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TWF - Tex Willer Forum

[Color Tex N. 01] E Venne Il Giorno


ymalpas
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Per inciso anche a me non piace eccessivamente Tiger, ma tutto sommato trovo che si comporti da vero indiano, nascondendo il suo dolore. E' stato così anche quando ha condotto Tex alla tomba di Lilyth

Non mi riferivo a quella sequenza, ma alla presenza di Tiger in tutta la storia: praticamente non si vede quasi mai, il suo contributo non si percepisce!
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Come volevasi dimostrare... Letto l'editoriale di Sergio Bonelli sul numero 610° Alcuni passi: "Il colore, ormai, è parte irrinunciabile della aspettative di tantissimi lettori"... "Sarebbe sbagliato ostacolare il progressivo e forse naturale avanzare dei comics in quadricromia...". Per poi annunciare che dall'1 settembre con repubblica e L'Espresso usciranno a colori i Texoni. Speravo che Magnus venisse risparmiato, invece non sarà così. :bisonte:

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Non sapete più come buttare il soldi??... allora acquistate il Color-Tex!!Ma come si può far pagare un albo simile 5 euro e 20??ma cosa crede la redazione, che i lettori siano una manica di stupidi?.. un prodotto che nn vale la pena commentare propio... La redazione aumenta di 50 pagine il volume e ci aggiunge quel colore scadente da quattro soldi... risultato?? quasi tre euro in più dell'inedito!Ma perfavore................. :angry::angry:

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Ho terminato la lettura ieri sera. La storia in sè, pur non certo priva di difetti, non mi sembra male. Ha il pregio (non scontato, data la firma della sceneggiatura) di essere una storia di Tex e la vicenda tiene abbastanza sulle spine il lettore (il riconoscimento del cadavere di Carson, senza che Tex abbia dubbi sulla sua identit?, in un primo momento mi ha indotto a pensare a un flash-forward texiano, considerando il recente romanzo di Boselli: avviso che se fanno morire il nostro Kit arrivo in via Buonarroti con un camion pieno di tritolo). I comprimari non sono particolarmente approfonditi, ma tutti funzionali alla trama, il che è un bel passo in avanti rispetto a storie come la recente "Caccia infernale". Simpatico e ironico lo scambio di battute tra Tex e Carson ringiovaniti a pag.26 ("Tu finirai per farmi venire i capelli bianchi, satanasso!", dice un Kit dai capelli corvini all'amico). Tra le note negative, mi ha infastidito un certo patetismo (vedasi la reazione di Kit jr a pag.71) esasperato quanto per nulla texiano. Fastidiosa la rappresentazione dell'oste Ned, coi rigoli di sangue dopo un "massaggio" di Tex: scelta, per quanto più verosimile del classico occhio nero, truculenta che, nel dettaglio, snatura il nostro Willer sr. Infine, stucchevole il continuo darsi del "tu" tra i pards e i vari comprimari (compreso David King/McCanles morente: dove nascerebbe tale confidenza tra lui e Carson° Mah. ). I disegni di Brindisi, la cui rappresentazione dei pards mi è parsa piuttosto mutata rispetto alle prove precedenti, mi sembrano assai buoni, pur non essendo secondo me particolarmente adatti al genere western e al colore. Già, il colore, vera nota dolente. E' pensabile che sia curato in un modo tanto approssimativo? Se le scene notturne sono ancora accettabili, le diurne, con quel perenne, fintissimo cielo azzurrino, sono inguardabili. Forse non userei i toni di Anthony, ma è certo che un tale disinteresse verso gli "aficionados" texiani lascia a bocca aperta. Altresè orrenda la grafica, perfetta, come giustamente detto da AtTheRocks, per i titoli di coda di un telefilm western anni '60 o, al massimo, per l'ultimo spettacolo del circo Orfei. Soggetto: 7Sceneggiatura: 6Disegni: 7,5Giudizio complessivo alla storia in sè (da * a *****) : ***Progetto complessivo Tex-Color : 4

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I dialoghi e le espressioni che disegna Brindisi purtroppo non aiutano, sembra praticamente che stiano accertando la morte di una persona qualunque, non c'è un minimo di sentimento, la cosa è di una freddezza incredibile!

In effetti, pur riconoscendo indubbia professionalità al disegnatore, avrei preferito ( per questa storia così "particolare" ) ai pennelli Ticci o Civitelli e non solo perchè veterani della Serie. :old: Certo che con dei colori così anche il loro lavoro..... beh lasciamo perdere....! _thia- >:azz: Pazienza, derubrichiamo quest'altra scelta come l' ennesimo errore fatto dalla SBE ai danni del buon Tex ( che ha le spalle belle larghe....! ) e dei suoi numerosi lettori ( anch'essi con le spalle larghe e il fegato... d'acciaio ! ) :trapper:
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I dialoghi e le espressioni che disegna Brindisi purtroppo non aiutano, sembra praticamente che stiano accertando la morte di una persona qualunque, non c'è un minimo di sentimento, la cosa è di una freddezza incredibile!

Questa tua affermazione ha assolutamente dell'incredibile... per quanto io possa rispettare ed iimedesimami nelle opinini altrui....... prova a riguardare meglio le pagine 69/73......
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Infine, stucchevole il continuo darsi del "tu" tra i pards e i vari comprimari (compreso David King/McCanles morente: dove nascerebbe tale confidenza tra lui e Carson° Mah. ).

Scusami se te lo dico, io ti conosco personalmente e ti trovo pure simpatico, ma questa è un'obiezione non solo assurda, ma decisamente RIDICOLA. :capoInguerra: Innanzitutto, quali comprimari darebbero del tu a Tex ed i Pardsè Non certo lo sceriffo ed i suoi vice, con cui, dalla prima all'ultima scena si danno costantemente del "Voi". Escludo anche il portiere dell'albergo e la ballerina, che ai pards d' del Voi, mentre loro (e solo loro) le danno del tu. Rimangono quindi: gli indiani Salish, ma hai mai visto degli Indiani in qualunque storia dare del Voi a qualcuno?I banditi? ma sul serio ti aspetti che i banditi diano del Voi ai pards mentre gli sparano addosso?Quindi, alla fine, ti ha dato fastidio che David King abbia dato del tu a Carson mentre stava morendo (ed era, quindi, meno attento, per usare un eufemismo, ai formalismi)?Che legame aveva con Carson, diciò Gli aveva ucciso i fratelli, non basta?Critica pure quello che ti pare, ma per favore lascia stare le critiche che sembrano (ma mi auguro di sbagliare) assolutamente pretestuose. :malediz... Modificato da Carlo Monni
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Concordo con Carlo (mannaggia che allitterazione, forse facevo meglio a dire "Quoto Monni" :D ) sia sulla simpatia che sull'assurdit? dell'obiezione. Se non sbaglio ho visto qualche volta un criminale di alto bordo dare del voi a Tex o Carson quando erano nelle sue mani, ma durante una sparatoria non me lo vedo "Tex Willer, ora precipiterete nel più profondo degli inferni!" :colt:David morente vede in Carson l'incubo della sua famiglia fin dalla sua infanzia, e non mi risulta che ad un incubo ci si rivolga con eccessiva formalit?. D'altra parte come mai sembra tanto normale quello che ha evidenziato Carlo:

la ballerina, che ai parda d' del Voi, mentre loro (e solo loro) le danno del tu.

?Alle ragazze da saloon è lecito mancare di rispetto dando del tu?Comunque credo che non ci siano pretesti nelle parole di Don Fabio, secondo me questo aspetto lo ha colpito negativamente "a pelle", solo che non ne vedo la ragione.
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Critica pure quello che ti pare, ma per favore lascia stare le critiche che sembrano (ma mi auguro di sbagliare) assolutamente pretestuose.

Non c'è proprio nulla di pretestuoso, Carlo!Il "tu", di cui in effetti (e per fortuna) qui Boselli non ha abusato, tra pards e comprimari tende a irritarmi: lo sento come fasullamente mieloso. E' fastidioso sentire Carson dare del "tu" a un perfetto sconosciuto, così come David King dare del "tu" a un altrettanto sconosciuto, per quanto responsabile della morte dei tre fratelli. Preferisco un molto più pudico (e texiano) "lei" o "voi".
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Ma solo io non faccio mai caso se i personaggi si danno del tu/del lei/del voi? Voglio dire: ma chissenefrega, per me è peggio che cercare il pelo nell'uovo! :D Giacomo, io di solito sono abbastanza d'accordo con quello che scrivi, ma questa faccenda del tu/lei/voi mi pare una puntigliosit? inutile che nulla d' e nulla toglie ad una qualsiasi storia! ;)

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Ma solo io non faccio mai caso se i personaggi si danno del tu/del lei/del voi? Voglio dire: ma chissenefrega, per me è peggio che cercare il pelo nell'uovo! :D Giacomo, io di solito sono abbastanza d'accordo con quello che scrivi, ma questa faccenda del tu/lei/voi mi pare una puntigliosit? inutile che nulla d' e nulla toglie ad una qualsiasi storia! ;)

Non so che dire, di sicuro non pretendo che le mie idee sian condivise da tutti!Vi assicuro che non sono un "cercatore di cavilli" : anzi, sono il primo a rompermi i cabasisi nel leggere certe osservazioni su "UBC" o "Baci e Spari". Tuttavia, il dettaglio lo osservo, e trovo stucchevole il continuo uso del "tu" tra i pards e i comprimari, quando non vi è ragione di tanta confidenza.
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la ballerina, che ai parda d' del Voi, mentre loro (e solo loro) le danno del tu.

?Alle ragazze da saloon è lecito mancare di rispetto dando del tu?
Non hai torto. In realtà ho rguardato il dialogo: la ragazza si rivolge a tutti e quindi è un "voi" collettivo. Kit le si rivolge dandole del tu. In ogni caso, non ricordo un solo albo di Tex o di un'altra qualsiasi serie western o film o telefilm western in cui tra ragazze del saloon ed avventori (pards compresi) non ci si sia dato del"Tu", con buona pace delle irritazioni di Don Fabio. :colt: Modificato da Carlo Monni
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Non mi è mai capitato di definire una storia di Tex ?commovente?, ma questa volta uso questo termine a pieno titolo. Non è infatti tanto l'azione a essere importante quanto l'emozione che questa storia mi ha trasmesso.

Annunciata nel romanzo in un futuro tutto da venire, la morte di Carson è un evento che sappiamo benissimo non potr? mai avvenire all'interno del fumetto, però la vicenda è talmente credibile nel suo svolgimento che io ci ho creduto veramente, mi sono lasciato avvolgere e trascinare completamente da questa ipotesi che sembrava un fatto compiuto: sapevo razionalmente che non poteva essere, però il cervello ha lasciato spazio al resto e mi sono commosso in molti punti della storia. L'accoglimento della notizia da parte dei tre pards, fatta di sguardi e d'incredulità più che di parole, è già notevole, fino al crescendo del riconoscimento della salma, dove l'espressione di Tex dice tutto senza bisogno di parole. Tiger è stranamente il più loquace, mentre Kit viene proposto come il più fragile emotivamente, vista la sua giovent?. Qui ammetto che ci ho creduto davvero, queste pagine secondo me rimarranno nella storia come la morte di Lilyth. L'estremo saluto di Tex all'amico è pieno di serenit? e di un pizzico d'ironia, io avrei messo forse un po' di rabbia, ma non ho niente da dire su questa scelta. L'emozione di Tex nella vicenda è espressa e trattenuta quanto basta, dopo di che si passa subito all'azione. Poche pagine più avanti si ripropone la fragilit? di Kit, al bar e col sogno che ho trovato un po' eccessivo ma che ci può stare. La seconda fase emozionale comincia con l'incontro del Carson redivivo, una fase non più drammatica ma conviviale. Sono infatti gli scambi di battute fra i quattro a farci respirare un'aria familiare come non la si vedeva da tempo, fino all'apogeo delle parole di Tex sull'indispensabilità del vecchio cammello, che risponde da par suo: forse un complimento migliore non gli si poteva fare, ma guai ad essere troppo sentimentali. E infine il bellissimo scambio ironico fra Kit e Carson, vera ciliegina sulla torta. M?interessa molto di più questo lato emozionale di quello eroico, quest?ultimo lo vediamo da sessant?anni, il primo è sempre stato una sorta di tab? messo sul carattere del personaggio, ma ogni tanto, piccole dosi di momenti emozionali e/o introspettivi per me non fanno altro che bene. Per parlare un po' della storia, ancora una volta Carson svetta su tutti gli altri, in primis nella parte ?giovanile? iniziale, dove è lui il ranger esperto e conosciuto che guida l'azione, ma anche in quella moderna, dove si difende alla grande in una sparatoria in nette condizioni d'inferiorit?, e dopo, pur ferito seriamente a un braccio e a una gamba, nonchè di striscio a una mano, riesce a liberarsi e a ingaggiare un bel duello con Douglas. Nella sparatoria finale il quartetto agisce compatto e ognuno fa la sua parte. Escogitata bene la trappola per incastrare Carson, per trovare il pelo nell'uovo posso dire che forse è stato troppo facile smascherare il barman, che i cercatori d'oro avrebbero potuto attaccare prima di arrivare alla carrucola in una posizione molto migliore, che i Salish potevano essere coinvolti anche nella battaglia finale, ma tutto questo è trascurabile. Dei restanti personaggi, lo sceriffo, pur non appariscente, è una figura interessante, mentre più di rilievo sono i due Mc Canles, quello finto, che all'inizio fa benissimo il suo gioco facendo scattare la trappola, e quello vero, che ha pianificato e previsto tutto o quasi, dimostrandosi spietato e crudele. Peccato per le sue ultime parole, mi sembra stonino un po' con quanto dimostrato in precedenza. Menzione finale per la ragazza del saloon, davvero un bel tipino. In conclusione, dovessi dare un voto darei all'incirca 8,5.
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Una cosa non ho ben capito:

se Tex aveva creduto che il corpo sullo scaffold fosse quello di Carson, come mai si convince all'improvviso che ci sia il pard dietro l'intervento dei Salish?
In effetti, la cosa sembra incomprensibile (al di l' del fatto che il riconoscimento senza ombra di dubbio del cadavere di Carson, quando Carson non ?, mi pare una forzatura bella grossa. Chiara l'esigenza di creare suspence, ma il tutto risulta inverosimile...) .
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  • Rangers

Una cosa non ho ben capito: 

se Tex aveva creduto che il corpo sullo scaffold fosse quello di Carson, come mai si convince all'improvviso che ci sia il pard dietro l'intervento dei Salish?
Come dice lo stesso Tex...
neppure davanti al cadavere (che è comunque irriconoscibile, a parte la capigliatura e la giacca-pantaloni) non vuole credere che il fedele pard se ne sia volato su una nuvoletta a suonare l'arpa!Questa scena in cui Tex si convince all'improvviso che dietro ai Salish ci sia Carson, mi ha ricordato quella Nolittiana del finale de Il Prezzo della Vittoria, quando poche vignette prima l'anziano ranger viene colpito alla testa da Ducaux e Tex lo crede appunto morto... poi dopo la scazzottata col capo dei Wolfers, esce e pensa tra sè e sè: "Ora mi chiedo se...."; il pensiero rimane sospeso ma è chiaro che si stava chiedendo appunto se il compagno fosse davvero defunto!Neanche in quel caso Tex voleva crederci, pur avendo visto il sangue uscire dalla testa del fedele amico! :):trapper:
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Una cosa non ho ben capito:?

se Tex aveva creduto che il corpo sullo scaffold fosse quello di Carson, come mai si convince all'improvviso che ci sia il pard dietro l'intervento dei Salish?
Come dice lo stesso Tex...
neppure davanti al cadavere (che è comunque irriconoscibile, a parte la capigliatura e la giacca-pantaloni) non vuole credere che il fedele pard se ne sia volato su una nuvoletta a suonare l'arpa!Questa scena in cui Tex si convince all'improvviso che dietro ai Salish ci sia Carson, mi ha ricordato quella Nolittiana del finale de Il Prezzo della Vittoria, quando poche vignette prima l'anziano ranger viene colpito alla testa da Ducaux e Tex lo crede appunto morto... poi dopo la scazzottata col capo dei Wolfers, esce e pensa tra sè e sè: "Ora mi chiedo se...."; il pensiero rimane sospeso ma è chiaro che si stava chiedendo appunto se il compagno fosse davvero defunto!Neanche in quel caso Tex voleva crederci, pur avendo visto il sangue uscire dalla testa del fedele amico! :):trapper:
Appunto perchè il cadavere è irriconoscibile sembra forzatissimo un riconoscimento senza ombra di dubbio da parte di Tex. Del resto, bisogna dire che era l'unico modo per dare pepe alla vicenda.
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In effetti ad una prima lettura mi ero convinta che Tex avesse già capito la verità e che il "discorso di commiato" fosse stato pronunciato ad uso e consumo di Carson. Ma dal dialogo tra i due pards nei primi momenti del ritrovamento si capisce che non è così, e si capisce anche che Tex, dopo la morte di Lilyth, ha imparato a trattenere le sue emozioni (salvo nelle occasioni in cui in pericolo di vita si trova il figlio): infatti anche ritrovando vivo il fraterno amico non si lascia andare a sentimentalismi. Come mai Tex lo riconosce senza dubbio nel cadavere? Forse dagi abiti, anche se questa teoria fa davvero acqua da tutte le parti: Tex e Carson hanno fatto in alcune occasioni il giochetto di vestire mucchi di pietre o di paglia con i loro vestiti. Anche Tiger, però, dice a Kit che il morto è Carson basandosi sugli abiti e sulla capigliatura bianca.
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Secondo me alla Sergio Bonelli hanno perso un'occasione e probabilmente neanche se ne accorgeranno. Questo color Tex è andato a ruba, nell'edicola da cui mi servo già due giorni dopo la sua uscita era già terminato, e alla Bonelli dai dati di vendita si convinceranno della bontà del prodotto. Peccato che, secondo il mio modesto parere di semplice lettore, non sia così. La veste grafica dell'albo è veramente modesta, e questo non sono solo io a dirlo a quanto leggo in questo forum. Il prodotto poteva andare bene negli anni 80 ma siamo nel 2011. Sergio Bonelli nell'introduzione dice di essersi arreso all'entusiasmo della collezione storica di Repubblica, possibile che questa collezione non abbia insegnato proprio nulla in via Buonarroti?Possibile che non si sia capito che una nuova collana nata propria sull'onda del successo della collezione storica DOVEVA essere almeno all'altezza o per meglio dire DOVEVA almeno raggiungere lo stesso livello di qualità nella colorazione della collezione storica?E del formato vogliamo parlarne, sarà che comincio ad avere un'età (quella di Tex non quella di Carson per fortuna :trapper: ) e la vista non è più quella dei bei tempi ma PESTE alla Bonelli lanciano uno speciale annuale e se ne escono con il solito formato ... e dov'? allora la bellezza di gustarsi dei bei disegni a colori se non fai un formato adeguato, non si vuol eguagliare il Texone ma almeno si stia a ridosso della collezione storica, anche perchè non è che lo abbiano regalato. Non credo che una quarantina di pagine in più e una colorazione così così su carta non all'altezza possa valere 2,50 euro in più considerato la tiratura che sicuramente è sul livello dell'inedito. Anche considerando solo duecentomila copie (e son sicuro che son di più) stiamo parlando di oltre un milione di euro di ricavo. E comunque penso che noi tutti avremmo pagato qualche euro in più tranquillamente in cambio di una colorazione migliore e di un formato più grande. Ripeto secondo me si è persa l'occasione per fare qualcosa di veramente bello e che un fumetto con il successo di Tex meriterebbe. A meno che questo speciale non sia solo un esperimento per tastare il polso ai lettori e fare le prove in vista di un passaggio al colore dell'inedito da fare fra qualche anno, e qui si capirebbe la scelta di basso profilo sulla colorazione e la necessit? di lasciare il formato dell'inedito. E' un ipotesi, a cui anche io personalmente credo poco, ma che non escludo a priori. Passiamo alla storia. Le prime 100, 120 pagine sono molto belle.

Ottima la prima parte con i due pard giovani veramente in palla, da applausi tutta la parte di Carson alle prese con l'eredit? ed il falso notaio e molto buona la scena del ritrovamento di Carson.
Poi la storia un p? si perde, perde di mordente e si incanala su un finale prevedibile e abbastanza piatto. Forse 160 pagine sono un p? pochine per un soggetto del genere e con un p? più di pagine si poteva fare meglio. Alla fine fra il 9 della parte iniziale ed il 7 della parte finale la storia può valere secondo me un otto pieno.
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Letto giusto ieri. Per quanto riguarda la cura dell'albo, rimango della mia idea che si poteva e DOVEVA fare molto di più per una pubblicazione che si preannuncia ANNUALE... L'albo ha un aspetto da anni 80 appunto, la grafica di copertina è veramente imbarazzante per chiunque ne sappia un minimo (ma minimo eh) di grafica appunto, la colorazione, come detto da molti è ben poca cosa e per nulla innovativa rispetto ai soliti centenari o anche la collezione Storica. Anche il formato classico Bonelli, per quanto avente il pregio di renderlo facilmente riconoscibile in edicola, secondo me ci sta un p? stretto in questa iniziativa; ma come, il successo di Tex collezione storica ti convince della bontà dell'iniziativa e cosa fai? Te ne esci con un albo classico, su carta classica (o quasi), con colori classici, di formato classico con 50 striminzite pagine in più.... bah.. E cosa ancora più "patetica", gridi al MIRACOLO, alla RIVOLUZIONE in casa Bonelli, alla CAPORETTO del bianco e nero... ma per favore!!! :DChiunque compri Tex da anni e anni, di certo non ha sobbalzato nel vederlo in edicola e nell'averlo acquistato e letto. Avessi trovato un albo tipo BD francese, su carta lucida, a colori VERI, di formato intermedio (tipo Repubblica), di 150 pagine a 9,00 euro, allora SI avrei gridato al MIRACOLO e all'innovazione in casa Bonelli, non certo per questo specialino estivo che aprir? sicuramente una nuova collana parallela per tutte le testate ne sono sicuro. Oltre a passare semestrale se le vendite daranno ragione lla SBE. Detto questo, e senza tema di passare per malato di schizofrenia dissociata, asserisco che la lettura dell'albo mi ha regalato buone sensazioni anche grazie al colore mediocre che in alcune pagine risulta cmq d'effetto (vedi la luce nel canion) e mai superfluo. Per quanto il colore stesso sia privo di sfumature e messo sulle tavole con il "secchiello" di photoshop, le tinte pastello usate e la varietà della tavolozza non sono male, unica pecca la camicia gialla di Tex che non si scurisce nemmeno di notte, un minimo di gradiente andava usato dai!!La storia mi è piaciuta e l'ho trovata credibile, nonostante alcuni passaggi possano lasciare molti di voi perplessi. La sceneggiatura è molto solida e lo svolgersi della vicenda sempre ritmato e ben narrato, non ci si stufa mai e anzi si viene sempre ben coinvolti emotivamente in prima persona sia nelle scene commoventi che in quelle d'azione. Belle alcune frasi tra i pard in assenza di Carson, sia che fossero reali sia che fossero finte in virt? della consapevolezza o meno di Tex della verità. Unico neo, a mio avviso, alcune smielate/spiegoni di troppo tra i pards, quasi fossero messe l' appositamente per aiutare il possibile neo-lettore (invoglaito all'acquisto del nuovo prodotto) a capire le dinamiche del gruppo e le gerarchie esistenti.- ecco il gande Carson!- tu piccolo impudente.- ma sei sempre il migliore- il mio burbero preferitoe cose simili :DPer chiudere con qualche voto sparso senza pretese:COPERTINA: 7SOGGETTO: 7SCENEGGIATURA: 7,5DISEGNI: 7CURA EDITORIALE FORMATO: 6COLORE: 6,5GRAFICA: 4INNOVAZIONE: 4

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Credo che questa storia offra parecchi spunti di discussione.
Innanzitutto siamo di fronte a una delle storie emotivamente più coinvolgenti di Tex, una delle storie in cui i pards vengono maggiormente sorpresi e indagati nella loro intimit?.
In particolar modo le reazioni di Tex,Kit e Tiger di fronte alla morte di Carson ci dicono tantissimo della loro psicologia. Io credo che in questa "indagine" Boselli si sia mosso con grande maestria, senza strafare, e rimanendo ben fedele allo spirito dei personaggi (altro che "Boselli snaturalizzatore"!).
Questa è una storia, insomma,sui quattro pards, sui quattro pards in quanto gruppo, in quanto famiglia.
E io, un bel 9, a questa storia di Boselli, lo concedo molto volentieri!

I colori, dal canto loro, non mi hanno deluso n° esaltato:mi sembrano nella media degli altri Tex a colori. Si poteva/doveva osare di più? Forse si. Ma comunque non mi sento di dovermi incazzare più di tanto e incatenarmi in via Buonarroti in segno di protesta! :trapper:

La vera autentica delusione per me è stata un altra.
Una delusione cocente, soprattutto perchè assolutamente inaspettata.
Io amo Bruno Brindisi. Per anni ne ho atteso il ritorno su Tex. Quando ho saputo che presto avrei letto una sua nuova storia, sono andato in brodo di giuggiole.
Ma questa, dal mio punto di vista,? stato il suo lavoro più deludente
che io abbia mai visto (e li ho visti quasi tutti!). Molte tavole non hanno niente della qualità e bellezza dei suoi Dylan Dog o del suo magnifico Texone.
Un crollo qualitativo inaspettato e, per chi come me ama questo disegnatore, semplicemente deprimente.
Alcune tavole non sembrano nemmeno sue, tanto il segno è essenziale e sbrigativo, poco accurato e ricercato, con tutti i virtuosismi brindisiani ridotti al minimo.
L'involuzione del Tiger di Brindisi è il paradigma di questa disfatta:il fiero guerriero Navajo del Texone è solo un lontano parente di questo personaggio soltanto abbozato.

Ecco, per me la vera occasione sprecata sono stati i disegni.

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Leggendo tutte le vostre recensioni positive non so se è il caso di chiedermi che cosa abbia letto io, visto che gli ho dato 5! Me lo rilegger? di sicuro!

Beh, io non sono mai tenero con Boselli ( per il modo in cui, spesso, ci presenta, o meglio, non presenta il nostro Tex ) ma in questo albo il tuo voto sembra eccessivo pure a me...! :trapper: Io gli ho dato 7, tu al massimo dagli un 6 ma un 5, suvvia.... :old::trapper:
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