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TWF - Tex Willer Forum

[108/109 ] Massacro!


Pedro Galindez
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51 utenti hanno votato

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<span style="color:red">10 ore fa</span>, MacParland dice:

Poe non conosce i giovani, quelli proprio giovani. Se li fai leggere "Nella terra dei seminoles" a pagina 50 ti hanno già mollato. È un wall of text, nessun ragazzo riuscirebbe a finirla. 

Mi fido di te, allora! :D

Però tu consiglieresti "Le catene della colpa", ma i disegni di Ortiz non so se possono attirare un ragazzino. E i disegni sono fondamentali.

Poi anche la storia - che a me piace, sia chiaro - non mi sembra eccessivamente avventurosa e appassionante. Comunque ribadisco che mi fido di te sui gusti dei ragazzini! :D

<span style="color:red">1 ora fa</span>, Andrea67 dice:

Forse l’unica sua storia in cui vi è un Tex fallibile.

Ancora con questa storia del Tex fallibile!!!!???

Scusa, Andrea, ma a parte che il Tex fallibile c'è sempre stato fin dalla sua primissima apparizione (riprendi in mano "Il totem misterioso" e vedrai), Diablero poco più su ha spiegato benissimo che c'è differenza fra errori comprensibili (come in questa storia) e piccionate senza senso e umilianti. Leggiti il suo post, che è molto preciso (tranne che sulla derringer di Fraser, che secondo me Tex si era proprio dimenticato, altrimenti non usciva così allo scoperto).

 

Purtroppo ormai "Massacro" per alcuni lettori invece di essere nota come una delle migliori storie di GL Bonelli, è diventata "la storia in cui Tex ha sbagliato". Addirittura l'unica! Oppure quella che giustifica i fallimenti di Tex nelle storie peggiori di Nolitta e Nizzi. Non è proprio così! :furiosi75:

 

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<span style="color:red">10 ore fa</span>, MacParland dice:

La migliore di Bonelli, la preferisco anche a "La cella della morte"

Tu quoque, Mattia, fili mi!

Che duro colpo mi hai inferto con queste parole ... :D

 

Al di là dei gusti personali (sacri e inviolabili) io non sono tra gli "adoratori" di questa storia.

Mitizzata quando la lessi per la prima volta, decisamente ridimensionata nella mia recente lettura adulta.

Senza entrare nei dettagli, per me mancano alcuni passaggi nella sceneggiatura stesa da GLB che mi fanno preferire a questa tanti altri episodi della serie.

Beninteso, storia buona ma non eccelsa.

 

Poi anche a me questa storia del Tex fallibile ha sinceramente stufato.

E' un'etichetta che considero senza senso.

Mi preoccuperei se il Tex fallibile fosse il sbagliar mira e colpire Carson a 10 metri di distanza dal villain di turno!

Qui c'è un chiaro errore di valutazione, umano e comprensibile.

 

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Eh sì, quel GL Bonelli che non faceva mai fallire Tex, davvero...

 

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Scusate il post di un immagine così grande, ma mi sono stufato di postare, decine e decine di volte, esempio, dialoghi, riferimenti...  e non serve mai ad un tubo, subito dopo ripartono i post di gente che evidentemente non ha controllato una riga di quello che ho detto perchè ha già in tasca la verità.   :craniate:

 

Allora provo a postare direttamente la pagine, chissà che non le figure non funzioni...

 

(se non funziona nemmeno così passo direttamente alle bamboline voodoo e agli spilloni)

 

Più difficile temo sarà far capire la differenza con cose come questa...  :rolleyes:

 

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Ho letto il post di Diablero e sono parzialmente d’accordo. Tutto giusto tranne che per il primo errore, che non è quello di aver salvato la vita a Fraser, ci mancherebbe, ma di aver suggerito l’umiliante punizione. È questa che porta alla vendetta.

Detto questo, Massacro piace molto anche a me, ma GLB ha scritto di meglio, per fortuna. 
P.S. Dimenticavo, altra cosa in cui non sono d’accordo con Diablero: Cruzado è un capolavoro, non scherziamo.

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Ma infatti quando dico che le storie di Nolitta fanno cagare sono serissimo, altro che scherzi.

 

Ciò detto, personalmente "Massacro" non mi fece impazzire quando la lessi all'epoca della sua uscita sulla Nuova ristampa; e da allora, proprio per questo, non l'ho più riletta. Dovrei rileggerla, ma... Casualmente non ne ho voglia. :D

 

P.S.: la settimana scorsa ho avuto voglia di rileggermi "Braccato", quindi in effetti potrei benissimo rileggerla. 

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<span style="color:red">10 minuti fa</span>, virgin dice:

Dovrei rileggerla, ma... Casualmente non ne ho voglia. :D

 

P.S.: la settimana scorsa ho avuto voglia di rileggermi "Braccato", quindi in effetti potrei benissimo rileggerla.

Amleto in confronto a te è un decisionista! :laugh:

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Certo che se te la presentano come "la storia dove Tex sbaglia" passa la voglia di leggerlo...  :rolleyes:

 

io preferisco ricordarla come la storia in cui c'è il Tex più implacabile dopo "il giuramento"...

 

E ovviamente, la storia dove gli abitanti di Goldena, invece di fare le solite vittime sperdute e incapaci di reagire, vengono mostrati mentre si difendono, con scene estremamente drammatiche. (ne avevo già parlato altrove, ma qui sarebbe off-topic, di quanto l'empatia, la solidarietà, di GL Bonelli verso "la gente comune" lo distacchi decisamente dalla rappresentazione che ne fanno altri fumetti anche famosi come Blueberry, o anche Zagor...)

 

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3 ore fa, Poe dice:

Mi fido di te, allora! :D

Però tu consiglieresti "Le catene della colpa", ma i disegni di Ortiz non so se possono attirare un ragazzino. E i disegni sono fondamentali.

Poi anche la storia - che a me piace, sia chiaro - non mi sembra eccessivamente avventurosa e appassionante. Comunque ribadisco che mi fido di te sui gusti dei ragazzini! :D

se posso dire la mia su questo,nè questa storia nè nessun altra di Glbonelli potrebbe mai piacere a un ragazzo di oggi

Modificato da Grande Tex
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<span style="color:red">4 ore fa</span>, Grande Tex dice:

nè questa storia nè nessun altra di Glbonelli potrebbe mai piacere a un ragazzo di oggi

Probabilmente hai ragione tu. Ma a questo punto ti domando: secondo te quali storie di Tex (prova a indicarne almeno tre), potrebbero piacere a un ragazzino, diciamo di 11-12 anni? Non quelle che piacciono a te, ma quelle che potrebbero piacere a un ipotetico giovane lettore medio. Non è facile. Sappiamo che sono rari, eppure esistono i giovani lettori che negli ultimi anni si sono avvicinati a Tex - mi sembra che lo dicesse Boselli qualche tempo fa. 

Poi chiudiamo l'OT...

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3 hours ago, Poe said:

Ma a questo punto ti domando: secondo te quali storie di Tex (prova a indicarne almeno tre), potrebbero piacere a un ragazzino, diciamo di 11-12 anni?

 

Quelle che legge con il padre. (O la madre, o il fratello maggiore, insomma ci siamo capiti)

 

L'idea che ci possa essere un albo così bello e meraviglioso che un bambino che non ha mai letto nulla possa, abbacinato dal suo splendore, prendere l'iniziativa di leggerlo e diventare un lettore appassionato di fumetti fa il paio con il Santo Grall come oggetti mitologici mai visti da nessuno...

 

La voglia di leggere non viene trasmessa dagli oggetti, viene trasmessa dalle persone. Con l'esempio e la partecipazione. Se il bambino non vede mai leggere i genitori o gli amici, è inutile dirgli di farlo.

 

Noi (almeno, quelli della mia generazione) non siamo diventati accaniti lettori solo perché c'erano fumetti migliori (anche se sì, erano meglio...) ma perché all'epoca TUTTI leggevano fumetti, se ne parlava fra gli amici a scuola, ed eravamo immersi in un mondo di lettori (e quindi anche chi aveva genitori che non leggevano, come me, aveva attorno amici, zie e zii, che parlavano di fumetti, glieli prestavano e li leggevano)

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Dato che un mio commento ha riacceso la discussione intervengo ancora una volta.;)

 

Spero con il mio secondo commento di avere chiarito il mio pensiero, effettivamente il primo poteva risultare un po' ambiguo. In ogni caso:

 

<span style="color:red">11 ore fa</span>, Diablero dice:

Eh sì, quel GL Bonelli che non faceva mai fallire Tex, davvero...

 

Assolutamente non penso questo, anche perchè non ho ancora letto molte storie di GLB, soprattutto tra le prime. Men che mai poi vorrei un Tex totalmente infallibile sia come uomo d'azione che come stratega: apprezzo storie più leggere dove non deve faticare troppo per risolvere i problemi come anche quelle invece in cui gli tocca sudare sette camicie, insomma l'importante a parte il registro della storia è che sia, e dico un'ovvietà, ben scritta e chiaramente che rispetti le caratteristiche del personaggio, ci mancherebbe.  

 

<span style="color:red">12 ore fa</span>, Poe dice:

Purtroppo ormai "Massacro" per alcuni lettori invece di essere nota come una delle migliori storie di GL Bonelli, è diventata "la storia in cui Tex ha sbagliato". Addirittura l'unica! Oppure quella che giustifica i fallimenti di Tex nelle storie peggiori di Nolitta e Nizzi. Non è proprio così! :furiosi75:

 

Non sono tra quelli, se è questo che è inizialmente passato. Limitatamente alla vicenda in oggetto ho trovato anomale rispetto alla media delle storie sia la cupezza che le conseguenze estreme di alcune decisioni prese da Tex e di fatto rivelatesi errate, sebbene come dica Diablero tale decisioni risultino umanamente comprensibili ed in linea con il personaggio. Secondo me è una buona/ottima storia, ma non una tra le mie preferite tra quelle che ho letto di GLB. Di certo non la voglio usare per giustificare storie anomale in quanto Tex non pare Tex, che possono anche piacere ma concordo nel ritenere oggettivamente poco centrate.

 

Forse poi @Diableroti sei perso il mio commento a questa sequenza nella discussione su Mefisto e la sua evoluzione

 

<span style="color:red">11 ore fa</span>, Diablero dice:

Più difficile temo sarà far capire la differenza con cose come questa...  :rolleyes:

 

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Per cui mi auto cito

 

A prescindere da chi l'abbia sceneggiata, questa è davvero ridicola, da cartone per bambini. Durante la lettura posso passarci sopra se preso dallo svolgersi degli eventi, ma estrapolata così è terribile. Fa il paio con "Non mi chiamo più Tex Willer se non lo prendo" visto nell'ultima apparizione della Tigre. Figura barbina gratuita. Una sequenza del genere  si può accettare con Cico protagonista, visto l'imminente team up, ma non con Tiger, dai. A parte questo, dovrei rileggere la famigerata Mefistolata, la lessi da bambino e non l'ho mai ripresa. Mi capita a volte di trovare del buono anche dove i più non ne vedono. Chissà..

 

<span style="color:red">3 ore fa</span>, Poe dice:

Ma a questo punto ti domando: secondo te quali storie di Tex (prova a indicarne almeno tre), potrebbero piacere a un ragazzino, diciamo di 11-12 anni?

 

Chiudo rispondendo a @Poe: ad un ragazzino, di quelle di GLB, come già detto da altri, indicherei sulle piste del nord, per Nizzi la congiura, per Boselli il passato di Carson. Dovendo essere tre escluderei Nolitta, anche se forse si potrebbe provare con il solitario del west, sicuramente la mia preferita di questo autore (anche se non fa tanto testo, in quanto ormai ragazzino non lo sono più neanche io, ormai quasi ventinovenne:old:).

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28 minuti fa, Diablero dice:

 

L'idea che ci possa essere un albo così bello e meraviglioso che un bambino che non ha mai letto nulla possa, abbacinato dal suo splendore, prendere l'iniziativa di leggerlo e diventare un lettore appassionato di fumetti fa il paio con il Santo Grall come oggetti mitologici mai visti da nessuno...

Non era assolutamente questo il senso della mia domanda... Semplicemente parto dalla ovvietà che i gusti letterari, cinematografici fumettisti cambiano con le epoche sia per gli adulti che per i bambini/ragazzini.

Ora, per esempio, a 11-12 si legge "Harry Potter" o simili, e si preferiscono altri generi che non il western o l'avventura classica, ed è difficile che se regali un libro di Salgari o di Mark Twain a un ragazzino questi riesca ad innamorarsene, per il linguaggio, i temi, l'immaginario, ecc. ormai lontani da lui. (Anche se a volte può succedere.)

Oggi i fumetti preferiti in questa fascia d'età sono i manga, si sa, come invece negli anni '70 potevano esserlo Tex, Alan Ford, o negli anni '80 Dylan Dog o altro.

 

Date queste ovvie premesse, la mia domanda era: quali storie di Tex un 11-12enne (che magari ha già un certo interesse per la lettura ma nessuna conoscenza di Tex) potrebbe maggiormente apprezzare di tutte quelle della lunga saga?

Dubito fortemente, per esempio, che sarebbe attirato dai disegni e dagli albi della fascia 1-100, così come - per parlare di disegni - da quelli di Fusco o di Ortiz.

Ed è certo che se la prima avventura che legge di Tex è "I fratelli Donegan" o "Il medaglione spagnolo" o "Alaska" smetterà subito... :laugh:

 

Mac Parland fa poi giustamente notare che alcune storie, pur splendide, sono molto parlate, con tanti baloons pieni di dialoghi, che potrebbero essere un ostacolo notevole per un ragazzino abituato a ritmi più veloci di lettura. Non consiglierei per esempio "I rangers di Lost Valley" come primo approccio, ma neanche "Una campana per Lucero" o "Tucson" (pur tutte ottime).

Insomma se dovessi fare un regalo natalizio texiano a un ragazzino, per farlo partire col piede giusto, sceglierei una storia con un ritmo veloce, molto avventurosa, non troppo complessa come intreccio, con pathos, disegnata non solo bene, ma con un tratto non difficile da apprezzare.

 

<span style="color:red">47 minuti fa</span>, Il Biondo dice:

ad un ragazzino, di quelle di GLB, come già detto da altri, indicherei Sulle piste del nord, per Nizzi la Congiura, per Boselli Il passato di Carson. Dovendo essere tre escluderei Nolitta, anche se forse si potrebbe provare con Il solitario del west, sicuramente la mia preferita di questo autore (anche se non fa tanto testo, in quanto ormai ragazzino non lo sono più neanche io, ormai quasi ventinovenne

Condivido le scelte. Di GL Bonelli vedrei bene anche "La notte degli assassini" o "Gli eroi di Devil Pass".

Ma il dubbio è che forse sono storie che piacciono a noi, chissà se a un 11-12enne di oggi piace "Il passato di Carson" come tipo di storia...

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  • 3 mesi dopo...

Storia eccellente sotto diversi aspetti, anche se piuttosto breve. Alcune scene leggendarie, soprattutto il massacro, con tanto di popolazione eroicamente resiliente, in modo inutile ovviamente. Tex sempre grande stratega. Errori vari che non mi scandalizzano. Mi ha scandalizzato molto di più la pallottola in testa in terra promessa, per aver girato la schiena ingenuamente al rinnegato. Bellissimo anche l' inseguimento finale e la pistola con un colpo solo lasciata a Fraser. Poi certo... storia dal sapore antico che a chi ha la mia età manda in sollucchero ma che a un giovane lascerà insensibile. Ma pazienza.

Ticci bene, ovviamente.

8 a sceneggiatore e disegnatore.

Modificato da valerio
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  • 3 settimane dopo...

Una delle più drammatiche storie di Tex, ma senza alcun dubbio al contempo una delle migliori, con un tocco di ancor palpabile "pionierismo fumettistico" che si può percepire con chiarezza sia nella sceneggiatura, curata con estrema maestria da GLB, sia dai disegni puliti ma al contempo estremamente evocativi di Ticci. Pochissime altre storie di Tex, o forse nessuna, hanno la medesima capacità di essere foriere di pathos e pura drammaticità in quantitativo così abbondante. Il fatto, poi, che si tratti di una storia piuttosto breve, amplifica ancora di più tale effetto.

 

Quella che, nelle prime pagine, sembra essere la classica caccia a una banda di trafficanti d'armi e, contestualmente, ai predoni che essa rifornisce, assume di lì a breve la forma di un susseguirsi di vendette spietate. Dapprima i cittadini di Goldena nei riguardi del baro Fraser, su suggerimento di Tex, non ancora a conoscenza del fatto che il giocatore sia anche un trafficante d'armi in combutta con gli apaches di Woh-ah-tah; troppo tardi Tex lo intuisce, e suo malgrado ciò risulterà fatale per la cittadinanza del piccolo centro, messo nottetempo a ferro e fuoco dagli apaches, su suggerimento dello stesso Fraser. Le pagine che narrano dell'incursione sono tra le più cruente e toccanti dell'intera saga di Tex, tra spietate uccisioni ed eroici sacrifici, tra persone inermi uccise a sangue freddo e coppie che, nel nome dell'amore reciproco, non esitano a morire fianco a fianco per non rischiare che uno/a dei due possa sopravvivere alla perdita dell'altro/a.

 

Non stupisce, dunque, l'insolita spietatezza (quantomeno, per i canoni glbonelliani) con cui Tex conduce il fraterno Carson - un po' marginale, invero, il suo ruolo - ed una decina di altri rangers sulla strada della giustizia per le vittime dell'incursione, una giustizia che assume però in parte i contorni della vendetta, non tanto nei confronti degli indiani (strapazzati anche grazie al contestuale arrivo di uno squadrone di militari), quanto nei riguardi del rinnegato che li aveva fomentati e poi condotti all'assalto di Goldena.

 

Vendetta che risulta ancor più significativa in virtù della decisione di Tex di occuparsene personalmente, senza neanche farsi spalleggiare da Carson, quasi in cuor suo senta la necessità di rimediare in qualche modo a quello che ritiene un suo errore di valutazione, in conseguenza del quale un'intera cittadinanza è stata vilmente massacrata. Dapprima, accortosi che Fraser sta tentando la fuga risalendo una parete rocciosa insieme ad un pugno di apaches superstiti, al contrario delle proprie abitudini inizia a sparare loro addosso, senza stare troppo a preoccuparsi se questi possano cadere nel vuoto. In effetti è quel che accade agli indiani, ma non a Fraser, poiché Tex non vuole limitarsi ad ucciderlo; intende piuttosto terrorizzarlo, prima di riservargli una fine ancor peggiore, che GLB e Ticci cristallizzano in una sequenza tra le più epiche e toccanti di sempre.

 

Raggiunto il rinnegato sulla cima di una altura, Tex lo tampona senza farsi notare sono all'imbrunire, quando decide di mettere in atto la sua personale vendetta, un vero e proprio supplizio dantesco, per prima cosa scuotendogli i nervi con ululati ed agghiaccianti risate, e di lì a poco ingaggiando con lui una breve lotta, al termine della quale Fraser si ritrova gravemente ferito alla gamba e dunque di fatto impossibilitato a salvarsi. Tex potrebbe sparargli a bruciapelo, ma evidentemente sarebbe da una parte troppo in contrasto col suo codice morale, dall'altra sarebbe una via d'uscita troppo semplice per una canaglia come Fraser. Per parafrasare Tex, con l'approssimarsi delle ombre della sera sono prossimi a giungere dal rinnegato gli spettri dei morti di Goldena, col loro bagaglio di angosce, e più prosaicamente i lupi, ansiosi di divorare le sue carni; da qui, dunque, la decisione di Tex di lasciare a lui la scelta: aspettare l'arrivo dei lupi ed essere sbranato vivo, oppure strisciare fino alla pistola che il Nostro lascia a pochi passi da lui, con un solo proiettile, qualora dovesse decidere di farla finita per tacitare terrore e rimorso. Da pelle d'oca, pur nella sua drammaticità, l'ultima vignetta, che mostra la figura di Fraser appoggiata ad un albero e, a poca distanza, la pistola, una scelta di sceneggiatura che, se da un lato può lasciare senza risposte definitive e senza apparenti certezze (solo apparenti!) il lettore, secondo me è indice di suprema bravura da parte di GLB.

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  • 1 anno dopo...

Si sa che questa storia è l'adattamento a fumetti dell'ultimo romanzo di GL Bonelli, l'unico che abbia come protagonista "Tex", dei 1951

 

Di questo romanzo esistono tre edizioni: l'originale del 1951, la ristampa anastatica più recente che si trova a prezzi umani (e che consiglio), e la ristampa "riveduta, corretta e censurata" senza le illustrazioni di Galep allegata a Tex nel 2008, che è la versione che si trova più facilmente. (io purtroppo ho solo le ultime due)

 

Di interessante in quest'ultima edizione c'è anche l'introduzione di Giovanni Ticci, che racconta il primo momento in cui GL Bonelli gli propose di disegnare questa storia. Eccola:

 

Prefazione
di Giovanni Ticci


Nella seconda metà degli anni Sessanta, avevo appena finito di disegnare la storia che mi aveva visto esordire nel mondo di Tex, ovvero Vendetta indiana, e mi trovavo a Milano per una delle mie prime visite in via Ferruccio e, soprattutto, per incontrare Giovanni Luigi Bonelli, che ancora non conoscevo di persona. Sergio Bonelli mi disse di trovarmi in redazione la mattina verso le 10, e che ci sarebbe stato anche suo padre.


All’indomani, molto emozionato, ero di fronte a lui. Dopo una ferrea stretta di mano e alcune pacche sulla spalla, Gianluigi Bonelli mi comunicò che aveva in mente una piccola gita con Sergio e con me. Così, mi ritrovai seduto nella sua molleggiatissima “DS” dotata di due bandierine di Tex che sventolavano davanti, giusto al di sopra dei fari. Era elettrizzante, come far parte di un corpo diplomatico del tutto speciale. Ci dirigemmo verso il Lago Maggiore, e là Gianluigi Bonelli ci fece saltare a bordo del suo motoscafo; anch’esso batteva i colori di Tex, con la bandiera un po’ più grande. G.L. Bonelli era una persona vulcanica, travolgente, che sprizzava forza e vita da ogni parte. Giunti in mezzo al lago, fermò i motori e si allacciò ai fianchi un cinturone con una fondina e una bella Colt 45 “Peacemaker”.


Era il momento del tiro al bersaglio su lattine vuote di birra che venivano lanciate nell’acqua. Ricordo che ero un po’ in imbarazzo, prima di tutto per il mio abbigliamento, giacca e cravatta, davvero fuori posto per l’occasione, e poi anche perché non avevo mai avuto fra le mani una Colt che non fosse un modellino. Ebbi anch’io l’onore di sparare un colpo o due, falliti miseramente. Fu allora, fra uno sparo e l’altro, che sentii nominare per la prima volta Il massacro di Goldena.


Sapevo che G.L. Bonelli aveva scritto anche dei romanzi, ma devo confessare che non li conoscevo. Ricordo che, nel parlarmi della versione a fumetti che ne voleva trarre, si infervorava sempre più; penso che vedesse già le tavole sceneggiate e disegnate. Il villaggio, la notte, gli indiani che distruggono e saccheggiano, e poi, alla fine, Fraser, il malvagio Fraser, abbandonato da Tex a decidere il proprio destino con un colpo di pistola... Ero emozionato e confuso.

 

Alla fine, Sergio, con calma, prese la guida del motoscafo e ci dirigemmo verso un ristorante nascosto nel verde, proprio in riva al lago. Fu come entrare in uno dei saloon preferiti del vecchio Bonelli. Credo che lo conoscessero bene, dato che nessuno obiettò o si stupì al fatto che il suo ingresso avvenne con la Colt ben allacciata al fianco e con un suo saluto al gestore («Come va, oste della malora? Dacci un bel tavolo per tre!») degno di Capitan Blood. Questo fu il mio primo incontro con Giovanni Luigi Bonelli, unico e indimenticabile. Quando, una volta ritornato a Siena, mi arrivarono le prime pagine della sceneggiatura di Territorio Apache e mi accinsi a disegnarla, ricordo che ero un po’ intimorito. Con Vendetta indiana c’era stata l’emozione di mettere le mani su un personaggio come Tex. Ma qui c’era il “personaggio Bonelli”. Avevo capito che quella era una storia a cui era particolarmente affezionato. E sono orgoglioso e grato che l’abbia affidata proprio al mio pennello.

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Modificato da Diablero
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Esiste un'altro racconto di questa occasione, che fornisce altri particolari: “L'anno non lo ricordo più, sarà stato il '68. Il '68 esatto, perché era l'anniversario di Tex, i venti anni di Tex, e allora la casa editrice aveva regalato al 'vecchio' (lo chiamavamo tutti 'il vecchio') Bonelli, insomma Gianluigi, una macchina, quella col guscio tipo squalo e aveva piazzato due bandierine di Tex proprio in fronte, proprio come se fosse l'auto di rappresentanza di un'ambasciata, un consolato. Io ero vestito di tutto punto perché sapevo che dovevo incontrare un personaggio simile, poi anche per rispetto per la casa editrice ero andato in redazione vestito in giacca, cravatta, un completo. Avevo promesso, sapevo, che dovevo comportarmi bene e incontravo un personaggio... Poi in redazione c'era Sergio, anche la madre di Sergio, e invece arriva questo vulcano, Gianluigi e mi dice: 'Piacere, ciao, ciao, diavolaccio, ora andiamo tutti a fare una gita...tutti... intendo te, io e Sergio. E siamo andati, saliti, su questa macchina con le bandierine e siamo partiti verso il Lago Maggiore: era una bellissima giornata, loro sportivi e belli, bravi e aitanti, io in giacca e cravatta con vestito marroncino".

(Giovanni Ticci, intervistato da Giancarlo Soldi nel DVD 'Come Tex nessuno mai', Bizef produzione e Sergio Bonelli Editore)

Continua il disegnatore: “E in mezzo al Lago, a un certo punto ferma, blocca il motoscafo, e prende dalla cambusa delle casse. Una conteneva delle bottigliette vuote di birra o coca cola e lattine e un'altra aveva la pistola, tipo questa, la pistola di Tex naturalmente e anche il cinturone. Si allaccia il cinturone alla vita con le pallottole e poi lancia le bottigliette nel Lago e poi con la pistola... come entrare in una vignetta di Tex. Io ero un po' così, un po' stupito...”.

((Giovanni Ticci, intervistato da Giancarlo Soldi nel DVD 'Come Tex nessuno mai', Bizef produzione e Sergio Bonelli Editore)

 

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