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TWF - Tex Willer Forum

[108/109 ] Massacro!


Pedro Galindez
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Voto alla storia  

51 utenti hanno votato

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Soggetto e sceneggiatura : G. L. Bonelli
Disegni: Giovanni Ticci
Periodicità mensile: Ottobre 1969 - Novembre 1969
Inizia nel numero 108 a pag. 45 e finisce nel numero 109 a pag. 89



Tallonando una gang di trafficanti d'armi, Tex capita a Goldena e raddrizza la schiena a Fraser, un baro che, dietro consiglio del Ranger, viene scacciato a frustate dalla città. Fraser, però, giura vendetta! è lui il capo del contrabbando di fucili e scatena i sanguinari Apaches del suo complice Wa-Ha-Tah contro l'inerme popolazione di Goldena. Le belve apache compiono un autentico massacro. I pards, spalleggiati dalla Cavalleria, non danno requie agli infami assassini e il violento capo indiano è il primo a lasciarci la pelle. Il destino peggiore tocca, però a Fraser: ferito da Tex, viene abbandonato nella foresta, circondato dai lupi e dagli spettri della gente che ha ucciso... e ha un solo colpo in canna!



© Sergio Bonelli Editore

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Come è a tutti noto, questa vicenda costituisce l'adattamento a fumetti del romanzo "Il massacro di Goldena", pubblicato da GLB nel 1951, ovvero pochi anni dopo la nascita di "Tex". In alcuni particolari della trama si nota che la storia è ambientata nel periodo iniziale della carriera di Tex: non si fa alcun accenno a Kit Willer o a Tiger, mentre Carson ricorda come capo dei ranger Mr. Marshall, colui che nel n. 1 aveva accolto Tex nel corpo. Anche l'atmosfera di cupa violenza richiama diverse delle primissime storie texiane ( "Bill Mohican", "La banda del Rosso" ecc. ) ma, a differenza di esse, la trama è sè semplice e lineare ( e divisa nettamente in tre parti, primo scontro tra protagonista e antagonista, vendetta di quest'ultimo, resa dei conti finale ) ma costruita saldamente attraverso la netta contrapposizione tra Bene ( Tex ) e Male ( Fraser ) che lottano senza esclusione di colpi fino al drammatico epilogo

in cui Tex lascia Fraser, ferito ad una gamba, in una foresta infestata dai lupi, con vicino una pistola con un solo colpo in canna; nel romanzo viene invece sic e simpliciter abbandonato alle zanne dei lupi
. Stavolta Tex è proprio la personificazione della Giustizia Vendicatrice, al servizio della quale mette tutte le sue doti di uomo d'azione, il suo eroismo
( osa sbarrare la strada a Fraser e agli Apache con Carson e pochi volontari al suo fianco, malgrado la schiacciante superiorit? numerica degli avversari; ad ogni modo arriva in buon punto la cavalleria a toglierli d'impaccio)
, anche se probabilmente non la sua intelligenza strategica ( e anche questo ci riporta al primo Tex, dotatissimo di coraggio, ma alquanto meno di raziocinio ), dato che Fraser riesce a trarlo in inganno e a soddisfare la sua sete di vendetta, la quale fa sè che il lettore possa assistere ad alcune delle scene più crude dell'intera saga texiana ( che paiono ancor più crudeli in quanto, come alcuni hanno osservato, alcune delle vittime, tra cui il barman di Goldena, avevano avuto modo di presentarsi al lettore ). I disegni di Ticci, alla seconda prova texiana, sono ottimi e ben traducono, nella loro incisivit?, la cupa durezza della trama. In sintesi, per me,:soggetto 9sceneggiatura 9,5disegni 9,5
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  • 1 mese dopo...

ho dato 9 alla storia, non 10 perchè Corvo dice che se no il romanzo va fuori classifica per voti alti. ho notato che mentre nella storia di Collezione Storica Tex che batte la pista pensa, nella storia originale Tex parla. mi ha colpito la terribile vendetta di Fraser presa sui cittadini di Goldena; è come il massacro di Vendetta Indiana solo che qui è al contrario. Anche il povero barista che diventa amico di Tex morira durante il massacro... cosi come molte donne. ho visto che Gian Luigi Bonelli quando deve essere duro e crudele non risparmia nulla a nessuno. Anche la morte di Fraser è la più brutta che si possa attendere: il delirio e i lupi che girano attorno; più brutta questa che la morte di Arlington su Vendetta Indiana per me.

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  • 2 mesi dopo...

Avendo letto prima il fumetto non sono riuscita a godermi pienamente il romanzo, anche se il Bonelli romanziere, che non conoscevo, è stata comunque una gran bella sorpresa. Come ha evidenziato Pedro nel suo spoiler, il finale fumettistico, sebbene non privo di durezza e tensione, risulta addolcito rispetto a quello in prosa, e sinceramente non so se sia meglio il Tex implacabile e spietato di quest'ultima versione o quello che ad una ferma giustizia sa aggiungere anche un'estrema pietà. Penso che mi piaccia di più il secondo, anche se forse le vittime innocenti di Goldeena meritavano qualcosa in più. Un 10 per la tensione, per i disegni, per il finale (entrambi).

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  • 3 settimane dopo...

Letto per la prima volta ieri sera... ero molto curioso perchè in un intervista , letta nel sito "sergiobonellieditore.it" (le risposte sono tratte da una intervista raccolta da Decio Canzio e pubblicata nel volume "Il mio nome è Tex", edito da Mondadori nel 1992),G. L. Bonelli afferma che è una delle storie a cui tiene di più... E' una storia corta ma forse non è un fatto che la penalizza, anzi... aiuta a creare quell'atmosfera cruda e drammatica dove i personaggi interagiscono. Ho trovato un tex diverso dal solito... sia dal punto di vista tattico(come si fa riferimento in risposte qui di sopra) che nel suo modo di compiere "giustizia" sul principale colpevole... le ultime vignette sono state molto singolari... difficili da spiegare... alla storia do 8 e non 10 perchè preferisco storie piu lunghe dove i personaggi vengono meglio descritti...

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  • 4 mesi dopo...
  • Rangers

Mi associo ai commenti positivi dei precedenti interventi. Quello che salta a prima vista è un Tex diverso dal solito per il periodo in cui usc? questa storia. Un Tex che non prova pietà e non lascia scampo per il suo nemico, che si è macchiato di crimini orrendi. Lo sfondo della storia è comunque abbastanza classico: indiani ribelli che compiono razzie con le armi fornite da trafficanti bianchi. Viene mostrata la crudeltà degli indiani durante il loro assalto a Goldena, il massacro anche di donne, la difesa disperata. A mio avviso Fraser è un nemico perfetto, con l'odio e la voglia di vendicarsi di Tex e degli abitanti di Goldena che l'hanno frustato e scacciato dal paese. Senza rimorsi non esita a portare la distruzione completa e a far assassinare centinaia di persone. Nella storia la parte che mi è sempre piaciuta di più è naturalmente verso il finale, quando Tex solitario ed implacabile parte alla caccia di Fraser. Lui solo vuole essere il giustiziere, infatti raccomanda Carson di non seguirlo. GLB, grazie agli stupendi disegni di Ticci, riesce a creare una tensione stupenda in questa parte. Voto 9 :D

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  • 2 anni dopo...

storia immensa, azione, disegni mozzafiato e dialoghi perfettamente Bonelliani ci mostra anche un Tex molto "cinematografico" sia per la particolare brevit? della storia che non si perde in lungaggini, sia per le splendide tavole del ticci che davvero sembra "inquadrare" le scene. Finale da romanzo alla King oserei dire!Voto 9.7

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  • 8 mesi dopo...

Storia che, ancorché breve, riesce a regalare situazioni intense. Rivediamo in essa il Tex implacabile de Il Giuramento (d'altronde parliamo dello stesso periodo), che, anche in questo caso, si erge a giudice e boia e, prima di giustiziare il condannato, si "diverte" a sue spese spaventandolo a morte. La scena che lo vede imitare un lupo e lanciare cupe risate ricorda da vicino l'epilogo di Brennan ne Il Giuramento, così come la pistola con un colpo solo della scena finale richiama la "pietà" del ranger nei confronti di Sherman nella stessa storia (come fatto notare da Don Fabio nel topic su Il Giuramento). Buona storia, quindi, con i disegni del primo Ticci già entusiasmanti.

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  • 7 anni dopo...

Storia eccellente, che riassume in sé tutte le principali caratteristiche di Tex:

 

Tex giustiziere: l'uomo di giustizia, prima che di legge.il Tex primigenio, più tradizionale,meno sofisticato e più "diretto"nell'applicazione della legge del Taglione.un manigoldo ha seminato morte e distruzione,merita una fine orrenda e priva di pietà.

Tex centrale e decisionista: nessuno può rubare a Tex la vendetta e la punizione del cattivo.

Tex "giudice di uomini":che siano bianchi,negri, rossi o Canarini vestiti a festa,i cattivi vanno puniti.

 

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  • 4 mesi dopo...

Nel giro di due storie, due finali molto simili: sia Il Giuramento che Massacro condividono un finale molto crudo, in cui Tex, pervaso da un feroce (quanto giustificato) desiderio di vendetta si erge a giudice e boia e condanna a morte i suoi avversari, entrambi, beninteso, meritevoli del destino atroce loro riservato dal nostro ranger. Probabilmente oggi non vedremmo, per la cura editoriale che c'è dietro, due storie con conclusioni analoghe nel giro di pochissimi numeri, né credo che vedremmo storie con un Tex così crudele. Le scelte di GLB furono infatti molto forti, anche se perfettamente calate in contesti tragici (lì la morte della moglie, qui il massacro di un'intera cittadina); ciononostante le trovo un po' "barocche", nel senso che mi sta bene che Tex voglia vendicarsi personalmente dei due nemici macchiatisi entrambi di crimini efferati, ma mi è più difficile accettare la goliardia macabra che sfodera in quei momenti: ne Il Giuramento allestisce la scena dello scheletro al timone del battello, qui prima ulula e poi simula una risata spettrale: insomma, va bene voler uccidere, mossi da rabbia incontenibile e feroce, ma divertircisi pure, mi pare francamente un po' troppo. 

 

In questa storia, peraltro, Tex si fa anche fregare da Fraser, a riprova che il Tex infallibile GLBonelliano è probabilmente una leggenda nata a posteriori per screditare Nizzi, dato che anche nella storia precedente ("Gilas") si era fatto sorprendere dal messicano Ortega.

 

La storia, a tinte forti, è tra le più belle di questo periodo, pur nell'essenzialità della trama. Un Tex che viene allontanato con un abile piano, un attacco micidiale a un'intera città, scene tragiche e d'effetto. La conclusione, in quel bosco che si adombra sempre di più al calar della sera, con il verdetto agghiacciante di Tex che condanna Fraser a morire col buio, e con i fantasmi dei morti di Goldeena che si appressano all'ormai finito gambler, è una scena indimenticabile, sì barocca ma bellissima nella sua tragicità. Alla funerea e strepitosa atmosfera non è peraltro estraneo un Ticci già efficacissimo nella sua dinamicità, con un tratto molto più gilbertiano rispetto ai suoi lavori successivi, e con un volto di Tex che ancora si ispirava - almeno così mi è parso - a quello di Galep.  

  • +1 1
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  • 1 mese dopo...

Mi sono accostato a questa storia con grande curiosità, essendo ben consapevole che si tratta della trasposizione in fumetti di un romanzo del grande Bonelli.

Forse per l'eccesso di aspettative, sono rimasto un po' deluso, trovando lo sviluppo della trama tutto sommato piatto.

Mi ha invece sorpreso il lato "sadico" di Tex nell'escogitare la punizione del gambler Fraser. E' vero che, così facendo, lo ha salvato dal cappio; ma, nella mia ricostruzione della personalità di Tex (ogni lettore ne ha una), il ranger non sottopone i mascalzoni a punizioni degradanti.

Il finale, quello sì veramente bello!, è invece, a mio avviso, in linea con la psicologia di Tex giustiziare. Fraser, ferito, viene lasciato in balia dei propri rimorsi, ma con la possibilità di salvarsi da una morte cruenta mercé l'uso di quell'unico colpo di pistola. 

Molto belli i disegni di Ticci.

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  • 3 settimane dopo...

Superbi i disegni di Ticci, qui alla seconda prova su Tex. Forse il suo primo Tex, a parte il viso qualche volta troppo lungo, mi piace anche più di quello elaborato nel prosieguo del suo percorso texiano.

Storia asciutta e tesa, con Tex che, se da una parte viene reso più umano e fallibile, facendosi sorprendere dall'astuzia di Fraser (che avrebbe oltretutto potuto fermare fin dall'inizio, specie dopo l'allerta dello sfortunato  barman), dall'altro si rivela insolitamente spietato nei confronti  dell'avversario, resosi peraltro colpevole di uno dei massacri più cruenti della saga del nostro ranger. Finale gotico, in cui GLB evoca gli ululati dei lupi e i fantasmi dei morti di Goldena, che ci sembra quasi di vedere e sentire,  mentre la notte scende sulla foresta, avvolgendo Fraser, solo con la sua disperazione. In definitiva una storia molto valida ed attuale (avrei evitato, forse, solo la macabra risata di Tex, da "Thriller" ante litteram): leggendola non si direbbe che ha oltre 50 anni.

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  • 4 mesi dopo...

Dopo 51 anni “Massacro” è ancora una storia splendida da leggere e rileggere, un classico intramontabile. Disegni meravigliosi e cinematografici di Ticci, una sceneggiatura perfetta, nulla d’aggiungere o da togliere. Una avventura drammatica, realistica, cruda, piena di atmosfera. Una narrazione asciutta, equilibrata in ogni sua parte. Come alcuni film western anni ’50. Interessante anche per quello che non c’è: non ci sono lungaggini,  tempi morti, dialoghi inutili o ridondanti, lamentele di Carson, incongruenze, forzature, scene improbabili o melodrammatiche, eccessi di qualunque genere. Non ci sono i volti dei cattivi con l’espressione perennemente perfida, con le sopracciglia sempre arcuate a sottolineare il loro animo malvagio, come nel Ticci del secondo periodo (e quello attuale).

Tex è sempre centrale ma non infallibile, anzi, sbaglia ben tre volte e lo ammette anche: quando all’inizio si lascia sfuggire Fraser, quando poi si lascia ingannare dalle tracce degli Apaches, quando alla fine dimentica che Fraser ha sempre con sé una derringer. Eppure Tex non perde un filo del suo carisma di eroe coraggioso, intelligente, giusto, implacabile ma umano. Centrale è anche Fraser, un antagonista che resterà nella memoria dei lettori pur non avendo caratteristiche particolari o una fisionomia ben riconoscibile o poteri sovrannaturali come alcuni dei più celebri nemici del ranger. Lo si ricorderà per la crudeltà, per l’odio spietato e il desiderio di vendetta verso gli abitanti di Goldeena, ma soprattutto per l’immagine finale, nella foresta, sotto l’ombra di un albero, in attesa del buio e dei lupi, solo e sconfitto, “col suo tremendo bagaglio di ricordi, rimorsi e angosce. E una pistola con un colpo solo”.

Una sceneggiatura perfetta in ogni sua parte, soprattutto nella splendida sequenza della notte del massacro, col suo crescendo di violenza via via sempre più brutale: prima l’uccisione di personaggi già apparsi e quindi vittime inaspettate (il barista e lo sceriffo), poi una donna inerme assalita da più nemici, quindi l’uccisione di marito e moglie, con l’apice della morte di lei sulle scale mentre spara sugli indiani cercando ormai lo stesso destino del marito. Infine le grida degli assalitori che si alzano sulla città (“Saccheggiate! Uccidete!”), con Tex e Carson che assistono all’incendio da lontano, impotenti. Una scena tra le più drammatiche e cupe di GL Bonelli (un’intera città distrutta all’epoca non era così usuale come nelle storie di oggi) ma raccontata senza eccessi o morbosità, con uno stile che oggi definiremmo “classico” ma che è solo una dimostrazione di talento e buon gusto.

Così come nella caccia finale a Fraser (l’altra splendida scena della storia), Bonelli si ferma sempre al momento giusto, senza calcare la mano, senza esagerare. Gli ululati e le risate di Tex per spaventare il fuggiasco sono appena accennati e limitati a poche vignette (non siamo su Zagor), le parole di Tex al nemico ferito (“Morirai col buio… quando giungeranno gli spettri di coloro che hai fatto massacrare… ecc. ) non sono frasi ad effetto o retoriche né sentimentali o ciniche, ma drammatiche, intense e inaspettate, degna conclusione in tono tragico, quasi orrorifico e allo stesso tempo malinconico, di una storia indimenticabile.

Un piccolo capolavoro che emoziona ogni volta che lo si rilegge, un po’ come alcune storie di Berardi e Milazzo su Ken Parker, o di Sclavi e Casertano su Dylan Dog, o di Boselli e Majo su Dampyr. Era il 1969 ma sembra oggi. Se dovessi consigliare a qualcuno che non ha mai letto Tex una storia con cui iniziare, gli indicherei questa.

  • +1 1
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  • 2 mesi dopo...

Ho deciso di chiudere la mia breve parentesi di recensioni di storie a cavallo tra gli ultimi numeri del primo centinaio e le prime prove post 100, con questa piccola perla bonelliana. Suppongo che in futuro (tempo e voglia permettendo) mi dedicherò alla rilettura dei primi e pioneristici episodi, anche se son conscio che non sarà facilissimo commentarli. Comunque rimanendo in tema, “Il massacro” è davvero un’ottima prova del grande G.L. Bonelli. Per l’occasione, il papà di Tex, recupera un suo vecchio romanzo “Il massacro di Goldena” e lo sceneggia per i disegni Ticci, facendo rivivere ai lettori del ranger la cruda trama della perfida vendetta del rinnegato Fraser e l’inflessibilità di Tex nel punire l’odioso villain. Premetto che preferisco il romanzo: con questo non voglio dire che l’autore abbia scritto una brutta sceneggiatura, tutt’altro, tuttavia la letteratura ha sempre quel tocco in più che consiste nell’immaginazione del lettore. Le parole aprono porte della fantasia che le immagini di una pellicola o le vignette di un fumetto non riescono a fare, visto che l’occhio è condotto dalle immagini e quest’ultime influenzano la mente, oltretutto ho avuto l’impressione che Bonelli alcune sessioni le abbia un po’ ammorbidite, un esempio, l’incipit in cui Tex disarma Fraser tranciandogli l’indice con una pallottola. Per il resto, i tempi narrativi sono apprezzabili e pure la scena dell’assalto di Goldena è sceneggiata magistralmente, con tocchi di lirismo elevati come l’eccidio della coppia all’emporio. La trama scivola via decisa, senza inciampi e l’epilogo conserva tutto il fascino che il romanzo era riuscito a creare. Tex che bracca Fraser, terrorizzandolo con ululati e risate, costringendolo a guardare in faccia la sua coscienza e le sue malefatte, è pura poesia. Un ranger implacabile che lascia l’avversario solo con i suoi spettri e alla mercè dei lupi, condannandolo alla più cruda delle morti, ma doverosa punizione per tutto il sangue e il dolore di innocui coloni, sterminati solo per il barbaro desiderio di una infernale vendetta. Unico gesto di pietà, una pistola con un solo colpo lasciata a pochi metri dal tronco in cui si è accasciato l’esausto Fraser: una mesta scorciatoia per la bolgia dell’inferno in cui il vile rinnegato è fatalmente destinato. Non so voi, ma simili scene bonelliane per me sono straordinarie; frutto di una grandissima abilità narrativa di un uomo nato per dar forma ai suoi sogni e alla sconfinata fantasia. Un autore giunto all’apice della sua ispirazione, che non sbaglia un passaggio, cesella perfettamente passaggi di sceneggiatura e arricchisce tutto con una secchezza di dialoghi e un gergo inimitabile, che ha fatto storia. Il comparto grafico fu affidato all’emergente Ticci, giunto alla seconda prova sulla celebre testata. Il maestro senese, svolge in maniera egregia la sua parte, con una performance grafica solida, molto efficace e personale. Il suo stile ancora molto giolittiano, ha comunque il merito di apparire “moderno” per i tempi e molto diverso dall’abituale cifra stilistica di allora. Espressioni ben rese, ottimi scorci paesaggistici (che diventeranno il marchio di fabbrica del maestro), vignette molto curate e dinamiche, e un’eccellente rappresentazione dei cavalli. Da notare le splendide posture dei quadrupedi nella scena delle esplosioni, rappresentati in pose molto difficili da interpretare che denotano una perfetta tecnica anatomica. Non a caso l’immenso Ticci diverrà il faro per le future schiere di disegnatori e il fatto che fosse un predestinato nella saga, lo dimostra pure che le sue prime storie per Tex siano del calibro di “Vendetta indiana”, “Il massacro”, “Sulle piste del nord”, “Terra promessa”. Il mio voto finale è 9

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  • 8 mesi dopo...

Allora...Sono un Texiano nato con Boselli e Nizzi(mio primo albo n.398) quindi GLB l'ho recuperato tanto tempo dopo (e lo sto ancora recuperando). Storia cupa, cruda e con un finale meraviglioso di quelli che solo GLB poteva scrivere. Dialoghi secchi, frecce e pallotte che sibilano, un Tex fallibile ma anche giustiziere. Fraser è un bel  cattivo (morto definitivamente?) e l'eccidio di Goldena è veramente un pugno nello stomaco. Il primo Ticci è ampiamente diverso da quello che ho conosciuto io (Strage di Red Hill ad esempio) ma non meno efficace. Gran bella storia del "vecchio vate".

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Storia magnifica e leggendaria, che amo moltissimo...qui Tex fa due cose ritenute oggi inammissibili da molti talebani Texiani dalla memoria corta (o che forse certe storie non le hanno lette proprio) : uccide a sangue freddo, senza pietà, e nel più crudele dei modi... Ma soprattutto SBAGLIA...sbaglia nel sottovalutare l'avversario, e pecca tragicamente di superbia...il massacro che ne scaturisce è conseguenza del suo errore, e la furia Texiana che da qui origina, è la perfetta "chiusura del cerchio" di una delle storie più profondamente tragiche della serie...una storia che solo GLB poteva concepire...anche perchè se qualcun altro ci provasse verrebbe linciato.:D

Per chi, come me, preferisce il Ticci prima maniera, qui è al massimo splendore.

Voto : 9,5

 

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Secondo me questa è una storia strana, sia anomala che allo stesso tempo rappresentativa del Tex di GLB. Anomala perchè Tex commette errori di valutazione ripetutamente, e questi hanno gravi conseguenze: attenzione, non sono uno di quei famigerati talebani che dicono che Tex non debba mai sbagliare, anzi, se in una storia di un certo spessore un nemico di livello lo fa sudare ben venga, o se decisioni magari prese sotto pressione o in situazioni concitate non si rivelano azzeccate al 100%, idem (chiaro che botte in testa e grattacapi causati da ladri di polli non sono ben accetti). Però qui la serie di errori commessi dal nostro costano davvero caro, in quanto un'intera cittadina viene rasa al suolo dai predoni Apache: a memoria solo nelle nolittiane Cruzado e Wolfers errate valutazioni di Tex hanno causato tali disastri! Ma allo stesso tempo è rappresentativa del personaggio come inteso dal suo creatore: nel commento alla storia con la Diablera avevo scritto che Tex e pards paiono ingranaggi di un fato già scritto che incombe sulla malvagia avversaria, qui addirittura il nostro nel finale E'  a tutti gli effetti l'incarnazione della giustizia divina secondo GLB, implacabile nel braccare e condannare a morte Fraser (eppure anche durante questa caccia commette alcune leggerezze!). Pertanto anche io ritengo questa storia memorabile e con varie sequenze drammaticamente perfette , vedi il massacro ed il finale, con l'ultima vignetta che vale da sola il prezzo del bigletto.

Il 26/12/2020 at 23:32, Poe dice:

Se dovessi consigliare a qualcuno che non ha mai letto Tex una storia con cui iniziare, gli indicherei questa.

Però, citando @Poe, se dovessi presentare ad un nuovo lettore una storia del personaggio penso che lo indirizzerei su altro, magari qualcosa di meno cupo e più in linea con la media delle avventure Texiane. :calumet:

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7 minutes ago, Il Biondo said:

Secondo me questa è una storia strana, sia anomala che allo stesso tempo rappresentativa del Tex di GLB. Anomala perchè Tex commette errori di valutazione ripetutamente, e questi hanno gravi conseguenze: attenzione, non sono uno di quei famigerati talebani che dicono che Tex non debba mai sbagliare, anzi, se in una storia di un certo spessore un nemico di livello lo fa sudare ben venga, o se decisioni magari prese sotto pressione o in situazioni concitate non si rivelano azzeccate al 100%, idem (chiaro che botte in testa e grattacapi causati da ladri di polli non sono ben accetti). Però qui la serie di errori commessi dal nostro costano davvero caro, in quanto un'intera cittadina viene rasa al suolo dai predoni Apache: a memoria solo nelle nolittiane Cruzado e Wolfers errate valutazioni di Tex hanno causato tali disastri!

 

Quello che pare, incredibilmente, sfuggire a molta gente, è che il problema non sono gli errori. È la caratterizzazione e l'integrità del personaggio (e questa totale confusione e incapacità di capire ce l'hanno sia i cosiddetti talebani del "Tex non può sbagliare" che i fan di Nizzi e Nolitta che vanno a caccia di qualunque errore di Tex per dire "guarda! Guarda! Anche con GL Bonelli sbagliava! Qui ha sparato da 200 metri e ha fallito il bersaglio! È esattamente come quella volta che si è calato le braghe, si è messo a pregare in ginocchio ed è stato salvato da morte certa da un vecchio paralitico!")

 

Io ormai dispero e temo sia impossibile spiegarla, la differenza, perché vedendo i risultati (nulli) mi sa che uso parole arabe, in una lingua sconosciuta, quando parlo di integrità e caratterizzazione. Come fai a spiegare cosa sono a chi non lo sa già, a chi pare non capire questi concetti?

 

Gli errori che fa Tex qui sono COERENTI CON LA SUA CARATTERIZZAZIONE. Vogliamo vederli?

 

1) SALVA LA VITA AD UNA PERSONA CHE STAVA PER ESSERE LINCIATA. Questo in prospettiva è il suo errore più grande, se avesse lasciato linciare Fraser sarebbe stato meglio. Ma poteva farlo? Quando in una storia recente Kit lo lascia avvenire, è contro qualcuno che ha terrorizzato un intero villaggio, uccidendo molta gente. Ma qui, al momento, Tex sa solo che Fraser barava a carte. È solo DOPO che scopre che era implicato nel traffico con gli indiani.

 

2) Inseguendo le tracce degli indiani, non si accorge del trucco che hanno messo in atto dividendosi, e segue solo una parte di essi. Qui sono semplicemente abili gli indiani, Tex non è infallibile, e NON SA quanti sono gli indiani, ha solo sentito sparare i pochi che erano con Fraser quando l'ha inseguito da solo, Come potrebbe accorgersi che quelli che segue sono troppo pochi?. Comunque, Tex fiuta che c'è qualcosa che non va, la direzione presa dagli indiani non lo convince troppo. Ma è con Carson e un intero gruppo di rangers, e non può certo smettere di inseguirli per un "presentimento". E in ogni caso "se è un trucco lo scopriremo presto". L'errore qui è non essere telepatici, non leggere nella mente di Fraser il suo piano. Ma come potrebbe sapere che Fraser ha abbastanza guerrieri con se da poter attaccare una città, se non sanno quanti sono gli indiani?

E in ogni caso... come dice Fraser, a quel punto è comunque troppo tardi, hanno i cavalli stanchi e non potrebbero tornare in tempo.

 

3) Il terzo... è un errore di Frsser, non di Tex. Tex sta inseguendo Fraser per ucciderlo. Chi dice che "si è dimenticato della Derringer?". Nella storia non c'è nulla che possa far pensare niente del genere. Tex avanza, nascondendosi. Non pensa assolutamente "adesso è disarmato" o cose simili. Continua a muoversi coperto.  il suo reale errore è che non vedere Fraser appostato. E anche qui... dovrebbe vedere tutto? Mica è infallibile. L'errore lo fa Fraser a sparare troppo presto... ma è anche vero che, se aspettava per poterlo colpire meglio, Tex lo avrebbe visto.

 

Il confronto con Cruzado è SEMPLICEMENTE RIDICOLO. Vuoi che ti faccia l'elenco delle DECINE di COLOSSALI IDIOZIE che fa Tex TOTALMENTE OUT OF CHARACTER in quella storia? Non diciamo sciocchezze, please...

 

 

  • Grazie (+1) 1
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Attenzione @Diablero, probabilmente mi sono spiegato male: secondo me non sono gli errori, o presunti tali, che come giustamente dici tu sono anche umanamente comprensibili e concettualmente in linea il personaggio, a farmi ritenere anomala la vicenda, ma le conseguenze di questi errori. Insomma tutto dipende dal tono e dal registro della storia: penso che in una trama volutamente meno drammatica e cupa probabilmente Tex si sarebbe accorto prima dello stratagemma apache e sarebbe arrivato al galoppo con i rangers ad evitare la completa distruzione di Goldena. Non dico che una storia simile non possa stare su Tex, ma che in base alla mia conoscenza del personaggio non risulti così frequente. Non era mia intenzione fare il confronto con Cruzado: certo che lì si fa fatica a riconoscere Tex e certo che lì gli errori che commette sono più, come dici tu, out of character. Il mio appunto voleva limitarsi a evidenziare come le conseguenze siano in entrambe le storie gravi e, ripeto, mi pare che questo non accada così di sovente nelle storie del ranger. Anche perchè come detto apprezzo la vicenda e ci trovo tanti aspetti interessanti, semplicemente penso che sia si rappresentativa del Tex giustiziere, ma che per cupezza e sviluppo si discosti dalla media delle avventure texiane.

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Mi piacerebbe leggere questo fumetto nella mia lingua. Ma le pubblicazioni di Tex in Turchia sono molto indietro. Ad esempio, in Italia è uscito il 734° numero della collana mensile. Ma il 694° numero è stato pubblicato in Turchia. Quindi c'è una differenza di 40 numeri. Inoltre, 122 numeri in più rispetto ai numeri precedenti non sono stati pubblicati.

 

Fino all'uscita della serie speciale Tex Willer in turco, il 2° incontro di Tex e Zagor sarà probabilmente trasmesso in Italia.

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13 ore fa, Il Biondo dice:

Però, citando @Poe, se dovessi presentare ad un nuovo lettore una storia del personaggio penso che lo indirizzerei su altro, magari qualcosa di meno cupo e più in linea con la media delle avventure Texiane.

 

11 ore fa, Il Biondo dice:

penso che sia si rappresentativa del Tex giustiziere, ma che per cupezza e sviluppo si discosti dalla media delle avventure texiane

Be', quando ho scritto che la consiglierei a un nuovo lettore l'ho fatto soprattutto perché la ritengo una delle più belle storie di GL Bonelli, una delle meglio disegnate e una delle più appassionanti e "forti". Ancora attuale, pur essendo del 1969. Se ne potrebbero consigliare tante altre classiche: "Sangue Navajo" (ma è un po' datata per un lettore neofita), "Il giuramento", "Sulle piste del Nord", "La notte degli assassini", "Sulle rive del Pecos", ecc. forse più tipiche e rappresentative di GL Bonelli, ma secondo me "Massacro" è una sintesi perfetta del personaggio Tex, o almeno di alcuni dei suoi aspetti fondamentali. Senza dimenticare che Tex in realtà ha sempre avuto molte sfaccettature, più di quelle che di solito si immagina, con avventure più o meno solari o più o meno cupe, a seconda delle tematiche, dell'estro del suo creatore o anche dei disegnatori (e qui il tratto del primo Ticci contribuisce molto all'atmosfera, basta vedere solo le espressioni fosche dei vari personaggi). O a seconda del periodo storico.

 

Leggevo ieri la striscia anastatica n. 19 "Uno contro venti" che si conclude con Tex che se ne va al galoppo con queste parole "Corri, Dinamite, corri... e non ti fermare sino a che la notte non nasconda ogni cosa... Non l'amore, ma la morte deve essere la fedele compagna di ogni giorno e di ogni ora." 

Una frase molto forte, che certo il Tex successivo, in compagnia del figlio o di Carson, o in mezzo ai suoi Navajos, non penserebbe più, ma che fa capire come il personaggio di Tex avesse fin dall'inizio un aspetto oscuro, consapevole di essere sempre in compagnia della morte (e lo si vede anche ne "Il passato di Tex").

 

Comunque il consiglio di lettura era rivolto più che altro a un lettore adulto o giovane; a un ragazzino alle prime letture fumettistiche regalerei invece - come ho scritto nel topic apposito - "Nei territori del Nord-Ovest" di Boselli-Font. Piacevole e stupenda avventura classica, che riassume bene tanti aspetti del mondo di Tex. Oppure anche la recente di Tex Willer "Nella terra dei Seminoles." Ottimi regali natalizi!

Modificato da Poe
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Beh, "Massacro" anche se non è stato il primo Tex che ho letto da bambino, è stato il primissimo che ho comprato ed è stato l'inizio della mia collezione, tanto mi colpì come storia. Da allora è una delle mie preferite. E avevo 8 anni...

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  • Sceriffi

La storia è bellissima. La migliore di Bonelli, la preferisco anche a "La cella della morte". Ora. Nessuno parla quasi mai del romanzo. Io posseggo il volume omaggio uscito con il 575. Il più bel regalo che una casa editrice possa fare. Oltre ad una scrittura accattivante ed affascinante, che ti tiene incollato alle pagine e ai redazionali prima della storia, con stupende foto di repertorio in bianco e nero e colori, nessuna ricorda mai il lavoro di Aldo Di Gennaro. Illustrazioni più belle non si potevano fare. Meglio del "Tex Magazine" e "Zagor Magazine". L'ultima è uno dei disegni più belli della storia texiana. E Tex non c'è. Un Fraser distrutto accasciato a terra, vicino ad un albero, sanguinante, i lupi la pistola e nel cielo una famiglia. Uccisa nel massacro. E poi c'è la luna splendente. Se si parla di storie da consigliare ad un neofita, questa non va bene. Abbastanza insolita. La miglior scelta è "Sulle piste del nord". A me non piace per nulla, ma mi rendo conto che è l'esempio perfetto del Tex Glbonelliano. Rispecchia perfettamente la sua frase "Tex arriva e le suona a tutti". Tra quelle moderne "Le catene della colpa" e "L'ombra del maestro". Poe non conosce i giovani, quelli proprio giovani. Se li fai leggere "Nella terra dei seminoles" a pagina 50 ti hanno già mollato. È un wall of text, nessun ragazzo riuscirebbe a finirla. 

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