Vai al contenuto
TWF - Tex Willer Forum

[11/12] L'impronta Misteriosa


Pedro Galindez
 Share

Voto alla storia  

20 utenti hanno votato

Non sei abilitato/a a votare al sondaggio o a vederne i risultati. Si è pregati di collegarsi o iscriversi per poter votare in questo sondaggio.

Messaggi consigliati/raccomandati

Immagine postata - Immagine postata


Soggetto e sceneggiatura: G. L. Bonelli
Disegni: Aurelio Galleppini
Periodicità irregolare: Settembre 1960 - Novembre 1960
Inizia nel numero 11 a pag. 67 e finisce nel numero 12 a pag. 34

Tex e Gros-Jean, rimasto ferito l'amico Jim Brandon, si recano per conto delle Giubbe Rosse nell'Alto Yukon, insanguinato da una banda di rapinatori che seminano il terrore marchiando il terreno con orme d'orso? Raggiunti a Dawson da Jim Brandon, Tiger Jack e Kit Willer, Tex e Gros-Jean sgominano la Banda degli Orsi: l'unico superstite, il capo Brad Burley, finisce all'inferno sulla nave che trasporta a Vancouver l'oro dei cercatori, dove cerca invano di vendicarsi di Aquila della Notte che è imbarcato a bordo.



? Sergio Bonelli Editore

Collegamento al commento
Condividi su altri siti

  • 1 anno dopo...

Degno seguito de ?Il Tranello?. Studiata come riempitivo propone colpi di scena, sparatorie e morti misteriose. Splendida l'ambientazione tra conifere e paesaggi che rappresentano perfettamente l'atmosfera del grande nord.

Collegamento al commento
Condividi su altri siti

  • 5 mesi dopo...

Una curiosità: Tex senza batter ciglio, con grande nonchalance, paga (dopo aver contribuito a distruggerle) le uova marce di Olaf, valutate - se non ricordo male - 300 $; appena poche strisce prima, con Kit nelle mani di Tull e Lacy, di fronte alla richiesta di riscatto aveva affermato sconsolato "io non posseggo neppure mille dollari!". Svalutazione che galoppa, o arricchimento improvviso del ranger? :lol:Più probabilmente, una delle tante improvvisazioni glbonelliane di quei tempi eroici!

Collegamento al commento
Condividi su altri siti

  • 10 mesi dopo...

Quando G. L. Bonelli incontra Jack London.. :trapper:

Ormai è noto che Jack London è uno dei narratori preferiti di G. L. Bonelli d il viaggio di Tex in Canada era un'occasione troppo ghiotta per lasciarsela sfuggire. Ecco, quindi, che Tex, per fare un favore a Jim Brandon, rimasto ferito per proteggere Kit nella storia precedente, decide di recarsi a Dawson, nello Yukon, assieme a Gros Jean, per aiutare la Polizia a Cavallo a venire a capo dei crimini dell'efferata Banda degli Orsi. Inutile dire che ci riuscir?, ma non prima di essersi calato per bene nella più tipica atmosfera dei racconti di London.

1) Interessante il sistema con cui gli uomini della banda usino stivaloni a forma di zampa d'orso per confondere le idee, simulando anche un'aggressione da parte di quegli animali. Ovviamente nessuno può seriamente credere ad una banda di orsi rapinator, ma la cosa confonde lo stesso.

2) Nel giro di un paio di giorni o poco più Tex non solo riesce a scoprire tutto quello che c'è da scoprire sulla Banda degli Orsi ed a sfuggire alla quotidiana dose di agguati, ma riesce quasi a far venire un colpo apoplettico ad un ufficiale dei Mounties. Mica male. :lol2:

3) Otterr? anche un cane, Star, che però, morir? per difenderlo. Si tratta di un chiaro omaggio ai classici quattrozampe londoniani come Buck e Zanna Bianca.

4) Abbiamo qui un altro classico Bonelliano: il trabocchetto nascosto nel pavimento di cui il cattivo della situazione si serve per far sparire i nemici od i traditori. Di solito (ma non sempre) è appannaggio dei cattivi esotici, ma stavolta lo usa Brad Burley per sbarazzarsi di una giovane indiana colpevole solo di aver scoperto casualmente che due complici di Burley, la bella Frida e Pierre Lassalle, meditano di tradirlo. Burley la elimina solo per evitare di lasciare in giro pericolosi testimoni.

5) Il già ricordato Pierre Lassalle ha il volto di Robert Mitchum. Dare a protagonisti od avversari non è una politica regolare alla Bonelli (dove al massimo si chiede ai disegnatori che certi personaggi assomiglino o ricordino certi attori o personaggi noti senza rifarli per questo pari pari). Su Tex è un'evenienza ancor più rara.

6) Pu? darsi che anche Frida sia ispirata ad un'attrice, ma se è così, io francamente non saprei identificarla. :snif:

7) Nel salutare Tex Jim Brandon dice ??L'Alaska non è poi così brutta come può esserti sembrato?. Svarione dei tempi eroici di GLB. L'azione si è svolta tutta nello Yukon, che è proprio l' di fianco all'Alaska, ma è territorio canadese, mentre l'Alaska appartiene agli Stati Uniti. :malediz... :lol2:

8) Un'altra capatina nel reparto incongruenze storiche e non: A) Dawson fu fondata solo nel 1897 B) Lo Yukon ottenne lo status di Territorio autonomo (con Dawson come capitale) nel 1898, priaerw un distretto dei Territori di Nordovest (il nome era comunque già in uso). Per molte ragioni, però, noi non possiamo considerare questa storia ambientata nel 1897 (anche perchè, se così fosse, le odierne avventure di Tex sarebbero ambientate come minimo intorno al 1908 e non è proprio possibile). Consideriamolo come uno dei tanti anacronismi e licenze poetiche che GLB si prese in quegli anni (ed anche più tardi, a dire il vero), godiamoci la storia e non pensiamoci più.

9) G. L. Bonelli riporter? Tex da quelle parti, ma stavolta dal lato opposto del confine, a Skagway, Alaska, nella sua penultima storia ?Terra violenta? in cui lo metter? contro un leggendario capobanda realmente esistito, Soapy Smith. Anche in quell'occasione stravolgendo a suo piacimento la storia.(Soapy Smith fu ucciso nel luglio 1989 da un certo Frank Reid e non certo da Tex? non ve lo aspettavate, vero? :lol2:).

10) Dopo le nevi di Dawson la storia ha un'appendice marinara. Deciso a compere comunque la sua ultima rapina e vendi carsi, se ci riesce, Burley tenta di impadronirsi della nave su cui viaggia Tex di ritorno in Arizona. Il nostro, insieme a Tiger, gli roviner? i piani e gli salder? il conto definitivamente.

11) Ultima volta di Mario Uggeri come inchiostratore delle matite di Galep, qui affiancato da Pietro Gamba. Ritroveremo Uggeri come disegnatore de ?Il mistero delle Montagne Lucenti?, ma si tratta di una storia che lui aveva, con quasi assoluta certezza, disegnato in precedenza. La sua collaborazione, che data dalle primissime storie, termina qui, quindi.

Ed io, invece, termino il mio sproloquio. zzzz laughing

  • +1 1
Collegamento al commento
Condividi su altri siti

  • 3 mesi dopo...

Tra le incongruenza c'è anche il villaggio Shoshone. Innanzi tutto gli Shoshoni vivevano nell'ovest e nel sud ovest americano e non certo in Canad' e poi quel villaggio stile messicano sulle montagne canadesi è un pugno in un occhio non indifferente :D

Collegamento al commento
Condividi su altri siti

  • 2 anni dopo...
  • Sceriffi

Lascio un commento a questa seconda avventura di Tex in terra canadese, che ho appena riletto. Come spesso accadeva a quei tempi, c'e' una stretta continuit? con la storia precedente, in cui avevamo lasciato Tex e Gros-Jean prendersi carico della nuova missione affidata all'ancora convalescente Jim Brandon, e dirigersi verso la cittadina di Dawson. La continuit? si ferma però qui, nel senso che a mio parere questa storia è decisamente meno riuscita della precedente (che, d'altra parte, è il primo vero capolavoro di Bonelli...)La storia è comunque gustosa, merito anche degli spassosissimi siparietti nell'ufficio del colonnello delle giubbe rossee della distruzione delle uova marce di Olaf lo Svedese... :lol2: Da sottolineare anche un buon numero di personaggi di contorno che vivacizzano l'ambiente cittadino di Dawson. Non mi soffermo invece sulle diverse imprecisioni e incongruenze, già rilevate negli interventi precedenti... erano tempi davvero eroici, per il fumetto!La storia è comunque importante anche rispetto alla "continuity interna" della saga: è infatti l'ultima apparizione di Kit Willer bambino, che ritroveremo adolescente nell'avventura successiva, "Il figlio di Tex". Segna anche il primo addio di Tex ai suoi nuovi amici canadesi, con le parole di Tiger ("Bravi amici! Peccato che loro vivere su terre fredde") e Tex ("Già! Ma anche se essi saranno lontani migliaia di miglia resteranno per sempre vicini al mio cuore!") a sottolineare il profondo legame che si è creato tra loro dopo le prime avventure vissute insieme. Chissà se GL Bonelli aveva già l'idea di riproporli, prima o poi?

Collegamento al commento
Condividi su altri siti

Le due avventure "Il tranello" e "L'impronta misteriosa" fanno parte di un'unicum, vero primo capolavoro di GL. Bonelli e, soprattutto di Galeppini. A mio parere, Galep qui d' il meglio di sè, mi riesce difficile pensare ad un'altra avventura meglio disegnata.

Collegamento al commento
Condividi su altri siti

  • 1 anno dopo...
  • 3 anni dopo...
  • 3 anni dopo...

Seguendo lo schema della storia dei Dalton, Bonelli collegò senza stacco una successiva avventura al gioiello canadese.

Nel primo caso a dire il vero, sia l'episodio "portante" (I fratelli Dalton) che il seguito (il dio puma) sono nettamente inferiori alla sequenza che narra la prima trasferta canadese del nostro eroe.

 

Ho già tessuto le dovute lodi a "Il Tranello", ma tutto sommato non è malaccio nemmeno il seguito, sebbene è ovvio che il confronto è improponibile.

 

GLB orchestra una trama semplice ma efficace. Non troviamo villain memorabili, ma la sceneggiatura è ariosa e diverte.

 

Al netto di alcune ingenuità, quale il tentativo della banda di sviare le indagini con le impronte di orso (solo dopo l'uso di stupefacenti un investigatore può credere che simile animale possa aggredire per rapina :D) o l'errore geografico di Jim Brandon che nomina a sproposito l'Alaska nel finale, non mancano alcuni idee interessanti, una su tutte l'intreccio amoroso fra Freda, la giovane indiana e Lassalle.

 

Tex viene facilmente al bandolo della matassa e scatena una decisa controffensiva per liberare Gros Jean, che si rende protagonista di alcuni siparietti verbali ironici nell'episodio. Piombo a iosa, trappole e solito concentrato di azione che porta allo smantellamento della banda e all'epilogo sul mare con l'inseguimento e la definitiva sconfitta del capo della banda degli Orsi.

 

Storia non trascendentale, ma piacevole e ideale proseguimento riempitivo del capolavoro che la precede.

 

Molto emozionante la scena del primo addio dei nostri con i due amici canadesi. Poche vignette, parole contate ma un'innata capacità narrativa di un autore che pian piano alza sempre di più l'astina della qualità nella saga da lui ideata. Astina destinata negli anni ha raggiungere vette vertiginose.

 

Come mia consueta abitudine, dovrei chiudere il commento spendendo alcune parole sul comparto grafico, ma cosa posso aggiungere in più rispetto a quello che finora ho scritto di Galep nelle precedenti recensioni?

Se Bonelli rappresenta la mente, il compianto disegnatore sardo è il braccio e l'anima. Vignetta su vignetta, la dinamicità è assicurata e da non sottovalutare, la grande capacità di narrare graficamente con pochi tratti e orpelli, le trame scoppiettanti del collega sceneggiatore. Esito efficacissimo sia se si tratta di ambientare sequenze fra le fredde foreste, tra indiani e forti assediati, che se la scena si svolge fra le onde dell'oceano fra marinari dalle facce poco raccomandabili e velieri vari.

Considerando i tempi ristrettissimi di lavorazione, quello che riusciva a fare Galep era quasi un autentico miracolo. Stima immensa. Il mio voto finale è 7

  • +1 1
Collegamento al commento
Condividi su altri siti

  • 5 settimane dopo...

Ecco : questa a mio avviso andrebbe presa a esempio della genialità incontenibile del primo GLB : che, pur partendo da un soggetto debole, e oltre i limiti del delirante (la banda che compie rapine indossando zampe d'orso per sviare le indagini !!) riesce a tirarne fuori una storia non solo molto divertente, ma piena di cose, spunti, e suggestioni "cangianti" in linea con lo stile "free" che contraddistingueva questo suo periodo. Moto interessante la prima parte, in cui GLB scrive a tutti gli effetti un crime-noir incentrato sui membri della banda (e in cui Tex e Gros Jean rimangono spesso sullo sfondo), le gelosie, sotterfugi e tradimenti che portano al bel climax drammatico di "Troppo Tardi". La parte finale è più canonica, e ci presenta un altro assedio esplosivo (in tutti i sensi), con Tex tra gli assedianti stavolta... e una bella e veloce chiusa marittima su vascello. Tra le scene più esilaranti : le uova di Olaf lo svedese, e soprattutto Tiger che si libera di uno scagnozzo tramortito gettandolo in mare : "Ora lui essere tranquillo per sempre".:D

Collegamento al commento
Condividi su altri siti

Il 28/10/2022 at 22:00, Condor senza meta dice:

Considerando i tempi ristrettissimi di lavorazione, quello che riusciva a fare Galep era quasi un autentico miracolo. Stima immensa. Il mio voto finale è 7

Condivido tutto quello detto dal Condor. 

L'ultima riga poi è da scolpire. Ho sempre considerato Galep fuori da ogni classifica. 

E questo vale soprattutto per i più giovani che forse non sanno, o fanno finta di non sapere, con che ritmi lavorava questo Artista. 

 

  • +1 1
Collegamento al commento
Condividi su altri siti

<span style="color:red">5 ore fa</span>, Loriano Lorenzutti dice:

Ho sempre considerato Galep fuori da ogni classifica. 

E questo vale soprattutto per i più giovani che forse non sanno, o fanno finta di non sapere, con che ritmi lavorava questo Artista. 

 

Puro Vangelo, caro Loriano!

Collegamento al commento
Condividi su altri siti

 Share

  • Recentemente attivi qui   0 Membri

    • Nessun membro registrato sta visualizzando questa pagina.
×
×
  • Crea nuovo...

Informazione importante

Termini d'utilizzo - Politica di riservatezza - Questo sito salva i cookies sui vostri PC/Tablet/smartphone/... al fine da migliorarsi continuamente. Puoi regolare i parametri dei cookies o, altrimenti, accettarli integralmente cliccando "Accetto" per continuare.