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TWF - Tex Willer Forum

[647/648] Il Ricatto Di Slade


Sam Stone
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Voto alla storia  

40 utenti hanno votato

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Su quello hai ragione: con molta forza e manualità, qualche pezzetto di metallo potrebbe bastare (e a Tex, data la tenuta, il materiale non manca certo). Le Tokarev, pistole sovietiche della seconda guerra mondiale, molto più complesse della Peacemaker, erano costruite per essere interamente smontate col solo ausilio di un bossolo. Io, comunque, non oserei smontare una Colt senza almeno un buon cacciavite; ma certo Tex non aveva mani tenerelle come le mie. :D

 

Buon Natale anche a te, borden!

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  • 9 mesi dopo...

Più che discreta storia di Faraci, in particolare il primo albo, davvero ben costruito nell'intreccio.
Slade, Madison e Maxwell sono personaggi ben riusciti e anche i due pards si muovono in modo convincente.
Nel secondo albo invece ci sono troppe sparatorie, alcune anche piuttosto improbabili, con Tex e Carson che in una situazione addirittura sparano all'impazzata allo scoperto contro nemici più numerosi di loro ( che invece sono al riparo) e ne escono senza un graffio. 
Buoni i disegni.
Storia: 7
Disegni: 8

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  • 5 mesi dopo...

Nella prima parte sicuramente c'è qualcosa di buono, ma il tutto si perde nella seconda parte. La scaramuccia con messicani completamente decontestualizzata dalla storia, pendagli da forca come alleati dei cattivi che casualmente abitano sempre nelle vicinanze, per non parlare della soluzione finale: petto in fuori e di corsa contro le pallottole. Non è la prima volta che Tex e Carson escono indenni da situazioni del genere con una sortita, ma garantendosi un'adeguata copertura a vicenda avanzando singolarmente. Un'altra cosa che mi ha lasciato perplesso è stata l'espressione di Slade all'apertura della cassetta, un'aria di soddisfazione e meraviglia inverosimile quando ci si trova di fronte a documenti del quale non si conosce il contenuto, in quella situazione avrebbe dovuto buttare tutto per aria per la delusione di non aver trovato nulla, e si poteva dare risalto in qualche modo con un paio di tavole alla lettura del contenuto avvenuta in seguito come confidato dallo stesso Slade.
I disegni li ho trovati di buon livello e non capisco alcune perplessità sul presunto plagio di un paio di vignette...in una storia in cui ce ne sono un migliaio a che scopo un disegnatore professionista dovrebbe copiarne una o due, per altro molto semplici, che potrebbe disegnare tranquillamente con la sinistra (sempre che Bruzzo non sia mancino) mentre con l'altra è impegnato con la forchetta.

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  • 4 anni dopo...

Ogni volta che devo scrivere una recensione negativa lo faccio sempre a malincuore. Con Faraci poi ancor di più, visto che la percentuale dei miei giudizi negativi supera di gran lunga i voti positivi. Come più volte ripetuto in passato, nelle mie valutazioni cerco di essere sempre il più obiettivo possibile, e purtroppo al netto di un paio di buone prove all’esordio, Tito si è ben presto impantanato in un ristagno creativo che lo ha portato a partorire episodi alquanto deludenti e con poco mordente. Anche “Il ricatto di Slade” rientra in questa lista e personalmente non vedo come poter assegnare una sufficienza. Dopo tanto l’autore rispolvera Carson e lo affianca a Tex. Il tentativo di imbastire buoni dialoghi e ricreare vagamente l’ironia nizziana nei battibecchi tra i due pards è lodevole, ma a tratti appare alquanto artefatto e almeno a mio avviso, non raggiunge quella spontaneità creativa che caratterizzava le divertenti scenette del primo Nizzi. Lo sceneggiatore sembra proseguire col pilota automatico, scrivendo un passabile primo albo per poi smarrirsi totalmente nelle seconde 110 tavole. Ancora una volta a latitare è una bozza di trama degna di questo nome. Attorno al ritrovamento di documenti compromettenti per il solito politicante di turno, Faraci costruisce una storia di due albi e sebbene l’azione pura non manchi, si rischia di sbadigliare fra interminabili inseguimenti, scene allunga brodo e valanghe di pallottole. Troppo poco a mio avviso: ci sta una volta un soggetto così, ma propinarlo in continuazione urta il lettore e denota una totale mancanza di idee. Capisco che l’azione nel genere western è fondamentale, ma nel secondo decennio del ventunesimo secolo uno straccio di trama bisogna donarla al lettore, se no rimane fine a se stessa. Rispetto ad altre volte l’autore ci fornisce una migliore caratterizzazione dei suoi personaggi, special modo con Slade e mister Maxwell, ma sfrutta poco le possibilità, avvitandosi nel consueto tran tran di fughe, inseguimenti, catture, ennesima fuga, gigantesca sparatoria e punizione finale. Il secondo albo è davvero poca roba, si legge rapidamente con una sequenza lunghissima di Bang e avversari che cadono come mosche. Davvero inaccettabile lo snodo narrativo dei due pards che dinanzi a un nugolo di avversari, non trovano di meglio che gettarsi allo scoperto con un’assurda sortita, neanche fossero due supereroi a prova di pallottola. Ancor più assurdo che a quella breve distanza nessuno dei banditi riesca a colpirli nemmeno di striscio, credo che neppure io che non ho mai sparato in vita mia avrei fatto peggio :D. Che senso ha predisporre una sparatoria di decine di pagine se il succo della scena è questa inadatta scorciatoia narrativa? Che poi passi una volta, ma perseverare è diabolico rifacendosi al noto detto. Altra scena che mi convince poco, quella con Tex inzuppato come un pulcino che, dopo la caduta in acqua, emerge sparando all’impazzata come se nulla fosse. Non me ne intendo di balistica, magari mi sbaglio, ma siamo sicuri che una colt bagnata garantisca una simile resa? E se anche fosse, come mai quella di Slade si inceppa per un po’ di umidità nella cripta e quella del nostro con le polveri bagnate no? :unsure2: Proprio l’episodio non mi ha mai preso, due albi senza un briciolo di nerbo che ti fanno solo sperare che i mesi passino in fretta per poter rileggere Boselli sulla regolare. Capitolo disegni: Bruzzo è un disegnatore che conosce il mestiere e se la cava egregiamente, ma non capisco come mai, sebbene già giunto alla seconda prova sulla regolare, palesa una così totale mancanza di personalità nella rappresentazione dei pard. Sotto questo aspetto quasi lo ho trovato peggiorato rispetto al suo debutto. Troppe volte il suo Tex sembra essere estrapolato dalle prime storie di Ticci e messo lì apposta nelle sue vignette. Come fatto notare in un precedente commento, è davvero al limite del plagio il primo piano con Tex urlante con colt in pugno, usato pure nel 1994 dalla redazione per la prefazione del texone del maestro senese. Ricordo che allora, appena ragazzino, rimasi folgorato da quel primo piano e di aver speso ore e ore nel tentativo di ricopiarlo con matite e pennini. Ammetto che il mio esito finale non raggiunse quello di Bruzzo :D, ma da un disegnatore professionista una scelta simile tra le sue tavole non te l’aspetti. Anche Carson molte volte sembra essere ripreso da “Terra promessa” per poi con il proseguo delle tavole tramutarsi in un vago clone villiano. Come mai Bruzzo soffre di così tanta insicurezza stilistica che gli impedisce di tratteggiare con stile personale i pards? Timore reverenziale per il personaggio? Il peso di misurarsi con un mostro sacro come Tex? Non so rispondere e dire che tecnicamente è preparato, ma personalmente prediligo disegnatori dalla cifra stilistica definita e originale. Il mio voto finale è 4

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  • 1 anno dopo...

Allora...Le premesse non erano male. Un legame tra un governatore corrotto e un rapinatore senza scrupoli (con un tirapiedi come intermediario). La storia di Faraci si perde in troppe sparatorie (costruite anche in modo semplice) e in un finale stringato. L'autore gestisce bene i pards e i loro dialoghi. Prova a dare spessore ai personaggi di contorno (gli ostaggi) ed in parte ci riesce. Allunga il brodo ( e i bang bang) con un gruppetto di messicani. I disegni di Bruzzo non sono malvagi. Un mix tra Venturi e il vecchio Ticci. Globalmente storia da 6 risicato.

 

Il 12/10/2014 at 11:41, Leo dice:

A me i disegni in stile ticciano non dispiacciono affatto. Trovo Bruzzo un disegnatore tradizionale e la cosa mi fa piacere, apprezzando meno invece i contributi di altri disegnatori il cui stile considero lontano dal nostro ranger. Sulla prima vignetta mi trovi d'accordo, Paco (la somiglianza è davvero impressionante), ma sulla seconda (quella ripresa da Villa) in effetti ciò che ricorda Sfida Infernale è la posizione del mento e dei baffi: Carson però ha dei tratti talmente marcati che potrebbe essere anche un caso che, disegnatolo in un certo modo, ricordi la raffigurazione di un altro disegnatore. In definitiva, si tratta dello stesso personaggio, deve somigliare a sé stesso pur nelle varie interpretazioni dei disegnatori. E se per Tex, che non ha caratteristiche particolari, la somiglianza è più ardua, Carson invece è più facile che risulti "copiato", posto che le sue fattezze sono contraddistinte da elementi marcati e riconoscibili quali baffi e pizzetto.

 

Venendo alla storia, anch'io rilevo i difetti che già abbiamo imputato all'autore in altre storie, in particolare i troppi "bang bang", le troppe sparatorie, che rendono la storia, come dice Jack65, velocissima, troppo leggera da leggere, soprattutto in questa seconda parte, visto che la prima si faceva invece apprezzare di più per i buoni personaggi che proponeva. Aspettare un mese e leggere 114 pagine in 10 minuti non è soddisfacente, si vorrebbe chiudere l'albo a pancia piena, non con un' insalatina leggera. Sperando in un cambio di marcia di Faraci - che ha il dovere di osare di più e di proporre storie più fresche ed originali, storie che possano lasciare un ricordo più netto di quello che invece avremo di questi riempitivi - devo dire che in definitiva la storia è a mio parere apprezzabile per i personaggi e per i dialoghi: ho trovato riusciti i battibecchi tra Tex e Carson, e mi è piaciuto molto il terzetto di comprimari che hanno affiancato i pards in questa situazione, sia il generoso amico Steve che la coppia Adam e soprattutto la coraggiosa Sarah. Non ho cambiato idea nemmeno su Slade, il classico bandito malvagio che in questa seconda parte, pur essendo quasi sempre prigioniero, resta comunque velenoso.

 

In definitiva, per me la storia nel suo complesso non è da bocciare, mi ha divertito leggerla (soprattutto la prima parte), mi sono piaciuti cattivi e comprimari e anche diversi dialoghi-battute. Ciò che Faraci non può proprio più continuare a fare è infarcire la storia di pagine di sparatorie: Tex è sì un fumetto d'azione, ma l'azione - se massiccia nell'economia delle pagine di una storia - rischia di diventare fine a sé stessa, scontentando i lettori. Credo che come lettori ci meritiamo qualcosa in più. Ci meritiamo maggiore coraggio, maggiore voglia di osare, ci aspettiamo storie pesanti nei dialoghi, vogliamo leggere parole, non (solo) immagini o suoni alla bang bang. Vogliamo leggere. Vogliamo essere sorpresi, o quantomeno non immaginare come finirà. La mia è una speranza, un desiderio, non è comunque una bocciatura per una storia che resta comunque un piacevole riempitivo, e ormai abbiamo abbastanza esperienza per sapere che Tex ha bisogno anche di questi. 

Concordo

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  • 8 mesi dopo...

Riletta tra ieri e oggi, quello che c'e' da dire è già stato detto abbondantemente, Faraci in gran declino dopo un primo albo passabile, un secondo "Tuttounasparatoria" senza un briciolo storia o per meglio dire " Chi non sapeva come andava a finire?".

Mentre sui disegni, Bruzzo non mi sembra insufficiente, anzi. Ma è solo una mia valutazione soggettiva che lascia il tempo che trova. Per me comunque reputo il tutto insufficiente. 

Voto 5. 

Faraci 4

Bruzzo 6

Dopo aver votato ho visto molti" sufficente"

Scusate se lo dico ma ci sono molti   che si accontentano  veramente di poco. 

Modificato da Loriano Lorenzutti
  • +1 1
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  • 10 mesi dopo...

Questa storia è veramente piatta e banalissima, priva di idee e senza anima.

 

Il 12/10/2014 at 13:20, paco ordonez dice:

Faraci nemmeno ci prova a svolgere la trama in maniera più articolata: per lui ciò che conta è scrivere 220 pagine, e il miglior modo per farlo è mettere tanti BANG BANG.

Sparatorie, tra l'altro, brutte: perché i nostri non sono mai messi in difficoltà, si lanciano contro forze preponderanti e non riportano che un misero graffio. I nemici di Faraci sono mezze calzette

 

Che altro dire? Soggetto e sceneggiatura elementari e inconsistenti, un inseguimento noioso e già visto, sparatorie da sbadiglio, un brodo allungato a dismisura e nulla da ricordare, con in più disegni di Bruzzo che sarebbero anche buoni se non fossero spesso copiati da Ticci (non ispirati, sia chiaro, che sarebbe normale, proprio copiati di sana pianta da Ticci anni '70, pari pari).

 

Il 18/12/2014 at 20:01, virgin dice:

per me, comunque, la storia è da 3, complice anche gli scopiazzamenti di Bruzzo (ogni poche pagine dicevo: ma io questo l'ho già visto)

 

Modificato da Poe
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  • 2 settimane dopo...

Ciao Poe, ma ciao anche a Virgin e a tutte/i. 

Era da molto che non bazzicavo questi lidi. Ma ora, visto che sono a letto con una bruttissima gastroenterite, devo fare passare un po' il tempo...

Leggo dei vari scoppiazzamenti... Certo!

Mi spiego:

Tex è un personaggio ormai iconico. Quello di Ticci è stato la molla che ha fatto scattare in me la passione quando ancora leggevo sottolineando col dito ogni parola. A volte, mi siedo al tavolo e leggendo la sceneggiatura mi ritrovo a visualizzare una vignetta già esistente e presente nella mia memoria, che andrebbe a pennello per la scena descritta. È una vignetta talmente iconica che per me è una goduria mettercela. 

Se in un albo contenente una media di 550 vignette, 10 risultano +o- copiate, non è che non sono in grado di disegnare questo o quello, ma godo proprio nell'inserirle. Più è iconica e riconoscibile meglio è. 

A qualcuno non piace? Pazienza, me ne faccio una ragione ma continuerò a farlo. 

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Le vignette iniziali della storia sulle navi perdute, ambientate nella foresta, sono fantastiche. Assomigliano troppo alle vignette di Ticci?  Puo darsi, ma a mè sono andate bene così, mi sembrava di essere tornato ai tempi di Sulle piste del nord.

 

Tu hai goduto a mettercele e io ho goduto a guardarle.

Spero in un tuo Texone ambientato nelle foreste del nord.🙋‍♂️

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<span style="color:red">22 ore fa</span>, Bruzz dice:

A volte, mi siedo al tavolo e leggendo la sceneggiatura mi ritrovo a visualizzare una vignetta già esistente e presente nella mia memoria, che andrebbe a pennello per la scena descritta. È una vignetta talmente iconica che per me è una goduria mettercela. 

Ok, grazie per la spiegazione...

 

Ne approfitto per fare i complimenti - con 24 anni di ritardo :lol:, visto che è del 1999 - per i disegni di una delle mie storie preferite di Mister No, ossia "C'era una volta a New York", capolavoro assoluto per testi e disegni, che spesso mi rileggo con piacere. Un vero romanzo a fumetti (scritto da Maurizio Colombo) sull'infanzia di Jerry Drake, davvero eccezionale.

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Il 30/6/2023 at 18:55, Bruzz dice:

A qualcuno non piace? Pazienza, me ne faccio una ragione ma continuerò a farlo. 

 

e fai bene.

Di recente, su Facebook ho partecipato ad una surreale, per me almeno, discussione iniziata da uno che si lamentava che alla Bonelli avrebbero dovuto imporre a tutti i disegnatori di Tex di disegnarlo come lo faceva Gallep (scritto proprio così) perché senno non si riconosce. In molti abbiamo tentato di fargli capire che già dai vecchi tea me sta benissimo.

Non potrai mai soddisfare tutti, quindi fregatene e vqi avanti come ritieni meglio per te.

 

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