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TWF - Tex Willer Forum

Tex vive o sopravvive?


Leo
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io ho un'altra teoria sul discorso della magia che non si ritrova più nei nuovi autori. Noto che persone come te, come Cheyenne ed altri che non hanno mai smesso di leggere Tex e continuano a farlo dall'infanzia parlano di questa magia persa mentre altri come me che ad un certo punto hanno continuato a farlo in modo molto saltuario o hanno smesso del tutto per poi riprendere non risentono del problema. Non sarà che nel vostro caso vi portate dietro quel modo di leggere della giovent? che per forza di cose non può ritornare e che invece cercate invano mentre chi ha avuto un distacco ora rilegge in modo diverso, sia le storie di GLB che le nuove, senza voler a tutti i costi ritrovare una magia che non c'è più?

Io me lo sono chiesto in passato, sai? Mi sono domandato se l'insoddisfazione per le ultime storie, o la mia idiosincrasia per trame e comprimari eccessivamente caratterizzati, fosse solo una questione mia personale? Ma la risposta che mi sono dato è . Cioè, tutto quello che dici a proposito di quanto sopra ha del vero e non ho difficolt? a riconoscerlo, ma non mi sembra che, da solo, possa essere esauriente come spiegazione di quello che io definiriei "il problema del pathos"; problema che investe lettori come GianBart, Cheyenne o me. Altrimenti, almeno per quanto riguarda il mio caso, non si spiegherebbe come mai io resto letteralmente a bocca aperta quando leggo ad esempio "Patagonia" di Boselli così come mi succede se rileggo "Oklahoma" di Berardi o vecchie storie sia di GLB sia di Nolitta o di Nizzi. Io credo che nel caso del "problema phatos", così come nel caso del "calo di vendite nel tempo", le ragioni all'origine di tali problemi possano essere molteplici.

Come per Cheyenne, anch'io sono rimasto un p? bambino, :indiano: e questo può influenzare il modo in cui vedo tutto ciò che ho conosciuto nell'infanzia, non solo Tex. E' una spiegazione, plausibile; secondo me, però, può e deve essere affiancanta da altre spiegazioni, più oggettive.
Cosè come nel caso dell'andamento delle vendite. Nemmeno io trovo giusto associare in forma diretta ed univoca il calo di vendite agli autori (di tutti i tempi e per tutte le testate intendo). Perchè, come è stato detto, ci sono tante variabili che incidono su queste tendenze. Volendo sintetizzare come hai detto tu, il mondo è cambiato e tale cambiamento ha prodotto risultati diversi. Secondo me, poi, il mondo sta cambiando e cambier? ancora più velocemente nel futuro e gli effetti di tali cambiamenti si sentiranno eccome. Ecco, perchè ho espresso dei timori per il futuro in termini di sopravvivenza. Se la vediamo solo in senso statico con un occhio al passato e uno al presente (come guardare delle fotografie di come eravamo e di come siamo) allora non ho difficolt? a riconoscere che Tex dal punto di vista delle vendite va ancora fin troppo bene, considerato l'andamento generalizzato che c'è stato in diversi segmenti di mercato come l'editoria e, più in generale, considerando tutti quei cambiamenti di cui abbiamo parlato. Ma se provo a fare delle proiezioni per il futuro, mi nasconoo delle preoccupazioni; preoccupazioni che un p? per le rassicurazioni che ho sentito su questo forum, un p? per la passione che nutro per questo fumetto, auspico e spero possano rivelarsi infondate.
Un'ultima considerazione circa le espressioni usate nelle storie. Credo sia fuori di discussione il fatto che facciano parte del linguaggio e che pertanto mutino nel tempo così come evolve il linguaggio. Guai se così non fosse; e credo che sarebbe una forzatura usare espressioni non troppo in linea con i tempi. Ma il problema del "phatos", IMHO, non è tanto o solo un problema di linguaggio. E', giustamente, un problema in parte legato alle caratteristiche del personaggio e delle storie e in parte all'approccio che ciascuno di noi ha alla storia.

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Alcuni lamentano che Tex non è più quello delle origni. E ci manchebbe altro... Il personaggio è sicuramente maturato ed è oggi decisamente più "adulto".
Io ho la sensazione che la nostalgia per il primo Tex a volte non sia altro che un po' di rimpianto per i tempi che furono, e che, purtroppo, non torneranno.
Sono dell'idea che quando leggiamo il Tex delle origini, lo apprezziamo soprattutto in funzione di un'ottica "globale" del personaggio, nel senso di una consapevolezza del "senno di poi", di quella cioè che sappiamo sarà l'evoluzione futura di Tex e del suo mondo.
Proviamo a fare un giochino: Tex non è mai esistito e domani, 16 settembre 2012, esce in edicola la storia "Il totem misterioso". Secondo me non vende nemmeno una copia!
E questo non perchè in quel periodo venissero scritte storie brutte, tutt'altro. Semplicemente si trattava di un fumetto scritto da autori dell'epoca per lettori dell'epoca, sicuramente molto diversi da quelli odierni. E, a mio modo di vedere, Tex si è adeguato tutto sommato bene alle varie fasi della sua storia.
Ma questo accade in tutti i settori dell'intrattenimento. Pensiamo per esempio al cinema e proviamo a guardarci un qualsiassi film degli anni 50. Nell'arco di tempo necessario ad un attore dell'epoca per pronunciare una frase, in un film odierno i protagonisti fanno in tempo ad innamorarsi, sposarsi e fare figli! Forse che una volta gli attori erano dislessiciò No, semplicemente sono cambiati i tempi, i ritmi di vita, è cambiato tutto. Che senso avrebbe, oggi, realizzare prodotti fatti come allora?
Ben venga quindi il lavoro che gli autori di Tex stanno facendo: proporre un fumetto che, nel rispetto della tradizione, sappia anche adeguarsi alle nuove generazioni.
E su questo, secondo me, c'è un dato molto indicativo: il vecchio West è morto (nel cinema e nella letteratura non ve n'? più traccia). In Tex, invece, VIVE! E un qualche motivo ci deve pur essere...

Intervento ben posto, scritto bene ma che non condivido.

Partiamo dal principio: oggi il personaggio Tex "? maturato ed è più adulto": che cosa vuol dire? Tex, come personaggio, è già "maturato" da circa 60 anni, e non certo da epoche recenti, perchè il fuorilegge scavezzacollo che si tuffava da un'avventura all'altra come un cavaliere solitario castigamatti, senza casa e senza amici, già nell'albo "L'orma della paura" (22 maggio 1951) è presentato in una seconda (e definitiva) fase della propria vita, caratterizzata da una certa nostalgia per una vita "puramente" avventurosa, ma anche da un'esistenza più "stanziale", nonchè dal nuovo ruolo di educatore di un figlio in crescita (e sappiamo tutti che diventare padre responsabilizza anche il più scapestrato degli uomini) e, di l' a poco, con le responsabilità che comporta l'essere capo ed agente indiano di un intero popolo.
Tra l'altro, proprio nelle avventure successive, Bonelli presentava un Tex più riflessivo, saggio e avveduto, anche in quanto la figura del "guastatore" era stata riservata, in un primo momento, al figlio Kit, new entry della serie.
Sul piano della costruzione delle storie, poi, l'evoluzione si andava già ben consolidando; con "L'orma della paura" (ma anche già da prima, in verità) abbiamo sceneggiature più rilassate, tempi meno serrati, trame più intricate pur nella loro essenziale semplicit?. Con "La rivolta degli Apaches" iniziano le grandi storie corali con i mitici quattro pards tutti assieme. D' l' a poco, la censura impone un linguaggio più edulcorato e storie meno violente e cruente, e G. L. Bonelli vira sul piano dell'ironia e della fantasia più sfrenata (v. fascia 40-50). Ma siamo pur sempre ancora negli anni '60, e - francamente - una volta caduta l'ultima "gabbia" (quella del formato a striscia, inibitorio per molti versi) non capisco davvero in cosa Tex sarebbe divenuto più "adulto" dai tempi - a tutto voler concedere - della fascia 100/150, che segna (con i nuovi ritmi "mensili", e l'uscita di storie dal respiro più lungo e rilassato) l'ultima, definitiva svolta del personaggio come crescita EVOLUTIVA, prima che altri autori ne CAMBINO determinate caratteristiche, e del naturale inaridirsi della vena creativa del "Grande Vecchio".
Quanto al fattore nostalgia, trovo che sia vero quello dice il nostro amico, ma non è certo un'acritica nostalgia per il passato che pesa (io, ad esempio, non acquistavo Tex negli anni '50, n° '60, n° '70....... di quale "passato" dovrei essere nostalgico?), quanto di nostalgia PER LE COSE BELLE. Sapeste quanta nostalgia ho dell'arte di Tot?, pur essendo nato dopo la sua morte.... in questo senso, il "tifo" per il Tex bonelliano è sostenuto dall'amarezza dettata dalla consapevolezza che le sue storie sono un numero chiuso, e che noi lettori possiamo rivivere solo riavvolgendone il nastro. E' questo il vero "fattore-nostalgia".
Ed è anzi proprio la "consapevolezza del senno di poi", vale a dire l'incertezza e il disincanto sulla possibilità che Tex possa raggiungere di nuovo certe vette, ad acuire questo retrogusto amaro.
In quanto al "giochino" proposto.......... tralasciando la "facile" tentazione di parlare del successo dei Tex di Repubblica, sono convinto che un Tex quale quello delle origini, oggi farebbe il botto in edicola, solo minimamente sfrondato da elementi chiaramente anacronistici, dettati solamente dalle gabbie del formato dell'epoca (ad esempio, le lunghissime didascalie, le espressioni eccessivamente demod', e così via). I lettori dell'epoca sono diversi da quelli odierni? E chi lo dice? Io credo che i lettori di ogni epoca cerchino da Tex sempre e solo un divertimento sano, intelligente, sobrio, adulto, e non la verosimiglianza dei luoghi geografici e dei modelli di armi, anche se un tempo non c'era internet per fare i vari raffronti.
Per quanto concerne i tempi e i ritmi di vita......... chi cerca nell'intrattenimento un parallelo dei ritmi frenetici della vita di oggi, NON compra nemmeno un fumetto, anzi non legge proprio, al massimo digita compulsivamente sui tasti di internet, di un tablet e di un cellulare, con un accumulo di notizie e informazioni che solo ad un occhio poco avveduto può apparire come "arricchimento".
Chi legge un fumetto vuole, anzi, staccare la spina dalla frenesia, dettare i tempi della lettura, assaporare una tavola anche per mezzo minuto; in altre parole, vuole riprendersi il suo tempo, anzi il diritto di vivere secondo i suoi ritmi preferiti.
Tanto è vero che i lettori "tradizionalisti" texiani non godono certo di stacchi repentini, cambi di scena ogni due tavole, flash back, flash forward, perchè in nome di tali virtuosismi "moderni" si stanno erodendo le pause attorno a un fuoco di bivacco, le cavalcate, le chiacchierate tra i pards e tutto quel che faceva di un fumetto qualunque, la testata "Tex".
Sul fatto che Tex viva ancora bene, infine, il motivo è presto detto: un mix tra tradizione, qualità medio-alta delle storie e dei disegni comunque garantita da uno staff di prim'ordine, passaparola da generazione a generazione, garantiscono ancora oggi un'onda lunga, ma l'errore più clamoroso è considerare che chi acquista Tex in edicola, automaticamente gradisca a tutto tondo "quel" Tex.
Non è così: Tex è un'icona per molti, è come la squadra di calcio per cui si fa il tifo, per cui il biglietto per lo stadio o per la pay tv lo compri sempre, poi però - a fine partita - ti ritrovi a fischiare la prestazione ma anche - per affetto - ti riprometti di ritornare al prossimo match, perchè speri sempre che qualcosa possa accadere, che si possa sempre tendere al meglio.

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Io faccio parte di coloro che, in pratica dagli anni 70 ad oggi non hanno mai smesso di acquistare Tex. E' indubbiamente vero che spesso il mio modo di approcciarmi a Tex sembra essere sempre lo stesso, per cui a volte avverto che quella famosa "magia" che avvertivo quando lessi per la prima volta, nel 1975, Il laccio nero, oppure nel 1977 Tex 200, non l'avverto più. Ma in realtà ciò che probabilmente mi manca, oggi, nel leggere Tex, è soltanto la mia adolescenza... Tex per me non è cambiato radicalmente, come al contrario, rispetto agli anni 70, è cambiato il resto del mio mondo. Indubbiamente alcune scelte editoriali hanno fatto sè che il Tex che sfidava Mefisto e Proteus nel tempo non si è più visto ma lo spessore del personaggio resta intatto. E poi, l'ho già scritto qualche settimana fa, ho una mia teoria... Se nella primavera del 1971, quando usc? come indeito Il figlio di Mefisto, l'albo di Tex per me più bello di sempre, avessimo avuto già il computer, internet ed i forum, avremmo sicuramente trovato il modo per criticare pure quell'autentico capolavoro...!

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  • Rangers

Bellissimo intervento Tahzay, complimenti! -ave_ clap Mi sento di condividere anche il commento di Francesco71, trovo la sua teoria non "campata in aria", anzi più volte in passato ho scritto messaggi simili. I forums e blog vari sono dei bellissimi spazi, ma spesso ci portano a criticare negativamente (o anche positivamente) certe sequenze che prima non l'avremmo mai fatto!Anche la continua ricerca di realismo: un tempo i lettori non si sognavano neppure lontanamente di verificare se Letteri o Galep disegnavano un modello di fucile piuttosto che un altro. Spesso mi chiedo se uscisse oggi una storia come quella di Tex nella Città d'oro, oppure Tex contro i Vichinghi, o contro i dinosauri de Le Terre dell'Abisso ( e le miriadi di altri incontri impossibili avvenuti ad opera di GLB), come reagirebbero i lettori?Sono sicuro che queste storie verrebbero bocciate immediatamente..... che dite?

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Per me, avrebbero un successone clamoroso! E poi trovare incongruenze ed errori storico/geografici in una storia, non vuol dire bocciare la stessa: un conto è la lettura (fase di divertimento), un conto è l'analisi "a freddo".

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Facciamo allora un giochino al passato.... se oggi ci fosse un G. L. Bonelli che scrive le sue storie, e contemporaneamente le trattiamo mese dopo mese sul forum.... pensate che ci sarebbero solo elogià.. o a lungo andare qualche opinionista (in bassa percentuale naturalmente visto che nei forum c'è solo lo 0,000000000001 per cento dei lettori), criticherebbe anche le storie del grande creatore di Tex??... mah... non ne ho sinceramente idea....

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Ho trovato gli interventi fatti oggi condivisibilissimi e approfonditi a un tal punto che non volevo neanche intervenire perchè mi sento molto in sintonia ma non alla stessa altezza di pensiero, complimenti a tutti senza fare distinzione.
X Sam Stone
Condivido l'idea di Tahzay pienamente, quelle storie certamente avrebbero un grosso successo perchè solleticano la fantasia a tal punto da farti ritrovare dentro la storia senza complicarti la lettura con inutili aggiunte, come dice benissimo Tahzay stesso

Chi legge un fumetto vuole, anzi, staccare la spina dalla frenesia, dettare i tempi della lettura, assaporare una tavola anche per mezzo minuto; in altre parole, vuole riprendersi il suo tempo, anzi il diritto di vivere secondo i suoi ritmi preferiti.

e infatti se vediamo le testate che ancora detengono una buona resa troviamo Dylan Dog, Zagor, Dampyr, che proprio di realtà non parlano anzi.
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Mi sento di concordare con buona parte dei vostri interventi. Aggiunger?, quindi, solo qualche osservazione sparsa, quindi e senza appesantire tutto col quoting. In fondo io Ted Hawkins diciamo le stesse cose o quasi ma partendo da punti di vista differenti, infatti, siamo entrambi d'accordo che io cambiamenti e l'evoluzione di serie e personaggi siano legittimi e perfino benvenuti purch? non vadano ad intaccare quella che è l'essenza stessa del personaggio creato da Gianluigi Bonelli. A Cheyenne ed a tutti gli altri dico, invece, che indubbiamente l'effetto nostalgia ha il suo peso. Ogni volta che rileggo un vecchio fumetto o un libro o guardo un film od un telefilm che ho letto o visto negli anni della mia infanzia e/o? ehm? ?prima giovinezza? mi trovo a pensare che opere così non se ne fanno più e che quelle moderne raramente mi danno le stesse profonde emozioni. Mi capita di rado (ma capita, bisogna essere onesti) di dire ?Me lo ricordavo più bello". Per quanto ancor oggi quelle vecchie opere mi sembrino valide e molto belle, non posso fare a meno di chiedermi se la mia più forte empatia con esse non abbai a che fare col periodo in cui le ho letto o viste e se la minore empatia con quelle moderne anche quando mi piacciono non sia dovuta al fatto che invecchiando sono diventato più disincantato e forse più esigente. Non per questo dico che le storie attuali sono tutte inferiori o più brutte e vedo che sono in molti ad apprezzarle comunque ed a riconoscer loro la legittimit? ad esistere. Sono solo diversi gli occhi con cui le guardo. Sulle ragioni del successo di Tex si potrebbero versare (e sono stati, in effetti, versati) fiumi d'inchiostro senza giungere ad un verdetto conclusivo e convincente al 100%. Ci si potrebbe chiedere anche perchè, pur avendo GLB creato diversi personaggi sia prima che dopo Tex, solo quest?ultimo sia sopravvissuto e degli altri quasi non si ricorda più nessuno. Io credo che sia stato perchè tra Tex ed il suo creatore ci sia stato un caso rarissimo di empatia totale. Bonelli si è praticamente svuotato, trasfondendo nel suo personaggio tutto se stesso, quello che era e quello che avrebbe voluto essere. Agli altri personaggi, pur potenzialmente interessanti, ha dato la sua tecnica, ma non la sua anima perchè quella se l'era già presa Tex. Qualsiasi altro autore che voglia scrivere Tex non potr? mai avere lo stesso tipo di feeling o di approccio. Che abbia o meno empatia col personaggio, sarà comunque diversa, magari quella di chi legge Tex dall'età di sei anni e se lo è portato dietro fin da adulto. Per questo dico che non è più possibile scrivere Tex come GLB ed è assurdo perfino provarci. Quello che si deve chiedere ad un qualunque autore è il rispetto delle caratteristiche basilari del personaggio: che Tex ed i pards agiscano e parlino come ci si aspetta che facciano. Ripeto che sono d'accordissimo con Manfredi che non bisogna sacrificare il nuovo sull'altare del vecchio, ma Cheyenne dice una cosa giusta quando afferma che non bisogna nemmeno fare il contrario. Quel che occorre è un giusto mezzo tra innovazione e tradizione. Io ho il difetto di non cercare nella lettura solo la tranquillizzante ripetizione di uno schema, ma qualcosa di più. Credo che un minimo dio evoluzione sia necessaria perchè una serie non insterilisca e muoia. Da quel poco che posso capire, credo che Boselli stia andando nella direzione giusta e confido che gli autori che lavorano con e per lui lo seguano sullo stesso sentiero dandoci, per l'appunto una Tex le cui caratteristiche base siano salvaguardate pur lasciando spazio alla giusta quantit? di evoluzione. Se poi il vostro lamento è che il Tex attuale non vi d' le stesse emozioni di quello dei bei tempi andati, mettetevi l'animo in pace, perchè quei tempi, purtroppo, sono, per l'appunto, andati. Si può restare fermi al rimpianto di ciò che non c'è più o accettare che ci sono nuovi autori e nuove storie, sperando che soddisfino comunque i nostri gusti. Io ho scelto la seconda ipotesi.

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Bellissimo intervento Tahzay, complimenti!  -ave_  clap Mi sento di condividere anche il commento di Francesco71, trovo la sua teoria non "campata in aria", anzi più volte in passato ho scritto messaggi simili. I forums e blog vari sono dei bellissimi spazi, ma spesso ci portano a criticare negativamente (o anche positivamente) certe sequenze che prima non l'avremmo mai fatto!Anche la continua ricerca di realismo: un tempo i lettori non si sognavano neppure lontanamente di verificare se Letteri o Galep disegnavano un modello di fucile piuttosto che un altro. Spesso mi chiedo se uscisse oggi una storia come quella di Tex nella Città d'oro, oppure Tex contro i Vichinghi, o contro i dinosauri de Le Terre dell'Abisso ( e le miriadi di altri incontri impossibili avvenuti ad opera di GLB), come reagirebbero i lettori?Sono sicuro che queste storie verrebbero bocciate immediatamente..... che dite?

Per me, avrebbero un successone clamoroso! E poi trovare incongruenze ed errori storico/geografici in una storia, non vuol dire bocciare la stessa: un conto è la lettura (fase di divertimento), un conto è l'analisi "a freddo".

Pienamente d'accordo con entrambe le affermazioni. Un conto è il realismo, o meglio l'accuratezza nel riprodurre armi e costumi e quant?altro, un conto è il contenuto della storia. Storie come quella della Città d'Oro o quella delle Terre dell'Abisso improponibili oggià Io dico invece che non bisognerebbe aver paura a riproporre storie di quel tipo. Soltanto chi crede che Tex sia solo un fumetto western ed ama solo il realismo esasperato potrebbe pensare che questo tipo di storie sia fuori posto su Tex? e sbaglierebbe di grosso. Tex non è un semplice fumetto western, è un fumetto d'avventura tout court, ambientato nel west. Eppure c'è chi se in una storia apparissero i vampiri, direbbe che è roba da Dampyr. Se apparissero gli Zombie, direbbe che è roba da Dylan DogSe apparissero i Vichinghi, direbbe che è roba da Zagor. Sbagliato: è roba da Tex e lo è sempre stato e comunque lo era da un bel po' prima che diverse di quelle serie vedessero la luce. Forse è il caso che gli autori di Tex se ne ricordino ed abbiano meno paura a sbrigliare la fantasia.
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Ma perchè ci si ostina a parlare sempre con uno sguardo al passato?

Se uscisse oggi la prima storia di GLB come un inedito avrebbe un successo clamoroso... e dopo cosa si dimosta con questa affermazione? Si vuole affermare che GLB è stato un grande sceneggiatore di fumetti? Beh mi sembra che uno dei pochi punti su cui qui tutti siamo d'accordo è proprio questo! Che bisogno c'è di ripeterlo e riaffermarlo in continuazione?

Se proprio vogliamo giocare potremmo chiederci se una storia come "Il passato di Carson" avrebbe avuto un successo enorme uscendo nel 1970? Ma che senso avrebbe, specialmente calata in questa discussione? Chi ha aperto questa discussione si chiede se Tex vive o sopravvive. Uno dei punti fermi è che GLB per ovvi motivi non potr? mai più scrivere storie, nessun creatore di un personaggio vive in eterno quindi o il suo personaggio muore con lui o continua le sua avventure in mano ad altri sceneggiatori che nel rispetto delle sue caratteristiche continuano a scrivere storie senza snaturarlo ma ovviamente secondo il loro modo di scrivere e non copiando supinamente GLB. Tutto questo cercando di non far crollare le vendite perchè altrimenti il personaggio scomparirebbe come è successo ad altri, perchè Tex, ve lo ricordo non è solo un fumetto ma anche un'operazione commerciale... se non vende chiude e buonanotte a tutti i discorsi.

Ora GLB e Galep hanno deciso che il suo personaggio doveva sopravvivere alla loro morte altrimenti non avrebbero accettato che Nolitta, Nizzi ed altri scrivessero storie al posto suo. A questo punto le domande a cui si deve rispondere in questa discussione sono due:
1)Tex vive o sopravvive dal punto di vista delle sue caratteristiche iniziali, ossia sono riusciti gli sceneggiatori attuali a scrivere storie secondo il loro stile senza snaturarare il personaggio di GLB?
2)Tex vive o sopravvive dal punto di vista economico, ossia le storie di oggi riescono ad avere lo stesso successo commerciale che aveva Tex negli anni 70 e questo facendo i dovuti raffronti ossia Tex è oggi come allora al top del mercato del fumetto insieme a pochi altri (ad esempio Topolino)?

Secondo me la risposta è si per entrambe le domande!
La seconda risposta è suffragata da dati di vendita incontestabili. Tex con 210.000 copie vendute in media è al top del mercato del fumetto in Italia. La prima risposta è ovviamente frutto di un mio personale convincimento.

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Si può restare fermi al rimpianto di ciò che non c'è più o accettare che ci sono nuovi autori e nuove storie, sperando che soddisfino comunque i nostri gusti. Io ho scelto la seconda ipotesi.

Concordo in pieno con questa affermazione, e non solo per il gusto di farlo, ma proprio perchè in una singola frase ritrovo la chiave dell'intera discussione fino ad ora tenutasi sull'argomento Tex. Anche io ho la nostalgia di certi atteggiamenti tenuti da Tex nelle storie del passato, ma sono ormai confinati al periodo che f?.. e in ogni caso posso rileggerli quando mi pare e piace, ma confido pienamente nell'impegno dei nuovi autori, i quali nella loro professionalità cercano di proseguire, innovando il personaggio, un percorso che dura da tanti anni. La ripetuta quota dei 210000 lettori,? dovuta proprio al fatto che i tradizionali lettori del ranger continuano fiduciosi nell'acquisto dell'albo mensile, anche quando le storie del loro eroe non li soddisfano più di tanto, e in questo caso torna sempre il confronto con il Tex del periodo d'oro,? normale. Quando ho iniziato a collezionare Tex, non mi sono limitato a comprare gli albi da un certo punto in avanti, ma pian piano ho recuperato quasi tutta la storie del passato, dando uguale importanza alle vecchie e alle nuove storie, perchè il personaggio Tex ha la sua importanza solamente se vissuto globalmente, leggendolo nel passato ed avendo fiducia delle sue storie future e dei suoi sceneggiatori e disegnatori odierni e futuri. Anche io ho scelto la seconda ipotesi.
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Mi permetto di rispondere anche io in merito alla discussione e in particolare al pensiero di pippo in prima pagina. Al giorno d'oggi secondo me tex è il fumetto più originale che sia mai esistito. Il fattore successo è proprio per il personaggio , per le sue capacità , ma anche per i protagonisti , il pessimismo di kit carson , le prodezze del figlio e di tiger jack , acerrimi nemici come la tigre e mefisto , insomma i lettori si sono incantati davanti a queste storie a dir poco fantastiche. Se come dici tu bisogna innovare , non vedo il perchè , visto che la maggior parte dei lettori apprezza tutt'ora la storia di tex e non vedo il motivo di inserire nuovi personaggi. Certo può capitare che alcune storie non posso piacere , ma il discorso personaggi secondo me non va proprio riguardato :in poche parole tex da successo com'? e non puoi paragonarlo agli altri fumetti , o ti piace o non mi piace. Certo la differenza tra questi albi e quelli precedenti (tipo n.300 -400) si vede tantissimo , pero a me personalmente continua a piacere.

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  • Rangers

Storie come quella della Città d'Oro o quella delle Terre dell'Abisso improponibili oggià Io dico invece che non bisognerebbe aver paura a riproporre storie di quel tipo. Soltanto chi crede che Tex sia solo un fumetto western ed ama solo il realismo esasperato potrebbe pensare che questo tipo di storie sia fuori posto su Tex? e sbaglierebbe di grosso.

Personalmente se il prossimo mese uscisse "La Città d'Oro" esattamente così come l'aveva scritta GLB, mi piacerebbe e non avrei nulla di cui lamentarmi. Anche perchè tutti i vari incontri "impossibili" da lui creati mi piacciono tantissimo, appunto perchè sono "divertissment" dell'autore.... un semplice stacco dalle storie superclassiche (che tanto abbiamo amato e che continueremo ad amare)!Quello che mi chiedo è se i tanti lettori attuali (anziani o giovani) le gradirebbero oppure no?Secondo me piacerebbero a ben pochi storie del genere....vista la continua ricerca di un confronto massimo con la realtà e il fatto di storcere il naso in certe sequenze (vedi ferimento di Tex e dopo poche vignette lo ritroviamo in piedi.... come se GLB non l'avesse mai fatto!!). Io le gradirei tantissimo... così come sono legato a tutte le storie di GLB, compresa e lo dico senza vergogna quella dell'alieno (e anche quella dei visitors)! :D:trapper:
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Se uscisse oggi la prima storia di GLB come un inedito avrebbe un successo clamoroso... e dopo cosa si dimosta con questa affermazione? Si vuole affermare che GLB è stato un grande sceneggiatore di fumetti? Beh mi sembra che uno dei pochi punti su cui qui tutti siamo d'accordo è proprio questo! Che bisogno c'è di ripeterlo e riaffermarlo in continuazione?

Sai com'?, dal momento che, in questi lidi, "si ripete e si afferma in continuazione" anche che le storie degli inizi si presenterebbero esili, ingenue e complessivamente improponibili per la sensibilit? del "lettore moderno"........ mi sembra equo, alle volte, rinfrescare certi concetti, per par condicio.
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Sai com'?, dal momento che, in questi lidi, "si ripete e si afferma in continuazione" anche che le storie degli inizi si presenterebbero esili, ingenue e complessivamente improponibili per la sensibilit? del "lettore moderno"........ mi sembra equo, alle volte, rinfrescare certi concetti, per par condicio.

Dal canto mio non dico che queste storie sarebbero oggi "improponibili", per quel che mi riguarda non ritengo che sarebbero lette oggi con lo stesso entusiasmo di quando sono uscite, mi ricollego al linguaggio adoperato che per molti lettori di non vecchia data, potrebbe non suscitare l'interesse che ebbe giustamente a suo tempo. Io le rileggerei con entusiasmo certo, ma qu? non si tratta di ledere la sensibilit? del "lettore moderno", si tratta solo di dare un prodotto adeguato ai tempi. Poi scusa Thazay cosa è per te il lettore moderno?.. E' quello che aspetta le anteprime per sapere chi scriver? le storie future o chi le disegner?, o è colui che vuole a tutti i costi un riscontro legato alla realtà?... Certamente il lettore moderno per me non è chi cerca di apprezzare, senza stravolgere il personaggio, le avventure scritte dai nuovi autori, che per forza di cose, e ben venga, non ricalcano in "copia carbone" i testi originali di G. L. Bonelli.
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Poi scusa Thazay cosa è per te il lettore moderno?.. E' quello che aspetta le anteprime per sapere chi scriver? le storie future o chi le disegner?, o è colui che vuole a tutti i costi un riscontro legato alla realtà?

E lo chiedi a me? :trapper: Ho messo l'espressione tra virgolette proprio perchè, in questo Forum, la ritrovo spesso associata ai commenti sulle vecchie storie........ ma non so affatto darne una definizione!
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E lo chiedi a me? trapper.gifHo messo l'espressione tra virgolette proprio perchè, in questo Forum, la ritrovo spesso associata ai commenti sulle vecchie storie........ ma non so affatto darne una definizione!

Nemmeno io....., tra tradizionalisti e nostalgici che accettano l'innovazione.... il termine "modernista"... non riesco a collocarlo.. mah.....;)
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Allora abbiamo appurato che Tex vive perchè continua ad essere al top del mercato come vendite ed abbiamo appurato anche che non essendoci più GLB e Galep non possiamo avere più quelle storie e neanche aspettarci che l'attuale linea di produzione le copii per farci contenti, queste sono verità inconfutabili. Riassumendo mi pare che gli intervenuti in disaccordo col nuovo corso affermino una cosa ben differente ossia che nel prodotto attuale c'è qualcosa che non va, non vogliono una copiatura del passato ma che ci si attenga a certi canoni lasciati dai creatori di Tex, come ho tentato di dire io ed altri prima di me in questa discussione. Non c'è chi vuole Tex vivo o chi lo vuole morto, chi vuole Borden o chi vuole GLB, c'è solo passione che spinge gente come me ed altri a scrivere per dire che si può fare qualcosa per migliorare, magari lo si dice con astio o con rabbia ma bisogna capire che si è smossi sempre dalla passione e non tutti hanno la dialettica di Tahzay, di West10 o di altri, per farsi capire, quindi si tratta soprattutto di comprendere ed esporre le proprie idee. Ora vorrei tentare un giochino con uno scherzoso ottalogo ripreso da un altro forum, dove si evidenzia quello che Tex ha perso di divertente nel tempo secondo un suo grande fan. A parere vostro c'è qualcosa di questi punti che vi manca nel leggere Tex oggi ?

per renderlo più divertente e scoppiettante tex dovrebbe:1- riprendere a bere ( whisky in primis e quindi birra e tequila )2- fumare più spesso (arrotolandosi la sigaretta e leccando la cartina)3- frequentare i saloon con maggiore regolarit? e PAGARE DA BERE, magari dopo aver fatto a pugni con il maleducato di turno (una bella rissa a suon di bottigliate non guasta mai)4- giocare a carte e, quando si tratta di fare del bene al prossimo, BARARE5- scambiare qualche parola con le signorine dei locali notturni 6- estorcere qualche confessione con il solito sistema collaudato (cioè infischiarsene della buona creanza)7- parlare in modo più diretto, andare al sodo8- sorridere e essere più arrogante e faccia di bronzo

Chiaramente qualcuno osserver? che Tex queste cose le fa e comunque a loro non mancano, allora non partecipate al giochino perchè è inutile, rispondereste a tutto no. Invece devo dire che dal mio punto di vista ho notato che Tex questi piccoli cammei all'interno delle storie li fa pochissimo o addirittura per niente, sarà forse smemorato. Un ultimo pensiero per i tanti interventi degli ultimi giorni, spero che la cosa continui perchè fa piacere la partecipazione.
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Allora abbiamo appurato che Tex vive perchè continua ad essere al top del mercato come vendite ed abbiamo appurato anche che non essendoci più GLB e Galep non possiamo avere più quelle storie e neanche aspettarci che l'attuale linea di produzione le copii per farci contenti, queste sono verità inconfutabili. Riassumendo mi pare che gli intervenuti in disaccordo col nuovo corso affermino una cosa ben differente ossia che nel prodotto attuale c'è qualcosa che non va, non vogliono una copiatura del passato ma che ci si attenga a certi canoni lasciati dai creatori di Tex, come ho tentato di dire io ed altri prima di me in questa discussione. Non c'è chi vuole Tex vivo o chi lo vuole morto, chi vuole Borden o chi vuole GLB, c'è solo passione che spinge gente come me ed altri a scrivere per dire che si può fare qualcosa per migliorare, magari lo si dice con astio o con rabbia ma bisogna capire che si è smossi sempre dalla passione e non tutti hanno la dialettica di Tahzay, di West10 o di altri, per farsi capire, quindi si tratta soprattutto di comprendere ed esporre le proprie idee. Ora vorrei tentare un giochino con uno scherzoso ottalogo ripreso da un altro forum, dove si evidenzia quello che Tex ha perso di divertente nel tempo secondo un suo grande fan. A parere vostro c'è qualcosa di questi punti che vi manca nel leggere Tex oggi ?

per renderlo più divertente e scoppiettante tex dovrebbe:1- riprendere a bere ( whisky in primis e quindi birra e tequila )2- fumare più spesso (arrotolandosi la sigaretta e leccando la cartina)3- frequentare i saloon con maggiore regolarit? e PAGARE DA BERE, magari dopo aver fatto a pugni con il maleducato di turno (una bella rissa a suon di bottigliate non guasta mai)4- giocare a carte e, quando si tratta di fare del bene al prossimo, BARARE5- scambiare qualche parola con le signorine dei locali notturni 6- estorcere qualche confessione con il solito sistema collaudato (cioè infischiarsene della buona creanza)7- parlare in modo più diretto, andare al sodo8- sorridere e essere più arrogante e faccia di bronzo

Chiaramente qualcuno osserver? che Tex queste cose le fa e comunque a loro non mancano, allora non partecipate al giochino perchè è inutile, rispondereste a tutto no. Invece devo dire che dal mio punto di vista ho notato che Tex questi piccoli cammei all'interno delle storie li fa pochissimo o addirittura per niente, sarà forse smemorato. Un ultimo pensiero per i tanti interventi degli ultimi giorni, spero che la cosa continui perchè fa piacere la partecipazione.
Nelle mie storie di sicuro Tex non trascura i punti 1- 2 -3 - 4 (ma barare no!)- 6e soprattutto il 2 è in ogni storia, il 6 quasi. Credo che anche sia rispettato il 7sui sorrisi dell'8 ci andrei cauto e dipende anche dall'artista di turnoChi dice che il 5 è bonelliano credo si sbagli, perchè è avvenuto solo tre o quattro volte in 600 numeri e passa. E per essere un decalogo mancano almeno altri due punti... Metteteceli voi. Borden
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E per essere un decalogo mancano almeno altri due punti... Metteteceli voi.


Ci provo:

9-bistecca alta due dita ricoperta da una montagna di patatine fritte e un boccale di birra ghiacciata

10- almeno un cappello nuovo di zecca bucato dal cattivone di turno dalla mira ballerina

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Partecipo volentieri al gioco ;)Il punto 2, da nemica del fumo, non mi mancherebbe se non esistesse. Accettandolo come pratica "virile" del tempo, mi dichiaro comunque neutrale, anche se ammetto che il pezzo grosso malvagio di turno non sarebbe lo stesso senza un costoso sigaro tra le labbra :D Sul punto 5 concordo con Borden, non mi sembra un clich? bonelliano, ma ci può stare di tanto in tanto. Provo ad aggiungere i punti mancanti per fare un decalogo:9) Fare l'indiano, non nel senso di fare lo gnorri ma di intervenire più spesso nella vita della tribù, partecipare a consigli di capi, dare lezioni di buona creanza a rinnegati e ufficiali in cerca di facile gloria...10) (Anche se era scontato, scriviamolo lo stesso): scambiare le sue solite battute con i pards - soprattutto Carson - e usare il suo linguaggio colorito ma non volgare mentre è in azione.

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Per quello che mi riguarda, e se ce ne sarà occasione, una bella rissa dei pards in compagnia di Lefty Potrero e i suoi (Angelo), una varietà di attentati alla vita di Tex non solo dal solito canyon, ma magari sparando dalle finestre all'interno di un saloon o ristorante, oppure un bel'attentato notturno all'interno dell'albergo dove i nostri stanno riposando. D'accordo con Cheyenne nell'assunzione maggiore del ruolo di Aquila della Notte come capo della tribù Navajos, una pianificazione come dire più dialogata del problema da affrontare , magari contornata dal solito colonnello del forte con i 4 pards convocati nel suo ufficio per discutere ed apprendere per quale problema sono stati chiamati, alcuni termini persi per strada tipo "clarinetti" indicando il momento in cui bisogna usare il Winchester, e in ogni paese dove giungono il vecchietto o ragazzino del Livery Stable, sempre ricco di informazioni riguardanti il movimento dei vari loschi e non personaggi della storia. Segnali di fumo provenienti dagli altopiani, che tengono sotto controllo i movimenti dei nostri eroi, cinesi e "faccia di carbone"(gente di colore), questo per non offendere il vecchio linguaggio, per il resto non mi viene al momento in mente altro,.... a parte delicati sistemi di tortura adoperati per far parlare il delinquente di turno (fiammiferi accesi tra le dita dei piedi)....:)Alla fine della fiera mi pare di non essere così innovativo...(ironia)

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io vedrei bene che, almeno ogni tanto il buon Tex ed i suoi pards, potessero avere almeno qualche flirt sentimentale. Certo, qualcosa, soprattutto per Carson e Kit si è pure visto... ma troppo poco! Sopattutto per Kit che ha solo 20 anni..... ha fatto di più Ken Parker in una carriera fumettistica ben più breve che Tex in 60 anni di galoppate per le praterie! Ecco magari la soluzione st? proprio qui:qualche galoppata in meno nelle praterie e qualcuna in più fra le lenzuola!!!! laughing :bisonte:

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Perchè barare no ! Se è a fin di bene si può fare, ossia penso che per Tex si può adottare pienamente i detti : " in amore e guerra tutto è permesso " - " il fine giustifica i mezzi ". Per i punti 1-2-3-4-6 vorrei il vostro parere perchè a me pare che questi intermezzi non siano così presenti come Borden afferma o almeno io non li ho notati, infatti a fine intervento avevo detto che mi pareva li facesse pochissimo ( specialmente le belle scazzottate con tanto di ubriaco fuori dalla finestra ), sbaglio a ricordare ?Per il punto 5 se volete faccio un elenco delle donnine apparse nelle scene di saloon tra i primi 200 albi e sono più di 3-4 volte, ma Carson mi sa che lo sè meglio di me. Per il 7 non mi pare che il metodo diretto sia lo stesso, ma è una mia impressione, invece per il punto 8 sarei dell'idea di provarci perchè sicuramente è meglio di non fare niente, anche perchè un grande professionista sa dare il suo apporto anche con questi particolari che sono sicuramente parte di un personaggio come Tex. Comunque bella l'idea dei fiammiferi tra le dita dei piedi, me ne ero dimenticato.

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