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TWF - Tex Willer Forum

Tex vive o sopravvive?


Leo
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Che la discussione si allunghi su parametri diversificati ( forse ) mi pare evidente dagli interventi, ma forse lo colgo solo io. Per quanto riguarda il secondo punto per prodotto dettato da fredda legge di mercato mi sarei riferito al Tex che ha perso, per me, le sue caratteristiche, quindi non vedo la contraddizione. Per il terzo punto io non ho mai smontato un fumetto faccendone un analisi dettagliata, l'ho letto con piacere o non mi è piaciuto, ma non mi sono mai posto il problema di analizzarlo a fondo, perchè il fumetto nasce per divertire non per elucubrare, ma questa sarà solo una mia convinzione che comunque è personale perchè sono un superficiale. Al quarto punto caro Stefano-Tex ti posso dire che ai miei tempi di ragazzi che disegnavano Tex c'è ne erano centinaia ma non andavano sui Forum, si presentavano alle mostre con la loro cartellina a far vedere i loro lavori ai signori Bonelli, Secchi, Mondadori o chi per loro, e con questo non voglio dire che la cosa non mi piaccia anzi la passione va alimentata e quindi ne sono contento ma ti voglio far capire che non è il primo e non sarà l'ultimo. In ultimo io ho espresso il mio sentimento sul prodotto attuale e comunque ti ricordo che io rispetto il lavoro di tutti dal primo all'ultimo e se leggi il mio intervento bene ho dato agli autori la definizione di grandi soggettisti, ma ti ricordo che loro sono dei lavoratori pagati con quello che io e tutti voi date alla SBE annualmente, perciò ( forse ) si deve parlare di rispetto reciproco. Comunque capisco che in questo forum ci siano idee diverse dalla mie ma ripeto che per me tutti possono esprimere il loro pensiero discutendone magari ma non dando agli altri etichette o giudizi sommari, poi se io ti appaio come uno che ha dei dogmi assoluti intesi come pareri è vero, ma se ti riferisci al termine vero e proprio ti posso svelare che non sono un prete quindi ....

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Infine, accusare coloro che permettono ancora oggi al fumetto di uscire in edicola (ovvero curatore, sceneggiatori, e disegnatori tutti) di dare un prodotto freddo e senza passione, mi sembra davvero una grossa mancanza di rispetto per il loro lavoro. Se tu sei ancora qui a discutere, Gianbart, lo devi certamente anche a loro.

ma perchè criticare un autore significa lanciare accuse o mancargli di rispetto? io l'ho già scritto , ma mi ripeto, non è facile da digerire, per un autore, un titolo che cita: tex vive o sopravvive?Non credo che i vari Manfredi, Faraci, Ruju e il curatore di Tex, Mauro Boselli, scrivano per la sopravvivenza di Tex. Mi ripeto anche su un altro punto.. Tex vive (non sopravvive) anche a costo di vendere 323 copie
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E' proprio quello che avevo sottolineato in un altro mio intervento, cioè il timore che ci potessero essere analogie con Mister No, anche se non necessariamente lo stesso epilogo. Monni ha in parte fugato alcuni dei miei dubbi rassicurandomi circa le intenzioni del curatore della serie; ragion per cui attender? di vedere cosa succeder? in futuro.

Uh? sono diventato il portavoce di Boselli adesso? :deserto _ahsisi :lol2:

Bisogna che stia davvero a quel che scrivo se la gente mi prende così sul serio. _ahsisi

Beh, sai com'?, nella vita mai dire mai! :indianovestito:


  Quanto a Mister No sfondi una porta aperta: davvero Nolitta con la sua ultima storia ha dimostrato che il personaggio di cose da dire ne avrebbe avute ancora tantissimi e di contenuti profondi; ma i suoi autori non sono riusciti o non hanno voluto tirarle fuori. Cosè è andata come sappiamo.

Forse sarà tacciato di radicalismo estremo, ma su Mister No mi era piaciuta la svolta coraggiosa effettuata con "Vento rosso", un esperimento coraggioso che avrebbe meritato maggior fortuna. Io personalmente ho apprezzato sia le avventure on the road sia le successive avventure a New York.

Pu? darsi che sia mancata, almeno per i gusti di parte dei lettori, la capacità di narrare storie sufficientemente coinvolgenti o che sia stata ?colpa? di un editore troppo restio ai rinnovamenti.
Sta di fatto che dal ritorno in Amazzonia in avanti le avventure diventano sempre meno interessanti e coinvolgenti.
Colpa dell'esaurimento del filone amazzonico, o dell'incapacità degli sceneggiatori di narrare storie interessanti? Forse entrambe le cose. Forse, in questo caso, la ben nota lealt? di Sergio Bonelli verso i suoi collaboratori è andata a detrimento della serie, impedendogli di cambiare lo staff (mi riferisco, ovviamente agli sceneggiatori) prima che fosse troppo tardi.
Una cosa è certa ed è che i 16 numeri finali di Nolitta dimostrano che un autore innamorato del personaggio di cose da raccontare ne avrebbe avute eccome.


Mi raccontavano che nel periodo del ritorno di Nolitta le vendite ebbero un deciso balzo in avanti (sentii parlare addirittura del 30%). Purtroppo , diceva uno sconsolato Sergio in persona, non abbastanza da garantirgli la sopravvivenza. Certo, se il famigerato livello di guardia fosse stato superato, perchè la serie continuasse comunque ci sarebbe voluto che restasse lui a scrivere la serie, ma sono convinto che se le vendite avessero superato il fatidico livello di guardia lui il sacrificio l'avrebbe fatto volentieri.
In un'intervista rilasciata non ricordo quando ed a chi, Boselli rivel' che gli fu offerta l'opportunità di scegliere se tentare di rivitalizzare Mister no o Zagor. Scelse Zagor e tutti sappiamo com?? andata. Gli zagoriani elevano peana di Gloria per la sua scelta.

Sulla serialit? voglio citare quanto dice Gianfranco Manfredi a proposito della serialit? in genere in un saggio intitolato: ?Il fumetto e la narrativa seriale? edito in ?Scrittori e scritture nella letteratura disegnata?, ed. Fondazione Mondadori:

?Nel Seriale di Personaggio ci si affeziona anzitutto alle caratteristiche fondamentali dell'eroe e solo in seconda istanza ad un certo modo espressivo tipico di quel certo autore o di quel genere di racconto. In ogni caso, una serie non può, nemmeno volendo, ricominciare da zero. L'origine va sempre rispettata, e la complessa stratificazione che nel tempo è cresciuta attorno al nucleo iniziale non è una buccia che si possa tagliare via. Ogni modifica deve venire valutata molto attentamente, perchè non sia avvertita dal pubblico degli appassionati come un tradimento.
D'altra parte il seriale, ogni seriale, anche quello di Personaggio, è una forma di narrativa in costante evoluzione. Perchè un seriale resti vivo, deve continuare ad appassionare al di l' dell'abitudine, deve saper sorprendere in modo che l'abitudine non si muti in noia, e deve inoltre saper attrarre nuovi lettori e mostrarsi sempre all'altezza dei tempi. Dunque non può assolutamente limitarsi alla ripetizione meccanica di uno stereotipo. Il suo passato glorioso non deve rappresentare un altare cui sacrificare vergini e bambini (cioè il nuovo). Il fatto stesso che la serialit? si fondi su una storia scandita per episodi successivi, una storia che non finisce mai o della quale comunque non si può prevedere la fine, chiarisce come la sua vera natura sia evolutiva. Oggi molti tendono a pensare la serialit? come eterna riproposizione di un modello che funziona di per sè, alla cieca, puro motore immobile nel cambiamento vorticoso delle cose, e unico saldo appiglio cui afferrarsi proprio perchè fondata sul già conosciuto. In poche parole una minestra riscaldata. La serialit? è invece un modello in progress, si fonda su una tradizione, ma la sviluppa adattandola e reinventandola costantemente ai mezzi, ai modi espressivi e produttivi e ai tempi.
In conclusione. Il fumetto seriale risolve (secondo molteplici modalit?) il problema della contrapposizione tra testo scritto e immagini, ma ne apre un altro: come regolare i due opposti elementi che lo costituiscono cioè la permanenza e lo sviluppo, sempre alla ricerca di un equilibrio. Il senso profondo e insieme il difficile compito della serialit? è cambiare riproducendosi e riprodursi cambiando.?

Non faccio alcuna fatica a dire che condivido praticamente ogni parola di Manfredi, specie dove dice che il passato non deve essere un altare su cui sacrificare il nuovo.
Il che non vuol dire rinnegare il passato, come sostiene a torto qualcuno ma evolversi nel rispetto di quel passato. Il compito di un curatore di una serie come Tex ?, in sintesi, proprio quello di trovare l'equilibrio tra il giusto e necessario grado di innovazione e rispetto della tradizione, con la consapevolezza che da un lato bisogna avere, se mi passate l'espressione, il coraggio di osare e dall'altro tracciare il limite sono cui ci si può permettere di farlo, accettando il fatto che inevitabilmente qualsiasi scelta si faccia si accontenter? qualcuno e si scontenter? qualcun altro, sperando che alla fine il bilancio sia in attivo.

Niente radicalismo da parte tua, IMHO. Anche a me sono piaciute molto alcune storie post n. 241 "Vento rosso". In particolare "New York City Blues", "Detective Story" e sopratutto il meraviglioso maxi "C'era una volta a New York". Ed è vero che il declino maggiore è avvenuto a partire da "Ritorno a Manaus" ed è proseguito sino alla trasferta asiatica.

Il problema, a mio avviso, è che il Mister No di Masiero, Marzorati, Colombo e del secondo Mignacco non era più lo stesso personaggio creato da Nolitta e portato avanti abbastanza fedelmente (pur nella diversit? della loro scrittura) da Castelli, Sclavi, Ongaro, dal primo Mignacco e persino da Nizzi in due avventure. Per me era un'altro personaggio, con caratteristiche diverse. Avrei visto meglio per quel tipo di storie il lancio di una nuova serie, con un personaggio nuovo, anzich? il tentativo di inserire nella serie Mister No un taglio più crudo, realistico e noir fatto (forse involontariamente) a detrimento delle caratteristiche tipiche del pilota amazzonico così come le aveva tracciate il suo creatore. Ribadisco che molte storie del nuovo corso non erano affatto male, ma il Mister No come lo aveva dipinto il suo creatore non c'era più, e non era sufficiente a mio avviso inserire qualche "Puxa vida" o "Sangue di giuda" ogni tanto per dare l'impressione a chi lo comprava come ho fatto io di leggere Mister No. Quello era Jerry Drake, non più Mister No.

Non faccio alcuna fatica a dire che condivido praticamente ogni parola di Manfredi, specie dove dice che il passato non deve essere un altare su cui sacrificare il nuovo.
Il che non vuol dire rinnegare il passato, come sostiene a torto qualcuno ma evolversi nel rispetto di quel passato. Il compito di un curatore di una serie come Tex ?, in sintesi, proprio quello di trovare l'equilibrio tra il giusto e necessario grado di innovazione e rispetto della tradizione, con la consapevolezza che da un lato bisogna avere, se mi passate l'espressione, il coraggio di osare e dall'altro tracciare il limite sono cui ci si può permettere di farlo, accettando il fatto che inevitabilmente qualsiasi scelta si faccia si accontenter? qualcuno e si scontenter? qualcun altro, sperando che alla fine il bilancio sia in attivo.
E su questo, in linea di principio, non posso che dichiararmi d'accordo. clap


attenzione ai quote, rischiano di rendere illeggibile un post se sono gestiti male - TexFanatico

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Cosa uscir? l'anno prossimo o tra due anni non mi interessa o almeno non è essenziale al nostro discorso

La domanda o meglio come si deve interpretare il topic dice:Tex vive o sopravvive, include il sapere come evolver? Tex in futuro, altrimenti mi fermo al numero di questo mese, elimino quello che non piace a GIANBART.... arrivo fino all'ultima storia sceneggiata da G. L. Bonelli e parlo solo di quello. Quello che sè dalle anteprime dei pards del nostro forum mi può dare un idea di quali disegnatori, sceneggiatori ed eventuali tavole di anteprima posso vedere, e per il futuro di Tex scusa non è poco...


chiaramente sarei crocifisso istantaneamente dai soliti che non vogliono un ritorno alle origini.

Qu? non si tratta di non volere un ritorno alle origini, anche perchè impossibile ed oltre tutto penso che dopo molti anni non sarebbe neanche giusto, e a tal proposito mi domando se quando G. L. Bonelli supervisionava le storie dei nuovi sceneggiatori, li obbligava a riscrivere le storie di Tex secondo il suo modo originale, o se annuiva positivamente alle nuove avventure,..... io penso che in fondo era d'accordo con il nuovo corso e che non avrebbe mai voluto che qualcuno scrivesse esattamente come lui.... ma anche qu? ognuno ha il suo pensiero...


Nizzi, Boselli, Manfredi e gli altri, a modo loro grandi soggettisti, hanno avuto la sfortuna di mettersi a confronto con un prodotto ideato da un genio, perchè qualsiasi cosa se ne dica GLB era a modo suo un genio,

D'accordissimo su questo, ma qu? bisogna smettere di pensare al passato, altrimenti Tex sarebbe già morto altro che vivere e sopravvivere, quello del grande G. L. Bonelli è un tempo che non verr? mai più, unico irripetibile, ma anche io che sono molto legato a quel periodo che ha visto le mie prime letture di Tex, riconosco l'impegno e il lavoro dei nuovi sceneggiatori e disegnatori, io comunque Tex lo leggo ancora con molta voglia, e ogni mese non vedo l'ora di aprire l'albo, vorr? pur dire qualcosa questo,.. almeno per me, e rispettando quello che tu dici nel nostro forum...;)



ma rimarr? sempre un risultato freddo senza passione,

Mi domando una cosa... chissà perchè i veri nostalgici del Tex di G. L. Bonelli..(ho letto da qualche parte che non ricordo, che se i veri nostalgici abbandonassero la lettura di Tex, la quota di 210000 lettori si ridurrebbe di ben 180000 unit?).... ne rimarrebbero solo 40000 se la matematica non è un opinione.... Nel frattempo la quota rimane uguale e a questo punto le cose sono 2... o i nostalgici continuano a comprare un personaggio freddo e senza passione, o l'opinione che ho letto non era molto obbiettiva...;)


Le disamine le lascio a voi perchè io non sono così profondo ma ho avuto modo di approfondire grazie a voi a cosa era dovuto il mio malessere e di comprendere cosa la dura legge del commercio mi aveva tolto, e non ne sono contento.
Grazie Gian.

Sono contento che leggere i nostri post in qualche modo ti abbia portato delle conoscenze in più...... come anche io di leggere i tuoi qu? e altrove....;)



attenzione ai quote, rischiano di rendere illeggibile un post se sono gestiti male - TexFanatico

Modificato da TexFanatico
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ma perchè criticare un autore significa lanciare accuse o mancargli di rispetto?

non ho mai, assolutamente, detto qualcosa del genere; tant'? vero che sono il primo a criticare o a lodare l'operato di un autore. La mancanza di rispetto, per me, sta nel fatto denigrare il lavoro di costoro, considerandolo freddo e senza passione, ovvero un prodotto per le masse, lavoro su cui magari loro hanno perso giornate se non nottate, per cercare di creare un prodotto che piacesse il più possibile a noi lettori, quindi nel nostro rispetto. Loro vengono pagati, la casa editrice deve avere un bilancio in attivo, ci sono logiche di mercato che magari neanche conosciamo, sono tutte cose vere e giustissime, ma da qui ad accusare gli sceneggiatori di snaturare Tex per vendere più copie, ce ne vuole. Anche perchè non vedo dove questo sia accaduto!
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PALLINO

ma rimarr? sempre un risultato freddo senza passione,

Mi domando una cosa... chissà perchè i veri nostalgici del Tex di G. L. Bonelli..(ho letto da qualche parte che non ricordo, che se i veri nostalgici abbandonassero la lettura di Tex, la quota di 210000 lettori si ridurrebbe di ben 180000 unit?).... ne rimarrebbero solo 40000 se la matematica non è un opinione.... Nel frattempo la quota rimane uguale e a questo punto le cose sono 2... o i nostalgici continuano a comprare un personaggio freddo e senza passione, o l'opinione che ho letto non era molto obbiettiva...
Solo come memo: i lettori di Tex calano negli anni e la quota di 210000 e un dato distribuito dalla SBE, ma aldil' di questo rammento a tutti che il 99 % di questi lettori stanno fuori dai blog e non sanno neanche che esistiamo per cui queste cifre sono solo adattate da noi a seconda della convenienza, l'unico dato certo è la curva in discesa che sarà smentita solo da un rialzo delle vendite che finora nonostante tanti sforzi non c'è stato ( non provate a dirmi che è un momento di crisi !! ), io continuo a leggerlo ma lo faccio per tenacia convinto che Tex prima o poi mi ridar? quel qualcosa che gli manca, forse sono un illuso come mi dicono molti amici che nel frattempo hanno mollato ( si pallino sono sempre io di l' ) ma non riesco ancora a rassegnarmi. Alla fine ha ragione DOC, Tex vivr? sempre ..... perchè Tex ormai è entrato nella leggenda e nessuno lo può cancellare neanche il mercato.
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io continuo a leggerlo ma lo faccio per tenacia convinto che Tex prima o poi mi ridar? quel qualcosa che gli manca,

uindi indipendentemente da tutto, tu e qualcun altro che la pensa come te..(altrimenti non commenterebbero le strie attuali)... fortunatamente continua a comprare l'albo....:)... l'amore per Tex non lo cancella una legge di mercato....:)

rammento a tutti che il 99 % di questi lettori stanno fuori dai blog

Ecco su questo vorrei che mi delucidassi, nel senso... dove hai preso questi dati?
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Scusami Pallino ma mi sembra una logica sequenziale, visto che su questo sito sono iscritti 1700 utenti ( non tutti attivi ), e il totale dei lettori di Tex è di 210000 basta fare una semplice operazione che d' esattamente lo 0,809 %, ora non voglio essere così drastico e arrotondo a 1 ma come ho già scritto io e qualcun altro in passato la maggioranza di questo popolo non sa neanche cosa sia un pc o un forum.

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  • Collaboratori

Ho leggiucchiato questo lungo topic nei giorni scorsi poco tentato dall'intervenire anche perchè il tema è stato dibattutto in diverse discussioni molto simili a questa negli anni scorsi.

Più che intervenire nel dibattito a sostegno delle posizioni ultra-tradizionaliste ( è una battaglia persa in partenza ) o moderatamente tradizionaliste ( classificazione nella quale tendo a riconoscermi ), vorrei proporvi il gioco inverso.

Quello che colpisce negli albi contemporanei sono le novità, che ti saltano all'occhio, che ti fanno storcere il naso.

Ma il Tex di oggi, lo riconosceranno anche i tradizionalisti più ortodossi, non è un prodotto editoriale ex novo.

Conserva determinate caratteristiche (saranno anche poche) che lo imparentano comunque al vecchio Tex bonelliano.

C'è da parte nostra l'atto di sottovalutare il lavoro di avvicinamento al modello bonelliano che quotidianamente i nuovi autori tentano di rendere nelle loro pagine.

Cosa c'è, per esempio, di bonelliano nell'ultima storia di Faraci ?

Cosè, a una rapida lettura, saremmo propensi ad affermare che c'è ben poco.

Per esempio, prendiamo una pagina a caso da "Braccato!". La vedete sotto, ho sottolineato col pennarello rosso, determinati passaggi.


Immagine postata


Il risultato, in questa pagina, è la riproposizione di una serie di espressioni che ancora vivono nella bocca di Tex e degli altri personaggi. Se sfogliate l'abo ne troverete decine.

E' solo un gioco. Quelli che dicono che il Tex odierno è un personaggio morto, provino ad individuare altre caratteristiche di texianit?. E' il primo passo verso una, anche parziale, rivalutazione.

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la maggioranza di questo popolo non sa neanche cosa sia un pc o un forum.

Ok recepisco il tuo dato e il tuo ragionamento, ma non limitiamo il fatto che molti non ci tengono neanche a discutere del fumetto in se stesso, lo leggono e basta e poi magari ne espongono i loro pareri da altre parti, magari su Facebook o altre aree sociali diverse da un forum,... questo per dirti che almeno usano un pc.... poi magari del forum non gli interessa un granch?...:)
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Cosa uscir? l'anno prossimo o tra due anni non mi interessa o almeno non è essenziale al nostro discorso

La domanda o meglio come si deve interpretare il topic dice:Tex vive o sopravvive, include il sapere come evolver? Tex in futuro, altrimenti mi fermo al numero di questo mese, elimino quello che non piace a GIANBART.... arrivo fino all'ultima storia sceneggiata da G. L. Bonelli e parlo solo di quello. Quello che sè dalle anteprime dei pards del nostro forum mi può dare un idea di quali disegnatori, sceneggiatori ed eventuali tavole di anteprima posso vedere, e per il futuro di Tex scusa non è poco...
Qui, per una volta, posso dare parziale ragione a Gianbart perchè effettivamente sapere qualche anteprima non è essenziale per il discorso che fa lui? dal mio punto di vista dimostra invece che Tex è ancora vitale, che c'è chi si preoccupa del suo futuro.

chiaramente sarei crocifisso istantaneamente dai soliti che non vogliono un ritorno alle origini.

Qu? non si tratta di non volere un ritorno alle origini, anche perchè impossibile ed oltre tutto penso che dopo molti anni non sarebbe neanche giusto, e a tal proposito mi domando se quando G. L. Bonelli supervisionava le storie dei nuovi sceneggiatori, li obbligava a riscrivere le storie di Tex secondo il suo modo originale, o se annuiva positivamente alle nuove avventure,..... io penso che in fondo era d'accordo con il nuovo corso e che non avrebbe mai voluto che qualcuno scrivesse esattamente come lui.... ma anche qu? ognuno ha il suo pensiero...
Ma poi cosa si intende per ritorno alle origini? Un Tex scritto e disegnato con lo stile di uno dei periodi passati? E quale? Il 1948, il 1958, il 1968. Di quali origini stiamo parlando?Per me un ritorno alle origini significa recuperare quelle caratteristiche dei personaggi che ritengo essenziali e che col tempo si sono appannate. Si tratta di questioni inerenti il carattere dei personaggi, il loro modo di agire ed anche di parlare. Chiedere che si disegni esattamente come Galep o si scriva imitando lo stile di GLB è errato ed anacronistico. Accettare che un autore scriva o un disegnatore disegni con lo stile che gli è proprio e congeniale non significa automaticamente tradire la memoria di GLB e Galep? purch? il personaggio che si scrive sia Tex (e se mi soffermo sulla sceneggiatura è perchè in realtà la varietà di stili grafici su Tex è un dato di fatto acquisito sin dal 1964. Se qualcuno mi dice che il Tex di Villa non è Tex, allora io dico che non era Tex nemmeno quello di Letteri o Nicol' o Ticci e via dicendo).

Nizzi, Boselli, Manfredi e gli altri, a modo loro grandi soggettisti, hanno avuto la sfortuna di mettersi a confronto con un prodotto ideato da un genio, perchè qualsiasi cosa se ne dica GLB era a modo suo un genio,

D'accordissimo su questo, ma qu? bisogna smettere di pensare al passato, altrimenti Tex sarebbe già morto altro che vivere e sopravvivere, quello del grande G. L. Bonelli è un tempo che non verr? mai più, unico irripetibile, ma anche io che sono molto legato a quel periodo che ha visto le mie prime letture di Tex, riconosco l'impegno e il lavoro dei nuovi sceneggiatori e disegnatori, io comunque Tex lo leggo ancora con molta voglia, e ogni mese non vedo l'ora di aprire l'albo, vorr? pur dire qualcosa questo,.. almeno per me, e rispettando quello che tu dici nel nostro forum...;)
Quello che tu dici, mi permette di rimarcare quello che io considero il discrimine tra conservatori e passatisti, come li chiamo io. I conservatori sono legati a certe caratteristiche e sono affezionati ad un certo status quo ma non per questo delegittimano il lavoro degli sceneggiatori odierni. Leggono le storie, talune le apprezzano altre no, ma questo potrebbero dirlo anche i cosiddetti progressisti. I passatisti, invece, apprezzano solo le storie del passato. Qualunque cosa sia stata prodotta a partire da una certa data non è paragonabile al glorioso passato ed il personaggio è morto con una particolare storia, generalmente degli anni 70 o al massimo primi 8?. Il punto di vista dei conservatori lo comprendo, ma quello dei passatisti proprio mi è alieno.

ma rimarr? sempre un risultato freddo senza passione,

Mi domando una cosa... chissà perchè i veri nostalgici del Tex di G. L. Bonelli..(ho letto da qualche parte che non ricordo, che se i veri nostalgici abbandonassero la lettura di Tex, la quota di 210000 lettori si ridurrebbe di ben 180000 unit?).... ne rimarrebbero solo 40000 se la matematica non è un opinione.... Nel frattempo la quota rimane uguale e a questo punto le cose sono 2... o i nostalgici continuano a comprare un personaggio freddo e senza passione, o l'opinione che ho letto non era molto obbiettiva...;)
Vado più per la seconda. Peraltro, forse qualcun altro degli autori di Tex potr? essere accusato non a torto di scriverlo solo perchè viene pagato per farlo, ma non si potr? mai dire che Mauro Boselli non ci mette la sua passione. Val comunque la pena di ricordare che, passione a parte, n° GLB n° i disegnatori che l'hanno coadiuvato lavoravano gratis.
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Un'altra cosa: non discuto il dato delle 210.000 copie vendute ogni mese, perchè non ho dati miei per confermarlo o smentirlo, ma quello del 5% di copie vendute in meno ogni anno da dove deriva? Solo pochi mesi fa ricordo di aver sentito dire da gente come Marcheselli e Boselli (Forse a Bologna a maggio) che da almeno tre o quattro anni le vendite di Tex sono sostanzialmente stabili e che Tex e Zagor sono le sole serie Bonelli di cui si possa dire questo. Giusto per la cronaca.

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ma perchè criticare un autore significa lanciare accuse o mancargli di rispetto?

non ho mai, assolutamente, detto qualcosa del genere; tant'? vero che sono il primo a criticare o a lodare l'operato di un autore. La mancanza di rispetto, per me, sta nel fatto denigrare il lavoro di costoro, considerandolo freddo e senza passione, ovvero un prodotto per le masse, lavoro su cui magari loro hanno perso giornate se non nottate, per cercare di creare un prodotto che piacesse il più possibile a noi lettori, quindi nel nostro rispetto. Loro vengono pagati, la casa editrice deve avere un bilancio in attivo, ci sono logiche di mercato che magari neanche conosciamo, sono tutte cose vere e giustissime, ma da qui ad accusare gli sceneggiatori di snaturare Tex per vendere più copie, ce ne vuole. Anche perchè non vedo dove questo sia accaduto!
Bah, io il rispetto lo pretendo anche quando compro l'albo in edicola. Per quanto mi riguarda mi ritengo soddisfatto del nuovo corso, ma capisco chi si sente poco rispettato nella scelta di certe sceneggiature o sceneggiatori e certi disegni o disegnatori, oppure il nuovo corso è rappresentato solo da Boselli e Villa?Mi pare che ultimamente si è puntato il dito sui vari NIZZI, FONT, ORTIZ, FARACI..... non so se a torto o a ragione, ma di cartoni tra capo e collo questi autori se ne son presi parecchi. comunque, questo è un altro discorso
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ma perchè criticare un autore significa lanciare accuse o mancargli di rispetto?

non ho mai, assolutamente, detto qualcosa del genere; tant'? vero che sono il primo a criticare o a lodare l'operato di un autore. La mancanza di rispetto, per me, sta nel fatto denigrare il lavoro di costoro, considerandolo freddo e senza passione, ovvero un prodotto per le masse, lavoro su cui magari loro hanno perso giornate se non nottate, per cercare di creare un prodotto che piacesse il più possibile a noi lettori, quindi nel nostro rispetto. Loro vengono pagati, la casa editrice deve avere un bilancio in attivo, ci sono logiche di mercato che magari neanche conosciamo, sono tutte cose vere e giustissime, ma da qui ad accusare gli sceneggiatori di snaturare Tex per vendere più copie, ce ne vuole. Anche perchè non vedo dove questo sia accaduto!
Bah, io il rispetto lo pretendo anche quando compro l'albo in edicola. Per quanto mi riguarda mi ritengo soddisfatto del nuovo corso, ma capisco chi si sente poco rispettato nella scelta di certe sceneggiature o sceneggiatori e certi disegni o disegnatori, oppure il nuovo corso è rappresentato solo da Boselli e Villa?Mi pare che ultimamente si è puntato il dito sui vari NIZZI, FONT, ORTIZ, FARACI..... non so se a torto o a ragione, ma di cartoni tra capo e collo questi autori se ne son presi parecchi. comunque, questo è un altro discorso
Allora siamo in due. Anche io sono soddisfatto del nuovo corso, forse perchè fondamentalmente ci sono cresciuto, con Boselli. Però secondo me non si tratta di "non essere rispettati" dalla scelta delle sceneggiature; io la vedo semplicemente come una storia sbagliata, dove non si è raggiunto l'obiettivo, cioè quello di piacere al lettore. In fondo anche gli autori sono persone e, come noi, possono toppare qulalche volta. Prendiamo quella di Faraci in edicola: io gli critico la sceneggiatura piatta e bambinesca, la mancanza di personaggi di spessore, ma di certo non lo accuso di aver snaturato Tex, anzi forse tex è più "tex" in questa storia che in tante altre. Comunque hai ragione tu, il discorso è un altro. ;)
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Vorrei puntualizzare che leggendo il link di GIANBART sulle vendite delle testate Bonelli, l'indice di erosione di cui si parla è totale sulle testate, non riguarda le sole vendite di Tex, per cui il tutto è ridimensionato.... almeno io pensavo dai post letti che era riferito solo a Tex, ma l'articolo di cui il link sopra lo spiega in modo chiaro...:)

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  • Rangers

Per me la passione è aprire l'albo e leggerlo catturato dalla sagacia di Tex, dai lamenti di Carson, dai silenzi di Tiger e dalle battutine di Kit, dalla magia dei canyon e delle mesas, dai duelli e dalla cariche della cavalleria, dagli indiani e dai cowboys e da tante altre piccole magie che mi imprigionano fino alla fine dell'albo. Non riesco a ritrovare questa stessa magia o almeno una parvenza di questa in molte delle storie degli anni passati, ma non per questo dico che il mio modo di vedere è l'unico attendibile e quindi è l'unico giusto, per questo non mi sento di dire che la direzione di Tex dovrebbe essere un ritorno al passato, chiaramente sarei crocifisso istantaneamente dai soliti che non vogliono un ritorno alle origini. I numeri sono numeri ma proprio per questo sono una sicurezza, non si può alterare un risultato bensì lo si può interpretare in vari modi con le parole, ma la curva discendente di Tex è impietosa, si sono fatti molteplici tentativi di frenare questa discesa ma i numeri lo evidenziano senza dare colpe a nessuno ma siamo poi noi che sempre adattando i risultati alle nostre impressioni ne diamo una interpretazione personale. Nizzi, Boselli, Manfredi e gli altri, a modo loro grandi soggettisti, hanno avuto la sfortuna di mettersi a confronto con un prodotto ideato da un genio, perchè qualsiasi cosa se ne dica GLB era a modo suo un genio, che nella sua creativa follia ha saputo dare alle masse un prodotto ritagliato per loro, un prodotto talmente ben riuscito che ha saputo affrontare e cavalcare sull'onda del successo i decenni a venire perchè riusciva a trasmettere al suo popolo i valori su cui era improntato: onest?, amicizia, tolleranza, senso della giustizia e senso del dovere, cose che al giorno d'oggi sono perlopiù disconosciute. Non cerchiamo più in Tex un fratello maggiore, un simulacro di libertà, un ideale da scoprire e perseguire, ma bensì il famoso montaggio analogico fantozziano analizzando sceneggiature e disegni come se fosse una fredda indagine di mercato. Tex non è solo un disegno, dietro di lui ci sono ideali, passioni, ricordi e tanto altro, per cui cambiarlo e semplicemente annullare questo, ed è questo che sento oggi, la mancanza di quelle cose. Sarà pure giusto dare un prodotto commerciale che risponda alle masse, ma rimarr? sempre un risultato freddo senza passione, quella passione che muoveva i suoi creatori agli albori e gli faceva fare piccoli miracoli oggi non c'è più, perchè le idee possono essere tante ma senza riuscire a trasmettere qualcosa rimangono solo idee. Sono stato tacciato di essere legato al passato e non vedere il bello del nuovo ma mi sono accorto che questo non corrisponde a verità, è vero che mi manca il vecchio Tex ma è più vero che mi manca quello che mi trasmetteva ogni volta che aprivo un albo, oggi non riesco a sentire niente quando lo leggo e a malapena ricordo le storie dei mesi passati, perchè non mi lasciano niente dentro. Le disamine le lascio a voi perchè io non sono così profondo ma ho avuto modo di approfondire grazie a voi a cosa era dovuto il mio malessere e di comprendere cosa la dura legge del commercio mi aveva tolto, e non ne sono contento. Grazie Gian.

Gianbart, capisco benissimo quello che intendi dire nei tuoi numerosi messaggi. Per quel che mi riguarda cerco di riportare la mia esperienza personale (che molto probabilmente non avrai letto, ma di cui ho già scritto in passato in altre discussioni semisepolte del forum e come altri hanno fatto prima e dopo di me). Sono del 1984 quindi decisamente più "giovane" di te (se non sbaglio da quel che ho letto parecchi messaggi più indietro)!Naturalmente le "emozioni" Texiane che hai provato quando leggevi gli albi negli anni 70 - 80 sono completamente diverse dalle mie che ho cominciato a leggere a 7 anni tenendo tra le mani una ristampa di Santa Cruz e nell'altra La notte degli Assassini.... poi nel 1996 ho cominciato l'acquisto della Nuova Ristampa e regolarmente dell'inedito (precisamente da Yucatan di Nizzi - Marcello)!Vorrei comunque aggiungere che se le mie "emozioni - Texiane" (passami il termine :) ) sono diverse dalle tue, le tue comunque saranno completamente diverse da quelle di una persona che legge Tex instancabilmente dal 1950 o già di l'... e qualcuno c'è ancora e ho la fortuna di conoscere anche se non frequenta i forum-blog-siti dedicati al ranger e non sa neppure accendere un pc!Esistono persone che leggevano Tex dagli anni '50 - '60 e che man mano che gli anni passavano e cambiavano gli sceneggiatori (ma anche i disegnatori) si stancarono e sfiduciati abbandonarono l'acquisto. Però esistono anche esempi di questi "anziani" lettori che hanno continuato e continuano tuttora e se posso dirlo ne conosco svariati che continuano ad amare anche il nuovo corso Texiano di Boselli , Faraci , Manfredi e Ruju. Molti difetti che noi riportiamo sul forum queste persone non le riscontrano o magari ne vedono di diverse... oppure continuano a divertirsi a leggere Tex nonostante sia cambiato il linguaggio, i disegni e forse tutto quel contorno magico di cui parlavi nel tuo messaggio che ho quotato. Se posso aggiungere sempre la mia esperienza personale (magari sono un pazzo lettore) rileggo la serie per intero di continuo (alternandola certo ad altre letture e altri fumetti), ma ogni volta che arrivo all'inedito in edicola, ricomincio dal n.1 "La mano Rossa" e continuo cronologicamente la lettura senza saltare numeri ... e quindi seguendo i vari cambi di mano sia ai disegni che ai testi. E' ovvio che qualcosa cambia dal numero 1 al numero 600... chi è che lo nega?Pensiamo solo al linguaggio :trapper: Però se andiamo attentamente a controllare anche GLB negli anni '70 quando usc? il numero 100 aveva modificato il proprio stile rispetto al numero 1, pur mantenendo alcuni principi e personaggi decisamente obbligatori!Cosè come è naturale che ogni sceneggiatore abbia apportato qualcosa di nuovo o magari abbia cercato di riprendere qualche aspetto per avvicinarsi il più possibile al sentiero tracciato da GLB. Difficile o impossibile?Faraci ci sta provando col linguaggio e il carattere di Tex, Ruju forse con le trame e inserendo qualche aspetto ispirato alle storie migliori di GLB. Nessuno però sarà mai più in grado di eguagliare GLB ... le sue storie erano pura magia perchè lui era Tex e chi viene dopo (pure suo figlio Nolitta) non sarà mai in grado di raggiungerlo o provare quello che provava lui nello scrivere!Però detto questo, e come dicevamo in milioni di discussioni, morto GLB o comunque quando ha smesso di scrivere Tex, perchè far morire la sua creatura?Perchè deludere i lettori, gli amici di Tex che hanno continuato a leggere ancora divertendosi o quelli che hanno cominciato a farlo con Nizzi o con Manfredi o Boselli o ecc?Tex continua a vivere, certo forse sopravvive pure perchè senza il successo del passato non potrebbe più andare avanti, nel senso che se fosse stato creato nel 2000 probabilmente sarebbe stata una serie a breve scadenza o a numeri prefissati (simile a Magico Vento, ma questo ripeto forse ed è la mia opinione personale)!Ma anche se sopravvive, perchè vergognarsi? Sopravvivere non vuol dire non avere più nulla di dire, non vuol dire impedire ai lettori vecchi e nuovi di continuare a divertirsi e a viaggiare con Tex. Io continuo a divertirmi a leggere albi come Il Signore dell'abisso, La regina della Notte, Sulle Piste del Nord ... e magari sono pazzo ma mi diverto allo stesso modo a leggere Il passato di Carson, La prova del Fuoco, Furia Rossa e quant'altro. Per me ogni autore è riuscito nell'impresa di mantenere Tex vivo e la prova è ancora in edicola dopo più di 60 anni.... e 210000 lettori (sempre se il dato è confermato) sono comunque un miracolo nel 2012
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Caro Gianbart, conoscevo già l'articolo in questione o, per essere più esatti, ne conoscevo i contenuti riguardo i dati di vendita, quindi non sono sorpreso. Peraltro, come ti hanno già fatto notare, il dato della perdita del 5% annuo si riferisce al venduto globale della casa editrice e quindi non contrasta con le affermazioni fatte da Marcheselli (che, a quanto pare, è la stessa fonte di quelle cifre) per cui sia Tex che Zagor sarebbero stabili. A dire il vero per Tex io sapevo di un venduto annuale di 220.000 copie e per Zagor almeno 40.000, ma se teniamo conto del fatto che nei mesi estivi i fumetti si vendono di più, ed i dati riportati nell'articolo si riferiscono a dicembre gennaio, ecco che il divario può essere spiegato. In ogni caso, ho imparato da tempo che ognuno crede a quello che vuole credere, quindi non mi addentrer? in altre sterili polemiche.

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Scusatemi ma io non riesco a capire una cosa fondamentale, ma sul forum stiamo parlando tra di noi di Tex come personaggio fumettistico esprimendo pareri a favore o contro il discorso vive o sopravvive è Oppure sto parlando con i redattori della SBE che mi stanno prendendo in giro per non ammettere il calo di interesse verso Tex in questi ultimi anni ?
Di ogni cosa che ho parlato esprimendo concetti con mie parole suffragate da dati evidenti a tutti, sono stato tacciato di antico legato al passato e di non accettare il nuovo corso che invece aggrada tutti. Mi avete smontato il dialogo, che ha un suo percorso logico, prendendo pezzi qua e l' per dimostrare il mio vaneggiare, mi avete ritorto così contro parole e concetti; l'ultima adesso quando mi avete chiesto i dati da dove li prendevo e vi ho dato il link di due interviste con dati annunciati dalla SBE ( N. B. Marcheselli ) e non da un pinco pallino qualsiasi in cui si evince il calo di vendite di circa 20000 copie in meno per Tex tra il 2008 e il 2011 ( per non parlare delle perdite degli anni prima ) e la risposta ?:

PALLINO
Vorrei puntualizzare che leggendo il link di GIANBART sulle vendite delle testate Bonelli, l'indice di erosione di cui si parla è totale sulle testate, non riguarda le sole vendite di Tex, per cui il tutto è ridimensionato.... almeno io pensavo dai post letti che era riferito solo a Tex, ma l'articolo di cui il link sopra lo spiega in modo chiaro...

Ma di perdita si parla, comunque la vuoi adattare, non sarà paragonabile a quella di altre testate ma sempre perdita ?.

Carlo Monni
Un'altra cosa: non discuto il dato delle 210.000 copie vendute ogni mese, perchè non ho dati miei per confermarlo o smentirlo, ma quello del 5% di copie vendute in meno ogni anno da dove deriva?
Solo pochi mesi fa ricordo di aver sentito dire da gente come Marcheselli e Boselli (Forse a Bologna a maggio) che da almeno tre o quattro anni le vendite di Tex sono sostanzialmente stabili e che Tex e Zagor sono le sole serie Bonelli di cui si possa dire questo.
Giusto per la cronaca.
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Caro Gianbart, conoscevo già l'articolo in questione o, per essere più esatti, ne conoscevo i contenuti riguardo i dati di vendita, quindi non sono sorpreso.
Peraltro, come ti hanno già fatto notare, il dato della perdita del 5% annuo si riferisce al venduto globale della casa editrice e quindi non contrasta con le affermazioni fatte da Marcheselli (che, a quanto pare, è la stessa fonte di quelle cifre) per cui sia Tex che Zagor sarebbero stabili. A dire il vero per Tex io sapevo di un venduto annuale di 220.000 copie e per Zagor almeno 40.000, ma se teniamo conto del fatto che nei mesi estivi i fumetti si vendono di più, ed i dati riportati nell'articolo si riferiscono a dicembre gennaio, ecco che il divario può essere spiegato.
In ogni caso, ho imparato da tempo che ognuno crede a quello che vuole credere, quindi non mi addentrer? in altre sterili polemiche.

Non voglio fare lezioni di ragioneria e lascio perdere ma il dubbio che stia parlando con due redattori della SBE è forte ovvero lo sarebbe se non fosse che adesso mi sono ricordato chi è Monni. Lo vedo sempre affianco a Civitelli a Lucca e ci siamo anche visti a Reggio a maggio sempre con Fabio mi pare, quindi quest'anno lo rivedrà di nuovo a Lucca suppongo, va bene avremo modo di parlare da vicino forse.

Chiudo l'intervento ringraziando Sam Stone per il suo intervento che ho molto apprezzato anche se le conclusioni sono ovviamente diverse perchè partiamo da due ottiche differenti soprattutto, ma devo notare anche che i punti in comune sono più delle differenze !

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Provo a dire la mia. Ho iniziato a collezionare Tex il giorno in cui è uscito il primo numero di TuttoTex; era da tempo che mi chiedevo se sarebbe mai accaduto che l'editore pensasse ad una ristampa dell'intera serie, e quando ciò è successo ne sono stato ben felice. Contemporaneamente ho iniziato ad acquistare la serie inedita e il tre stelle, per cui la mia lettura avanzava intre "tronconi" distinti. Inutile dire che le tre "epoche" presentavano un Tex un sostanzialmente diverso, ma non per questo non riuscivo ad apprezzare sia il fumetto delle origini che quello più recente. Poi per un periodo ho smesso di leggere, più che altro per mancanza di tempo, fino a quando un anno fa ho recuperato tutti i numeri mancanti e ho ricominciato a leggere la serie dall'inizio. Premesso che non ho ancora raggiunto il "buco" del periodo di inattività, posso dire che, così come nel primo Tex, anche oggi trovo ottime storie, alternate ovviamente a storie meno riuscite (ma pensare che tutte le ciambelle possano riuscire col buco, anche per grandi professionisti come gli autori Bonelli, sarebbe un'offesa alla comune intelligenza). Alcuni lamentano che Tex non è più quello delle origni. E ci manchebbe altro... Il personaggio è sicuramente maturato ed è oggi decisamente più "adulto". Io ho la sensazione che la nostalgia per il primo Tex a volte non sia altro che un po' di rimpianto per i tempi che furono, e che, purtroppo, non torneranno. Sono dell'idea che quando leggiamo il Tex delle origini, lo apprezziamo soprattutto in funzione di un'ottica "globale" del personaggio, nel senso di una consapevolezza del "senno di poi", di quella cioè che sappiamo sarà l'evoluzione futura di Tex e del suo mondo. Proviamo a fare un giochino: Tex non è mai esistito e domani, 16 settembre 2012, esce in edicola la storia "Il totem misterioso". Secondo me non vende nemmeno una copia!E questo non perchè in quel periodo venissero scritte storie brutte, tutt'altro. Semplicemente si trattava di un fumetto scritto da autori dell'epoca per lettori dell'epoca, sicuramente molto diversi da quelli odierni. E, a mio modo di vedere, Tex si è adeguato tutto sommato bene alle varie fasi della sua storia. Ma questo accade in tutti i settori dell'intrattenimento. Pensiamo per esempio al cinema e proviamo a guardarci un qualsiassi film degli anni 50. Nell'arco di tempo necessario ad un attore dell'epoca per pronunciare una frase, in un film odierno i protagonisti fanno in tempo ad innamorarsi, sposarsi e fare figli! Forse che una volta gli attori erano dislessiciò No, semplicemente sono cambiati i tempi, i ritmi di vita, è cambiato tutto. Che senso avrebbe, oggi, realizzare prodotti fatti come allora?Ben venga quindi il lavoro che gli autori di Tex stanno facendo: proporre un fumetto che, nel rispetto della tradizione, sappia anche adeguarsi alle nuove generazioni. E su questo, secondo me, c'è un dato molto indicativo: il vecchio West è morto (nel cinema e nella letteratura non ve n'? più traccia). In Tex, invece, VIVE! E un qualche motivo ci deve pur essere...

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Per me la passione è aprire l'albo e leggerlo catturato dalla sagacia di Tex, dai lamenti di Carson, dai silenzi di Tiger e dalle battutine di Kit, dalla magia dei canyon e delle mesas, dai duelli e dalla cariche della cavalleria, dagli indiani e dai cowboys e da tante altre piccole magie che mi imprigionano fino alla fine dell'albo

Tra i vari interventi di Gianbart non posso fare a meno di quotare questa parte. E di notare come non solo ultimamente, magari con una certa "timidezza" lo spirito texiano delle battute sia tornato in vita, ma come addirittura nell'ultimo albo di Faraci Tex provveda alla bisogna non con la presenza del suo pard ma con il suo solo ricordo (quando dice che è meglio non fare all'amico Carson il torto di non fargli trovare nemmeno una tomba su cui piangere). Io credo che Tex potrebbe tornare, solo che lo si voglia, a ripercorrere questi sentieri. Magari con un occhio a strade diverse, non dico di no, ma potrebbe. E non ha valore assoluto il discorso dei lettori che desiderano cose diverse, perchè la SBE ha provveduto con tante di quelle serie e miniserie che credo proprio che tutti possano trovare quello che cercano. Tuttavia (e qui scusate il paragone sicuramente inadeguato e sproporzionato) nel corso di un matrimonio che dura anni è scontato che i coniugi non rimarranno eternamente ragazzi sognatori. Personalit? e caratteri si affineranno e in parte cambieranno con gli eventi e il tempo, eppure non è su questo che si parla di vita o di sopravvivenza della coppia. Tex è un personaggio che cresce in età e maturit?, non muore solo perchè nel caso terminerebbe la serie. Il fatto di essere un personaggio da fumetti non lo rende una di quelle figure quasi bloccate nel tempo. Possiamo accettarlo, noi lettori amanti del passato, purch? lui - e gli sceneggiatori di conseguenza - non dimentichi chi è stato e non ci faccia mancare le piccole cose che hanno reso una magia, come diceva Gian, questo fumetto.
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Provo a dire la mia. Ho iniziato a collezionare Tex il giorno in cui è uscito il primo numero di TuttoTex; era da tempo che mi chiedevo se sarebbe mai accaduto che l'editore pensasse ad una ristampa dell'intera serie, e quando ciò è successo ne sono stato ben felice. Contemporaneamente ho iniziato ad acquistare la serie inedita e il tre stelle, per cui la mia lettura avanzava intre "tronconi" distinti. Inutile dire che le tre "epoche" presentavano un Tex un sostanzialmente diverso, ma non per questo non riuscivo ad apprezzare sia il fumetto delle origini che quello più recente. Poi per un periodo ho smesso di leggere, più che altro per mancanza di tempo, fino a quando un anno fa ho recuperato tutti i numeri mancanti e ho ricominciato a leggere la serie dall'inizio. Premesso che non ho ancora raggiunto il "buco" del periodo di inattività, posso dire che, così come nel primo Tex, anche oggi trovo ottime storie, alternate ovviamente a storie meno riuscite (ma pensare che tutte le ciambelle possano riuscire col buco, anche per grandi professionisti come gli autori Bonelli, sarebbe un'offesa alla comune intelligenza). Alcuni lamentano che Tex non è più quello delle origni. E ci manchebbe altro... Il personaggio è sicuramente maturato ed è oggi decisamente più "adulto". Io ho la sensazione che la nostalgia per il primo Tex a volte non sia altro che un po' di rimpianto per i tempi che furono, e che, purtroppo, non torneranno. Sono dell'idea che quando leggiamo il Tex delle origini, lo apprezziamo soprattutto in funzione di un'ottica "globale" del personaggio, nel senso di una consapevolezza del "senno di poi", di quella cioè che sappiamo sarà l'evoluzione futura di Tex e del suo mondo. Proviamo a fare un giochino: Tex non è mai esistito e domani, 16 settembre 2012, esce in edicola la storia "Il totem misterioso". Secondo me non vende nemmeno una copia!E questo non perchè in quel periodo venissero scritte storie brutte, tutt'altro. Semplicemente si trattava di un fumetto scritto da autori dell'epoca per lettori dell'epoca, sicuramente molto diversi da quelli odierni. E, a mio modo di vedere, Tex si è adeguato tutto sommato bene alle varie fasi della sua storia. Ma questo accade in tutti i settori dell'intrattenimento. Pensiamo per esempio al cinema e proviamo a guardarci un qualsiassi film degli anni 50. Nell'arco di tempo necessario ad un attore dell'epoca per pronunciare una frase, in un film odierno i protagonisti fanno in tempo ad innamorarsi, sposarsi e fare figli! Forse che una volta gli attori erano dislessiciò No, semplicemente sono cambiati i tempi, i ritmi di vita, è cambiato tutto. Che senso avrebbe, oggi, realizzare prodotti fatti come allora?Ben venga quindi il lavoro che gli autori di Tex stanno facendo: proporre un fumetto che, nel rispetto della tradizione, sappia anche adeguarsi alle nuove generazioni. E su questo, secondo me, c'è un dato molto indicativo: il vecchio West è morto (nel cinema e nella letteratura non ve n'? più traccia). In Tex, invece, VIVE! E un qualche motivo ci deve pur essere...

per quanto apprezzi il Tex degli ultimi 20 anni, non condivido neanche una parola di quanto detto in questo post. a parte che il totem misterioso et similia hanno venduto trecentomila copie al mese non più di un lustro fa, ma tutti questi paragoni fatti da chingachgook sono ridicoli! anche johnny weissmuller oggi verrebbe battuto a nuoto da una donna, ma che c'entra? il cinema, poi: ma perchè vorresti dire che le prestazioni intellettuali di una volta sono inferiori a quelle di oggià oggi il cinema te lo riempiono di effetti speciali ma manca completamente, nella maggior parte dei casi, della sostanza: pensi che Bill Wilder non sorriderebbe di fronte alle commediole di oggià e pensi che GL non farebbe la stessa cosa di fronte alla storiella di faraci in edicola? se devi proporre un Tex nuovo allora fallo percorrendo un'altra via, nessuno contesta agli autori di non fare il Bonelli, questo sia ben chiaro! ma che non mi si venga a dire che il totem misterioso non venderebbe più di braccato prech? m'arrabbio sul serio. Guarda che se domani pubblicizzi nelle edicole il Tex del presidente Monti, vendi più copie di Bonelli, Nizzi e Boselli messi insieme. Un'altra cosa che proprio non riesco a capire: ma per caso il tradizionalista è legato alla sua data di nascita ed il modernista pure? no, perchè mi domando come mai a mio figlio di 13 anni piace parecchio Gl e a mio fratello di 58 piace Boselli & CCon questo chiudo, non ce la faccio più a leggere certe cose
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