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TWF - Tex Willer Forum

[654/655] Inferno A Oil Springs


Sam Stone
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Lettura anche secondo me al di sotto delle attese e non entusiasmante, almeno per questa prima parte. Condivido anche il giudizio sui personaggi di contorno interessanti e le aspettative per l'entrata in scena di Felsen.

 

Passiamo ora ai (secondo me) punti dolenti:

 

in primis quello citato da pecos e che, condividendo in pieno, riporto pari pari 

 

"la sparatoria all'hotel, con Tex e Carson che fanno strage del gruppo di assalitori impiombandoli come piccioni, con un Tex invulnerabile che si presenta davanti a diversi nemici senza minimamente ripararsi... scena un po' eccessiva, a mio parere."

 

Aggiungo che la trovo anche un pochetto ridicola oltre che eccessiva e molto simile a quella dell'ultima storia di Faraci che avevo trovato altrettanto assurda e ridicola.

 

Un altro punto dolente lo trovo nel Tex "sindacalista" per così dire che, con quel discorso, mi è parso un bel po' fuori dal tempo e dal personaggio; inoltre non mi piace molto l'insistenza del Tex di Manfredi sui danni dell' alcool ed il suo consigliare di "andarci piano" a Randy (cosa che mi pare succedesse pure col maggiore di Sei divise nella polvere, dove Tex lo riprendeva per l'uso di whisky e ne rifiutava un bicchiere per l'eccessivo caldo) , certo sono quisquile e la frase a Randy ci sta benissimo dato il personaggio, ma questo Tex sindacalista e antialcool mi sembra francamente eccessivo e un po troppo, per così dire, perbenino.

 

Un'ultima cosa: solo a me il Tex di Manfredi da l'impressione di essere incredibilmente antipatico e un po' troppo "sbirro"?

 

Ciò detto, essendo un grande estimatore del Manfredi soggettista (principalmente per quel capolavoro di serie che fu MV) , resto fiducioso che la storia migliori col secondo albo, anche se questo mi ha deluso.

 

Per quanto concerne la parte grafica il tratto di Leomacs mi piace molto e mi piacciono i suoi Tex e Carson.

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Contiene Spoiler

 

Preso e letto anche questo "ORO NERO!"

Un buon albo...felice di rivedere un classico inizio direi alla Nizzi con Tex e Carson in giro per gli stati uniti tranquillamente... l'albo l'ho trovato ben bilanciato e ricco di azione, con un soggetto molto interessante.

Condivido però il punto citato da altri ovvero che vi è una scena in cui Tex e Carson sono un po troppo come Terminator...ecco; invece non ho notato più di tanto il discorso dell'alcol, sono piccolezze a piacere dell'autore, sinceramente non gli do importanza.

Manfredi è stato capace di creare secondo me un buon antagonista in Jason, che sembra veramente sapere il fatto suo, anche se non è una novità per la testata.

Belli i disegni di Leomacs, anche se non mi piace molto stavolta mi sembra più in forma del solito.

Al primo albo voto 7.5, vediamo col secondo se cascherà in 8 o in 7.

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  • Sceriffi

A margine del mio commento precedente sulla storia, volevo aggiungere due parole sui disegni, che mi rendo conto di non aver commentato. Mi pare che il tratto di Leomacs sia piuttosto diverso da quello della sua ultima prova su Tex (non ho gli albi sottomano per un confronto, vado a memoria e potrei sbagliarmi...): ho l'impressione di un tratto più sporco, meno definito...

In ogni caso, un disegnatore che mi piace molto, che però credo non rivedremo su Tex, almeno per qualche tempo... confermate?

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A margine del mio commento precedente sulla storia, volevo aggiungere due parole sui disegni, che mi rendo conto di non aver commentato. Mi pare che il tratto di Leomacs sia piuttosto diverso da quello della sua ultima prova su Tex (non ho gli albi sottomano per un confronto, vado a memoria e potrei sbagliarmi...): ho l'impressione di un tratto più sporco, meno definito...

In ogni caso, un disegnatore che mi piace molto, che però credo non rivedremo su Tex, almeno per qualche tempo... confermate?

 

Non vorrei spararla grossa ma mi sembrava d'aver letto che si spostava su DYD per un bel pezzo.

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Attenzione allo

 

S P O I L E R

 

S P O I L E R

 

S P O I L E R

 

 

Concordo sulla nota stonata della scena-videogioco in cui Tex spara a tutti lì in bella vista e tutto impettito: lungi dal dare lustro all'eroe, tali situazioni un po' lo ridicolizzano in questo superomismo eccessivo e inverosimile. A parte questa scena, la storia per ora mi piace molto: Braddock mi sembra un avversario coi fiocchi, la seconda parte improntata su un processo che si cercherà di pilotare nonostante la presenza di un mastino come il giudice "impiccalo più in alto" mi incuriosisce non poco, così come il modo in cui verranno gestiti i "fantasmi"-peones del vecchio villaggio abbandonato.

 

Storia promossa a pieni voti (salvo la piccola stonatura già detta) per quanto riguarda la sceneggiatura, mentre non mi hanno convinto appieno i disegni: Leomacs lo avevo amato ne I Sabotatori, ma il suo tratto nella presente storia mi sembra molto diverso rispetto alla sua prima performance, è come se avesse subito un'involuzione. I disegni non sono male, intendiamoci, ma da Leomacs, visto il suo precedente, mi aspettavo di più.

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Per una volta, intervengo a metà lettura dell'albo... è che, non so come ben spiegarlo, ma mi sembra un albo "strano".

Non una brutta storia, ma una storia raccontata in maniera diversa dal solito: ci vedo un certo gusto per il paradossale, per situazioni ambigue (l'inizio con la festa del governatore e successivo discorso da sindacalista di Tex, per esempio, è inconsueto; per non parlare poi della repentina svolta di Randy, o dell'atteggiamento dei due fratelli di fronte ai nostri); mi sembra di star leggendo un albo con parti violente, ma globalmente raccontato coi toni della commedia - almeno, Randy e il fratello pazzo mi sembrano proprio personaggi da commedia.

 

Su una cosa invece sono certo: che Leomacs mi piace molto ma che, purtroppo, finora mi sembra decisamente in calo rispetto alla splendida "Mondego il killer" - alcuni sfondi sembrano solo schizzati, il volto di Tex subisce a volte degli allungamenti strani, e in generale è tutto il lavoro a non sembrarmi ispirato come il precedente.

  • +1 1
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Finito di leggere e boh, per ora una storia che mi lascia perplesso. Rileggerò l'albo tra qualche giorno, magari lo rivaluto...

Ma, per dire, solo a me sembra ridicola la motivazione che scatena tutta le mega sparatoria (esagerata, come già avete detto) all'hotel? Cioè, i due sgherri invece di darsela a gambe cosa fanno? Attentano alla vita dell'ex capo senza nessun vero motivo, e solo in base a un un ragionamento del tutto contorto che hanno capito solo loro! ...e dunque, ribadisco la mia impressione che questa è una storia violenta narrata coi toni della commedia e del paradosso.

Insomma, per ora un Manfredi molto poco convincente - e preciso che a me Manfredi piace molto, anche su Tex!

 

Confermo anche il mio personale giudizio parzialmente negativo sui disegni di Leomacs: un Leomacs che, rispetto alla sua prova texiana precedente, mi da l'impressione di aver abbondantemente "tirato via" in molti punti. Esempi: lo sfondo della prima vignetta di pag.18, il primo piano di Tex a pag.98, e, più di tutti, lo sfondo dell'ultima vignetta di pag.111, un semplice schizzo veloce di uno che non aveva voglia di rifinire la tavola (questa è l'impressione che la vignetta mi ha dato).

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Primo albo dalle mille facce,molto duro in certi frangenti (la tortura a "Smith" e l'omicidio dell'ex sceriffo),un po' troppo stravagante in certi altri,con personaggi al limite della macchietta,come Randy ed il "fratello scemo". Mi è piaciuto l'incipit,con un riconoscimento tangibile delle autorità allo straordinario lavoro di Tex e Carson e non mi e spiaciuto altresì il "Tex sindacalista",che mette in evidenza come,persino nel West,vi era una sorta di spending review,con dei tagli addirittura ai danni dei Texas Rangers !!

Per quanto riguarda i disegni direi che non ci siamo proprio,sembra effettivamente che Leomacs abbia affrettato il suo lavoro,sbagliando molto,come dice giustamente Paco. Bello il movimento che dà a Carson nell'atto di sparare a raffica con il Winchester.          Vedremo...........

 

@Deere.....continuo a non comprendere certi tagli che dai ai tuoi interventi...."..tranquillamente in giro per gli Stati Uniti....."...,veramente Tex e Carson erano ad Austin,capitale del Texas e sede del Comando dei Texas Rangers,luogo che abitualmente frequentano.

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Sì, il primo albo della nuova avventura è sembrato "strano" pure a me.

Sono dell'avviso che è necessario modernizzare un poco i cosiddetti "luoghi comuni" che hanno fatto, comunque , la storia di Tex.

Qui, però, di cose inusuali ce ne sono un po' troppe.

Sono stupito, prima di tutto, da Manfredi che a mio avviso è un grande narratore anche di Tex. Oltre che Leomacs, sembra che anche lui abbia tirato via la storia, quasi avesse la necessità di consegnare velocemente la sceneggiatura.

Aspettiamo il progredire dell'avventura, sperando di trovare cose un po' meno "strane" di quelle che un po' tutti abbiamo notato nell'ouverture.

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@Deere.....continuo a non comprendere certi tagli che dai ai tuoi interventi...."..tranquillamente in giro per gli Stati Uniti....."...,veramente Tex e Carson erano ad Austin,capitale del Texas e sede del Comando dei Texas Rangers,luogo che abitualmente frequentano.

 

Intendo dire che ci sono varie storie nella serie, mi sembra quasi sempre di Nizzi, che iniziano con Tex e Carson che stanno tranquillamente andando a cavallo e chiacchierando, ( da qualche parte: indipendentemente che sia in una città o in una prateria), e che la vera storia inizierà dopo poche pagine quando la famosa tegola cadrà sulla loro testa assieme alla patata bollente, non sono sicuro ma mi sembra di ricordarmi che non vedevamo da un po un inizio di questo tipo, che mi ricorda appunto varie storie di Nizzi.

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  • Sceriffi
@Deere.....continuo a non comprendere certi tagli che dai ai tuoi interventi...."..tranquillamente in giro per gli Stati Uniti....."...,veramente Tex e Carson erano ad Austin,capitale del Texas e sede del Comando dei Texas Rangers,luogo che abitualmente frequentano.

 

Intendo dire che ci sono varie storie nella serie, mi sembra quasi sempre di Nizzi, che iniziano con Tex e Carson che stanno tranquillamente andando a cavallo e chiacchierando, ( da qualche parte: indipendentemente che sia in una città o in una prateria), e che la vera storia inizierà dopo poche pagine quando la famosa tegola cadrà sulla loro testa assieme alla patata bollente, non sono sicuro ma mi sembra di ricordarmi che non vedevamo da un po un inizio di questo tipo, che mi ricorda appunto varie storie di Nizzi.

 

Questa e' effettivamente un'osservazione pertinente, ultimamente abbiamo assistito piu' volte a degli inizi di storie "in medias res", con i nostri gia' impegnati in qualche missione che ci verra' rivelata via via nel corso dell'albo. Sono diventati piu' rari quegli incipit in cui assistiamo all'incontro dei nostri con qualche "alto papavero" che gli affida la patata bollente da pelare, che invece era la maniera classica per iniziare una storia.

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  • Rangers

Preso e letto anch'io la prima parte di questa storia.

 

Attenzione può contenere

S
P
O
I
L
E
R
 

Parto dai disegni di Leomacs.

Anch'io come altri ho notato un leggero calo della qualità del disegnatore.

Non so se meno ispirato o forse un periodo di stanchezza, fatto sta che alcuni primi piani di Tex non sono granchè azzeccati.

Alcune tavole però sono meravigliose, come alcune inquadrature originali per la serie.

 

La storia al momento invece mi piace, certo ci sono alcune cosette che non mi sono andate giù.

Prima di tutto la visione di Manfredi verso il personaggio: Tex continua a sembrare un semplice sbirro con la stella appuntata, indigesto il discorso che fa rivolto a Carson, "forse il governatore ci vuole mandare in pensione". :o

Per fortuna che con altri discorsi è tornato sulla giusta via, come nel finale dell'albo quando dice chiaro e tondo che se ne frega del governatore e della politica.

 

Un pochino stranetta è anche la consegna della rosa gialla del Texas (ps da buon amante della musica tradizionale country ascoltatevi al proposito "the yellow rose of texas", la conoscono anche i sassi :D ).

In una vecchia storia di Nolitta Tex regala l'importante medaglia appena ricevuta (mi pare da un generale) ad un indiano.

Quello è un comportamento degno di Tex, disprezzare medaglie e onori ricevuti, ridicolizzando l'esercito regalandolo ad un "selvaggio".

Qui invece prende le rose di oro zecchino e ringrazia a nome di tutto il corpo dei rangers.

Io mi sarei divertito di più se avesse regalato le rose a qualche poveraccio (magari vecchio ferito di guerra) che passava da quelle parti.

Probabilmente non poteva farlo visto che era circondato solo da ricconi e benestanti mangioni.

 

Bella però la battuta: "nessuno ci aveva mai regalato una rosa prima d'ora, è un'idea di sua moglie?" :lol:  ecco questa è probabilmente uno dei migliori dialoghi che ha fatto Manfredi su Tex.

 

Per quanto riguarda la trama è davvero ben architettata e al momento non trovo falle.

Il sindaco è una mammoletta ma di simili ne abbiamo già incontrati a centinaia su Tex, fanno la voce grossa e si credono immortali circondandosi di feccia per i lavori sporchi, ma al momento di reagire si comportano da perfetti vigliacchi.

 

La sequenza della sparatoria, nonostante cada un morto ad ogni bang, secondo me non è male ed è spiegabile forse col fatto che ci troviamo ancora alle prese con semplici rubagalline.

Il meglio deve ancora arrivare e mi aspetto un secondo albo ricco d'azione.

 

Attendo fiducioso :)

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Allora da dove partiamo, dai pro o dai contro?
Partiamo dai pro
Questa storia secondo me c'ha dalla sua l'originalità in Tex, perché é vero che vi é stata già un'altra storia basata sul petrolio ma una storia su non so quante mi sembra pochino per un tema che potrebbe fare molti spunti interessanti.
A parte questo Manfredi, secondo me, è stato bravo a mischiare la crudeltà della scena dell'uccisione del funzionario, la sparatoria al Saloon e le battute "pessime" del "sindaco" di Hellsfire. Concordo che può risultare una macchietta quest'ultimo ma per me entra bene nella scena, amalgamandosi con le scene crude.
Mi piace inoltre l'ultima scena in cui Tex perde la pazienza e da un cazzotto al petroliere senza scrupoli. Questo però gli farà per forza gettare la maschera ma vedremo cosa succederà nel prox albo.
Altro pro é il giornale di Frediani: questo mese mi é piaciuto perché invece di usarlo come mezzo pubblicitario ha utilizzato lo spazio come cornice di presentazione della storia, parlando del petrolio e della già citata storia di Tex della fascia 0-100.
Contro
Beh nei contro direi subito l'incoerenza nei disegni. Mi spiego: ci sono vignette in cui i disegni sono molto curati e particolareggiati, soprattutto nella prima parte, e altre dove si può dire che sia l'abbozzo del disegno ricalcato a china.
Un esempio si può notare a pagina 49: confrontate la terza vignetta con la quinta, non c'è paragone... Nella quinta molti tratteggi che accentuano l'aspetto cupo del personaggio mentre nella terza non vi è un tratteggio ma sono linee spesse e scure che a lungo andare rischiano di stufare.
Altro punto è l'incoerenza nei visi di Tex e di Braddock petroliere. Tralasciando che il tex di Leomacs non mi ha mai entusiasmato, penso che in ogni vignetta in cui compare non sia rifinito giustamente. Il petroliere poi spesso cambia fisionomia: in una vignetta ha il viso allungato e stretto (vedi 5a vignetta pagina 53) e in un'altra ce l'ha schiacciato e largo ( vedi 4a vignetta della stessa pag)...
Ultima cosa che mi ha fatto infuriare è il palese disegno incompiuto della 3a vignetta a pagina 111 i cui il paesaggio e tex non sono completati (viso di tex inesistente).
Ho apprezzato in vece la rifinitura di Carson e ho scoperto un Carson che mi piace molto dal punto di vista grafico; qui ho notato che Carson è sempre rifinito o non c'é l'incoerenza citata prima.
Vedremo come continuerà la storia, che secondo me è molto bella. Spero che i disegni siano migliori...:D
Sapete di quanti albi sarà composto???? Grazie

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Bella però la battuta: "nessuno ci aveva mai regalato una rosa prima d'ora, è un'idea di sua moglie?" :lol:  ecco questa è probabilmente uno dei migliori dialoghi che ha fatto Manfredi su Tex

Anche a me ê piaciuta molto quella scena :D

Volevo aggiungere che la sequenza della sparatoria al Saloon dove un colpo é un centro e Tex spara con entrambe le mani davanti a se con le braccia larghe (in particolare la 5a a pagina 75)mi ricorda molto la scena finale di Django di Tarantino.

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E infatti secondo me lo stile di Tarantino (trash e grottesco) mal si attaglia a Tex. D accordo anch io inoltre che le fisionomie di braddock senior siano troppo mutevoli. Sul tono da commedia che alcuni di voi hanno notato: effettivamente il fratellino sindaco è un personaggio da commedia ma così ha voluto caratterizzarlo Manfredi, che aveva bisogno di un tipo simile che, con la sua dissenatezza e la sua facile crudeltà, facesse quel passo falso che l altro fratello non avrebbe mai compiuto, proprio perché astuto e intelligente. L avversario è braddock senior, il fratellino è l utile idiota della storia. Infine anch io ho apprezzato l atmosfera niizziana dell incipit sottolineata da john deere e mi sono parimenti piaciute le battute tra i due pards (compreso il discorso da politico consumato di tex). La storia a mio parere fila bene ed è originale pur restando (abbondantemente) nei canoni: non è poco

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Secondo me l'inizio è molto manfrediano.

Nizzi, per come lo conosco io, avrebbe messo Tex e Carson davanti al governatore (o più probabilmente un militare) che, senza troppe chiacchiere, gli avrebbe dato la missione.

Invece Manfredi se la prende comoda con tutta una serie di questioni storico-sociologiche secondo me un bel po' gratuite.

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Io intendevo nizziano per via della missione appioppata ai nostri all inizio della storia secondo uno schema lineare abbastanza consueto in nizzi. Che sia manfrediano, originale e - sono d accordo - gratuito lo credo anch'io. È tuttavia una gratuita' che non mi ha disturbato ma anzi mi ha anche divertito. Qualche riferimento storico economico non collegato con la storia non guasta, se fatto ogni tanto. Comunque dopo la storia sull oro bianco, vale a dire l acqua de la grande sete, ecco una storia sull oro nero e sulle sue implicazioni storiche politiche ed economiche: questo aspetto di Manfredi mi piace non poco

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  • Rangers

Per me l'unica nota stonata è l'accettazione da parte di Tex e Carson della rosa gialla del Texas.

Ripeto il comportamento di Tex in questi casi è sempre stato di disprezzare le onorificenze e ridicolizzare i pezzi grossi, magari regalando il premio al primo che passava di lì.

E' anche vero che la battuta che ha inserito l'autore è bellissima e da incorniciare, ma....

Spero che nel secondo albo ci sia una vignetta in cui Tex manda al diavolo senza tanti peli sulla lingua il governatore! :)

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Secondo me l'inizio è molto manfrediano.

Nizzi, per come lo conosco io, avrebbe messo Tex e Carson davanti al governatore (o più probabilmente un militare) che, senza troppe chiacchiere, gli avrebbe dato la missione.

Invece Manfredi se la prende comoda con tutta una serie di questioni storico-sociologiche secondo me un bel po' gratuite.

 

Si però io ricordo varie storie di Nizzi che partono così, magari senza poi andare subito dal militare e simili che gli da la missione ma invece trovandosi in mezzo ad una sparatoria o cose simili... mi riferisco proprio al principio della storia che vede Tex e Carson a cavallo, una scena che ho sempre apprezzato.

Comunque io accolgo felicemente queste scene, in più, per così dire, ampliano in un certo senso la nostra vicinanza al personaggio, anche fuori dai confini di inizio e fine di una avventura.

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Come già sottolineato negli interventi che mi hanno preceduto questo albo ci propone una storia di Tex che si sviluppa su un registro diverso da quello canonico.

 


La ricerca dell'elemento comico ai limiti del grottesco a smorzare situazioni eccessivamente serie (come la premiazione iniziale) o estremamente drammatiche come l'eliminazione di Smith e dello sceriffo con battute di bassa lega che poco siamo abituati a leggere su Tex.

 

Nella sequenza di apertura i nostri sono chiamati a Austin niente meno che dal governatore per ricevere oltre all'incarico che caratterizzerà tutta la storia  anche un riconoscimento  alla loro carriera. Già questa è una prima stranezza, perchè una cerimonia di tale portata con tanto di comitato di ricevimento  e ampio risalto all'evento (a meno che non sia in qualche modo funzionale al proseguo della vicenda)?

In premio ricevono non la classica medaglia, ma una rosa d'oro massiccio La rosa gialla del texas (citazione del film western del 1955 di Harold D Shuster,

 

LA-ROSA-GIALLA-DEL-TEXAS.jpg

 

ma anche della canzone omonima

 

http://testi-di-canzoni.com/canzone/mostrare/1632839/unknown/testo-e-traduzione-the-yellow-rose-of-texas/

 

nonchè autocitazione dell'episodio di NickRaider  scritto da Manfredi)

 

KduAt5A4x--.jpg

 

O tutto è solo un pretesto per consentire a Tex la battuta di pag.9 (nessuno mi aveva mai regalato una rosa prima d'ora!...dite la verità governatore...quest'idea ve l'ha suggerita vostra moglie? ) o la stonata performance di pag. 11 (il Tex sindacalista, forse in omaggio a Cofferati?) 

 

Nella seconda parte della sequenza il governatore dà ai pards l'incarico di ... trovare le prove di una situazione che appare essere fin troppo chiara: uno spregiudicato imprenditore che agisce sul filo della legge a scapito della concorrenza e un fratello psicopatico reo di diverse nefandezze da fermare subito. Quindi niente indagini se non quelle per chiarire la scomparsa dell'agente inviato prima a indagare. Incarico forse non all'altezza dei pards che comunque accettano di buon grado.

 

La scena si sposta quindi a Hellsfire dove i toni farseschi si accentuano con lo squinternato sindaco (il fratello scemo) che si esibisce nella nomina di uno sceriffo di comodo che però gli si rivolge contro proprio quando entrano in scena Tex e Carson con tempismo eccezionale.

 

Subito viene chiarito ai nostri che fine abbiano fatto l'uomo del governatore e il precedente sceriffo, resterebbe da scoprire che fine abbiano fatto i cadaveri, ma la immancabile prima donna della vicenda provvede a rivelarlo spontaneamente consentendone un facile ritrovamento. Il boss si limita a trovare un buon avvocato al fratello che nel frattempo subisce l'attentato da parte dei suoi ex sgherri. Poi la scena della sparatoria a cavallo tra cartone animato e videogioco sparatutto già citata, l'entrata in scena dei sopravvissuti alla distruzione del villaggio di San Josè e il siparietto tra Tex e l'avvocato in presenza del boss. Tutte situazioni troppo sopra le righe per lo standard texiano.

L'ultima tavola ci regala il diretto rifilato da Tex all'antipatico Braddock.

 

A fronte di uno sviluppo così anomalo il disegno di Leomacs non sfigura anche dove, come giustamente evidenziato da Paco, la cura delle tavole appare (volutamente?) superficiale.

 

 

Vediamo come andrà a finire, ma per il momento mi associo al partito di chi ha trovato "strano" questo albo

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Appena preso e finito di leggere

 

Concordo con buona parte delle osservazioni fatte fin qui... 

per quel che riguarda la sceneggiatura 


L'idea è originale, sicuramente. Il petrolio e l'importanza storica dell'oro nero per il Texas sono temi toccati forse una sola volta nella pluridecennale storia di Tex, quindi ben venga, anche per far da sfondo ad un cinico affarista (sarà poi davvero tale? non è che i proprietari terrieri interpretati da John Wayne fossero molto diversi nel tutelare i propri interessi da minacce esterne) in contrapposizione a quanto vorrebbe invece realizzare il governatore. Il soggetto quindi è intrigante.

 

La sceneggiatura vera e propria è anche convincente, a partire dal prologo con la consegna dell'onorificenza che a quanto pare è anche essa parte della storia del Texas - come qualcuno diceva diversi post fa, è facile che Manfredi abbia preso spunto da fatti e dati storici. Al contrario di quanto successo in passato con onorificenze quasi da "presa in giro", come quando regalò la medaglia conferitagli dall'ufficiale trippone baffone ad un indiano che a suo parere la meritava molto di più, stavolta Tex ne pare onorato proprio perchè accettata a nome di tutti i rangers del Texas (sappiamo, oltre che dai primissimi volumi, anche ad esempio dalla storia di Juan Raza o da Verso l'Oregon il legame tra Tex, Carson, e la "truppa" dei rangers texani), e non si fa certo scappare l'occasione per un bel predicozzo pubblico ai ricconi venuti ad applaudirlo. L'indagine a Hellsfire non pare presentare particolari scossoni o comunque fuori dall'ordinaria amministrazione, non ci sono colpi di scena inattesi, e Tex si prende il centro della scena anche nei siparietti di solito dedicati a Carson come le galanterie con la ragazza del saloon (senza gli eccessi del vecchio cammello però)  ;)  Personaggi insoliti, il sindaco babbeo schizofrenico che difficilmente farà una bella fine, ed il frate a capo della sparuta comunità di san jose, che vedremo che sviluppo avranno nel secondo albo; viceversa, l'ubriacone ora sceriffo, la ragazza del saloon ed il cinico affarista sono quasi dei classici della narrativa texiana.

 

Per quel che riguarda i disegni


ahimè sono la nota dolente. Già commentando la storia di Mondego avevo detto che il tratto "frammentato" di Leomacs non mi piace, e continua a non piacermi (come non mi è mai piaciuto per lo stesso motivo il tratto di Marcello e, per quel poco che ha disegnato su Tex, anche Della Monica), personalmente su Tex ne farei volentieri a meno. In questo primo albo siamo persino al di sotto delle precedenti storie disegnate da Leomacs, confermo che in diverse vignette dà davvero l'impressione di esser poco invogliato e di "tirar via" alla Diso, non riuscendo quasi mai ad andare oltre il disegno vero e proprio, niente prospettiva, niente profondità, niente "stacco" tra il soggetto in primo piano e lo sfondo. E' tutto molto piatto, per così dire, stridente è il contrasto ad esempio con le atmosfere e le ombre di Piccinelli a casa del Morisco o a Casa Diago, o di Mastantuono sotto la pioggia nel primo duello contro Charvez. Ci sono alcune vignette degne di nota, come la già sottolineata di Carson sul balcone sotto la pioggia di proiettili, ma sono rare eccezioni che confermano la regola. Ci sono alcune trovate grafiche degne di nota, come alcune eccezioni alla rigidità della classica gabbia bonelliana (pagina 19, 49, 55, 85, 95), il che vorrebbe dire che si tratta di un aspetto preso in considerazione, ma la realizzazione finale - il contenuto delle vignette - per i miei gusti (di signor nessuno e che lasciano il tempo che trovano) è purtroppo al di sotto della sufficienza. Ho poche aspettative per un esito diverso nel secondo albo, anche se come detto la storia mi intriga.

 

Copertina: nella media del pur altissimo livello qualitativo di C.V. 

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Già nelle prime pagine c'è un netto contrasto fra alcune vignette ben definite, perfino ricche come quella di apertura dell'albo, e altre mal rifinite. Vedi l'ultima di pagina 6, dove nel volto di Tex compare solo un puntino o poco più a rappresentare il naso o i gradini assenti sulla scala in apertura della successiva, con un insolito effetto... Aquafan. 

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