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TWF - Tex Willer Forum

Pro E Contro Dei "d?ja Vu"


Cheyenne
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Questo topic nasce dal fatto che ci sono lettori che vedono molto malvolentieri il ripetersi in Tex di situazioni o tipi di personaggi già presenti in albi del passato. Dato che l'input me l'ha dato la discussione sull'ultimo mensile, preferisco non essere esplicita nel descrivere alcune di queste situazioni. Per chiarire il punto, comunque, faccio un esempio: immaginate Tex e Carson che dopo una lunga cavalcata si stanno riposando nella camera di un hotel, e la mattina vengono svegliati da un rumore. Affacciandosi alla finestra, che d' sulla banca del paese, riconoscono due noti rapinatori. Questa situazione è stata usata in diversi casi, magari con qualche variante. Ecco, magari qualcuno storce il naso e dice "Per far sgamare la banda a Tex l'autore ha fatto uso per l'ennesima volta di..... ecc. ecc."Io personalmente non sono assolutamente contraria a queste ripetizioni. Sia chiaro, non dico che in ogni albo ce ne debba essere una, ma credo che esistano delle basi e degli schemi che ciclicamente possono e devono tornare. Esattamente come nel corso dei pranzi settimanali torna la pasta, magari con diversi condimenti. L'inserimento del "nuovo" o dello "sperimentale", sempre IMHO, va bene ma in un ambito che è comunque classico e circoscritto. Con moderazione e buon gusto, quindi. E per voi?

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Condivido quanto detto da Cheyenne: la presenza di espressioni e situazioni topiche in Tex non rappresenta magari qualcosa che rende una storia un capolavoro, ma ha comunque il grande vantaggio di rendere una serie ed i suoi protagonisti unici e sempre riconoscibili, facendo sè che i lettori si sentano a proprio agio e rassicurati ogni volta che aprono l'albo. Poi naturalmente si potr? discutere all'infinito sull'opportunità o meno dell'uso di un dato topos in una data situazione; ma considerare sempre insopportabile e intollerabile la loro presenza mi sembra in contraddizione non solo con la natura seriale di "Tex" ma anche con le sue radici culturali, ben radicate nel romanzo d'appendice ottocentesco, che, a partire dalle opere dei suoi creatori Sue e Dumas, ha sempre fatto incetta di personaggi, situazioni e perfino locuzioni topiche. Senza dire poi che anche la ricerca dell'innovazione a tutti i costi può degenerare in una sorta di "coazione all'innovazione" che finisce per rendere involuti intrecci e scambi di battute.....

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  • Rangers

La serie di Tex ha avuto sin dal principio vari elementi ripetitivi, ma sicuramente non stancanti. Andando a rileggere in ordine le storie così come sono uscite, ci accorgiamo che quelle di GLB erano tutte basate su canovacci abbastanza uguali, direi alcuni addirittura identici. Chi ha voglia di farlo può contare quante storie, soprattutto nel primo centinaio, vedevano Tex e Carson giungere in un paese oppresso dal solito prepotente pezzo grosso, con il solito sceriffo corrotto, il solito bullo che sfida Tex a pugni, il solito povero contadino o allevatore costretto a lasciare la sua proprietà perchè fa invidia al sopracitato potente pezzo grosso. La lista degli elementi "ripetitivi" sarebbe lunghissima:- indiani "teste calde" che scappano dalle riserve per darsi a scorrerie e saccheggi- fuorilegge che assaltano diligenze, banche, treni.- banchieri o vice - banchieri corrottiTanto per fare qualche esempio ma riempiremmo pagine e pagine inutilmente. Ciò che ha reso la serie di Tex migliore (almeno per quel che mi riguarda) rispetto ad altri fumetti, sono tutti quegli accorgimenti, quei dialoghi, quelle semplici situazioni e siparietti, che sono entrati nel cuore di generazioni e generazioni di lettori. Le ripetizioni come diceva Pedro rassicurano il lettore, certo bisogna dosarle con delicatezza per non rendere tutto sempre troppo uguale. Di certo a nessuno farebbe piacere che Mefisto tornasse ogni due numeri, o che Tex si battesse sempre allo stesso modo in duello contro il solito giovane indiano ribelle. Imho le critiche verso le ripetizioni Nizziane, sono molto spesso esagerate. Detto questo ammetto che qualche volta mi sono stancato anch'io di qualche situazione che Nizzi ne ha abusato, come ad esempio i soliti personaggi (buoni o cattivi) che orecchiavano i discorsi da dietro la parete. Ma nell'inedito in edicola questo mese non trovo ripetizioni stancanti. Tex che viene abbattuto con un colpo in testa ci sta, ogni tanto va bene vederlo in difficolt?. Non può essere sempre invincibile e ci vuole qualcosa per movimentare la storia. I deja vu li usava Gianluigi Bonelli, ne ha usato anche Boselli (vedi i vari personaggi di contorno presenti in ogni storia, anche questi non possono essere considerati elementi ripetitivi?). :trapper:

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Esattamente Pedro! La vita stessa è fatta di stereotipi che, se anche potrebbero a volte farla apparire tediosa, le conferiscono solidit? e sicurezza. Non parlo solo della routine quotidiana, ma di piccoli rituali che sono inseriti in questa routine. Anche quando (come capita ad esempio a me) si è riluttanti ad una quotidianit? metodica, comunque questi stereotipi compaiono con regolarit? e al massimo si collocano in maniera temporalmente diversa. Nel mondo di Tex, a parte quelle avventure un po' fuori dagli schemi che di tanto in tanto aggiungono una variante, ci possono e ci devono essere le caratteristiche del western di fantasia con numerose incursioni nello storico, vissuto da un ranger "sui generis" legato per diversi motivi alla vita dei nativi, costantemente in difesa della giustizia e a caccia di chi potrebbe costituirne un pericolo. Per dirla con le parole di Pedro, la conformit? di situazioni rassicura.

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Si hai ragione Sam, non possiamo vedere sempre un Tex vincente e imbattibile,? naturale e giusto altrimenti finirebbe per diventare antipatico e stancante. su questo non ci piove. Anche la ripetizione delle stesse situazioni è giusto e normale in una publicazione seriale. Il lettore vuole quello, leggere quello per cui ha comprato il fumetto, ad esempio le bistecche alte tre dita sommerse di patatine etc etc... Poi in un western ci saranno sempre i prepopenti, le diligenze, le rapine in banca e tutto quello che un fumetto di questo genere può raccontare. Non è Zagor dove bene o male se ben sceneggiato e con logica puoi presentare tutto,? un altro tipo di genere. Quello che non mi piace di Nizzi e del suo modo di scrivere (ultimi anni naturalmente) sono le parentesi come sto usando adesso io (nelle ultime due storie non ci sono), o risolvere le difficolt? di soggetto mettendoci uno spione stra stra stra abusato, un sopravvisuuto miracoloso ad una strage(oltre il fiume) che spiffera che la colpa è di cane giallo. Se su dieci soggetti uso 2 volte lo spione, per esempio non c'è nulla di male. Il troppo stroppia.

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IMHO quello che differenzia lo stereotipo accettabile da quello seccante è il modo in cui viene gestito (soprattutto da Tex). Per fare un esempio, anche con GLB c'erano spioni che orecchiavano. Quando era necessario riuscivano a portare la notizia ai loro boss, altrimenti vedevamo Tex togliersi gli stivali - mai capito come facesse a farlo così alla svelta :blink: - avvicinarsi a passo di lupo alla porta e spalancarla sul muso del malcapitato. Un intermezzo piacevole, che preludeva al pestaggio del medesimo, il quale cercava di negare ma alla fine raccontava anche la sua infanzia. E quello era Tex. Era Tex anche quello che finiva prigioniero di una tribù indiana e si trovava legato al palo della tortura, a guardare letteralmente in faccia la morte. Magari doveva essere liberato da uno o più pards, ma dov'era mai lo scandalo? E adesso, cosa è cambiato? Forse Tex ha imparato a coltivare arachidi speciali e si trasforma in Superpippex? :D

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Anzi.... da buon lettore di Tex devo dire che non solo apprezzo le abitudini e a volte il ripetersi delle situazioni che fanno del west il west,... insomma per non riprendere ciò che voi ragazzi avete esposto in modo esauriente, vorrei solo ricordare che per il sottoscritto al limite mi mancano un p? quelle situazioni in cui il "pestato" di turno dopo aver naturalmente vuotato il sacco, veniva lasciato andare via con la promessa di prendere la strada opposta a quella dei nostri eroi e di non farsi mai più incrociare da loro. Questa nel tempo è stata una piacevole abitudine che si è parecchio persa... peccato... lol

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Manca anche, ma da molto tempo, una "simpatica" usanza: il poveraccio di turno che dorme come un infante (sonnifero marca Willer, naturalmente) e che viene riportato alla realtà da una sveglia un po' particolare, un fiammifero acceso tra le dita dei piedi. Nella realtà, ovviamente, si chiamerebbe tortura. Ma nella fantasia noi accettiamo che un coyote possa ripetutamente schiantarsi dalla cima di un canyon senza minimamente risentirne. Quindi rivoglio quel Tex :colt::colt:

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Sottoscrivo appieno quanto affermato da Cheyenne e Pallino. E' proprio "quel" Tex di cui si sente la mancanza. Sono proprio quelle situazioni ripetute e i divertenti dialoghi con Carson che facevano di Tex una cosa unica. Diverso e il ripetersi di stereotipi usati per portare avanti una storia. I primi erano veri e propri "siparietti", i secondi denotano scarsit? di idee da parte dello sceneggiatore di turno e sono veramente seccanti.

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C'e' poco o niente da aggiungere a quanto e' stato gia' detto dagli utenti che mi hanno preceduto.

Anch'io non sono contrario a tutti quei cliche' che hanno reso il fumetto di Tex il piu' venduto e il piu' longevo d'Italia. Ma allo stesso tempo sono favorevole (nella giusta dose) a certe innovazioni.

E' chiaro che quando mi accingo a leggere una storia di Tex, trovare un battibecco tra Tex e Carson, l'accenno alle bistecche, la scazzottata in un saloon o il solito indiano ribelle che cerca la gloria sfidando Aquila della Notte, mi sento come se fossi a casa. Se questi stereotipi, pur se con qualche variazione, ritornano di tanto in tanto, non vedo dove sia il problema. Anzi, spero che i nuovi autori che continueranno a far vivere Tex, non li mettano da parte . Manfredi con "La grande sete" e' riuscito, dopo tanto tempo, a farmi divertire leggendo una storia di Tex. oltre ad una trama molto valida. Boselli ha affermato piu' di una volta, di non gradire molto l'accenno continuo alle bistecche, ai momenti di relax in un ristorante, e ad un certo umorismo, che e' stato per mezzo secolo una caratteristica fondamentale, oltre che divertente, del successo di Tex.

Come ha gia' detto qualcuno, il riproporre alcuni cliche', alcuni luoghi comuni texiani, rassicurano il lettore e lo tranquilizzano.
Se vedo un film con Charles Bronson, io mi aspetto di vedere tanta azione, inseguimenti, sparatorie. Se non trovassi nulla del genere, mi sentirei spiazzato. Poi e' chiaro che mi piacerebbe ogni tanto vedere un Bronson che recita una parte romantica e non da duro. Ma solo ogni tanto. Ecco perche' gradivo molto di piu' rispetto ai nostri giorni le storie di Boselli degli anni '90. Erano una validissima alternativa al Tex classico che ha sempre proposto Nizzi.
Boselli ha presentato, sin da subito, una nuova formula, inserendo degli ingredienti del tutto inediti sulle pagine del nostro eroe. Il continuo uso di flashback, molti personaggi di contorno, un Tex non piu' protagonista assoluto, cattivi redenti, antieroi. Storie un po' anomale che mi incuriosivano e mi coinvolgevano molto a quei tempi. Cio' mi entusiasmava finche' queste storie uscivano una volta l'anno. Ma quando questa formula e' stata ripetuta in quasi ogni storia, quasi ogni mese, la cosa per me e' diventata un po' meno trascinante.

In definitiva, gradisco molto il ritorno di alcuni stereotipi che hanno fatto la storia di Tex, ma l'importante e non abusarne e riproporli anche con qualche piccola variante.

Modificato da Anthony Steffen
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  • 2 settimane dopo...

Se c'è qualcuno innamorato delle "bistecche alte tre dita e patatine dorate al punto giusto", quello sono io!!Un piatto che per me è diventato così mitico che credo non assagger? mai bistecche che mi possano soddisfare in pieno, perchè comunque non sono quelle di cui Carson si inghozza, per esempio, nel texone di Giolitti-splendida la vignetta con "umh!" come unico commento!Quindi se in una prossima storia venisse ripresentata tale scena, io ne sarei più che felice!Cosè come sarei felice se si rimostrassero Tex e Carson sdraiati sul letto nella loro camera, che fanno il punto sulla situazione;oppure Tex e Carson che si beccano, ecc.. Quindi sono d'accordo con tutti voi:tali scenette ci vogliono!Però dico una cosa:non lasciamoci ingannare!Perchè-e in questo credo che Boselli abbia ragione-non sono SOLO queste scene a restituire l'autentica anima texiana (ammesso che esista) alle nuove storie. Voglio dire:sarebbero bastate bistecche e patatine a fare di "Lungo i sentieri del West" una storia di Tex?E voglio dire un altra cosa:che per quanto io adori queste scenette tipiche(di cui Nizzi è stato il maestro), non prendo mai la loro presenza/assenza come criterio in base al quale giudicare una storia:se "La mano del morto" mi è piaciuta tantissimo, per me non è un problema se Tex e Carson non hanno mangiato bistecche e patatine, e continuerà comunque a ritenere quella storia un capolavoro. Anche io, come Antony e come tutti i texiani (spero tutti i texiani, o almeno una buona parte, perchè altrimenti è la fine), ho apprezzato tantissimo il modo in cui Manfredi ha dosato tali scene tipiche ne "La grande sete". L'aver piazzato quelle scene con tanta maestria è il valore aggiunto ad una storia già molto bella;un valore aggiunto di cui "Patagonia" e "La mano del morto" non hanno avuto bisogno. Morale della favola(morale mia, ovviamente, e non universale):anche senza le scenette tipiche si possono scrivere grandi storie texine.-però, caro Borden, una volta ogni tanto (se puoi e se la cosa non ti fa stare così male) fagliela assaporare una bistecca al vecchio gufo :trapper::D

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-però, caro Borden, una volta ogni tanto (se puoi e se la cosa non ti fa stare così male) fagliela assaporare una bistecca al vecchio gufo :trapper::D

Lo ha già fatto in storie uscite e in altre di prossima uscita, ma solo perchè ci stava bene! non c'è bisogno che me lo chiediate voi. ;) Borden
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Comunque il mio riferimento non è solo alle bistecche o alle battute, le quali sono piacevoli e divertenti ma a stretto rigore non tolgono e non danno granch? all'andamento della storia. Io parlo di situazioni che possono anche diventare un clich?. Ripeto, Tex e Carson che casualmente vedono dalla finestra un noto rapinatore davanti ad una banca; o Kit catturato e legato al palo della tortura liberato da Tiger che striscia sull'erba facendo il verso della civetta raffreddata per non farsi individuare; perfino Tex in procinto di beccarsi una pallottola dopo essere stato stordito alle spalle, che viene salvato da una comunit? di frati minori in processione. Clich?, ribadisco, ma che danno senso e realtà alla storia e sicurezza al lettore. Borden, c'è speranza che Carson mangi un piatto di spaghetti uno dei prossimi mesi ;) ?

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