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TWF - Tex Willer Forum

[585/586] La Grande Sete


Sam Stone
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Voto alla storia  

67 utenti hanno votato

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Mi è piaciuta questa storia.

Però, c'è qualche punto che non mi ha convinto...

La fine di Lansdale...
Tex gli ha preparato una trappola mortale consapevolmente...
Di solito tex ( il tex di GLB, almeno) avrebbe semplicemente scollegato i fili che collegavano i detonatori alle bombe, poi il destino avrebbe deciso sul come procedere...
Ma qui tex ordisce un piano che ha lo scopo di uccidere chi avesse utilizzato il detonatore, senza preoccuparsi se altre persone innocenti sarebbero state presenti oltre lansdale, nonstante la rassicurazione dell' ingegnere della compagnia, e gli ordini dati da Tex allo stesso, chiunque avrebbe potuto trovarsi con landsale...

E poi, dopo essersi sparati addosso, esser finito sotto le macerie per colpa di Landsale, Tex gli si rivolge con una pacatezza, che non ha senso...


Ma come detto , è una bella storia, forse il merito è anche dei disegni di Civitelli.
Eccellenti, fantastici.
Le scene della battaglia nel pueblo sono favolose...

Per la scena del carro ho pensato come tanti a quella scena spaghetti western: è tipico di Civitelli inserire particolari nei suoi lavori che sono degli omaggi a personaggi o film; Bud Spencer, dopo "sul sentiero dei Ricordi" ritorna pure in questa avventura.
Probabilmente, ci saranno altri particolari nascosti... Chissà.

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Civitelli non è nuovo a questo genere di citazioni: già nel lontano numero 306 ( "I cospiratori" ) un soldato messicano colpito dai pards cade come un miliziano in una celebre foto scattata dal fotografo americano Robert Capa durante la guerra civile spagnola. In questo caso, poi, vi è un precedente nella stessa saga texiana, dovuto a Fusco: alla fine di "Guerriero Apache" Tex e Carson caricano su un carro non solo l'oro che hanno recuperato ( come avviene anche in "Per qualche dollaro in più ), ma anche il cadavere di Galindez ;) ....

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Per chi ancora non lo sapesse, nella vita reale Jack Swilling, aveva veramente dolori in prossimita' della schiena a causa di una pallottola rievuta e rimasta conficcata. Cosi' come era vera la sua dipendenza da droghe e anche da alcol. Cio' conferma la volonta' di Manfredi nel proporre una avventura con personaggi e tematiche molto fedeli alla realta' storica.

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Ma il vero pregio di questa storia lo si può riassumere in DUE SOLI NOMI : TEX WILLER E KIT CARSON!!! E' la caratterizzazione di questa esplosiva coppia di tizzoni d'inferno ad alzare il livello della storia!!

Prendendo spunto da questa considerazione piu' che condivisibile, eccovi la risposta di Manfredi in esclusiva per queso forum, ad una mia domanda inerente ai suoi Tex & Carson di questa storia:



Una delle caratteristiche molto apprezzata dai lettori e' stata la ritrovata identita' di Tex & Carson, sia per il ruolo da assoluti protagonisti e sia per i dialoghi e le frasi assolutamente "texiane", anche se molto originali. Cosa puo' dirci in proposito?

R:"Ci sto molto attento a rispettare personaggi che non sono nati dalla mia fantasia e cerco di curare al massimo i dialoghi perchè credo che in un racconto d'azione non si debba parlare molto, ma quando si parla si devono dire cose che restano impresse, o per energia o perchè fanno sorridere. Dialoghi puramente informativi e funzionali, alla fine annoiano e impediscono ai protagonisti di emergere".


Nei giorni a seguire inseriro' altri frammenti dell'intervista fatta al gentilissimo Manfredi che ringrazio pubblicamente.

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Storia e disegni li ho valutati molto vicini all'8. E' stato detto praticamente tutto, sia riguardo alla comunanza tra questo Manfredi e il migliore Nizzi, sia per la peculiarit? del disegno di Civitelli, che apprezzo molto per il dettaglio maniacale dei particolari. Solo un piccolo appunto su quanto espresso da NuvolaRossa75:

La formulazione dell'intento didattico dovrebbe essere lasciata al singolo lettore e non buttata in modo ingombrante come nel finale di "Giochi di potere": la frase "L'acqua e' di tutti! Non e' un bene che possa essere acquistato e venduto da nessuno!" (scusa Anthony, la pensiamo diversamente :D' ) mi è parsa decisamente pesante.

L'intento didattico della storia ricalca quel Tex impegnato sul piano sociale così come l'ha contraddistinto G. L. Bonelli. Peraltro non trovo nulla di insensato in questa affermazione conclusiva di Tex. Non voglio apparire polemico e tedioso sin dal mio esordio in questo forum ma se vogliamo metterla sul piano meramente economico c'è una notevole differenza tra bene e merce. Quest'ultima è oggetto di scambio e produce plusvalore. Una merce è un oggetto o un servizio che può essere acquistato o scambiato con denaro. Un bene è ciò di cui un cittadino ha realmente bisogno, ma che non necessariamente deve essere acquistato o scambiato con denaro. Mi pare, e spero di non sollevare un vespaio, un tema scottante in un periodo in cui anche in Italia le multinazionali che speculano sul bene acqua non attendono altro che la privatizzazione ad opera dei nostri politici.
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Sono d'accordo, come ho già detto la morale finale sull'acqua non mi è sembrata per niente una frase ingombrante: Tex e tutti gli altri hanno lottato per questo, affinch? tutti conservassero il diritto di poter usufruire liberamente di questo bene, perciò penso che questa frase sia stata inserita per dire che non c'è spazio per interpretazioni di alcun genere sul messaggio della storia, Tex e tutti gli altri hanno lottato solo ed esclusivamente affinch? l'acqua non venisse gestita come un bene su cui lucrare, e a scanso di equivoci è stato detto espressamente.

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I personaggi sono perfetti, anche se Swilling (come già detto prima di me), mi sarebbe piaciuto caratterizzato o coinvolto di più. In particolare la sua dipendenza da morfina (aspetto molto interessante e originale su Tex), poteva essere ampliata leggermente, anche se non so come in appena due albi già strapieni di scene perfette.

Ecco cosa dice Manfredi a proposito del personagio di Jack Swilling, in esclusiva pr il forum:


"Ho voluto raccontare il personaggio storico avvicinandomi a com'era realmente. Era un po' delicato su Tex, parlare di droghe, d'altro canto non me lo sono inventato io che Jack era morfinomane. Ho cercato di raccontare la sua storia senza farci del moralismo sopra. Tex non gli fa la ramanzina, cerca anzitutto di comprenderlo, ha capito da subito che è una brava persona".

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HO appena finito di leggere questa storia, e devo dire che mi a addirittura sorpreso. Manfredi è riuscito a fare una storia classica per trama, ma innovativa nelle situazioni e nei dialoghi. Bello il fatto che kit carson sia protagonista in molte scene di azione . Poi che è riuscito a inserire tutti gli ingredienti, dal signorotto borioso , agli indiani oppressi, ai contadini che non sapevano cosa fare. Sui disegni posso solo dire che sono strepitosi , civitelli è il mio preferito. Ad esempio mi è piaciuta la tavola a pag 50 de "la grande sete" in cui si vedono Tex e carson visti da davanti con le scope in primo piano . Per concludere do 8 alla storia 9 ai disegni.

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HO appena finito di leggere questa storia, e devo dire che mi a addirittura sorpreso. Manfredi è riuscito a fare una storia classica per trama, ma innovativa nelle situazioni e nei dialoghi. Bello il fatto che kit carson sia protagonista in molte scene di azione . Poi che è riuscito a inserire tutti gli ingredienti, dal signorotto borioso , agli indiani oppressi, ai contadini che non sapevano cosa fare. Sui disegni posso solo dire che sono strepitosi , civitelli è il mio preferito. Ad esempio mi è piaciuta la tavola a pag 50 de "la grande sete" in cui si vedono Tex e carson visti da davanti con le scope in primo piano . Per concludere do 8 alla storia 9 ai disegni.

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Personalmente, non mi è piaciuta molto questa nuova storia. Sicuramente sono presenti elementi classici texiani, dialoghi diversi dal solito, ma il tutto non mi ha convinto. La trama è troppo semplice per dirla in maniera spicciola, e nonostante questo faccio fatica a ricordare i passaggi(e l'ho letta oggi stesso), domani l'avrà praticamente dimenticata. Inoltre tutto questo protagonismo di Carson non l'ho visto, anzi mi è sembrato quasi del tutto passivo. Una nota più che positiva sono i disegni. Civitelli si supera nelle rappresentazioni delle tavole, le quali rendono la lettura godibilissima. VOTO:Storia:6Disegni:9

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La storia in oggetto è partita benissimo, ma come spesso accade ultimamente termina in maniera un p? troppo frettolosa. Rimango del parere che i due albi limitino l'inventiva dello sceneggiatore di turno. Si rivedono comunque, grazie a Manfredi, sprazzi del Tex Bonelliano (azione, dialoghi, personaggi ben caratterizzati ecc.). Ottimi i disegni di Civitelli, che "invitano" alla lettura. Insomma qualcosa di nuovo si vede, speriamo si continui in questa direzione!

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Ecco un altro frammento dell'intervista fatta a Manfredi per questo forum:

Qual'e' stato(se c'e' stato)il momento della storia piu' difficile da sceneggiare?

R:"Il momento più impegnativo è stato il finale per poter concentrare gli eventi in modo efficace e anche perchè credo di aver dato alla soluzione un tocco diverso dal solito: infatti Tex non uccide direttamente il nemico, ma lo "suicida" ricorrendo a un'astuzia e sfruttando prontamente certi giochi del caso, in modo da evitare strascichi legali, o conseguenze pericolose per la comunit? della zona. Credo che un eroe ogni tanto debba fare qualcosa di brillante, che agli altri personaggi sulle prime non risulta chiaro".

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  • Rangers

In base alla precedente risposta di Manfredi (postata dall'amico Anthony), nasce qualcosa su cui pensare. Siamo a pagina 82, ultima vignetta:Tex- Si gode una gran bella vista da quassè!Sarete voi a far esplodere le cariche ingegnere?L'ingegnere- Oh, no. Il signor Lansdale intende azionare il detonatore di persona, per lui è un onore e un privilegio... e non lo spartirebbe con nessun altro, per alcun motivo al mondo. Subito dopo Tex e Carson apprendono dall'ingegnere il luogo dove è posto il detonatore e appena rimangono soli, innescano la trappola che segner? la fine del borioso e prepotente Lansdale. Nel finale ovviamente Lansdale sta per compiere un omicidio di massa (azione quindi da punire, secondo la "regola" che è sempre esistita nella serie), ma grazie alla trappola di Tex tutto viene sventato. Ma proviamo a pensare -escludendo il tentativo di liberarsi degli scomodi testimoni da parte di Lansdale- una situazione simile su Tex si era mai vista?Tex provoca un omicidio, addossando poi la colpa ad Hawks, uno degli scagnozzi. Dovrei pensarci ma mi pare che un episodio simile non ci sia!!! :trapper:

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A mio avviso invece ( e mi pare che quanto detto da Manfredi lo confermi ) la morte di Lonsdale è perfettamente voluta da Tex; il nostro ranger del resto ( come dice in un lungo monologo interiore a p. 94 del n. 587 ) vuole che la diga salti con il bieco affarista per due motivi:a) sebbene ci siano prove sufficienti per incastrarlo, Lansdale potrebbe avere il governatore sul suo libro paga, cosa che gli permetterebbe di non subire conseguenzeb ) la diga non è stata inoltre solo opera di Lansdale, ma di una impresa che anche senza di lui non rinuncerebbe a metterla in opera, tagliando l'acqua ai farmers e ai contadini. Come ho detto in un post precedente, non è la prima volta che il ranger provoca volontariamente la morte di qualcuno ( l'esempio più prossimo mi pare la fine di Lou Caudill ne "I predatori del Grande Nord", saltato in aria con il suo deposito d'armi perchè Tex ha tenuto la miccia troppo lunga ), anche se è la prima volta che d' una spiegazione falsa degli avvenimenti; quest'ultimo particolare, IMHO, si inquadra nell'atmosfera machiavellica della vicenda, in cui tanti personaggi e situazioni sembrano ciò che non sono ( Lansdale, con tutta la sua brutale tracotanza, pare un cittadino ligio alle leggi; i due cowboys teste calde dell'albo precedente vengono trattati come pericolosi delinquenti per una sciocca ragazzata; Hawk è ufficialmente il capo delle guardie della diga, ma di fatto è il principale "gunman" e sicario di Lansdale ) e in cui perciò anche Tex e Carson si comportano da volpi tra le volpi cosa che, se non impedisce un almeno provvisorio lieto fine, lascia un retrogusto amaro alla vicenda.

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Davvero dei bei disegni Grande Civitelli ma la storia lascia l'amaro in bocca ... Voto 6 alla storia, 9 ai disegni 

... E il tuo commento in questa storia di due albi si racchiude soltanto in queste parole?Perche' ti piacciono i disegni d Civitelli?perche' la storia lascia l'amaro in bocca?Motiva almeno le tue affermazioni e i tuoi voti, no?
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la morte di Landsale, voluta fortemente da Tex, è un omicidio.
Tex avrebbe potuto, sempicemente staccare i cavi che collegano il detonatore agli esplosivi.
Sono sicuro che GLBonelli non sarebbe mai stato d'accordo assolutamente con un avvenimento del genere.
Un "eroe" non provoca la morte del suo avversario volutamente.
I "cattivi" muoiono o per leggittima difesa o a causa del destino.

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In effetti la morte di Lansdale è molto strana: non si è mai visto Tex che uccida l'avversario senza affrontarlo da pari a pari. Questa scelta allontana Manfredi dall'universo del nostro ranger, e lo rende lontano dai modelli di Nizzi e Bonelli senior, cui sembrava appoggiarsi. L'uccisione di Lonsdale mi fa pensare solo ad un precedente, che mi ha lasciato un po' interdetto: l'uccisione di Borman in 'Tucson' ( non vorrei confondermi tra i nomi, mi riferisco al personaggio che Tex fa volare dalla finestra spaccandogli l'osso del collo). In ogni caso, il mio giudizio è piuttosto positivo, anche se, effettivamente, non è una storia di cui mi ricorder? in eterno: forse avevo solo bisogno di un po' di Tex, in mezzo al non -Tex di Boselli, che pure per certi versi apprezzo. Come sapete, non sono appassionato di Civitelli, ma su quello c'è poco da dire: de gustibus...

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E' vero, leggendo le vostre opinioni e rileggendo quel pezzo della storia devo dire che avete ragione: Tex effettivamente uccide Lansdale, e mi sembra emblematica l'ultima vignetta di pag. 88 del secondo albo... La diga sarebbe potuta essere distrutta in un altro modo (visto che dopotutto era necessario farlo) e si sarebbe potuto far sopravvivere Lansdale visto che le prove contro du lui erano inconfutabili: ripensandoci è vero (come ha detto Pedro) che Lansdale sarebbe potuto essere legato al governatore, però credo che un semplice sospetto sia un p? poco per un'azione del genere.

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Altra domanda fatta al signor Manfredi:

Quanto tempo ha impiegato per scrivere la sceneggiatura di questa storia?

R:"Difficile valutare il tempo perchè la storia l'ho scritta a pezzi, alternando quella sceneggiatura ad altri lavori. Usualmente quando comincio una storia preferisco andare fino in fondo, ma le storie di Tex sono molto lunghe e qualche pausa è necessario farla, quando si riprende il filo si ha la mente più fresca".

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  • Rangers

Come ho detto in un post precedente, non è la prima volta che il ranger provoca volontariamente la morte di qualcuno ( l'esempio più prossimo mi pare la fine di Lou Caudill ne "I predatori del Grande Nord", saltato in aria con il suo deposito d'armi perchè Tex ha tenuto la miccia troppo lunga )

Chiedo scusa, ma mi ero distratto e mi era sfuggito il precedente post dell'amico Pedro. E riguardando quella scena dei Predatori del Grande Nord, in effetti è praticamente simile, Tex e pards accendono la miccia e si appostano sulla collinetta gustandosi la scena dell'esplosione. Successivamente Carson si rivolge a Tex dicendo circa: "Satanasso tu lo sapevi" e Tex: "ho solo accellerato la loro fine, sarebbero comunque morti impiccati". Qui Manfredi con le parole di Tex, alla fine fa ricadere la colpa su Hawks. E la differenza da quella storia è che Lansdale aziona il detonatore per provocare una strage. Forse come dice Jim Davis, Tex poteva staccare semplicemente il collegamento alla dinamite, ma sarebbe ocorso altro spazio per dare una lezione al prepotente di turno. Modificato da Sam Stone
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La morte di Lansdale è in effetti notevole non tanto per il suo carattere ritenuto "non texiano" ( a parte il caso di Lou Caudill, vi sono almeno un altro paio di "cattivi" uccisi da Tex quando non potevano più difendersi: il bieco Don Felipe di "El Diablo" ( storia compresa nel n. 1 ), scaraventato senza complimenti dal primo piano della sua residenza dopo che il ranger ha scoperto che rapiva fanciulle per venderle schiave, e Borman, membro del "Tucson Ring" dell'omonima storia, che fa analoga fine dopo aver tentato di uccidere Tex e Carson a tradimento; come è stato poi detto su TWO, anche Brennan e Fraser vengono, in un certo senso, "giustiziati" ne "L'implacabile" ( nn. 103 - 106 ) ed in "Massacro!" ( nn. 108 - 109 ) ) quanto per come viene architettata e commentata da Tex.
In essa vi è un certo elemento di "contrappasso" ( Lansdale aveva ucciso Basil e Hawks premurandosi di apparire in regola con la legge, proprio come fa Tex con lui ) ma fa IMHO una strana impressione al lettore vedere il nostro ranger che "recita una parte" ( e mente ) non solo col governatore, ma anche coi farmers e i Pima. Se vogliamo, il finale de "La grande sete" è il rovescio della medaglia di quello di "Patagonia". Nel Texone di Boselli avevamo un Tex che, nonostante difendesse gli indios con le stesse tattiche da lui usate per i suoi Navajos in "Sangue Navajo" e "Vendetta Indiana" o per i Cheyenne in "Messaggero di morte", veniva battuto su tutta la linea dall'esercito argentino, pur guidato da personaggi non certo titanici come Mendoza e Belmonte; nella storia di Manfredi, invece, vediamo un Tex che, per avere ragione di Lonsdale, deve comportarsi.... con la subdola e brutale astuzia di Lonsdale. Di conseguenza, mentre il Texone trasmette un'impressione di catastrofe senza rimedio, qui abbiamo invece un lieto fine con retrogusto amaro, più conciliabile con la tradizione texiana "classica" , ma comunque sensibilmente differente da essa; in ogni caso, comunque, originale e significativo .

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la morte di Landsale, voluta fortemente da Tex, è un omicidio. Tex avrebbe potuto, sempicemente staccare i cavi che collegano il detonatore agli esplosivi.

Io per essere sincero, non sono cosi' scandalizzato per questo "omicidio" o "suicidio" che sia, di Lansdale. Quest'ultimo ha avuto cio' che si meritava."Il fine giustifica i mezzi". Se poi vogliamo seguire questa moda assurda del "politically correct" anche sulla fine degli avversari di Tex, stiamo freschi.


Sono sicuro che GLBonelli non sarebbe mai stato d'accordo assolutamente con un avvenimento del genere.

Vabbe', mica si deve seguire pedissequamente ogni pensiero del creatore di Tex. Comunque, se la fine di Lansdale e' lontana dai canoni tradizionali di Tex, non e' niente in confronto a quando non si rispettano altri canoni piu' importanti che riguardano lo stesso Tex e la sua figura.


Un "eroe" non provoca la morte del suo avversario volutamente

Ma Tex non è un eroe comune. ;)


I "cattivi" muoiono o per leggittima difesa o a causa del destino.

Non mi trovo assolutamente d'accordo su questa affermazione.

A parte il fatto che non sta scritto da nessuna parte che i cattivi debbano morire solo in questo modo, ma possono anche morire per vendetta del "buono". E come ha gia' ricordato Pedro, la fine di Brennan e Teller ne e' una testimonianza. E se non sbaglio quella storia fu' proprio scritta da G. L. Bonelli. E come scordarsi della fine che fece colui che causo' il suicidio di Taniah, la ragazza di Tiger?

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mah, per me bonelli ha fatto di 'peggio' e tutto sommato nessuno si è mai tanto scandalizzato:lasciare una pistola col colpo in canna ai piedi di uno che ha quasi zero possibilità di sopravvivenza- 105/106 l'implacabile- equivale molto più a che si acchitti un suicidio involontario o omicidio che dir si voglia. si,? vero,? un momento 'delicato', ma tex è riuscito a far impiccare un uomo senza muovere un dito... eppure è un eroe in mano al suo sceneggiatore che potrebbe tranquillamente non farglielo fare. forse la vera differenza è che bonelli nella sua impulsivit?, quasi incazzatura, fa meno clamore. la scena madre ricreata da manfredi si vede che è 'ponderata', parte da lontano. è quasi uno 'spiegazionismo'.

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