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TWF - Tex Willer Forum

[613/615] I Sabotatori


paco ordonez
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72 utenti hanno votato

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Letto anche il terzo atto e alla fine il duello che avevo pregustato è arrivato.. ma che forzatura però sisi Tex gli aveva promesso che gli avrebbe salvato il collo(nei precedenti chiunque ha accettato, pur se con qualche sganassone o fiammifero nelle dita dei piedi.. e non solo) e quello ''vuole vedere chi è il più veloce'' appena arrivano gli altri a prenderlo? :rolleyes: Poi alla fine Tex fa pure lo sborone dicendo che era ovvio che avrebbe prevalso lui nel duello.. mica aveva davanti wild bill >:azz: Tolto queste cose che non mi son piaciute tantissimo, ammetto che nel complesso la storia mi è piaciuta e i disegni idem(nel terzo albo ho intravisto delle sbavature però) sisi voto 9 ::evvai:: Ps:come protagonista femminile nulla da dire molto azzeccata, ma neppure lei è riuscita a far cadere Tex(l'uomo che qualsiasi donna vorrebbe) laughingPs:quando facciamo innamorare Carson°manca solo lui e sarebbe un sogno leggere una storia con il vecchio cammello che finalmente può fare il cascamorto al 100% :lol2: .. semmai con un duello finale, stile sfida all'ok corral, per difenderla -ave_

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Letto anche il terzo atto e alla fine il duello che avevo pregustato è arrivato.. ma che forzatura però  sisi Tex gli aveva promesso che gli avrebbe salvato il collo(nei precedenti chiunque ha accettato, pur se con qualche sganassone o fiammifero nelle dita dei piedi.. e non solo) e quello ''vuole vedere chi è il più veloce'' appena arrivano gli altri a prenderlo?  :rolleyes:

A me non sembra però, che gli abbia promesso di salvargli il collo (ricordo male?). Gli ha promesso un regolare processo, ma con il numero di omicidi che ha alle spalle, l'autore, per bocca dello stesso Mondego, ci dice che la condanna a morte è praticamente certa, quindi personalmente non ci vedo una forzatura. :indianovestito:
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Si, ha ragione Carson!Il duello si svolge proprio perchè Tex NON vuole salvare il collo a Mondego- cioè: farlo fuggire. E' vero che promette di testimoniare in suo favore; ma più di questo Tex non può promettere, e infatti non lo fa. Cheyenne: gli esempi da quelle storie erano fatti per ricordare che non è questa la prima storia in cui si allude a un rapporto sessuale (senza farlo vedere, tra l'altro) ;)

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  • Collaboratori

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Queste matite della vignetta di pagina 33, che figurava anche nel 4° numero del Magazine e che dovetti affrettarmi a rimuovere perchè uno scalpitante Boselli minacciava pericolosamente il mio scalpo, alla fine è stata pubblicata! Ma il timore dell'autore, legato alla scena "hot" ( che allora noi non supponevamo nemmeno ) che poteva essere sforbiciata in sede redazionale, era più che giustificato. Per fortuna ( anche per me e il mio scalpo ) che alla fine tutto è andato per il meglio!

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Storia di alto livello:quando Boselli sfodera simili prestazioni narrative è sempre uno spettacolo leggere le sue storie. Trama sempre in divenire, con una forte connotazione dei personaggi, dal più importante al più marginale, con sempre nuovi spunti per la riflessione sull'intera vicenda. Anche il finale è decisamente degno di una storia così attraente. Mi ha soddisfatto, nonchè fatto molto piacere, rivedere un Kit Carson veramente attivo alla vicenda, animato da spirito d'iniziativa ed ironico al momento giusto. Spero che questo fattore continui ad essere presente anche successivamente. Voto altissimo anche al nostro amico Leomacs: bella caratterizzazione dei personaggi (unica annotazione, il suo Kit Carson in alcune vignette sembra come "posseduto" :) ) ed ottima resa delle ambientazioni.

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Come mia abitudine, non mi dilungo in un commento vero e proprio della storia, ma qualche impressione mi preme ad esprimerla. Tutta la vicenda e' abbastanza gradevole, qualche colpo di scena, sufficiente azione, scene sempre ben accette , come gli sganassoni di Tex o la piccola rissa al ristorante e personaggi interessanti. Ma a mio avviso l'aspetto piu' importante di questa ultima fatica di Boselli sono Tex Willer e Kit Carson, come l'abbiamo sempre conosciuti. La complicita', le battute, l'intesa e un pizzico di ironia sono stati le caratteristiche di questa avventura. Insomma, tutte caratteristiche che hanno fatto dei due pards, come ha gia' detto qualcuno, la coppia piu' riuscita nel mondo dei fumetti. Per quanto riguarda i disegni, mi accodo al giudizio espresso dagli utenti che mi hanno preceduto:positivi. Leomacs mi ha stupito, il suo tratto mi piace assai e ha dato sicuramente un notevole contributo alla riuscita di questa storia.

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Inserisco un commento tra parentesi, la storia in generale non s'intitola "i sabotatori" bensì "Mondego il killer".
che secondo me è molto più bello come titolo. :)

Personalmente preferisco usare il titolo di uno degli albi e quindi "I sabotatori" mi sta benissimo. Modificato da Carlo Monni
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Inserisco un commento tra parentesi, la storia in generale non s'intitola "i sabotatori" bensì "Mondego il killer".
che secondo me è molto più bello come titolo. :)

Personalmente preferisco usare il titolo di uno degli albi e quindi "I sabotatori" mi sta benissimo.
Anche io preferisco "I Sabotatori". Infatti di solito i titoli rispettano solamente il numero di pagine fino alla fine di un determinato albo. La storia inizia con il titolo "Mondego, il Killer" nell'albo "La terra delle pietre fumati", e infatti in quelle poche pagine si parla solamente di Mondego e non della storia della compagnia ferroviaria, che è il punto centrale della storia (qui i sabotatori sono la compagnia ferroviaria concorrente che alla fine non c'entra niente, cmq è il titolo che rispecchia la storia).


Ci sono numerosi esempi clamorosi:

La storia "Il ritono del Carnicero" (che è il titolo di un albo ed è rappresentativo della storia) inizia con il titolo "Sull'orlo del baratro", ma non c'entra niente con Il Carnicero. Infatti in quelle pagine si vede Tex e Kit Willer che inseguono un coguaro e rischiano di cadere in un burrone (= baratro).

Oppure anche la storia "Sioux" è il titolo dell'albo che rappresenta la storia anche se inizia con "Uno strano incontro" (cioè con il pivello e il senatore che tentano di impallinare Carson).

Oppure "I ribelli del Canada" con "Missione a Great Falls" (che non rappresenta la totalit? della storia ma solo quell'esiguo numero di pagine durante l'evasione di Roger Goudret).

Di solito quando hai una storia di un tot preciso di albi, il titolo della storia è rappresentato dal primo albo. Se la storia inizia in mezzo all'albo il titolo rappresentativo è l'albo successivo a meno che l'albo in cui inizia non si chiami come la storia. Facile no?

Poi vabb? chiamatela come volete ... :trapper:

Mi unisco ai commenti positivi... una volta tanto un Tex e Carson degni di questo nome... ma personalmente metterei prima "Sei divise nella polvere" e "Verso l'Oregon" come storie recenti. Ma un terzo posto ci sta...

Ciao.

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Confermo quanto di buono ho detto a proposito della prima parte, ovvero che trattasi della miglior storia di borden del 2011, l'unica che mi abbia convinto appieno e si sia mantenuta su un costante livello di eccellenza dall'inizio alla fine. Dopo una prima parte costruita soprattutto su dialoghi e confronti dall'ottimo ritmo, si ha una seconda parte ricchissima di scene d'azione, tra l'altro divinamente sceneggiate. Sinceramente non capisco l'indignazione di alcuni riguardo alla scena sensuale fra Bethanie e l'ingegnere: sono il primo ad erigere patiboli e accatastare legna quando trovo scene un po' spinte, ma qui non si vede veramente NULLA... :rolleyes:Anche le motivazioni dei personaggi sono ben fondate e svelate man mano, l'interesse non cala mai. Devo un po' rivedere al ribasso il giudizio su Leomacs, che nella seconda parte mi ha convinto meno, rispetto alla prima. Tra l'altro il suo segno cambia abbastanza durante la storia, così come la fisionomia di Tex, che attraversa fasi di "ticcizzazione" più o meno acute. In genere, lo preferisco più all'inizio che non alla fine, pur rimanendo il suo un lavoro molto buono. Come voto globale, la storia si merita un otto più. Sulla serie regolare si tratta della miglior storia dai tempi de "La prova del fuoco" e, senza dubbio, la prima grande storia del settimo centinaio. Era ora!

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Scusate ma quando vedremo su Tex una donna normale, che non sia una Dark Lady o una povera orfanella?Finora secondo me l'unica donna "vera" apparsa nella serie è Alison la protagonista de IL PRESAGIO per il resto solo sterotipi...

Una semplice domanda: ma qual è per te il parametro per giudiicare "vera" una donna in un racconto d'avventura?? In questo genere di racconto, infatti, tutti personaggi svolgono una determinata funzione. Le donne, se non sono le eroine esse stesse, hanno altri ruoli evidentemente. Nel costruire questi ruoli si parte sempre da un modello o stereotipo che dir si voglia, che sia la tenera orfanella, la bisbetica, la dark lady, la belal in pericolo, la dura e quelle che sospira per il suo uomo, la vedova nei guai o la vedova risoluta. Da questo punto di vista Alison era basata su uno stereotipo quanto qualsiasi altro personaggio femminile apparso nella saga. Ciò che conta è non fermarsi allo stereotipo, ma riempire il modello con qualcosa di molto concreto. Boselli ci è riuscito stavolta? Per me si, anche se in precedenti occasioni ha fatto di meglio. Di sicuro, almeno per me, in diverse storie di tutti (e sottolineo tutti) gli autoiri che hanno scritto Tex ci sono stati molti personaggi femminili che non erano (e se lo erano all'inizio non lo erano più in seguito) semplici stereotipi o dubito che ce le ricorderemmo ancora.
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Sinceramente non capisco l'indignazione di alcuni riguardo alla scena sensuale fra Bethanie e l'ingegnere: sono il primo ad erigere patiboli e accatastare legna quando trovo scene un po' spinte, ma qui non si vede veramente NULLA... :rolleyes:

Ci mancava pure di vedere ( visto che già si intravede... ) "qualcosa" su TEX....... >:azz::old::trapper:
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Ho ripreso a leggere TEX da circa un anno (dal numero 600 per la precisione). Delle ultime storie questa è senza dubbio quella che mi è piaciuta di più (voto 8,5). Ci sono colpi di scena e il racconto mantiene sempre viva la tensione. Carson in super forma, in alcuni momenti anche più di una spalla. Personaggio femminile super azzeccato, molto accattivante. Disegni molto belli (voto 8,5) particolareggiati, aggiungono un punto alla storia. Copertine: albo 614 spettacolare, Tex sembra uscire dall'immagine tanto è reso bene l'effetto caduta sassi; albo 615 più scontata ma azzeccatissima nel contesto della storia (voto 7).

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Storia atipica e dai contorni ambigui ma comunque riuscita. Boselli confeziona una sceneggiatura ricca di personaggi e situazioni ma meno ingarbugliata rispetto ad altre sue storie e quindi di più facile lettura. La coppia Tex-Carson è ben gestita, affiatata e divertente. I personaggi da ricordare sono la bella Bethanie Marsh, anche se ricalca lo stereotipo della dark lady che ormai si dovrebbe superare, e il killer Mondego, il personaggio più interessante della storia ma purtroppo poco approfondito. Il finale soprattutto non mi ha convinto. Ottima prova per Leomacs, il suo stile è molto personale e la resa dei pards è convincente. Nel complesso una storia intrigante e a mio avviso la migliore scritta da Boselli quest'anno. Voto 8/10

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A me la storia non mi ha entusiasmato. Certo, migliore dei trappers e del profeta, tuttavia il finale l'ho trovato troppo sbrigativo. Per non parlare della vedova, dalla quale mi aspettavo una reazione forte e un colpo di scena, invece della rassegnazione. Per quanto riguarda Mondego, era un personaggio da conservare per un'altra storia. Il duello è banale, breve e per niente emozionante. E Tex troppo presuntuoso. Mi piacerebbe vederlo perdere ogni tanto. Ha così poco di umano da essere poco credibile. Lo stanno trasformando in un supereroe. Nessun difetto, mai stanco, invincibile in ogni campo, e infallibile nel leggere il futuro. Io lo trovo banale. Non sarà che la vecchiaia comincia a farsi sentire?

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Mi piacerebbe vederlo perdere ogni tanto. Ha così poco di umano da essere poco credibile. Lo stanno trasformando in un supereroe. Nessun difetto, mai stanco, invincibile in ogni campo, e infallibile nel leggere il futuro. Io lo trovo banale.

Dopo tutte queste cose che hai detto mi è venuto un dubbio, e spero mi perdonerai se mi permetto di esprimertelo. Ma sei sicuro che Tex ti piace?


Ma come, Tex "perdere ogni tanto"? E' come far diventare Dylan Dog omosessuale o Corto Maltese un ricco burocrate stanco di viaggiare per il mondo!
Semplicemente, Tex non sarebbe più Tex, ma un altro personaggio.

Mi chiedo poi se hai letto altre storie di Tex: il ranger è sempre stato senza difetti, "mai stanco, invincibile in ogni campo"; per questi versi lo è sempre stato un "quasi- supereroe".

Banale un personaggio così? Io non lo credo affatto, ma rispetto la tua opinione. Però se non ti piace puoi sempre provare a leggere altro :trapper:

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Intanto Tex ha "perso", se così si può dire, quando si è voluto a tutti i costi inserirne le avventure nella storia (invece che inserire la storia nelle sue avventure). E' evidente che in una simile situazione non potr?, ad esempio, impedire che i popoli nativi e la loro civilt? scompaiano praticamente del tutto dal continente. Non ha potuto fare nulla per Custer a Little Big Horn, ammesso e non concesso che Custer lo meritasse, n° per Apache Kid. Non ce l'ha fatta a fermare quel massacro che è passato alla storia come Guerra di Secessione, e nemmeno a impedire tutti gli atti di razzismo più o meno evidente o mascherato. Ma per quanto in sè e per sè quelle storie meritassero, quello non poteva essere Tex. Il quale non è un supereroe, ma è invece l'eroe di una serie che porta il suo nome, e non può che raggiungere gli scopi che si prefigge. Io non ho alcun moto di fastidio quando, nel corso di una storia, Tex si trova in difficolt?, prigioniero, al palo, in trappola, ferito e quant'altro, e nemmeno grido scandalizzata alla piccionaggine del ranger. Anzi, trovo che queste situazioni danno sapore all'avventura; purch?, alla fine, Tex vinca! :colt:

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A me la storia non mi ha entusiasmato. Certo, migliore dei trappers e del profeta, tuttavia il finale l'ho trovato troppo sbrigativo. Per non parlare della vedova, dalla quale mi aspettavo una reazione forte e un colpo di scena, invece della rassegnazione. Per quanto riguarda Mondego, era un personaggio da conservare per un'altra storia. Il duello è banale, breve e per niente emozionante. E Tex troppo presuntuoso. Mi piacerebbe vederlo perdere ogni tanto. Ha così poco di umano da essere poco credibile. Lo stanno trasformando in un supereroe. Nessun difetto, mai stanco, invincibile in ogni campo, e infallibile nel leggere il futuro. Io lo trovo banale. Non sarà che la vecchiaia comincia a farsi sentire?

Ovviamente stai parlando della TUA vecchiaia... ;) Noi ragazzi del '42, che abbiamo imparato a leggere su Tex, Nembo Kid Capitan Miki e Topolino nde lontano 1949, ancora leggiamo Tex con lo stesso entusiasmo di allora e siamo orgogliosi di rimirare la collezione COMPLETA ed originale di Tex (senza striscie, ahimè) eroe senza macchia e senz paura... :lol::old:
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  • 2 settimane dopo...

La recensione di UBC...http://www.ubcfumetti.com/tex/?24937Appena finita di leggere. Devo ammettere che questa volta la recensione mi trova del tutto d'accordo, e che soprattutto mi è piaciuta molto in quanto tale: è acuta e scritta davvero bene!

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  • 1 mese dopo...
  • Collaboratori

Proprio oggi stavo rileggendo la storia "Il figlio di Cochise" e non ho potuto fare a meno di notare come i dati primari del soggetto, due compagnie ferroviare in lizza tra loro, una onesta e l'altra che sabota disonestamente i rivali servendosi di bandidos travestiti da messicani per vincere la gara, siano gli stessi di questa storia boselliana ( molto più avvincente di quella bonelliana ). In che misura l'autore è rimasto influenzato da quella vecchia avventura ?

Modificato da ymalpas
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  • 1 mese dopo...

Proprio oggi stavo rileggendo la storia "Il figlio di Cochise" e non ho potuto fare a meno di notare come i dati primari del soggetto, due compagnie ferroviare in lizza tra loro, una onesta e l'altra che sabota disonestamente i rivali servendosi di bandidos travestiti da messicani per vincere la gara, siano gli stessi di questa storia boselliana ( molto più avvincente di quella bonelliana ). In che misura l'autore è rimasto influenzato da quella vecchia avventura ?

Ahim?, in nessun modo, se non come lettore e studioso del Tex di GL. Di storie tra compagnie ferroviarie ce ne possono essere molte e quella devo dire a mio disonore che non la ricordo per nulla.
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