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TWF - Tex Willer Forum

[651/653] Luna Insanguinata


ymalpas
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E non cercate di trovare altre motivazioni perché sapete benissimo che le cose stanno così.West10

 

Non voglio andare OT,ma se non lo scrivo adesso a quando?....Questa frase West10 sembra è lo è,un imposizione del tuo pensiero,e guarda ti dico che lo accetto e non lo condivido.....E' come se io ti dicessi per ipotesi,di un albo in cui nella storia il nostro Tex passa defilato e non è protagonista,una di uelle storie che non per ripetermi a te piacciono tanto ( l'Aalmanacco??).....ecco,io lì ti avrei dovuto dire.....a te piace tanto,ma non è possibile perchè Tex c'è molto poco e non è una storia da Tex.Tu mi dici le tue motivazioni sacrosante per cui ti piace lo stesso e ci vedi tanto Tex......Ebbene tu lo dici ma non ci credi assolutamente.....Avrei dovuto dirti così....e tu cosa avresti pensato?

 

Tolto questo dibattito sul pensiero e la libertà di esprimerlo,ribadisco come molti altri l'attesa per l'albo finale della storia,per cui non ipotizzo alcuna conclusione,e non me ne verrebbe in mente neanche una.Certo sappiamo che al fine Charvez avrà quel che si merita,ma è tutto il contesto che porterà alla conclusione della storia che rimane di difficile interpretazione.Speriamo che Borden  abbia creato qualcosa di veramente epico,a coronare quell'inizio accaduto 16 anni fà.....Aspettiamo Marzo e vedremo......

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  • Rangers
West 10 scrive:

.....noto che il vostro grosso limite è che siete completamente concentrati su Tex per cui se uno, ad esempio io, faccio un commento su Tiger, voi spostate la risposta su Tex e giù a disquisire che questa è un avventura di Tex in solitaria costruita apposta per lui ecc. ecc.

.........

Il mio commento era un altro, ho detto solo che:

Dato la situazione creatasi, il dover seguire delle tracce dove Tiger eccelle;

Dato il terreno della sfida: deserto con condizioni difficili, ideale per un tipo come Tiger (e per carità anche per Tex sennò già cominciate a spiegarmi che anche lui eccelle ecc. ecc.);

Dato l'avversario, un indiano. 

A me sarebbe piaciuto vedere impegnato anche Tiger e magari vedere uno scontro finale fra i due in cui sarebbe risaltato lo spirito e la violenza di due guerrieri indiani. Punto, nient'altro.

..........

E allora, vediamo se ti faccio arrabbiare io Sam  :D  , sei proprio sicuro che se per pura ipotesi Boselli avesse inserito Tiger nella storia facendolo apparire al fianco di Tex sotto l'albero a contemplare le due tombe, tu, e gli altri, sareste intervenuto qui a dire che questa è una storia di Tex in solitaria? Permettimi di dubitarne fortemente  ;)

 

--------------------------

 

 

Guarda bene cosa avevo scritto nel mio precedente messaggio ( :D ) : a me non fregherebbe niente se uno dei pards (Tiger, Carson, Kit Willer) o perchè no, un'amico storico (come Tom Devlin che uccise la Tigre Nera), rubasse la scena a Tex. Ripeto è già successo e sarei felice di vedere in risalto le loro abilità, anche per molte storie-sequenze-vignette-albi.

Mi spiace contraddirti ma non mi concentro solamente su Tex, dato che adoro anche le storie di Borden dove ci sono protagonisti come Raza e MItch che rubano la scena e il riflettore.

Quindi caro Filippo con me hai toppato della grossa :)

 

Questa storia semplicemente è stata studiata e scritta in questo modo, con Tex solo.

E' ovvio che la presenza di Tiger avrebbe aiutato il nostro a seguire le orme. Carson avrebbe fatto qualche siparietto o qualche battuta sulla sua vecchiaia-artrite-reumatismo.

Borden avrebbe potuto inserire il quartetto al gran completo, mostrando le abilità di ogni componente.

Ma quante volte, anche recentemente è già successo?

Ogni tanto è giusto variare, per questo adoro anche le storie con Tex in solitaria.

A parte che non le ha inventate Borden, ci sono sempre state fin dal primissimo numero e non ci vedo nulla di così scandaloso e mi dispiace che a te stiano antipatiche questo tipo di storie.

Ma su Tex ci sono sempre state e sempre ci saranno, così come le storie con i quattro pards riunito, con la fortissima coppia Tex- Carson e con la rotazione di uno o più pards.

Non serviva quindi avere una storia con Tiger che seguiva la pista soltanto per mostrarne questa ormai collaudata abilità.

Non serviva perchè è già stato mostrato e ci saranno moltissime altre occasioni e storie che vedranno il navajo impegnato a farlo.

 

Per finire sull'ultimo tuo passaggio: se Tiger fosse stato a fianco di Tex a contemplare le tombe sotto all'albero, ovviamente non sarebbe stata una storia in solitaria.

Ma che discorso è questo?

Se Borden avesse inserito Tiger non sarebbe stata questa storia ma un'altra storia diversa.

Non diversa per qualità sia chiaro.

Ma ogni tanto variare fa bene a noi e a Tex.

Poi le storie con Tex in solitaria non sono così frequenti ultimamente (mi pare) e a me piace sempre leggerle.

Mi spiace per te che non la stai apprezzando così tanto.

 

 

Ps: a me piacerebbe anche una storia con protagonista per buona parte dell'avventura di un pard, che so coem capitò con Kit Carson nel suo passato.

Ma è difficile farlo, ma non impossibile (guardare ad esempio La Mano del Morto con una sequenza bella lunga dove l'attore principale era Carson, oppure Morte nella Nebbia con il giovane Willer!)

 

Saludos

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quella di utilizzare per lunghe seguenze solo i pards è una prerogativa anche di GLB: nel caso di Kit Willer, per esempio, c'è tutta la prima parte della storia "Pony Express" di GLB e Muzzi-Galleppini. Che dire di Tiger che nel capolavoro "Il ponte Tragico" ha l'onore e l'onere di abbatte il malefico Mefisto (che non morirà) sul finale della storia? Sta agli autori saper dosare.

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  • Rangers

quella di utilizzare per lunghe seguenze solo i pards è una prerogativa anche di GLB: nel caso di Kit Willer, per esempio, c'è tutta la prima parte della storia "Pony Express" di GLB e Muzzi-Galleppini. Che dire di Tiger che nel capolavoro "Il ponte Tragico" ha l'onore e l'onere di abbatte il malefico Mefisto (che non morirà) sul finale della storia? Sta agli autori saper dosare.

Esattamente e in questo non c'è nulla di sbagliato, anzi lo si è sempre fatto in moltissime storie.

Non capisco perchè West10 se la sia presa così tanto, mi sembra che di occasioni ne abbiamo avute e ne avremo anche in futuro.

Ma ogni tanto variare è bello!

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A volte in questo forum mi sembra di parlare al vento... parlo di una cosa e mi si risponde su tutt'altro argomento... ad esempio dov'è che avrei scritto che a me non piacciono le avventure di Tex in solitario?!?!

Vabbeh lasciamo perdere tutto, è meglio...

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  • Rangers

A volte in questo forum mi sembra di parlare al vento... parlo di una cosa e mi si risponde su tutt'altro argomento... ad esempio dov'è che avrei scritto che a me non piacciono le avventure di Tex in solitario?!?!

Vabbeh lasciamo perdere tutto, è meglio...

 

Hai contestualizzato all'ultima battuta del mio messaggio.

Io ho risposto ribattendo ai tuoi punti, mi sembra con affermazioni non tanto campate per aria.

Magari non le condividi, ma penso che sia il pensiero di molti e come tale va rispettato !

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Bhe dai se vogliamo rimetterci nella giusta carreggiata diciamo che la fantasia ( e ben venga ) di West10 ha immaginato cosa sarebbe stata la storia con Tiger affiancato a Tex,e volendolo ipotizzare,nulla di abnormale sarebbe stato sfruttare le sue caratteristiche di cercatore di piste...o almeno credo,o almeno penso sarebbe stato.....E' che bisogna discutere la cosa come se Tiger ci fosse stato veramente nella storia,ul che non è facile,visto che,albi alla mano ogni mese,o per meglio dire,ogniqualvolta ci affacciamo alla fine della storia ipotizziamo finali che poi non corrispondono alla reale conclusione della storia.Ora che dovremmo immaginarci con Tiger al fianco di Tex??...Una riscrittura totale della narrazione,perchè ci devo infilare il pard indiano,che se sarebbe presente,non lo sarebbe come mera comparsa,...qualcosa la deve pur fare.

E' per questo che diventa difficile non dire albi alla mano che la storia sia solo di un Tex in solitaria,è quello che vediamo e leggiamo.

Purtroppo tutto quello che potrebbe nascere dalla nostra immaginazione e preferenza nel vedere personaggi o situazioni all'interno di una storia che per sua struttura nasce così,è una cosa che diventerebbe abnorme e dispersiva,anche perchè varrebbe per molte altre storie.

E' troppo facile e scontato dire che se la storia avesse visto sin dall'inizio un Tiger affiancato a Tex,nessuno avrebbe detto che sarebbe stata una storia adatta alla solitaria di Tex......è una forzatura che allo stato attuale del racconto che leggiamo non esiste assolutamente......

In conclusione ben ci stà immaginare una situazione diversa e condivido,...male ci stà cercare di forzare un opinione partendo d un presupposto che non può essere contrastato......( insomma hai cercato di farci dire quello che piaceva a te West10 e pure forzandolo) e ciò non è corretto......;)

Modificato da Pallino
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  • 3 settimane dopo...

Ho letto anche l'ultimo episodio e devo dire che Boselli è stato veramente grande! Una storia bellissima, avvincente e son un fondo da "tragedia greca" che incombe. E' tutto riuscito alla perfezione. Anche i disegni mi sono piaciuti. E' strano: se vedessi un disegno di Mastantuono, isolato, come illustrazione, tolto dal contesto e dal ritmo narrativo, probabilmente non mi piacerebbe granché. Invece, visto come "fotogramma" di una sequenza e come momento di una storia, devo dire che l'effetto mi è sembrato eccellente!.

Sull'assenza dei pard, mi pare che non pesi negativamente. Io, come qualcuno forse ricorda, sono un carsoniano doc. Prediligo Carson. Vorrei che comparisse al massimo della forma, con un suo spazio. Vorrei che venissero espresse le sue capacità (di ogni genere) al livello di Tex o quasi. Vorrei che venisse "certificato" che Tex e Carson - negli anni in cui agiscono al "presente" - sono i numeri uno (o, al massimo 1° e quasi 1°). Questo per dire che non sono un appassionato delle storie di Tex "solista". Stavolta, però, devo ammettere che è stata la scelta giusta. La presenza di un pard avrebbe comportato troppi problemi. O sarebbe stato relegato a presenza insipida, come accaduto in passato (in un lontano passato, in genere), come un mero fucile ausiliario e magari qualche battuta. No, stavolta ho apprezzato lo spazio dato al rapporto tra Tex e Rick Simmons, per non parlare del caporale e di Ada. 

Ottimo, tutto veramente ad un livello superbo.

Bravissimi Boselli e Mastantuono

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Finalmente letta la conclusione

 


La storia giunge a conclusione attraverso un percorso di sangue che consente a Aquila della Notte e Luna Nera di di liberarsi delle persone con loro che erano di peso e di congiungersi a quelle che invece consentono di opporre alla cattiva magia di Charvez la giusta medicina.

 

Il crudele comanche guida a suo piacimento gli eventi fino a giungere al punto di poter catturare gli odiati avversari.

 

Ma la magia più grande è quella di borden che va a ricostituire il quartetto, formula vincente delle avventure di Tex, sostituendone per una volta i protagonisti.

Rick Simmons in questa storia fa le veci di Carson affiancando Tex fin dall'inizio e sul finale il vecchio Silent Foot a sostituire Tiger Jack nel ruolo ipotizzato da West10 e a completare il quartetto Adah Stark designata a mettere la parola fine cogliendo in un sol colpo giustizia e la fine di un incubo. 

 

E non manca l'avvertimento del saggio Silent Foot a Tex, ma rivolto a tutti i lettori, che è giusto che sia stato così, che per una volta non sia stato Aquila della notte a eliminare il più potente dei malvagi.

E lui chiede a Tex e Boselli ai lettori "ti ho privato di qualcosa? me ne vuoi per questo Tex?"

Tex risponde "no, non te ne voglio Silent Foot, hai fatto la scelta giusta"

Io rispondo a borden con le stesse parole "hai fatto la scelta giusta" anche se immagino moti di rivolta...

 

Ottima storia con una sceneggiatura avvincente resa in maniera assai convincente dal tratto di Mastantuono. voto 8

Modificato da natural killer
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Quoto tutto il commento di Natural K., in particolare le parole che Silent Foot rivolge nel finale a Tex, che sembrano più le parole di Boselli ai lettori. SPOILER _ SPOILER _ SPOILER _ Il punto focale è, come dice Tex, la scelta che farà Daniel, quale padre sentirà come suo. E il dubbio a volte ci assale, ma le prime parole che sentiamo pronunciare dal ragazzo, e siamo a fine episodio in cui Daniel è stato silenzioso e neanche i suoi pensieri sono stati esplicitati, sono di affetto e fiducia in Rick, anche se le pagine seguenti ci fanno di nuovo vacillare, fino alla fine in cui dimostra , nonostante la giovane età, lo smarrimento della recente scoperta paternità, di agire con maturità e furbizia, ingannando il più adulto e crudele Charvez. ADA: un' altra figura di donna forte e, a suo modo indipendente, più vicina alla realtà di quei luoghi e tempi, che non alla finzione cinematografica che ci tramanda figure solo di donne bisognose di protezione; uno splendido esempio di madre coraggio, "è mio figlio" non di Rick o di Tex e lotta più di loro per salvarlo. Naturalmente solo a una donna la "leggenda" Tex può cedere l'atto finale ( un po' come ne "L' orda del Tramonto" ), dopo comunque aver battuto in duello l' avversario e in astuzia (non facendosi catturare, ma presentandosi a sfidarlo nel suo accampamento dopo aver evitato le trappole tesegli). Un' altra ottima storia di un ottimo periodo di avventure. Il nostro Tex è in buone mani e in buone matite: non saprei immaginare altro disegnatore di Mastantuono per questo episodio. Voto 9 a Boselli e a Mastantuono. Ci sarà l' incontro tra Daniel e Kit? Ma sì, almeno nello spazio fra le vignette e le avventure.

  • +1 1
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Che storia stupenda. Bellissima l'atmosfera quasi da tragedia greca come dice James, stupendi i personaggi di contorno con Rick Simmons che come dice Natural sostituisce un po' Carson in questa storia, epica la figura del Rural (al singolare si scrive così?) e spettacolari i personaggi di Silent Foot ed Ada, che a mio parere sono già favoritissimi per il miglior comprimario 2015, soprattutto Ada.

 

CONTIENE SPOILER SPOILER SPOILER

 

Sono anch'io un Carsoniano doc come james e la penso esattamente come lui sul vecchio cammello, nonostante ciò ho aprrezzato come lui questo Tex in solitaria, soprattutto perchè con i pards la tensione che percorre gli ultimi due albi sarebbe certo stata minore, sia perchè la caccia sarebbe stata più facile, sia perchè avremmo saputo prima che in quattro si sarebbero salvati di sicuro.

Tra agguati, sparatorie e rovinose cadute che mettono in serio pericolo la vita del nostro ranger e lo conducono al limite delle proprie forze, la figura di Tex ne esce ingigantita anche per via dell'abilità del nemico, Charvez, un tizzone d'inferno come se ne sono visti pochi nella saga.

Un Tex così in difficoltà l'ho visto raramente e si sa che le storie migliori sono quelle in cui l'eroe si trova in grandissima difficoltà. Tuttavia il nostro è fantastico (alla faccia di chi dice che Tex non è più Tex) quando cattura la sentinella ed usa il trucco della coperta per ammazzare l'altra, manda il messaggio a Charvez facendogli capire che la medicina di Aquila della Notte è più potente della sua e più in generale lungo tutta la vicenda, dove dimostra appieno di essere più abile di Charvez e dei suoi che non sono certo i primi arrivati.

Il finale, con Tex che sfida Charvez a parole per costringerlo al duello e fargli perdere la faccia, e soprattutto la fama d'invincibiltà e di preveggenza di cui godeva presso seguaci e nemici, è da apoteosi, così come da apoteosi è l'idea finale di Silent Foot che invece di incendiare le capanne con le frecce e sparare dall'alto come previsto da Tex, manda Ada (personaggio che adoro e che finalmente ci fa conoscere una donna coraggiosa che se ne infischia se "questa non è roba da donne" ma va a salvare il figlio a rischio della propria vita) a chiudere la vicenda freddando quel Charvez che l'aveva violentata anni prima e spegnendone così il ricordo dai suoi incubi.

 

Io da questa storia mi aspettavo molto e sinceramente sono pienamente soddisfatto, non potrei chiedere di più.

 

In conclusione per me il voto è 10, non trovo alcuna nota stonata ne difetti: una storia che coinvolge, emoziona e prende come poche. Complimenti davvero a Boselli che mi pare non ne stia sbagliando una da un bel po di tempo, mostruoso!

 

Sui disegni di Mastantuono ho parzialmente cambiato opinione: i suoi volti continuano a non convincermi, ma le atmosfere, i luoghi, la pioggia, la fatica e le ferite sono resi alla perfezione e non credo più che un altro disegnatore avrebbe fatto meglio; Mastantuono è perfetto per questa storia per cui voto 8 alla parte grafica.

Modificato da Chinaski89
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Storia maiuscola, poderosa, eccezionale.

 

S P O I L E R

 

S P O I L E R

 

S P O I L E R

 

Cosa deve avere una storia per meritarsi gli aggettivi che ho riportato sopra? Grandi dialoghi, diverse scene madri, comprimari che lascino il segno. E qui c'è davvero tutto questo.

 

Le scene che mi hanno molto colpito e che qui voglio ricordare:

 

- Il primo piano (Mastantuono da applausi) di Charvez che sembra guardare Aquila della Notte (che in realtà è ben nascosto e Charvez non sa che lui è lì) con Tex che digrigna i denti in un fremito di vero allarme (non diciamo paura). Tex lì ne resta veramente colpito, e il suo sguardo allarmato e insicuro un po' lo umanizza ingigantendo la figura di Charvez. Poco dopo, il nostro si lascia andare infatti a pensieri di dubbio quando si chiede se davvero il suo nemico non abbia una cattiva medicina e deve farsi forza dicendo a sé stesso di non cedere alla suggestione. C'è qui un Tex colpito, per una volta nettamente a disagio di fronte ad un avversario che lo ha disorientato. Questo secondo me umanizza il personaggio elevandone la statura: non un super eroe, "solo" un super uomo.

 

- Come dice Chinaski, Tex in questa storia è veramente in difficoltà. E ci aggiungo: finalmente! Difficoltà significa maggiore pathos, maggior tasso di epica nella vicende. Se nel primo punto cito un momento di difficoltà per così dire "psicologica", qui cito un momento di criticità reale quando muore il bravo caporale Alcalà (bel personaggio) e Tex viene colpito, cade dalla scarpata e perde i sensi. Ma non c'è tregua: poco dopo anche il povero Jerry "non sente più le gambe" e lo stesso Rick viene ferito, e i due, il ranger e Simmons, si trovano così esanimi di fronte agli avversari. E proprio quando sembra che sia finita, ecco la mano di Tex alzarsi a premere il grilletto fatale per il comanche venuto ad ucciderli: scena molto cinematografica, adrenalinica, non concede un attimo di respiro in un crescendo di eventi nefasti che tengono il lettore incollato alla sedia! Bravo bravo bravo Mauro.

 

- la scena finale, con l'ombra di Tex che compare dal nulla a sfidare Charvez, il doppio duello, il voltafaccia di Daniel, l'intervento di Sara, è un'altra sequenza prolungata e tesissima che si conclude con lo sparo liberatorio della donna che finalmente annienta l'incubo degli ultimi suoi sedici anni. Sequenza tesa e non priva di sorprese: Daniel che è tornato in sé, Rick che non è morto, l'intervento a sorpresa di Sara, sono tutti colpi di scena che Borden semina a piene mani riuscendo a mantenere la vicenda sempre sui binari del credibile (anche se l'annientamento rapido di tutti gli avversari è un pelino forzato e sbrigativo).

 

Anche i personaggi sono tutti riusciti, dal prode Alcalà al vigliacco Matt, con menzione particolare per la la coraggiosa Sara e il temprato Rick Simmons. Ho storto un po' il naso francamente al rivedere Silent Foot: quando il gruppo era numeroso li abbandona perché crede non abbiano scampo, e poi si ricongiunge con loro quando erano morte quelle che lui definiva "persone di peso"... mah, la cosa può spiegarsi solo con il carattere eccentrico e da mezzo matto di questo solitario ed anziano cacciatore di uomini, la cui filosofia stravagante se da un lato mi sconcerta devo dire che dall'altro mi affascina. Ed è sempre da "filosofo" che manda in avanscoperta Sara burlandosi poco dopo di Tex per quella sua scelta decisiva. Questa sua ironia, il suo voltafaccia (che però continuo a ritenere poco credibile), la sua stravaganza e lo stesso viso bonario ma letale che gli conferisce Mastantuono, rendono questo comprimario obiettivamente efficace e memorabile.

 

I disegni non potevano attagliarsi meglio a questa storia. Sono sempre molto sintetici, ma se Charvez fa davvero paura, se Sara è ancora una bellissima donna, se Silent Foot è "affascinante", se Rick ispira simpatia, se Tex è un super Tex, il merito è anche dell'eccellente realizzatore grafico.

 

Infine, segnalo un piccolo refuso (si vede che non c'è più Canzio ;) ): a pagina 101, seconda vignetta, nelle parole di Charvez c'è un "ne" di troppo. 

  • +1 1
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Da poco finita di leggere...bellissima!

Storia appassionante, con i ritmi giusti.

Le premesse per un finale strepitoso già c'erano, ma proprio per questo, essendo l'aspettativa alta, c'era piu rischio di rimanere delusi per qualche motivo, e invece no...bravo Mauro! e bravo Mastrantuono per i disegni, un autore che personalmente apprezzo tantissimo, soprattutto per le atmosfere che riesce a creare.

Non dico niente per rispetto verso gli amici che ancora la devono leggere,  ma dico solo una cosa: non sono io un fan di Mauro Boselli, al quale preferisco il Nizzi dei tempi d'oro, però devo dire che in questa storia è riuscito a creare quel "qualcosa" che mi faceva emozionare nelle vecchie storie di Nizzi, ed è un ulteriore conferma che il Curatore Ufficiale è un grande sceneggiatore e che Tex è in buone mani.

Un appunto riguardo alle didascalie dell'albo "Charvez il crudele": scelta azzeccata, per me che sono un sostenitore delle didascalie nelle storie,

capisco le ragioni del loro essere diminuite per avere una scrittura più moderna e per altri motivi, ma queste didascalie secondo me confermano quello che da sempre penso: ci sono cose che hanno bisogno di essere scritte per emozionare, e in alcuni casi sono migliorative per la storia nel complesso.

Ancora bravi, e grazie per le storie che ci regalate!

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Storia maiuscola, poderosa, eccezionale.

 

S P O I L E R

 

S P O I L E R

 

S P O I L E R

 

Cosa deve avere una storia per meritarsi gli aggettivi che ho riportato sopra? Grandi dialoghi, diverse scene madri, comprimari che lascino il segno. E qui c'è davvero tutto questo.

 

Le scene che mi hanno molto colpito e che qui voglio ricordare:

 

- Il primo piano (Mastantuono da applausi) di Charvez che sembra guardare Aquila della Notte (che in realtà è ben nascosto e Charvez non sa che lui è lì) con Tex che digrigna i denti in un fremito di vero allarme (non diciamo paura). Tex lì ne resta veramente colpito, e il suo sguardo allarmato e insicuro un po' lo umanizza ingigantendo la figura di Charvez. Poco dopo, il nostro si lascia andare infatti a pensieri di dubbio quando si chiede se davvero il suo nemico non abbia una cattiva medicina e deve farsi forza dicendo a sé stesso di non cedere alla suggestione. C'è qui un Tex colpito, per una volta nettamente a disagio di fronte ad un avversario che lo ha disorientato. Questo secondo me umanizza il personaggio elevandone la statura: non un super eroe, "solo" un super uomo.

 

- Come dice Chinaski, Tex in questa storia è veramente in difficoltà. E ci aggiungo: finalmente! Difficoltà significa maggiore pathos, maggior tasso di epica nella vicende. Se nel primo punto cito un momento di difficoltà per così dire "psicologica", qui cito un momento di criticità reale quando muore il bravo caporale Alcalà (bel personaggio) e Tex viene colpito, cade dalla scarpata e perde i sensi. Ma non c'è tregua: poco dopo anche il povero Jerry "non sente più le gambe" e lo stesso Rick viene ferito, e i due, il ranger e Simmons, si trovano così esanimi di fronte agli avversari. E proprio quando sembra che sia finita, ecco la mano di Tex alzarsi a premere il grilletto fatale per il comanche venuto ad ucciderli: scena molto cinematografica, adrenalinica, non concede un attimo di respiro in un crescendo di eventi nefasti che tengono il lettore incollato alla sedia! Bravo bravo bravo Mauro.

 

- la scena finale, con l'ombra di Tex che compare dal nulla a sfidare Charvez, il doppio duello, il voltafaccia di Daniel, l'intervento di Sara, è un'altra sequenza prolungata e tesissima che si conclude con lo sparo liberatorio della donna che finalmente annienta l'incubo degli ultimi suoi sedici anni. Sequenza tesa e non priva di sorprese: Daniel che è tornato in sé, Rick che non è morto, l'intervento a sorpresa di Sara, sono tutti colpi di scena che Borden semina a piene mani riuscendo a mantenere la vicenda sempre sui binari del credibile (anche se l'annientamento rapido di tutti gli avversari è un pelino forzato e sbrigativo).

 

Anche i personaggi sono tutti riusciti, dal prode Alcalà al vigliacco Matt, con menzione particolare per la la coraggiosa Sara e il temprato Rick Simmons. Ho storto un po' il naso francamente al rivedere Silent Foot: quando il gruppo era numeroso li abbandona perché crede non abbiano scampo, e poi si ricongiunge con loro quando erano morte quelle che lui definiva "persone di peso"... mah, la cosa può spiegarsi solo con il carattere eccentrico e da mezzo matto di questo solitario ed anziano cacciatore di uomini, la cui filosofia stravagante se da un lato mi sconcerta devo dire che dall'altro mi affascina. Ed è sempre da "filosofo" che manda in avanscoperta Sara burlandosi poco dopo di Tex per quella sua scelta decisiva. Questa sua ironia, il suo voltafaccia (che però continuo a ritenere poco credibile), la sua stravaganza e lo stesso viso bonario ma letale che gli conferisce Mastantuono, rendono questo comprimario obiettivamente efficace e memorabile.

 

I disegni non potevano attagliarsi meglio a questa storia. Sono sempre molto sintetici, ma se Charvez fa davvero paura, se Sara è ancora una bellissima donna, se Silent Foot è "affascinante", se Rick ispira simpatia, se Tex è un super Tex, il merito è anche dell'eccellente realizzatore grafico.

 

Infine, segnalo un piccolo refuso (si vede che non c'è più Canzio ;) ): a pagina 101, seconda vignetta, nelle parole di Charvez c'è un "ne" di troppo. 

 

Si chiama Ada, non Sara come la chiami tu due volte. Si vede che non c'è più Canzio anche per te. :D  :D  :D

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Nome corto, troppe A, poi il nome Sara mi piace tantissimo... questo spiega il mio refuso. E se non me l'avessi detto tu ora, per me il personaggio si sarebbe chiamato per sempre Sara :D

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Dico la mia.

 

Attenzione

 

SPOILER

 

 

Questa storia si candida ad essere la migliore del 2015 e siamo appena all'inizio dell'anno. ;)

Boselli si dimostra ancora una volta un narratore non solo bravo ma anche eclettico, capace di passare con disinvoltura dalle atmosfere classicheggianti de "La stirpe dell'Abisso" a quelle crude, cupe e violente di questa storia.

Pienamente condivisibile la scelta di non farci praticamente mai vedere gli avversari per tutta la prima parte della storia ma di farci sentire la loro presenza immanente, quasi fossero, in particolar modo, Charvez, qualcosa di non umano, di soprannaturale.

La tensione si mantiene alta anche quando Tex passa finalmente all'attacco.

Ho trovato giusto che il cerchio si chiudesse con Ada e non Tex ad uccidere Charvez con tanto di ironico scambio di battute tra Tex e Silent Foot al riguardo, un'evidente strizzatina d'occhi dell'autore a certi critici.

Ai suddetti critici, quelli che vorrebbero Tex in ogni pagina e che facesse sempre tutto lui, ricordo che senza Tex tutti gli inseguitori sarebbero morti e  Ada non avrebbe mai avuto l'opportunità di uccidere Charvez e riportare a casa il figlio.

 

Infine un'osservazione: sembra esserci in giro una corrente di pensiero che vanta esponenti anche in questo forum per cui se una storia ha un finale felice è, per definizione mal riuscita. Costoro, probabilmente, avrebbero preferito che o Rick o Daniel o Ada morissero, meglio ancora tutti e tre.

Confesso che non li capirò mai.

Certe storie devono avere un finale tragico, altre un finale felice. Questo va bene com'è.

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Nome corto, troppe A, poi il nome Sara mi piace tantissimo... questo spiega il mio refuso. E se non me l'avessi detto tu ora, per me il personaggio si sarebbe chiamato per sempre Sara :D

 

Beh... sei in buona compagnia, in fondo. Ymalpas si è ostinato a chiamare Leonora Diago col nome di Lenora per tutta la durata della storia che l'ha vista protagonista. :D

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Questa storia si candida ad essere la migliore del 2015 e siamo appena all'inizio dell'anno. ;)

 

 

Pienamente d'accordo!

 

 

Boselli si dimostra ancora una volta un narratore non solo bravo ma anche eclettico, capace di passare con disinvoltura dalle atmosfere classicheggianti de "La stirpe dell'Abisso" a quelle crude, cupe e violente di questa storia.

 

Che sia eclettico non c'è dubbio e che sia bravo neanche. Personalmente, lo preferisco sempre in questa sua versione più lontana dal classico. 

 

 

Ho trovato giusto che il cerchio si chiudesse con Ada e non Tex ad uccidere Charvez con tanto di ironico scambio di battute tra Tex e Silent Foot al riguardo, un'evidente strizzatina d'occhi dell'autore a certi critici.

 

Anch'io credo che Silent Foot, oltre che a Tex, si rivolgesse a certi texcentrici di nostra conoscenza...

 

 

Beh... sei in buona compagnia, in fondo. Ymalpas si è ostinato a chiamare Leonora Diago col nome di Lenora per tutta la durata della storia che l'ha vista protagonista. :D

 

 

:D

  • +1 1
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ALTRO REFUSO : :old: Matt nelle prime pagine parla di dieci persone che inseguono Charvez, ma ne sono nove contando i tre rurales ! :D

Manca il grandissimo Canzio ! ma nessuno rilegge prima di stampare, a chi tocca al curatore o c'è un redattore specifico che visiona i testi e le immagini per riscontrare eventuali incongruenze ? se non esiste INVENTATELO  :D

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Cari Leo e Ymalpas ci sono così poche donne in Tex che quando ne vedete due protagoniste in due storie consecutive, perdete la tramontana!  Preparatevi  il prossimo mese ce n'è un' altra!

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Una storia che esce il 7 marzo vigilia della Festa della Donna e che in maniera molto più decisa, convinta ed efficace rende omaggio - credo che sia stata una temporalità del tutto involontaria - all'altra metà del cielo, presa per i fondelli, scusate, dalle menate commerciali della mimosa e di un solo giorno all'anno "dedicato". Valore aggiunto, chapeau a Boselli: anche fosse una cosa casuale e probabilmente lo è, la fortuna aiuta gli audaci ma anche i bravi. Una delle storie più riuscite degli ultimi anni e con una protagonista da applausi; se ci fate caso con toni diversi in ognuno dei tre albi, ma sempre in un bellissimo crescendo.

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Che storia, ragazzi!

Senza dilungarmi troppo, credo che sia in assoluto una delle avventure più belle scritte da Boselli - oltre che una delle sue più violente e coi migliori comprimari (esigo e pretendo che prima o poi Boselli faccia tornare

Silent Foot

, personaggio splendido!).

Insomma, per me un capolavoro - e, inaspettatamente, una storia perfetta per la

ricorrenza di oggi!

.

Non mi dilungo oltre, che voglio rileggerla - dico solo che Charvez è uno dei nemici più tosti mai incontrati da Tex, e che i disegni di Mastantuono sono perfetti: accompagnano la trama come meglio non si potrebbe!

Proprio in ultimo: un Tex maiuscolo! E questo perché solo cattivi veri come Charvez e compagni ne mettono in risalto l'epicità (altro che le centinaia di fantocci inutili che il Tex faraciano impiomba come fagiani!).

Voto 10.

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Storia promossa a pieni voti anche da parte mia. Non un capolavoro perché, in alcuni tratti, un filo troppo "dialogata".

 

S

P

O

I

L

E

R

 

Un bel personaggio, Silent Foot, diviene risolutore in un finale che mostra l'unica ingenuità dell'intera sceneggiatura (Ada che si avvicina a pochi passi dai Comanches senza che nessuno se ne accorga, come fosse ella stessa un esperto guerriero pellerossa, é francamente poco credibile). E' un difetto? Certo che no, anzi! Avremmo assistito, altrimenti, al "solito", telefonatissimo duello risolutore tra i due antagonisti principali, soluzione fin troppo anticipata nell'arco dei tre albi per poi potersi, effettivamente, realizzare (bravo Borden qui a non "banalizzarsi").

Brillante, poi, la trovata non tanto di non mostrare Charvez, le sue azioni ed i suoi pensieri, ma di fare ciò con Daniel, stratagemma che consente di confondere le idee al lettore, sino praticamente alle ultime pagine, sui pensieri e le riflessioni del giovane mezzosangue.

Ho molto apprezzato la crudezza della storia: sangue, morte e sofferenza, che rendono il lieto fine non la mielosa conclusione di un'avventura sonnacchiosa, ma il raggio di sole rassicurante che fuoriesce dalle cupe nubi che hanno avvolto tutto il racconto, con un'atmosfera sempre tesa come una corda di violino. Bella anche la "partita a scacchi", tutta psicologica, tra Tex e Charvez, con segni di minaccia concretizzati in simboli, feticci, quasi che la lotta divenisse trascendente, tra il Bene ed il Male incarnati nei due antagonisti.

Mi é anche piaciuta la strizzatina d'occhio ai lettori "storici", con l'accenno allo stregone bianco capo degli Hualpai, sconfitto anni prima da Tex.

In definitiva, credo che la storia sia certamente (ed abbondantemente) tra le 10 migliori di tutti i tempi mai sfornate da Borden su questa testata.

  • +1 1
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Storia promossa a pieni voti anche da parte mia. Non un capolavoro perché, in alcuni tratti, un filo troppo "dialogata".

 

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Un bel personaggio, Silent Foot, diviene risolutore in un finale che mostra l'unica ingenuità dell'intera sceneggiatura (Ada che si avvicina a pochi passi dai Comanches senza che nessuno se ne accorga, come fosse ella stessa un esperto guerriero pellerossa, é francamente poco credibile). E' un difetto? Certo che no, anzi! Avremmo assistito, altrimenti, al "solito", telefonatissimo duello risolutore tra i due antagonisti principali, soluzione fin troppo anticipata nell'arco dei tre albi per poi potersi, effettivamente, realizzare (bravo Borden qui a non "banalizzarsi").

Brillante, poi, la trovata non tanto di non mostrare Charvez, le sue azioni ed i suoi pensieri, ma di fare ciò con Daniel, stratagemma che consente di confondere le idee al lettore, sino praticamente alle ultime pagine, sui pensieri e le riflessioni del giovane mezzosangue.

Ho molto apprezzato la crudezza della storia: sangue, morte e sofferenza, che rendono il lieto fine non la mielosa conclusione di un'avventura sonnacchiosa, ma il raggio di sole rassicurante che fuoriesce dalle cupe nubi che hanno avvolto tutto il racconto, con un'atmosfera sempre tesa come una corda di violino. Bella anche la "partita a scacchi", tutta psicologica, tra Tex e Charvez, con segni di minaccia concretizzati in simboli, feticci, quasi che la lotta divenisse trascendente, tra il Bene ed il Male incarnati nei due antagonisti.

Mi é anche piaciuta la strizzatina d'occhio ai lettori "storici", con l'accenno allo stregone bianco capo degli Hualpai, sconfitto anni prima da Tex.

In definitiva, credo che la storia sia certamente (ed abbondantemente) tra le 10 migliori di tutti i tempi mai sfornate da Borden su questa testata.

 

 

Apprezzo tantissimo il commento di Tazhay, che è tanto più significativo in quanto viene da uno che non è mai tenero con Borden: pur non trovandomi spesso d'accordo con lui, trovo le sue argomentazioni sempre solide e ben espresse, tanto che in più di qualche circostanza mi ha dato da riflettere su determinati elementi di una storia da lui contestati e su cui io ero passato sopra. Ora aspetto il commento di Jack65...

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