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TWF - Tex Willer Forum

[403/404] Bande Rivali


bressimar
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  • Sceriffi
Just now, Barbanera dice:

Medda conosceva poco il personaggio.come del resto Segura.

Bande Rivali ha il grosso, enorme limite della location (sbagliatissimo ambientarlo in Arizona) delle atmosfere cupe ma soprattutto,a parer mio,del mancato sfruttamento sia di alcune tematiche (i carpetbagger) sia di figure interessanti e "bruciate" un po' a caso:ad esempio il governatore Addison e il senatore grasso col sigaro...si poteva forse approfondire un po' di più la "congiura" Yankee e la faida interna alla Pinkerton...Boselli e Nizzi avrebbero trovato il modo di ampliare la trama e farne un capolavoro.il il bordello non disturba affatto, è il meno.

Secondo me è sfruttato male il soggetto...in più i Chase sopravvivono e Tex rischia di essere ucciso da una vecchia infernale...un po' esagerato.

 

Sì, è vero che Medda mette tanta carne al fuoco e introduce delle sottotrame che alla fine rimangono solo accennate ed in parte inespresse... L'intrigo politico e gli intrallazzi tra O'Bannion, il governatore Addison e il senatore col sigaro si sgonfiano immediatamente con l'uscita di scena del corpulento agente Pinkerton (uscita di scena piuttosto sbrigativa, tra l'altro, per un personaggio di quello spessore).

In effetti anche la scena nella miniera con ma' Chase è piuttosto estrema ed inusuale, ma senza dubbio ad effetto...

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11 minuti fa, pecos dice:

intrallazzi tra O'Bannion, il governatore Addison e il senatore col sigaro si sgonfiano immediatamente con l'uscita di scena del corpulento agente Pinkerton (uscita di scena piuttosto sbrigativa, tra l'altro, per un personaggio di quello spessore).

Infatti... O Bannon è inespresso e muore da idiota eliminato con un candelotto di dinamite.sono inespressi i suoi capoccia.Sopratutto,la banda Chase si scioglie come neve al sole appena messa sotto pressione prima dai Pinkerton alla fattoria  poi da Tex...che tra parentesi non ne ammazza manco uno!!anzi,se non sbaglio Tex fa fuori solo due complici di terzo ordine dei Chase alla fattoria di Hank (se ricordo bene il nome)...i Chase partono come duri eliminando tutti gli Hadley in modo spettacolare e poi il nulla,a parte il rapimento del giovane Addison...

Modificato da Barbanera
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  • 1 anno dopo...
  • 6 mesi dopo...

Riletta ieri tra il tardo pomeriggio ed il post partita (potrei anzi dire di averne terminato la rilettura ieri sera a scopo psicoterapeutico :P), e come già successo le precedenti volte mi ha lasciato sensazioni più che positive, per quanto non la si può certo ritenere una delle migliori storie di Tex di sempre. Medda ha saputo imbastire una sceneggiatura che, di fatto, di western ha solo le coordinate geografiche, poiché in realtà la vicenda, pur originandosi da un cruento scontro a fuoco tra bande rivali, ruota essenzialmente intorno ad un sequestro di persona a scopo di riscatto - evento pressoché unico nella lunghissima carriera di Tex - con, sullo sfondo, i rancori ancora freschi del post Guerra di Secessione. Come ha già opportunamente osservato @Barbanera in un post di ormai quasi 4 anni fa, una storia del genere sarebbe stata di certo meglio contestualizzata se ambientata in uno stato del Sud in cui i contrasti tra carpetbaggers nordisti e la vecchia aristocrazia sudista fossero stati più marcati.

 

Altra inesattezza storica, anche questa se non sbaglio già rilevata da qualcuno, l'elezione del nuovo governatore: fino al 1912, l'Arizona non fu uno Stato bensì un semplice Territorio, i cui governatori non erano eletti dai cittadini ma nominati direttamente dal Presidente degli Stati Uniti. Ma, se si vuole glissare su questo dettaglio, personalmente non ho digerito l'accantonamento in questa storia dello storico sceriffo di Tucson Tom Rupert con tale Lipswicz (che presumo oriundo polacco), che Tex e Carson indicano anche come loro vecchio amico (quanto avrebbe fatto comodo la presenza di un curatore già allora :lol:!) e per il poco che compare si dimostra anche un tipo a posto, ma ritengo sia stato un peccato cambiare nome e connotati al buon vecchio Rupert :D.

 

Per il resto, la sceneggiatura trae comunque giovamento dal buon lavoro di Medda nell'incrociare la trama principale, relativa al rapimento di Herbert Addison, a quella secondaria relativa al grottesco "conflitto di interessi" di natura politica ed opportunistica di cui è costretto a tenere conto il padre di Herbert, nonché candidato governatore poi eletto (o nominato), Edward Addison, da un lato preoccupatissimo per la sorte del figlio e, dall'altro, pressoché obbligato a declinare l'aiuto di Tex e Carson in favore dell'ottuso e manesco O'Bannon, agente Pinkerton dai modi anche troppo spicci la cui avventatezza gli è purtroppo fatale. Sul fronte degli antagonisti, assai centrata la caratterizzazione - che oserei definire vagamente manfrediana (e vuole essere un complimento) - della banda Chase, capeggiata dall'astuto Clayton, abile a rimanere uccel di bosco fino all'ultimo nonostante la deleteria presenza del fratello Willy (un odioso bamboccio psicopatico) e della madre Emma (un'arpia incattivita dalla vita e piena di rancore). Assai funzionali alla trama, secondo me, i disegni dal tratto netto ed al contempo dinamico di Blasco, più che adatti ad una vicenda che si snoda tra rapimenti, intrighi politici e guerre tra bande rivali. 

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  • 6 mesi dopo...

Ri-ri-ri-letta...quanto mi manca il Tex di Medda (due sole storie, due bombe atomiche !), che figata di storia ! Medda dipingeva un west che...non definirei "crepuscolare", quanto piuttosto...il suo era un west realistico, aspro e cinico...popolato di tipi umani meschini ritratti con marcato sarcasmo. Un modo di far fumetto western, azzarderei dire, figlio della "lezione" di Berardi. In cui però si muovono i Tex e Carson totalmente Bonelliani, durissimi e ironici al tempo stesso, cui sono cuciti dialoghi formidabili (e Medda scriveva davvero dialoghi degni di stare accanto al miglior Nizzi). Pensando all'origine Sarda di Medda, la storia ha spunti (le faide tra famiglie, il sequestro di persona) che mi fanno pensare a un suo modo di parlare di un'attualità da lui "sentita"-visto anche che fa così pure su NN e Lukas- ma forse questi sono miei voli pindarici (o pippe mentali). Molti spunti : i giochi sporchi della politica, la guerra interna tra la Pinkerton "buona" e quella "cattiva". Grandiosamente malvagia la famiglia Chase, che mi ha ricordato il "Clan dei Barker" di Corman (ma anche in parte una versione malvagia dei "Tre Bill"). Blasco strepitoso, uno dei grandi sottovalutati della serie, a mio avviso.

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Il 9/9/2021 at 13:00, Old Pawnee Bill dice:

Quello che non capisco di questa storia è l'ambientazione in Arizona. Di solito questo rancore sud contro nord, queste faide sono da Missouri o Virginia.

 

In effetti, l'ambientazione in Arizona soffre per almeno tre motivi: 1) per quanto ci fossero stati simpatizzanti della Confederazione in Arizona, la situazione di conflitto che è descritta nella storia s adatta meglio alla situazione del Missouri; 2) prima del 1912 l'Arizona era un Territorio il cui Governatore non era elettivo ma nominato dal Presidente 3) lo sceriffo di Tucson non era Tom Rupert.

Trasferire l'azione dall'Arizona al Missoui non avrebbe inficiato la storia in nulla.

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  • 1 mese dopo...
Il 9/10/2022 at 16:23, Carlo Monni dice:

 

In effetti, l'ambientazione in Arizona soffre per almeno tre motivi: 1) per quanto ci fossero stati simpatizzanti della Confederazione in Arizona, la situazione di conflitto che è descritta nella storia s adatta meglio alla situazione del Missouri; 2) prima del 1912 l'Arizona era un Territorio il cui Governatore non era elettivo ma nominato dal Presidente 3) lo sceriffo di Tucson non era Tom Rupert.

Trasferire l'azione dall'Arizona al Missoui non avrebbe inficiato la storia in nulla.

Concordo, stesse mie perplessità.

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  • 3 mesi dopo...

Dopo la validissima storia di Canzio, la "rivoluzione texiana" post-400 proseguì con il buonissimo esordio di Medda, che anche come presenza saltuaria (diciamo una storia all'anno o giù di lì) sarebbe stato una gran "presa" per lo staff di sceneggiatori.

 

Purtroppo non andò così e pensare che furono le patetiche proteste "moraliste" ad allontanare Medda da Tex dopo due sole storie (è vero sono passati quasi 30 anni, ma non parliamo dei tempi dell'Inquisizione accidenti!) fa un po' tristezza.

 

A parte questo, come sottolineato da altri la storia presenta un paio di "difetti": l'ambientazione in Arizona e lo sceriffo "sbagliato", che con un curatore adeguato sarebbero rimasti nella stanza delle idee senza arrivare sulla pagina.

 

In compenso si fa abbondantemente apprezzare per molti aspetti decisamente positivi: un inizio strepitoso (la vignetta del titolo è fantastica), l'atmosfera violenta e crepuscolare, la tematica del "rapimento per riscatto", la presenza di una Pinkerton "negativa" (come in effetti spesso spesso fu, vedi negli anni successivi la sua presenza costante nella repressione degli scioperi dei minatari e dei braccianti oppure il suo coinvolgimento nell'assassinio dei leader sindacali), ottimi "cattivi", la presenza di moltissimi personaggi secondari tutti delineati piuttosto bene (e qualcuno un po' perso per strada, vedi il senatore), una buona interazione tra i pards.

 

Certo, Tex le prende di santa ragione da O'Bannon e deve ricorrere ad una mossa da "lottatore di strada" per salvarsi da una pesante lezione, così come deve fare affidamento sulla buona sorte per salvarsi dal piccone della megera (il riferimento alla matriarca del "Clan dei Barker" ci sta tutto) ma questo ogni tanto ci può anche stare, rende solo il nostro eroe più "umano".

 

Passando al comparto grafico, il peculiare tratto di Blasco (& Fratelli) si presentava potenzialmente perfetto per una storia di questo tipo, purtroppo per tristissimi motivi pur mantenendo un discreto livello rimane a mio avviso un po' sotto le (alte) aspettative, e sapere che questa è la sua ultima opera rende la lettura un po' malinconica.

 

Ultima considerazione, è stato molto interessante leggere l'articolo e le interviste relative a quel periodo pubblicate sul numero 8 del TWM, davvero un lavoro ben fatto. :clapping:

 

In conclusione, quello di Medda fu una sorta di encomiabile tentativo di "modernizzazione", sviluppato probabilmente in una modalità un po' troppo "violenta" per i lettori dell'epoca.

Per certi versi una versione "in nuce" della modernizzazione che Boselli, con maggior "tatto" e rispetto del "canone", ha saputo gestire mirabilmente (sia pure non senza attirarsi lui stesso delle critiche) già a partire dal suo di poco successivo esordio "ufficiale".

 

Il mio voto complessivo è 8,5 arrotondato per difetto (come per la precedente storia di Canzio) ad 8.

 

Modificato da Augustus McCrae
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6 hours ago, Augustus McCrae said:

In conclusione, quello di Medda fu una sorta di encomiabile tentativo di "modernizzazione", sviluppato probabilmente in una modalità un po' troppo "violenta" per i lettori dell'epoca.

 

Insomma, Medda arriva su Tex e vuole "modernizzarlo". Perché prima era fatto male e ci voleva lui, che ha dimostrato in tanti anni che sa cosa vende un sacco...  :rolleyes:

 

È un atteggiamento un po' spocchioso (o almeno, a me lettore appare come tale) tipico di quella generazione che si era convinta di fare "fumetto d'autore", superiore alla "robaccia" che pubblicava prima la Bonelli.

 

Medda era bravo? Sì ma non tanto quanto credeva lui. O meglio, non tanto quanto credevano i lettori dell'epoca. Vedete, il fatto è che la maggior parte dei lettori di Nathan Never (e di albi Bonelli in generale) non aveva mai visto quello stile pseudo-noir, e gridarono al miracolo, "è originalissimo"...

 

Io quello stile lo conoscevo già da quasi 10 anni. E dissi "ao', ma questo scopiazza Frank Miller in una maniera scandalosa!"

 

Insomma, lo trovo spaventosamente sopravvalutato, e con una "rendita" data in gran parte dal fatto che i lettori Bonelli non leggono molti altri fumetti...

 

Perché in due storie di file ci mette il bordello? Perchè Frank Miller in quel periodo le p*****e nelle sue storie ce le metteva sempre! E magari sempre per la spocchia del pensare che, se su Tex non c'erano, era un "problema" e lui doveva immediatamente "modernizzare Tex".

 

Non mi scandalizza minimamente la presenza di bordelli in Tex. Credo che all'epoca non ci avessi fatto nemmeno caso (leggevo tutto di Frank Miller, e vatti a ricordare quali serie avevano i bordelli e quali no... se me li mettevano su Topolino forse me ne sarei accorto, non su Tex...). Mi scandalizza che arrivi il nuovo arrivato, la superstar del momento, e pensi subito "qui è tutto sbagliato, ammoderniamo".

 

Capitolo "tex che le prende". Qui bisogna fissare le basi, che dovrebbero essere ovvie: Tex non è invincibile. Anche GL Bonelli ha fatto vedere persone che riescono a prendere di sorpresa Tex, e che ci sia gente più forte di lui è dimostrata dalla sola esistenza di Gros-jean e Pat l'irlandese. E "mettere in difficoltà l'eroe" ogni tanto è necessario, altrimenti la storia è noiosa.

 

Il problema è che mettere in difficoltà l'eroe senza tradirlo è FATICA. O bravura, fate voi. Devi creare un antagonista DAVVERO TOSTO, qualcuno che sia CREDIBILE per il lettore, che quando lo vede ci creda, che possa mettere in difficoltà Tex (oppure, trovare un motivo in fiction per cui in quel momento Tex sia in difficoltà).

 

Vedo molti, troppi autori, che o non sono capaci, o non ci mettono lo sforzo necessario, e "prendono la scorciatoia" dipingendo un Tex piccione che si fa fregare dal primo che passa. E poi di fronte alle proteste frignano "oh, adesso non si può più nemmeno mettere in difficoltà l'eroe". Si può, SE LO FAI BENE. Non se gli fai fare figure da piccione perchè non ti vuoi sforzare la testolina a inventarti un nemico davvero abile e astuto! (o non ne sei capace...)

 

In questa storia, il fatto che un personaggio grande e grosso possa essere più forte di Tex a pugni ci sta. Se lo caratterizzi che una vera minaccia. Cosa fa invece Medda?  Lo dipende come un pallone gonfiato, per niente abile, che fa solo danni. Poi però dipinge Tex come un pallone ANCORA PIÙ GONFIATO: riguardatevi la scena della lotta, Tex è sbruffone e convinto di farcela...  e fa una figura ridicola. Il problema della scena è che risulta COMICA.

 

Idem alla fine con la vecchia. Vuoi che alla fine sia l'avversario più temibile? Rappresentala come un nemico subdolo e temibile, non come una vecchia fanatica mezza matta! E se vuoi che prenda di sorpresa Tex, falla nascondere da qualche parte, trova qualcosa che distragga Tex, insomma, FAI IL TUO LAVORO E INVENTATI QUALCOSA, non fare la scenetta ridicola che Tex che si avvicina ingenuo e tranquillo e si fa piccionare!

 

Bah, io credo che Medda, con questi atteggiamenti, sia il peggiore nemico di sé stesso. Le due storie, in generale, funzionano. E concordo con chi dice che, anche se non è il genio del fumetto che crede di essere, all'epoca Medda avrebbe fatto un gran bene a Tex! (era comunque dieci volte meglio del Nizzi spompato post-crisi). Ma se ti fai cacciare perchè in due storie consecutive di Tex ci metti delle prostitute, allora davvero te le cerchi! Ti danno da scrivere Tex e tu vuoi scriverlo come Sin City???

 

Con questi atteggiamenti da "prima donna" (ripetuti anche recentemente quando Borden gli aveva detto di leggersi qualche Tex) non credo che avere un editor più attento avrebbe fatto stare Medda su Tex: gli avrebbe magari corretto gli errori in queste due storie (considero errori quelli precedenti e il fatto che l'abbia ambientata in Arizona, NON la faccia dello sceriffo di Tucson, per me gli sceriffi possono cambiare ogni storia), ma se ne sarebbe andato via lui...

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<span style="color:red">3 ore fa</span>, Diablero dice:

In questa storia, il fatto che un personaggio grande e grosso possa essere più forte di Tex a pugni ci sta. Se lo caratterizzi che una vera minaccia. Cosa fa invece Medda?  Lo dipende come un pallone gonfiato, per niente abile, che fa solo danni. Poi però dipinge Tex come un pallone ANCORA PIÙ GONFIATO: riguardatevi la scena della lotta, Tex è sbruffone e convinto di farcela...  e fa una figura ridicola. Il problema della scena è che risulta COMICA.

Siccome non ho fiducia in te, sono andato a rivedermi la scena incriminata e ... risulta effettivamente comica!!!:D

Bella l'intenzione ma il risultato non è granché.

 

Confesso di non essere un grande fan di questa storia, anche perché il tratto di Blasco per me è veramente ostico.

Ho apprezzato di più la seconda storia di Medda, molto dylandoghiana.

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6 ore fa, Diablero dice:

Insomma, Medda arriva su Tex e vuole "modernizzarlo". Perché prima era fatto male e ci voleva lui, che ha dimostrato in tanti anni che sa cosa vende un sacco...  :rolleyes:

 

È un atteggiamento un po' spocchioso (o almeno, a me lettore appare come tale) tipico di quella generazione che si era convinta di fare "fumetto d'autore", superiore alla "robaccia" che pubblicava prima la Bonelli.

 

Medda era bravo? Sì ma non tanto quanto credeva lui. O meglio, non tanto quanto credevano i lettori dell'epoca. Vedete, il fatto è che la maggior parte dei lettori di Nathan Never (e di albi Bonelli in generale) non aveva mai visto quello stile pseudo-noir, e gridarono al miracolo, "è originalissimo"...

 

Io quello stile lo conoscevo già da quasi 10 anni. E dissi "ao', ma questo scopiazza Frank Miller in una maniera scandalosa!"

 

Insomma, lo trovo spaventosamente sopravvalutato, e con una "rendita" data in gran parte dal fatto che i lettori Bonelli non leggono molti altri fumetti...

 

Sappiamo tutti che l'unico che nel forum legge altri fumetti sei tu, sappiamo anche che non sei per nulla spocchioso, contrariamente a Medda... :lol2:

 

Scherzi a parte, io all'epoca non lessi la storia, principalmente perchè impegnato a finanziare cospicuamente la benemerita Borsa Del Fumetto per leggere di tutto tranne Tex e i bonellidi (Miller, Chaykin, Cerebus, Grendel, From Hell, Sandman, Preacher, Concrete, Jonah Hex, praticamente tutte le serie Vertigo, la partenza della Image e un pezzo di supereroi Marvel e DC, senza dimenticare il Ken Parker "indipendente", Pratt, Toppi e  Blueberry).

 

Quindi leggo questa storia adesso (la seconda non l'ho nemmeno affrontata, non so nulla riguardo all'eccesso di meretrici), all'oscuro dei retroscena e non conoscendo carattere, pensieri, attitudine e motivazioni di Medda, nè il clima aziendale della Bonelli di allora, trovo che il suo fosse un "onesto" tentativo, che ha fallito il bersaglio.

 

Copiato? Derivativo? Sicuramente si, ma I riferimenti, se non le scopiazzature evidenti, quando hai "letto e visto" abbastanza li trovi dappertutto e nell'opera di chiunque, ciò non toglie che Medda potesse non essere "originale in sè", ma  abbastanza originale "per Tex".

 

6 ore fa, Diablero dice:

Con questi atteggiamenti da "prima donna" (ripetuti anche recentemente quando Borden gli aveva detto di leggersi qualche Tex) non credo che avere un editor più attento avrebbe fatto stare Medda su Tex: gli avrebbe magari corretto gli errori in queste due storie (considero errori quelli precedenti e il fatto che l'abbia ambientata in Arizona, NON la faccia dello sceriffo di Tucson, per me gli sceriffi possono cambiare ogni storia), ma se ne sarebbe andato via lui...

 

E in tal caso non ci sarebbe stato nulla da ridire, le cose avrebbero seguito il loro corso naturale e lui si sarebbe "meritato" il bando.

 

Invece fu rapidamente messo da parte soprattutto per le proteste di una manciata di bigotti (:censored2:).

 

E questa fu una stupidaggine, soprattutto quando (come ben sai) furono invece pubblicate storie copiate di peso da Larry Yume... :lol:

 

 

 

 

 

 

Modificato da Augustus McCrae
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  • 8 mesi dopo...

Mi sarebbe piaciuto rivedere Medda su Tex. Questa storia, pur non essendo un capolavoro, è veramente ben fatta.

C'è un amalgama perfetto tra Tex e Carson e i comprimari della storia, che non pur essendo tratteggiati in profondità, non rubano mai il palcoscenico ai protagonisti.

Ottime anche i cambi di sequenza tra una scena e l' altra, quasi cinematografici, tra cui ricordare il meraviglioso montaggio alternato (cosa mai vista su Tex se non ricordo male) nella scena dell' esplosione del ponte.

Per non parlare delle atmosfere realistiche ma al tempo stesso romantiche e sfumate.

In definitiva, l'unica pecca di Medda su Tex è stata secondo me la presenza di Herbert Addison nelle due storie da lui sceneggiate.

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  • 5 settimane dopo...

Proprio bravo Medda! Dopo aver molto apprezzato Orrore! mi sono recuperato anche questa sua prima storia che non avevo mai letto; e ne sono rimasto piacevolmente sorpreso. 

 

La trama è ricca di personaggi "gustosi": Orso che corre, il giornalista, Layla, il prigioniero, per quanto riguarda i "buoni"; la famiglia Chase ed O'Bannon, per i "cattivi".

 

Il rapimento avviene per caso ma poi viene gestito alla grande... Ottimo il piano orchestrato per far fuori O'Bannion e gli agenti della Pinkerton da Chase. Tex e Carson portano avanti la loro indagine come possono, tenendo conto che anche la gente comune non vuole aiutarli, ed ovviamente in un paio di occasioni arrivano tardi; sia al bordello, sia a casa del complice di Chase; ma alla fine con un' intuizione "degna" riescono ad arrivare in tempo alla miniera dove va in scena lo scoppiettante finale.

 

Sono rimasto divertito/sorpreso/annichilito nel vedere Tex che in sole 200 pagine, prima le prende da un pallone gonfiato che lo costringe ad inginocchiarsi, poi rischia di far la fine del pollo allo spiedo, poi addirittura sta per essere picconato da una nonnetta.

Quanto coraggio Medda... troppo a posteriori visto che gli hanno fatto fare solo due storie... :D

 

 

 

 

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