non fa che una breve comparsata, e già viene confinato nel ruolo di vittima di congiure nel suo sventurato paese, che avrà il suo apice nel dittico nizziano de "I cospiratori" e "L'uomo con la frusta".

 

Voto-per quel che può valere-7,5

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  • 2 mesi dopo...

C'è stato un golpe in Messico: il presidente Manoel Perez è stato ucciso e Montales è prigioniero nell'isola prigione di Tiburon (l'Isola dello Squalo).
Tex, reduce da un breve scontro con un pistolero arrogante non perde tempo e decide di aiutarlo. Si unisce ai suoi vecchi amici contrabbandieri (visti in "Fuorilegge") per passare clandestinamente la frontiera, ma i guai riescono a trovarlo lo stesso. Con il solo aiuto di vecchio compagno di Montales e soprattutto di una giovane donna in fuga da uno spietato tutore, Tex riesce a far evadere Montales e lui stesso si dà alla fuga nottetempo per sfuggire ad una donna.

Ed ora un pochino di considerazioni.

1) Innanzitutto, una breve considerazione "filologica": in realtà questa storia inizia con l'albo a striscia "Ken Logan il duellista", ma lo scontro con Logan è solo una breve parentesi sul cammino dell'avventura e non produrrà conseguenze. Usare quel titolo per tutta l'avventura ?, quindi, sbagliato e fuorviante. Io userei, invece, il titolo quello dell'albetto è Lupe, la Messicana perchè, a voler ben vedere, è lei, quasi più dello stesso Tex, la vera protagonista della vicenda.

2) E che protagonista! Giovane (se la memoria non mi inganna afferma di avere 16 anni), dotata di una sensualità spontanea e non ignorabile, ingenua ma non troppo, coraggiosa ed avventurosa al punto da rifiutare il classico clichè della donzella in pericolo perfino quando il suo creatore ci si mette d'impegno a cercare di farle recitare quel ruolo. Se questa storia fosse stata scritta solo pochi decenni dopo, indubbiamente Lupe avrebbe avuto le carte in regola per essere una vera e propria compagna d'avventure per Tex. Purtroppo le convenzioni narrative dell'epoca e le personali inclinazioni di GLB riservavano alla donna un ruolo del tutto marginale nella narrativa avventurosa, specie se diretta ai giovani.

3) Anche se mai dichiarata esplicitamente è chiarissimo, però, per chi i lettori meno ingenui che c'è una forte tensione erotica, se non sentimentale, tra Tex e Lupe. Non che Tex non avesse avuto a che fare in precedenza con donne interessate a lui in quel senso (basti pensare a Tesah, Marie Gold e Joan Baker), ma Lupe è la prima che appare davvero determinata a prenderlo al laccio, (gli chiede esplicitamente di sposarla) al punto che l'unica via d'uscita che il nostro vede alla situazione creatasi è quella di scappare nottetempo. Decisamente Tex aveva paura di cedere. :lol2:

4) Incidentalmente parlando, se casomai qualcuno avesse da obiettare all'aventuale coinvolgimento di Tex con una minorenne, mi limito a ricordargli che all'epoca di Tex, ma anche all'epoca in cui fu scritta la storia, una ragazza dell'età di Lupe era già in età da marito da un pezzo e di lì a pochi anni se non ne avesse trovato ancora uno sarebbe stata definita una zitella.

5) Incidentalmente parlando, io rivedrei volentieri Lupe, che, tra l'altro, se aveva davvero 16 anni più o meno un anno prima della nascita di Kit, oggi (vale a dire nell'epoca in cui si svolgono le attuali storie di Tex ) dovrebbe avere tra i 35 ed 40 anni e non aver perso nemmeno un briciolo della sensualità di cui parlavamo sopra. Onestamente, mi piacerebbe davvero sapere che fine ha fatto e rivederla di nuovo, dopo tanti anni, alle prese con Tex. Il problema, se vogliamo chiamarlo tale, è che Tex proprio non potrebbe rimanere indifferente alla presenza di Lupe (lo stesso problema, tutto sommato, che avrebbe con presenze forti come Tesah o Marie Gold) e credo che proprio per questo motivo Sergio Bonelli difficilmente autorizzerebbe un simile ritorno, purtroppo (anche se non bisogna mai dire mai). Senza contare, comunque, che il ritorno di un personaggio come Lupe (o Tesah o Marie Gold) non potrebbe, almeno a mio parere, avvenire in una storia banale, ci vorrebbe una storia che abbia lo stesso tipo di atmosfera di storie memorabili come "Il passato di Carson" oppure "Gli Invincibili" (e così facendo, mi rendo conto di aver dato inconsciamente un suggerimento su chi, a mio parere dovrebbe essere l'autore di un'eventuale storia con il ritorno di Lupe   :lol2:).

6) Il secondo amico che affianca Tex in questa storia nelle ultime edizioni (Nuova Ristampa e Tex di Repubblica) è chiamato Jorge. Nell'edizione originale era chiamato Drigo. Ovvio che nelle intenzioni di G. L. Bonelli doveva essere lo stesso che compariva in "Fuorilegge" e "L'eroe del Messico" . Peccato, però, che Il Drigo dei nn° 3 e 4 fosse: magro come un chiodo, alto e con il volto affilato e glabro. Quello che compare in questa storia è, invece, di altezza media, cicciottello, con il volto paffuto e con i baffi. Insomma sono proprio totalmente diversi. Credo che sia per questo che con la Nuova Ristampa (che è la base del Tex di Repubblica) Sergio abbia deciso per il cambio di nome. Ovviamente il fatto che si capiscano le ragioni non significa necessariamente che si debba condividerle.

7) Continua il parallelismo con la Rivoluzione Messicana del 1911: Manoel Perez viene ucciso quasi come Francisco Madero. Come sempre, inutile tentare di incastrare questi eventi con quelli della reale storia del Messico dal 1867 in avanti.

8) Spetterà a Montales mettersi a capo degli insorti. Solo dopo molti anni i lettori sapranno che la fazione di Montales ha vinto. Se è vero che i lettori dovranno aspettare quasi 22 anni per rivedere Montales (praticamente quasi lo stesso numero di anni che passano nella finzione narrativa tra questa storia e "Il ritorno di Montales"), pare ormai quasi certo che Tex abbia avuto modo di rivederlo (e Carson di conoscerlo) anche prima della storia narrata nei nn° 137/139 in storie mai narrate e che magari un giorno lo saranno.

9) Ma l'Isolal Tiburon di questa storia è la stessa Isola Tiburon dove diversi anni dopo El Rey, antagonista nell'omonima storia porrà la sua base? Probabile che sia così. In questo caso, il castello di El Rey altro non dovrebbe essere che la fortezza-prigione in cui fu rinchiuso Montales, presumibilmente ormai in disuso da anni.

10) Vogliamo parlare di sospensione dell'incredulità? Il direttore e la guarnigione di Tiburon devono averen avuta davevro tanta per poter credere che Tex potesse essere l'ambasciatore americano in Messico. :lol2:

11) Questa storia dovrebbe svolgersi subito dopo gli eventi del flashback del Color Tex n° 1: "E venne il giorno".

Sempre all'altezza le matite di Galep e le chine di Mario Uggeri.

La storia mi è piaciuta e la ricordo sempre con molto piacere, forse anche per la presenza di Lupe. Probabilmente non la si può definire un capolavoro, ma se il compito di una storia è divertire e magari anche far riflettere un pò, direi che questa storia assolve benissimo il suo compito. ::evvai::

  • +1 2
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  • 3 anni dopo...

Storia piacevole e storica, non mi ha entusiasmato sia per per la lunghezza eccessiva di queste prime storie, sia per i troppi dialoghi ma resta una pietra miliare.
I disegni sono ben fatti, come al solito ottimo Galep.
Sceneggiatura: 7
Disegni: 6,5
Tex: 7

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  • 6 anni dopo...

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Una bella storia, molto avventurosa e dal ritmo assai incalzante: a causa della brevità delle strisce su cui la storia è stata pubblicata originariamente, infatti, ogni dieci pagine c'è un colpo di scena, uno scontro a fuoco o una scena d'azione (le strisce si concludevano sempre con un cliffhanger). A me, personalmente, questo stile narrativo piace (infatti lo scopo di inserire continui colpi di scena era quello di non annoiare il lettore), però bisogna riconoscere che il continuo cambio di scenario dovuto alle varie disavventure e peripezie che capitano a Tex distoglie l'attenzione da quella che è la sua principale missione: liberare Montales da un carcere militare. Inoltre, qualche scena è proprio slegata dalla trama principale; in particolare, la scena del duello con Ken Logan è inutile per i fini del racconto, dato che, per quanto gradevole, non ha nessun legame (il personaggio non viene più ripreso nel resto dell'episodio) con ciò che avviene dopo.
La storia si fa ricordare principalmente per il ritorno di Montales e, ancor di più, per la presenza della bella Lupe, la prima donna a dichiarare il proprio amore a Tex.
Ho decisamente apprezzato la rocambolesca scena sul treno e ho trovato godibile e divertente quella dalle atmosfere esotiche con i Vaqui. La trovata di Tex di presentarsi come ambasciatore agli ufficiali del forte non mi è sembrata forzata o ridicola, ma, anzi, mi ha ricordato la stessa affascinante trovata usata da Yanez nei romanzi di Salgari. La scena dell'evasione di Montales mi è piaciuta molto. Ho anche apprezzato il finale da molti criticato per il comportamento di Tex: credo, infatti, che la storia con Lupe non si potesse concludere diversamente (anche Zagor, ad esempio, si comporterà così con Frida) e, inoltre, ho trovato poetico l'atteggiamento di Tex da eroe solitario, che, una volta conclusa la sua missione, se ne va senza neppur voler essere ringraziato. 
Belli, come al solito, i disegni di Galep. 

 

Storia: 7
Disegni: 7,5

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  • 8 mesi dopo...
  • co fondatore

Sono in ritardo nella lettura delle strisce anastatiche e sto affrontando adesso il #33 della seconda serie. In precedenza avevo letto la storia sulla NR e mai più ripresa. Quindi non ricordavo il dettaglio del telefono... W la retcon di Boselli. 

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@Carlo Monni  Auspicavi un ritorno di Lupe? Eccolo!

@Mister P   Letta appena uscita nelle strisce (secondo me il formato giusto per gustare queste storie) grazie a te eccomi qui.

Breve recensione:  Storia avvincente, varia, se letta tutta assieme un po' slegata ma noi lettori delle strisce pur andando a una velocità x3 rispetto all'epoca dovremmo percepirlo meno.

P.s. bisogna usare lo SPOILER per storie così vecchie?

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<span style="color:red">18 minuti fa</span>, KitWiller dice:

@Carlo Monni  Auspicavi un ritorno di Lupe? Eccolo!

@Mister P   Letta appena uscita nelle strisce (secondo me il formato giusto per gustare queste storie) grazie a te eccomi qui.

Breve recensione:  Storia avvincente, varia, se letta tutta assieme un po' slegata ma noi lettori delle strisce pur andando a una velocità x3 rispetto all'epoca dovremmo percepirlo meno.

P.s. bisogna usare lo SPOILER per storie così vecchie?

Beh visto che non l'hai usata, direi proprio di no.:)

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Riletta con le anastatiche. Avventura particolarmente ruspante e velocissima...succede di tutto (pure troppo !) a rotta di collo : duelli, agguati multipli, catture e fughe, un cavernicolo con giaguari e urubù ammaestrati, tuffi in fiume con acque vorticose e rapide terrifiche (ben due volte !), viaggio su un treno senza conducente lanciato a folle velocità, marinai traditori e indiani sanguinari (Vaqui !!!) con tanto di assedio sulla cima del tempio e bowling umano con massi scagliati, e dulcis in fundo fuga rocambolesca con battaglia navale a cannonate.

Pezzo forte della storia è "Lupe la messicana" (che a mio avviso merita di dar titolo all'intera storia, ben più della "meteora" Ken Logan) : ardita, vitale, innamoratissima di Tex, bellissima con la sua frangetta, tra le pin-up di Bonelli/Galep più amate, e con buona ragione !

Peccato che da metà storia in avanti Lupe si eclissi, seguendo Tex e Drigo un po' come un peso morto, mentre all'inizio era spesso e volentieri motore dell'azione.

Montales, alla sua seconda apparizione, è già abbonato al ruolo di "damigello in pericolo" da salvare...

Incommentabile il finale, in cui Tex si allontana dagli amici senza salutare come un ladro, lasciando la povera Lupe in un mare di lacrime. Tra l'altro durante il suo turno di guardia e senza svegliare nessuno...e se fossero arrivati i miliziani quando tutti dormivano e Tex si era già dileguato ? Eh ?

 

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  • 2 mesi dopo...

Dopo aver interrotto la rilettura dei primi albi, per dedicarmi agli inediti e ai cartonati, ho deciso di riprendere dove avevo lasciato alcuni mesi fa.

E' fisiologico su Tex sentire di tanto in tanto il desiderio di "abbeverarsi alla fonte" e di conseguenza non si può fare a meno di riprendere e rigodersi il grande Bonelli.

 

La storia in questione l'avevo letta già i mesi scorsi, ma non avendo allora avuto modo di recensirla, mi son accinto a riprenderla per poter esprimere delle considerazioni più "a caldo".

 

Bonelli, ormai totalmente ben saldo al volante della serie, si diverte e diverte con una storia letteralmente scoppiettante.

Si parte un po' in sordina con la scena a se stante del duello con Ken il duellista, per poi planare vorticosamente verso l'avventura più classica e spericolata.

In un arco abbastanza breve di pagine succede di tutto: agguati, fughe spericolate, sparatorie furiose, tradimenti, lotte con le rapide, trucchi e piani ben escogitati.

Anche le location sono tante e cambiano repentinamente: dalle aride lande della Sierra, in men che non si dica, fra treni lanciati a folle velocità senza conducenti e velieri con le tele al vento, il lettore viene catapultato fra le acque del Golfo, incontrando marinai infidi e indigeni crudeli.

 

Il finale sull'Isola di Tiburon è un condensato di azione e adrenalina, con un Tex in perfettissima forma che padroneggia con acume e coraggio la situazione e riesce nuovamente a infliggere un duro colpo agli ufficiali ottusi del governo dittatoriale messicano.

 

Questa è la storia dei ritorni: nelle prime strisce rivediamo il vecchio Ed, che purtroppo pagherà con la vita il suo aiuto fornito a Tex, ma non meno importante il ritorno di Montales, che prigioniero nelle segrete dell'isola, rappresenterà il pretesto per lo svolgimento dell'episodio. Tornano i rivoluzionari guidati dal fido George  e i boriosi messicani in divisa, che anche stavolta non brilleranno per intelligenza visto il modo barbino con cui si fanno beffare.

 

Ma fra tanti ritorni, la palma di migliore personaggio se l'aggiudica senza dubbio, la vivace e sensuale Lupe Velasco.

Una donna coraggiosa, caparbia, sfrontata e generosa che fin dalle prime scene cattura la simpatia del lettore e di Tex.

La sua proposta di matrimonio, con tanto di caffè andato di traverso al giovane ranger, fa scappare un sorriso ma è chiaro fin da subito che fra i due avventurieri corra una forte empatia e un'attrazione niente male.

Tex riuscirà a mascherare meglio il suo interesse, mentre la bella messicana, fra eroici salvataggi e occhi dolci, si mostra subito cotta dal giovane texano in camicia gialla.

Nella prima parte della storia il contributo della bella Lupe è notevole, via via che lo svolgimento dell'episodio avanza però, si affievolisce  il suo slancio ed è in fondo un peccato ma forse Bonelli, resosi conto che i tempi non erano ancora maturi per far giungere all'altare il suo eroe, ha voluto "gettare acqua sul fuoco".

Da notare come Galep sia riuscito a rendere attraente e Sexy la bella messicana anche in abiti alquanto "sobri".

 

Bonelli dosa bene azione e ironia e come un fiume in piena, sfodera una sceneggiatura serratissima: con un soggetto così ricco avrebbe potuto riempire benissimo una storia di quattro albi attuali. :D

 

Rocambolesca e pirotecnica la scena della liberazione di Montales, fra travestimenti, recite e furbizia tattica. Qualche striscia in più non avrebbe guastato, ma evidentemente il vecchio leone era ormai stretto con gli spazi.

 

Il finale è malinconico ma l'unico possibile: Tex ha ormai svolto il suo compito e riprende il suo cammino verso nuove avventure.

Nel suo destino non può esserci posto per l'amore (anche se a breve l'autore ci ripenserà parzialmente!) e non volendo ferire Lupe, si congeda di soppiatto per rendere meno dolorosi i saluti. Dolorosi pure per lui, poichè per me è chiaro che un po' di bene anche lui ne voleva alla ragazza.

 

Le loro piste si divideranno a lungo, visto che, solo qualche anno fa per opera di Boselli, i due tornano a incontrarsi, ma anche con Montales la separazione sarà lunga, poichè Bonelli lo recuperà dopo molti anni, varcata la soglia dei 100 numeri della regolare.

 

I disegni di Galep: strepitosi ed efficacissimi!

Ogni sequenza è illustrata con classe e sapienza, con pochi fronzoli ma tanta sostanza e dinamismo. Brillano già le vignette marine, con velieri e lotte a cim di onda, così come trovo molto ben realizzata la sequenza dell'epilogo con ambientazione esotica. Artista immenso! Il mio voto finale è 8 

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  • 1 anno dopo...

Nonostante alcune sospensioni d'incredulità è un episodio emozionante e interessantissimo, anche se 

Il 17/7/2011 at 23:48, Carlo Monni dice:

in realtà questa storia inizia con l'albo a striscia "Ken Logan il duellista", ma lo scontro con Logan è solo una breve parentesi sul cammino dell'avventura e non produrrà conseguenze. Usare quel titolo per tutta l'avventura ?, quindi, sbagliato e fuorviante. Io userei, invece, il titolo quello dell'albetto è Lupe, la Messicana perchè, a voler ben vedere, è lei, quasi più dello stesso Tex, la vera protagonista della vicenda.

Succede ogni tanto - perché dopo quella volta è accaduto di nuovo, si veda il numero attuale con la Tigre - che i titoli non racchiudano bene i leitmotivs dell'albo in maniera globale. Questo è uno dei pochi nei, se non l'unico, di questa storia distinta. Per quanto riguarda il discorso sulle catture, è lecito aspettarsi che da giovane Tex sia stato avventato anche quando le situazioni erano più che "bloccate" per agire faccia a faccia e odorose di camposanto :). Quindi nemmeno a me era mai sembrato che si trattasse di piccionaggine, anche perché Tex ce la mette tutta, non si limita affatto a compiti prestabiliti, risate e formalismi. Anche per me è ottimo il personaggio di Lupe e mi ha fatto molto piacere la storia del suo ritorno con quel Ricardo dalla doppia personalità, ( apprezzo e, salvo eccezioni mal sceneggiate, apprezzerò sempre i personaggi grigi anche perché due o tre miei conoscenti hanno detto che ho una doppia personalità :lol2:, (Non per fare il nerd, però, avendolo studiato l'anno scorso a scuola, dirò sempre che Pirandello docet e che la sua filosofia era molto "onesta" sui "casi umani" :( che ci sono in giro e che siamo noi stessi in quanto persone da tutelare: basta maschere e finzioni :old:!). Comunque mi fermo qui, così non vado OT. 

Voto 9– , (il meno per il titolo :old:).

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