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TWF - Tex Willer Forum

[431/435] La Strage Di Red Hill


bressimar
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Voto alla storia  

87 utenti hanno votato

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La guerriglia di cui parli è  proprio  quello che tex avrebbe dovuto fare. Certo la storia era già finita ma Nolitta non avrebbe dovuto creare questa situazione. Anche il litigio di cui parli non lo trovo affatto texiano

Modificato da Grande Tex
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  • 1 anno dopo...

Riletta oggi. Storia molto valida, pur con qualche imperfezione (siparietti troppo insistiti tra i pards, Carson in versione "alcolisti anonimi" e un finale troppo "nolittiano" e davvero sconsolante), ma che avvince il lettore dall'inizio alla fine. Interessante anche il confronto fra lo stile di Giolitti e quello del suo allievo Ticci, che ha portato a compimento la storia. Due veri maestri del fumetto.  Per quanto Giolitti fosse un grande, il suo Tex però non mi ha mai convinto appieno, sia nelle caratterische con cui viene tratteggiato (un viso molto lungo che si discosta troppo dall'iconografia del Ranger), sia per la cupezza che lo contraddistingue (per quanto si adatti alla storia, specie nel suo avvio). Non lo vediamo mai sorridere se non, in una occasione, in una sorta di ghigno sardonico. Quando ci si imbatte, in occasione dell'incontro con Jim Brandon (tratteggiato da Giolitti con la fisionomia, che davvero non gli si attaglia, di Charles Bronson) nell'inserto di un paio di tavole di Ticci, aggiunte successivamente (l'episodio del medaglione), è un sollievo ritrovare finalmente il sorriso franco ed aperto del nostro Tex.

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  • 3 settimane dopo...
  • Sceriffi

Quasi ogni estate amo passare qualche ora a rileggermi questa lunga, epica storia, e quest'anno non fa eccezione. La rileggo spesso perché è una storia che amo, nonostante quel finale amaro che fa chiudere l'ultimo albo con rabbia e tristezza; ma proprio qui si vede la gran capacità di Nolitta di coinvolgere anche emotivamente il lettore, con scene come il massacro iniziale, la morte del figlio di Ska-Wom-Dee o, appunto, il finale stesso. Questo è per me un valore aggiunto ad una trama già molto complessa ed appassionante.

Come già sottolineato da molti forumisti, la cosa che inevitabilmente colpisce di questa storia è che Tex qui prende una gran cantonata. Alla fine della storia Ska-Wom-Dee non avrà molta volta di rivedere l'amico Aquila della Notte, che in fin dei conti non gli ha portato che sventure. Basta questo per dire che è una storia sbagliata? Certamente sì, se Tex deve essere sempre e comunque l'eroe infallibile, capace di prevedere ogni situazione ed ogni possibilità. Quindi c'è un errore di fondo, un errore da matita rossa; temo che un soggetto del genere non sarebbe mai approvato dal curatore che abbiamo oggi... Ma, dico io, per fortuna che questa storia è stata scritta e pubblicata :lol:

 

Riprendo il bel commento lungo e articolato del Condor, che a mio avviso è un po' ingeneroso con il voto finale:

 

On 26/6/2019 at 18:49, Condor senza meta dice:

Il soggetto come di consueto non è male, però a mio modesto parere viene dilungato all'esasperazione per raggiungere il ragguardevole numero di pagine finale. Troppe scene evitabili, lungaggini inopportune, dialoghi troppo verbosi e a tratti noiosi disturbano non poco lo sviluppo della trama.

 

Questa, lo sappiamo bene, è una cifra stilistica di Nolitta, ma a differenza di altre occasioni trovo che in questo caso non ci siano lungaggini o allungamenti di brodo: ogni scena qui è funzionale alla trama, che nonostante la linearità dello sviluppo è molto complessa e ha tanti elementi di interesse; per me il sergione era in stato di grazia nello scrivere questa sceneggiatura. Nonostante la rilegga quasi ogni anno, non mi annoio mai.

 

On 26/6/2019 at 18:49, Condor senza meta dice:

da orticaria il continuo richiamo all'alcool del vecchio Carson, che sembra per l'occasione essere fuggito da una clinica di recupero di alcolisti anonimi.

 

Uno degli aspetti certamente negativi della sceneggiatura. Un paio di battutine ci stanno, ma qui siamo davvero a un livello esagerato. Peccato, perché alla lunga questi "siparietti" finiscono per diventare irritanti.

 

On 26/6/2019 at 18:49, Condor senza meta dice:

Alcuni passaggi risultano forzati, vedi il costume indiano di Tex indossato all'inizio che, nell'intenzione dell'autore, dovrebbe servire a non farlo riconoscere dal perfido Jason,  ma solo un miope poteva far peggio del villain.

 

Nella confusione del massacro, per me non è così inverosimile che Tex non venga riconosciuto. 

 

On 26/6/2019 at 18:49, Condor senza meta dice:

Pure la scelta di Tex di far assaltare il forte dai Sioux di Ska - Wom Dee, con il senno di poi risulta deleteria per i poveri indigeni. Dopo aver praticamente tolto le castagne dal fuoco ai due pards che si limitano a gingillarsi col cannoncino sugli spalti, pagheranno cara la brillante azione, con ingenti perdite umane e infine il foglio di ben servito dalle autorità canadesi, che li rispediscono indietro come un indesiderato pacco postale

 

Certamente, come scritto sopra, è una grande errore di valutazione da parte di Tex quello di coinvolgere i Sioux nell'assalto al forte. Ma la scena è di grande epicità, non direi proprio che Tex e Carson si limitano a gingillarsi col cannoncino: i due mantengono la promessa fatta a Ska-Wom-Dee di aprirgli la porta del forte, poi si lanciano nella mischia a combattere a fianco degli indiani. Nota che non sappiamo nemmeno quanto ingenti siano le perdite umane, in fin dei conti una volta penetrati nel forte gli indiani hanno vita facile negli scontri corpo a corpo: certo è che chi ci rimette le penne è proprio il figlio del capo indiano, e in questo caso Nolitta scrive una delle scene più commoventi della storia.

 

On 26/6/2019 at 18:49, Condor senza meta dice:

Ho curiosamente notato che alcune tavole di Ticci sono state inserite nella parte ancora illustrata dal disegnatore romano; non credo siano state ridisegnate per carenza di esito, suppongo invece che Nolitta abbia aggiunto delle correzioni in corsa alla sua sceneggiatura, dopo il passaggio di consegna per fini narrativi. Sembrerebbe che la fibbia navajo serva solo a far riconoscere Brandon ai nostri durante la spedizione mascherata al deposito dei mercanti; chissà forse inizialmente l'autore aveva altre idee in proposito. Pure la sequenza in cui i nostri apprendono dai due indiani salvati l'arrivo di Ska-Wom Dee in Canada, sembra essere stata aggiunta in secondo momento. Prova ne è il siparietto troppo allungato di Carson alle prese con il liquoraccio distillato dai wolfers. Che Nolitta abbia rivoluzionato la trama in corsa con l'innesto dei Sioux?

 

Mi sono sempre chiesto la stessa cosa. In particolare la scena che menzioni, con le tavole aggiunte a posteriori in cui Tex dialoga con la coppia di indiani, sembrano indicare che forse l'entrata in scena di Ska-Wom-Dee non era prevista fin dall'inizio.

 

Per me, complici i magistrali disegni di Giolitti e Ticci, il voto finale è 9.

 

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Sicuramente una delle più belle storie di Tex. Che poi sia fallibile non me ne importa proprio niente di fronte a tanta bellezza. Non ho mai capito come si faccia a criticare alcune storie stupende (vedasi anche Caccia all'uomo o I ribelli del Canada) solo perché Tex non è uguale a quello di GLB. Neanche il Tex di Boselli è uguale, nessuno lo può essere, eppure la maggior parte delle storie dell'attuale curatore sono, almeno per i miei gusti, al di sopra della media.

Io direi, a meno di errori marchiani, godiamoci le storie, quando sono belle.

  • Confuso (0) 1
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11 minutes ago, Andrea67 said:

Sicuramente una delle più belle storie di Tex. Che poi sia fallibile non me ne importa proprio niente di fronte a tanta bellezza. Non ho mai capito come si faccia a criticare alcune storie stupende (vedasi anche Caccia all'uomo o I ribelli del Canada) solo perché Tex non è uguale a quello di GLB

 

"Non è uguale" è un pietoso eufemismo.

 

Sono personaggi opposti per:

1) carattere

2) atteggiamento

3) efficacia

4) ambientazione

5) relazioni con gli altri.

 

Proviamo a fare lo stesso processo ad un altro personaggio western famoso. il Cowboy senza nome di Clint Eastwood, rovesciamone gli aspetti come fa Nolitta e vediamo cosa otteniamo:

1) un carattere timido e codardo

2) un atteggiamento timoroso e remissivo

3) nessuna efficacia, fallisce sempre

4) ambientazione opposta a quella cinica e drammatica dei film di leone... mmm...  direi brillante e umoristica

5) gli altri lo trattano con prepotenza.

Insomma... Woody Allen!

 

Ecco, metti Woody Allen in "per un pugno di dollari" e poi dimmi che è uguale...

 

Riguardo alla "bella storia", ci sono un sacco di belle storie di Ken Parker, proporrò alla Bonelli di ristamparle nel Tex mensile invece di realizzare storie nuove dei pards. Tanto, l'importante è che sia una bella storia no? Chissenefrega se è una storia del personaggio che appare in copertina...

 

(e "bella storia" posso accettarlo per la Strage di Red Hill, non certo per tutte le storie di Tex di Nolitta...)

  • +1 2
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  • Sceriffi

Lo sapevo che dicendo bene di un'altra storia di Nolitta rischiavo grosso :lol2:

 

Che sia "sbagliata", l'ho scritto anch'io nel mio post. Di sbagliato, però, in questo caso trovo che ci sia solo la cantonata che prende Tex nel coinvolgere Ska-Wom-Dee nella battaglia contro i Wolfers, ed in particolare la sua scarsa preveggenza: se eliminiamo le ultime pagine della storia e scriviamo un epilogo in cui i Sioux sono felicemente accettati in Canada, a mio avviso diventa una storia "giusta" e perfettamente texiana.

 

Stavolta non ho capito del tutto il @Diablero:

 

<span style="color:red;">25 minuti fa</span>, Diablero dice:

Sono personaggi opposti per:

1) carattere

 

Perché? In questa storia a mio avviso non si vede il Tex iroso e sempre in preda alle emozioni a cui Nolitta ci ha invece abituato in altre storie (se non nella scena iniziale del massacro, ma non dovrebbe esserlo in quel caso?)

 

<span style="color:red;">25 minuti fa</span>, Diablero dice:

2) atteggiamento

 

Anche qui, perché l'atteggiamento di Tex in questa storia dovrebbe essere opposto al "vero" Tex?

Timoroso e remissivo, scrivi più in basso - ti sembra timoroso e remissivo il Tex di questa storia?

 

<span style="color:red;">25 minuti fa</span>, Diablero dice:

3) efficacia

 

Qui siamo d'accordo, ma solo nel non aver previsto che le cose non sarebbero andate come pensava per i Sioux. Questo non vuol dire che Tex "fallisce sempre".

 

<span style="color:red;">25 minuti fa</span>, Diablero dice:

4) ambientazione

 

Cosa intendi?

 

<span style="color:red;">25 minuti fa</span>, Diablero dice:

5) relazioni con gli altri.

 

Di nuovo, cosa intendi?

 

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Io credo che Diablero, con il suo esempio su Clint Eastwood abbia volutamente esagerato, visto che, come scrive Pecos, non c'entra nulla con questa storia. Il Tex di questa storia è straordinariamente efficace, molto simile a quello di GLB ma non uguale, come è giusto che sia, visto che sono persone diverse a scriverlo, e la scena del ragazzo indiano morto è di una tale bellezza e di un tale coraggio da attirare applausi a scena aperta. Del resto, non si può pretendere che vada sempre tutto bene e non muoia mai nessuno (ricordiamoci di Apache Kid).

Ho capito, però, che potremmo stare qui a parlarne per mesi ma non ci incontreremmo mai, perché non riesco a trovare un solo difetto alla storia, così come non l'ho trovato in Caccia all'uomo, in cui la scena più bella e, allo stesso tempo, forte è quella dell'impiccagione, senza la quale sarebbe stata una storia piacevole ma non un capolavoro.

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<span style="color:red;">2 ore fa</span>, Andrea67 dice:

Del resto, non si può pretendere che vada sempre tutto bene e non muoia mai nessuno (ricordiamoci di Apache Kid).

 

Questo non fa testo. Apache Kid è un personaggio storico ed è morto davvero in circostanze drammatiche, Tex non può cambiare la storia...

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@pecos mi riferivo in generale alle storie di Tex di Nolitta, non solo a questa, che forse è quella dove, per gran parte della storia, è riuscito di più a rendere un Tex almeno "somigliante".  (ricordo che mentre la leggevo ci speravo, che finalmente Nolitta fosse riuscito a scrivere una versione accettabile di Tex... ma proprio alla fine, arriva la solita tragedia, con Tex che ha incasinato tutti e va via pieno di sensi di colpa e rimorsi...  molto drammatico e tragico, ma con Tex non c'entra una fava)

 

[riguardandolo, fa ridere che Tex a pagina 10 del terzo albo, in un momento in cui ha l'emotività e la fragilità psicologica di Zagor, si dispera alla Zagor, e viene salvato alla Zagor, si mette a fare un grido di minaccia che sembra Ayaaaaak! :lol: ]

Modificato da Diablero
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  • Sceriffi
<span style="color:red;">7 minuti fa</span>, Diablero dice:

@pecos mi riferivo in generale alle storie di Tex di Nolitta, non solo a questa, che forse è quella dove, per gran parte della storia, è riuscito di più a rendere un Tex almeno "somigliante".  (ricordo che mentre la leggevo ci speravo, che finalmente Nolitta fosse riuscito a scrivere una versione accettabile di Tex... ma proprio alla fine, arriva la solita tragedia, con Tex che ha incasinato tutti e va via pieno di sensi di colpa e rimorsi...  molto drammatico e tragico, ma con Tex non c'entra una fava)

 

[riguardandolo, fa ridere che Tex a pagina 10 del terzo albo, in un momento in cui ha l'emotività e la fragilità psicologica di Zagor, si dispera alla Zagor, e viene salvato alla Zagor, si mette a fare un grido di minaccia che sembra Ayaaaaak! :lol: ]

 

Ah ok, ora è più è chiaro. In questa storia credo che di veramente anti-texiano ci sia solo il finale, per il resto secondo me è un Tex pienamente riconoscibile.

Meno glbonelliani invece sono gli altri pard, con Carson alcolista anonimo e Kit che quasi ammazza di botte il figlio del contadino. Ma vabè, sempre di Nolitta stiamo parlando :laughing:

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Stranamente non mi sono giunte le notifiche della "citazione" e purtroppo solo adesso mi è capitato casualmente di leggere il post di @pecos. Ti ringrazio pard per l'elogio al commento e ammetto di essere spesso un "pochino tirato con i voti" soprattutto con Nolitta. Valutare le storie di Sergio Bonelli su Tex è sempre molto difficile, visto che indubbiamente (salvo rari casi) sono valide narrativamente, ma non rispecchiano mai le caratteristiche del personaggio e in una pubblicazione seriale è una pecca non di poco. Come tu stesso ammetti, soggetti simili proposti da un autore qualsiasi, verrebbero cestinati all'istante, di conseguenza trovandoci in un forum su Tex, nei nostri giudizi anche la "texianità" deve essere considerata nei commenti. Il finale per quanto epico e struggente, risulta totalmente errato, soprattutto nella reazione passiva e rassegnata di Aquila della Notte, che quanto meno dopo il suo errore di valutazione avrebbe dovuto spendersi per cercare di salvare il salvabile. Non è accettabile che si allontani a capo chino lasciando al suo destino un sakem indiano che, su suo suggerimento, gli ha tolto le castagne dal fuoco. Questo non è il nostro Tex e se anche la storia merita e si fa leggere, fa storcere il muso. Come giustamente fatto notare da Diablero, si snatura il personaggio e il lettore si trova spiazzato. Ogni autore ha il suo stile naturalmente, ma, se alle prese con un mostro sacro come Tex, non deve mai varcare certi limiti. Non trovo attinente il paragone mosso in precedenza con il Tex di Boselli: fisiologicamente è diverso da quello di GL Bonelli ma ne ricalca con originalità e un tocco di modernizzazione le caratteristiche principali e questo spiega la crescente stima che l'autore ha suscitato negli anni sui lettori, anche quelli di lungo corso. P.s. Il dubbio che Nolitta abbia ripensato il finale in corso d'opera mi rimane e forse in questo caso avrebbe fatto bene a mantenere l'idea originaria qualunque essa fosse. :D

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  • 4 mesi dopo...

Meravigliosa storia di Nolitta su Tex.
La storia inizia con una scena intensa e drammatica del massacro di un'intera tribù di Assiniboine da parte dei Wolfers. Questa scena mi ha ricordato il celebre e tragico massacro di San Creek. Dato che Tiger è rimasto ferito, Nolitta trova il modo di liberarsi dello stesso e del figlio Kit, lasciando solo Tex e Carson come protagonisti. Bella la scazzottata nel saloon, dopo la quale Jim Brandon è costretto a fingere di arrestare Tex e Carson. Divertenti le battute tra Tex e Carson, anche se forse un po' troppo eccessive. Ogni tanto anche i baloons sono eccessivi, e il verbosismo rallenta il ritmo dell'avventura. Il momento migliore è l'assalto al forte, dal ritmo avventuroso e serrato. Drammatica la morte del figlio del capo sioux. Avevo capito che ci fosse Jim Brandon tra i misteriosi aggressori mascherati. Poi ho letto il finale e sono rimasto assai perplesso. Non è brutto, ma è colpa di Tex se i Lakota hanno attaccato il forte. Lui rimedia al suo errore? No, li lascia al loro triste destino. Non mi ha convinto. 
I disegni mi sono piaciuti. Gilbert è molto bravo e realizza dei disegni dettagliati, ma non mi ha convinto nei volti dei pards. Ottimo Ticci.
Fantastiche le copertine, soprattutto quella di "La strage di Red Hill"!
Soggetto/Sceneggiatura: 9,5
Disegni: 8

  • +1 1
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  • 8 mesi dopo...
  • 2 mesi dopo...

Allora...Non la leggevo dal giorno della pubblicazione e rileggendola a distanza di decenni devo ammettere che è veramente bella. Le tavole di Giolitti mi sono sempre piaciute poi purtroppo il testimone passò al grande Ticci  quindi una garanzia però con uno stile diverso. Sergio Bonelli (Guido Nolitta) ci mette tanto in questa lunga cavalcata. Non dimentica la vena simpatica (spassosi alcuni siparietti) di estrazione Nizziana, non dimentica gli scontri, le sparatorie, non dimentica un velo di tristezza ed una certa epicità (elementi Kenparkeriani). Giù il cappello per tutti (Nolitta, Gilbert e Ticci).

Il 18/8/2020 at 14:04, pecos dice:

Lo sapevo che dicendo bene di un'altra storia di Nolitta rischiavo grosso :lol2:

 

Che sia "sbagliata", l'ho scritto anch'io nel mio post. Di sbagliato, però, in questo caso trovo che ci sia solo la cantonata che prende Tex nel coinvolgere Ska-Wom-Dee nella battaglia contro i Wolfers, ed in particolare la sua scarsa preveggenza: se eliminiamo le ultime pagine della storia e scriviamo un epilogo in cui i Sioux sono felicemente accettati in Canada, a mio avviso diventa una storia "giusta" e perfettamente texiana.

 

Stavolta non ho capito del tutto il @Diablero:

 

 

Perché? In questa storia a mio avviso non si vede il Tex iroso e sempre in preda alle emozioni a cui Nolitta ci ha invece abituato in altre storie (se non nella scena iniziale del massacro, ma non dovrebbe esserlo in quel caso?)

 

 

Anche qui, perché l'atteggiamento di Tex in questa storia dovrebbe essere opposto al "vero" Tex?

Timoroso e remissivo, scrivi più in basso - ti sembra timoroso e remissivo il Tex di questa storia?

 

 

Qui siamo d'accordo, ma solo nel non aver previsto che le cose non sarebbero andate come pensava per i Sioux. Questo non vuol dire che Tex "fallisce sempre".

 

 

Cosa intendi?

 

 

Di nuovo, cosa intendi?

 

Concordo...Solo su "efficacia" non c'è il solito Tex (e ogni tanto non guasta per me).

Il 28/4/2012 at 19:55, Leo dice:

Una bella storia, da ricordare per alcune scene memorabili (quale quella, tragica ed epica, della strage, o quella invece molto divertente in cui Jim Brandon tratta i due pards come sospetti ladri di cavalli, o ancora quella sorprendente della punizione per il figlio del capo Sioux) e per il personaggio di Jason Ducaux, un Cattivo con la c maiuscola, ben caratterizzato attraverso le nefandezze e le crudeltà di cui si rende colpevole durante la storia. Ma questa storia la ricorder? purtroppo anche per i suoi difetti, sin troppo evidenti. I veniali li riassumo così:- un umorismo ridondante, barocco: mi piacciono molto i siparietti di Nolitta, intendiamoci, ma in questa storia sono troppi, e a volte non ben calibrati. Come ben scrive Capitano mendoza (circa l'ironia a sproposito), i pards potrebbero risparmiarsi battute di spirito dopo scene drammatiche, ed invece qui i due continuano a scherzare, nonostante le vicende a volte molto cupe di cui sono testimoni (come fanno dopo l'assassinio degli uomini di Feraud). Borden, in un suo post su questo forum (ma non ricordo in quale discussione) afferma che Nolitta è bravo come umorista, mentre non lo è Nizzi: io invece trovo Nizzi altrettanto bravo, da questo punto di vista, ed anzi più essenziale ed equilibrato di Nolitta, il quale, pur avendoci saputo regalare momenti gustosissimi, a volte si lascia troppo prendere la mano. E penso che questa storia ne sia un esempio.- troppi "Gulp", "oh nooo" e "EH EH EH", in Tex davvero inguardabili, come ben sottolineato sempre da Capitano mendoza e da Anthony Steffen. Il difetto CARDINE di questa storia è invece stato già descritto da NuvolaRossa75 che qui quoto in toto:

Vorrei solo aggiungere: quando Tex parla con Jim Brandon, si capisce che, nonostante gli USA avessero chiesto formalmente al Canada un intervento contro i Wolfers, i soldati di Sua Maest? la Regina non sarebbero intervenuti (e tra l'altro non ne capisco il perchè: Nolitta in effetti non d' spiegazioni al riguardo). Se l'avessero fatto (e Jim sottolinea il SE), non sarebbe stato prima di SEI MESI. Non vi è quindi la volont? politica, da parte della Gran Bretagna, di intervenire contro i Wolfers!Con queste premesse, cosa fa pensare a Tex che la Gran Bretagna sarebbe stata grata ai Sioux, e non li avrebbe considerati piuttosto (come è accaduto, e, aggiungo, com'era facile prevedere) un problema di ordine pubblico, se loro fossero intervenuti contro i Wolfersè Addirittura Tex a un certo punto afferma che, se i Sioux avessero distrutto Fort Whoop-Up, la Regina Vittoria avrebbe nominato Ska-Wom_Dee suddito onorario: è la più GROSSA CANTONATA presa da Tex in tutta la sua storia. In definitiva, Tex è stata una IATTURA per Ska-Wom_Dee : lo ha coinvolto in un'impresa in cui il capo indiano ha perso il figlio, e per premio è stato addirittura scacciato dalle sue terre. Penso che neanche il Sacro Wampum potrebbe trattenere Ska-Wom_Dee dallo scagliarsi contro Aquila della Notte se solo lo avesse a tiro: e ne avrebbe tutte le ragioni. Insomma, va bene la fallibilit? e l'umanit? di Tex, ma qui si esagera... Infine, una nota per i disegni: sorvolo su Ticci, che in altre occasioni ho già descritto come uno dei miei preferiti. Giolitti è davvero un GRANDE, ragazzi. Concordo con Cheyenne circa le espressioni troppo old british, che poco si addicono a Tex e pards: ed in effetti i volti dei Nostri non mi esaltano troppo... Ma, al di l' dei volti, le sue ambientazioni, i suoi paesaggi, i suoi interni, mi fanno pensare al GRANDE WEST. Peccato che non potremo più rivederlo...

Concordo a grandi linee però credo che il piano di Tex fosse di portare vivo Jason (ed infatti capisce e c'è scritto che sarà un guaio la sua morte). Quindi secondo me la cantonata non c'è solo che Nolitta per rendere più tragica la storia (può piacere o no) fa morire Jason e così il piano orchestrato da Tex gli si ritorce contro e Ska-Wom-Dee viene fregato.

Concordo sull'eccessivo umorismo. Diciamo che un po' meno umorismo e meno tragedia (bastava il figlio morto) e forse il cerchio sarebbe stato perfetto. Però al netto di questi elementi mi è piaciuta molto.

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<span style="color:red">23 minuti fa</span>, Diablorojo82 dice:

Allora...Non la leggevo dal giorno della pubblicazione e rileggendola a distanza di decenni devo ammettere che è veramente bella.

 

Vengo dimesso e trovo un messaggio su una storia di Nolitta che comincia in questo modo. E allora ditemelo che era meglio rimanere in ospedale. :D

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