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TWF - Tex Willer Forum

[585/586] La Grande Sete


Sam Stone
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67 utenti hanno votato

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comunque la storia mi è piaciuta parecchio, mi sembra che manfredi si preoccupi di presentare un tex degno di questo nome e lo fa egregiamente. sul carson presentanto non ci sono dubbi:il nostro carson. su tex vale lo stesso discorso:deciso sul da farsi, sovrastante. mi ha colpito molto il modo di sceneggiare di manfredi che nella schioppentante sparatoria al villaggio abbandonato 'usa' civitelli come una steady-cam. l'unica cosa che non mi è piaciuta, e che fa il paio all'ultima di boselli, è il finale troppo brindato

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Guest Wasted Years

Personalmente sono convinto che non vi sia nulla di strano nel finale di Manfredi, ed anzi devo essere sincero l'ho trovato molto azzeccato ed interessante. In diverse storie Tex prepara trappole mortali per i suoi avversari, con GLB spesso si attira verso la dinamite armata con miccia corta, mentre in una storia di Nizzi lascia due aguzzini a morire sotto l'esplosione. Certo preferisco anche io gli scontri a viso aperto, ma mi rendo conto che lo sceneggiatore va lasciato libero di muoversi anche se oltrepassa il limite di certe convenzioni texiane, purch? confezioni una storia godibile. Ed in questo senso a Manfredi non mi sentirei di ascrivere alcunch?.

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Personalmente sono convinto che non vi sia nulla di strano nel finale di Manfredi, ed anzi devo essere sincero l'ho trovato molto azzeccato ed interessante. In diverse storie Tex prepara trappole mortali per i suoi avversari, con GLB spesso si attira verso la dinamite armata con miccia corta, mentre in una storia di Nizzi lascia due aguzzini a morire sotto l'esplosione. Certo preferisco anche io gli scontri a viso aperto, ma mi rendo conto che lo sceneggiatore va lasciato libero di muoversi anche se oltrepassa il limite di certe convenzioni texiane, purch? confezioni una storia godibile. Ed in questo senso a Manfredi non mi sentirei di ascrivere alcunch?.

non ho detto che è 'strano', ho detto che non mi è piaciuto il 'brindisi' finale, molto simile a quello di 'missouri':in pratica l'ultima tavola delle due storie. ho dato nove alla storia ma magari mi sarebbe piaciuto vedere i due pards che, spalle all'inquadratura, si allontanano cantandosele a vicenda. Sai, quelle cose tipo Carson che brontola e Tex che gli tiene botta.... in fondo sarebbe stato il giusto premio alla rinascita del vecchio cammello... dopo la ingiusta naftalina
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Sempre discutendo sulla fine di Landsale:

Non mi sento di paragonarla a quella di Fraser.
Quella di Fraser, è uno dei casi in cui la sorte del furfante di turno viene lasciata al Destino, anche nell'avventura "Grand Canyon", per esempio, accadde lo stesso.
Non sappiamo che fine abbia fatto fraser o i tre furfanti sulla canoa, potrebbero essere ancora tutti vivi.
Quella di Borman ne Tucson.
Uhm, se le intenzioni di Tex erano di ucciderlo, poteva già farlo qualche istante prima e per leggitima difesa, ma voleva solo dargli una lezione, il volo dalla finestra ha fatto il resto.
Grande GLB.
L'unica, a mio avviso, alla quale si può imputare l'omicidio volontario è quella di Brennan, con tutte le dovute attenuanti del caso. Colpevole pure allora, Tex.

Tex è un Eroe "positivo", non è un antieroe, quindi i suoi valori devono seguire dei canoni di giustizia, lealt? ed onest?...
Nei confronti dell'odiato Landasale non li ho visti.
Un nemico, subdolo, maligno, malvagio va sempre combattuto ad armi pari,
anche se siamo sfavoriti.

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la morte di Landsale, voluta fortemente da Tex, è un omicidio.
Tex avrebbe potuto, sempicemente staccare i cavi che collegano il detonatore agli esplosivi.
Sono sicuro che  GLBonelli non sarebbe mai stato d'accordo assolutamente con un avvenimento del genere.
Un "eroe" non provoca la morte del suo avversario volutamente.
I "cattivi" muoiono o per leggittima difesa o a causa del destino.

per ciò che mi riguarda io mi riferisco a questa tua affermazione.


Bonelli padre, ti ripeto, ha lasciato Tex PASSIVO di fronte a dei cittadini che iniziano un linciaggio impiccando un uomo dapprima imbavagliato e poi legato ad una poltrona... e Tex poteva tranquillamente fermare il tutto, se, come dici tu,? un EROE POSITIVO.
e invece tex è un eroe e basta, che ogni tanto incappa in quella che io ho definito l'irruenza di bonelli, uno che entra in scena e invece di improntare inutili discorsi col furbone dinnazi a lui gli molla due cartoni in faccia.

ps- su fraser posso essere parzialmente d'accordo, ma anche qui io mi riferivo a un altro 'suicidio' provocato nella storia 'il giuramento', dove lascia la pistola ai piedi di un banditello da strapazzo in pieno deserto.
per la vicenda fraser, ti riporto un passo del mio amico mauro...
Dopo tutto lui è un paladino della giustizia e come tale vuole che la legge sia rispettata. Impedisce pertanto che gli onesti cittadini di Goldena commettano un omicidio impiccando Fraser ma, obbedendo a chissà quale impulso (ferocia? sadismo?), suggerisce alla folla di infliggere comunque al baro una punizione esemplare... e se ne va al bar.

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Il paragone tra la fine di Lansdale è quella di Fraser in 'Massacro!' è inattuabile, in primo luogo perchè quella di Fraser non è una fine. Analogamente il bandito abbandonato nel deserto ne 'Il Giuramento', o gli 'intrusi' de 'L'Oro Del Colorado', potrebbero essere ancora vivi: la scelta sulla loro sorte è del Fato, non di Tex. Borman, in 'Tucson', è ucciso a sangue freddo, ma non a tradimento: è un fatto già strano, e non mi sovvengono episodi simili. Brennan, sempre ne 'Il Giuramento' - sembra inutile specificarlo, ma credo sia giusto consentire anche ai lettori alle prime armi di seguire il discorso-, viene ucciso con un tranello, ma non è esattamente una morte 'telecomandata' come quella di Lansdale. Effettivamente, il caso in questione assomiglia molto di più a quello di Caudill in 'I Predatori Del Grande Nord', nonostante queste siano le parole di Tex a Carson: ' Non mi piace uccidere senza necessit?, lo sai benissimo... resta il fatto che quei due sarebbero comunque finiti sulla forca, perciò ho involontariamente abbreviato le loro sofferenze! 'Forse, anche qu?, una differenza c'è: in 'I Predatori Del Grande Nord' l'uccisione telecomandata ha anche un fine difensivo, visto che i nemici stanno accorrendo, mentre tale obiettivo non si ha nella storia di Manfredi. Ancora più insolito che Tex non sia orgoglioso delle proprie azioni, e che 'deleghi' ad Hawks le proprie 'responsabilità'... Quanto alla ragione del gesto del nostro ranger, ovvero la difficolt? a trovare prove che inchiodino il cattivo, vorrei ricordare, con un solo esempio, la geniale trovata nizziana in ' Bersaglio Tex Willer! ', con la sceneggiata di Rafferty: Tex ha sempre avuto pochi scrupoli, ma qualcuno sempre. Potremmo addirittura pensare agli scrupoli che Tex si fa nei confronti di un simpaticissimo personaggio come 'l''Artiglio Nero ('Il Laccio Nero'), che oltretutto è finito nei guai per sfortuna, e non per volont? dei nostri Pard! Quasi quasi Tex si ammazza per salvare uno che lo voleva dare in pasto ai topi!Detto questo, la dipartita di Lansdale è più unica che rara,Tuttavia, credo sia un gran bel finale, anche se è forse un po' retorica la frase sull'acqua come bene di tutti: Tex difende i deboli, ma non è un Rousseau che ragiona sull'origine della disuguaglianza sociale... E comunque, un finale non classico su una storia classica è una ciliegina sulla torta. Bravo Manfredi!

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Salve gente, finalmente sono tra altri texiani :D in primis complimentoni per questo bel forum.. e un complimento ancor più grande a Manfredi, che ci regala un Tex d'annata, eroe per ecellenza, in una storia adulta ed impegnata nella miglior tradizione texiana, he riconferma Tex fumetto serio e impegnativoe non semplice passatempo di un'oretta.. :cowboy: E di Civitelli che dire?.. Meraviglioso :inch:

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marchesini@"Analogamente il bandito abbandonato nel deserto ne 'Il Giuramento', o gli 'intrusi' de 'L'Oro Del Colorado', potrebbero essere ancora vivi: la scelta sulla loro sorte è del Fato, non di Tex".

fato? è tex che mette il bandito di fronte alla terribile scelta. non ce lo ha messo il fato.
vivo?per bonelli è bello che defunto, altrimenti che vendetta sarebbe?.(magari in futuro lo resuscita qualcun'altro :generaleN: )

la terrificante morte di brennan è un'autentica messinscena teatrale. tex non è al telecomando ma ai 'comandi';assiste a ciò che lui ha preordinato.
mm.. alla fine non tanto diverso da quello che succede a lansdale.
... anch'io devo pensarci come years

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Ecco un altra risposta di Manfredi ad una mia domanda:


Nelle sue prossime storie che ha scritto o che sta scrivendo per Tex, troveremo ancora questo stile classico presente in questi due albi?

R:" S?, credo che Tex debba essere raccontato così, come un classico. Un classico è molto diverso da una roba vecchia o antiquata. Un classico è qualcosa che dura nel tempo e si segnala per un certo stile che può venire rinfrescato, ripulendolo da termini o da passaggi narrativi che il tempo ha reso desueti, ma senza alterazioni violente. E' da presuntuosi pensare di poter reinventare totalmente un classico. Un fumetto non diventa classico per caso, lo diventa perchè ha saputo mantenere affezionate intere generazioni, dunque ha un suo segreto interno, una sua anima, che bisogna sforzarsi di cogliere e di mantenere. Se si vuol scrivere qualcosa di diverso, allora è meglio scrivere qualcosa di davvero diverso, con nuovi personaggi e nuove situazioni. E io questo lo faccio già, nelle mie serie. Quando scrivo Tex, conta Tex, non conto io, nel senso che non ho nessuna intenzione di usarlo per mettermi in mostra. La mia è una scrittura di servizio alla serie e al personaggio, dove sono insomma sceneggiatore e devo tenere a freno certi istinti "autoriali". L'autore principe di Tex è stato e resta Gianluigi Bonelli. E Tex non vive soltanto sulla carta, ma nella mente dei lettori. Rispettare Tex vuol dire rispettare i lettori. Divertirsi scrivendolo, indubbiamente può aiutare anche i lettori a divertirsi".

Inutile dire che mi trovo totalmente e pienamente d'accordo sulla risposta di Manfredi qui sopra. Insisto nel voler vedere un Manfredi in pianta stabile su Tex, o perlomeno leggere piu' spesso le sue storie.
Voi che ne pensate?

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Ecco un altra risposta di Manfredi ad una mia domanda:


Nelle sue prossime storie che ha scritto o che sta scrivendo per Tex, troveremo ancora questo stile classico presente in questi due albi?

R:" S?, credo che Tex debba essere raccontato così, come un classico. Un classico è molto diverso da una roba vecchia o antiquata. Un classico è qualcosa che dura nel tempo e si segnala per un certo stile che può venire rinfrescato, ripulendolo da termini o da passaggi narrativi che il tempo ha reso desueti, ma senza alterazioni violente. E' da presuntuosi pensare di poter reinventare totalmente un classico. Un fumetto non diventa classico per caso, lo diventa perchè ha saputo mantenere affezionate intere generazioni, dunque ha un suo segreto interno, una sua anima, che bisogna sforzarsi di cogliere e di mantenere. Se si vuol scrivere qualcosa di diverso, allora è meglio scrivere qualcosa di davvero diverso, con nuovi personaggi e nuove situazioni. E io questo lo faccio già, nelle mie serie. Quando scrivo Tex, conta Tex, non conto io, nel senso che non ho nessuna intenzione di usarlo per mettermi in mostra. La mia è una scrittura di servizio alla serie e al personaggio, dove sono insomma sceneggiatore e devo tenere a freno certi istinti "autoriali". L'autore principe di Tex è stato e resta Gianluigi Bonelli. E Tex non vive soltanto sulla carta, ma nella mente dei lettori. Rispettare Tex vuol dire rispettare i lettori. Divertirsi scrivendolo, indubbiamente può aiutare anche i lettori a divertirsi".

Inutile dire che mi trovo totalmente e pienamente d'accordo sulla risposta di Manfredi qui sopra. Insisto nel voler vedere un Manfredi in pianta stabile su Tex, o perlomeno leggere piu' spesso le sue storie.
Voi che ne pensate?

noi, su 'baciaspari', queste cose le diciamo da sempre :capoInguerra: ed in modo particolare le ultime recensioni del nostro marco morelli parlano di come lo scrittore di tex dovrebbe essere al servizio del modello bonelliano

beh, senza presunzione, ma anch'io mi batto da tempo sul fatto che la tradizione- Il classico- PAGA oggi molto più di certe innovazioni che vorrebbero certi intellettuali in giro per web :capoInguerra:.


non sono d'accordo che boselli dovrebbe leggere queste cose dette da manfredi. assolutament!boselli ha lavorato a braccio col vecchio bonelli e... chi meglio di lui sa come si dovrebbe scrivere una storia di tex??
..... e sono sempre convinto che la direzione commerciale dell'azienda conta più di quanto non immaginiamo. giusto?non giusto? questo lo domando a voi.
.. e andiamo avanti con la discussione

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Per prima cosa bisognerebbe fare un indagine di mercato per risalire a chi e' che legge Tex. Qual'e' l'eta' media che costituisce lo zoccolo duro, cioe' quelli affezionati veramente al personaggio che lo compra da anni?quali sono i gusti di questi lettori, cioe' sono piu' propensi a leggere un Tex classico, o un Tex moderno?i nuovi lettori a quale tipo di Tex sono piu' propensi a preferire?
Io credo che la Bonelli, queste domande se le pone, soprattutto per il suo personaggio piu' famoso e longevo d'Italia.
Il dato di fatto, comunque, e' che ne La grande sete" si e' respirato, al di la' della qualita' della storia, un Tex d'annata di cui ultimamente si erano perse le tracce, e un buon 90% di texiani che si affacciano nel web, l'hanno gradito, eccome.
Qualcosa significhera'?

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Belle e rassicuranti le parole di Manfredi... penso che quanto da lui detto possa andar bene anche per Faraci, che mi sembra sulla stessa linea d'onda.. Però non mi sembra il caso di usare le parole di Manfredi per criticare Boselli, autore che, a mio avviso, sta dando tanto aTex... lo stile di Boselli è per costituzione innovativo, e su questo non ho nulla da ridire, specialmente se continuerà a scrivere storie stupende come "patagonia"... Casomai il suo problema non sta nella caratterizzazione di Tex, ma nella troppa attenzione, a volte eccessiva, data ai personaggi di contorno:questo a mio avviso è il suo unico vero difetto, che mi ha spesso impedito di apprezzare pienamente belle storie come "terre maledette"...

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Comunque rientrando nei meriti della storia, forse si e' parlato un po' poco di un "elemento" che ha contribuito moltissimo nella buona riuscita di questa avventura:i disegni di Civitelli.

Cito cio' che e' stato detto nel sito degli amici di Baci e spari:

"Civitelli "illumina" la scena attraverso i contrasti di luce che solo lui è in grado di fare. Con quel suo tratto pulito, per nulla freddo, ricco di tensione naturale e gaudente quando occorre! Perfetto per questa storia di Manfredi. Pulito ed essenziale Civitelli manda in scena lo scontro al Pueblo come fosse una rappresentazione teatrale a cielo aperto".

Non posso che sottoscrivere in pieno tale giudizio. Dopo quasi un quarto di secolo alle prese con Tex, il maestro toscano incredibilmente non fa altro che maturare il suo tratto e il suo stile sempre piu'.

Modificato da Anthony Steffen
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Del tutto d'accordo sulla grandezza di Civitelli, uno dei più grandi disegnatori di Tex di sempre :inch: Non riesco proprio a capire chi lo giudica "statico".. la sparatoria al pueblo è un capolavoro di dinamismo!Cosè come il suo west è uno dei più belli:? uno dei migliori nelle ambientazioni messicane(vedi "i cospiratori"o"lampi sul messico"), e nella storia di Manfredi è capace di farti davvero sentire il sole dell'arizona!Maestro assoluto :inch:

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Un ciao a tutti dopo qualche difficolt? iniziale riesco ad inserirmi in una discussione ;). Manfredi secondo me è riuscito in pieno a creare una storia doppia godibile e credibile. Forse non ha i canoni del capolavoro, una storia vecchio stampo con dialoghi secchi e i vecchi botta e risposta tra i due pard. Ma forse è propio questo che tutti noi texiani ci aspettavamo. E poi un Kit Carson fialmente rivitalizzato pessimista ma combattivo e non più un vecchio prontio per l' ospizio come in tante storie di Nizzi. Un Nizzi da molto tempo lontano dai suoi tempi migliori purtroppo.

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Civitelli, uno dei più grandi disegnatori di Tex di sempre. Il suo west è uno dei più belli, e nella storia di Manfredi è capace di farti davvero sentire il sole dell'arizona!

Oltre al sole dell'Arizona, e' anche capace di farti sentire l'odore del fumo dovuto allo scoppio delle cariche di dinamite:


Immagine postata

La sua tecnica "punterellata" in questa storia ha raggiunto il suo massimo livello.
L'impressionante effetto realistico che riesce ad imprimere a quella coltra di fumo e nebbia che avanza, non fa che confermare il fatto che abbiamo su Tex, uno dei piu' bravi artisti che c'e' in Italia in questo momento.

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Verissime le considerazioni sul fumo!!Il fatto straordinario di Civitelli è che ogni sua storia nuova sembra destinata ad essere il suo capolavoro.. fin quando quella successiva non si dimostra ancor più bella della precedente :cowboy: Comunque tra "Il presagio","Ritorno a Culver City","Tumak l'inesorabile"(storia che a me è piaciuta parecchio), e quest'ultima, non saprei proprio quale giudicare migliore.. Onore al MAESTRO Civitelli!!

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Avete proprio ragione ragazzi. Civitelli è un disegnatore eccelso. Amo il suo stile pulito e accurato. Nell'albo "Giochi di potere" mi è sembrata fantastica la coppia di tavole di pag. 61 e 62... Kit che disarciona un cavaliere, il cavallo che crolla a terra, e infine il mirabile balzo del cavallo di Kit sopra la creatura esanime. Ho anche apprezzato il fumo e i dettagli delle esplosioni. Ciò che invece non mi è piaciuto è la copertina dell'albo stesso, poich? ritrae il momento secondario del sogno terribile di Jack e nella quale si osserva un Tex abbastanza malfatto (IMHO).

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  • 3 settimane dopo...

Io ho comprato l'ultimo albo solo adesso. Nel complesso bella storia. Il primo albo soprattutto è davvero ottimo. Una storia indubbiamente dai risvolti "politici", che ha di originale il tema della "guerra tra poveri" e quello della questione della speculazione sull'acqua, che se non erro non era mai stato affrontato. Faccio un augurio a Manfredi perciò, perchè continui così, nel segno del rispetto della classicit? di Tex e di un'innovazione che non sminuisce la statura storica del personaggio....

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ho dato 9. Manfredi opera prima non è che mi avesse convinto molto. Questa la trovo bella ed importante. averla affidata alle mani di Civitelli è stata un'ottima scelta, supportata da una buona dose di sorte. Come dico sempre: ci vuole anche un p? di fortuna quando in redazione si decide il disegnatore. Questa potevano farla in molti, magari con ottimi risultati, ma la scelta di Civitelli è stata fondamentale!!

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La recensione di UBc su questa storia stavolta e' in sintonia con la maggior parte dei commenti presenti nella rete e quindi anche in questo forum, e questo tesimonia il fatto che Manfredi e' riuscito ad "unire" quasi tutte le teste "texiane" aventi gusti diversi. E non e' cosa da poco!

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