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TWF - Tex Willer Forum

[113/115] Tra Due Bandiere


Voto alla storia  

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<span style="color:red;">11 minuti fa</span>, MacParland dice:

Poi perchè non dovrei avere 13 anni?

 

Be', perché di solito a 13 anni la mattina uno va a scuola in terza media (scuola dell'obbligo), non scrive sui forum come fai tu. A meno che non faccia buco tutti i giorni... ;)

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4 minuti fa, Magico Vento dice:

Grazie, ho trovato l'aggettivo con cui spiegare perché non adoro Ticci.

 

 

 

Ecco, io che adoro Ticci non dico nulla. Perché qui sono gusti personali. Però se uno mi inizia a dire che Ticci non sa disegnare (perché è quello che Mac sta dicendo sostanzialmente di Galep), allora no. Giocoforza si crea una discussione. Perché certe cose vanno oltre la critica o il parere personale. Al massimo, se proprio uno vuol dire quello che gli pare, sia concesso di rispondere. Con argomentazioni, ed è ciò che faccio 

<span style="color:red;">2 minuti fa</span>, Poe dice:

 

Be', perché di solito a 13 anni la mattina uno va a scuola in terza media (scuola dell'obbligo), non scrive sui forum come fai tu. A meno che non faccia buco tutti i giorni... ;)

Niente di male eh, io credo di avere sempre 21 anni :D

Modificato da Ulzana
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  • Sceriffi
<span style="color:red;">2 minuti fa</span>, Ulzana dice:

Ma poi, stai parlando di ricostruzione e verosimiglianza per un albo dove c'è un chiaro errore storico e temporale interno alla serie (la guerra di secessione, ). Dai... 

Non vedo un grosso problema riscrivere una storia. Ma se lo rifai almeno un po' più di attenzione.

8 minuti fa, Ulzana dice:

Se tu credi che Tex sia Storia del West, almeno quello di GLB, hai un problema proprio di comprensione del personaggio 

E chi ha detto che Tex è "Storia del West"? Il senso è un altro. Nel '71 le fonti c'erano. Storia del West ne è l'esempio.

Ma l'episodio più grave è quello dell'albo "Segnali di Fumo" ed era l'82.

 

<span style="color:red;">3 minuti fa</span>, Poe dice:

 

Be', perché di solito a 13 anni la mattina uno va a scuola in terza media (scuola dell'obbligo), non scrive sui forum come fai tu. A meno che non faccia buco tutti i giorni... ;)

DaD (:().

 

<span style="color:red;">1 minuto fa</span>, Ulzana dice:

Ecco, io che adoro Ticci non dico nulla. Perché qui sono gusti personali. Però se uno mi inizia a dire che Ticci non sa disegnare (perché è quello che Mac sta dicendo sostanzialmemte), allora giocoforza si crea una discussione. Perché certe cose vanno oltre la critica o il parere personale. Al massimo se proprio uno vuol dire quello che gli pare, sia concesso di rispondere. Con argomentazioni, ed è ciò che faccio 

Non dico nulla neanch'io. Ticci oltre alle donne è quasi inattacabile. Un disegnatore che c'è dalla prima fascia, che nel tempo si evolve, che disegna sempre con coerenza storica, che ha disegnato gli episodi più belli... Che gli dici? Che il suo stile è abbozzato per quello non può piacere. Io ho detto che per me è scarso. E' vedendo tutte le cose che ha fatto (per fortuna o sfortuna ora non importa) è molto più attaccabile di Ticci. 

Hai glissato la mia domanda sull'età.

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<span style="color:red;">7 minuti fa</span>, MacParland dice:
<span style="color:red;">17 minuti fa</span>, Poe dice:

Be', perché di solito a 13 anni la mattina uno va a scuola in terza media (scuola dell'obbligo), non scrive sui forum come fai tu. A meno che non faccia buco tutti i giorni... ;)

DaD (:().

 

La didattica a distanza in tutta Italia c'è solo alle superiori e all'università, non alle medie...

Però, guarda, a me non interessa l'età degli altri, ho risposto così, giusto per la precisione.

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Scusa, Mac, ma davvero sulla storia delle fonti... dai. Non insisto nemmeno. Questa storia è anacronistica già di per sé. Ma hai letto i numeri post 17?

 

Sul discorso Galep, pure lui ha disegnato gli episodi più belli (Il figlio di Mefisto, Il giuramento, Sangue Navajo, Il tranello... Posso continuare sai). Pure Galep e il suo stile sarebbero evoluti se non fosse stato per i problemi fisici che purtroppo ha avuto. Ma basta così, non devo convincerti. Rivendico il diritto di difendere Galep se mi si dice che era un incapace.

 

Sul discorso età, davvero glisso ma, per il resto, mica sto offendendo. Credo che tu abbia molti più anni, ma che problema c'è? Se sei davvero un tredicenne beato te 

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<span style="color:red;">6 minuti fa</span>, MacParland dice:

Nel '71 le fonti c'erano. Storia del West ne è l'esempio.

Sì, ma non è che Storia del West fosse perfetta storicamente. Di errori anche lì ce ne sono (io, da sempre appassionato sulla storia degli indiani d'America, ne ho trovati, di errori, anche storici), perché le fonti sì, c'erano, ma meno di oggi. Detto ciò, non voglio affatto sminuire il fumetto di Gino D'Antonio, che io stesso ritengo un capolavoro ed è una delle mie serie preferite.

 

 

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  • Sceriffi
<span style="color:red;">4 minuti fa</span>, Poe dice:

La didattica a distanza in tutta Italia c'è solo alle superiori e all'università, non alle medie...

Però, guarda, a me non interessa l'età degli altri, ho risposto così, giusto per la precisione.

Esiste una regione che lascia libero arbitrio agli alunni.

 

<span style="color:red;">2 minuti fa</span>, Magico Vento dice:

Sì, ma non è che Storia del West fosse perfetta storicamente. Di errori anche lì ce ne sono (io, da sempre appassionato sulla storia degli indiani d'America, ne ho trovati, di errori, anche storici), perché le fonti sì, c'erano, ma meno di oggi. Detto ciò, non voglio affatto sminuire il fumetto di Gino D'Antonio, che io stesso ritengo un capolavoro ed è una delle mie serie preferite.

Si, ma paragonati agli errori  di Glb son quisquiglie.

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<span style="color:red;">1 minuto fa</span>, Ulzana dice:

Sul discorso Galep, pure lui ha disegnato gli episodi più belli (Il figlio di Mefisto, Il giuramento, Sangue Navajo, Il tranello... Posso continuare sai). Pure Galep e il suo stile sarebbero evoluti se non fosse stato per i problemi fisici che purtroppo ha avuto.

Esattamente. Comunque, secondo me, il fatto di aver illustrato alcune delle storie migliori non influisce minimamente sulla qualità dei disegni.

 

<span style="color:red;">17 minuti fa</span>, MacParland dice:

che ha disegnato gli episodi più belli...

Per me, se Ticci ha disegnato storie belle o meno non conta nel giudizio che do ai suoi disegni.

Just now, MacParland dice:

Si, ma paragonati agli errori  di Glb son quisquiglie

Mah, per una serie che ha lo scopo di ricreare un affresco storico di quel periodo alcuni errori sono anche piuttosto gravi, secondo me. Poi ribadisco che io adoro Storia del West.

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  • co fondatore
3 ore fa, Loriano Lorenzutti dice:

Grazie a Dio, pensavo di essere solo a pensare che è "un ragazzo finto". 

Per il resto quoto tutto. 

A dire il vero, in sezione staff ho fatto notare questa cosa qualche tempo fa.

Però considerando tutte le corbellerie che scrive, degne di un ragazzino inesperto che prova a fare il "vissuto", l'utenza MacParland la vedo più che altro come nick collettivo. Dietro la tastiera ci potrebbe essere più di uno, insomma.

 

Confermo che in certe regioni c'è la DaD a richiesta.

Modificato da Mister P
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<span style="color:red;">9 minuti fa</span>, Mister P dice:

A dire il vero, in sezione staff ho fatto notare questa cosa qualche tempo fa.

Però considerando tutte le corbellerie che scrive, degne di un ragazzino inesperto che prova a fare il "vissuto", l'utenza MacParland la vedo più che altro come nick collettivo. Dietro la tastiera ci potrebbe essere più di uno, insomma.

E quindi un troll. 

 

<span style="color:red;">9 minuti fa</span>, Mister P dice:

Confermo che in certe regioni c'è la DaD a richiesta.

Ha avuto fortuna. :lol:

Comunque è collegato sul forum 00 - 24. :P

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  • Sceriffi
<span style="color:red;">3 minuti fa</span>, Loriano Lorenzutti dice:

Ha avuto fortuna. :lol:

Comunque è collegato sul forum 00 - 24. :P

Non è fortuna se lo vivo in prima persona. Sto al computer un sacco di ore per colpa LORO!

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  • co fondatore

La discussione sull'età di Mac si chiude qui. Così come la discussione sulla qualità grafica di Galep si sposta nei thread dedicati. Ogni altro messaggio fuori tema verrà cancellato.

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  • 3 settimane dopo...

Riletta dopo tanto tempo.

Storia dall'aura mitica che, leggendo i commenti precedenti, può appassionare oppure no.

Ci sono senz'altro dei momenti epici, in particolare la scena finale dopo la tragica battaglia di Shiloh Church, dove GLB inquadra come meglio non si potrebbe la pazzia di quel conflitto:

"Addio Rod! E che il tuo sangue possa ricadere sui pazzi criminali che hanno dato il via a questo orrendo massacro".

Forse retorico o eccessivamente melodrammatico ma di grande impatto; un "j'accuse" che non è solo di TEX e di Bonelli stesso, ma di tutti quelli che vedono all'interno di una guerra soprattutto distruzione e corpi dilaniati.

Quel fucile "spezzato" è altamente simbolico di quella follia, al pari dell'elmetto dei soldati americani nel Vietnam con il simbolo della pace (un palese ossimoro).

La storia in sé ha anche altri momenti molto riusciti (ad esempio la rissa iniziale nel saloon) ma, in definitiva, la trovo un pò troppo spezzettata con situazioni che si susseguono disordinatamente e che, a mio parere, ne penalizzano un pò la lettura.

La guerra è ben presente, la si percepisce ma, in fondo, non viene vissuta e quindi rimane un pò sfocata.

E forse anche le figure dei vari ufficiali presenti nella storia potevano essere caratterizzate meglio (non ne rimane impressa nemmeno una).

Non posso non parlare di Galep.

Come già scritto in altri post, non sono un suo particolare estimatore ma qui le sue tavole sono veramente eccellenti. A tratti superlative. La succitata scena dell'addio a Rod non mi avrebbe suscitato tanta emozione senza il suo tocco d'artista, con quel sole che si leva alle spalle del fucile piantato sulla tomba dello sfortunato amico.

Ma dove, secondo me, tocca l'apice sono nelle tre cover degli albi di questa storia, tra le più belle dell'intera serie.

A memoria (chiaramente non le ricordo tutte) ben poche possono rivaleggiare con queste.

 

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  • 2 settimane dopo...

Bellissima avventura di Tex, quella che tratta nella maniera di gran lunga più diretta l'esperienza di Tex durante la Guerra di Secessione, e che tramite la sceneggiatura di Gianluigi Bonelli ed i disegni di un Galep nel suo periodo di maggior splendore ci illustra compiutamente la lucida contrarietà del Nostro al conflitto, da lui condivisibilmente considerato una immane ed insensata follia alla quale, paradosso dei paradossi, egli e Damned Dick si ritrovano costretti a partecipare a causa di alcune sfortunate circostanze, che il loro amico Rod Vergil contribuisce non volendo ad innescare.

 

Gli eventi successivi alla separazione da Rod, che decide di arruolarsi sotto la bandiera confederati, altro non sono in fondo che una fedele metafora di quel che avviene a chiunque si trovi a vivere in una zona di conflitto: volenti o nolenti, il mostro non ti lascia in pace, ed in un modo o nell'altro è impossibile ed utopistico riuscire a mantenersi neutrali e non coinvolti.

Tutti elementi, questi, che Glb inserisce con sapienza nella storia, che culmina con una delle scene più toccanti della saga intera, che rivela una volta per tutte la vera faccia della Guerra (non c'è nulla di eroico, solamente dolore e sofferenze), ed al contempo da solo regala alla storia la sua immortalità: la battaglia di Shiloh si è appena conclusa, e Tex e Dick, appena giunti sul luogo, hanno il dolore di incontrare il loro amico Rod, che fa appena in tempo a salutarli per l'ultima volta prima di morire tra le braccia di Tex. Una scena da brividi lungo la schiena, conclusa degnamente dal discorso di Tex e dal fucile spezzato, elemento quest'ultimo forse un po' plateale ma senza dubbio molto significativo.

  

A differenza del mio quasi omonimo @Juan Ortega, io non ritengo una carenza della storia la scarsa caratterizzazione degli ufficiali che compaiono, dal momento che il tema di fondo, a mio avviso, non è il combattimento in sé, ma la sua insensatezza di fondo; di conseguenza, gli attori restano sostanzialmente irrilevanti, conta solo (purtroppo) il tragico risultato.

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  • 1 anno dopo...

Può un fumetto ambientato nell'800 americano esimersi dal trattare la "Guerra di secessione"?

Verosimilmente la risposta è no, di conseguenza pare ovvio che anche la celebre saga del nostro amato ranger non poteva sfuggire alla regola, di fatto i maggiori sceneggiatori alle prese con Tex, almeno una volta si sono cimentati su questa spinosa piaga della nazione stelle e strisce: da Nizzi a Boselli, passando pure da Segura in un suo maxi.

Ma prima di loro, già il grande Bonelli aveva scelto come spunto lo scenario della guerra civile americana, sia agli albori della sua creazione, che in seguito, negli anni della maturità artistica.

 

Sul pasticcio cronologico, che rende incongruenti le due storie, se ne è parlato abbastanza, ma evidentemente al patriarca del fumetto italiano poco importava la continuity (dubito infatti che si sia trattato di svista o dimenticanza, piuttosto menefreghismo).

 

Effettivamente la prima prova, che trattava l'argomento dopo le gesta della Guzman, non era degna per uno spunto storico così importante, di conseguenza, appena avuta l'idea giusta, Bonelli non ci pensò due volte a bypassare il precedente e tirò su, l'episodio che mi appresto a commentare.

 

Dopo la pirotecnica rissa iniziale, Tex racconta a beneficio dei pards un aneddoto del passato, relativo agli anni della sanguinosa guerra. Non capitava tanto spesso che l'autore optasse per narrare in flashback le vicende del suo eroe ma ogni volta l'esito era destinato a lasciare il segno. Indubbiamente anche al cospetto di questa storia fu così.

 

Ammetto che la prima parte del lungo episodio non riscuote il mio assoluto gradimento; Bonelli come di par suo, monta una sceneggiatura serrata e carica d'azione, però si avverte la sensazione che sia più l'istinto narrativo, che un'idea complessiva, a dettare i tempi. 

 

Separatasi troppo presto dall'amico Rod Vergil, che si sente in dovere di arruolarsi tra le giacche grigie, Tex e il fido Damned Dick si ritrovano solo per caso coinvolti nell'occhio del ciclone. 

Un po' forzata la motivazione della parola data che li induce a schierarsi come esploratori per le truppe dell'Unione ai comandi del generale Dark, ma è più che altro la serie "segmentata" di vicende che si susseguono in questa fase (l'affondamento del battello, l'azione di Tex per rallentare il convoglio confederato su rotaie, l'attacco al forte), seppur piacevoli da leggere, a dare l'impressione di una scarsa amalgama di sceneggiatura. Verosimilmente, in preda alla verve creativa, Bonelli si fece prendere la mano dalla sua fantasia, rischiando spesso di appesantire l'idea di base.

 

L'azione non manca, ma la guerra sembra rimanere alquanto sullo sfondo e fa capolino nella mente il sospetto che anche stavolta si rischia l'occasione mancata.

 

Ma di colpo il vecchio leone cambia registro e ci dona un fase finale con i fiocchi, che risolleva alla grande le sorti della prova.

 

Molto melodrammatica e commovente la scena dell'addio al povero Rod, trovato sul campo di battaglia in fin di vita.

Non meno epica e coinvolgente la descrizione della sanguinosissima battaglia di Shiloh Church, resa magistralmente dai pennini di Galep e che induce i nostri a prendere le distanze da questo orrore fratricida e dedicarsi a mansioni neutre per non partecipare oltre alle assurdità del conflitto.

 

Trovo sia un peccato che Bonelli non si sia soffermato troppo a caratterizzare i personaggi, fra i quali Dick che risulta una fotocopia di Carson, con tanta di camicia frange. Ancor più strano che non lo abbia più considerato in altri episodi e solo durante la gestione Boselli, il personaggio sia stato recuperato, cercando di sfruttarne le potenzialità non espresse al suo esordio. Anche Vergil è solo usato in previsione della sua drammatica morte, ma bisogna ammettere che la scena è davvero straordinaria e dimostra quanto Bonelli sapesse creare pathos nelle sue opere. 

 

Nel complesso storia iconica e notevole che però, non rientra nel cerchio delle mie preferite di Bonelli. 

 

Galep letteralmente strepitoso. Giunto all'apice della maturità artistica, il compianto disegnatore ci dona una prova perfetta. Ogni segno è al posto giusto, splendide le difficili scene di battaglia, da ammirare gli sfondi e la dinamicità dei suoi cavalli. Espressività ed eleganza a gogo, unico neo forse la rappresentazione "poco giovanile" di Tex nel flashback, ma ai tempi una cosa del genere non veniva affatto notata dai lettori.

 

Concordo con il pard @Juan Ortegain merito al grande contributo che Galep fornisce nella sequenza clou della morte di Rod; i raggi infuocati del tramonto, che accarezzano il corpo morente dello sfortunato soldato, mentre Tex e Dick, in preda alla commozione, cercano di fornirgli conforto, sono un tocco di classe, così come lascia il segno il fucile spezzato a mo' di croce, per sottolineare le forti parole di condanna usate da Tex nei confronti della guerra. Parole che purtroppo, son sempre molto attuali :( Il mio voto finale è 8

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  • 3 mesi dopo...

Riletta dopo decenni. Storia dall'aura mitica ma che trovo sostanzialmente sopravvalutata. Ambientazione suggestiva, disegni magnifici di un Galep in piena forma, bella scena della rissa, finale drammatico ed epico, ma il resto viaggia un po' a braccio. Sceneggiatura solida ma un po' all'impronta, con vari momenti in cui si prosegue di fretta senza soffermarsi molto sulle pagine.

Su Tex si è letto di meglio sulla guerra di indipendenza.

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<span style="color:red">3 ore fa</span>, valerio dice:

Riletta dopo decenni. Storia dall'aura mitica ma che trovo sostanzialmente sopravvalutata. Ambientazione suggestiva, disegni magnifici di un Galep in piena forma, bella scena della rissa, finale drammatico ed epico, ma il resto viaggia un po' a braccio. Sceneggiatura solida ma un po' all'impronta, con vari momenti in cui si prosegue di fretta senza soffermarsi molto sulle pagine.

Su Tex si è letto di meglio sulla guerra di indipendenza.

 

Ti dirò che io la trovo la peggiore tra le storie della guerra civile. Per me, lo sanno anche le pietre, Fuga da Anderville è fuori concorso, ma anche Missouri ad esempio è molto più bella. Il filone "guerra civile" va sfruttato appieno e io spero che in Texwiller Boselli lo faccia. 

 

Nella storia di Glb, a parte il finale tragico e le splendide copertine, la guerra civile è trattata come l'ennesima variante del contesto in cui il nostro si muove, non è resa quell'atmosfera particolare che nelle altre storie sopra citate a mio parere è ben presente.

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6 hours ago, Leo said:

Ti dirò che io la trovo la peggiore tra le storie della guerra civile. Per me, lo sanno anche le pietre, Fuga da Anderville è fuori concorso, ma anche Missouri ad esempio è molto più bella. Il filone "guerra civile" va sfruttato appieno e io spero che in Texwiller Boselli lo faccia. 

 

Nella storia di Glb, a parte il finale tragico e le splendide copertine, la guerra civile è trattata come l'ennesima variante del contesto in cui il nostro si muove, non è resa quell'atmosfera particolare che nelle altre storie sopra citate a mio parere è ben presente.

 

Sigh...  lo dovevi proprio dire?  :rolleyes:

 

Ti ricordi che avevo detto che mi ero riletto Fuga da Anderville? Avevo trovato un sacco di cosette da dire, ma poi mi ero detto "ma chi te lo fa fare? Tanto non si convincerà nessuno, sprechi tempo e fatica" e avevo rinunciato a parlarne.

 

E poi arrivi tu e stuzzichi la belva con queste frasi...  :craniate:

 

Proseguiamo qui...

https://texwiller.ch/index.php?/topic/591-297299-fuga-da-anderville/&do=findComment&comment=184415

 

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Ai fini del "confronto" fra FDA e "The due bandiere" devo parlare anche di questa storia. Ma è meglio che lo faccia qui, nel thread dedicato.

 

Cosa pensava GL Bonelli della guerra? Si faceva "gasare" dalla retorica bellica? Anelava la lotta contro il nemico, voleva uccidere quei subumani invasori delle "razze inferiori"?

 

Direi proprio di no. GLBonelli era nato nel dicembre 1908. Aveva vissuto quindi sin dai 13 anni immerso nella retorica guerrafondaia del regime fascista.  Ma leggeva opere di altri paesi, aveva viaggiato per il mondo (almeno in svizzera e in Francia), aveva un ottica sicuramente meno provinciale e ottenebrata dalla propaganda fascista rispetto a molti suoi compatrioti (e ricordiamoci che, come editore, erano anni che si scornava contro l'ottusità e il fanatismo della censura fascista, che più volte aveva minacciato di farlo chiudere)

 

Allo scoppio della guerra nel 1939 ha 31 anni, per un paio di anni riesce ad evitare di essere arruolato ma dopo l'estate del 1943, con la nascita della Repubblica di Salò, non potrebbe più evitarlo. Quindi per non andare in guerra scappa in Svizzera.  (insomma, la versione dell'epoca del fare l'Obiettore di Coscienza, anche se all'epoca li chiamavano renitenti alla leva o disertori)

 

Anche nelle sue opere... come viene rappresentato il mondo dei militari? Come il regno dell'ottusità e della stupidità, dove poveri soldati innocenti vengono mandati al massacro da stupidi ufficialetti con il culo al caldo.

 

Ricordiamoci alcune scene rimaste nella memoria dei lettori...

Tex-004-A.jpg

Tex-004-B.jpg

 

E ricordiamoci anche il suo comportamento con i soldati semplici durante "Sangue Navajo" e "Vendetta Indiana"...  insomma, TEX NON FA MAI LA GUERRA, non contro i semplici soldati che non hanno colpe.

 

Non solo in questo GL Bonelli era pacifista e assolutamente antimilitarista...  in una intervista postata nel forum risalente agli anni 60, alla domanda su quale fosse un personaggio del west che disprezzasse e che considerava sopravvalutato, rispose senza esitazione "il generale Custer", specificando poi cosa pensava di quel vanesio e pomposo ufficiale che aveva mandato i suoi uomini al massacro per la sua sfrenata ambizione politica (chissà come avrebbe sofferto a sapere che anni dopo un altro autore, suo INDEGNO erede, avrebbe presentato proprio sul "suo" Tex il generale Custer in un ottica positiva...  meglio che non l'abbia mai saputo, o almeno lo spero...)

 

Per anni si è limitato a questo. Poi arrivano gli anni 60. E la guerra del vietnam. Che polarizza le "posizioni" dei favorevoli e contrari alla guerra in una maniera che non si vedeva in Italia dal 1939.

 

È un fatto ormai assodato che, durante una guerra, i film che parlano delle altre guerre in realtà parla solo di quella che si sta svolgendo. Così i film western "revisionisti" degli anni 70 in realtà parlavano della guerra del; vietnam (e nel loro mostrare gli indiani come pacifici hippy anne-litteram erano molto più "fantasiosi" e tradivano la storia molto più dei vituperati film con John Wayne...). Idem con il più recente "300" che con la scusa del parlare di Leonida e dei suoi 300 spartani, in realtà parla delle guerre degli USA in medio oriente per "esportare la democrazia"

 

Il western quindi in quegli anni non può non parlare di guerra. E schierarsi. E anche GL Bonelli lo fa.

 

(e lo fa con una CHIAREZZA politica di assoluta contrarietà alla guerra tale che mi meraviglio che Sergio Bonelli non gliel'abbia censurata. I tempi in cui nel futuro anche Sergio Bonelli avrebbe scritto opere antimilitariste erano ancora da venire...)

 

Guardiamo ai tempi. È stata pubblicata nel marzo 1970. Cioè è stata scritta nel 1969 o prima. Quindi PRIMA della maggior parte dei western "revisionisti". PRIMA che uscissero gran parte degli altri fumetti "pacifisti" che ridicolizzavano la guerra. Anche in questo, GL Bonelli è un PRECURSORE. Non scrive, come faranno tanti altri, denunce della guerra "a posteriori", dopo il 1974, quando, dopo la sconfitta, è facile criticare la guerra. Lo fa nel 1969. Quando ci sono gli studenti che vengono pestati dalla polizia (o peggio... cercate su wikipedia il massacro degli studenti al Kent State University del 1970)

 

Scrive questa storia quanto chi critica la guerra in piazza rischia le botte dalla polizia, o di essere "sprangato" dai fascisti. Quando in TV tutti i TG esaltano la guerra "per la libertà" e chi non lo fa viene tacciato di essere un "rosso" agli ordini di mosca.

 

Non è una delle sue migliori storie, è vero. Prima di tutto perchè non è il suo "genere". GL Bonelli è un autore di avventure escapiste, scrive per lettori che vogliono fuggire dalla realtà, e che sono ancora abbastanza giovani. Sa che non può fare, come di moda ai giorni nostri, un noioso polpettone retorico buonista. Deve comunque intrattenere i lettori e fare "una storia di Tex".

 

Eppure... eppure riesce a metterci gli orrori della guerra.

 

A differenza del pavido e derivativo Nizzi, che fa solo una storiellina gialla con buoni buonissimi e cattivi cattivissimi in cui non si vede una bomba, un ferito civile, una casa distrutta, NIENTE (tanto che guerra di Nizzi è rappresentata come una bella avventura alla rambo contro mostri cattivi senza il minimo danno alla popolazione civile), GLBonelli pur in una storia DAVVERO DI TEX ci mette...

 

1) La guerra che rompe amicizie consolidate e trasforma gli amici in nemici, nelle figure di Tex e Rod (una cosa che GL Bonelli deve aver vissuto personalmente, visto quanti amici e collaboratori hanno combattuto per Salò...)

 

2) Le forse armate che requisiscono le proprietà delle popolazioni che devono "difendere", come capita a Tex e a Damned Dick (pare poco, ma Nizzi non fa vedere manco questo, nessuno dei suoi soldati fa il minimo torto ad un civile del sud)

 

3) Che in un esercito, gli ufficiali stupidi e boriosi sono da ambo le parti, come mostra l'incontro con il borioso ufficialetto nordista di "quando tuona il cannone" (i nordisti di Nizzi essendo "i buoni" sono tutti eroi senza macchia, dei santi...)

 

4) Sempre in "quando tuona il cannone", si fa vedere un reparto sudista attaccare una fattoria per saccheggiarla (notare come GL Bonelli mostri SOPRATTUTTO l'effetto della guerra sui civili, mentre invece Nizzi troppo preoccupato dalla sua storia "gialla" e dal "mistero" su "chi avrà rubato l'oro" NON FA VEDERE IL MINIMO DANNO ALLA POPOLAZIONE CIVILE (a parte quelli minacciati, picchiati e derubati da Tex, ovviamente)

 

5) MANOVRE MILITARI! Il "Quando tuona il cannone", anche con l'ausilio di MAPPE, si parla di strategia, di battaglie, di linee di rifornimento, insomma di quelle cose tipiche della guerra che Nizzi IGNORA COMPLETAMENTE (il "suo" Tex vaga di qua e di là per organizzare un evasione, in un limbo senza distanze e senza geografia, e in cui della guerra se ne parla molto genericamente e "per sentito dire", tipo "lo sa che il generale Sherman è arrivano nel posto X? Abbiamo perso la guerra..." "oh perbacco, che disdetta...")

 

6) LA GUERRA. Quella che manca completamente nello stupido gialletto di Nizzi. In tutta "fuga da anderville" non si vede NEMMENO UNO SPARO che non sia indirizzato a Tex o ai suoi amici (o viceversa, che non sia sparato da Tex e i suoi amici). A parte loro, LA GUERRA NON ESISTE.  Invece, GL ci fa vedere le battaglia.

E ce le fa vedere due volte, nei due aspetti: prima, a pagina 16-30 di "Tramonto Rosso", ci fa vedere una brillante operazione "chirurgica" con un attacco di un reparto ad una città.

Poi, quando siamo ben gasati per le gesta dei "nostri", dei "buoni"...  vediamo Shiloh Church.  Vediamo quello che Nizzi ci vuole nascondere, nella sua visione della guerra come una cosa bella che punisce i cattivi e libera i buoni senza il minimo danno collaterale (anzi, in fuga da andwerville è imperdonabile che non l'abbiano fatta prima, i sudisti razzisti andavano sterminati tutti decenni prima! Pulizia etnica, così si fa!!!)

Vediamo gli effetti di una vera battaglia. Con le cannonate, con i cadaveri sparsi, cadaveri di gente innocente, arruolata a forza o perchè ha creduto alle bugie sull'"onore" e sulla "bandiera".

 

E alla fine, Tex farà un solenne giuramento, che chiarisce il suo comportamento futuro: "che io sia dannato se d'ora in poi sparerò mai più un colpo su qualcuno che non sia un rapinatore o un ladro di bestiame o di cavalli"

Terminando con "All'inferno le guerre! All'inferno tutti gli sporchi e pazzi politicanti che con le loro dannate chiacchiere seminano incomprensione e odio fra la povera gente"

 

Più chiaro di così...

 

Ecco, io spero tanto una cosa.

 

Io DAVVERO spero che nessuno abbia mai fatto leggere a GL Bonelli "Fuga da Anderville"

 

Perché non posso nemmeno immaginare cosa avrebbe pensato il pacifista e anarchico GL Bonelli, nel lerre un albo del suo Tex in cui TEX SI RIMANGIA QUELLA PROMESSA e per un sacco di pagine SPARA ALLEGRAMENTE SU SOLDATI DI LEVA. descritti come mostri assetati di sangue.

 

Spero che almeno quell'oltraggio gli sia stato risparmiato. E che non abbia mai visto il suo Tex trasformato proprio in uno di quelli che esalta la guerra come una cosa che i "buoni" devono fare contro i "cattivi"...

 

GL Bonelli era un uomo in anticipo sui tempi. Ha mostrato gli indiani come esseri umani in anticipo sul resto del fumetto italiano. E ha anticipato film contro la guerra come "Apocalypse Now" o "il cacciatore"

 

Nizzi è uno che le mode le segue e non anticipa nessuno, ma anche lui è un uomo del suo tempo. Gli anni 80 erano gli anni di Ronald Reagan, gli anni in cui la guerra del Vietnam è stata "riscritta" nell'immaginario collettivo come una "guerra giusta" che gli eroici soldati USA hanno perso per colpa dei "politicanti di sinistra". Erano gli anni in cui Reagan sventolava la bandiera a stelle strisce e parlava della lotta contro "L'Impero del Male", gli anni di Top Gun. Quindi è vero che Nizzi fa una rappresentazione della guerra "più moderna". Una rappresentazione PIÙ ADATTA ad una generazione che non l'aveva vissuta sulla sua pelle, ma solo nei videogames spara-ammazza

 

Quindi anche Nizzi anticipa un film che ha la sua stessa visione della guerra come uno scontro "uno contro tutti" fra buoni e cattivi dove i "buoni" uccidono solo malvagi subumani insegni di vivere, senza alcun danno per i civili.

 

Questo film:

Rambo3poster.jpg

 

 

 

 

 

 

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Scusatemi, la vecchiaia...  HO SBAGLIATO RAMBO!  :laugh:

 

Rambo III è quello dove vince da solo la guerra in Afganistan...  intendevo RAMBO II

 

Questo:

Rambo_first_blood_part_ii.jpg

 

Quello uscito quattro mesi PRIMA di Fuga da Anderville.

 

Quello in cui Rambo deve andare in territorio nemico, nel Vietnam, fra i feroci, razzisti e subumani vietnamiti, a liberare degli americani prigionieri di guerra che vengono torturati e ridotti alla fame da quelle scimmie gialle sadiche e crudeli.

 

.....

 

Ooops...  forse ho trovato dove Nizzi ha preso ispirazione...   :blink:

 

A parte gli scherzi (Ticci era veloce, ma dubito sia riuscito a disegnare tutta la storia in pochi mesi), anche PRIMA di questo specifico film, la storia dei prigionieri di guerra americani in Vietnam era FAMOSISSIMA all'epoca, Reagan ci aveva basato parte della sua campagna elettorale, ed erano già usciti b-movie sull'argomento.

 

Alla fine, con queste due opere, sia GL Bonelli che Nizzi parlano della stessa cosa: della guerra che all'epoca era assolutamente al centro dello scontro "culturale" nel mondo, la guerra che aveva colonizzato l'immaginario collettivo, fino a dar vita non solo ai western con i bianchi stupratori e torturatori tipo "Soldato Blu" (in realtà chiaramente ispirato ad una famosa strage compiuta dagli americani in un villaggio vietnamita), ma a dieci anni buoni di romanzi di fantascienza che parlavano della stessa cosa, tipo "Guerra Eterna" (vincitore del premio Hugo, il massimo premio della letteratura fantascientifica) in cui una guerra tipo Vietnam con un pianeta alieno (dove sono i terrestri gli invasori) dura per secoli a causa delle distanze interstellari.

 

Ogni autore è immerso nel mondo che lo circonda, e le sue storie lo rappresentano.

 

GL Bonelli di fronte alle manifestazioni contro la guerra in Vietnam e gli orrori che iniziavano a trapelare, e alla repressione violenta della polizia che addirittura sparava sui manifestanti, si schiera senza se e senza ma per il PACIFISMO.

 

Nizzi, in un epoca in cui la propaganda guerrafondaia di Hollywood dipingeva gli americani o come eroi invincibili (Rambo) o come vittime innocenti (i prigionieri) e i vietnamiti venivano sempre di più dipinti come sadici torturatori subumani che in realtà non avevano subito il minimo danno dagli americani (buonissimi e inoffensivi!) che volevano portargli la libertà, invece sposa la totale aderenza alla propaganda americana,  e senza farsi il minimo scrupolo morale e senza tenere in minimo conto le cose che aveva già scritto GL Bonelli (diciamo che sul giuramento di Tex proprio ci ca#a sopra...), sposa il RAMBISMO...

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Modificato da Diablero
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<span style="color:red">6 ore fa</span>, Diablero dice:

Nizzi, in un epoca in cui la propaganda guerrafondaia di Hollywood dipingeva gli americani o come eroi invincibili (Rambo) o come vittime innocenti (i prigionieri) e i vietnamiti venivano sempre di più dipinti come sadici torturatori subumani che in realtà non avevano subito il minimo danno dagli americani (buonissimi e inoffensivi!) che volevano portargli la libertà, invece sposa la totale aderenza alla propaganda americana,  e senza farsi il minimo scrupolo morale e senza tenere in minimo conto le cose che aveva già scritto GL Bonelli (diciamo che sul giuramento di Tex proprio ci ca#a sopra...), sposa il RAMBISMO...

Ora, è vero che Nizzi in "Fuga da Anderville" non fa rispettare la promessa di Tex in "Tramonto rosso" di non voler sparare più su un soldato dopo la morte dell'amico Rod (grave errore di Nizzi), ma da qui a dire che Nizzi sposa il Rambismo! :unsure: Che "Fuga da Anderville" esalta la guerra! :unsure:

Quando è evidente che alla fine tutti sono perdenti, sudisti, nordisti e persino Tex.

Quando "la morale della storia" è che i due cugini si sono combattuti, sono morti ma alla fine chi ci ha guadagnato è solo lo zio (cioè il potere economico), e quindi la morale è che dietro i nobili ideali con cui si fanno le guerre alla fine si nascondono precisi interessi e sono quelli a vincere sempre, sulla pelle dei soldati.

 

Se facciamo leggere "Fuga da Anderville" a dei bambini/ragazzini e gli chiediamo se è una storia a favore o contro la guerra, non credo che nessuno risponderà: "A favore! Come Rambo!"

 

(Tra l'altro l'accusa andrebbe estesa anche a Boselli, che in "Glorieta Pass" fa partecipare Tex e Damned Dick ai combattimenti, anzi gli fa usare persino un cannone contro i sudisti!).

 

L'analisi di "Tra due bandiere" invece la condivido. Il finale è uno dei capolavori della serie, e le parole di Tex sono da incorniciare:

<span style="color:red">11 ore fa</span>, Diablero dice:

"All'inferno le guerre! All'inferno tutti gli sporchi e pazzi politicanti che con le loro dannate chiacchiere seminano incomprensione e odio fra la povera gente"

 

 

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13 ore fa, Diablero dice:

generale Custer in un ottica positiva..

mi sa che non ti ricordi la storia

 

 

E in ogni caso,non è per dire,ma guardate il finale di questa storia( che Diablero ha convenientemente dimenticato).Quando Carson chiede a Tex se ha combattuto ancora,Tex gli dice che ha continuato a svolgere missioni di guerra pur senza essere coinvolto in battaglie vere e proprie( e questo spiega perchè in Fuga da Anderville battaglie non ce ne sono.Non è che ci voleva un genio.) Perchè Glb gluelo fa dire? perchè era ovvio che voleva lasciare porte aperte a future storie di Tex sulla guerra civile.Quindi viene detto a chiare lettere che Tex quel giuramento non lo ha mai davvero mantenuto del tutto.Ha fatto un COMPROMESSO.

 

Dire che Fuga da Anderville è a favore della guerra poi è assurdo.Perchè? perchè dipinge i sudisti cattivi e li fa uccidere dall eroe? strano,che io mi ricordi i sudisti erano dalla parte sbagliata della storia,e l' eroe li deve combattere.Non erano tutti cattivi? e allora? non è che in ogni storia puoi mettere tutti i temi,tutte le differenze,ecc.Gli indiani mica erano tutti buoni ,eppure Glb ha scritto Sangue Navajo

Modificato da Grande Tex
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<span style="color:red">1 ora fa</span>, Grande Tex dice:

Tex gli dice che ha continuato a svolgere missioni di guerra pur senza essere coinvolto in battaglie vere e proprie( e questo spiega perchè in Fuga da Anderville battaglie non ce ne sono.Non è che ci voleva un genio.) Perchè Glb gluelo fa dire? perchè era ovvio che voleva lasciare porte aperte a future storie di Tex sulla guerra civile.Quindi viene detto a chiare lettere che Tex quel giuramento non lo ha mai davvero mantenuto del tutto.Ha fatto un COMPROMESSO

Innanzitutto complimenti per il messaggio ragionato, ma il succo non mi convince. GLB non ha dedicato alla Civil War altre storie. Ha scritto Tra due Bandiere per parlare della guerra e sicuramente doveva essere un unicum.

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<span style="color:red">8 minuti fa</span>, Mister P dice:

scritto Tra due Bandiere per parlare della guerra e sicuramente doveva essere un unicum.

non ne sarei così sicuro.Magari voleva scriverne altre e poi non l ha più fatto.O magari voleva semplicemente lasciare uni spiraglio aperto

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