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TWF - Tex Willer Forum

Tex vive o sopravvive?


Leo
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sono del parere che ormai tex sia finito, è un fumetto d'altri tempi, non ha più niente di nuovo da dire, forse era il caso di chiuderlo quando ci sono state le prime avvisaglie della crisi di nizzi.
attenzione, questa è solo la mia opinione, ma tanto mi basta per non comprare più tex.
secondo me l'innovazione deve essere fatta proponendo personaggi nuovi, non modificando (anche a costo, talvolta, di stravolgerli) quelli già esistenti, e che si sono affermati nel cuore dei lettori con determinate caratteristiche.
? una cosa che sostengo da tempo.
però rispetto le opinioni di tutti, e non mi permetto di criticare chi ancora oggi continua a comprare il tex inedito perchè lo considera interessante.
dico solo che, da parte mia, preferisco ricordare le storie migliori di nizzi :generaleN:

Ciao Pippo, bentornato. Probabilmente hai diradato le tue presenze sul forum proprio perchè ti manca la materia prima, e cioè Tex, che per tua ammissione non leggi più.


Io compro ancora Tex perchè ancora mi diverte, ancora mi incuriosisce, ancora mi entusiasma. E' normale che un fumetto di 60 anni abbia già detto tanto, ed è difficile dire qualcosa di realmente nuovo. Trovo infatti che lo sforzo degli autori sia TITANICO, e tuttora mi stupiscono quando estraggono una nuova idea dal cilindro.

Quando compro Tex, io parto da aspettative basse, proprio perchè ho queste consapevolezze. Essere continui, e sfornare sempre ottime storie, in un fumetto "vecchio" come il nostro, è cosa assai difficile. Cosè, quando le nuove storie non mi soddisfano (e non sono poche, purtroppo), posso dire che in qualche modo me l'aspettavo. In realtà, però, 'sti sceneggiatori texiani vanno oltre le mie scarse aspettative molto più spesso di quanto sia lecito aspettarsi. Per restare al settimo centinaio, Boselli è riuscito a scrivere I Sabotatori che, pur partendo da un soggetto stravecchio, è una storia straordinaria per la sceneggiatura e per la protagonista femminile: vai a rileggere le scene finali di questo gioiello, con i destini di Bethanie e di Mondego che si compiono. Altro che nulla da dire, questo è spettacolo puro. Per non parlare della manfrediana Sei divise nella polvere o della sempre boselliana I Giustizieri di Vegas. Sono opinioni, d'accordo, ma credo che queste storie, che possono piacere oppure no, abbiano detto qualcosa di nuovo, e l'hanno saputo dire bene, eccome.

Mi scuso per l'OT, mentre su Nizzi mi riservo di intervenire in seguito. Dico solo che io sono un boselliano che adora Nizzi...

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sono del parere che ormai tex sia finito, è un fumetto d'altri tempi, non ha più niente di nuovo da dire, forse era il caso di chiuderlo quando ci sono state le prime avvisaglie della crisi di nizzi.

Vorrei dire solo questo in risposta a quest?affermazione di Pippo: con pochissime eccezioni, non esistono fumetti (o serial d'altro genere, se è per questo) di cui si possa dire che sono finiti o che non hanno più nulla di nuovo da dire. Piuttosto si può dire che mancano scrittori che vogliano dirlo. Quando si trovano, anche serial che sembravano decotti trovano nuova linfa. Cosè è stato per Zagor sotto la gestione Burattini ed è accaduto con Diabolik grazie a Tito Faraci ed al direttore Mario Gomboli. Se mai Tex si è trovato nella medesima situazione, direi che Boselli, Faraci, Ruju, Manfredi e perfino Recchioni stanno a dimostrare che le cose che si possono ancora dire sul Ranger ed i suoi pards sono ancora tante. D'altro canto, se una serie per tanti motivi non soddisfa più le proprie esigenze di lettore, è legittimo interromperne l'acquisto per cercare altri prodotti chi si sperano più adatti a soddisfare i propri gusti.
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io nel futuro di Tex spero di vedere tantissimo Faraci , l'autore che attualmente mi piace di più, vorrei vedere più spesso Manfredi , altro scrittore che scrive Tex stupendamente, il Boselli delle storie migliori che quando è in forma è uno scrittore molto originale e capace,Ruju è in formazione ma spero possa crescere col tempo,Recchioni una scommessa e spero vivamente diano anche ad altri autori la possibilità di apportare nuove idee per il ranger. Tex morto ?spero mai e poi mai , io vedo un futuro azzurro e limpido per Tex se solo si sapr? apportare sempre aria fresca senza paura di osare un po ma sempre mantenendo i cardini su cui Tex ha costruito il suo successo :colt:

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io non ho detto che tex è morto, se così fosse non verrebbe più pubblicato.
ho solo detto che per me è un personaggio finito, che non ha più niente di nuovo da raccontare, ma continua lo stesso ad essere pubblicato perchè vende.
forse questo non è il posto giusto per discuterne, ma visto che l'argomento è ormai avviato, voglio provarci lo stesso, secondo me il grande successo di tex oggi è dovuto a 2 elementi in particolare:

1) le copertine di cvilla, che sono bellissime, e incuriosiscono il lettore sulla storia contenuta nell'albo;

2) la grande quantit? di ristampe presente in edicola, che fa sè che il lettore occasionale abbia molte più probabilità di acquistare un albo di tex, che non uno di dampyr o di martin myst?re.

poi ci sarebbero pure le voci che circolano, se si parla tantissimo di tex, ma poco di altri personaggi, è chiaro che sarà sempre tex a vendere di più.
la cosa che mi d' un po' fastidio è che tex debba andare avanti grazie alle vecchie storie, anzich? rischiare puntando sul nuovo, perchè mi sembra chiaro che sono le ristampe, sono le solite storie di GLB che vengono riproposte fino alla nausea, a fare da traino anche per gli inediti.

mi piacerebbe che tex rischiasse di più puntando soprattutto sulle storie inedite, invece di sfruttare il successo che gli deriva dal passato per vendere ancora di più.
vorrei che tex fosse più come nathan never, che ha il coraggio di mettere in discussione se stesso, infatti la prima ristampa l'ha avuta dopo ben 200 numeri, e con tutto ciò non si appoggia sul passato, ma continua ad investire sul nuovo, proponendo tante collane extra.
certo, vanno fatti i dovuti distinguo, nathan never è una serie che, a differenza di tex, ha dichiarato sin dall'inizio di essere in continuity, quindi può permettersi dei cambiamenti epocali che su tex stonerebbero, ma questo non impedisce a tex di rischiare di più.
continuo ad essere convinto di una cosa: togliamo a tex tutte le ristampe, e affidiamo le copertine a un disegnatore meno bravo di villa, e vedrete che le vendite caleranno di botto!
? questo che non mi piace di tex, questo andare avanti solo grazie all'apparenza, prima che per i contenuti.

in fin dei conti, credo che il buon carlo monni abbia visto giusto: quando ci si stanca di un prodotto (come è successo a me con tex) è meglio rivolgersi ad altri prodotti che soddisfano meglio i propri gusti, sono d'accordissimo, per questo non ce l'ho più di tanto con tex per le ragioni che ho elencato, ma accetto la cosa con rassegnazione, leggendo altri fumetti.
ringrazio tutti coloro che mi hanno salutato. ;)

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vorrei che tex fosse più come nathan never, che ha il coraggio di mettere in discussione se stesso, infatti la prima ristampa l'ha avuta dopo ben 200 numeri, e con tutto ciò non si appoggia sul passato, ma continua ad investire sul nuovo, proponendo tante collane extra.
certo, vanno fatti i dovuti distinguo, nathan never è una serie che, a differenza di tex, ha dichiarato sin dall'inizio di essere in continuity, quindi può permettersi dei cambiamenti epocali che su tex stonerebbero, ma questo non impedisce a tex di rischiare di più.
continuo ad essere convinto di una cosa: togliamo a tex tutte le ristampe, e affidiamo le copertine a un disegnatore meno bravo di villa, e vedrete che le vendite caleranno di botto!
? questo che non mi piace di tex, questo andare avanti solo grazie all'apparenza, prima che per i contenuti.

Sinceramente non riesco ben a comprendere...... doubt

Pero' se questo è il tuo pensiero ( un po' confuso se mi permetti ), allora è giusto che molli. Vedere Tex trasformarsi in un simil Nathan Never beh, questa ancora mancava ! >:azz:
Con simpatia, comunque, hasta lu?go, pippo... :trapper:

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io non ho detto che tex è morto, se così fosse non verrebbe più pubblicato....

Con tutta la simpatia possibile, certe posizioni proprio non le capisco.

Sembra quasi che alla Bonelli debbano sentirsi in colpa, poverini, se Tex vende ancora (dopo sessant'anni di vita editoriale) 200.000 copie e passa, e non faccia invece come il ganzissimo Nathan Never, che ne vende un botto di meno, però si rinnova.
Ah, beh, allora... all'anima del Tafazzi.

Che poi, tanto per sfatare alcuni miti:
1) Nathan Never non si rinnova più di quanto si rinnovi Tex, basta vedere l'ultima megasaga (megasega?) marziana, una copia - riuscita peggio, peraltro - del passato ciclo di Melpomene-Urania. Insomma, la cattiva fama delle seghe... pardon, saghe, Neveriane non l'ho certo inventata io: sembra un susseguirsi di cambiamenti epocali, e invece non cambia un bel nulla.
(Ah, tra un paio d'anni è attesa un'altra minisaga dell'agente Alfa: la nuovissima riproposizione della morte della moglie. zzzz )

2) Non è che i cambiamenti, o il moltiplicarsi degli extra, siano per forza sinonimo di longevit? o successo editoriale. Al lettore, d'i e d'i, gli girano le balle con tutti 'sti spin-off, reboot, flash forward, alternative universes, etc. Finisce per non capirci più una mazza, e infatti... basta vedere la condizione delle testate supereroistiche americane, che hanno dati di vendita ridicoli rispetto a Tex.
E non mi risulta che gli extra Neveriani siano messi tanto meglio.

3) Continuo a pensare che anche il più ignorante e miserabile lettore di fumetti, se vuole leggere un fumetto horror o sui vampiri vada in edicola (o i fumetteria) e cerchi Dylan Dog o Dampyr, se vuole leggere fantascenza cerchi Nathan Never, se vuole leggere avventura cerchi Zagor o Dago... e se non vuole leggere Tex eviti Tex come la peste. Ti garantisco che fuori dall'edicola non trover? di sicuro il signor Willer pronto a spianargli la colt sotto il naso se non compera il fumetto di cui è protagonista.

4) Questione ristampe: mi sa che va vista in modo opposto al tuo.
Il Tex inedito continua a perdere lettori. E' fisologico, beninteso: è accaduto con Glb, con Nolitta, con Nizzi e ora accade con Boselli.
Se fosse vero che la passata gloria (leggi: periodo aureo Glbonelliano) fa da traino alla situazione odierna, le vendite dovrebbero essere in aumento o, mal che vada, stabili. (Tanto per dire... a me, della passata gloria frega meno di niente: quando un "certo autore" ha iniziato a scrivere un Tex da schifo, io ho semplicemente smesso di acquistarlo).
Credo invece che per le ultime ristampe (il TuttoTex e il Tex Nuova Ristampa) ci sia stato un certo numero di lettori che, scoprendo Tex con l'inedito, abbia finito per dare ottime risposte (in termini di vendita) alle iniziative. Che è esattamente quello che succedeva con la miriade di ristampe nel corso degli anni '70.
Diverso il discorso per il Tex di Repubblica: in quel caso è stato il colore a far vincere (alla grande) la partita.

Dire che Tex vada ancora avanti per "l'apparenza"(?), più che per i "contenuti", non sta ne' in cielo ne' in terra.
Tex ha semplicemente quello che si merita, dopo oltre 60 anni di vita editoriale, milioni di lettori e pure (se me lo permetti) parecchie storie di elevato livello.

P. S.: Villa copertinista lo cambierei anch'io, seduta stante, con uno più bravo: Mastantuono.

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Ovviamente non condivido nulla del discorso di Pippo- dico "ovviamente" perchè se la pensassi in quel modo, molto semplicemente, non comprerei più Tex!Che poi mi chiedo certi lettori "rinnovatori" cosa vogliano di più un personaggio come questo, che dopo sessant'anni e passa riesce ancora a regalare una serie di grandi storie, facendo impallidire per qualità di testi e disegni i fumetti più "moderni"- per dire, in una gara tra un fumetto "nuovo", qualunque esso sia, e una storia recente come "Mondego il Killer", sono straconvinto che quest'ultima non sfigurerebbe, tutt'altro!Quindi, a parte il discorso su Villa, che per me come copertinista è intoccabile (lo cambierei solo se questo gli permettesse di disegnare più pagine di fumetto), sono del tutto d'accordo con Bouncer.

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  • Rangers

Ho spostato gli ultimi messaggi Off Topic, dalla discussione dedicata a Claudio Nizzi a questa nuovissima che ho creato per l'occasione. Già in numerose discussioni se ne parlava, ma visto che di tempo ne è trascorso parecchio e di "acqua sotto i ponti" o meglio di albi, ne sono passati tanti, ho deciso di riaprire per sentire il parere dei "nuovi" e "vecchi" amigos!Anche perchè di autori nuovi ne abbiamo parecchi: Manfredi, Ruju e Faraci (e in futuro Recchioni e speriamo altri nomi) e di cose su cui discutere ce ne sono eccome!Come vedete oggi la serie?Dopo il traguardo del numero 600, ormai abbondantemente superato è cambiato qualcosa?I nuovi autori hanno saputo rinnovare o mantenere viva la serie?Oppure Tex si sta inabissando, o come dice Pippo è un personaggio finito e che vive sulla gloria del passato?Dite la vostra sisi :trapper:

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A mio personale parere innanzitutto dobbiamo circoscrivere chi è che legge Tex ad oggi. Sicuramente i vecchi afecionados lo fanno tutt'ora e comunque chi ha intrapreso la serie inedita almeno una quindicina di anni f?, dico questo, a parte le eccezioni che ci sono sempre, perchè non penso proprio che oggi un rgazzino si senta spinto dalla voglia di leggere la serie, non perchè non merita, anzi, ma perchè oramai i gusti in fatto di fumetto sono radicalmente cambiati, ciò secondo me spiega anche la ricerca da parte della casa editrice di mettere sul mercato nuove serie, cosa non nuova se ricordiamo che comunque Martyn Mistere,DYD e Nathan Never e Julia(discorso a parte perchè ha specificatamnte attirato molte lettrici femminili, quindi era un prodotto mirato), hanno la loro rispettabilissima schiera di seguaci. C'è la consapevolezza che un personaggio come Tex, non è che può essere stravolto radicalmebte per adeguarsi al mercato odierno, non può perchè al fine è sempre un ranger che vive le sue avventure nel vecchio west e più di tanto non gli si può far fare. Il suo seguito potrebbe diminuire se diminuisce l'interesse del lettore assiduo e che quindi lo colleziona regolarmente. Non riesco ad immaginare qualcuno che compra un numero e che se non gli piace continua ad acquistarlo. Quindi siamo noi e gente come noi a reggere il mercato Texiano e magari una piccola nicchia che avendo ricevuto la collezione in eredit? ne prosegue l'acquisto,(magari non lo legge neanche). In base a questo il futuro di Tex lo vedo positivamente per quanto riguarda noi "vecchi lettori", ma non ho fiducia sulle generazioni future... che sè continueranno a leggere i fumetti, magari sul proprio tablet o pc, ma sicuramente si volgeranno a nuovi prodotti più adeguati alla loro epoca.... Io da parte mia non smetter? mai di comprarlo, c'è stato solo un piccolo periodo che riguardava la fascia 300-400.. ma poca roba, recuperata a velocit? spaziale...:)

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Il Tex inedito continua a perdere lettori. E' fisologico, beninteso: è accaduto con Glb, con Nolitta, con Nizzi e ora accade con Boselli.

In effetti il calo è dovuto in massima parte al disinteresse delle giovani leve verso il fumetto in generale nonostante, paradossalmente, l'abbondanza ( mai vista prima ) di iniziative collaterali presenti in edicola ( libri a colori su Diabolik, la collana su Zagor di Repubblica, ecc. ecc. ). Certo, se qualche autore recuperasse un certo tipo di linguaggio, una delle fondamentali caratteristiche di Tex alla pari di un certo modo di agire, la serie potrebbe, se non recuperare lettori, frenare di piu' l'emorragia. Ruju ( con mia grande sorpresa ) e Faraci sembrano e sottolineo sembrano aver imboccato questa strada. Piu' che rinnovare ( chi, che cosa è ) io recupererei certi elementi, indubitabilmente persi per strada dal dopo GLB e solo parzialmente mantenuti dal Nizzi "prima maniera".... Cosè ( come sapete ) la pensa il sottoscritto. :old: Hasta lu?go, amigos! :trapper:
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perchè non penso proprio che oggi un rgazzino si senta spinto dalla voglia di leggere la serie, non perchè non merita, anzi, ma perchè oramai i gusti in fatto di fumetto sono radicalmente cambiati, ciò secondo me spiega anche la ricerca da parte della casa editrice di mettere sul mercato nuove serie,

Tu diciò A parte che nuove serie la SBE le ha sempre prodotte, e in passato in misura forse anche maggiore di oggi, io non credo che la nostra personale esperienza possa spingerci a conclusioni di questo genere. Si possono portare esempi che potrebbero portarci a conclusioni diverse dalla tua: quando sono andato all'Auditorium di Roma a vedere Ticci, mi ha sorpreso il fatto che, quando il pubblico è andato a farsi autografare gli albi, esso era composto da un sacco di ragazzi e ragazzini, di numero almeno pari a quello dei "vecchi". :trapper:
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io recupererei certi elementi, indubitabilmente persi per strada dal dopo GLB e solo parzialmente mantenuti dal Nizzi "prima maniera".... Cosè ( come sapete ) la pensa il sottoscritto.

Totalmente d'accordo con Capelli D'Argento sul recupero di alcune caratteristiche di Tex che si son perse per strada, naturalmente questo st? al gusto personale e al periodo in cui ognuno ha iniziato a leggere le avventure del ranger. Diciamo che è una "sana abitudine" poter rivedere magari una bella storia di Tex e i suoi pards contro qualche setta cinese, o magari avventure dello stile di "Magia nera" etc. con annessi interrogatori tradizionali e con annesso "cattivo" , che in cambio di informazioni viene lasciato libero di non incontrare più i nostri eroi...., ma questa è solo una nostalgia da affezionato delle storie di un tempo, e aparte questo ribadisco per me la piena vitalit? del nostro eroe, e anche se non cito la serie inedita, il solo ultimo Color Tex ha confermato questa vitalit?...:)
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Tu diciò A parte che nuove serie la SBE le ha sempre prodotte, e in passato in misura forse anche maggiore di oggi, io non credo che la nostra personale esperienza possa spingerci a conclusioni di questo genere. Si possono portare esempi che potrebbero portarci a conclusioni diverse dalla tua: quando sono andato all'Auditorium di Roma a vedere Ticci, mi ha sorpreso il fatto che, quando il pubblico è andato a farsi autografare gli albi, esso era composto da un sacco di ragazzi e ragazzini, di numero almeno pari a quello dei "vecchi".

Infatti per quanto riguarda le serie ho detto che la casa editrice le ha già introdotte fin dai tempi di DYD,Martin Mystere etc. etc.... non ho mica detto che lo ha fatto solo oggi, non per niente ho citato quelle serie l'.. In secondo luogo la migliore maniera per farsi un idea di compra Tex è vedere personalmente all'edicola, e ti posso garantire che io sono di casa non comprando solo Tex, chi è che lo compra, probabilmente è più indicativo il fatto reale dell'acquisto che vedre fan che vanno a farsi fare l'autografo, in quanto anche io con mio figlio eravamo entusisti dell'autografo di Gabrielle Dell'Otto al Torino Comics 2012, ma io non leggo nulla dei supereroi, contrariamnete a mio figlio.... con ciò non voglio dire che non hai ragione, ma non affretterei conclusioni così solo per apparenza.... io mi farei mostrare da quei ragazzini le loro collezioni di Tex...;)In ultimo potrei citare la fiera del fumetto a Torino dove vado sempre... non mi è mai capitato di vedre ragazzini ala ricerca di albi di Tex, magari Manga,Supereroi sè ma non di Tex..... e questo mette equilibrio alla folla di ragazzini che si fanno fare l'autografo da Ticci ti pare?
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Non credo di aver parlato di "folla di ragazzini", magari.... io sto solo dicendo che prima di dare Tex per spacciato tra i giovani e giovanissimi dovremmo avere dati più attendibili delle nostre esperienze dirette- limitate, per forza di cosa. Niente di più.

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Signori, io ho 14 anni e leggo Tex da quando ne avevo 6. Ho iniziato con il volume Serie Oro Tex contro Mefisto, poi Il Treno Blindato (e l' nacque la passione per le storie di Antonio Segura e il tratto di Josè Ortiz) a cui sono seguiti Il Passato di Carson (che storia, ragazzi!) e i primi due Texoni, Nizzi-Buzzelli e Nizzi- Giolitti ( e l' mi convertii al Nizzianesimo). Il primo Tex inedito che comprai fu Morte nella Nebbia, capolavoro sottovalutato di Boselli e Font da quel giorno non ho più smesso. Conosco miei coetanei che leggono Tex, ho visto ragazzini anche più giovani di me andare a cercare albi (piuttosto vecchiotti) per ultimare le loro collezioni alle mostre di fumetto, ho visto con questi occhi un ragazzo che avrà avuto la mia stessa età chiedere un disegno a Renzo Calegari, dimostrandosi anche un esperto di fumetti ( in quell'occasione l'ho avuto anch'io uno schizzo e ne vado fiero, anche se non è Tex). Sono un mistero gaudioso della fede?

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Sono un mistero gaudioso della fede?

Assolutamente no Gabriele, ci stai raccontando solo la tua esperienza, la mia è dversa, ogni opinione è fatta per discutere l'argomento,.. di sicuro non ci dar? la certezza su un spero non negativo futuro della serie di Tex...:)Sicuramente e ne sono fermamente convinto, il mercato di Tex lo f? per la maggior parte il vecchio lettore, ciò non esclude le nuove leve, ma non nella stessa quantit? del vecchio lettore....
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@BOUNCER

Con tutta la simpatia possibile, certe posizioni proprio non le capisco.
Sembra quasi che alla Bonelli debbano sentirsi in colpa, poverini, se Tex vende ancora (dopo sessant'anni di vita editoriale) 200.000 copie e passa, e non faccia invece come il ganzissimo Nathan Never, che ne vende un botto di meno, però si rinnova.
Ah, beh, allora... all'anima del Tafazzi.

ciao bouncer, e grazie per il discorso sulla simpatia.

per carit?, io non dico mica che non sia giusto che alla bonelli siano tanto contenti e tanto orgogliosi del fatto che tex vende così tanto, lo sono e si vede.
io discuto solo sui modi in cui il successo viene ottenuto: preferirei che ci fossero meno ristampe e meno volont? di far apparire tex come un prodotto che sta sopra a tutti gli altri.
per me una serie come nathan never è molto più coerente di tex, sarà come dici tu che non si rinnova più di tanto, ma almeno non ha bisogno di vivere del riflesso di se stessa, anche perchè, a mio parere, è meglio raccontare sempre la stessa storia in episodi nuovi, che dover riproporre le solite storie che già sanno tutti a memoria, mettendo i lettori davanti ad un confronto continuo fra presente e passato.
ad esempio: perchè si deve sempre parlare di com'erano straordinarie e mitiche le storie di GLB rispetto a quelle degli autori attuali, ma nessuno parla mai abbastanza delle differenze fra il nathan never dei 3 sardi e quello di oggià

P. S.: Villa copertinista lo cambierei anch'io, seduta stante, con uno più bravo: Mastantuono.

beh, perlomeno un secondo me ce lo potresti mettere. ;)


@Gabriele

Signori, io ho 14 anni e leggo Tex da quando ne avevo 6. Ho iniziato con il volume Serie Oro Tex contro Mefisto, poi Il Treno Blindato (e l' nacque la passione per le storie di Antonio Segura e il tratto di Josè Ortiz) a cui sono seguiti Il Passato di Carson (che storia, ragazzi!) e i primi due Texoni, Nizzi-Buzzelli e Nizzi- Giolitti ( e l' mi convertii al Nizzianesimo). Il primo Tex inedito che comprai fu Morte nella Nebbia, capolavoro sottovalutato di Boselli e Font da quel giorno non ho più smesso. Conosco miei coetanei che leggono Tex, ho visto ragazzini anche più giovani di me andare a cercare albi (piuttosto vecchiotti) per ultimare le loro collezioni alle mostre di fumetto, ho visto con questi occhi un ragazzo che avrà avuto la mia stessa età chiedere un disegno a Renzo Calegari, dimostrandosi anche un esperto di fumetti ( in quell'occasione l'ho avuto anch'io uno schizzo e ne vado fiero, anche se non è Tex).
Sono un mistero gaudioso della fede?

complimenti per la passione!

spero che il mio intervento non ti abbia fatto passare la voglia di leggere tex, perchè non erano le mie intenzioni.
ma sono sicuro di no, mi sembri parecchio convinto in quello che dici, a differenza di me, che invece mi faccio un sacco di problemi!
giovane come sei, mi hai commosso tanto con quello che hai scritto! ::evvai::

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io discuto solo sui modi in cui il successo viene ottenuto: preferirei che ci fossero meno ristampe e meno volont? di far apparire tex come un prodotto che sta sopra a tutti gli altri.

Forse sono un p? tonto, ma questa cosa non l'ho mica capita!

A me sembra che alla Bonelli tengano a tutte le serie, comprese quelle nuove; e mi sembra che proprio per queste serie Tex sia il miglior mezzo pubblicitario: infatti i suoi albi mensili sono pieni ogni mese di pubblicit? di altri personaggi!
Quindi io non vedo nessuna " volont? di far apparire tex come un prodotto che sta sopra a tutti gli altri" :trapper:

C'è però una verità oggettiva: Tex è il più glorioso personaggio della SBE, e, per longevit? e vendite, il più glorioso della storia del fumetto italiano.
Di questo la SBE non ha colpe! :D

ps. Non so se hai letto qualcuna delle ultime storie, come "Mondego il Killer" o "Un ranger per nemico"... dire che oggi Tex non ha più nulla di dire secondo me, con tutto il rispetto, è dire una fesseria.

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Come ho già scritto altrove, sono pochi i casi in cui un personaggio seriale davvero non ha più nulla da dire. Sarebbe più giusto dire che mancano gli autori che abbiano voglia o siano capaci di farlo. Di personaggi davvero irrecuperabili nei tempi moderni ne vedo pochi, forse giusto Capitan Miki e il Grande Blek, che per funzionare davvero (o quantomeno per attrarre me, che già li avevo abbandonatio a 12 anni) dovrebbero essere ?ripuliti? di varie ingenuità e manicheismi. Mi si potrebbe obiettare che non sarebbero più gli stessi personaggi e probabilmente sarebbe anche vero. Trent?anni fa Alan Moore (e chi non sa chi è questo geniale scrittore inglese non sa cosa si perde) prese in gestione un personaggio chiamato Swamp Thing e pur rispettandone le premesse di base lo rivoluzion° totalmente. Per restare in Italia, c'erano due personaggi chiamati Zagor e Diabolik di cui molti dicevano che erano arrivati al capolinea e non avevano ormai nulla da dire, poi sono arrivati autori motivati ed hanno ridato loro nuova linfa vitale ed entrambi hanno tagliato il traguardo dei 50 anni di vita editoriale Zagor mi ha recuperato come lettore dopo più di 15 anni di assenza. I prodotti seriali hanno una duplice esigenza: da un lato non perdere le proprie caratteristiche fondanti, dall'altro inserire periodicamente nuovi elementi di interesse per mantenere il proprio pubblico, per attrarne di nuovo o semplicemente adeguare il serial a sensibilit? moderne. In genere per rilanciare un serial si possono utilizzare due vie: una consiste nel recuperare elementi che si considerano essenziali ma che si sono via via persi nel corso degli anni. In genere si tratta del recupero di elementi di caratterizzazione e situazioni divenuti per varie ragioni obsoleti col tempo, ma ritenuti non solo validi, ma essenziali nella caratterizzazione del personaggio seriale o del suo mondo. L'altra consiste nel mettere il personaggio di fronte a situazioni e/o luoghi con cui non si era mai confrontato prima. Lo scrittore che si approccia ad un personaggio seriale dovr? prima di tutto chiedersi se ci sono elementi validi del passato che oggi non sono più usati ma possono essere validamente recuperati e poi chiedersi che cosa non è stato fatto e se è possibile farlo. Come dimostra l'esperienza degli ultimi anni, Tex è tutt?altro che un personaggio finito se perfino autori come Gianfranco Manfredi e Roberto Recchioni, che dovrebbero apprezzare personaggi molto diversi da Tex come impostazione ?filosofica?, hanno comunque trovato cose da dire su di lui. Che poi il Tex che piace a me o che mi piacerebbe leggere io possa esser diverso da quello che potrebbe piacere a Capelli d'Argento o Ymalpas o Paco Ordonez ha meno importanza del fatto che sia un personaggio vivo e vitale ancor oggi.

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Faccio parte dei giovani lettori e dico che, in particolare nel post 600, Tex mi appassiona più di qualsiasi altro fumetto. SI ok, ha avuto la sua prentesi nera (i 500) ma dopo... ma dal 601 ad ora, storie, copertine, sceneggaiture, situazioni... una nuova giovinezza, un grande fumetto. La mia ragazza non ha mai letto in vita sua nulla che non fosse topolino (fumettisticamente parlando) e ora ogni volta che passa per casa mia si prende una mezza dozzina di albi: le ho fatto leggere come prima storia La prova del Fuoco. Ora lentamente le sto mostrando anche le vecchie glorie (Oklahoma e altre storie più vecchie).

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Bell'argomento. E come premessa, mi rallegro perchè mi d' il piacere di rileggere Pippo, un utente che ho sempre visto con molta simpatia. Credo che sarebbe sempre il benvenuto anche in veste di ex lettore (dopotutto si può anche parlare dei fasti passati, no?), e sinceramente, caro Pippo, se quello che hai esposto è il tuo pensiero credo che tu faccia molto bene a non comprare più Tex, è assurdo spendere soldi per qualcosa che non ti convince o che non appartiene più al tuo mondo e al tuo modo di pensare. Ci sono momenti in cui io compro Tex proprio perchè non finisce, perchè una storia occupa due albi e una volta iniziata a leggerla desidero sapere come andr? a finire, anche se magari sulle prime mi sembra deludente. Sono d'accordo con chi dice (Carlo forse? scusate, ma non ricordo chi, e non voglio tornare indietro per controllare) che Tex, o comunque un fumetto, può sempre avere qualcosa da dire, solo che chi lo scrive abbia voglia di farlo. E tutto sommato ritengo che soprattutto negli ultimi tempi la parabola discendente abbia compiuto un'inversione di marcia, e Tex stia ritornando ai livelli di un tempo. Se, per quanto mi riguarda, non li ha ancora pienamente raggiunti, è soprattutto perchè io sono una nostalgica, ancora alla ricerca dei vecchi sapori. Ecco, per esempio: non concordo con l'idea che Tex si debba rinnovare. Mi spiego meglio: il mio sogno, il mio ideale di perfetto soggettista e sceneggiatore texiano, è colui che sa presentare con la freschezza del nuovo qualcosa di antico. Tex, nel mio pensiero, rimane un fumetto western. Con incursioni in altri mondi, mi dir? qualcuno, vedi Mefisto, vedi la Diablera, vedi la presenza di animali preistorici, ma di base è western. Di conseguenza ci sono ambientazioni abbastanza delimitate, la rivolta indiana o il duello sulla main street, la stampede piuttosto del padrone di una città in espansione, i cercatori d'oro o i bari del battello-bisca... e tante altre, dopotutto Tex ha avuto a che fare con i grandi politicanti di Washington, con i pezzi grossi dell'esercito, con grandi banchieri. Ce n'? spazio, solo che ci sia un po' di buona volont?, da non rendere affatto necessario - se non con giusta parsimonia - trasformare Tex in un trattato di analisi introspettiva o mandarlo a caccia di pinguini imperatori. Del resto un grande cuoco è quello che con pochi e scelti ingredienti sa presentarti lo stesso piatto con nomi e sapori diversi.

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Rispondendo al quesito iniziale Tex vive e sopravvive al tempo stesso : VIVE grazie ai suoi affezionati lettori che lo seguono da qualche tempo o da molti anni (come me ,45 ! ), VIVE con i nuovi adepti, che generalmente sono figli, parenti o amici dello "zoccolo duro", VIVE perchè è indubbio che nuova linfa l'abbia data la collezione storica a colori di Repubblica. SOPRAVVIVE nonostante il periodo di crisi economica e l'impatto non certo prorompente che il genere western ha oggigiorno sul pubblico, soprattutto giovane. Lo sapete ormai io sono per una continuit? di stile strizzando l'occhio a qualche novità, senza stravolgere personaggi o racconti, bensì cercando un'evoluzione intelligente e misurata adatta ai tempi nostri. Le posizioni estremiste e talebane in un senso o nell'altro non le condivido. Ho rivisto un articolo di Oreste Del Buono risalente al 1981, anno in cui Tex vendeva seicentomila copie.... Ovviamente c'erano solo l'albo inedito ed il "tre stelle" !

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Mah, io non condivido per niente il fatto che su Tex le strutture narrative siano sempre le stesse: altrimenti serial tipo Diabolik, Topolino dovrebbero chiudere domani, anzi ieri. Non vorrei sbagliarmi ma Boselli ha dimostrato che Tex Pu? spaziare dallo Yellostone alla Patagonia, altro che main street e vaccari. Luoghi comuni, tanto per parlare, scusate!..... e Cuba? e le "incurzioni" nella storia della frontiera? Wild Bill, Calmity Jane, la guerra civile. Senza contare la New Orleans e i suoi misteri, la florida e il Canada. Mefisto!!!!!!!!!! clap Stiamo parlando della saga a fumetti forse più spettacolare mai vista e qui non si fa altro che ridurre tutto a due schemini e buttare dentro Nathan Never come termine di paragone?Ma quale sopravvivenza di Tex: se fossi lo scrittore di Tex m'incazzerei al solo pensiero che stia scrivendo un personaggio che "sopravvvive". Non è neanche molto rispettoso per Borden e i suoi colleghi. Chiedo scusa per i toni, e chiudo qui

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Non ho affatto detto che le strutture narrative siano solo main street e vaccari, se leggi bene queste le ho citate a titolo esemplificativo. Patagonia è stato un eccellente albo, ma io preferisco che Tex rimanga nell'ambito, peraltro sufficientemente vasto, del Nordamerica. Che comprende ovviamente New Orleans, la Florida e il Canada. Sempre se leggi bene ti accogerai che ho detto che un grande scrittore sa rinnovarsi anche se avesse a disposizione solo "main street e vaccari". Del resto, se io fossi una lettrice di romanzi rosa mi andrebbe benissimo che ogni volta il romanzo ruotasse intorno alla relazione tra un uomo e una donna, e certo non apprezzerei che per amore della novità questa fosse sostituita da triangoli isosceli o relazioni omosessuali. Anche questo discorso è fatto a titolo esemplificativo e senza offesa per nessuno. Per la cronaca, poi, Nathan Never non l'ho mai letto in vita mia. E quand'anche l'avessi fatto non mi passerebbe nemmeno per l'anticamera del cervello l'idea di farne un paragone con Tex, è come confrontare albicocche con uova di quaglia!

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