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TWF - Tex Willer Forum

[431/435] La Strage Di Red Hill


bressimar

Voto alla storia  

92 members have voted

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Yucatan e I lupi del Colorado sono fra le storie di Nizzi più belle che ho letto.Questa invece l ho rivalutata in negativo perché Tex che usa i Sioux in quel modo e poi li abbandona al loro destino non si puo' proprio più vedere.

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<span style="color:red">15 ore fa</span>, Grande Tex dice:

 Tex che usa i Sioux

è da un po' che non posto sul forum, ma ho notato che già più volte avete sottolineato questo aspetto di Tex che usa i sioux, perchè?

 

Tex discute il suo piano con il capo dei sioux, serenamente, dentro un tepee, fumando il calumet della pace insieme a lui... A meno di non voler affermare che il fumo abbia avuto un qualche strano effetto sulla mente del capo sioux :D, penso che costui avrebbe potuto benissimo opporsi al piano che Tex gli propone, laddove ci avesse visto qualcosa di strano e/o poco conveniente...

Va bene che Tex gode di non comuni capacità di persuasione, però insomma... dobbiamo proprio dipingerli come degli stupidi, questi poveri indiani? :capoguerra:

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12 ore fa, Trinità dice:

è da un po' che non posto sul forum, ma ho notato che già più volte avete sottolineato questo aspetto di Tex che usa i sioux, perchè?

 

Tex discute il suo piano con il capo dei sioux, serenamente, dentro un tepee, fumando il calumet della pace insieme a lui... A meno di non voler affermare che il fumo abbia avuto un qualche strano effetto sulla mente del capo sioux :D, penso che costui avrebbe potuto benissimo opporsi al piano che Tex gli propone, laddove ci avesse visto qualcosa di strano e/o poco conveniente...

Va bene che Tex gode di non comuni capacità di persuasione, però insomma... dobbiamo proprio dipingerli come degli stupidi, questi poveri indiani? :capoguerra:

 

Ciao.

Perché ritengo che in questo caso il verbo usare possa essere appropriato:

 

Premessa:Non è che i Sioux siano stupidi, ed è normale che si fidino del capo Navajo Aquila della Notte, famoso perche' sincero difensore dei diritti di tutti i nativi

Piuttosto è Tex che viene dipinto come un affabulatore senza scrupoli.

 

1) Tex ha la brillante idea di coinvolgere i Sioux per radere al suolo il famigerato forte

2) Fa un bel discorsetto, dichiarando con assoluta sicurezza al capo Sioux che la Regina sarebbe stata loro riconoscente , motivo per cui è convincente (e del resto perché non dovrebbe fidarsi) 

3) i commenti (pensieri) di Carson durante il discorso motivazionale di Tex al capo Sioux la dicono lunga (Tex quale un gran venditore di parole)

4) I Sioux subiscono gravi perdite nello scontro compreso il figlio del capo.... per carità,  non è Tex il responsabile diretto di tali lutti pero'... . 

5) A ringraziamento della carneficina , le autorità canadesi rispediscono i Sioux nella riserva americana, in quanto ospiti indesiderati e pericolosi (oh ... che sorpresa :ops:) e.... Tex NON fa niente !!!!!  

In definitiva è proprio la passività di Tex a questa notizia che stona.

 

E direi che il capo dei Sioux avrebbe tutte le ragioni per essere piu che incazzato! :capoguerra:

 

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ciao a te, @silviosho

Lungi da me fare il "difensore ad oltranza" di Nolitta (essendo ormai ben consapevole che la cosa, sui forum texiani, è destinata a non dare tanto frutto), però mi tocca rilevare un po' di inesattezze nel tuo post... 

Dici che Tex viene dipinto come un affabulatore senza scrupoli e che mostra assoluta sicurezza nel discutere il suo piano al capo indiano, quando a me invece pare proprio il contrario... Lo si vede rileggendo le sue parole nelle prime 2 vignette di pag.55 nell'albo "Assalto al forte", dove dice (riassumo) di non essere affatto sicuro che l'impresa permetterà ai sioux di avere la pace nelle loro terre, ma che valga la pena rischiare, non essendoci al momento molta possibilità di scelta...

(poi ovviamente ci sono i pensieri di Carson, che rappresentano, come sovente succede, i dubbi del lettore "comune mortale"...)

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Ragazzi, è una storia di Nolitta. Interrogarsi su qualsiasi congruenza fra una scena o una frase della storia e un'altra è esercizio puramente ozioso.

Prendetela come prendereste le parole di un vostro amico alla nona birra fra un conato di vomito e l'altro e vedrete che nulla vi sembrerà più strano.

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ciao @Trinità fermo restando quello che dice @virgin qua sotto, e che Nolitta a seconda di quello di cui ha bisogno nella storia, si contraddice spesso, quello che tu noti, è proprio quello che Tex non dovrebbe fare. 
Quante volte, nei Tex classici di GLB, Tex non si fa aiutare dagli indiani per vendetta/giustizia, per evitare che l'esercito americano se la prenda con gli indiani? 

Rimango alla storia Vendetta Indiana: le qualità affabulatorie di Aquila della Notte servono a tenere calmi tutti gli indiani. La responsabilità e la mano che punirà i colpevoli, per evitare le ritorsioni del grande capo bianco di Washington contro i suoi fratelli. 

Invece in questo caso Tex, che non è convinto della cosa, convince i Sioux a dargli una mano per distruggere un avamposto, con il rischio che contro di loro ci possa essere una rappresaglia? 

Ecco cosa non torna...

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Condivido il pensiero di @Geronimo:  tex non farebbe correre rischi agli indiani ma provo a seguire per un attimo il ragionamento di @Trinità

 

In sintesi: Tex propone ai Sioux la partecipazione ad un'impresa ed, in assoluta buona fede, davanti al calumet della pace, analizza e condivide rischi ed opportunità. La scelta del capo Sioux è autonoma ed è quella di correre il rischio.

 

A questo punto quello che non torna a me è la reazione passiva di Tex nel finale quando incrocia il contingente militare americano.

Da grande appassionato di Nolitta mi sembra che questo comportamento non sarebbe stato normale non solo per Tex ma anche per Zagor o Mister No.

È davvero un'anomalia anche per il modo di scrivere di Nolitta: non mi riferisco al finale amaro, ma alla sopracitata accettazione passiva.

 

È vero la storia è lunga e non poteva continuare all'infinito, ma se sposto l'attenzione sui Sioux mi sa d'incompiuta.

 

Per il resto la mia valutazione complessiva della storia è positiva , come scrivevo in un precedente post, per una serie di eventi e sensazioni che vengono raccontati o suscitati ma la scelta del finale lascia davvero interdetti

 

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22 hours ago, silviosho said:

E direi che il capo dei Sioux avrebbe tutte le ragioni per essere piu che incazzato! :capoguerra:

 

Ero incazzato io mentre leggevo questa roba, figurati se non poteva incazzarsi il capo! :censored2:

 

E notate una cosa...  nell'economia della storia, è un "cappello finale" che mostra la "cappella fatta da Tex", che non è assolutamente necessario alla storia. 

 

Perché alla fine di questa storia, Nolitta CI TIENE ad allungare tutto, per aggiungere una scena "estranea" che mostra Tex come uno che ha usato gli indiani, facendone anche morire diversi, e poi li abbandona senza fare nulla?

 

A che serviva? Cosa voleva DIMOSTRARCI Nolitta, con quell'aggiunta?

 

Poi, quando dico che Nolitta non perdeva mai occasione per umiliare Tex e lo odiava, dicono che ho le traveggole... pagine e pagine di un "doppio finale" aggiunto solo per spregio, sarebbero un allucinazione? Direi piuttosto che chi si ostina a non vedere, ha i paraocchi...

 

(poi sulle ragioni di questa cosa, lì sì che al massimo si possono fare ipotesi... finché era costretto a scriverlo, forse era astio per quello, come fu poi per Nizzi che lo scriveva di malavoglia solo per lo stipendio ma senza attaccamento al personaggio. Ma l'ha dimostrato anche come editore, approvando l'operato di Nizzi e anzi facendogli cambiare i finali dove Tex non veniva sputtanato abbastanza...)

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22 ore fa, Geronimo dice:

Rimango alla storia Vendetta Indiana: le qualità affabulatorie di Aquila della Notte servono a tenere calmi tutti gli indiani. La responsabilità e la mano che punirà i colpevoli, per evitare le ritorsioni del grande capo bianco di Washington contro i suoi fratelli. 

 

anche quella storia da te citata richiede però un certo sforzo di immaginazione: Tex che riesce ad evadere da un forte grazie alla complicità di tutti i militari solo sulla base di una promessa :blink:

praticamente quei militari si stanno assumendo un rischio che non è tanto dissimile da quello che il capo dei Sioux si assume in questa storia di Nolitta... Da un lato il rischio che la complicità dei militari all'evasione di Tex possa trapelare, mettendo tutti quei militari nei guai; dall'altro il rischio che l'assalto al forte di Jason possa avere conseguenze nefaste per gli indiani... A questo punto, visto che le premesse mi paiono le stesse, è solo stato poco furbo Nolitta, nel proporci il suo finale negativo...

 

PS: senza contare il senso di estraneità che provo vedendo quel Tex di allora prendere a pugni un colonnello che è il sosia sputato di Kit Carson... Certo, è un Ticci ancora acerbo, ma era anche l'epoca in cui facevano ridisegnare i volti di Tex da Galep per paura che non somigliassero... E nessuno di accorse di questa cosa?

Edited by Trinità
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13 ore fa, Diablero dice:

poi sulle ragioni di questa cosa, lì sì che al massimo si possono fare ipotesi... finché era costretto a scriverlo, forse era astio per quello, come fu poi per Nizzi che lo scriveva di malavoglia solo per lo stipendio ma senza attaccamento al personaggio. Ma l'ha dimostrato anche come editore, approvando l'operato di Nizzi e anzi facendogli cambiare i finali dove Tex non veniva sputtanato abbastanza...)

 

Sto leggendo Tex in ordine cronologico (sono al 443 della serie regolare) e a questo punto ho letto tutte le storie di Nolitta su Tex.

Da lettore di Zagor e Mister No, avevo grandi aspettative quando ho iniziato il mio percorso di riscoperta di Tex. Da considerare che avevo già letto tanti anni fa 3 storie di Nolitta (El Muerto, Sasquatch, Giungla crudele) che mi erano per diverse ragioni piaciute ed anche tanto! Invece la lettura del Tex nolittiano nella fascia 200-300, mi ha sorpreso nel riservarmi spesso delle delusioni. Non tanto per lo stile diverso da Glb (anzi ritengo che una diversa interpretazione, se ben fatta, giovi all'arricchimento dei protagonisti delle nostre amate storie e possa divertire i lettori), quanto per un approccio scombinato e contraddittorio, con storie a volte bruttine nelle quali ho stentato a riconoscere il Nolitta apprezzato in altre serie. Come se si fosse sforzato di scrivere qualcosa che non gli apparteneva.

Riconosco molto di piu Nolitta  nelle ultime 2 lunghissime storie che ha scritto per Tex (uomini giaguaro, red hill).... storie decisamente ricche ed appassionanti anche se non perfette... (e nel caso de " la strage di red hill" con delle scelte per me inaccettabili, come gia' commentato).

Onestamente non riesco a vedere un deliberato tentativo di umiliare Tex, come asserito da @Diablero , ma effettivamente difficilmente si scorge un reale amore per il personaggio. 

Nel passato ,da lettore di altre serie Bonelli (Zagor, Martin M, ... ) avrei detto l'esatto contrario: ero frustrato nel vedere la migrazione dei migliori scrittori e disegnatori su Tex e mi ero fatto l'idea che Tex fosse l'unico che stesse a cuore a SB.

Chiaro che si trattava e si tratta di sensazioni da semplice lettore, completamente ignaro dei "dietro le quinte" di casa Bonelli.

Adesso, sempre da lettore, mi sono fatto anche io l'idea che SB non amasse il personaggio Tex , il che non c'entra col scrivere storie buone o cattive... 

Ad esempio, sfido chiunque a non cogliere nella lunga sequenza finale di Mister No (credo ultime storie a firma Nolitta), un vero amore per il personaggio. Si potrebbe opinare che Mister No è stato creato da Nolitta e quindi è ovvio che ci fosse un sentimento. Tuttavia, di recente, ho scovato ad un mercatino l'ultima storia del piccolo ranger che si dipana in 2,5 albi (serie che non ho mai seguito), sceneggiata da Nolitta. La storia è  una chicca e si percepisce un trasporto personale dello scrittore.

Ecco.... questo trasporto personale su Tex non l'ho mai "sentito" , neanche in storie che ritengo ottime .... quindi comprendo le osservazioni di un texiano di ferro quale @Diableroanche se forse portate all'eccesso (dal mio modesto punto di vista).

Spero di non essere andato troppo OT.... 

 

 

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Ciao @Trinità, ma la differenza è proprio quello che tu dici. 

Nel Tex di GLB, Tex mantiene le promesse. Se diceva ti salverò, lui ti avrebbe salvato. E' questo che lo rende un personaggio diverso dagli altri. 

Non è una premessa sbagliata in Vendetta indiana. E' una conclusione sbagliata in questa. Se non ci fosse stato il finale "triste" Nessuno avrebbe avuto niente da ridire sulla questione Tex- Sioux... 
In Documento d'accusa Tex dice all'Apache: vedrai che accuseremo il colonnello. E invece il colonnello che si prende gioco di Tex e dell'Apache (ho citato una delle storie peggiori della saga, perché come in questa storia Tex promette ma non rispetta). 

Se ricordi Apache Kid Tex non promette nulla al Kid, perché sa che, forse non potrà aiutare davvero il ragazzo indiano. 
Il problema non è nelle promesse irrealistiche che fa Tex (anche in Sangue Navajo dice che non colpirà nessun militare), ma nelle conclusioni in cui quelle promesse vengono disattese. 

 

In Vendetta indiana Tex è coerente. Coerente con la sospensione dell'incredulità che noi abbiamo deciso. I militari si fidano di Tex, perché nessuno ha mai detto che Tex si è rimangiato la sua parola o che non ha mantenuto ciò che aveva promesso. 

Per quanto riguarda la tua seconda obiezione, sui disegni di Ticci, non mi sembra affatto che il colonnello Arlington somigli a Kit Carson (mica bastano dei baffi e un pizzetto). Fortuna che Bonelli padre e figlio ritenessero questa storia perfetta e l'abbiano lasciata così, senza farla ridisegnare a nessuno. E' grazie a questa che ci godiamo Ticci da 50 anni e più... 

 

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Mi sa che le AI ci tengono d'occhio...

Questa è una risposta di Gemini ;)

 

Valutare la validità delle storie di Tex scritte da Guido Nolitta (pseudonimo di Sergio Bonelli) è un argomento che divide spesso i lettori. Non c'è una risposta univoca, ma si possono individuare alcuni punti di forza e alcune critiche che aiutano a capire il perché di questa divisione.

Punti di forza e innovazioni di Nolitta:

 * Maggiore umanità e introspezione: Nolitta ha spesso "umanizzato" Tex. Se il padre, Gian Luigi Bonelli, tendeva a dipingere un eroe quasi infallibile e di stampo epico, Sergio Bonelli ha esplorato il lato più vulnerabile e "fallibile" del personaggio. Il suo Tex è più propenso agli scatti d'ira, si interroga sulle proprie azioni e non esita a esprimere un senso di giustizia più crudo, a volte al limite del politicamente corretto per l'epoca.

 * Personaggi più sfaccettati: Anche i personaggi secondari e i nemici, nei suoi racconti, tendono ad avere una maggiore complessità psicologica. Non sono sempre figure unidimensionali, ma hanno motivazioni, dubbi e storie personali che li rendono più credibili.

 * Temi più maturi: Nolitta ha affrontato temi più adulti e a volte "sperimentali" per il mondo di Tex. Le sue storie possono toccare argomenti come il razzismo, la vendetta, la fragilità della legge e l'ambiguità morale, portando una ventata di modernità nel fumetto.

 * Storie memorabili: Alcune delle avventure scritte da Nolitta sono considerate dei veri e propri capolavori, annoverate tra le migliori dell'intera saga di Tex. Storie come "El Muerto" e "Il segno di Cruzado" sono citate spesso come esempi di grande intensità drammatica e narrativa.

Critiche e differenze con lo stile classico:

 * Un Tex "fuori linea" per i puristi: Per i lettori più legati al Tex di Gian Luigi Bonelli, l'approccio di Nolitta a volte sembrava tradire l'essenza del personaggio. Il suo Tex, a volte più emotivo e "sbirro che sbaglia", poteva sembrare meno "texiano" e più vicino agli altri eroi creati da Nolitta, come Zagor o Mister No, che avevano una sensibilità diversa.

 * Stranezze nella gestione dei personaggi: In alcune storie, Nolitta è stato accusato di una gestione un po' "strampalata" dei personaggi, che a volte sembravano agire in modo insolito o fuori dal loro carattere consolidato.

 * Storie divisive: Non tutte le storie di Nolitta sono state accolte con lo stesso entusiasmo. Alcune, come "Sasquatch!", hanno diviso fortemente i lettori, tra chi le ha apprezzate per l'originalità e chi le ha trovate troppo lontane dal genere western classico.

In conclusione, le storie di Guido Nolitta per Tex sono indubbiamente valide e hanno un'importanza fondamentale nell'evoluzione del personaggio. Rappresentano un periodo di transizione e di arricchimento, in cui Tex ha affrontato tematiche più complesse e ha acquisito una maggiore profondità psicologica. Sebbene possano non piacere a tutti i lettori, soprattutto a quelli più tradizionalisti, il loro valore narrativo e la loro capacità di aver introdotto una nuova sensibilità nel mondo di Tex sono ampiamente riconosciuti.

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Si vede che le AI sono ancora primitive e sanno solo ripetere a pappagallo molte sciocchezze che leggono in giro...  :lol:

 

È un concentrato di tante cose che "tutti dicono", la maggior parte delle quali emerite sciocchezze (molte sparse da Nizzi) che molti dicono a pappagallo e che possono essere confutate semplicemente leggendo davvero qualche storia di GL. Bonelli...

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