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TWF - Tex Willer Forum

[Maxi Tex N. 06] Rio Hondo


bressimar
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Voto alla storia  

40 utenti hanno votato

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Uno dei migliori Maxi in assoluto. Vicenda super classica e già vista, ma svolta in modo impeccabile e sempre interessante. Nizzi ha una maestria totale nell'imbastire questa storia, nessuna sbavatura, Tex monumentale che decide, agisce e sbatacchia tutti come nella miglior tradizione (quanto mi piace quanto Tex prende a cazzotti i cattivi, una goduria senza pari. Mi pare venga insistito poco su questo tasto ultimamente, invece a me piace proprio quando li riempie di botte. Se lo meritano!) e insomma è Tex, Tex al 100 per 100. Irresistibili i dialoghi, degni del miglior Nizzi. C'è tanta ironia, tanto divertimento, pur nel dramma. Tex e Carson secondo Nizzi sono davvero due amiconi divertentissimi.

Bellissimo anche il finale, con la vendetta della vedova e i due piccioncini prossimi a convolare a nozze.

Un Nizzi in gran forma, ma non era lui ad aver avuto un declino disastroso? Mah..

Fosse stata scritta negli anni 90, questa storia sarebbe considerata una da Nizzi doc.

Piacevoli anche i disegni di Repetto, di stile Ticciano, e comunque a me soddisfano, perchè amo Ticci.

Voto 9

  • +1 1
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  • 8 mesi dopo...
On 23/3/2012 at 00:22, Leo dice:

Ho riletto oggi questo Maxi Tex, e l'ho trovato davvero godibile. Nonostante il soggetto non sia per niente originale (la solita storia del grande allevatore che vuole ingrandirsi a spese dei suoi vicini), è talmente ben sceneggiato che davvero non ci si annoia mai. I ritmi sono serrati, i dialoghi tra Tex e Carson sono gustosissimi e mi hanno fatto sorridere spesso, e poi anche i personaggi sono tutti ben caratterizzati: da Mac Coy, che nonostante rappresenti la classica figura del pioniere spicca per la sua obiettivit? sugli indiani (cosa probabilmente rara tra i pionieri dell'epoca) e anche per il suo "romanticismo" (si vedano i dialoghi con la moglie morta sulle attività più minute del ranch), al figlio di Bascomb, la cui figura d', a mio parere, spessore alla vicenda per la lotta intestina tra il padre-carogna e il figlio-idealista; da Bascomb padre, le cui parole finali sul figlio che segue il proprio istinto, mentre in precedenza l'aveva bollato come "smidollato", in parte riabilitano ai miei occhi questo personaggio, che si mantiene obiettivo e privo di rancore anche nel momento della disfatta, alla vedova Herrero, figura, direi, "epica" sia quando accarezza la testa del marito morto con occhi pieni di disillusione, sia quando, alla fine, la si vede in sella al proprio cavallo sulla sommit? della roccia in attesa di consumare la propria vendetta. Un Nizzi, a mio parere, davvero in grandissima forma. Anche i disegni di Repetto mi sono piaciuti, e concordo che ricordino tanto il grande Ticci. Voto: 8 PS: è la prima volta che scrivo su questo forum, e volevo ringraziare i curatori per averci dato la possibilità di scambiare opinioni tra appassionati texiani.

Allora...Letta ora. Concordo con Leo, anche se metto 7 perché Repetto mi è piaciuto così così. Comunque trama classica, trita e ritrita per sceneggiata bene. Tex e Carson spassosi, Tex che le mena a tutti, Mac Coy personaggio simpatico e genuino, i due dell'associazione ben caratterizzati. Bella la parte dell'agente indiano. La vendetta della vedova Herrero, il figlio di Bascomb che si ribella al padre. Storia validissima.

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  • 11 mesi dopo...

Storia magari non originalissima e, in alcuni tratti, anche prevedibile, ma scritta con grande cura e professionalità da un Nizzi impeccabile. Innanzitutto per come imbastisce il susseguirsi degli eventi, guidati da una logica ben precisa e per il ruolo che riserva a Tex, duro e deciso ma che sa anche abbandonare i rigidi panni del Ranger quando perde le staffe ricolmo di indignazione per il vile assassinio del piccolo allevatore messicano.

La caratterizzazione di MacCoy è azzeccatissima, vecchio burbero coriaceo ma dal cuore d'oro, quel che si dice un uomo d'altri tempi. Ma un uomo che sa anche leggere nel cuore del giovane Bascomb e vedere che in fondo la parentela con lo spietato padre non ne ha intaccato lo spirito puro ed onesto.

I dialoghi sono un punto di forza della storia, in particolare i gustosi siparietti Tex-Carson sempre ben equilibrati e briosi senza dare quella fastidiosa sensazione di dejavu.

I disegni di Repetto li ho trovati altrettanto validi, sicuramente vicini al modello ticciano ma dotati di buona espressività.

Rio Hondo non sarà annoverato tra i capolavori della saga texiana e nemmeno tra quelli del buon Nizzi, ma rimane storia solida e ben fatta che, alla fine dei conti, è proprio piacevole ritrovare e leggere.

 

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  • 1 mese dopo...

Storia che, anche se classica che più classica non si può,e pure "scopiazzata da un noto film, si fa leggere, e seppur già si sa come andrà a finire, a me è piaciuta. Col nebbione che c'è oggi fuori, mi ha fatto passare un paio d'ore in relax. 

Essendo il primo dell'anno, son stato di manica larga. La storia era da 7 ma alla fine ho dato 8. 

Se Nizzi scrivesse adesso di queste storie. 

Repetto onesto come quasi sempre,almeno per me. 

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  • pecos changed the title to [Maxi Tex N. 06] Rio Hondo
  • 2 anni dopo...

Quasi in contemporanea con l'ultimo Maxi di Nizzi, ho deciso di rileggermi il primo, il quale ormai risale a ben 22 anni fa 😱

 

Il soggetto è praticamente identico: gli allevatori di una piccola località sono tiranneggiati da un profittatore privo di scrupoli che vuole impossessarsi dei loro ranch.

 

La storia in quanto tale è godibile, anche se la durata extra large mette a dura prova l'esilità del soggetto provocando qualche sbadiglio. Con il senno di poi sono ben visibili tutte le storture del Nizzi del periodo, anche se il mestiere c'è ancora e si vede.

 

Tex alterna momenti di calma, quasi come se avesse la pressione bassa (a proposito, ma quanto è quieto il Tex di Nizzi?) a puri scoppi di isteria quando litiga con lo sceriffo. Il cazzottone alla stella di latta prezzolata arriva, ma il Tex di Bonelli gliel'avrebbe rifilata pagine prima.

 

Carson è una pura spalla comica e il suo ruolo è quello di puro supporto senza guizzi di nessun tipo, buono solo per scambiare battute.

 

Kit Willer fa una figura migliore e va bene, ma Tiger Jack letteralmente non pervenuto. Se escludiamo qualche cattivone spedito nei pascoli del cielo, il suo apporto alla vicenda è zero.

 

I cattivi sono dei farabutti qualsiasi, ma il rapporto padre-figlio che si viene a creare tra i due Bascom è molto interessante. Premio "gegno dell'anno" a Bascom padre e a Donovan per inventarsi le cose più strampalate per non compromettersi e poi mandano tutto in vacca ordinando un assalto diretto contro un tribunale, oooooookkk.

 

Bene Mac Coy e Harry Bascom, un po' più defilata Anne Mac Coy, anche se in alcune vignette emerge un caratterino niente male.

Miss Herrero vince il premio "bad girl" della storia.

 

Quindi sì, una storia che era già trita e ritrita 20 anni fa, ma che va sempre sul sicuro e alla fine, pur con tutti i suoi difetti e i suoi limiti, posso dire che mi è piaciuta a patto che la si accetti così com'è, ovvero un'avventura western senza pretese se non quella di intrattenere il lettore.

 

Bene Repetto. Stile classico e d'annata che ricorda un po', con le debite distanze, il primo Ticci.

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