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TWF - Tex Willer Forum

[125/128] Il Figlio Di Mefisto


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10 minuti fa, Barbanera dice:

Io la penso come te...sono storie che non mi hanno mai appassionato... strano, perché a me lo spunto magico piace...e Mefisto in Tex Willer mi è molto piaciuto...

Per dire,la "Voce misteriosa" e Vindex mi piacciono da Morire... Idem la storia di Rakos...Mefisto non sono mai riuscito a farmelo piacere...bah,de gustibus

 

Guarda, se a piccole dosi, neanch'io sono contrario allo spunto magico: vedi il mio apprezzamento per la Dama di Picche, Santa Cruz, Omicidio in Bourbon street, Colorado Belle. È proprio il vecchio stregone con i suoi trucchi e il suo circo che evidentemente non riesco a farmi piacere...

Modificato da Leo
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4 minuti fa, Leo dice:

 

Guarda, se a piccole dosi, neanch'io sono contrario allo spunto magico: vedi il mio apprezzamento per la Dama di Picche, Omicidio in Bourbon street, Colorado Belle. È proprio il vecchio stregone con i suoi trucchi e il suo circo che evidentemente non riesco a farmi piacere...

Esatto...se non sbaglio neanche a Sergio Bonelli piaceva Mefisto.ma le storie magiche danno un tocco di classe in più alla serie... Diablero e Mitla sono personaggi splendidi,idem il Brujo de Pilares...

Sarà che a me i prestigiatori fanno venire l orticaria...l ultima di Yama di GLb è soporifera,questa almeno è interessante per le atmosfere gotiche e horror dell'aldilà...

Be',non mi dirai spero che non ti piace la storia del "Signore dell'Abisso",se no ti tolgo il saluto e ti sfido a duello 😆

Modificato da Barbanera
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<span style="color:red;">17 minuti fa</span>, Diablero dice:

Provo a riassumere e interpretare:  se le discese agli inferi, l''evocazione di demoni e creature infernali, gli antri tenebrosi e cupi dove si fanno riti blasfemi, il voodoo e gli stregoni, etc, ti danno fastidio, è ovvio che preferisci la storia dove un vecchietto probabilmente un po' fuori di testa si crede uno stregone anche se non sa fare nulla, si allea con una banale banda di balordi di paese (e non con altri stregoni come in precedenza) senza più la minima traccia di riti, sette o zombie, si nasconde in un retrobottega invece che in antri diabolici, e origlia da dietro le porte invece di usare sfere di cristallo, in una storia totalmente priva di "magia" (e qui non intendo quella di Mefisto...)   :laugh:

 

Ma infatti ho già detto che apprezzai soprattutto la componente d'azione di quella storia. È per questo che a voi non è piaciuta. Non che io la consideri un capolavoro, diciamo che con Mefisto e Yama non ho proprio un solido rapporto ;)

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Con Back Baron, questa, che ne è la continuazione, è la storia di Mefisto (e Yama) che preferisco. Io sono tra quelli che la definiscono capolavoro. Vogliamo poi parlare dei disegni di Galep? Nella mia personale top ten.

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<span style="color:red;">2 ore fa</span>, Leo dice:

Vedo che questa storia è considerata quasi all'unanimità un capolavoro. Io non riesco a fare miei simili sentimenti perché le storie con Mefisto e Yama sostanzialmente non mi hanno mai attirato. Anche se devo ammettere che la Mefisto di Nizzi alla fin fine mi piacque, anche più di questa: leggendola "in diretta", nel 2002, la trovai la solita mefistata, a me invisa. Ad una seconda rilettura, invece, mi ci divertii: il primo albo superlativo, ma anche gli altri, con la cattura dei vari pards e con l'incredibile forza di  volontà di Tex, mi piacquero e piacquero anche a mio padre, cui diedi da leggere quegli albi. Non posso sapere quanto, in questo mio maggiore apprezzamento per la storia di Nizzi rispetto a questa  (che molti di voi giudicheranno magari assurdo ;) ), incidano i disegni di Claudio Villa, che preferisco nettamente a questi pur suggestivi di Galep; fatto sta che quella storia, da molti aspramente criticata, mi ha lasciato tutto sommato un buon ricordo, mentre questa, da tutti vista come un capolavoro, mi ha sempre lasciato più freddo. Trovo, inoltre, molto molto deludente il finale, che fa del grande Yama un grande pollo, visto che la trappola da lui architettata per così gran tempo e con così grande cura, l'inespugnabile tomba in cui aveva seppellito i nostri, viene dagli stessi violata in poche vignette con una quasi disarmante facilità. 

 

Si ritorna sempre lì, alla questione di imprinting tirata in ballo da qualcuno (Monni?)

A mio parere è un'eresia anche solo accostare la mefistolata di Nizzi a Il Figlio di Mefisto di GLB.

Dalla prima vignetta (Ricordate?) con le mani che battono sul tam-tam, a quella di pag 16 con lo scheletro che annuncia l'arrivo del figliol prodigo, alla mano che afferra al volo il pugnale, fino ai demoni infernali che osservano Mefisto divorato dai topi.... E non me ne voglia il buon Villa, ma questo Galep nessuno mi toglie dalla testa che Tex è lui.

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<span style="color:red;">1 ora fa</span>, Barbanera dice:

Be',non mi dirai spero che non ti piace la storia del "Signore dell'Abisso",se no ti tolgo il saluto e ti sfido a duello 

 

Guarda da dove ho cominciato la rilettura del centinaio d'oro? Da Il Giuramento, saltando a pie' pari Il signore dell'Abisso. Ora che fai, mi togli il saluto davvero? :D :D :D

 

in realtà c'è anche un'altra motivazione che mi ha portato a non rileggerla, oltre alla mia idiosincrasia verso questo genere di storie, ed è che non ritrovo più l'albo Sierra Encantada, che chissà dove è finito...

<span style="color:red;">56 minuti fa</span>, navajo warrior dice:

Si ritorna sempre lì, alla questione di imprinting tirata in ballo da qualcuno (Monni?)

 

Nizzi, che mi ha introdotto a Tex, non era portato per questo genere di storie e lo ha ampiamente dimostrato. Quindi non posso escludere che l'imprinting di cui parlava Carlo (confermo) e che tu qui opportunamente richiami sia stato davvero decisivo nell'indirizzare i miei gusti. Guarda anche Barbanera, che ha iniziato con Nizzi e che non ama Mefisto... può essere la giusta lettura, in effetti...

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Invece io da bambino iniziai proprio con Il signore dell'Abisso e le storie come Spettri, Black Baron... fino al meraviglioso Il Figlio di Mefisto le lessi tutte in sequenza, le recuperavo ai mercatini e negozi di fumetti. Divenni un appassionato di questo genere di storie. Un western "contaminato", per così dire, da altri elementi (horror, magia, esoterismo). Penso siano gusti, approcci. Se a Leo queste storie non vanno, non potrà mai leggerle con l'approccio che abbiamo io e gli altri, ci sta che succeda. Naturalmente, la morte di Mefisto divorato dai topi, è una sequenza memorabile, una delle migliori del fumetto d'avventura italiano e non solo. Idem il veliero maledetto, alla fine dell'albo omonimo, che vaga per il mare, e di cui i marinai parlano, o meglio, sussurrano, nelle bettole fumose e di cui si dice sia guidato da una mano fantasma... mamma mia. GLB in questo tipo di evocazioni era proprio bravo... 

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Opinione del sottoscritto: "Il figlio di Mefisto" è una delle dieci migliori stprie di Tex in assoluto mentre "Mefisto" è la seconda peggior storia della saga di Mefisto e Yama (la peggiore per me è, ahimè, "L'ombra di Mefisto")

Se avete bisogno di  volontari per spogliare Leo e Barbanera, sino alla cintola, issarli su un cavallo e poi prenderli a frustate chiamatemi.:P:lol:

Modificato da Carlo Monni
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16 minuti fa, Carlo Monni dice:

Se avete bisogno di  volontari per spogliare Leo e Barbanera, sino alla cintola, issarli su un cavallo e poi prenderli a frustate chiamatemi.:P:lol:

Mi accontento di un giro di chiglia,😆

Attenzione,non ho detto che sta storia sia brutta perché direi un'eresia.dico solo che le storie coi due Maghi non sono nelle mie corde.

Il magico in Tex mi piace,ho provato anche uno spunto esoterico...

Modificato da Barbanera
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Just now, Barbanera dice:
12 minuti fa, Carlo Monni dice:

Se avete bisogno di  volontari per spogliare Leo e Barbanera, sino alla cintola, issarli su un cavallo e poi prenderli a frustate chiamatemi.:P:lol:

Mi accontento di un giro di chiglia,😆

 

Da buon marinaio.:lol:

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  • Sceriffi
21 minuti fa, Carlo Monni dice:

Opinione del sottoscritto: "Il figlio di Mefisto" è una delle dieci migliori stprie di Tex in assoluto

 

Forse non nelle mie prime dieci, ma senza dubbio nelle mie prime venti.

 

Cita

mentre "Mefisto" è la seconda peggior storia della saga di Mefisto e Yama

 

Credo di non averla mai riletta dopo la sua uscita, o forse una sola volta, il che la dice tutta su quanto mi sia piaciuta. "Il figlio di Mefisto" e "Black Baron" - che per me sono le due migliori della saga di Mefisto e Yama - le so quasi a memoria. E Galep qui è al top, a me in queste due storie piace anche di più che ne "Gli sterminatori".

 

Approvo il giro di chiglia per Leo :lol2:

 

ps: a parte gli scherzi, capisco come questo tipo di storie possano non piacere a Leo. Lui è un lettore che non ama il fantastico, a cui piacciono le storie realistiche in cui ogni passaggio di sceneggiatura ha giustificazioni ben delineate, senza troppi voli di fantasia... non c'è nulla di male

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<span style="color:red;">48 minuti fa</span>, Carlo Monni dice:

Opinione del sottoscritto: "Il figlio di Mefisto" è una delle dieci migliori stprie di Tex in assoluto mentre "Mefisto" è la seconda peggior storia della saga di Mefisto e Yama (la peggiore per me è, ahimè, "L'ombra di Mefisto")

Se avete bisogno di  volontari per spogliare Leo e Barbanera, sino alla cintola, issarli su un cavallo e poi prenderli a frustate chiamatemi.:P:lol:

 

Accetto tutto, immagino di meritarmelo :D

 

Però anche tu mi segui a ruota per il fatto di considerare Fuga da Anderville solo una grande storia e non un capolavoro ;)😆😀

<span style="color:red;">29 minuti fa</span>, pecos dice:

Approvo il giro di chiglia per Leo :lol2:

 

Adesso ve ne dico un'altra e vi autorizzo a farmi fuori dal forum: non ho mai più riletto Black Baron 😄

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  • Sceriffi
<span style="color:red;">33 minuti fa</span>, Leo dice:

Adesso ve ne dico un'altra e vi autorizzo a farmi fuori dal forum: non ho mai più riletto Black Baron 😄

 

Eh vabè, se la metti così allora io posso confessare che mi piacciono "Caccia l'uomo" e "I ribelli del Canada", così ci bannano in due :lol2:

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Giro di chiglia?

Frustate?

Ma perché, poverini?

Facciamo così: diamo a ognuno un coltello, li mettiamo su una rupe altissima facendoli passare su un tronco, ritiriamo il tronco e che inizi il duello all'ultimo sangue.

E che vinca il peggiore.

Sì, perché il vincitore sarà buttato giù dalla rupe.:lol2:

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<span style="color:red;">6 minuti fa</span>, Letizia dice:

Giro di chiglia?

Frustate?

Ma perché, poverini?

Facciamo così: diamo a ognuno un coltello, li mettiamo su una rupe altissima facendoli passare su un tronco, ritiriamo il tronco e che inizi il duello all'ultimo sangue.

E che vinca il peggiore.

Sì, perché il vincitore sarà buttato giù dalla rupe.:lol2:

 

Quindi nessuna possibilità di salvezza? :(

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Il mio bowie knife è pronto...

7 minuti fa, Leo dice:

che vinca il peggiore.

Sì, perché il vincitore sarà buttato giù dalla rupe.:lol2:

Mi sa che dalla rupe Tarpea butto giù te...😆. con Leo posso al massimo accapigliarmi per colpa di Caio Mario o Giulio Cesare.😊 

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Just now, Barbanera dice:

Leo posso al massimo accapigliarmi per colpa di Caio Mario o Giulio Cesare

 

In effetti abbiamo in comune anche questa passione, oltre alla poca simpatia per Mefisto. E preciso che anche a me piace Caio Mario ;) solo che mi piace di più Giulio Cesare

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  • 6 mesi dopo...

Veramente un capolavoro questa storia, che è secondo me una delle più riuscite di tutta la serie di Tex.
La scena iniziale è veramente ottima, in cui si ricapitola il finale di "Terrore sulla savana" e si aggiunge la scena in cui Mefisto contatta il figlio Blacky e infine muore, divorato dai topi. Questa scena è probabilmente una delle più belle, per tragicità, della serie.
Molto curioso, secondo me, anche il fatto che Tex e pards entrino in scena solo a pag.92. Da lì parte una storia avvincente e ricca di colpi di scena, con anche delle memorabili sequenze, come le apparizioni che i pards vedono sul battello (e che respingono con i quattro amuleti, altra genialata di G.L.Bonelli) oppure lo scontro di Tex con lo Zombie, senza dimenticare tutte le magie di Yama, come quando lui si reca in un'altra dimensione per ricevere risposte o su come crei, insieme a Loa, lo zombie. Nel terzo albo, c'è molta più dinamicità e azione grazie all'attacco dei seguaci del voodoo contro i nostri pards. Geniale il modo con cui Yama cattura Tex e altrettanto geniale il modo con cui Aquila della Notte e i suoi pards riescono a uscire dai sotterranei del castello dove erano stati intrappolati. Il finale è meraviglioso, e in particolar modo le due vignette finali, davvero indimenticabili.
Galep eccellente ai disegni! Realizza, come già nelle storie precedenti con Mefisto, le atmosfere magiche e horror in modo meraviglioso. Probabilmente uno degli apici del grande Galep.
Per quanto riguarda le copertine, le ho trovate veramente belle, soprattutto quelle di "Il figlio di Mefisto" e "Il veliero maledetto".
Storia: 10
Disegni: 10

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15 hours ago, Magico Vento said:

La scena iniziale è veramente ottima, in cui si ricapitola il finale di "Terrore sulla savana" e si aggiunge la scena in cui Mefisto contatta il figlio Blacky e infine muore, divorato dai topi. Questa scena è probabilmente una delle più belle, per tragicità, della serie.

 

Vero. Tutta l'avventura è molto bella, ma l'incipit è...   incredibile!  Lo scheletro che si rivolge al lettore direttamente "ricordate?", il breve riassunto e poi il titolo, e  la scena nel sotterraneo... poi si chiedono come mai chi ha letto certe storie non ha più smesso di leggere Tex!  :lol:

 

A parte la partenza folgorante, per me la genialità dell'inizio della storia è proprio che la vediamo dal punto di vista dei "cattivi", e ci viene mostrato il loro punto di vista come mai prima.  La rabbia e la disperazione di Mefisto, che contatta per l'ultima volta le potenze infernali. E poi Yama: la "telecamera" viene "passata" su di lui assieme all'eredità del padre. La rabbia e il desiderio di vendetta di Loa, resa schiava dell'uomo che ha ucciso suo padre...  (sono l'unico a pensare che è un delitto aver ignorato un persoaggio come Loa per tanti anni?)

 

Mefisto l'abbiamo sempre visto all'apice del suo potere (anche se questo potere cresce di avventura in avventura, avviene "fuori scena", il suo apprendistato non ci viene mostrato). Invece con Yama lo seguiamo nei suoi primi passi e nei primi contatti con le potenze oscure, i suoi errori e i passi falsi.  Questa è la sua "forza" come personaggio, ma anche la sua debolezza: il fatto di capire quanto sia pericoloso quello che fa, i rischi che corre a contattare certe entità, rende l'atmosfera di questa avventura unica, il senso di pericolo è onnipresente, non solo per Tex ma persino per il suo nemico! Ma il percorso di Yama, il suo "arco narrativo", è compiuto in questa storia, il suo desiderio di potere che lo porta alla sua dannazione "eterna" su un vascello fantasma. Quando ritorna dopo alcuni anni, fuori da questo arco, diventa purtroppo semplicemente una versione in piccolo di Mefisto.

 

Questa tensione e senso di minaccia nel contattare le potenze infernali, purtroppo, nessuno è più riuscito a darcelo su Tex dopo GL Bonelli. Lasciamo perdere Nizzi, che si è cimentato con Mefisto quando ormai era in piena crisi, ma che con le storie "magiche" proprio non si era mai trovato a suo agio: ma anche Boselli, per quanto se la sia cavata molto meglio, è ancora troppo "determinista". Mi pare di averlo già scritto ma non ricordo dove, quindi lo ripeto: il problema per me del recente ritorno di Yama è che Boselli sembra considerare la magia come una cosa "scientifica", una visione del sovrannaturale come un "naturale ancora ignoto", quindi, nella storia si definisce esattamente cosa può fare e non può fare Yama. Svilendo non solo Yama, ma in generale la magia.

 

Ne "il figlio di Mefisto", non solo noi lettori non sappiamo cosa può fare Yama, ma non lo sa nemmeno lui. Agisce evocando entità che, a loro capriccio, possono eseguire quello che chiede o no. Il suo potere è legato a mille fattori variabili, basta una nube che copra la Luna e si indeboliscono. Per avere informazioni sulle difese magiche di Tex, non può utilizzare i suoi "poteri di detenzione magica": deve scendere negli inferi e consultare una stele difesa da invincibili guardiani di pietra, a costo della vita.  E non è solo perchè è ancora qualcuno che sta imparando, anche Mefisto per contattarlo deve chiedere l'aiuto di entità infernali, che lo irridono e potrebbero negarglielo.

 

Narrativamente, anche questo è geniale: uno dei problemi classici nelle storie con maghi e supereroi, è che, viaggiando in territori sconosciuti (nel western sai cosa si poteva fare con una pistola, ma non esiste uno storico di caso di duelli con superpoteri) lo sceneggiatore non si accorge di maniere in cui quei poteri potrebbero essere usati più efficacemente. Oppure, accade spesso che i poteri siano incredibilmente variabili in base a quello che gli serve per "esigenze di scena" (Magneto in una storia può facilmente spostare il pianeta terra sul suo asse o controllare la mente di milioni di persone, in un'altra ha difficoltà a fermare un automobile...). Bonelli si crea un motivo, in fiction, per questa variabilità, che gli consente anche di trasformare le scene in cui si usa un potere a distanza (che nei fumetti di supereroi tendono ad essere scene con una persona che si concentra forte forte) in scene di dialogo con esseri molto più potenti e malvagi del "cattivo"

 

Ma tutto questo è solo la riflessione posteriore alla lettura: quando poco fa ho riaperto la pagina di quel "ricordate", sono stato attirato di nuovo dentro la storia, come tanti anni fa quando l'ho letta la prima volta, e non mi ha lasciato andare fino alla fine dell'albo...  ;)

 

Fra poco è il cinquantesimo anniversario di questa mitica avventura (il figlio di mefisto è uscito nel marzo 1971), sarebbe da commemorare... :inch:

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Forse la migliore storia di GL Bonelli & Galep, a pari merito con “Tra due bandiere” (così come le migliori di GL & Ticci sono “Massacro” e “Sulle piste del Nord”).  “Il figlio di Mefisto” è però quella più originale e “speciale”, che se scritta oggi probabilmente verrebbe dirottata su un Texone (a parte la lunghezza), non solo per gli splendidi disegni di Galep nella sua prova migliore, ma soprattutto per la trama atipica e per tanti aspetti al di fuori dei canoni della serie regolare: Tex che compare solo dopo 94 pagine, il punto di vista iniziale non degli eroi ma degli antagonisti, l’introduzione insolita di un narratore (lo scheletro con il  famoso "RICORDATE?") , l’atmosfera gotica e tenebrosa come non si era mai vista, né mai più si vedrà su Tex; ma soprattutto l’inizio con la morte orribile di Mefisto, anzi l’agonia di Mefisto, perché la scena del nemico numero uno divorato dai topi questo è: una lunga sequenza (4 -5pagine) di agonia che sembra non finire più e che indugia senza pietà e senza nulla nascondere al lettore (e al figlio che vi assiste impotente).

E cosa c’è di più anomalo nella serie di Tex, abituata a rappresentare la morte degli avversari in modo “pulito”,  senza molto sangue, senza dettagli né macabri né realistici, senza indugiare più di tanto sui corpi, sui cadaveri (tranne che nel finale di “Tramonto rosso”), cosa c’è di meno texiano della rappresentazione orribile e realistica della morte di un uomo? Dylan Dog  (1986) è ancora di là da venire (la storia di Bonelli è del ’71) così come Corrado Roi con il suo bianco e nero malsano…

Ed è solo l’inizio, perché tutta la storia è percorsa da questo senso di morte opprimente, di disfacimento, di un tempo che passa corrompendo i corpi, quelli di Mefisto, un vecchio ormai abbruttito dalla malvagità, di Myriam, l’orribile megera di cui Mefisto sottolinea “la passata e ormai scomparsa bellezza”, ma anche di Yama, che nel corso della storia pare invecchiare mano a mano che la vicenda procede (in una specie di romanzo di formazione alla rovescia). Tutto insomma nel “Figlio di Mefisto” sa di morte e corruzione ("l'ora corre e il tempo non ritorna" dice Yama a p. 83 del n. 125): le rovine del castello, la palude livida, l’uccisione di Yampas (anche qui rappresentata in modo impressionante, con Loa che, posseduta da un odio mai visto, lo strangola per due lunghe pagine), la stessa Loa, bella sì ma come se anche lei avesse il presagio dello sfiorire della sua bellezza o della sua morte (così diversa per esempio dalla giovane e vitale Diablera). E poi  lo Zombi che torna in vita per rimorire subito dopo, e i vicoli e le bettole cadenti di Tampa, la giungla oscura e il sotterraneo pieno di topi e macerie che apre e chiude significativamente la vicenda.

Insomma  qui c’è tutto quello che in Tex non c’era mai stato prima: orrore vero, realistico (pur nella trama fantastica), mortifero e decadente, e soprattutto un mondo infernale che si spalanca sotto il west solare dei ranger, dei cowboy e degli indiani. Certo, anche prima avevamo avuto terre dell’abisso,  mondi oscuri, valli nascoste, poteri paranormali, nemici spietati e psicopatici, ma mai così vividi, reali, tangibili, crudeli, in un mix di elementi orrorifici e fantastici per niente trash, come sarebbe potuto diventare se non ben dosato (e come purtroppo sarà in altre storie future). Perché davvero, rileggendo questa grande storia, si ha come l’impressione che sotto ai piedi dei nostri eroi si apra all’improvviso un mondo malefico inaspettato, che fino a quel momento ci era stato tenuto nascosto, e che questo mondo sotterraneo, nonostante la vittoria finale del bene, sia così potente da poter in futuro prendere il sopravvento. Come se sia i buoni che i cattivi (Tex e Yama) siano nulla al cospetto di queste forze malvagie e mostruose, ombre intangibili e scheletri narratori, oscure presenze che sembrano reggere il mondo (o almeno una parte di mondo)… E d'altra parte Yama non è forse il nome del "Dio della morte, maledetto e condannato a trasmigrare in eterno"?

Poi il finale, che a parer mio non è affrettato, va bene così: dilungarsi non aveva più senso, e il vascello nero era giusto farlo sparire in mezzo alla tempesta e alle onde, avvolto nel mistero e nella leggenda. Una storia narrata da uno scheletro (la morte?), che verrà avvolta dall’oblio - dice la didascalia finale - ma che in realtà ci lascia tantissime scene memorabili, due soprattutto: lo scimmione che compare all’oblò del battello e allunga il suo braccio enorme, sproporzionato, dentro la cabina minuscola per afferrare un Carson sbigottito (ricordate Satania?); e la seconda, la migliore di tutte, quella di Yama che vola attraverso il mondo degli inferi (Ti aspettavamo Yama!... Fratello Yama!.. Avanti! Affrettati Yamaaa!!!), fino ai sette pilastri di pietra che dovrebbero fornirgli grandi rivelazioni, ma che piano piano lo circondano minacciosi, stringendosi sempre più attorno a lui, mentre Loa spegne anche l’ultima fiammella sussurrando nel buio: “Che l’inferno ti protegga Yama!”

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  • 2 settimane dopo...

Veramente un capolavoro questa storia, che è secondo me una delle più riuscite di tutta la serie di Tex. La scena iniziale è veramente ottima, in cui si ricapitola il finale di "Terrore sulla savana" e si aggiunge la scena in cui Mefisto contatta il figlio Blacky e infine muore, divorato dai topi. Questa scena è probabilmente una delle più belle, per tragicità, della serie. Molto curioso, secondo me, anche il fatto che Tex e pards entrino in scena solo a pag.92. Da lì parte una storia avvincente e ricca di colpi di scena, con anche delle memorabili sequenze, come le apparizioni che i pards vedono sul battello (e che respingono con i quattro amuleti, altra genialata di G.L.Bonelli) oppure lo scontro di Tex con lo Zombie, senza dimenticare tutte le magie di Yama, come quando lui si reca in un'altra dimensione per ricevere risposte o su come crei, insieme a Loa, lo zombie. Nel terzo albo, c'è molta più dinamicità e azione grazie all'attacco dei seguaci del voodoo contro i nostri pards. Geniale il modo con cui Yama cattura Tex e altrettanto geniale il modo con cui Aquila della Notte e i suoi pards riescono a uscire dai sotterranei del castello dove erano stati intrappolati. Il finale è meraviglioso, e in particolar modo le due vignette finali, davvero indimenticabili. Galep eccellente ai disegni! Realizza, come già nelle storie precedenti con Mefisto, le atmosfere magiche e horror in modo meraviglioso. Probabilmente uno degli apici del grande Galep. Per quanto riguarda le copertine, le ho trovate veramente belle, soprattutto  quelle di "Il figlio di Mefisto" e "Il veliero maledetto".

 

Soggetto/Sceneggiatura: 10

Disegni: 10

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  • 1 mese dopo...

Mi trovo allineato col giudizio di @Magico Vento

La cosa che più mi ha impressionato della storia è la complessità della sceneggiatura che, pur nella sua lunghezza, non ha mai cadute di tono e si fa leggere con grande voracità. Le basi su cui poggia l'intera vicenda sono estremamente solide, non ci sono forzature o punti deboli. Ogni situazione è cucita con la successiva con estrema cura.

E questo rende estremamente credibile una storia che, più la si legge, più si rivela avvincente.

Yama, come antagonista dei quattro pard, non vale nemmeno la metà di Mefisto ma, proprio per questo, è ancora più verosimile perché è al suo punto di partenza nell'arte delle magie oscure e quindi deve rivelarsi fallibile quanto basta.

E' un neofita e non potrebbe già essere al livello del padre (cosa che non succederà mai).

Soffre quando scende negli inferi più profondi e terribili per cercare la risposta all'inefficacia della sua magia; e ne esce ancora più terrorizzato tanto da esprimere la sua ferma riluttanza nel doverci mai tornare.

In fondo qui il suo lato diabolico è ancora embrionale e, nonostante l'applicazione nello studio dei testi oscuri lasciati dal padre, è ben lontano da essere un antagonista letale.

Trovo Loa estremamente affascinante (comprendo bene perché fosse diventata la schiava preferita del capo Seminole ;)) e compagna perfetta per il figlio di Mefisto. E' l'anello di congiunzione con il passato di cui Yama ha bisogno e di cui si serve per compiere la sua missione vendicativa.

Un unico difetto che posso trovare per questa storia è il finale un pò troppo affrettato e semplicistico.

Chiaro l'intento a lasciare aperta la porta per un episodio successivo (e questo sicuramente ci sta) ma poteva starci una soluzione più articolata.

Infine tanto di cappello per i disegni di un Galep veramente al TOP. Partner perfetto per le storie di Mefisto di GLB, così come Letteri lo era per El Morisco.

A parte la copertina de "I quattro amuleti" (generica e fuori dal contesto della storia) le altre tre sono delle piccole opere d'arte.

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  • 11 mesi dopo...

A conclusione della mia recente rilettura di questa storia, ho potuto riapprezzarne appieno la bellezza, data in primis dalle atmosfere magiche, e non secondariamente da una sensazione di completezza che, a dirla tutta, io non avevo avvertito nelle precedenti storie con antagonista Mefisto. Quasi quasi, sono stato indotto a pensare che l'idea di GLB di far subentrare a Mefisto - ormai condannato a morte nei sotterranei del castello - potesse essere interpretata come una volontà di colmare una sorta di lacuna.

 

Molto suggestivo, nonostante la "voce narrante" un po' inquietante, il preambolo della vicenda, che parte dalla conclusione di Black Baron: i militari di Fort Myers prendono a cannonate il castello dove risiedono Mefisto ed il Barone de Lafayette proprio nel momento in cui i due si stanno azzuffando a causa dei diamanti trafugati da Loa ed Orami, difesi a spada tratta dal Barone nonostante le fondate accuse di Mefisto. Entrambi i sinistri personaggi vengono colpiti dai crolli causati dalle detonazioni: il Barone, schiacciato da una colonna, muore sul colpo, mentre Mefisto, sotterrato da una gragnuola di pietre, dopo un po' si riprende, accorgendosi però di di avere alcune costole rotte e chissà cos'altro, e dunque di essere ormai vicino alla morte. Il suo odio per Tex Willer, tuttavia, lo induce a prendere contatti col figlio Blacky, artista girovago senza particolari talenti, invitandolo a proseguire nella sua vendetta e lusingandolo con i vantaggi che, pur al netto di esperienze assai spaventose, ne deriverebbero.

 

Blacky Dickart non ci pensa due volte a piantare in asso l'imponente madre Myriam, e parte alla volta della Florida, dove non perde tempo nel prendere contatto con Loa, presa prigioniera dai Seminoles e divenuta moglie di Yampas, per impossessarsi dei libri di magia nera del padre e, poco a poco, apprenderne la conoscenza. Se inizialmente si può anche rimanere impressionati dalla relativa rapidità con cui il giovane (anche se dimostra infiniti anni in più :D) apprende i rudimenti della magia nera, non si tarda molto a rendersi conto che, di fatto, Yama - il nuovo nome che le potenze oscure scelgono per lui - possiederà anche predisposizione per la materia, ma non ha né il carisma né il sangue freddo del padre. Basti pensare al suo viaggio nel Regno del Popolo di Petra, esperienza senza dubbio agghiacciante che lo lascia a dir poco terrorizzato (c'è poco da dire, il padre era molto più padrone della materia). Relativamente facile è per lui aiutare Loa a vendicarsi di Yampas, pressoché impossibile fare paura a Tex ed ai pards, che non solo raccolgono immediatamente l'invito a tornare in Florida, sulle prime persuasi che Mefisto sia ancora vivo, ma rintuzzano con una certa nonchalance tutti i tentativi di Yama di prenderli prigionieri. Solo allorquando Yama, con l'involontaria complicità del servo Thomas, tenta di intrappolarli negli stessi sotterranei dove giacciono i resti di Mefisto (strano, a proposito, che Tex e gli altri non vi si imbattano), i quattro pards hanno qualche oggettiva difficoltà in più, non fosse per Tiger Jack che, dimostrando di avere sensi molto sviluppati, nota una corrente d'aria provenire da un idolo, ne intuisce il perché e scova la via di fuga, poi completata dalla scoperta di un ulteriore passaggio che porta fuori dai sotterranei.

 

Al pari del prologo, maestoso anche l'epilogo: Thomas, colmo di rancore verso Yama e Loa e desideroso di vendicarsi, torna a bordo del veliero che Yama ha reso la sua base e convince gli altri servi ad impacchettare i due "datori di lavoro" per consegnarli a Tex, commettendo però l'errore - di cui non poteva essere a conoscenza, intendiamoci - di gettare in mare la sfera magica del negromante, gesto che provoca dal nulla una disastrosa tempesta che, fatalmente, spinge la nave al largo, senza che Tex ed i pards, che assistono impotenti dalla riva a quanto accade, possano tentare qualcosa per impedirlo.

 

La magia che permea l'albo dall'inizio alla fine, va detto, sembra aver positivamente ispirato anche Galep, autore forse di una delle migliori prove di sempre, regalando disegni accuratissimi e particolarmente rifiniti nei dettagli, sia per quanto riguarda le figure dei personaggi che per quanto concerne le selvagge ambientazioni. Stesso dicasi in relazione alle copertine, tutte colto suggestive, ad eccezione di quella, invero piuttosto anonima e decontestualizzata, de I quattro amuleti.

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5 hours ago, juanraza85 said:

Se inizialmente si può anche rimanere impressionati dalla relativa rapidità con cui il giovane (anche se dimostra infiniti anni in più :D) apprende i rudimenti della magia nera, non si tarda molto a rendersi conto che, di fatto, Yama - il nuovo nome che le potenze oscure scelgono per lui - possiederà anche predisposizione per la materia, ma non ha né il carisma né il sangue freddo del padre. Basti pensare al suo viaggio nel Regno del Popolo di Petra, esperienza senza dubbio agghiacciante che lo lascia a dir poco terrorizzato (c'è poco da dire, il padre era molto più padrone della materia).

 

Infatti, per questo è uno dei punti di forza della storia. Mefisto è un folle. lo diventa "ufficialmente" dopo la vendetta del Drago, ma anche prima, non è mai rappresentato come una persona sanissima. La sua motivazione principale è la vendetta, e non si ferma di fronte a niente per averla. Come "villain" è molto carismatico mentre lo vediamo dare ordini alle potenze dell'inferno. Ma quello è il suo unico ruolo: d spaventoso "villain". i personaggi di questo tipo hanno una specie ti timer: quante volte lo puoi ripresentare, prima che le sue continue sconfitte ne riducano la minaccia fino a renderlo ridicolo? Inoltre, ogni volta deve essere più potente della precedente, visto che nella storia precedente è stato sconfitto, e questo si vede bene nelle sua varie apparizioni, da semplice prestigiatore quando faceva la spia, fino ad ipnotizzatore, illusionista capace di proiettare la sua immagine e di vedere a distanza, poi apprende dal Drago altre arti magiche, e con il voodoo inizia ad evocare davvero le potenze infernali..  più di così, cosa gli fai fare? Come puoi giustificare che comunque Tex vinca?

 

In questa prima apparizione, Yama è un villain migliore di Mefisto. Più tridimensionale e sfaccettato. Mosso dall'avidità più che dalla pazzia, ma proprio perchè non è pazzo, ha anche lui paura delle forze con cui sta trattando. Inoltre, la sua venuta viene "presentata" non semplicemente con la morte di Mefisto, ma con una morte in cui le potenze infernali irridono Mefisto, dimostrando che è sempre stato un loro burattino e  pensare di comandarle era una sua follia, e questo presenta benissimo i rischi che corre Yama. Altra ottima intuizione il rapporto con Loa, non come sottoposta ma complice, ciascuno diffidente nei confronti dell'altro e uniti solo dall'interesse. Li vediamo aiutarsi, litigare, collaborare, discutere, etc.

 

Purtroppo poi per me Yama viene usato male nelle storie successive. Non solo nella mefistolata e nell'ultima storia scritta di un GL Bonelli ormai irriconoscibile, ma pure nella sua avventura successiva a questa, ha un ruolo solo da "villain", senza Loa (che sarebbe un personaggio da recuperare), e paragonato a Mefisto in quel ruolo appare di serie B. Poi, prima Nizzi e poi Boselli l'hanno reso pazzo e instabile, facendolo diventare ancora di più una fotocopia ridotta del padre.

 

Da quel poco che si è visto del Mefisto di Boselli, sembra che sia lui in questa incarnazione ad essere tornato sano di mente: Boselli punta a aumentare le sfaccettature di Mefisto, invece che far tornare quelle di Yama? Boh, vedremo...

 

5 hours ago, juanraza85 said:

tenta di intrappolarli negli stessi sotterranei dove giacciono i resti di Mefisto (strano, a proposito, che Tex e gli altri non vi si imbattano

Eh, chissà che fine ha fatto lo scheletro di Mefisto, praticamente lo calpestano (senza riconoscerlo) Yama e Loa a pagina 67 del primo albo, ma poi quando arriva Tex non c'è più...  l'avranno gettato...

 

 

 

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