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TWF - Tex Willer Forum

[24/25] L'enigma Del Feticcio


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Voto alla storia  

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Soggetto e sceneggiatura : G. L. Bonelli
Disegni: Aurelio Galleppini - Francesco Gamba
Periodicità mensile: Luglio 1962 - Agosto 1962
Inizia nel numero 24 a pag. 141 e finisce nel numero 25 a pag. 120


I pards soccorrono un hopi legato sul dorso di un bisonte in carica: il bestione è ornato con un enigmatico feticcio... Gli Hopi, soggiogati dagli incappucciati Figli del Bisonte Bianco, adorano un ruminante imbalsamato che versa alcol dal muso, pretendendo in cambio l'oro che gli indiani devono estrarre da un torrente. Chi si ribella, come la bella Mahena, rischia la morte! Tex scopre che si tratta di una messinscena ordita dallo stregone Talikay e da furfanti bianchi.

 

Copyright Sergio Bonelli Editore

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  • 2 settimane dopo...

storia appena letta x la prima voltavediamo di mettere un commento

trama: trama dall'inizio curioso ed originale col povero indiano ritrovato agonizzante sulla schiena di un bisonte. Il resto secondo me è un po' un riciclo di altre storie tipo quella del dio puma o pantera (nn ricordo lol) di qualche numero prima. ho comunque gradito la trovata della grotta con doppio ingresso. altro punto a favore il seguito della storia nella città di Angell in quianto ci si poteva limitare a terminarla dopo la sconfitta dei figli del bisonte. i disegni mi sono piaciuti ed ho notato un aumento del dettaglio del paesaggio in ambiente urbano. siete sicuri che non ci sia lo zampino di Gamba?voto: 7
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  • 1 anno dopo...

Non delle migliori ma, comunque, una buona storia di Gianluigi Bonelli, divertente e avventurosa al punto giusto (nonostante qualche ingenuità). Forse un appunto si può fare alla grafica troppo sacrificata (tavole piene zeppe di disegni, dettagli e balloons che mal si adattano ad una tranquilla lettura. Un formato più grande meglio valorizzerebbe il lavoro di Galep.

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  • 4 mesi dopo...

Voto 7: non male come storia. Una sola riflessione:

poco credibili i Figli del Bisonte Bianco che portano il cappuccio a testa di bisonte nella valle senza alcun apparente motivo, visto che sono un gruppo isolato. Oltretutto tale travestimento permette di nascondere eventuali infiltrati che si procurino un cappuccio (Tiger Jack sentitamente ringrazia)
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  • 11 mesi dopo...

Anche qui siamo di fronte ad una storia che pur non essendo un capolavoro, è comunque piacevole, intrigante ed a tratti avvincente. Ci sono particolarmente affezionato perchè è una delle prime che ho letto da bambino.

1) Inizia con questa un breve ciclo di tre storie che vede Tex, Kit e Tiger agire per la prima volta insieme come squadra.

2) Il tema del fanatismo religioso in Tex non è del tutto nuovo. Lo avevamo già trovato in altre storie precedenti, come "Il dio puma", ad esempio Idem per quello dello sfruttamento degli ingenui seguaci per fini personali, come in ?La gola segreta?.

3) Catturato dai Figli del Bisonte Bianco, Kit si fa passare per Navajo (? solo una mezza bugia in fondo :lol2:) e finge di non capire l'inglese. Non si spiega come tutti si bevano la sua storiella, perchè indossa i suoi soliti abiti, cappello e cinturone compresi.

4) Prima di sbattere Kit in cella gli tolgono le pistole, ma si scordano di perquisirlo, lasciandogli il coltello regalatogli nel n. 12. Lo stesso Kit sottolinea la loro imprevidenza.

5) Per la prima ed unica volta Kit indossa la guaina del coltello sul petto e non sulla schiena come al solito.

6) Ha ragione Claudio Paglieri (autore del divertente libro: ?Non son degno di Tex?) , Dinamite non è un cavallo molto fedele, si fa rubare da Mahena senza creare problemi (come, invece, dovrebbe fare ogni cavallo dell'eroe che si rispetti) e, per giunta si fa anche raggiungere da Diablo, il cavallo di Kit nel successivo inseguimento (magari l'ha fatto apposta :lol2:).

7) Ad onta di chi dice che G. L. Bonelli non ha mai fatto morire un personaggio positivo, alla conclusione della prima parte della storia la bella Mahena viene uccisa.

8) Arrivato in città Tex deve dare una lezione ad un portiere d'albergo che non vuole dare alloggio ad indiani come Tiger.

9) Nat Solomon, padrone dell'albergo in cui Tex e pards si fermano dice di aver conosciuto Tex all'epoca dell'assedio di Forte Wellington e Tex dice: "... circa sei anni fa all'epoca dell'incursione messicana su Santa Fe". Si riferisce ad eventi dell'avventura ?Fuorilegge? pubblicata effettivamente sei anni prima, ma che narrava avvenimenti che nella cronologia personale di Tex erano avvenuti più di quindici anni prima.

10) A pag. 96 del n. 25, Tex, come dice la didascalia, si riposa in albergo e si fa un bagno. Ovviamente cambia anche la camicia, poich? subito dopo appare per la prima volta con una camicia con i taschini, "accessorio" rimasto sino ai giorni nostri.

11) Secondo quanto da lui stesso dichiarato in un'intervista fattagli nel 1994 in occasione della mostra di Lugano, Francesco Gamba ha realizzato le matite di questa storia che, poi Galep ha inchiostrato.

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  • 2 anni dopo...

3) Catturato dai Figli del Bisonte Bianco, Kit si fa passare per Navajo (? solo una mezza bugia in fondo :lol2:) e finge di non capire l'inglese. Non si spiega come tutti si bevano la sua storiella, perchè indossa i suoi soliti abiti, cappello e cinturone compresi.

Credo di aver già chiesto, in passato, se il "navajo" parlato da Kit e compreso da uno dei banditi fosse reale o inventato.

7) Ad onta di chi dice che G. L. Bonelli non ha mai fatto morire un personaggio positivo, alla conclusione della prima parte della storia la bella Mahena viene uccisa.

Come si può dire una cosa del genere? Lylith non è bastata? E se proprio si vuole continuare, Arkansas Joe oppure - se vogliamo parlare di persone che si "vedono" morire Gentry in La gola della morte. E altri che al momento non mi vengono in mente.
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3) Catturato dai Figli del Bisonte Bianco, Kit si fa passare per Navajo (? solo una mezza bugia in fondo :lol2:) e finge di non capire l'inglese. Non si spiega come tutti si bevano la sua storiella, perchè indossa i suoi soliti abiti, cappello e cinturone compresi.

Credo di aver già chiesto, in passato, se il "navajo" parlato da Kit e compreso da uno dei banditi fosse reale o inventato.
Considerata l'epoca in cui è stata scritta questa storia (1956 circa), propendo per 'inventato.

7) Ad onta di chi dice che G. L. Bonelli non ha mai fatto morire un personaggio positivo, alla conclusione della prima parte della storia la bella Mahena viene uccisa.

Come si può dire una cosa del genere? Lylith non è bastata? E se proprio si vuole continuare, Arkansas Joe oppure - se vogliamo parlare di persone che si "vedono" morire Gentry in La gola della morte. E altri che al momento non mi vengono in mente.
Eppure è così, credimi.
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  • 1 anno dopo...

Bella storia questa, non molto lunga, pochi discorsi tanta azione, e quel pizzico di mistero che da alla sceneggiatura il sale necessario a rendere il tutto piacevole.
Gamba fa una bella figura accanto a Galep... bravo!
Sceneggiatura: 7
Disegni: 7
Tex: 6

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  • 8 mesi dopo...

Storia particolare soltanto per il fatto che alla conclusione naturale con la cattura di Sam, prosegue ulteriormente regalandoci molta altra azione. In qualche modo in questa vicenda il vero protagonista è Kit, piuttosto che il padre Tex.

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  • 5 mesi dopo...

Uno dei meriti indiscussi del grande Bonelli era quello di riuscire a creare sceneggiature scoppiettanti, anche quando gli spunti di soggetto non eccellevano.

 

Prendiamo in esame la storia che mi appresto a commentare: l'idea non è affatto originale e rimarca episodi simili già precedentemente editi (vedi la banda della Pantera) e si sviluppa a tratti con passaggi narrativi già visti (il rapimento di Kit, la presenza di una donna anch'essa rapita, la loro azione per liberarsi) eppure, nonostante tutto suoni di già visto e ha sapore di riciclo, la storia mantiene un buon ritmo e diverte.

 

Molto a effetto l'incipit, con la scena del povero indiano legato al dorso del bisonte (Bonelli era un asso a creare situazioni da lasciare il segno), così come ha il suo perchè l'usanza della setta di usare copricapi così inusuali con tanto di corna. Come già detto pocanzi, lo sviluppo segue degli snodi narrativi già visti, ma non annoia. Anzi ho trovato splendida per tensione narrativa la sequenza nel deserto, con tanto di miraggi e la triste morte dell'indiana alleata ai nostri. Originale pure la trovata del furto di Dinamite e Diablo che dona un'altra ragione ai nostri di inseguire i due banditi bianchi (al capo dell'organizzazione atta a sfruttare la superstizione degli Hopi per arraffare oro a quantità).

 

Quando l'episodio sembra volgere al termine, l'autore improvvisa, aggiungendo una ricca appendice cittadina, ancor più scoppiettante, fra incendi, agguati e sparatorie, sceriffo corrotto e un truffaldino avvocato che vorrebbe farla franca con l'oro, ma che si vede battuto dei nostri. Non manca anche la macchietta ironica dell'irascibile vecchietto (dalle sembianze molto simili a Tim Birra), che nell'intento di farsi "sentire" per rimbrottare al caos che gli impedisce di dormire, fa secco involontariamente uno dei villain (fine buffa e indecorosa a voler essere obiettivi :D).

 

Cosa aggiungere a quello finora detto? La storia mi è piaciuta e mi ha divertito. Bonelli molto ispirato, ben coadiuvato ai disegni dal duo Galep-Gamba (con il secondo molto più presente in alcune sessioni, o così mi è parso distinguendo il suo tratto riconoscibile.

Curiose alcune scelte grafiche, come la vignetta tratteggiata per rappresentare un flashback o l'inquadratura con una lucertolona in primo piano a pag. 81 del numero 25 (mi pare una delle prime vignette in questo senso, sebbene il rettile rappresentato sembri più un dinosauro a dire il vero :D).

 

Come già fatto notare in un precedente commento dal sempre puntuale Carlo Monni, la storia ha pure una caratteristica importante, visto che per la prima volta Tex indossa la camicia con i due tasconi sul petto, ormai divenuta la divisa iconica. Così come da una vignetta all'altra, nei primi numeri, sparirono le originarie flange, anche qui un po' a sorpresa il ranger cambia look con la storia in corso. Si fa menzione all'acquisto di merci in uno store (Pag. 93 albo "L'agguato"), evidentemente la nuova camicia viene da lì e il nostro eroe la indossa dopo il bagno in albergo, ma mi è parso di notare che già in precedenza, nell'ufficio dello sceriffo, le due tasche iniziano a fare capolino in una vignetta (pag, 90 )per sparire subito dopo. Per riapparire nell'ultima vignetta di pag. 93 all'entrata dell'albergo, per poi nuovamente sparire nelle strisce immediatamente successive. Un po' di confusione di guardaroba fra Galep e Gamba :D. Il mio voto finale è 8

 

 

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