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TWF - Tex Willer Forum

[585/586] La Grande Sete


Sam Stone
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  • Rangers

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Soggetto e sceneggiatura: Gianfranco Manfredi
Disegni: Fabio Civitelli
Periodicità mensile: Luglio / Agosto 2009
Inizia nel numero 585 e finisce nel numero 586



A Phoenix, in Arizona, dighe, canali e fiumi deviati dal loro corso naturale sottraggono preziose risorse idriche ai campi coltivati, a vantaggio della grande città, sempre più popolosa e sviluppata. Tex e Carson si trovano così a difendere gli agricoltori indiani della tribù dei Pima dalle aggressioni dei contadini bianchi loro rivali. Ma il vero responsabile di questa guerra tra poveri è Bill Lansdale, un losco speculatore che di un bene pubblico come l'acqua ha fatto un lucroso affare privato?

 

 

 

© SERGIO BONELLI EDITORE

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Guest Wasted Years

Il soggetto sull'acqua è un classico, mi piace però il fatto che vi siano di mezzo degli indiani indifesi ed un losco speculatore, e che Tex si impegni perchè non ci vadano di mezzo due serie di innocenti l'una contro l'altra... promette bene. Mi piace molto l'idea, ed anche la copertina, stupenda!

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Speriamo che nella storia sia presente la stessa atmosfera che emerge dalla copertina(davvero molto bella). Il Tex messo a dura prova dalle avversit? del clima,? un elemento che mi piace molto trovare all'interno dell'avventure. Inoltre gia mi vedo Carson che comincia a sbottare, dopo che trovano il fiume completamente asciutto (dalle immagini dell'antemprima). Il titolo sinceramente mi piace un po meno, naturalmente non posso dire se è azzeccato o no, ma letto cosi, mi sembra un p? buffo. :D

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Guest Wasted Years
QUI! si era parlato in anteprima di questa storia, che Texf ha avuto la possibiilt? di sfogliare, e che descriveva con il titolo di "la guerra dell'acqua".
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  • Rangers

TexFanatico scrisse: "... ma da quanto ho visto posso comunicare con certezza che la storia ci promette un Tex di quelli dei bei tempi. Merito di questo è sicuramente come si è documentato Manfredi per fare l'albo: "leggendosi alcune storie di Bonelli padre e guardandosi i film di Wayne".



Leggendo quelle righe divento ancora più fiducioso per questa storia; soprattutto penso che Manfredi riesca a ricreare i siparietti tra Tex e Carson quasi ai livelli di Bonelli padre.
Almeno nell'unica storia scritta da Manfredi per Tex è così (Maxi: "La Pista degli Agguati").

Il soggetto direi che è originale e quella perla di cui parlava TexFanatico nel suo spoiler non vedo l'ora di vederla.

Per i disegni di Civitelli non c'è molto da dire, se non che sono molto attesi.

Modificato da Sam Stone
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TexFanatico scrisse: "... ma da quanto ho visto posso comunicare con certezza che la storia ci promette un Tex di quelli dei bei tempi. Merito di questo è sicuramente come si è documentato Manfredi per fare l'albo: "leggendosi alcune storie di Bonelli padre e guardandosi i film di Wayne".



Leggendo quelle righe divento ancora più fiducioso per questa storia; soprattutto penso che Manfredi riesca a ricreare i siparietti tra Tex e Carson quasi ai livelli di Bonelli padre.

Per quel che ho visto, ti dir? che il livello dei battibecchi è quello. C'è addirittura una velata critica a Nizzi rivolta da Carson a Tex. :generaleN:


Almeno nell'unica storia scritta da Manfredi per Tex è così (Maxi: "La Pista degli Agguati").

Ti ricordo che da quel maxi ne è passato, di tempo! Pensa che lo scrisse prima di iniziare Magico Vento: puoi immaginare la qualità della scrittura di oggi.
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  • 2 settimane dopo...

Manfredi è un grande, la copertina è veramente bella, e lo dice uno per cui l'unico copertinista è Galep, ma.... odio Civitelli. Non capisco come possa avere tutto questo successo... i suoi disegni sono piatti, puliti come un piatto appena fuori dalla lavastoviglie, e il suo Tex mi è veramente antipatico ( Carson no, ma Carson non può essere mai antipatico )... questo non è il west! Quanto mi piacciono i disegni sporchi di Ticci e Ortiz... sembra davvero di essere nella prateria...

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Manfredi è un grande, la copertina è veramente bella, e lo dice uno per cui l'unico copertinista è Galep, ma.... odio Civitelli. Non capisco come possa avere tutto questo successo... i suoi disegni sono piatti, puliti come un piatto appena fuori dalla lavastoviglie, e il suo Tex mi è veramente antipatico ( Carson no, ma Carson non può essere mai antipatico )... questo non è il west! Quanto mi piacciono i disegni sporchi di Ticci e Ortiz... sembra davvero di essere nella prateria...

Beh, io non sono d'accordo, Civitelli è un grande maestro con un tratto inconfondibile... Ok, può piacere o non piacere, però non c'è dubbio che sia un grande disegnatore! E poi per fortuna che c'è qualcuno che disegna così, perchè altrimenti se avessero tutti lo stesso stile capirai che noia!
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Sono un fan di manfredi su "volto nascosto" e mi è piaciuto molto il maxi "la pista degli agguati". Penso che sia lui l'erede di gianluigi bonelli. Sembra una storia davvero memorabile per il soggetto. Sono sicuro che non ci deluder?!Inoltre sono un grande ammiratore di Civitelli e delle sue tavole spesso sprecate in storielle(vedi "Tumak l'inesorabile")Splendida la copertina di Villa. Sembra proprio una storia per me! Non vedo l'ora che esca il 7 luglio in edicola!!!

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Preso e letto oggi il n. 585. La mia prima impressione è abbastanza positiva, anche se non me la sento ( almeno per ora ) di parlare di capolavoro: la vicenda scorre bene, mentre Tex e Carson sono molto classici, ma anche molto reattivi

come dimostra bene il piano di battaglia che Tex imporvvisa rapidamente per fronteggiare l'assalto al villaggio Pima
. L'aspetto più interessante della sceneggiatura di Manfredi, comunque, è a mio giudizio la ricostruzione ambientale: un West estremamente classico come location ( l'Arizona ) e anche per il taglio di certi personaggi ( il classico "cattivo - pezzo grosso di città", qui peraltro un pochino più isterico della media, il suo viscido e deferente "uomo di fiducia", il saggio capo indiano ecc. ), ma mostrato in un momento di crisi e con tanti ammicchi alla realtà contemporanea ( i problemi di rifornimento idrico, la desertificazione, le "guerre tra poveri" che Carson definisce proprio così a pag. 92 ecc. ) che pongono il lettore di fronte ad un vero e proprio "gioco di specchi" tra l'ambiente del fumetto e la realtà contemporanea. I disegni di Civitelli riconfermano IMHO la sua grande pulizia e bravura tecnica, particolarmente esaltata nelle sequenze notturne. Insomma.... quanto visto finora mi pare piuttosto promettente per il seguito. P. S. : approfitto dell'occasione per postare il riassunto del n. 586, apparso sul sito della SBE. Il Governatore dell'Arizona si appresta a presenziare all’inaugurazione di una colossale diga. Il ricco speculatore Bill Lansdale, temendo che Tex e Carson possano approfittare della cerimonia per denunciare alle autorit? presenti i suoi crimini, tende ai pard una trappola mortale: i due Ranger, con il prestesto di una trattativa sulle quote d'acqua da assegnare ai coltivatori Pima, vengono attirati in un antico Pueblo abbandonato, ma ad attenderli troveranno solo il piombo caldo preparato per loro da una banda di feroci killer!? Sergio Bonelli Editore
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Letta la prima parte e molto apprezzata! Manfredi rimane il migliore per me!Ho apprezzato tantissimo sia le parti ironiche che le parti drammatiche, grandissima bella storia. Un plauso alla caratterizzazione dei personaggi, come sempre impeccabile (come il patetico "scagnozzo" di Landsdale). Manfredi infarcisce le sue storie sempre di particolari che arricchiscono la godibiit? della lettura (non so perchè ma la tinta di Landsdale, con relativa battuta di Carson, mi è rimasta impressa!). Grande la caratterizzazione di Tex, qui! Spietato con chi se lo merita, deciso, perfetto! Niente da dire, per me Manfredi rimane il migliore sulla piazza attualmente!Discorso molto diverso per Civitelli. Molti sul web lo idolatrano, alcuni lo reputano uno dei migliori, per quel che mi riguarda Civitelli è un buon disegnatore, ma si ferma l'. Credo che un suo difetto principale siano le scene d'azione: non c'è dinamicit? in essa, è tutto molto statico... E in generale trovo il suo stile abbastanza piatto..... Vab?, son gusticomunque ottima prima parte, attendo con ansia la seconda!Ultimamente sembra che Tex stia veramente vivendo un periodo d'oro!

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  • Collaboratori

Storia classicissima nel suo impianto, con il solito boss del villaggio che cerca di accapparrarsi i beni comuni ( le terre ), ed essenziali ( l'acqua ). Manfredi arricchisce però il soggetto con tante spezie, cambiando spesso di registro, ora ironico ora duro e sprezzante. Un Tex convincente senza nessun "ma", e un Carson tratteggiato con i fiocchi!Molto felice, per esempio, l'idea contenuta nel flashback delle pagine iniziali. E' un piacere (ri)vedere i due pards in ammollo. E' curioso scoprire che la cittadina di Phoenix è stata fondata solo nel 1868. La scena al ristorante è ilarante, con una battuta perfetta del vecchio Carson letteralmente affamato. Molto riuscita anche la spazzolata a Lansdale, che prelude ai due episodi destinati a suscitare nel lettore un profondo senso di rabbia: i due ragazzi malmenati e il tiro al bersaglio sul vecchio Pima e il nipote. La parte finale vede l'uccisione del messicano che si colloca sulla scia dei due fatti precedenti e l'attacco fallito al villaggio, dove Tex si dimostra ancora una volta un ottimo stratega. Insomma una sceneggiatura condotta magistralmente da un autore che conosce bene il suo mestiere. Manfredi lo vedo molto vicino a Nizzi ( il miglior Nizzi ovviamente ), per il lento scandire dell'azione, piuttosto lineare nella sua trama e con l'inserimento di tanti di quei luoghi comuni che fanno la felicit? del lettore medio ( magari su Two ci accuseranno di avere il cervello frullato, ma chi se ne frega ). Un albo che sprigiona una texianit? che solo i lettori più vecchi forse saranno in grado di percepire nella sua pienezza, ed è il migliore complimento che posso esprimere a Manfredi, certo non un capolavoro epico, ma il 90% delle storie di Tex è fatto di questi ingredienti. Grande storia insomma. Superlativi i disegni. Si diceva che Civitelli si divertiva un sacco mentre la disegnava, e questo traspare pienamente dalle tavole. E se la grande diga ( "La diga" era il titolo provvisorio del secondo albo, lo ricordo ) salter? in aria con la dinamite, questa storia la ricorderemo per un pezzo!

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Anche io ho finito di leggere la prima parte e concordo con quanto è stato detto in precedenza. Manfredi non ha deluso le mie aspettative realizzando una vera storia texiana con un Tex duro quando deve essere duro e spiritoso quando deve essere spiritoso. Per quanto riguarda Carson la sua figura è classica (spiritosa e pessimistica!) Mi è rimasta impressa la battuta "vorrei davvero essere un vecchio cammello almeno non patirei il caldo!"Forse l'unico neo è la figura un p? ingenua di kit Willer nel flashback(certo pure quei pima non potevano dire esplicitamente a Kit delle sabbie mobili???). Il tutto è coronato dalle splendide tavole di Civitelli e dalle copertine di Villa(Giochi di potere non vi sembra simile a Il tesoro della miniera?)Storia ai limiti del capolavoro. Giudizio prima parte: 9

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  • Collaboratori

Nel flashback Kit Willer è un mocciosetto di dieci, undici anni! Che si "infila" nei guai come faceva con Bonelli, ma che deve ancora maturare una certa esperienza. Tocco di classe di Manfredi. Ritornando alla storia, più in generale, è di quelle che si possono classificare con il celebre... ora arriva Tex e gliele suona!

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L'avventura disegnata in modo davvero magistrale da Civitelli,

mi ha entusiasmato poco finora, è piatta, senza grandi colpi di scena.

Mi è piaciuto il flashback con il giovane Kit Willer scavezzacollo che rischia di perdere il cavallo ( Diablo? Semprerebbe proprio lui) nelle sabbie mobili.


Un fumetto in cui l'alcool scorre a fiumi e porta sempre guai!



Curiosità:

A che serve l'attrezzo che compare tra le scope a pagina 50, prima vignetta?

A chi si ispira Civitelli per i suoi personaggià

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Appena finito di leggerlo, e devo dire che per adesso mi ha fatto un'impressione davvero positiva: penso che sia il migliore della serie mensile tra quelli usciti negli ultimi mesi... Molto interessante il breve flash back inziale, che dura poche pagine ma che è molto 'efficace', tra l'altro con i disegni delle sabbie mobili molto realistici. Carson mi sembra che sia stato rappresentato come quel ranger che dovrebbe essere veramente, molto più in forma del solito e capace di deduzioni (come a pag. 45 e 59) che di solito sarebbero state lasciate a Tex... Sotto questo punto di vista mi sta sembrando una storia in cui Tex e Carson agiscono molto di più come squadra di quanto facciano di solito. La trama è molto bella secondo me, inoltre penso che si stia sviluppando bene senza intoppi o facili risoluzioni di alcun genere. Per quanto riguarda i disegni di Civitelli, penso che siano davvero azzeccati per questa storia, infatti la città, i campi e l'aridit? del terreno sono realizzate con un realismo sorprendente!Per adesso 'La Grande Sete' mi sta piacendo molto, speriamo che anche il seguito 'Giochi di Potere' non sia da meno!

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Esordisco con un grande applauso per il maestro Civitelli per le splendide tavole che ci regala ad ogni sua storia. E' una gioia per gli occhi vedere disegni di questa qualita', pulizia e cura per i dettagli. La sua tecnica migliora ad ogni sua nuova storia, raggiungendo credo con "La gande sete" il culmine della sua maturita' artistica. Insieme a Villa, per me, e' il miglior disegnatore di fumetti in Italia. Rispetto l'opinione di coloro che considerano il suo stile piatto ed etc, ma lasciatemi non condividere assolutamente questa opinione e sorprendermi ogniqualvolta sento queste valutazioni.
Andiamo alla storia.
Di certo non si puo' dare un giudizio attendibile non avendo letto tutta la storia, ma qualche impessione la si puo' dare. L'impronta classica che Manfredi apporta a questa primo albo e soprattutto i dialoghi li ho apprezzati di piu' rispetto al suo primo lavoro su Tex(il Maxi "La pista degli agguati"). Piace questo Tex duro, determinato, reattivo e sicuro di se', come piace Carson, spalla perfetta di Tex sulla scia di Nizzi. Sempre ben apprezzati le battute spiritose tra i due(ultimamente assenti nelle store di Boselli)i, e le diverse situazioni tradizionali, come la scena del ristorante, la bistecca e il bagno rilassante. Bellissima la scena quando Tex esce dalla "Bath House"con la tovaglia avvolta in basso, per consegnare allo sceriffo i due sfortunati e ingenui cowboy del rodeo. Mitico!
Il soggetto su cui ruota la storia e' abbastanza originale e ha dei riferimenti storici e anche attuale. Buona la caratterizzazione dei personaggi sia dal punto di vista psicologico e sia grafico. A proposito di questo,Swilling, il fondatore di Phoenix e' esistito davvero, e Civitelli ce lo propone con una fedelta' impressionante:

Immagine postataImmagine postata

Troppo presto per dare una valutazione obiettiva(anche se in altri forum c'e' la tendenza ad entusiasmarsi facilmente a qualsiasi lavoro che non riguardi Nizzi)ma certamente non griderei facilmente al capolvoro. Sicuramente la prova di Manfredi da una prima impressione sembra buona. Staremo a vedere come andra' a finire il mese prossimo.

Curiosita':abbiamo avuto le ultime quattro storie della serie inedita con altrettanti flashback su episodi passati di Tex. Credo che sia un record.

Modificato da Anthony Steffen
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  • Collaboratori

Leggo e rileggo la parte dove Tex libera i due sfortunati cowboys del rodeo: da antologia! Manfredi ha restituito agli orfani ( texianamente parlando ) di Nizzi due glorie del fumetto italiano. Speriamo che non molli il Ranger e continui a partorire nuovi soggetti e sceneggiature!

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